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Il lavoro dell'artista siciliano realizza un esempio di classicità, che esprime l'originario equilibrio tra uomo e natura. Filippo Lumia ha un'esperienza artistica lunga quarant'anni. Egli vive da sempre in una situazione di disagio economico e sociale che, dopo la morte della madre, è diventato anche affettivo. La sua pittura esprime questa condizione di solitudine nella quale il dialogo con la natura diventa religiosa fusione.
Lumia ha elaborato un suo stile e una sua poetica copiando semplici illustrazioni di pochi grandi artisti ed esercitandosi quotidianamente sul suo cavalletto; i riferimenti sono Van Gogh per la pennellata e il vigore espressivo e Cézanne per la struttura spaziale ed atmosferica. Il suo soggetto preferito è la campagna siciliana dalla vegetazione rigogliosa con piccole case, priva della presenza umana o con apparizioni stereotipate di contadini e donne del popolo.
La costruzione dello spazio è sapiente, anche se in una semplicità di forme, mentre la materia pittorica pur rispecchiando i toni caldi e la qualità luminosa della realtà locale acquista una valenza tutta interiore di estrema vitalità. L'uso del colore e la resa spaziale in Lumia sono in funzione di una verità poetica che obbedisce al sentimento e alle leggi della pittura.
Nei risultati più felici di una tale intenzione artistica. Lumia raggiunge un'armonia compositiva tramite rimandi luminosi e contrasti di chiaro e scuro, carichi di uno spessore espressionistico che non ne intacca la libertà. In questo artista troviamo un'espressione autenticamente popolare (interessante specie se confrontata con un'arte che, centrata sull'individuo, a volte giunge ad un protagonismo esasperato). La sua pittura ci conduce in un viaggio in cui realtà, fantasia, ricordo si volgono a tessere tra mito e tradizione le trame di una memoria collettiva.
Mattia Accardi, giugno 2002
Lumia è pittore verace, di esplicita sicilianità, che orienta il colore con intuito naturale. Persona capace di vivere in solitudine e in condizioni che esulano dal consueto, sogna Van Gogh - il cui ritratto tiene affisso alle pareti domestiche tra santini e immagini votive. Interpreta la natura da naif e con grande amore, cogliendo ora le luci rosa introiettate al tramonto ora le ombre argillose di un cipresso. L'impianto volumetrico non appartiene a un gusto, a una scelta, sono una necessità profonda, discreta e nascosta, che lo spinge a fissare sulle tele il simbolo primario degli affetti: la casa. Magia semplice, quella di Lumia, ma poeticamente significativa.
Carmelo Sammartino, agosto 1997
Filippo Lumia vive e lavora a Castelvetrano (TP).