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F O R O      M U S I C A L E

A cura di Giuseppe Barone

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Parlare di musica non è facile, spero di proporre in questa rubrica argomenti e spunti riguardanti le emozioni trasmesse dalla musica stessa.   
Mi piacerebbe in questo spazio occuparmi  da oggi di segnalazioni e recensioni di cd e dvd, ma giusto per cominciare "il nostro comunicare" ecco invece due parole sul panorama musicale attuale, dopo un'estate 2003 così densa e ricca di avvenimenti.    

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     F O R O musicale   1

 

Forse è vero che c'è una stagione per ascoltare i dischi ed una stagione per le emozioni da provare nell' ascolto "dal vivo" della nostra musica preferita.
Quella passata è stata certamente un' estate dominata dai concerti e dalle esibizioni  "live",  nell' intero  territorio  italiano.
Probabilmente sta cambiando (o è già cambiato) l' atteggiamento dei ³media² nei confronti della musica meno colta; o se vogliamo parlare in termini più semplici, sta cambiando il modo di rapportarsi a questa musica.    

Per essere ancora più chiari forse è cessata l' ostinata prevenzione del mondo della cultura ad accettare il rock o il blues come espressione artistica.
Si è verificato infatti un fatto molto particolare, la voglia di avvenimenti e quindi di "esserci" coinvolge invece ora migliaia di persone, catturandole.
Si spende meno nei cd (pirateria a parte) ma si spende, molto, per il concerto. L' evento è per una volta la evidente e riscontrabile volontà di concepire e creare un "happening" generazionale.
La prova è data dall'abbondanza di proposte avute nella passata estate, da nord a sud:  rock tradizionale ed alternativo, blues, jazz, folk e world music.

Proverò a citare alcuni degli avvenimenti più importanti, la cui parola d'ordine  sembra essere stata spesso: largo alle contaminazioni.
Come ogni anno succede, e sempre nelle prime settimane di Luglio, a Pistoia c'è stato un bellissimo Blues Festival, con partecipazioni di grande valore ed ormai con musicisti di grande scuola; per tre giorni molti epigoni e protagonisti bianchi e neri si cimentano in "sessions" insieme alle "vecchie glorie", in quella che è considerata dai più la musica delle "radici". Qualche nome di quest'anno: Jonny Winter, Robert Plant, Gary Moore, Dr Feelgood, Lucky Peterson; cosa molto importante, anche musicisti  non proprio blues  vanno a Pistoia per il piacere di suonare il blues, quindi fuori da ottiche di solo profitto.
Lo stesso festival negli anni passati ha ospitato: E. Clapton, Bob Dylan, B.B. King, Patty Smith, Van Morrison e tanti altri.

Sempre durante la prima parte dell¹estate, veri avvenimenti sono stati i concerti di Bruce Springsteen dei Rolling Stones e di Peter Gabriel.
A Milano (stadio Meazza 10/6/2003) i Rolling Stones sono tornati in Italia dopo 13 anni  con un concerto pieno di vitalità e buon rock; certo è riduttivo etichettare solo  rock quanto si è visto nel loro concerto del ³tour dei 40 anni² di attività.
Evento è stato certamente anche per molti dei giovanissimi presenti; gli Stones  sono stati i primi ad intendere il rock  anche come ribellione e protesta, se ci fate caso non manca mai un loro pezzo nelle colonne sonore dei grandi film generazionali americani e non.³Like a rolling stones²dice un verso di Bob Dylan e come una pietra che rotola il concerto degli Stones riesce ancora a travolgerti, anche se non vuoi.

Ancora a Milano (stadio Meazza 28/6) Bruce Springsteen riesce a convogliare sudore e lacrime sull¹intero stadio stipato come non mai (70.000 mila spettatori circa); è quello di sempre, è colui che forse più di tutti riesce a trasmettere dal vivo emotivamente un qualcosa che non trova paragoni nel panorama musicale. Lo Springsteen ³live² con la sua E Street Band si mostra spesso in una "performance" che non può esser liquidata solo come un concerto musicale, è qualcosa di più viscerale e la gente così lo vive e per questo torna ai suoi concerti. Si instaura sempre un filo particolare tra musicista e pubblico; alla fine delle proverbiali 3 ore e passa di esibizione sembra resti ancora qualcosa in aria anche a microfoni spenti.
Peter Gabriel ha mostrato nei suoi concerti italiani di dare con grande volontà un segnale il più possibile "world"; in un  momento "internazionale" così difficile ancora una volta  musica  e testi  ci  indirizzano  a mondi ed  etnie   poco  visibili  e spesso  dimenticate.
Questa  a  mio  avviso è  la forza della  musica  o  meglio la  forza  della  "live-exibition"; se ben usata ( ricordiamo il tour mondiale per Amnesty International, o il Mandela day o il Live aid , etc )  scuote  migliaia  di persone  e  soprattutto coinvolge  verso  direzioni di non  solo intrattenimento.

Gli artisti di cui ho parlato per vari aspetti occupano posti importanti  nel mondo musicale  o meglio nel mondo della comunicazione,  spesso con  testi impegnati  ed incisivi  hanno  anche  loro contribuito  ad un più allargato  ed  auspicato cammino  dei  media  verso  il sociale.
Esempi di vario tipo, come si vede,  per un' estate ricchissima  e piena di "buone vibrazioni"; ma soprattutto una stagione che propone agli echi musicali europei  un' Italia  capace  di  assemblare stili  e temi diversi,  in spazi anche inconsueti  e suggestivi per  avvenimenti  voluti  e diventati  possibili ad ogni latitudine da  Ferrara  a Taormina.  
Sembrerebbe proprio l' inizio di un altro modo di concepire l' evento musica,  non più trattandolo come evento generazionale "purtroppo necessario", ma come è giusto che sia,  trattandolo da evento culturale come nel resto d' Europa.    
In inverno invece bisognerà "riciclarsi" nei  palasport o nei centri congressi, con un' acustica improponibile per chi paga biglietti di standard europeo; augurandoci solo che il nuovo Auditorium di Roma non resti un caso isolato.
Se le amministrazioni cominceranno a seguire il trend di grande entusiasmo innescatosi
(il nostro paese si presta da sempre, per vocazione, a qualunque visitazione artistica per di più se socio-culturale) estati così intense non resteranno certo episodiche.
Non  ci  resta  che  sperare allora  che  Amministrazioni locali,  ³media²  e  mondo culturale s¹intendano sempre di più  in favore della musica-live  (colta o no) ! 
  

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Per richieste, suggerimenti e proposte scrivere a Giuseppe Barone - e mail: barone.geol@virgilio.it

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