Tale fu l'uso che ne fece lo stato Maggiore Prussiano, che l'adoperò per pianificare la guerra contro la Francia, nel 1870.
Da allora le armi sono cambiate e la guerra ha assunto forme più complesse presentando una serie di molteplici e complicati aspetti che hanno reso indispensabile, per una corretta simulazione, l'impegno d’elaboratori elettronici.
Tutto questo, benché affascinante, non ha nulla a che vedere con il wargame praticato come passatempo e ricerca storica; un gioco così inteso non intende fornire alcun’idea per formulare piani di guerra o sperimentare gli effetti di nuovi tipi d’arma in conflitti simulati.
Le battaglie si svolgono senza spargimento di sangue e con l'impiego di soldatini di piombo o di plastica e gli unici sconfitti sono gli amici "comandanti" dell'esercito avversano, in compagnia dei quali si è trascorso un piacevole pomeriggio con cui finire la serata davanti a un bel piatto di spaghetti.
Il wargame costituisce certamente un perfetto abbinamento tra la passione per il modellismo, l'interesse storico e lo spirito agonistico presente nello animo umano: il suo principale fascino consiste nella possibilità che offre di riportare in vita fatti e personaggi della storia sotto una luce viva e concreta, consentendo oltre che ad un divertente passatempo, un arricchimento culturale.
Il computer è, per noi, un valido avversario contro cui cimentarsi in solitario, ma che non potrà mai sostituirsi alla partita giocata contro un essere umano, specialmente quando si tratta di giocare con un bel plastico davanti con la possibilità di dare uno sguardo d'insieme al campo di battaglia impreziosito da bellissime miniature.