Icona di Flavio e Oscar

L’icona della Nativita'..……….

 

L’icona (dal greco eikon=immagine) esprime la religiosità dell’Oriente Cristiano, in particolare del popolo russo, che assunse la tecnica iconografica da Bisanzio.

Nei secoli XIV eXV, epoca in cui la Russia visse uno dei periodi piu’ travagliati della propria storia, l’arte iconografica russa raggiunse il massimo splendore.

I pittori di icone, anticamente erano monaci che prima di iniziare un’icona stavano a digiuno per alcuni giorni, si lavavano e indossavano abiti puliti, per essere puri fuori e dentro di loro.

Mentre dipingevano cantavano inni sacri così che la loro mente non fosse distratta da pensieri terreni.

Nell’icona, l’iconografo non cerca un suo concetto di bellezza, ma la verità che discende nell’icona e si riveste delle sue forme.

L’arte dell’icona nasce nella Chiesa e per la Chiesa, è una creatività che si alimenta nell'obbedienza ai canoni da essa fissati, come via alla rivelazione del volto di Cristo di cui tutta la realta’ consiste. Per questo, tecniche e procedimenti restano intatti nei secoli, tramandandosi di generazione in generazione.

L'icona della Nativita' rientra nella tipologia delle feste del Signore.

Le feste del Signore ripercorrono la storia della salvezza, narrandone gli eventi principali.

Non v'e' distinzione tra avvenimenti gloriosi e dolorosi, perche' in ognuno di essi è celato il significato del mistero redentivo:

cosi' nel Natale, festa della gioia, e' sottolineato l'aspetto della morte che attende il Cristo per la salvezza dell'umanita'.

In questa icona si notano i tre personaggi della Sacra Famiglia:

Maria, la madre di Gesu’ nel terzo concilio ecumenico di Efeso (431), è proclamata Theotòkos (Madre di Dio), perche’ il Frutto del suo grembo è veramente Dio. Maria nell’arte iconografica, è sempre stata rappresentata con il suo figlio Gesù, per attestare la fedeltà di Dio, che secondo le sue promesse, fa germogliare da Iesse il Messia, e la vera umanità del Figlio di Dio fattosi uomo.

Il capo coperto di Maria indica la sua docilità alla volontà del Padre, la sua vita che è stata tutta adorazione del mistero di Dio: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc. 1,38).

La sottomissione della nostra volontà alla volontà del Padre, fino a fare esistere una sola volontà, la sua, è il compimento della salvezza.

Maria è per noi modello vivente di tale docilità. La sua grande mano, tanto evidente al centro dell’icona sostiene Gesù, la fonte della vita, "l’unico mediatore fra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5).

Nella varietà dei tipi canonici, l’icona della Madre di Dio, viene sempre rappresentata con elementi caratteristici:

i colori della veste e del manto sono l’inverso dei colori di Cristo. Infatti Maria, discendente di Adamo, ha sempre la veste azzurra, colore della creazione, ma è anche ammantata di porpora, colore della divinità e della regalità, perché è stata scelta da Dio come Madre del re del mondo.

Le tre stelle, sul capo e sulle spalle, sono un antico simbolo siriaco di verginità (veniva ricamato sul velo nuziale delle principesse), che sta a significare la verginità perfetta di Maria: prima, durante e dopo il parto. La verginità di Maria non è soltanto integrità fisica, ma anche integrità spirituale, espressione della sua completa ed esclusiva donazione a Dio. Perciò Maria è la Panaghia, la tutta santa, "Ave, o piena di grazia, il Signore è con te!" (Lc. 1,28) Gesù nascendo da Maria, l’ha resa madre, però Gesù è anche Figlio di Dio e potè lasciare integra la carne di colei che gli diede carne. E lo fece.

San Giuseppe semplicemente vestito e con le mani tese a presentare il figlio, dall'aspetto sereno, e' alla destra nell'icona ma non su un sasso principale (spetta a Maria il trono) il colore della veste e' colore della luce (oro) e il colore può' variare dall'oro al verde.

Il padre di Gesù e' colui che e' reso somigliante, per grazie e per amore a Cristo, all'icona di Dio impressa all'atto della creazione nel cuore di ogni uomo, e deturpata dal peccato originale.

La santita' trova quindi il suo unico fondamento e modello nella redenzione operata da Cristo, e si rispecchia poi in una pluralita' dei carismi e forme di santita' sgorgati nella Chiesa nel corso dei secoli.

San Giuseppe appartiene alla tradizione della Chiesa Universale.

Il bambino e' avvolto in bende e in un a culla che non e' altro che il futuro sepolcro… dentro una grotta…..e' qui la sottolineatura riguardo l'aspetto della morte che lo attenderà per la salvezza dell'umanità.

La roccia spezzata ricorda la croce che con la morte di Gesù' fende la roccia e ci fa ritornare ad Adamo il primo uomo..e al velo del tempio strappato…

La croce che allude alla futura resurrezione.

Intorno alla Sacra famiglia, la storia della salvezza dall'annuncio ai pastori (in alto a destra), magi e figure d'angeli oltre che a pecore e un pastore.

Lo sfondo (generalmente dorato) rappresenta la luce incerata di Dio in cui Cristo-Uomo e' immerso, e il nimbo (aureola), anch'esso d'oro, e' il simbolo della luce divina irradiata da Cristo-Dio.