A nome di tutti i giordani, Sua Maestà il Re
Abdallah II e io porgiamo un caldo e sincero
benvenuto a Sua Santità Papa Giovanni Paolo II
nel Regno hascemita di Giordania. Ci sentiamo
veramente onorati e privilegiati di questo
pellegrinaggio storico e memorabile.
Questo viaggio
indimenticabile in Terrasanta è un simbolo di
speranza, di pace, di riconciliazione in Medio
Oriente e di coesistenza delle varie religioni.
In effetti questa terra merita tutto ciò, dato
che proprio qui le tre grandi religioni
monoteistiche ebbero la loro origine ed è da qui
che i più grandi ideali di tutta l'umanità si
sono diffusi.
Questa visita del Papa
coincide con la celebrazione musulmana ricca di
significati chiamata «Eid Al-Adha», la Festa
del Sacrificio. Questa ricorrenza celebra
l'ordine di Dio al profeta Abramo, che la pace
sia con lui, di sacrificare suo figlio quale
prova della sua fede.
Noi speriamo che la
coincidenza di questi due eventi sia di buon
auspicio per la futura armonia tra musulmani e
cristiani.
Inoltre, non dovrebbe
sorprendere che la visita del Papa in questo
suolo santo sia di grande importanza per ogni
singolo giordano, cristiano o musulmano che sia,
infatti la fede islamica obbliga i musulmani a
riconoscere la Cristianità e le sue Sacre
scritture.
Il pellegrinaggio del
Papa in Terrasanta, nonostante le fatiche che
senza dubbio gli causerà, è la testimonianza
della suo profonda fede e della sua dedizione per
una causa giusta e nobile e rispecchia i suoi
sforzi ininterrotti per alleviare la povertà,
difendere gli oppressi e salvare gli innocenti
dalle devastazioni della guerra. La sua
benevolenza e la sua gentilezza hanno colpito
profondamente tutto il pianeta e superato le
barriere religiose. Infatti sono state proprio
queste grandi virtù che hanno profondamente
impressionato sia sua maestà il Re Adballah che
me, durante il nostro incontro con il Papa in
Vaticano nello scorso settembre. Non ho alcun
dubbio che il Papa toccherà il cuore di ogni
persona in Giordania, un Paese che è orgoglioso
di essere un modello di tolleranza religiosa e
fraterna coesistenza, proprio come ha colpito mio
marito e me.
Alcuni dei momenti più
rilevanti nella storia delle tre grandi religioni
monoteistiche si sono verificati nella terra
sacra di Giordania e questa terra ha avuto la
grazia di vedere la presenza di gran parte, se
non di tutti, i profeti biblici e coranici.
Proprio qui Mosè
trascorse i suoi ultimi giorni sul Monte Nebo e
qui Gesù venne battezzato nella località di
Betania «di là dal Giordano». Ed è proprio
qui, cosa forse ancora più importante per la
coesistenza tra le religioni, che il monaco
cristiano Bahira predisse al giovane Profeta
Maometto, che la pace sia con lui, quella che poi
sarebbe diventata la sua missione.
E' la nostra speranza che
il pellegrinaggio del Papa diventi un esempio per
tutte le persone affinché tornino in Giordania e
riscoprano le radici della loro fede, sulla terra
sacra dei loro avi.
di
RANIA AL ABDALLAH regina di
Giordania