DAL VARA...
Home Su ALBUM DAL VARA... IL NUOVO CD

 

Questo sito è
segnalato da:

 

 

 

maina_cd.jpg (74503 byte) Il Poema musicale "Dal Vara nel Mondo" narra partecipe la nobile vita del Santo Vescovo Antonio Maria Gianelli, nato a Cerreta di Carro (SP) il 12 aprile 1789, richiamando continuamente l'amore per la natura, la gente e il devoto rispetto per la storia di queste splendide vallate.

ANTONIO MARIA GIANELLI – DAL VARA NEL MONDO

POEMA MUSICALE DI FERNANDO MAINARDI

Testo integrale

 

1. La pace nel piccolo borgo

Il suono di queste campane ci riporta alla mente quello che ascoltavano, alla fine del 1700, gli abitanti della Cerreta, un piccolo borgo dell’Alta val di Vara fra i monti che scendono a picco fino al fiume. Intorno alla minuscola chiesetta vivevano circa sessanta abitanti dediti al lavoro dei campi.

I giorni trascorrevano lietamente allietati dal vociare dei bimbi e dallo scampanio degli armenti. Le donne aiutavano gli uomini e i ragazzi andavano al pascolo, attingevano l’acqua e, alla sera, insieme ai genitori, pregavano.
Erano bambini sereni che trovavano anche il tempo per giocare nei pochi metri davanti alla Chiesa nella piccola piazzetta.
In quell’oasi di pace viveva la famiglia Gianelli. Maria, moglie di Giacomo Antonio, nei pochi giorni che precedevano Pasqua, era in attesa di un altro figlio.

2. Nasce un Santo

Un vagito avvertì che, per volere di Dio, era nato Antonio Maria Gianelli e che la madre Maria era salva.

(canto)

Cerreta

3. Il laborioso Antonio Maria

Già da piccino, Antonio Maria Gianelli era laborioso. Aiutava i genitori ma ascoltava anche attentamente gli insegnamenti del padre che gli ripeteva "Se alla nostra porta si avvicina un povero, un pezzo di pane ci sarà anche per lui". Assiduo e attento nell’ascoltare l’omelia, ripeteva la predica aggiungendo qualcosa di suo. Questo e altri particolari, colpirono l’intelligentissima Maria, madre del piccolo Antonio, che un autunno dei primi anni dell’800, decise di accompagnare il figlio al vicino borgo di Castello.

4. Il lungo percorso

Tutti i giorni percorreva i quasi quattro chilometri di mulattiera. Una lunga marcia, battuta nei mesi invernali dai venti freddi e dalla pioggia ma tutta un fiore in primavera, con una colonna sonora meravigliosa: il canto di allodole, capinere, merli e la vista di scoiattoli, lepri, volpi. E poi l’incontro con i ragazzi di Castello e lo studio, sotto la guida di Don Francesco Ricci prima e in un secondo tempo di Don Antonio Arbasetti e Don Castellano. Una tavola marmorea affissa al lato dell’ingresso della canonica di Castello, ricorda le sensazioni provate dal piccolo Antonio Maria incontrando i suoi insegnanti e amici.

5. Castello e gli amici

(canto)

cerr_case.jpg (35360 byte)

6. La sensibile signora

Come ogni anno, all’inizio dell’autunno, la signora Nicoletta Assereto, vedova Rebisso, proprietaria delle terre dove lavorano i Gianelli, si reca alla Cerreta, per godere della pace del luogo.
In quell’anno incontra l’allora diciottenne Antonio Maria. La sensibile e benestante signora, decide di accogliere il giovane nella sua casa di Genova. Cinque anni dopo, esattamente il 24 maggio del 1812, Antonio Maria Gianelli, all’età di ventitre anni, diventa sacerdote di Dio. La consacrazione avviene nella chiesa di N. S. del Carmine.

7. Il primo grande dolore

Nell’anno 1813 diventa coadiutore del vecchio abate in S. Matteo.

Il veccho abate muore. E’ in quella tristissima circostanza che il giovane sacerdote dimostra di possedere una purezza d’animo cristallina rifiutando con sdegno il ballottaggio dei voti con un altro aspirante al prestigioso posto. Il giovane Antonio Maria cammina per i vicoli di Genova ammirando e pregando innanzi alle numerose e meravigliose Madonnine che rendono ancora più splendida la città. Genova, è risaputo, è posta sotto il segno della Madonna. Va ricordato che buona parte delle prose e dei versi in area genovese e ligure, sono testi devozionali o preghiere, rivolte soprattutto alla Vergine.

8. Maduni-nna

Ma ciò che più conta è che la comunicazione di tipo religioso, in quegl’anni avviene in latino e in volgare locale.

Vêuggio piggiâ
A teu man
E portate con mi
A gïa mae Cittae
Pe fäte vedde
E bellese che gh’e
In mëzo a Zena

Poi,
In tanti caroggi
O gh’e a Madonninn-a
E-o pa ch’a te digghe
Vegnî,
Porteme un fiore
Non importa o colore
Ma vêuggio
Festezzâ…

L’è primaveja
Ammiando in gïo
Da mattin a seja
o-lé amô,
Tutte e piante
En fiori, e anche ti
Te ciû bella che o sô,
Madonninn-a mae
Prego ti,
Pe avei amô
Anche mi…

 Quande o cala
A seja in sc’e Zena
E luxi rispëgian
In mâ,
A lunn-a a manda
Un ciaeo d’argento
Pa d’ëse
In çe,
Giando scrôvimmo
E cose ciû belle
Che mai, mai nisciûn
O scordiâ,
Niatri tornemmo
Da a Madonninn-a
Co-i fiori
A pregâ…

Madonninn-a
Madonninn-a
Madonninn-a

Prega per mi.

 

9. Il dolcissimo sguardo

Nel 1822 Antonio Maria Gianelli viene nominato Rettore di Disciplina.

Nel 1826 il Cardinale Lambruschini lo nomina Arciprete. Nel presentarlo alla Parrocchia di S.G.Battista di Chiavari, l’alto prelato così si esprime "Vi mando il più bel fiore del mio giardino". Chiavari, con il suo Cristo nero con il dolcissimo sguardo della Madonna dell’Orto, accoglie con entusiasmo il trentenne arciprete che mai ha deluso i fedeli organizzando con fraterno amore una seria attività a favore del suo prossimo. Il capolavoro di Antonio Maria Gianelli resta, senza ombra di dubbio, la fondazione dell’Istituto per le figlie di Maria Santissima dell’Orto che, in onore al fondatore, verranno chiamate Gianelline.

Questo accade nell’anno1929.

 

10. Vittime della peste

Nella primavera del 1835, in netto contrasto con la natura tutta in fiore, anche a Chiavari fa la sua apparizione la terribile peste. In quella drammatica circostanza si vivono giorni di pubblica follia. Gente disperata corre per le strade in cerca d’aiuto. Chi urla, chi piange, altri che camminano per le strade come automi inebetiti. I pochi medici presenti, raccomandano il rispetto delle norme igieniche e la calma ma la parola peste terrorizza tutti. Le autorità si preoccupano per il pericolo di vedere infettata l’intera popolazione. I più colti ben sanno che la grave malattia contagiosa trasforma le ghiandole linfatiche in bubboni concedendo poche ore di vita.

I fedeli si stringono attorno al loro arciprete implorando misericordia al Signore.

11. La grazia è fatta

Uno stormo di rondini con i loro garriti interrompe la preghiera sfrecciando sulla gente e rasentando il tetto del santuario di N.S. dell’Orto.

Il Gianelli, interpretando l’avvenimento come un positivo presagio esclama "La Grazia è fatta!".

12. La consacrazione a Vescovo

Il giorno 6 maggio, Antonio Maria Gianelli, presta giuramento nelle mani di Carlo Alberto, re dello stato Sabaudo e viene consacrato Vescovo di Bobbio.

 

13. Maria, la madre

La madre Maria si preoccupa per l’intenso lavoro del figlio ma lui, instancabile e determinato, fa rifiorire le parrocchie decadute dando nuovo impulso a tutte le opere di bene. Nelle sue memorie scrive "Non importa che io viva o che sia sano o malato, importa che io adempia alla Sua volontà". Riferendosi all’Istituto delle figlie di Maria da lui fondato afferma "L’Istituto delle Figlie di Maria non è municipale, non è provinciale: è ligure, è nazionale, è universale, europeo. Il nostro pensiero sarà rivolto a ospedali, scuole, ospizi, carceri, educandati, ritiri, alloggi per sordomuti".

Rivolgendosi alle Gianelline continua "Figlie di Maria e figlie mie, andate avanti con coraggio e confidate in Dio tanto più quando vi troverete più povere, più indifese, che Egli vi farà vedere che vi aiuta e che aiutando Lui anche i deboli diventeranno forti".

Il 7 giugno del 1846 nel giorno della festa della Trinità, Antonio Maria Gianelli muore all’età di cinquantasette anni. Due giorni dopo Bobbio accoglie la cassa ornata di povertà.

 

14. Preghiera

Le campane mandano rintocchi nella valle e la gente ripete "Era un santo, era un santo, era un santo!".

(canto)

Trascrizione © paolis2000 - Tutti i diritti riservati

castello_logo2.jpg (16535 byte)

inizio_new.gif (751 byte)

Tutto il materiale in questo sito è copyright 2000-2003 "paolis2000".
Il nome di questo sito "www.castello-di-carro.it" è registrato ad uso esclusivo di "paolis2000". E' vietata la riproduzione anche parziale.