Vorrei restaurare una vecchia cassapanca, essendo la prima volta che mi cimento in questa impresa vorrei dei consigli su come procedere per ottenere un risultato soddisfacente
Grazie
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La vorrei aiutare, ma la sua domanda è troppo generica: le dovrei rispondere con un mezzo trattato. Mi faccia qualche domanda specifica. O perlomeno mi dia una descrizione della sua cassapanca e del suo stato: ha particolari rotti, è tarlata?, puo' individuare di che legno è fatta? la ferramenta (cerniere, chiusure) in che stato è? come è rifinita (è colorata od al naturale)?
Insomma, mi metta sulla strada per poterla aiutare. Più informazione dettagliate mi dà, più consigli utili le potrò dare.
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Le avrei sconsigliato di usare la carta vetro per pulire lo sporco dopo avere sverniciato il mobile. Se si vuole mantenere un aspetto antico, è bene lasciare la patina intatta. Una pulitura si puo' ottenere con (poca) acqua e sapone o, se lo sporco è più tenace, con paglietta di ferro leggermente unta in olio di glicerina, che si passa senza calcare troppo.
A questo punto, però, consiglierei comunque il trattamento con paglietta e glicerina: così si ammorbidiscono i microsolchi lasciati della carta vetro, e si ripristina un poco la resistenza strutturale del legno (l'olio di glicerina penetra nei pori, ridando "vita" ad un legno disidratato dal tempo, dalla vernice e dallo sverniciatore).
Dopo la passata con olio, si deve lasciar asciugare benissimo (diversi giorni) e pulire molto attentamente con panno morbido. Alla fine il legno deve risultare asciutto al tatto.
Quindi la finitura. Ripristinare la patina è pressochè impossibile. Se il legno risultasse molto chiaro, io suggerirei di passare una mano leggera di mordente (provare prima in un angolo nascosto della cassapanca). Il colore deve essere abbastanza scuro, appunto per "invecchiare" la cassapanca, ma c'è sicuramente spazio per soddisfare il proprio gusto e coordinare il colore della cassapanca con quello dell'ambiente in cui andrà posta. Se il legno avesse conservato (anche grazie all'olio di glicerina) un colore già "antico", sicuramente soprassederei al mordente.
Poi la rifinitura. Visto che le superfici di una cassapanca sono solitamente sottoposte ad usura leggera, io consiglierei una finitura a cera. Questo dà una rifinitura semilucida, che aiuta a dare l'apetto antico, e valorizza bene il colore del legno, chiudendo ma non cancellando i fori dei tarli. La cera la puo' trovare già miscelata in mesticheria. Si aspetti di pagarla cara. Altrimenti se la puo' fare da se (ad un decimo del costo), sciogliendo a bagnomaria un pò di paraffina o stearina (ovvero una semplice candela bianca), e poi si miscela con essenza di trementina (attenzione, la trementina è infiammabile). Miscele con fino ad un massimo del 30% di cera, sono liquide o cremose. Miscele con il 50% di cera, sono semisolide. Fecendo i puristi, bisognerebbe usare cera d'api: io ho avuto sempre ottimi risultati con la paraffina, che d'altra parte compone il 95% almeno delle cere commerciali. Se si vuole ottenere una cera particolarmente lucida, bisogna aggiungere cera di carnauba, almeno il 30% del contenuto totale di cera. E' comunque bene avere l'essenza di trementina sotto mano, anche con le cere commerciali, per diluire la cera divenuta troppo solida, secondo le esigenze.
Per aumentare la lucidità, ed anche per diminuire l'assorbimento di cera da parte del legno se fosse particolarmente "asciutto", si puo precedere l'applicazione della cera con una qualche passata di gommalacca. Una mano sola serve essenzialmente a turare i pori del legno e diminuire l'uso di cera. Più passate (a piacere, ma anche molte), conferiranno via via una aspetto sempre più lucente alla cassapanca. La passata a cera finale (magari anche solo leggerissima), ridurrà l'effetto lucido, approssimando al meglio la "patina antica".
2 Marzo 2000