Quali utensili elettrici per il laboratorio di falegnameria

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Domanda

Salve,

ho letto con piacere le sue pagine dedicate a questo hobby a cui cerco anche io di avvicinarmi. Probabilmente presto andro ad abitare in una casa in cui avro un locale tutto per me per cominciare questo hobby.
Sono interessato a scambiare idee opinioni e tutte quelle informazioni necessarie per iniziare con gli attrezzi giusti. Lo scopo che nei prossimi anni vorrei raggiungere è quello di poter costruire piccoli mobili curando soprattutto le finiture; sono sicuro che sono l'aspetto più critico.
Per quanto riguarda l'utensileria non sono proprio a digiuno dispongo già di:

e attrezzi vari di minore importanza come la guida per realizzare code di rondine della Black and Decker. etc.
La prossima mossa a condizione di avere lo spazio sarebbe quella di passare ad una sega radiale (ne ho viste di molto belle negli Stati Uniti tipo i prodotti della Delta ma in Italia non si trovano) magari usata. Credo che con una sega radiale si possa fare un grosso passo avanti sulla precisione dei tagli, e nello squadrare il legno. Il passo successivo potrebbe esssere una piallo sia a spessore che a filo anche questa magari usata.
Mi piacerebbe se mi da qualche consiglio e/o suggerimento.

Cordialità
Sandro M.

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Risposta

Caro Sandro,

scusandomi per il ritardo nel risponderle, le invio i miei commenti in breve.

La sua attrezzatura mi sembra di sicuro molto buona di già. Per quanto riguarda la sega radiale è sicuramente un attrezzo di molta precisione, essenzialmente perchè il pezzo in lavorazione rimane fermo, mentre è la lama a muoversi, su supporti intrinsecamente precisi. Quindi è sicuramente un oggetto di grande precisione. Però è anche di uso relativamente limitato. Anche le grosse seghe radiali della Delta, che immagino avrà visto visitanto qualche grande magazzino della Sears, hanno tutto sommato una corsa limitata, non più lunga di un metro. Per qualsiasi taglio più lungo, dovrà ancora muovere il pezzo, con risultati non diversi da quelli ottenibili da una sega circolare da tavolo od a nastro. Tant'è che quest'ultima selezione, cioè sega circolare più sega a nastro, sono le scelte "classiche" degli hobbisti, diciamo così, sofisticati. Nonchè di molti artigiani. Visto che le manca, io le consiglierei infatti di comperarsi una sega a nastro (magari di seconda mano, così da avvicinarsi a qualcosa di semi professionale). Questa le permette di eseguire tagli curvilinei e di risegare assi troppo spesse, per ottenerne due di spessore più piccolo (esistono un'infinità di metodi per questa tecnica).

Se è particolarmente a quest'ultima operazione (risegare le assi) alla quale pensa quando considera l'acquisto di una pialla a spessore, allora la mia risposta è sicuramente sì. Questo è particolarmente valido se ha intenzione di cimentarsi con essenze non proprio ovvie (cioè non il solito abete lamellare), che si trovano quasi esclusivamente in pancali da 5 cm presso i depositi di legname per falegnami.

Diversamente da questo uso, cioè la preparazione di legno grezzo, la pialla a spessore non offre particolari vantaggi. In ogni caso, acquisti uno di quei modelli in cui la lama si può esporre anche su un piano superiore, così che si possa usare la pialla anche a filo. Le servirà tante volte, per rifilare i bordi di assi.

2 Novembre 1999