I primissimi passi: quale legno, quali utensili


Come incominciare col legno? Già, perché è facile leggere di cose meravigliose, quasi da professionisti. Ma poi, in pratica, da che parte si incomincia? I giornali dedicati all'hobby del legno in Italia sono pochi, ed è anche difficile trovarli in edicola. Lo stesso per i libri, che sono abbastanza rari: solo alcune librerie hanno qualche titolo sugli scaffali.

Quindi, come incominciare?

Beh, questa pagina si pone per voi questi problemi, e, senza per altro presentare un progetto preciso, cerca di darvi consigli generali su come incominciare. Ma già con in testa di fare qualcosa di giusto al primo colpo.

Allora, voi volete iniziare a dedicarvi a questo hobby ed il vostro obiettivo è di arrivare a costruite all'inizio un armadietto da mettere nel box, o qualche scaffale da mettere nel ripostiglio di casa vostra. Naturalmente non volete spendere troppi soldi comprando utensili che poi non utilizzereste nel caso realizzaste che il legno non è vostro amico. Ma non volete nemmeno partire con troppo poca strumentazione, perché avete timore che il fallimento sarebbe assicurato.

La prima domanda poi subito è: che legno usare? Curiosando in un magazzino per il bricolage avete notato che il truciolato è il pannello di legno che costa di meno; e che è anche quello usato per gran parte dei mobili economici e delle cucine. Ma il truciolato non sembra l'unica opzione, visto che tra pannelli di compensato, tavole lamellari e legno massiccio c'è una varietà da capogiro.

Bene, per un primissimo progetto è meglio lasciar perdere il legno massiccio, che ha bisogno di piú attenzione. Il legno lamellare potrebbe andare bene, ma, visto che è in fondo legno naturale, e quindi non è dimensionalmente stabile, ha pure bisogno di attenzioni particolari. Quindi limitatevi alla scelta tra truciolato e compensato multistrato. Vediamone le differenze.

Truciolato, caratteristiche

È sicuramente un legno generoso, perché è il piú economico e lo si può usare senza pensare alle venature, scheggie ed ai movimenti del legno. Quindi è sicuramente un candidato ideale per chi si vuole cimentare, giusto per prova. Occhio che però è un legno che resiste bene solo alla compressione. Taglio e torsione lo distruggono rapidamente. Tensione cosí cosí. Inoltre non resiste assolutamente all'umidità. Se umido o bagnato si sfalda in un baleno. Quindi se il vostro box è umido, è un legno da evitare. Naturalmente se c'è solo poca umidità e per periodi brevi dell'anno, un rivestimento (pittura) adeguato può essere sufficiente ad impermealibizzarlo abbastanza. Un sito dove trovare un sacco di informazioni tecniche sul truciolare (ed il suo parente, il Medium Density Fiber o MDF), è il sito della Fantoni.

Compensato, caratteristiche

Un legno altrettanto facile da usare, ma di qualità decisamente superiore (e di prezzo), è il compensato multistrato. Questo resiste benissimo a compressione, taglio e tensione. Resiste meglio del truciolato a torsione, ma ancora è da considerare debole. Il compensato normale resiste sicuramente di piú all'umidità del truciolato, ma se il posto è molto umido, si può ancora delaminare. Se il vostro box fosse proprio una piscina sotterranea, potete però usare la versione marina. Questo è compensato incollato con colle resistenti all'acqua. Si dice marino perché viene usato per le tolde ed altri parti delle barche. Naturalmente il prezzo sale.

Taglio

Tutti e due i legni si posso tagliare facilmente e senza troppi utensili elettrici. A parte usare una normale sega a mano (saracco), ve la potete cavare comperando un paio di cavalletti ed una sega circolare a mano. Se vi va di fare la spesa, noi ne compreremmo una piuttosto piccola. Se poi non vi piacesse lavorare il legno, non avrete speso molto. Se invece continuate, finirete col comperarvi una sega circolare da banco ed una sega a nastro, ed una piccola sega circolare a mano vi servirà ancora per i lavoretti a bassa accessibilità. Quindi meglio una piccola, che una grossa. Piuttosto, se lavorate in compensato, compratevi una lama di qualità (denti applicati al tungsteno). Quelle fornite con la sega, a parte poche eccezzioni, sono giusto pro forma, di qualità veramente bassa. Attenzione al diametro della lama. Alcune piccole seghe a mano hanno bisogno di lame da 13 cm, mentre le più comuni in commercio sono da 14 cm; come sempre verificare che tutto quadri prima di comperare ...

Comunque per il taglio di truciolare e compensato dei vostri primissimi lavori vi consiglieremmo di farveli tagliare dove comperate il legno. Può darsi che vi facciano pagare un minimo extra, ma sempre di meno di una sega circolare che poi non usate. Inoltre ve li tagliano veramente in squadra. Si tratta di andare in negozio con la lista dei tagli che volete, il che vuol dire fare un progettino prima (occhio agli sbagli, soprattutto considerate che il foglio di legno ha uno spessore....).

Assiemaggio

Per mettere insieme i pezzi, avete due strade semplici.

Semplici viti (da legno, possibilmente autofilettanti, bronzate, con testa svasata a crociera. Sono le migliori e non costano molto di piú). Per applicarle fate un foro dello stesso diametro della vite sul pezzo che sorregge la testa, e niente nell'altro. Piú un foro con una punta piú grande per fare lo svaso per alloggiare la testa (non vorrete che la testa sporga dal pezzo).

Se volete fare qualcosa di piú professionale, userete le spine. Si tratta di fare due fori sui due pezzi, che però devono essere perfettamente allineati, piú colla. Le spine si comprano già fatte. Esitono in commercio piccoli kit con una punta speciale (mecchia da legno), una manciata di spine (quelle da 8 mm sono le piú universali), e dei tappetti metallici per aiutarvi nell'allineamento del secondo foro, dopo che avete fatto il primo. Esistono anche altri strumenti di allineamento piú sofisticati, ma non ne consiglieremmo la spesa giusto per un primo progetto. Ad ogni buon conto, considerate che sono sempre le vostre mani, la vostra testa ed un metro gli strumenti piú utili.

Col truciolato non avete altre strade oltre a quelle di sopra (a meno che non usiate ferramenta varia, come nei mobili industriali). Però ricordate che il truciolato non tiene bene le viti infilate nello spessore. Quindi col truciolato useremmo insieme a delle lunghe viti sottili, della colla. O meglio, le spine. Il compensato tiene le viti molto meglio, e potete usare viti di lunghezza normale (esempio, con compensato da 18-20 mm, viti da 40x4).

Ad ogni buon conto un piccolo trapano a mano è una spesa modesta, utilissima comunque in casa, e molto utile per quanto sopra. Se volete comperare un trapano elettrico, non consigliamo di comprare un trapano a batteria ricaricabile, perché costa molto di piú e la batteria tende a lasciarvi a piedi a metà del lavoro, per essere ricaricata. Se usate le viti naturalmente le dovete avvitare. Ovviamente un cacciavite basta, ma un cacciavite elettrico non costa moltissimo, vi fa fare il lavoro piú alla svelta, e comunque è utile anche in casa. Qui invece la batteria può essere una buona idea, ma non obbligatoria.

Siccome finisce sempre che si ha bisogno della punta che non si ha, è una buona idea comprare una di quelle scatolette con tutte le punte da 1 a 10 mm, ad incrementi di 0,5 mm. Ma non compratevi le piú economiche, perché durano lo spazio del primo buco ...

Per le porte, se il vostro mobile le prevede, andremmo su quelle piú semplici, cioé quelle appoggiate davanti. Cosí che non debbano essere perfettamente allineate con l'interno del vostro armadietto, e quest'ultimo non debba essere perfettamente in squadra. Sono le porte normalmente usate per i pensili di tutte le cucine industriali, appunto perché anche i cani le sanno fare. Il segreto di queste porte è nelle cerniere. Che sono quelle un pò grosse, con la molla, che praticamente spostano in fuori la porta dal mobiletto quando la aprite. Le trovate in qualunque centro per il bricolage, e non costano quel granché, visto che sono prodotte in volumi apocalittici. Queste cerniere, una volta inserite, hanno delle viti di regolazione che vi permettono di aggiustare la porta al mobiletto. Esse si applicano sulla superficie interna della porta con semplici viti, mentre hanno bisogno di un foro circolare di circa 25 mm di diametro sulla faccia interna del mobiletto. Prima comprate le cerniere, vedete di che buco hanno bisogno, e poi comprate la punta apposita; che è di tipo diverso dalle solite punte elicoidali (è una piastra metallica col bodo tagliente innestata, talvolta con una vite, su un asta che si mette nel mandrino del trapano. Altre hanno la forma di un cavaturaccioli spesso un centimetro, sempre alla fine di un'asta. Tutte vengono spesso indicate col nome collettivo di mecchie per legno).

Il fondo del mobiletto lo faremmo con un semplice foglio di compensato da 4 mm, o da 10 mm se l'armadietto fosse particolarmente grande. Normali chiodi possono tenerlo in loco, inchiodandolo sul bordo posteriore del mobiletto. Se usate il compensato multistrato, usando la sega circolare con la sega regolata su 5-7 mm di profondità, potete tagliare sul lato interno delle pareti, a circa un centimetro dal bordo posteriore, delle incisioni di uno o due millimetri piú spesse del fondo (piú passate della sega, leggermente spaziate), entro le quali infilare il foglio durante il montaggio del mobile. I tagli devono essere fatti prima di assiemare il mobile, ed allineati sui quattro lati. Questa tecnica funziona molto male col truciolato, che tende a sgretolarsi (ma è una tecnica spesso usato nei mobili industriali per economia).

Nel vostro mobile avrete dei ripiani. Li potete fisare con viti che penetrano dall'esterno. O fissando delle listelle all'interno (attenzione: per queste usate del legno vero, come le onnipresenti listelle di abete), soprattutto se usate truciolato. Naturalmente cosí i ripiani sono in posizione fissa. Ci sono metodi per averli regolabili (sarà oggetto di una pagina futura). Ricordatevi di non fare ripiani troppo lunghi, perché si flettono, ed alla fine si rompono.

Per la finitura, ci sono alternative. Il truciolato lo potete comprare già finito in superficie. Vi consigliamo di usare quello bianco, che poi si può facilmente dipingere, con ottimi risultati, di qualunque colore. 

Sia col truciolato che col compensato, il punto debole sono i bordi, dove si vede la natura artificiale del legno. Con stucco e vernice non si riesce a coprire molto bene, e la soluzione migliore è di incollare un bordo. Ci sono in commercio i bordi preincollati di melanina, che si applicano stirandoli sul bordo con un normale ferro da stiro. La colla è termolabile, e lo stiraggio incolla. Ce ne sono bianchi e di altri colori e per il truciolato sono sicuramente la scelta giusta. Se avete intenzione di dipingere il compensato, vanno anche bene. Se viceversa avete intenzione di dipingerlo con vernice trasparente, per far vedere il legno, allora è meglio che cerchiate i bordi fatti di legno vero (vedi anche le pagine sull'impiallacciatura). Alcuni di quelli in commercio sono già preincollati come sopra. Altri no. Per questi ultimi, il nostro consiglio è di usare una di quelle pistole termiche, dove la colla è fornita in bastoncini. Altrimenti normale Bostik, o altre colle a contatto, come tutte le colle nopreniche. Comunque, un'ottima descrizione completa di questa tecnica si può trovare sul sito di Franco Guernelli alla Bordatura dei pannelli

A parte gli strumenti elettrici opzionali nominati di sopra, il vostro corredo dovrebbe comprendere, al minimo assoluto:

Misurare
Metro, matita e punteruolo per segnare (la matita lascia un segno grosso, il punteruolo è piú preciso), e talvolta occorre una squadra (all'inizio quelle da 20 cm sono OK)
Tagliare
Sega a mano, del tipo saracco, non del tipo a telaio.
Lisciare
Lima e raspa (una per tipo)
Carta vetrata (in due-tre gradazioni)
Estrarre ed introdurre
Tenaglia, cacciaviti (piatti ed a crociera), martello.
Stringere
Morsetti (da 20/25 cm). Non vi consigliamo il numero, tanto qualunque numero di morsetti si hanno, ne mancano sempre ....
Rifinire
Oltre ai pennelli, una spatola da stucco.
Sorreggere
Due cavalletti (economici). Se avete voglia di spendere qualche lira in piú, vi consigleremmo, in mancanza dell'accesso ad un vero banco da falegname, di comperarvi un Workbench della Back & Decker. Molto comodo, ma non obbligatorio.
Buon lavoro!
 
Versione 1.7 - 8 Agosto 2000