I.T.I.S. "NICCOLO' COPERNICO" POMEZIA (RM)

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

Linee guida per la sua realizzazione

 

SEDE CENTRALE

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

                    1. POLITICA *

2. OBIETTIVO *

3. APPLICABILITÀ *

4. RIFERIMENTI *

5. DEFINIZIONE DI EMERGENZA *

5.1 Generalità *

5.2 Possibili Rischi *

5.3 Ambiente scolastico *

5.4 Predisposizioni ed incarichi *

6. PROCEDURA *

6.1 Generalità *

6.2 Norme di comportamento per tutto il personale *

6.3 Compiti dell’incaricato di area per l’emergenza *

6.4 Norme di prevenzione *

7. PRONTO SOCCORSO *

7.1 Compiti degli addetti alle squadre di pronto soccorso *

8. FORMAZIONE *

9. DOCUMENTAZIONE *

10. ALLEGATO N° 1 *

10.1 Specchio numerico della popolazione esistente *

11. ALLEGATO N° 2 *

11.1 Documentazione cartografica *

12. ALLEGATO N° 3 *

12.1 Assegnazione incarichi *

13. ALLEGATO N° 4 *

13.1 Modulo di evacuazione *

14. ALLEGATO N° 5 *

14.1 Planimetrie percorsi *

15. ALLEGATO N° 6 *

15.1 Planimetria generale zone di raccolta *

16. ALLEGATO N° 7 *

17. SCHEDA N. 1 *

17.1 La chiamata di soccorso *

18. SCHEDA N. 2 *

18.1 La diffusione dell'ordine di evacuazione *

19. SCHEDA N. 3 *

19.1 Modalità di evacuazione *

20. SCHEDA N. 4 *

20.1 Cartografia: linee guida per la stesura da utilizzare in un piano di evacuazione di elaborati grafici *

21. SCHEDA N°5 *

21.1 D.P.R 8/6/82, n. 524: Segnaletica di sicurezza *

22. SCHEDA N. 6 *

22.1 Istruzioni di sicurezza *

23. SCHEDA N.7 *

23.1 Una lezione sul piano di evacuazione *

24. SCHEDA N.8 *

24.1 Modulo di registrazione stati di emergenza verificatesi nella scuola *

 

 

 

STATO DEL DOCUMENTO

EDIZ.

REV.

PAR.

PAG.

MOTIVO

DATA

IIIà

 

24

37

   
           
           
           

IIIà

1^

ottobre 1998

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

 

EDIZ.

REV.

DATA

Elaborazione

Firma approvazione

Resp. Serv. Prev. Prot.

controllata

Copia N. _1__/_98__ distribuita il ___________ Firma: _____________

non controllata

1. POLITICA

La Scuola nell’ambito delle politiche di sicurezza considera la salvaguardia della salute e della vita, parte integrante della gestione aziendale. Gli aspetti organizzativi e comportamentali dei responsabili dei reparti e servizi e degli operatori sono considerati vincolanti anche dalla presente procedura riguardante i comportamenti in caso di pericolo grave ed immediato, incendio, evacuazione di luoghi o aree resesi pericolose, infortuni.

Il presente piano di evacuazione rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale sono studiate e pianificate le operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio scolastico.

La progettazione del P.E. deve rispettare i seguenti criteri generali:

Precisione: il P.E. non può essere generico ma deve definire in modo dettagliato i compiti, i ruoli, la responsabilità e la sequenza delle azioni.

Chiarezza e concisione: la procedura deve essere comprensibile a tutte le persone chiamate alla sua gestione, e concisa nelle informazioni che fornisce.

Flessibilità: cioè adattabile, in caso di incidente, ad eventuali discostamenti dalle situazioni previste. E’ bene ricordare che è ampia la possibilità di avere discostamenti rispetto alle situazioni previste; questi, oltre a non essere sempre facilmente individuabili, possono essere legati anche a fattori esterni (ad esempio le condizioni meteorologiche e di viabilità).

Revisione ed aggiornamento: una procedura correttamente messa a punto non si presenta mai come uno strumento statico, deve invece offrire la possibilità di essere facilmente adattata alle modifiche che accompagnano la vita di una attività.

 

2. OBIETTIVO

Il raggiungimento di zone sicure da parte del personale, in caso di pericoli gravi è un costante obiettivo da perseguire all’interno dell’azienda da parte di tutti.

Le aree di lavoro, gli accessi, gli impianti, devono essere costantemente verificati ed aggiornati perché rispettino oltre alle norme di legge, quelle di buona tecnica e le indicazioni emerse dall’analisi e dalla valutazione dei rischi effettuati dal Servizio di Prevenzione e Protezione di concerto con i responsabili delle unità operative.

Alla persona che subisce infortunio deve essere garantito un pronto soccorso.

Particolare attenzione viene data perché i responsabili delle unità operative interessate da eventuali situazioni di pericoli gravi, abbiano a garantire i necessari provvedimenti programmati al raggiungimento dello scopo prefissato dalla Presidenza.

3. APPLICABILITÀ

Il contenuto di questo documento si applica in tutte le situazioni di emergenza così come definite al punto 5.

4. RIFERIMENTI

Decreti legislativi n. 626/94 e n. 242/96.

Circolare Min. Interno 29/09/95 P 1564/4146 G.U. 06/10/95 n. 234.

Decreto Ministeriale 10 marzo 1998

5. DEFINIZIONE DI EMERGENZA

5.1 Generalità

Si definisce emergenza ogni scostamento dalle normali condizioni operative, tale da determinare situazioni di danno agli uomini ed alle cose.

Gli stati di emergenza sono classificati nella scuola in tre categorie a gravità crescente:

Emergenze minori (di tipo 1) controllabili dalla persona che individua l’emergenza stessa o dalle persone presenti sul luogo (es. principio lieve di incendio, sversamento di quantità non significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, ecc.)

Emergenze di media gravità (di tipo 2) controllabili soltanto mediante intervento degli incaricati per l’emergenza come nel seguito definiti e senza ricorso agli enti di soccorso esterni (es. principio di incendio di una certa entità, sversamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, black-out elettrico, danni significativi da eventi naturali, ecc.)

Emergenze di grave entità (di tipo 3) controllabili solamente mediante intervento degli enti di soccorso esterni (VVF, PS, ecc.) con l’aiuto della squadra di pronto intervento (es. incendio di vaste proporzioni, eventi naturali, catastrofici, ecc.)

Tutti gli stati di emergenza verificatesi in azienda sono registrati a cura del RSPP nell’apposito modulo allegato e dallo stesso conservati (allegato PSEME/A5).

5.2 Possibili Rischi

La tipologia degli incidenti ipotizzabili in un edificio scolastico e negli spazi limitrofi è piuttosto varia e dipende non solo dalla presenza di zone a rischio all’interno della scuola, ma anche dalla collocazione nel territorio e dal verificarsi di eventi dolosi o calamità naturali.

E’ necessario quindi effettuare una classificazione di tali incidenti al fine di dimensionare adeguatamente gli interventi da attuare. La classificazione potrebbe essere organizzata, ad esempio:

per scala di gravità (tabella 1);

per tipologia di evoluzione (tabella 2);

per tipologia di evento.

Tabella 1 - Classificazione degli incidenti secondo la gravità

   

Incidenti minori

Possono essere facilmente controllati dal solo personale operativo o di

 

sicurezza della scuola (non richiede la mobilitazione di forze esterne)

   
   

Incidenti di

Come per la categoria precedente, ma con massiccio impiego delle risorse

categoria 1

interne della scuola (è consigliabile mettere in preallarme le forze esterne per

 

il caso di escalation dell'incidente).

   

Incidenti di

Possono essere controllati con l'ausilio di forze esterne limitate.

categoria 2

 
   

Incidenti di

Se controllabili, possono esserlo solo attraverso I'impiego di massicce risorse

categoria 3

(è necessaria la mobilitazione di tutte le forze disponibili, anche su vasta

 

scala territoriale).

   

 

Tabella 2 - Classificazione degli incidenti secondo la tipologia di evoluzione

   

Incidenti di

Possono richiedere al più l’evacuazione del personale interno e della popolazione

entità limitata o

nelle immediate adiacenze dell'azienda (esempi tipici: incendio o limitato rilascio

a lenta

di tossici).

evoluzione

   

Incidenti ad

Pongono in pericolo l’integrità di serbatoi o apparecchiature maggiori contenenti

escalation

materiali pericolosi, ma lasciano a disposizione un periodo di tempo ragionevole

potenziale

per l'evacuazione (esempi tipici: incendio o danno meccanico)

   
   

Incidenti a

Non è assolutamente consigliabile l'evacuazione, ma occorre affidarsi ai

rapido

comportamenti mitiganti individuali, in particolare il rifugio indoor, e quindi alla

sviluppo

preventiva corretta istruzione della popolazione (esempi tipici: incipiente BLEVE

 

con fireball oppure rilascio tossico con formazione di nube non eccessivamente estesa

   

Incidenti

Le possibili azioni pianificate sono necessariamente limitate alle sole operazioni

catastrofici

di soccorso e di bonifica (esempi tipici: grosse esplosioni o rilasci massicci e

improvvisi

persistenti di tossici)

   

Gli eventi che potrebbero richiedere un’evacuazione parziale o totale dell’edificio sono generalmente i seguenti:

incendi che si sviluppano all’interno dell’edificio scolastico (magazzini, laboratori, centrali termiche, biblioteche o locali in cui sia presente un potenziale rischio d’incendio);

incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola (fabbriche, boschi, fabbricati limitrofi, ecc.) e che potrebbero coinvolgere l’edificio scolastico;

terremoto;

crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui;

avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;

ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Capo d’Istituto.

5.3 Ambiente scolastico

La conoscenza dell’ambiente scolastico è reso possibile dalla consultazione delle planimetrie aggiornate dei diversi piani dell’Istituto. In tali planimetrie sono opportunamente indicate tutti i luoghi in cui si possono verificare le situazioni di pericolo, le strutture e gli impianti di sicurezza nonché i luoghi sicuri in cui possono trovare rifugio gli occupanti della scuola.

In appendice è riportato, inoltre, lo specchio numerico della popolazione presente (allegato N°1) che fornisce un quadro preciso di docenti, non docenti e allievi occupanti i vari locali dell’edificio, per i quali sarà individuata la fascia oraria di massima presenza.

5.4 Predisposizioni ed incarichi

Onde evitare dannose improvvisazioni, è necessario porre in atto le seguenti predisposizioni che garantiscano i necessari automatismi nelle operazioni da compiere, nonché un corretto e sicuro funzionamento di tutti i dispositivi atti a prevenire un sinistro od a garantirne un’evoluzione in sicurezza.

Il Capo d’Istituto dovrà identificare ed assegnare ad almeno due responsabili, scelti tra il personale docente e non, compiti in modo da garantire una continuità della loro presenza. Tale designazione nominativa dovrà prevedere:

responsabile e suo sostituto addetto all’emanazione dell’ordine di evacuazione e che al verificarsi di una situazione di emergenza assuma il coordinamento delle operazioni di evacuazione e di primo soccorso;

personale incaricato della diffusione dell’ordine di evacuazione;

personale di piano o di settore responsabile del controllo delle operazioni di evacuazione;

personale incaricato di effettuare le chiamate di soccorso;

personale incaricato dell’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica, del gas e dell’alimentazione della centrale termica;

personale incaricato dell’uso e del controllo periodico dell’efficienza di estintori ed idranti;

personale addetto al controllo quotidiano della praticabilità delle uscite di sicurezza e dei percorsi per raggiungerli.

I predetti incarichi dovranno essere riportati in apposita disposizione di servizio a cura del Capo d’Istituto.

Inoltre in ogni classe dovranno essere individuati (a cura dei vari coordinatori di classe) ragazzi a cui attribuire le seguenti mansioni:

2 ragazzi aprifila con il compito di aprire le porte e guidare i compagni versa la zona di raccolta;

2 ragazzi serra fila con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere la porta dell’aula dopo aver controllato che nessuno sia rimasto indietro; gli stessi faranno da tramite con l’insegnante e con la Direzione nelle operazioni per la trasmissione del modulo di evacuazione;

2 ragazzi con il compito di aiutare i disabili ad abbandonare l’aula ed a raggiungere il punto di raccolta.

Tali incarichi dovranno essere sempre eseguiti sotto la diretta sorveglianza dell’insegnante presente al momento dell’emergenza.

In contemporanea all’individuazione del personale e dei ragazzi di cui sopra, dovranno essere affisse:

nei singoli piani, planimetrie con indicazione delle aule, dei percorsi da seguire, delle scale d’emergenza, della distribuzione degli idranti e degli estintori;

nei singoli locali planimetrie del piano con indicazione del percorso per raggiungere l’uscita di sicurezza assegnata e delle istruzioni di sicurezza con l’assegnazione dei compiti agli allievi;

individuazione delle aree di riferimento esterne all’edificio, ma all’interno dell’area di pertinenza della scuola, da utilizzare quali punti di raccolta. Tali aree dovranno avere le seguenti caratteristiche:

far capo a luoghi sicuri ed essere protetti dal traffico stradale;

avere un riferimento sicuro e conosciuto;

facilitare l’adunanza ed il riscontro della scolaresca;

non rendere difficoltoso l’accesso all’area e l’avvicinamento all’edificio da parte dei mezzi di soccorso.

6. PROCEDURA

6.1 Generalità

Il presente piano generale di sicurezza è destinato a tutto il personale operante all’interno delle aree indicate negli elenchi allegati.

Le informazioni, per quanto riguarda le competenze sono affidate agli "incaricati di di area", nel seguito identificati cui spetta l’applicazione del piano di emergenza.

Affinché le procedure previste dal piano possono considerarsi valide per tutti i rischi possibili gli adulti dovranno rispettare le seguenti regole:

esatta osservanza di tutte le norme riguardanti la sicurezza;

osservanza che tutti gli operatori sono al servizio degli allievi per salvaguardarne l’incolumità;

abbandono dell’edificio solo ad avvenuta evacuazione di tutti gli allievi.

Per raggiungere tale scopo ognuno, oltre agli incarichi assegnati, dovrà seguire determinate procedure riportate nelle schede allegate al presente piano.

In ogni caso il Capo d’Istituto dovrà vigilare sulla corretta applicazione degli ordini di servizio e delle disposizioni emanate. Dovranno richiedere, agli Enti Locali competenti, gli interventi necessari per la funzionalità e regolare manutenzione dei dispositivi di allarme, antincendio ed attrezzatura finalizzata alla sicurezza. Il personale docente dovrà informare gli allievi sulla necessità di una ordinata osservanza delle procedure indicate nel piano, illustrare, periodicamente, il piano di evacuazione e tenere lezioni teorico pratiche sulle problematiche derivanti dall’instaurarsi di una situazione d’emergenza nell’edificio scolastico, intervenire in situazioni critiche di panico, controllare che ogni allievo esegua correttamente il proprio compito e, in caso di evacuazione, portarsi il registro di classe per poter effettuare un controllo delle presenze ad evacuazione effettuata. Alcuni elementi tra il personale non docente sarà incaricato di seguire alcuni aspetti del piano, altri avranno l’incarico di disattivare i vari impianti (energia elettrica, gas, centrale termica, impianto idrico) e controllare, successivamente, che tutti i locali siano vuoti.

Gli allievi dovranno, infine, adottare il seguente comportamento non appena sentito il segnale d’allarme:

interrompere ogni attività;

mantenere l’ordine e l’unità della classe durante e dopo l’esodo;

tralasciare il recupero di oggetti personali;

mantenersi collegati tra loro seguendo quanto esposto nella scheda allegata al presente piano;

seguire le istruzione dell’insegnante che li accompagnerà;

camminare in modo sollecito senza spingere i compagni.

6.2 Norme di comportamento per tutto il personale

Al verificarsi di una situazione anomala (es. incendio, perdite di sostanze, malori di persone, ecc.) le norme di buon comportamento sono le seguenti:

Tutti coloro che riscontrano una situazione pericolosa informeranno immediatamente i superiori e/o gli incaricati di fabbricato o di area, indicando la natura dell’emergenza e l’area interessata.

Quando si è in presenza di un principio d’incendio, fermo restando quanto detto sopra, si potrà intervenire direttamente per spegnere o circoscrivere il focolaio solo se si è a conoscenza delle caratteristiche e modalità d’uso degli estintori, così come indicati nelle apposite riunioni di informazione tenute per gli operatori.

Non si utilizzano mai le manichette ad acqua, ricordando che il loro uso è riservato ai VVFF e/o a personale adeguatamente istruito ed autorizzato.

Non è consentito, su iniziativa personale, richiedere l’intervento dei vigili del fuoco e o altro organismo esterno.

All’attivazione del segnale acustico che identifica un’emergenza (allarme), dato dall’incaricato di fabbricato o di area, ciascuno dovrà attenersi alle disposizioni impartite, abbandonando, senza indugio ma in maniera ordinata, l’edificio o area, utilizzando i percorsi di emergenza indicati e seguendo la segnaletica, senza attardarsi per recuperare oggetti personali o per altri motivi.

Tutti coloro che stazionano nell’area interessata dall’emergenza si atterranno alle disposizioni pertinenti l’area stessa, senza ritornare sull’abituale posto di lavoro.

Raggiunta l’uscita è necessario allontanarsi prontamente per non ostacolare il deflusso delle persone e/o di eventuali soccorritori.

Il rientro nell’edificio del personale dovrà avvenire solo previa autorizzazione dell’incaricato per le situazioni di emergenza.

6.3 Compiti dell’incaricato di area per l’emergenza

E’ la posizione alla quale devono far capo tutte le informazioni riguardanti l’area di competenza.

Viene nominato dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ed il suo nominativo è conosciuto dal personale dell’area di sua competenza.

L’incaricato può essere sostituito da persone a lui affiancate e qualificate in caso di sua assenza o impedimento, che siano in grado di sostituirlo.

In normale orario di lavoro, l’incaricato, in caso di emergenza, provvede a constatare direttamente che le informazioni ricevute siano reali.

In relazione all’entità dell’evento provvederà a:

intervenire, in quanto addestrato all’uso degli estintori se trattasi di incendi facilmente controllabili;

provvedere, previa informazione alla Presidenza, all’evacuazione totale o parziale e/o a fornire eventuali informazioni relative all’emergenza;

disporre le chiamate dei VVFF, PS di autoambulanze o di altri soccorsi in relazione alla situazione di emergenza valutata;

disporre, se necessario, la chiamata di unità mediche esterne;

informare eventuali incaricati affinché effettuino le operazioni di loro competenza;

richiedere di bloccare il flusso di clienti o visitatori e verificare l’avvenuta evacuazione;

affiancare i VVFF durante l’intervento fornendo tutte le informazioni del caso.

6.4 Norme di prevenzione

Perché le situazioni di emergenza previste dal presente piano non abbiano a verificarsi e/o quantomeno possano essere ridotte come numero e come entità di rischio, è indispensabile la fattiva collaborazione di tutto il personale nel rispetto e applicazione delle normative di prevenzione di seguito indicate.

Chiunque riscontri eventuali anomalie, quali:

guasti di impianti elettrici,

ingombri lungo le scale, vie di fuga e le uscite di sicurezza,

perdite di acqua o di sostanze,

principi di incendio,

situazioni che possono comportare rischi per le persone,

è tenuto a darne segnalazione all’incaricato di piano per l’emergenza e/o al proprio caporeparto o caposervizio.

Ingombri anche temporanei, accatastamenti di carta, di raccoglitori, materiali vari devono essere evitati.

Mozziconi di sigarette e fiammiferi devono essere spenti e messi nei posacenere (non gettati a terra, nei cestini per le carte o nei contenitori dei rifiuti).

Le macchine per scrivere, i videoterminali, le calcolatrici, le fotocopiatrici e tutte le altre utenze elettriche devono essere sempre disinserite al termine dell’orario di lavoro.

Le vie di fuga devono essere mantenute sgombre.

Non rimuovere gli estintori se non in caso di bisogno e segnalare l’eventuale utilizzo o scomparsa onde poter provvedere alla ricarica o all’acquisto.

7. PRONTO SOCCORSO

Per fronteggiare situazioni di emergenza che richiedano interventi di pronto soccorso, vengono designati i seguenti lavoratori :

..............................................................

..............................................................

..............................................................

7.1 Compiti degli addetti alle squadre di pronto soccorso

Gli incaricati dell’attuazione delle misure di pronto soccorso interverranno prontamente a fronte di infortuni o malori che coinvolgono i lavoratori ed attiveranno, nei casi previsti, i servizi preposti (servizio di pronto intervento sanitario 24 ore su 24 - tel. 118) dopo aver prestato i primi soccorsi all’infortunato. In caso di traumi provvedono a mantenere l’infortunato in posizione di sicurezza in attesa dei soccorsi esterni.

8. FORMAZIONE

Il personale incaricato dell’attuazione delle misure di emergenza, evacuazione, lotta all’incendio e pronto soccorso riceverà una formazione specifica, sulla base di programmi predisposti dal SPP e dal Medico competente.

9. DOCUMENTAZIONE

La documentazione allegata al piano di emergenza è costituita da:

Specchio numerico della popolazione esistente

Documentazione cartografica.

Assegnazione incarichi.

Modulo di evacuazione.

Planimetria percorsi.

Planimetria generale zone di raccolta.

Provincia di Roma: Il terremoto un fenomeno naturale.

Scheda N° 1: La chiamata di soccorso

Scheda N° 2: La diffusione dell’ordine di evacuazione

Scheda N° 3: Modalità di evacuazione

Scheda N° 4: Cartografia, linee guida per la stesura da utilizzare in un piano di evacuazione di elaborati grafici

Scheda N° 5: Segnaletica di sicurezza

Scheda N° 6: Istruzioni di sicurezza

Scheda N° 7: Una lezione sul piano di evacuazione

Scheda N° 8: Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica

Scheda N° 9: Modulo di registrazione stati d’emergenza verificatesi nella scuola

10. ALLEGATO N° 1

10.1 Specchio numerico della popolazione esistente

Anno scolastico _________________________

Popolazione presente _________________________

 

 

DOCENTI

ALLIEVI

OPERATORI

TOTALE

Piano

Max

Max

Max

Max

terra

Min

Min

Min

Min

Primo

Max

Max

Max

Max

Piano

Min

Min

Min

Min

Secondo

Max

Max

Max

Max

piano

Min

Min

Min

Min

Locale

Max

Max

Max

Max

 

Min

Min

Min

Min

Locale

Max

Max

Max

Max

 

Min

Min

Min

Min

TOTALE

Max

Max

Max

Max

 

Min

Min

Min

Min

11.

12. ALLEGATO N° 2

 

12.1 Documentazione cartografica

13.

14. ALLEGATO N° 3

14.1 Assegnazione incarichi

 

INCARICO

NOMINATIVI

NOTE

1. Emanazione ordine di evacuazione

   

2. Diffusione ordine di evacuazione

   

3. Controllo operazioni di evacuazione:

- Piano terra

- Primo piano

- Secondo piano

- ____________

- ____________

 

___________________

____________________________________________________________________________

 

_______________________________________________________________________________________________

4. Chiamate di soccorso

   

5. Interruzione erogazione:

- gas

- gasolio

- energia elettrica

- acqua

- _______________

- _______________

__________________________________________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________________________________________

6. Attivazione e controllo periodico estintori e/o idranti

- Piano terra

- Primo piano

- Secondo piano

- ________________

- ________________

 

___________________

____________________________________________________________________________

 

___________________

____________________________________________________________________________

7. Controllo quotidiano della praticabilità delle vie d’uscita

   

8. Controllo apertura porte e cancelli sulla pubblica via ed interruzione del traffico

   

15.

16. ALLEGATO N° 4

16.1 Modulo di evacuazione

 

 

 

SCUOLA ____________________________________________

CLASSE ____________________________________________

ALLIEVI PRESENTI ____________________________________________

ALLIEVI EVACUATI ____________________________________________

FERITI ____________________________________________

DISPERSI ____________________________________________

ZONA DI RACCOLTA ____________________________________________

 

SIGLA ALUNNO SERRA-FILA SIGLA DOCENTE

___________________________________ ___________________________

17.

18. ALLEGATO N° 5

18.1 Planimetrie percorsi

19.

20. ALLEGATO N° 6

20.1

Planimetria generale zone di raccolta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21. ALLEGATO N° 7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23. SCHEDA N. 1

23.1 La chiamata di soccorso

Per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri telefonici dei vari organismi preposti a tale scopo.

E' utile ricordare che solo alcuni di tali numeri sono validi in tutta Italia, altri cambiano a seconda del luogo, per cui sarà necessario informarsi a tal proposito predisponendone un elenco da tenere sempre in evidenza.

Ecco come potrebbe essere realizzato:

Evento

Chi chiamare

N. telefono

     

Incendio, crollo d’edificio, fuga di gas, ecc..

Vigili del Fuoco

115

     

Ordine pubblico

Carabinieri

112

     
 

Polizia

113

     

Infortunio

Pronto Soccorso

 

Tra non molto in tutta Italia sarà attivato il 118

L'efficacia di una chiamata di soccorso dipendente soprattutto dalle informazioni che questa contiene e che possono permettere ai soccorritori di intervenire nel modo più idoneo.

Ecco, ad esempio, quali sono le cose da dire in una chiamata di soccorso ai Vigili del Fuoco:

1. Descrizione del tipo di incidente (incendio, esplosione. ecc..).

2. Entità dell'incidente (ha coinvolto un'aula, la biblioteca, ecc..).

3. Luogo dell'incidente: via, numero civico, città e, se possibile, il percorso per raggiungerlo.

4. Presenza di feriti.

Lo schema che segue può tornare utile per fornire tali informazioni:

Sono ___________________________________________________

(nome e qualifica)

telefono dalla scuola _________________________________________

ubicata in _________________________________________________

(città) (via e n.)

nella scuola si e verificato ______________________________________

(descrizione sintetica della situazione)

sono coinvolte ______________________________________________

(Indicare eventuali persone coinvolte)

 

Poiché la stessa impostazione può essere usata per chiamare anche altri organismi dediti soccorso, un tale schema dovrà essere tenuto in vista assieme all'elenco dei numeri telefonici utili a tale scopo.

24.

25. SCHEDA N. 2

25.1 La diffusione dell'ordine di evacuazione

Al fine di segnalare il verificarsi di una situazione di pericolo il Preside o il suo sostituto, una volta avvertito, valuterà l'opportunità di diramare l'ordine di evacuazione. In caso di situazione di grave pericolo, che richieda l'abbandono immediato dei locali sarà diramato dal personale che per primo viene a conoscenza dell'evento.

A tal proposito è opportuno, non essendo il personale scolastico particolarmente addestrato alla sicurezza, definire a priori in quali casi consentire la diramazione dell'allarme senza ricorrere immediatamente al Capo d'Istituto (incendi di grosse dimensioni, evacuazione successiva ad una scossa di terremoto, altre ipotesi da definire caso per caso); e ugualmente opportuno definire anche quando non è necessario dar luogo all'evacuazione dello stabile (principio d'incendio spento con I'uso degli estintori in dotazione, situazioni confinate che non creano pericolo, ecc..).

Da quanto detto risulta chiaro che si dovranno prevedere delle soglie di rischio sulle quali definire il comportamento conseguente

Per le scuole in cui sono presenti contemporaneamente non più di 500 persone il segnale di evacuazione potrà essere diffuso attraverso il campanello usato normalmente per altri servizi, il cui suono dovrà essere ripetuto ad intermittenza per una certa durata in modo che sia inequivocabilmente riconosciuto come segnale di allarme e di avvio delle operazioni di evacuazione.

Allo scopo di contenere l'effetto dovuto al panico è anche opportuno disporre di un impianto di diffusione sonora per comunicare vocalmente l'ordine di evacuazione; un impianto di altoparlanti è comunque obbligatorio nelle scuole dove sono presenti contemporaneamente oltre 500 persone.

Qualora dovesse porsi la necessità di comunicare l'ordine di evacuazione a voce, aula per aula, sarà cura del personale non docente assicurare tale servizio.

26.

27. SCHEDA N. 3

27.1 Modalità di evacuazione

Appena avvertito l'ordine di evacuazione le persone presenti nell'edificio dovranno immediatamente eseguirlo, mantenendo, per quanto possibile, la massima calma.

Quest'ultima affermazione può sembrare paradossale, ma se si pensa che, visto quanto stabilito dalla recente normativa di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica, l'uscita di sicurezza più vicina è ad una distanza massima di 60 metri dalla porta dell'aula e che normalmente il numero massimo di piani è pari a tre, si comprende che il tempo necessario per coprire tale distanza, uscendo dall'aula, è ridotto anche camminando lentamente.

Se a questo si aggiunge che nella maggior parte dei casi si dispone di parecchi minuti per mettersi in salvo, è comprensibile che la soluzione del problema consista nell'esecuzione di un deflusso ordinato e senza intoppi.

Per garantire una certa libertà nei movimenti è necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti e fermarsi a prendere, se a portata di mano, un indumento per proteggersi dal freddo.

L'insegnante prenderà il registro di classe e coordinerà le operazioni di evacuazione, intervenendo dove necessario.

Gli studenti usciranno dall'aula, al seguito dei compagni aprifila, in fila indiana e tenendosi per mano, o appoggiando la mano sulla spalla del compagno che sta avanti; un tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce ad infondere coraggio.

 

Prima di imboccare il corridoio verso l'uscita assegnata o il vano scale l'aprifila accerterà che sia completato il passaggio delle classi secondo le precedenze stabilite dal piano.

28.

29. SCHEDA N. 4

29.1 Cartografia: linee guida per la stesura da utilizzare in un piano di evacuazione di elaborati grafici

Nella realizzazione di un piano di evacuazione la documentazione cartografica gioca un ruolo fondamentale. Si tratta infatti del metodo più semplice ed immediato per rappresentare la realtà ambientale in cui ci muoviamo, con la possibilità di evidenziare vari aspetti che possono influenzare più da vicino la sicurezza; a questo va aggiunto che le possibilità grafiche offerte dalle varie tecniche di rappresentazione permettono soluzioni espositive di estrema chiarezza e leggibilità, che possono garantire una certa immediatezza nell'interpretazione di quanto si vuole comunicare.

Scala metrica e formato

La scala metrica che meglio soddisfa le nostre esigenze è, per la sua leggibilità. la 1:100 e l'ideale sarebbe avere in gioco delle dimensioni tali da poter utilizzare un foglio di formato UNI A3 (42x29.7cm). È ovvio che per edifici di notevoli dimensioni tale possibilità non può essere garantita, viste le ridotte dimensioni del foglio a disposizione, in questo caso è preferibile privilegiare la scala (1:100) e rappresentare eventualmente solo quella porzione di edificio nel cui ambito si svolgono le operazioni previste dal piano.

L'importante è che siano chiaramente identificabili i percorsi d'esodo, le uscite di sicurezza, gli estintori e gli idranti.

L 'esperienza ha dimostrato che formati più grandi non sempre garantiscono una migliore leggibilità perché interessano un campo visivo troppo ampio; è d'altra parte logico che mantenere il formato (A3) e ridurre le dimensioni del disegno (1:200 ed oltre) non permette di ottenere un disegno chiaro e leggibile.

Per quanto riguarda la cartografia della zona limitrofa all'edificio scolastico le scale metriche possono essere la 1:2.000 o la 1:500, l'importante è poter visualizzare l'edificio nel contesto territoriale individuando gli accessi alle strade comunali, nonché le aree di riferimento esterne.

Simbologia grafica

Per non creare confusione nella lettura è necessario limitare i segni grafici a quelli essenziali. Lo spessore grafico dei muri deve essere tale da rendere evidente la loro funzione e riconoscere quali tra loro sono portanti e quali no, identificando i luoghi più sicuri in caso di terremoto. Anche le frecce utilizzate per rappresentare il verso di salita delle scale, possono essere omesse quando si confondono con le frecce utilizzate per evidenziare i percorsi d'esodo.

Per identificare le uscite di sicurezza, gli idranti e gli estintori è consigliabile utilizzare la simbologia grafica prevista dal D.P .R 8/6/82, N 524. Questa migliora notevolmente la leggibilità degli elaborati (gli stessi simboli si possono notare anche in molti altri ambienti quali cinema, supermercati, ecc. e sono conformi ad una specifica direttiva C.E.E. in materia).

Infine ogni scritta che non sia strettamente finalizzata alla comprensione dei disegni dovrà essere omessa.

30.

31. SCHEDA N°5

 

31.1 D.P.R 8/6/82, n. 524: Segnaletica di sicurezza

 

Vedi : Allegato 5 - Pianta del piano con indicati i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza.

Allegato 6- Planimetria generale dell'area con indicate le zone di raccolta.

32.

33. SCHEDA N. 6

33.1 Istruzioni di sicurezza

Quelle che seguono sono delle istruzioni di sicurezza che possono ritenersi valide per ogni circostanza

Alla diramazione dell'allarme:

Mantieni la calma

Interrompi immediatamente ogni attività

Lascia tutto l'equipaggiamento (non preoccuparti di libri. abiti od altro)

Incolonnati dietro_____________________________________________

(aprifila )

Ricordati di non spingere, non gridare e non correre

Segui le vie di fuga indicate

Raggiungi la zona di raccolta assegnata

Mantieni la calma

E' chiaro che tali istruzioni devono essere redatte in funzione dei possibili eventi che potrebbero coinvolgere l'edificio (rif. par. 3).

Ad esempio, se si tratta di zona a rischio sismico, possono essere utilizzate le istruzioni elaborate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) - Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT):

NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO

Se ti trovi in un luogo chiuso:

Mantieni la calma

Non precipitarti fuori

Resta in classe e riparati sotto il banco, sotto l'architrave della porta o

vicino ai muri portanti

Allontanati dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero ferirti

Se sei nei corridoi o nel vano delle scale rientra nella tua classe o in quella più vicina

Dopo il terremoto, all'ordine di evacuazione, abbandona l'edificio senza usare l'ascensore e ricongiungiti con gli altri compagni di classe nella zona di raccolta assegnata

Se sei all'aperto:

Allontanati dall'edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e ferirti

Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te; se non lo trovi cerca riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina

Non avvicinarti ad animali spaventati.

Le istruzioni in caso d'incendio possono essere le seguenti:

NORME Dl COMPORTAMENTO IN CASO D'INCENDIO

Mantieni la calma

Se l'incendio si e sviluppato in classe esci subito chiudendo la porta

Se l'incendio e fuori della tua classe ed il fumo rende impraticabili le scale e i corridoi chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati

Apri la finestra e. senza esporti troppo, chiedi soccorso

Se il fumo non ti fa respirare filtra l'aria attraverso un fazzoletto. meglio se bagnato, e sdraiati sul pavimento (il fumo tende a salire verso l'alto)

 

Risulta ovvia l'impossibilità di elaborare delle istruzioni di sicurezza per ogni specifica realtà, pertanto si consiglia di utilizzare solo il primo schema e riservare alle altre possibilità uno spazio nelle lezioni sulla sicurezza tenute dai docenti.

34.

35. SCHEDA N.7

35.1 Una lezione sul piano di evacuazione

 

E’ opportuno fornire agli studenti un'informazione costante sulle problematiche riguardanti il verificarsi di una situazione di emergenza, attraverso lezioni che lo stesso personale docente può svolgere, previa acquisizione dei concetti base e con l'ausilio, se ritenuto necessario, del comando dei vigili del fuoco competente per il territorio.

L'aspetto teorico può essere riferito fondamentalmente ai seguenti argomenti:

concetto di emergenza;

concetto di panico e misure per superarlo adottando comportamenti adeguati;

cos'è e com'è strutturato il piano di evacuazione;

identificazione e conoscenza dei percorsi di sfollamento dalla lettura delle planimetrie esposte all'interno dell'aula ed ai piani;

singoli incarichi previsti dal piano e loro importanza;

solidarietà per i più deboli.

Nell'affrontare tali argomenti dovrà essere data adeguata importanza alla serietà del piano e delle esercitazioni periodiche.

L'aspetto pratico è riferito sostanzialmente alla verifica dell'apprendimento dei comportamenti in caso di emergenza da effettuarsi con le seguenti esercitazioni pratiche:

prove parziali effettuate senza preavviso, senza allertamento degli Enti esterni e senza evacuazione totale dell'edificio;

prove generali che comportano l'evacuazione dell'edificio, il trasferimento nei punti di raccolta e l'attivazione degli Enfi esterni.

Al termine di ogni esercitazione pratica le singole classi dovranno effettuare, sotto la guida degli insegnanti, l'analisi critica dei comportamenti tenuti al fine di individuare e rettificare atteggiamenti non idonei emersi durante la prova.

36.

37. SCHEDA N.8

37.1 Modulo di registrazione stati di emergenza verificatesi nella scuola

 

I.T.I.S. "N. COPERNICO"

Pomezia (RM)

 

Registrazione stati di emergenza verificatisi nella scuola

Codice progressivo evento:

 

Descrizione dell’evento:

 

 

Nominativo della persona che ha dato l’allarme:

 

Altre persone presenti:

 

Data ed ora della segnalazione:

 

Nominativo dell’incaricato di piano intervenuto:

 

Azioni intraprese:

 

Richiesta di soccorsi:

SI NO

Chiamati alle ore:

 

Orario di arrivo dei primi soccorsi:

 

Azioni intraprese dai soccorritori:

 

Danni alle persone:

 

Danni alle cose:

 

Eventuali danni causati a terzi:

 

Analisi dell’evento

Probabili cause:

 

 

Inefficienze riscontrate:

 

Compilato da:

   

Firma del RSPP

Data compilazione:

     

Allegati