Un malato di cuore


Comincia a sognare anch’io insieme a loro

poi l’anima d’improvviso prese il volo.-

Da ragazzo spiare i ragazzi giocare

al ritmo balordo del tuo cuore malato

e ti viene la voglia di uscire e provare

che cosa ti manca per correre al prato,

e ti tieni la voglia, e rimani a pensare

come diavol fanno a riprendere fiato.

Da uomo avvertire il tempo sprecato

a farti narrare la vita dagli occhi

e mai poter bere alla coppa d’un fiato

ma a piccoli sorsi interrotti,

e mai poter bere alla coppa d’un fiato

ma a piccoli sorsi interrotti.

Eppure un sorriso io l’ho regalato

e ancora ritorna in ogni sua estate

quando io la guidai o fui forse guidato

a contarle i capelli con le mani sudate.

Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,

non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce,

quando il cuore stordì e ora no non ricordo,

da quale orizzonte sfumasse la luce.

E fra lo spettacolo dolce dell’erba

fra lunghe carezze finite sul volto,

quelle sue cosce color madreperla

rimasero forse un fiore non colto.

Ma che la bacia questo sì lo ricordo

col cuore ormai sulle labbra,

ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo, 

e il mio cuore le restò sulle labbra.

E l’anima d’improvviso prese il volo

ma non mi sento di sognare con loro

no non mi riesce di sognare con loro.