RECENSIONE GABRIEL KNIGHT III (PC)


Gabriel, protagonista dei precedenti episodi, ha deciso di accettare un nuovo incarico: questa volta dovrà vigilare su di un bambino appartenente ad una stirpe vittima di continui rapimenti da parte di oscure presenze. Il giorno dopo il rapimento le vittime vengono rilasciate con tracce di morsi e uno strano pallore; tutto fa pensare a dei vampiri. Proprio nella notte in cui il nostro investigatore vigila sul pargoletto, uno strano individuo entra nella camera e se lo porta via. Gabriel si lancia all'inseguimento del vampiro fino a quando arriva alla stazione, sale su un treno e mentre esplora una misteriosa cassa, viene colpito e cade a terra svenuto. Dopo essersi risvegliato un uomo lo accompagna a una locanda della zona: qui incomincia la vostra avventura. Per capire bene cosa è veramente successo è d'obbligo leggere il fumetto all'interno della confezione, bella l'idea del gadget.



Parlando del gioco sotto l'aspetto tecnico, c'è da fare un elogio alle musiche e agli effetti sonori che riescono a creare delle atmosfere veramente d'impatto. La cura dei particolari nella storia del gioco è forse una delle migliori mai create. Dal punto di vista grafico, le locazioni sono discretamente realizzate, niente di eccezionale comunque; in alcuni casi sono abbastanza fastidiose le linee di separazione fra i vari poligoni, spezzano il realismo della scena, ammetto che questa potrebbe essere una mia personale impressione. Sempre parlando di grafica bella l'idea del cambiamento delle espressioni del viso dei personaggi, mentre parlerete con qualcuno non si avranno più personaggi sempre con la stessa espressione, ma in base a ciò che direte reagiranno con lo sguardo di conseguenza. Fra i difetti grafici va citata inoltre la non proprio impeccabile realizzazione tecnica delle animazioni dei personaggi principali.



Per quanto riguarda la struttura del gioco essa è composta da schermate 2D al cui interno i personaggi tridimensionali si muovono e secondo me per questo genere di giochi rappresenta la migliore soluzione. Bella l'idea del "teatro virtuale", in pratica i programmatori hanno fatto di tutto per cercare di far credere che i vari personaggi del gioco avessero una vita propria muovendosi indipendentemente dal corso dell'avventura. Ciò naturalmente non sarebbe possibile realizzarlo perfettamente più che altro per questioni di giocabilità, in quanto secondo me si rischierebbe di stare ore a cercare qualcuno solo perché questo gira per le varie locazioni di gioco, in GBIII invece si è raggiunto un buon compromesso: in una scena, ad esempio, dovrete seguire una persona, questa di volta in volta vi "aspetterà" dandovi comunque la sensazione che stia camminando normalmente.
Riguardo alla longevità posso dire che è abbastanza alta e non ci metterete poco a finire tutti e tre i CD, anche se c'è da dire che difficilmente una volta finito lo rigiocherete. E' presente inoltre per i meno esperti il tasto HINT che vi darà una mano quando siete in difficoltà.
Parlando della configurazione hardware è necessario un Pentium 200MHz e 32MB di RAM se possedete un acceleratore grafico, altrimenti si consiglia un Pentium II di fascia bassa.
Concludendo non mi resta che consigliare questo gioco a tutti, a parte i marginali difetti sopportabilissimi, la storia si articola in maniera stupenda e non vi stancherete di giocarci finchè non lo avrete finito.


VOTO:




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