Il libro L'URLO DELLA MOSCA

di Gianfranco Nerozzi - "I NERI" Addictions

292 pagine, 22.000 lire (maggio 1999)

addictions@fabula.it

 

Prime pagine sicuramente di grande presa, queste de "L'urlo della mosca", storia feroce la cui struttura narrativa vede l'alternarsi delle vicende in cui si ritrovano immischiati, loro malgrado (o meno), i vari personaggi. Nell'episodio di apertura, un'entità misteriosa penetra nell'organismo di un cadavere disteso sul tavolo dell'obitorio, rianimandolo e costringendolo ad alzarsi, prendere un vestito da un attaccapanni e uscire, barcollante, nel freddo di novembre. Entreranno quindi in scena il commissario Ruben Costa, che dovrà risolvere l'enigma del considerevole numero di orrori e strani delitti che insanguineranno la città come una prematura apocalisse; Sara, giovane e carina scrittrice, i cui poteri paranormali si manifestano in certi casi di stress psicologico; ancora, Don Matteo Garrani, che si ritrova a interpretare un'antica incisione, oscuro codice delle forze del male, testimonianza di un periodo dimenticato, in cui misteriosi Padroni immortali erano in lotta tra loro per il predominio; e via via gli altri, alcuni dei quali faranno - ovviamente - una brutta fine.

Nerozzi parla di sangue, di stati della mente confusi e distorti, di armi e pratiche di combattimento, di terribili mitologie e di omicidi compiuti in strade buie e solitarie. In mezzo a tutto questo, la quotidianità della vita reale e tranquilla, le nevrosi della gente normale. Ciò che ne esce è il sorprendente e originale contributo italiano a un genere, che funziona grazie alla decisa prosa dell'autore e la sua genuina capacità descrittiva: "un viaggio nella Paura senza compromessi", come viene giustamente fatto notare nella prefazione, scritta da Marcello Fois.

Forse, soprattutto, l'abilità di Nerozzi è quella di far amare l'horror, e allora non è male affermare, in questa sede, che "L'urlo della mosca" è un romanzo che ispira e che invoglia alla scrittura: un testo che uno scrittore esordiente con il fuoco nelle vene dovrebbe proprio pensare di procurarsi, perché dentro c'è la spinta che serve per partire con lo stato d'animo giusto.

Riccardo Coltri
Il seguente testo è stato pubblicato su Inchiostro



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