Il mondo del turf

di

Riccardo Bassani - iniziativeperlaculturael'ambiente - via Gran Sasso, 38 - 0141 Roma - tel. e fax 06 8180703

E mail: riccardobassani@iol.it


Luchino Visconti

Abbiamo curato la sezione dedicata all'attività di allevatore, proprietario e trainer della mostra dedicata al grande regista italiano tenutasi a Spoleto nel gennaio 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luchino Visconti alle corse

L'amore per i cavalli da corsa rappresentava una radicata tradizione familiare dei Visconti, che risaliva addirittura all'epoca in cui la famiglia dominava la città di Milano (una razza di cavalli dei Visconti milanesi è attestata già a partire dal XV secolo). Una tradizione mai abbandonata, se, ancora alla fine dell'Ottocento, il conte Giovanni Visconti di Modrone, zio paterno di Luchino, aveva impiantato un allevamento proprio, dopo essere stato per un certo periodo socio di Felice Scheibler nella celebre scuderia Sir Rholand; e nel primo scorcio del secolo, scuderie proprie allestiranno la Contessa Madina Visconti, Luigi, fratello di Luchino, e della Contessa Nicoletta Visconti Arrivabene, tutti adottando come colori della giubba il bianco e il verde, in diverse combinazioni. Nel 1929, fresco di congedo dalla Scuola di Cavalleria di Pinerolo, Luchino fondò a sua volta una propria scuderia destinata a lasciare un segno significativo nei pochi anni di attività, dichiarando come colori: "giubba bianca, fascia e berretto verde". Come il fratello Luigi, vincitore di diversi premi come miglior gentleman rider negli anni '30, Luchino era un ottimo cavaliere, ma, complice anche una squalifica comminatagli nel '29, preferì dedicarsi piuttosto all'allevamento e all'allenamento dei purosangue. In questo campo seppe dimostrare una abilità non comune, staccandosi dalla figura del nobile che frequentava il turf per obbligo mondano o capriccio. La passione di Visconti infatti fu intensa e genuina; la sua competenza fuori dal comune. Non furono tanto i mezzi economici, che pure certo non gli mancavano, a determinare il successo della scuderia, quanto l'impegno e lo studio, la conoscenza approfondita e continuamente aggiornata di genealogie e linee a successo, una consuetudine con i cavalli coltivata fin dall'infanzia, che ne fece un finissimo allenatore e un allevatore di grande capacità. Qualità che, nonostante la giovane età, lo rendevano avversario temutissimo dal grande Federico Tesio, allora incontrastato punto di riferimento di tutta l'ippica italiana.
Da un punto di vista agonistico il nome di Visconti è legato indissolubilmente a quello di Sanzio, un cavallo dal pedigree importante e dotato di notevole potenza, ma con seri problemi di allenamento, incapace di correre sul terreno pesante. Acquistato per poche lire da Tesio, con una sola corsa a tre anni alle spalle, Sanzio caratterizzò l'annata sportiva del 1932, vincendo tra gli altri l'Apertura, il Gran Premio di Milano e il Gran International d'Ostenda, prima di perdere l'Arc de Triomphe sotto una pioggia violenta che lo mise fuori gioco. Alla fine della stagione, risultò il secondo cavallo italiano dell'anno dietro Jacopa del Sellaio e il migliore tra i quattro anni.
Altri cavalli della sua scuderia dimostrarono ottime qualità, come Veimar, Luna Park, Blanchefleure II e, prodotti del suo allevamento Aksum e Lafcadio - che correrà tuttavia il suo anno migliore per la Scuderia Tirrenia.
Ma è nella scelta delle fattrici importate che l'allevatore di purosangue mette alla prova le proprie capacità; ed è in questo campo che Visconti dimostrò il suo talento: Giudecca, Tolbooth, Stairway, Bratwood, Katerine Roet giunsero in Italia grazie a lui, acquistate personalmente alle aste di Newmarket; nel suo allevamento nacque Talma, figlia di Papyrus e Tolbooth, capostipite di una linea a successo di grandissima importanza per l'ippica italiana, che comprendeva tra gli altri Traghetto e Traù, Osmarin e Barba Toni.
Quando l'amica Coco Chanel presentò al conte il regista Jean Renoir, il destino di Visconti fu segnato per sempre. L'Italia acquistò un grandissimo regista ma perse uno dei più capaci allevatori. Lo scambio fu certo vantaggioso, per l'arte e la cultura del nostro paese, ma anche per gli avversari di Visconti, se il marchese Incisa, socio di Tesio nell'allevameto della Dormello-Olgiata, poteva scrivere: "Per fortuna Luchino ha smesso di far cavalli e s'è messo a fare film!"

 

Nei pesage degli ippodromi italiani a cavallo tra le due guerre

Gli ippodromi di San Siro, di Mirafiori, delle Cascine, dei Parioli, delle Capannelle raccoglievano nei loro recinti folle oggi impensabili (il Corriere della Sera parlò di 50.000 spettatori convenuti alle Capannelle il giorno del Derby per vedere Nearco) e personaggi dell'aristocrazia e della grande borghesia, molti dei quali appassionati proprietari e allevatori. Costoro, tutti, seppure in modo differente, lasciarono un segno profondo nell'ippica italiana. La valutazione dell'esperienza di Visconti nel mondo dell'ippica non può essere completa se non si tiene conto di quale fosse, negli anni dell'entre-deux-guerres, il mondo che popolava quell'ambiente, dello spessore dei personaggi che lo caratterizzavano. Fra le figure più note del turf di quegli anni figuravano uomini come Federico Tesio, Emanuele Filiberto duca d'Aosta, Giuseppe de Montel, Mario e Vittorio Crespi, Giovanni Lorenzini, Alberto Chantre, Gino Mantovani, Riccardo Gualino e molti altri.
Federico Tesio, uno dei più osannati allevatori e allenatori del secolo, grande estimatore del Visconti allevatore, era stato viaggiatore instancabile e sorprendente, capace di fornire resoconti di enormi interesse dalle sue esplorazioni in Patagonia, in Cina e Giappone; pittore discreto, raffinato disegnatore di mobili e gioielli liberty, scienziato disposto a misurarsi con le teorie di Darwin, Mendel, Lombroso.
A lui si aggiunsero l'aristocratico milanese Giuseppe de Montel, cotoniere, allevatore di cavalli che furono per diversi anni i più strenui oppositori dei purosangue di Tesio.
I fratelli Mario e Vittorio Crespi, industriali del cotone, proprietari del Corriere della Sera, fondarono lo squadrone della Razza del Soldo, che si impose negli anni trenta e nel secondo dopoguerra con elementi affermatisi a livello internazionale.
Giovanni Lorenzini, farmacologo di fama internazionale, introdusse, nel suo allevamento metodi moderni di alimentazione e di cura che consentirono ai suoi portacolori, sebbene non forniti di genealogie particolarmente nobili, di ottenere risultati significativi anche sulle piste estere.
Il mondo delle corse era allora più di un semplice ritrovo per un evento sportivo, e l'atteggiamento di chi lo frequentava rivelava gusti e intenti di alto profilo culturale. Come ha scritto un profondo conoscitore di cose ippiche, Mario Fossati: "Il pesage degli anni trenta era fitto di signori più che di ricchi. Tesio, De Montel, Fassati, gli Incisa, Luchino e Luigi Visconti, Gualino, Zanoletti, Mantovani, Gussi, Chantre, Lorenzini, Pirelli, Crespi, Miani, Da Zara, Radice Fossati, Berlingieri, Castellini erano ili sale dell'ippica. Alle corse andavano per vedere (leggi sperimentare, correre, vincere) non per essere veduti."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Principali vittorie di Luchino Visconti

1930: GIOVIO - P. Agliata, Monza, 23/3;
ARMA BIANCA - P. Villa Pamphilij, 25/5;
Record Scuderia Luchino Visconti: 7 vittorie su 46 corse; vinte £. 54.100.

1931: VEIMAR - P. Arconte, Roma, 5/3
VEIMAR - P. Tradate, Milano, 11/10
DAMA - P. Chiari, Milano, 8/4
POMARES - P. Briosco (siepi), Milano, 12/9

Record Scuderia Luchino Visconti: 7 vittorie su 67 corse; vinte £. 111.800

1932: SANZIO - P. Apertura, Milano, 27/3
SANZIO - P. Sedriano, Milano, 15/5
SANZIO - P. Goito, Milano, 1/6
SANZIO - P. Garbagnate, Milano, 12/6
SANZIO - GRAN PREMIO MILANO, Milano, 19/6
SANZIO - Omnium di Ostenda, Ostenda, 25/8
SANZIO - GRAND INTERNATIONAL D'OSTENDE, Ostenda, 28/8
SANZIO - P. Laveno, Milano, 18/9
LUNA PARK - P. Cinque Vie, Milano, 27/3
LUNA PARK - P. Merano, Milano, 31/3
LUNA PARK - P. Baggio, Milano, 21/4
LUNA PARK - P. Conte Giuseppe di Groppello, Torino, 22/5
VEIMAR - P. Jockey Club, Roma, 28/2
VEIMAR - P. Montemigliore, Roma, 6/3
VEIMAR - P. Collepardo, Roma, 13/3
ELMETTO - P. Tramuschio, Milano, 12/6
BLANCHEFLEUR II - Criterium, Varese, 31/7
BLANCHEFLEUR II - P. Acquabella, Milano, 21/9

Record Scuderia Luchino Visconti: 28 vittorie su 81 corse; vinte £. 531.748, più 640.125 Franchi belgi vinti da Sanzio a Ostenda.

1933: ELMETTO - P. Principe Alfonso Doria, Roma, 19/3
VEIMAR - P. Castelgandolfo, Roma, 2/4
VEIMAR - P. Lombardia, Milano, 4/6

Record Scuderia Luchino Visconti: 12 vittorie su 51 corse; vinte £. 123.000.

1934: VEIMAR - P. Sedriano, Milano, 13/5

Record Scuderia Luchino Visconti: 6 vittorie su 33 corse; vinte £. 39.000.

Nel 1935 e nel 1936 Visconti non presenta cavalli sotto i propri colori; nel '36 tuttavia vince £. 14.800 come allevatore, grazie soprattutto ai successi di Talma, proveniente dal suo allevamento e venduta alla Scuderia Mantova.

1937: Record Scuderia Luchino Visconti:0 vittore su 6 gare; vinte £. 9.250 più £. 6.200 come allevatore.

1938: AKSUM - P. MODA, Torino, 8/5
AKSUM - P. XXVIII Ottobre, Milano (siepi)
AKSUM - P. Prato, Milano (siepi)
LAFCADIO - P. Ricordi, Milano, 1/6
LAFCADIO - P. DORMELLO, Milano, 1/10
KARENINA - P. Fagnarello, Milano, 9/10

Record Scuderia Luchino Visconti: 10 vittorie su 56 corse; vinte £. 103.150 più £. 16.700 come allevatore.

Nel 1939 non corrono cavalli sotto i colori di Visconti; Lafcadio, ceduto alla Scuderia Tirrenia, si impone come uno dei protagonisti dell'annata, vincendo il GRAN PREMIO DEL FASCIO (St. Leger), Milano 17/9, e il PREMIO AUTUNNO (P. del Jockey Club), Milano, 1/10, oltre al P. SCHEIBLER, Roma, 30/4, e il P. CAVALCHINA, Milano, 8/6. Grazie soprattutto a questi successi, Visconti guadagna £. 42.750 come allevatore.

1940: COCA COLA - P. Vergiate, Milano, 29/9
COCA COLA - 2° AL GRAN CRITERIUM, Milano, 20/10

Record Scuderia Luchino Visconti: 2 vittorie su 7 corse; vinte £. 36.550.

1941: COCA COLA - P. ENCIP, Pisa, 23/2
AGA - P. Ausonia, Roma, 6/4

Record Scuderia Luchino Visconti:3 vittorie su 10 corse; vinte £. 18.900.

Nel 1942 vengono venduti gli ultimi prodotti d'allevamento alla Razza Boffalora; la Scuderia Luchino Visconti chiude per sempre.

 

Home / exhibit / index