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Il covenzionalismo: Poincarè
Bergson: spazio e tempo



La relatività ristretta
Le ripercussioni filosofiche della relatività
Le ripercussioni letterarie della relatività

L'EMPIRIO-CRITICISMO:
MACH

Mach e Avenarius aprono le strade al neopositismo (o neoempirismo) ed alla filosofia analitica. Entrambi assegnano alla filosofia una funzione diversa: il suo scopo deve essere la chiarificazione concettuale del linguaggio scientifico (neoempirismo) e del linguaggio ordinario (filosofia analitica).

L'empirio-criticismo si definisce come una nuova epistemologia, critica rispetto a quella positivista classica poiché vuole limitare le sue pretese e la sua ingenuità; a tal fine rifiuta la pretesa di affidare alla scienza la scoperta delle ipotetiche strutture ultime e definitive della realtà, cioè di avere intenti di tipo metafisico.

Per l'empirio-criticismo concetti e leggi non hanno valore assoluto, ma rispondono ad esigenze economico-descrittive; esse consistono nel classificare la varietà concreta dell'esperienza con un numero il più possibile ristretto di segni convenzionali, in base ai quali predisporre le verifiche sperimentali e le inferenze possibili.

È la prima critica della scienza all'interno della scienza stessa, dato che viene enunciata da un fisico.

Mach parte da un concetto biologico e fisiologico della conoscienza: ogni fatto fisico e psichico si risolve in elementi originari che sono le sensazioni. Ogni oggetto è fisiologico, fisico e psichico contemporaneamente; inoltre tra l'organismo dell'uomo e l'ambiente c'è una continua iterazione.

Nella ricerca scientifica Mach dà grande importanza alla formulazione di ipotesi, al fine di poter ampliare le esperienze, e all'esperimento mentale, quale condizione necessaria dell'esperimento reale (riprende Galilei, in antitesi con Newton).

Introduce inoltre il caso come fattore della scoperta, che può aprire nuovi campi cognitivi, anche se ammette che maggior peso spetta all'immaginazione dello scienziato.

Per Mach i concetti non sono più i fondamenti del mondo reale, ma sono solo segni, strumenti di rappresentazione. Per questo il carattere essenziale della scienza è il principio di economia: bisogna cercare di conseguire, con il minor sforzo possibile, la più semplice e concisa conoscienza di un dato fenomeno.

Il nuovo compito che assume la scienza è quello di ricercare ciò che è costante nei fenomeni naturali, affinché la scienza abbia la capacità di prevedere (Poincarè).