The Columbia Games's

Napoléon

The Waterloo Campaign 1815

Settembre 1997

Il 18 Giugno del 1815, verso le nove di sera, anche l'ultima resistenza della Guardia Imperiale finisce; l'esercito francese dell'Armata del Nord è in rotta, è terminata una delle battaglie più importanti della storia: Waterloo.

Con essa, voluta da Napoleone Bonaparte (tornato dall'esilio sull'isola d'Elba 100 giorni prima) per interrompere le pretese alleate nei confronti della Francia sconfitta, termina il periodo storico dominato dal generale còrso durato quasi 10 anni.

Waterloo, piccolo paese a 30 Km a Sud Est di Bruxelles (www.braine-lalleud.com/waterloo/en/combat.html), vede scontrarsi nelle sue campagne 72.000 soldati francesi (49.000 di fanteria, 16.000 di cavalleria e 246 batterie di cannoni) contro 68.000 soldati anglo-olandesi comandati da Wellington (50.000 di fanteria, 12.500 di cavalleria e 156 cannoni) e 50.000 prussiani al comando di Blucher; alla fine le perdite ammonteranno a 25.000 francesi (ai quali bisogna aggiungere 8.000 prigionieri), 15.000 alleati e 7.000 soldati prussiani.

Il luogo della famosa battaglia è ancora oggi una fiorente attrattiva turistica ben sfruttata dai residenti, le campagne sono mantenute nelle stesse condizioni e si possono ben ammirare dall'alto del famoso "monte" sovrastato da una statua del leone inglese che ne controlla i confini; anche il museo creatovi accanto è degno di nota con una bella simulazione visiva delle fasi della battaglia su plastico ed una raccolta di cimeli storici.

Il gioco "Napoléon, The Waterloo Campaign 1815" della Columbia Games (cod.3201 prezzo 39$) ripercorre storicamente gli ultimi sei giorni della campagna partendo dalla posizione storica con le truppe entro i propri confini per terminare con una netta vittoria francese (deve riuscire a mandare in rotta entrambi gli eserciti nemici) o alleata (basta resistere).

Storicamente, infatti, il concentrarsi degli eserciti alleati con i rinforzi austriaci (120.000) e russi (225.000) avrebbe in ogni caso posto fine al ritorno al potere di Napoleone qualche giorno dopo i fatidici 100, non essendo più supportato dalla sua Grand Armée ormai decimata da anni di sanguinose battaglie.


IL GIOCO, della serie dei Block Games, si compone di una bella mappa strategica a colori, una mappa tattica per le battaglie, 82 blocchetti di legno in tre colorazioni con relative etichette, dadi, schede di posizionamento ed istruzioni.


LA MAPPA rappresenta l'area a Sud del Belgio e contiene tre città principali: Bruxelles, Liegi e Ghent ed una serie di paesi e località necessari ai fini del gioco per il movimento; fiumi, strade e confini la completano.

Oltre alla mappa principale vi è anche una piccola mappa tattica utilizzata per le battaglie; il sistema, ripreso poi anche in altri giochi Columbia, consiste nella suddivisione delle forze in tre colonne (centro, ala destra e ala sinistra) e nell'effettuazione di una serie alternata di azioni (movimenti, ingaggi, ritirate, cariche di cavalleria, fuoco di artiglieria, fuoco di fucileria) alternate con un intenso lancio di dadi (alcune unità colpiscono con SF Singolo Fuoco ovvero con solo il 6, altre con DF Doppio Fuoco ovvero con 5 e 6 ...ecc.).

Il risultato è un'avvincente battaglia tattica sicuramente divertente anche se meno soddisfacente sotto il profilo storico.


I MOVIMENTI, mancando i classici esagoni, si eseguono da paese a paese lungo una fitta (ma ingannevole perchè manca sempre il collegamento che serve...) rete stradale di strade minori o maggiori che variano per la "portata" del transito di truppe.

Si spostano interi "Gruppi" di pedine che partono dal medesimo paese e sono limitati a 4 movimenti per i francesi, a 2 per gli inglesi e a 2 per i prussiani per ogni turno.

Anche se sembra semplice (la portata delle strade maggiori, per esempio, è di 10 pedine indipendentemente dalla forza) in realtà non è facile riuscire a coordinare un attacco con tutte le pedine che si vorrebbero, anche a causa delle limitazioni esistenti e delle regole di ingaggio e di rinforzo.


LE PEDINE sono la parte più caratteristica dei giochi Columbia; le unità sono, infatti, rappresentate da blocchetti di legno che, dotati di un'etichetta adesiva su una facciata, si posizionano in piedi frontalmente e permettono la conoscenza del tipo e della forza al solo proprietario.

Questo semplice sistema fa ricadere il gioco tra quelli con movimento nascosto anche se, come vedremo, non essendo possibile ricostruire le perdite subite, nel caso di Napoléon questo è secondario.

Le pedine si suddividono in Fanteria, Cavalleria ed Artiglieria; in aggiunta sono presenti quelle che rappresentano i 3 comandanti.

Le pedine francesi ed inglesi rappresentano divisioni mentre quelle prussiane sono brigate (che in ogni modo all'epoca erano equivalenti per dimensione).

Ogni pedina ha caratteristiche di movimento e combattimento diverso, la riduzione degli step va eseguita ruotando la pedina fino a quando in alto non compare la forza corrente.

Le unità sono tenute nascoste fino a quando non sono impegnate in combattimento; in questo modo l'avversario non conosce esattamente la forza e la composizione dell'armata nemica.

Solo una attenta osservazione e una buona memoria permettono al giocatore di stimare le forze in campo edecidere le possibilità di accettare la battaglia.

Ai fini del gioco sono presi in considerazione anche i turni notturni, le rotte, le marce forzate, i ponti sui fiumi difendibili e, opzionalmente, i morali ed i problemi di coordinamento tra le forze inglesi e quelle prussiane.


A mio avviso Napoléon è un gioco semplice ma divertente; le pochissime pagine di regole ed il relativamente breve tempo necessario a terminarlo lo rendono facile da imparare e facile da giocare con un avversario occasionale.

Naturalmente ne resta influenzato il "realismo", con grosse approssimazioni a livello unità e movimenti; il movimento nascosto, solitamente importante ‚ secondario ai fini del gioco.

Un ottimo gioco per chi vuole iniziare l'epopea dei giochi Columbia, adatto anche per chi non ‚ un appassionato (mi vengono in mente le mogli).


LA PARTITA

Era una calda serata di Agosto, bicchiere di minerale ghiacciata nella mano destra (la Coca Cola era finita), dadi in quella sinistra.

I due contendenti si fissarono negli occhi e dopo un breve cenno di assenso iniziarono il dispiegamento delle forze assegnate a caso. Naturalmente nessuno era stato accontentato, meglio così, le avversioni temprano gli spiriti.

Il clima estivo aiutava a stemperare la tensione completamente eliminata con un candido: "Speriamo che piova" detto da Napoleone!!!

Inizia così la descrizione di una breve (ahimé) partita di prova a Napoléon giocata contro il mio amico Gino Rinalducci che impersona un brillante Napoleone alla riscossa.

1° turno, alba del 15 giugno 1815 giocatore francese

Trovo fondamentale occupare immediatamente Charleroi, faccio avanzare la mia armata da 2 direzioni e faccio proseguire tutte le unità di cavalleria (8 in tutto) per iniziare la battaglia, il resto dell'esercito, se necessario, arriverà come rinforzo.

Invio un corpo di 6 pedine ad affrontare la pedina singola a Mons e poi le invierò verso Ghent per tentare un aggiramento al fine di interrompere i rifornimenti nemici.

Le battaglie sono veloci perchè il nemico si ritira subito da entrambe subendo 4 step di perdite da rotta.

2° turno, mattino del 15 giugno 1815 giocatore alleato

Napo avanza verso Charleroi, vedo 8 cavallerie sicure e poi 13 unità che potrebbero rinforzare la battaglia; le mie 2 fanterie e 1 cavalleria non hanno nessuna possibilità e quindi scelgo per la ritirata immediata con 3 step di perdita.

Le mie forze sono notevolmente sparpagliate, è necessario riunirle al centro per contrastare l'enorme massa francese, il corpo prussiano che è a Liegi è urgentemente richiesto al fronte.

Wellington va a Waterloo con le sue 4 pedine ed a Nivelles riunisco i 2 corpi inglesi a formarne uno solo da 6 unità.

Blucher si concentra a Namur, arrivando ad avere 12 pedine.

3° turno, pomeriggio del 15 giugno 1815 giocatore francese

Riunisco a Charleroi il grosso del mio esercito e proseguo la puntata a nord arrivando a Ath con 6 unità.

4° turno, sera del 15 giugno 1815 giocatore alleato

La battaglia si sta avvicinando a Quatre Bras, continuo a concentrare l'esercito prussiano ma noto che il corpo francese diretto a nord è a portata dei miei 2 corpi inglesi; decido di attaccare ed il francese si ritira subito in rotta perdendo 6 step di perdite!

Purtroppo però noto che alcune unità si sono ritirate verso nord avvicinandosi ulteriormente a Ghent ed ai miei rifornimenti, hanno un turno di vantaggio rispetto alla mia cavalleria che invierò in ogni modo all'inseguimento.

Ho sbagliato a non inviare almeno 1 unità a bloccare la strada per Ghent, d'altronde credevo che il francese avrebbe dato battaglia a 6 contro 6 e mi sarebbero servite tutte le forze.

5° turno, notte del 15 giugno 1815 giocatore francese

Utilizzo tutti i miei ordini per completare l'aggiramento verso Ghent, dispongo alcune unità sacrificabili (volontarie?) lungo la strada per rallentare l'inseguimento inglese; il tempo qui gioca a mio favore e l'inglese deve già eliminare 1 pedina!

6° turno, alba del 16 giugno 1815 giocatore alleato

Anche se perdo 1 unità a turno, le pedine francesi singole sono un ottimo boccone per le mie forze; mi basta entrare con 3 unità in paese per mandarle in rotta automaticamente con 1 step di perdita.

In questo modo gli elimino 2 unità.

Utilizzo un ordine inglese per inviare una fanteria a Bruxelles come guarnigione (è a distanza utile per le cavallerie a Ghent).

Blucher sceglie di concentrare il grosso dell'esercito a Quatre Bras lasciando però il 4° corpo a Ligny per evitare l'aggiramento.

7° turno, mattino del 16 giugno 1815 giocatore francese

Finalmente l'errore che aspettavo!

Attaccando Ligny con 8 unità da Charleroi e 6 di cavalleria da Namur (lasciata sguarnita) ho la possibilità di dare battaglia al solo esercito prussiano.

I rinforzi possono arrivare solo da Quatre Bras e solo 2 alla volta mentre io ne posso portare 3.

Gli inglesi, invece, sono troppo lontani per giungere in tempo.

Il prussiano ha tentato di resistere (forse avrebbe dovuto ritirarsi subito) ma la mia possente carica di cavalleria tutta concentrata sul fianco sinistro ed il bombardamento di artiglieria al centro hanno causato la perdita di ben 12 unità in battaglia e 4 nella rotta successiva, subendo perdite minime.

L'esercito prussiano è sconfitto e, rimanendo con solo 8 unità, è considerato disgregato e quindi eliminato; la via per Bruxelles è quasi libera!

8° turno, pomeriggio del 16 giugno 1815 giocatore alleato

Il dado non mi è stato favorevole ma in ogni caso l'esercito prussiano da solo non sarebbe riuscito a resistere all'enorme forza d'urto francese (forse però causare qualche perdita si...sigh!).

La battaglia è stata persa in maniera disastrosa e non sono riuscito neppure a ritirare unità in quanto dopo il secondo turno tutte erano a forza 1 (i colpi a segno vanno applicati uno per volta alla pedina con valore maggiore con un abbassamento uniforme delle forze), e quindi eliminate in caso di rotta; forse avrei dovuto ritirarmi subito.

La massa dell'esercito francese è all'orizzonte e Welly decide di concentrarsi a Waterloo per fare una brillante ritirata strategica.

9° turno, sera del 16 giugno 1815 giocatore francese

Avanzo! verso Quatre Bras e Wavre all'inseguimento dello sparuto esercito inglese, mi si prospetta la possibilità di una grande vittoria.

10° turno, notte del 16 giugno 1815 giocatore alleato

Il culmine della sfortuna! essendo notte non posso attaccare Ghent e perderò un'altra pedina ed un altro turno.

Welly si ritira a Bruxelles.

11° turno, alba del 17 giugno 1815 giocatore francese

Continuo l'avanzata, arrivo a Waterloo (da vincitore questa volta).

12° turno, mattino del 17 giugno 1815 giocatore alleato

Il cerchio si stringe, non posso ritirarmi da Bruxelles per non perdere 2 unità a turno ma d'altronde la città è poco difendibile ed ha troppe strade in ingresso.

Riconquisto finalmente Ghent eliminando 1 pedina francese.

13° turno, pomeriggio del 17 giugno 1815 giocatore francese

Attacco Bruxelles con 18 unità più 9 pronte di riserva.

La battaglia è rapida, 20 colpi di artiglieria a SF con il 50% di colpi a segno (questa sera i dadi mi sono amici) eliminano immediatamente il centro del nemico, l'esercito inglese è in rotta e Welly si arrende.

La guerra è vinta, vive la France!

NOTA

L'alleato ha perso, ha sbagliato a contrattaccare l'ala francese diretta a Nord al posto di pensare solo a difendersi.

Il francese è riuscito a sfruttare egregiamente le unità di cavalleria riuscendo a concentrarne anche 8 in una battaglia e sfruttandone così l'enorme potenzialità (8x3 o 4 =24/32 tiri del dado che colpiscono con il 4,5 e 6 durante la carica) senza utilizzarle in dispersivi aggiramenti o scontri secondari.

La battaglia di Ligny è un classico esempio di sfruttamento di un errore di posizionamento del nemico: i rinforzi inglesi, fondamentali, non potevano arrivare.

Ma il prussiano avrebbe dovuto subire i 6 step di ritirata e non combattere? forse sarebbe bastata un po' di fortuna ai dadi?

La partita è durata in tutto 1,5 ore compreso il tempo necessario a prendere appunti per scrivere quest'articolo e segnarsi i movimenti.

La prossima volta andrà meglio.

Enrico Buffo

ruggibuffo@iol.it

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