Sorry, your browser doesn't support Java(tm).

Ed arrivò il giorno della partenza: il gabbiano iniziava piano piano a volare. Il monastero che mi aveva accolto sette anni prima per darmi una educazione, mi stava accogliendo per farmi vivere con il Signore. Sì, sono entrata in convento perchè mi sono sentita libera di scegliere ciò che volevo essere, talmente libera da affidare la mia libertà alle mani del Signore, quel Signore che mi aveva fatto "perdere la testa" dalla gioia. E' incredibile ... perchè Lui non costringe nessuno. Ti ama in silenzio, ti lascia libero di amarlo o di rifiutare il suo amore; qualsiasi cosa tu scelga, Lui non smette di amarti e aspetta con pazienza. Poi nel momento in cui tu rispondi al Suo invito e sei disposto a stare con il Signore nella preghiera, a voler bene agli altri, allora ti porta sulle Sue mani rendendoti capace di compiere anche le imprese più difficili. Questa è stata la mia esperienza e ho vissuto sulla mia pelle la fatica, ma anche la bellezza di appartenere al Signore, di volare in alto. In questi anni ho vissuto anche la sofferenza della malattia che mi ha accompagnato per un lungo tratto della mia vita. Potrà sembrare strano, ma tutte queste situazioni di fatica mi hanno portato ancora di più al Signore facendomi vedere che se Lui ha bisogno di me, è anche vero che io non posso stare senza si Lui, perchè mi sentivo come immersa, penetrata e posseduta dal mio Signore, come lo è una spugna dall'acqua.

Il Signore era il mio tutto ed io ero felice di essere sua per sempre.

Il segreto della gioia non è di essere capaci e convinti di poter fare tutto ma è sapere che sei amato da Dio per ciò che sei, con le tue doti ed i tuoi difetti, e fidarti di questo amore restando saldo in Lui, come uno scoglio che, pur essendo battuto dalle onde del mare, resta saldo alla sabbia su cui poggia.