S.D.M. - La Gomma
In natura la gomma e' presente come sospensione colloidale nel lattice di alcune piante, la piu' importante delle quali e' l'albero della gomma (Hevea brasiliensis), un'euforbiacea originaria dell' Amazzonia ma coltivata anche in Indonesia, nella penisola malese e nello Sri Lanka. Dal lattice estratto da queste piante si produce il Caucciu'. Oggi la maggior parte della gomma e' ottenuta da derivati del petrolio, ma fino a meta' del novecento si utilizzava soprattutto il lattice della Hevea brasiliensis.
Il lattice viene estratto
praticando incisioni diagonali nella corteccia dell'albero della
gomma. Da ogni incisione, che si estende per un terzo o meta'
dell'intera circonferenza del tronco, si ricavano circa 30 ml di
lattice.
Nelle piantagioni vengono coltivati 200-250 alberi per ettaro, in
modo da ottenere una resa annua di circa 450 kg. di lattice per
ettaro. Una volta estratto, il materiale viene filtrato, diluito
con acqua e trattato con acidi per consentire alle particelle di
gomma in sospensione colloidale di formare un aggregato che viene
schiacciato in pani, lastre o fogli sottili ed asciugato.
La gomma e' un idrocarburo bianco o incolore, un polimero dell'isoprene (C5H8). Alla temperatura di circa -200°C si presenta come un solido trasparente e duro; e' opaca e fragile tra 0°C e 10°C, mentre diviene morbida, elastica e traslucida al di sopra dei 20°C. Se viene impastata e scaldata sopra i 50°C, diventa plastica e viscosa, si decompone invece a temperature superiori a 200°C. La gomma e' insolubile in acqua e non viene intaccata dalle basi e dagli acidi deboli; si scioglie invece nel benzene, nel petrolio, negli idrocarburi clorurati e nel disolfuro di carbonio. Viene rapidamente ossidata da alcuni agenti chimici, ma reagisce lentamente con l'ossigeno atmosferico.
Le proprieta' e le applicazioni
della gomma, note gia' in epoca precolombiana alle popolazioni
indigene del Sudamerica, e descritte da Colombo e da altri
esploratori europei, rimasero pressoche' ignorate per molto tempo.
Nel 1936 il geografo e matematico francese Charles-Marie de la
Condomine torno' da una spedizione geografica in Amazzonia con
numerosi rotoli di gomma grezza e con la descrizione dei prodotti
fabbricabili con essa.
Cio' riaccese l'interesse scientifico per
questa sostanza e per le sue proprieta'. Nel 1791 il fabbricante
britannico Samuel Peal brevetto' un metodo per impermeabilizzare
gli abiti, trattandoli con una soluzione di acqua ragia. L'instabilita'
delle proprieta' della gomma, in particolare la forte dipendenza
delle caratteristiche meccaniche ed elastiche dalla temperatura e
in generale delle condizioni esterne, rappresentava comunque il
principale svantaggio di questa sostanza. I manufatti in caucciu'
diventavano rigidi e fragili in inverno, appiccicosi e
maleodoranti in estate.
Nel 1834 i chimici Ludersdorf e Hayward scoprirono che l'aggiunta
di zolfo alla gomma diminuiva sensibilmente la viscosita' dei
prodotti finiti. partendo da questo presupposto, nel 1839 l'inventore
statunitense Goodyear scopri' che riscaldando una miscela di
gomma e zolfo si eliminava il cattivo odore della sostanza,
stabilizzandone al contempo le proprieta' meccaniche; questo
processo, detto "vulcanizzazione", rimane tuttora alla
base della lavorazione della gomma. La gomma vulcanizzata
presenta maggiore resistenza ai cambiamenti di temperatura, alle
abrasioni, agli agenti chimici e all'elettricita' rispetto alla
sostanza non trattata.