I segreti per coltivare la mente

 

Se volete evitare di girare in tondo, niente è paragonabile alla ricerca della Buddhità. Se desiderate cercare la Buddhità, il Buddha è la mente. Deve essere cercata lontano, la mente? La mente non è separata dal corpo.
Il corpo materiale è transeunte, ha nascita e morte. La vera mente è come lo spazio, senza fine e immutabile. Per questo è detto: "Quando il corpo fisico decade e si riassorbe nel fuoco e nell'aria, una cosa soltanto resta consapevole, abbracciando l'universo."

Sfortunatamente, la gente è ormai confusa da lungo tempo. Ignorano che la loro mente è il vero Buddha. Non sanno che la loro vera natura è il vero Dharma. Desiderando cercare il Dharma, lo attribuiscono a lontani saggi, volendo cercare la Buddhità, non osservano la propria mente.
Se pensate che ci sia un Buddha al di fuori della mente e un Dharma al di fuori della vostra vera natura e volete cercare La Via della Buddhità mentre vi attaccate saldamente a queste nozioni, anche se passaste eoni a bruciare il vostro corpo, marchiando le vostre braccia, rompendo le vostre ossa estraendone il midollo, ferendovi e copiando le scritture col vostro sangue, restando senza sedervi per lunghissimi periodi, mangiando una sola volta al giorno, leggendo l'intero canone e coltivando le più svariate pratiche ascetiche, equivarrebbe a cuocere sabbia al vapore per ottenerne del riso; non farete che accrescere la vostra stanchezza.
Cercate solo di conoscere la vostra mente e comprenderete innumerevoli insegnamenti ed infiniti significati sottili senza nemmeno cercarli.
Per questo l'Onorato del Mondo disse: "Osservando tutti gli esseri senzienti, vedo che sono pienamente dotati della conoscenza e delle virtù dei Buddha." Egli, inoltre, disse: "Tutti gli esseri viventi e tutti i tipi di eventi illusori, nascono da quella mente sottile, completamente risvegliata, di coloro che realizzano la quiddità."

Quindi sappiamo che non c'è alcuna Buddhità da raggiungere che sia separata dal questa mente. I Realizzati del passato erano solamente persone che capivano la mente; i santi ed i saggi del presente, sono persone che coltivano la mente; gli studenti del futuro devono aver fede in questo principio.
Coloro che praticano la Via non devono cercare esternamente. La vera natura della mente è incontaminata; è originariamente completa e perfetta in sé stessa. Distaccatevi semplicemente dalle nozioni illusorie ed essa sarà illuminata alla realtà così com'è.

Domanda:
Se la natura di Buddha è già nei nostri corpi, non è distinta dalle persone comuni. Quindi, perché non percepiamo la natura di Buddha proprio adesso?

Risposta:
E' nel vostro corpo, ma non lo percepite da voi stessi. In ogni momento siete consapevoli di aver fame o sete, sapete quando avete freddo o caldo; alle volte vi arrabbiate, alle volte siete allegri: fondamentalmente, cos'è che fa tutto ciò?
Ora, il corpo materiale è un composto di quattro elementi: terra, acqua, fuoco e aria. La loro sostanza è insenziente; come possono percepire o conoscere? Ciò che può percepire e conoscere deve essere la vostra natura di Buddha.
Per questo Lin chi disse: "I quattro elementi grossolani non possono esporre l'Insegnamento o ascoltare l'Insegnamento. Né ciò può essere fatto dallo spazio. Solo quella luminosa persona unificata, in principio chiara, priva di forma, può esporre o ascoltare l'Insegnamento."
Ciò che chiama "privo di forma" è il sigillo della verità di tutti i Buddha ed è la vostra mente originaria. Così la natura di Buddha è presente nel vostro corpo; che bisogno c'è di cercare all'esterno?

Domanda:
Avete detto che le due categorie dell'illuminazione improvvisa e della pratica graduale sono orientamenti seguiti da tutti i saggi. Se la vera illuminazione è illuminazione improvvisa, che bisogno c'è della pratica graduale? Se la vera pratica è pratica graduale, perché parliamo di illuminazione improvvisa? Per favore, spiegate più approfonditamente il significato di improvviso e graduale per eliminare ogni dubbio.

Risposta: Per ciò che riguarda l'illuminazione improvvisa, fino a quando le persone comuni sono illuse, pensano che i loro corpi siano conglomerati di materia e le loro menti un insieme di pensieri. Non sanno che la loro vera natura innata è il vero corpo della realtà. Non sanno che la loro chiara consapevolezza è il vero Buddha. Cercando il Buddha al di fuori della mente, corrono a caso da un impulso all'altro.
Se un vero Maestro vi indica una via di accesso e per un solo istante concentrate la vostra attenzione al vostro interno, vedrete la vostra natura originaria. Questa vera natura non ha in sé sofferenza, in essa si trova una saggezza incontaminata ed intrinsecamente completa.
Allora non sarete differenti dai Buddha; perciò è chiamata illuminazione improvvisa.
Per ciò che concerne la pratica graduale, dopo aver realizzato improvvisamente la natura fondamentale, non diversa dal Buddha, è difficile disfarsi immediatamente delle abitudini mentali di remota formazione. Perciò si coltiva la pratica basata sull'illuminazione, coltivando gradualmente la realizzazione della perfezione, nutrendo l'embrione della saggezza fino alla maturità. Infine, dopo un lungo tempo, si diventa saggi; per questo è chiamata pratica graduale. E' come un bambino che ha tutte le normali facoltà fin dalla nascita, ma ancora da sviluppare; solo con il passare degli anni diventa un adulto.

Domanda:
Con quali mezzi abili possiamo volgere istantaneamente la nostra mente all'interno per realizzare la nostra vera natura?

Risposta:
E' la vostra mente, null'altro; quale altro mezzo abile vorreste avere a disposizione? Se volete un mezzo abile per continuare a cercare la comprensione intellettuale, è come se voleste vedere i vostri propri occhi e, non potendo farlo, pensaste di averli persi. Poiché non li avete persi, ciò è chiamato vedere gli occhi. Se non avete più il desiderio di vedere, significa forse che immaginate di non vedere più? E' la stessa cosa con la vostra chiara consapevolezza. Poiché è la vostra stessa mente, come potete cercare di vederla? Se cercate di capire, non capite. Siate ciò che non si sforza di capire, questo è vedere la vera natura.

Domanda:
Nella mia condizione attuale, qual è la mente di chiara consapevolezza del silenzio e della vacuità?

Risposta:
Ciò che ti permette di pormi questa domanda è la tua mente di chiara consapevolezza del silenzio e della vacuità; perché ancora cerchi al di fuori invece di guardare dentro? Adesso indicherò direttamente la mente originaria in te stesso, per permetterti di risvegliarti; svuota la tua mente e ascolta ciò che dico.
Durante tutte le ventiquattro ore della giornata, fai e agisci in molti modi, guardi e ascolti, ridi e parli, ti arrabbi e ti rallegri, affermi e neghi: ora dimmi, in definitiva chi è che agisce in questo modo?
Se tu affermi che è il corpo fisico ad agire, allora perché quando la vita di un uomo si è appena conclusa ed il suo corpo non si è ancora decomposto, i suoi occhi non vedono, le sue orecchie non odono, il suo naso non sente odori, la sua lingua non parla, il suo corpo non si muove, le sue mani non afferrano, i suoi piedi non camminano? Così sappiamo che ciò che vede, ode, e agisce deve essere la mente originaria, non il corpo fisico.
Invero, gli elementi grossolani di questo corpo fisico sono intrinsecamente vuoti (di un sé autoesistente), come l'immagine in uno specchio, come la luna riflessa nell'acqua; come possono essere capaci di una consapevolezza chiara e costante, completamente lucida, sensibile e attiva, con innumerevoli funzioni sottili? Per questo è detto: "Poteri spirituali e funzioni sottili: attingere l'acqua e portare la legna." Ma ci sono molte vie per giungere al principio. Indicherò un accesso, tramite il quale potrai tornare alla fonte. Senti il gracchiare dei corvi e il cicalare delle ghiandaie?

Studente:
Lo sento.

Ora volgi l'attenzione all'interno e ascolta la tua natura che ode; percepisci ancora suoni in essa?

Studente:
Quando sono qui, tutti i suoni e le discriminazioni sono inafferrabili.

Meraviglioso, meraviglioso! Questa è la porta al principio di Colui che ascolta il Suono. Lascia che ti interroghi ancora: hai detto che quando sei qui (con l'attenzione rivolta alla tua natura interiore), tutti i suoni e tutte le discriminazioni sono completamente inafferrabili. Siccome non sono afferrabili, significa forse che in questo momento - luogo c'è solo spazio vuoto?

Studente:
Originariamente non vuoto, è chiaramente non oscuro.

Qual è la sostanza che non è vuota?

Studente:
Non ha alcuna forma; non è possibile definirla con le parole.

Questa è la vita dei Buddha e dei Maestri Zen; non dubitarne più. Non avendo forma, può avere dimensioni? Poiché non ha dimensioni, può avere confini? Non avendo confini, non ha dentro e fuori. Non avendo un dentro e un fuori, non ha un vicino e un lontano. Senza un vicino e un lontano, non c'è qui o là. Poiché non c'è né qui né là, non c'è venire o andare. Poiché non c'è venire o andare, non esistono nascita e morte. Non avendo nascita e morte, non ha passato o presente. Senza passato o presente, non c'è illusione o illuminazione, né comune o santo, né contaminazione o purezza, né giudizio, né nozioni erronee: è la vera natura, in principio radice di tutti gli esseri viventi.

Coloro che realizzano ciò e vi si attengono, realizzano l'Unità senza secondo e sono per sempre liberati. Coloro che smarriscono la via e se ne allontanano, vagano attraverso i sei stati per l'eternità. Perciò è detto che distogliersi dalla Mente Una per attraversare i sei stati è "partire" o "agitazione", mentre risvegliarsi al reame della realtà e ritornare alla Mente Una è "arrivare" o "immobilità".

 

Maestro Chinul

 

 

I Segreti per coltivare la Mente fu scritto dal Maestro Son Chinul (1158 . 1210).
Ordinato monaco all'età di otto anni, Chinul non ebbe un Maestro. Il suo primo risveglio avvenne mentre leggeva un testo classico del Buddhismo Ch'an, all'età di 25 anni. Dopo questa esperienza, Chinul si recò in solitudine sulle montagne.
Infine, Chinul iniziò ad insegnare ed il suo manuale di meditazione definisce e chiarisce chiaramente i principi ed i metodi dell'illuminazione improvvisa e della pratica graduale.

 

Tratto da "Minding mind" - Son Master Chinul - Di Thomas Cleary (1995)

 

 

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