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Mage, the sorcerer's crusade

Luogo di partenza: Repubblica di Venezia, Laguna di Venezia, Residenza dei Loredan

Destinazione: Repubblica di Milano, Localita' Bicocca, Villa dei Grandi


Diario di Desideria de' Castelli


Venezia, 6 Aprile 1450

Dipartirmi da Firenze ed accettar lo cortese invito al ricevimento di Messer Loredan e' stata cosa convenevole e saggia. Messer Loredan e' un uomo gentile e assai ricco. Egli ha un nipote, Messer Brunaccio, parimenti ricco ma non dotato di ugual gentilezza. Nel quale subitamente notai una cosa, per cosi' dire istrania, che lasciommi esterrefatta. In fatti io riconobbi nel di lui sguardo la luce di chi ha conosciuto il "risveglio". Si' tanto stupore e smarrimento causommi quello sguardo che dovetti dipartirmi da lui al piu' presto.

Al ricevimento eran presenti molti invitati, si' che io presi a conversarmi con moro. Lo stupore e il turbamento crebbono ancor piu' grandi in me, quando che tra li presenti io riconobbi un'altra che e' risvegliata, una donna dall'aura si' luminosa che io mi dimandai come alcuno occhio umano non si accorgesse di cotal splendore. La donna chiamasi Arancia d'Aragona, e proviene dalle lontane terre di Sicilia. Cercai tra l'invitati se vi erano altri risvegliati presenti, e trovatone un altro, il dimandai il suo nome. Chiamasi Cerilio Lampugnani, e parmi un valoroso cavaliere.

Presi a osservar costoro, li quali facean lo stesso con me, e mi dimandai qual disegno si celasse dietro a tal circostanza. Fu Messer Loredan a rispondere a li nostri interrogativi, convocando noi quattro nel di lui studio. Quivi egli confessocci l'aver a Milano una figlia illegittima, chiamata Luisa Maria, la quale e' malata di un male subdolo e sconosciuto. Molti e ancor molti medici l'han visitata, ma sanza alcuno rimedio. Ecco allora che Messer Loredan domando' l'aiuto nostro, ritenendo noi piu' saggi e piu' capaci de li studiosi di medicina che l'han vista.

Ora io non so per qual ragione siam da lui prescelti, ne' son io solita partir per viaggi lontani con gente a me sconosciuta, ma ragionai che l'esser lontana dalla mia patria fosse per me convenevole cosa, e adunque accettai.



[...]

Milano, Domenica 14 Aprile 1450

Siam finalmente giunti nella grande citta' di Milano. Alla villa dei Grandi abbiam veduto la malata: ella e' giovane e assai bella, ma appare sfiorita, pallida in volto e oltremodo magra. Non v'e' all'apparenza niuna ragione per il di lei malessere. Di questo abbiamo lungamente conversato io e Arancia nel meriggio, ed entrambe il troviamo assai strano. Poscia, Cerilio ha scoperto che anco un di lui amico, Messer Giovanni, e' malato di uno strano male, che pare simigliante a quello da cui e' stata colta Luisa Maria... Diman il visiteremo.



Milano, Lunedi' 15 Aprile 1450

Nel mattino abbiam fatto visita a Messer Giovanni, il quale abbiamo compreso avere in comune con Luisa Maria l'esser giovine e bello e il frequentar la corte. Ma che puo' mai essere questo male che si nutre di giovinezza e belta'?

Nel meriggio tre persone son venute a farci visita. La prima visita e' stata di Madonna Anna Del Carro, una gentildonna che ci ha dati il benvenuto a Milano e ci ha invitati a corte giovedi' sera per un ricevimento.

La seconda visita e' stata di Madamigella Anita di Pontassieve, detta la Tosca. Dicesi che la Tosca abbia trenta anni, ma invero la sua etl nessuno la conosce, ed ella appare bella e fresca come una giovinetta. Perche' ella ammira le persone belle d'aspetto e ignora le brutte? In quali rapporti era con Luisa Maria? Sono tanti gli interrogativi che mi pongo riguardo alla Tosca, ma quel che io so e' che la temo grandemente. La Tosca ci ha invitati ad un ricevimento che si terra' a casa sua, domani sera.

La terza visita che abbiam ricevuto e' quella di Padre Allegretti, un prete stolto che ha paura delle donne dotate di intelletto. Egli ha comunque detto alcune interessanti informazioni: per esempio che vi fu gia' un altro giovine che ammalossi dello stesso male di Luisa Maria, e purtroppo, muorsi; inoltre, pare che la Tosca abbia un amico alchimista, nominato Luigi Tommasini.



Milano, Martedi' 16 Aprile 1450

Eranvi ail ricevimento della Tosca persone assai colte in materie di pittura, musica e politica. L'aspetto di Anita era ancor piu' bello e florido che mai, ed il suo fascino diabolico fecemi rabbrividire. Tra l'invitati vidi il Tommasini, un vecchiardo solitario, e un bel giovine, che poi seppi esser il Duca Lucientes, spasimante della bella Anita. Un fatto assai sospetto che io notai fu la presenza di guardie in tutta la casa... da che devesi proteggere? Cosa nasconde di tanto prezioso?



Milano, Mercoldi' 17 Aprile 1450

Andai ancor una volta a far visita a la povera Luisa Maria. Misi in un poco di grappa alcune stille di quella essenza di belladonna che preparommi la cara Nunzia, e, bevutala d'un sorso, danzai e danzai e danzai. Si' facendo, scopersi alcune interessanti notizie a proposito della fanciulla: per prima cosa ella era l'amante di Francesco Sforza; inoltre, ella provava un'attrazione fortissima per Anita, ma se ne vergognava grandemente. Ella era lacerata da emozioni contrastanti, da un lato l'attrazione per la Tosca e dall'altro la vergogna... e tuttavia, un di' accadde che in quello stesso letto dove ora ella giaceva, Luisa Maria accolse Anita e con lei lasciossi andare a una notte di piaceri lussuriosi.





[to be continued...]