IL RAPPORTO SEGRETO DA IRON MOUNTAIN
(di Giuseppe Cosco, per gentile concessione dellAutore)
E per noi un
grandissimo piacere pubblicare "quasi" in anteprima un
pezzo
del dottor Giuseppe Cosco di Soverato, notissimo saggista e
studioso di
complotti, sul "Rapporto segreto da Iron Mountain" (si
veda anche M.Coppetti
- UFO arma segreta, ed. Mediterranee; A.Lissoni - Gli UFO e la
CIA,
Play-PC).Si tratta di un articolo bomba gai pubblicato su
diversi giornali
dellItalia meridionale, su riviste a tiratura nazionale e
presto presentato
per esteso sul mensile "Oltre la conoscenza". Cosco non
e un ufologo, e
dunque e un "non allineato" delle piu
grandi associazioni ufologiche italiane;
speriamo dunque che tale materiale venga letto ed apprezzato da
tutti, proprio per la sua caratteristica di asetticita ed
indipendenza. Vi
offriamo dunque in anteprima su La Rete la prima parte
dellarticolo, presto
on line nel sito Internet Infocrime del dottor Cosco.
"Il rapporto segreto da Iron Mountain e, a dir poco,
sconvolgente, scioccante.
Il documento, che sarebbe il frutto di due anni di lavoro svolto
da un misterioso "Gruppo di studio", auspica, in uno
scenario apocalittico
di orwelliana memoria, che sia necessario un controllo sociale
con avanzate
tecnologie da psicopolizia, strumentalizzazione dei mass media
per arrivare
a pianificare una serie di spaventose minacce, tra le quali
quelle
di inquinare deliberatamente aria e acque; di riportare la
schiavitù;
di controllare con dei computer la procreazione e di
reintrodurre, nella
societa, lomicidio rituale.Il gruppo di 15 esperti,
che avrebbe redatto il rapporto, si sarebbe riunito fra il 1963 e
il 1966. E importante rilevare
a sostegno della veridicità di tale documento, che il 10
luglio
1966 fu pubblicata unanalisi effettuata dal "Centro di
Washington per
la Ricerca di Politica Estera" e destinata alla
"Organizzazione per il
Controllo degli Armamenti e per il Disarmo". Ebbene, si
affermava che il
piano di disarmo prospettato dal presidente Johnson era
pericolosissimo,
perché, invece di portare la pace, avrebbe potuto
destabilizzare lequilibrio
mondiale. Dopo linevitabile scandalo, che suscito la
pubblicazione
del "Rapporto da Iron Mountain", fu decisamente negato,
da organi governativi
che lo studio del "Centro di Washington per la Ricerca di
Politica
Estera" poteva essere stato allorigine del Rapporto.
Si affermò che il documento fu redatto per un non chiaramente
specificato comitato governativo
ad altissimo livello, da uno altrettanto Speciale Gruppo di
Studio. Il
compito affidato a questi esperti, da unorganizzazione
ombra del governo
sarebbe stato quello di stabilire "la natura dei problemi
cui verrebbero
a trovarsi di fronte gli Stati Uniti se e nel caso in cui dovesse
sopraggiungere
una pace permanente". Le conclusioni cui sarebbe
pervenuta
la Commissione dellIron Mountain sono spaventose. Il
Rapporto, che nella
sua organizzazione segue i freddi canoni burocratici ed è steso
nellesatto
gergo sociologico, sarebbe stato consegnato, contro quanto
stabilito
dal Gruppo di Studio Speciale, da un loro stesso membro, preso da
una crisi
di coscienza, al giornalista L. C. Lewin e pubblicato col titolo
di
"Report from Iron Mountain on the possibility and
desirability of pace",
a cura di L.C. Lewin, dalla The Dial Press di New York nel 1967.
Un anno
dopo la "Bompiani" tradusse e pubblico in Italia
il terribile documento
col titolo: "Rapporto segreto da Iron Mountain sulla
possibilita e desiderabilità
della pace". E dalledizione italiana del 1968
che riporto i
brani del Rapporto citati in questo articolo.La sua pubblicazione
suscitò
come era logico, dure reazioni nellopinione pubblica,
alcuni esperti dissero che era tutto vero, sì parlo, pure,
di cospirazione governativa
per mantenere lo stato di guerra, altri dissero che si era
soltanto davanti
ad un abile falso, tuttavia che il Rapporto sia vero o falso ha
poca
importanza, in quanto, corredato come da documenti
pubblici e autentici,
da studi e ricerche scientifiche, da testi di filosofia, di
psicologia
sociale, di economia, di sociologia, di ecologia e da discorsi e
documenti
i politici, dimostra, al di sopra di ogni dubbio, che persone
importanti,
nellambito politico, militare e scientifico pensano proprio
in questo modo.
Il prof. Lee Rainwater sociologo alla Washington University di
St. Louis
affermo: "Se il libro è autentico, si tratta allora
di uno scandalo
di proporzioni gigantesche, se è una montatura, è un lavoro
certamente
brillante. Vi sono persone che la pensano davvero
cosi". Ecco perché,
in ogni caso, il "Rapporto da Iron Mountain" è
attendibile. Ma cosa dice
di tanto grave questo documento? " (continua).
Cosa dice il Rapporto? Scrive Cosco: "Tante cose. Afferma,
tra laltro, che la guerra e più desiderabile
della pace perché' e utile allequilibrio
della nostra societa e ne garantisce la sopravvivenza, che
e efficace
"per stabilizzare e per controllare le economie
nazionali" (pag. 110).
Addirittura sostiene che il mondo si troverebbe dinanzi ad una
vera e propria
sciagura se si cercasse seriamente di raggiungere la pace. Le
funzioni
della guerra, leggiamo nel Rapporto, non sono da considerare uno
"spreco
infatti: "senza una tradizionale economia di guerra, e senza
la sua
frequente eruzione in conflitti armati su vasta scala, non ci
sarebbero
stati, quasi, tutti i più importanti progressi industriali
nella storia,
a cominciare dalla scoperta e dallimpiego del ferro"
(pag. 66).Si afferma
perfino, la necessita politica della guerra, che non
e considerata
unestensione diplomatica ma uno dei più efficaci
equilibratori politici
della società: "Il sistema di guerra non solo e
stato ed e essenziale
e allesistenza delle nazioni come entità politiche
indipendenti, ma e
stato ed e egualmente essenziale alla stabilita della
loro struttura politica
interna. Senza di essa, nessun governo e mai riuscito a
ottenere
il riconoscimento della sua legittimità" o del suo
diritto a dirigere un
paese. Lorganizzazione di una società, in vista
della possibilità
della guerra, e il più importante stabilizzatore
politico" (pag. 69). E
cosi gli esperti in questione arrivano ad affermare che la
guerra e funzionale
anche come "stabilizzatore generazionale" in quanto,
ciò'che segue
e da far rizzare i capelli: "La guerra permette alle
vecchie generazioni,
di mantenere il proprio controllo sulle generazioni più'giovani,
se necessario distruggendole" (pag. 84). In questo documento
si scopre
anche l'utilità della "guerra come liberazione
psicologica a livello sociale. E questa una funzione
psicosociale, che ha per una società gli stessi effetti
che la vacanza, la festa, lorgia per lindividuo: la
liberazione
e ridistribuzione di tensioni indifferenziate. La guerra serve al
necessario
riadattamento periodico delle norme di comportamento sociale (il
clima morale) e serve a dissipare la noia generale,
uno tra i fenomeni
sociali solitamente più sottovalutati o addirittura
ignorati" (ibidem).
Nella sua conclusione il rapporto si spinge a cercare sostituti
alla guerra
nel caso improbabile, ma non impossibile, dovesse "scoppiare
la pace". Le soluzioni che offre sono davvero terrificanti.
Vi si legge che "per
trovare un efficace sostituto politico della guerra sono
necessari nemici
alternativi, per esempio, la contaminazione massiccia
dellambiente
naturale potrebbe in futuro sostituire la possibilità
della distruzione
in massa mediante armi nucleari" (pag. 96)."Un altro
possibile surrogato
della guerra e il ripristino della schiavitù"
(pag. 99). "Studiosi
della teoria dei giochi hanno suggerito, in altri contesti,
lintroduzione
e di giochi di sangue per lefficace controllo
degli impulsi aggressivi.
Ciò che occorre cercare e, in un certo senso, quello
che William James
chiamava lequivalente morale della guerra"
(pag. 101).
Altro sostituto dellazione bellica consiste nel pianificare
un vasto programma
di controllo eugenetico: "Non vi sono dubbi sul fatto che
limitando
in tutto il mondo, la procreazione ai prodotti
dellinseminazione artificiale
si avrebbe un efficacissimo surrogato della guerra in quanto
strumento
di controllo del livello demografico. Questo sistema riproduttivo
presenterebbe in oltre il vantaggio di essere suscettibile di
dirette manipolazioni
a fini eugenetici" (pag. 103).Ulteriori possibili sostituti
della
guerra, che fanno venire la pelle doca, suggeriti dal
documento: "Un
programma, di proporzioni gigantesche, di ricerche spaziali,
volto a scopi
irraggiungibili. Una forza di polizia internazionale,
onnipresente, praticamente
onnipotente. Una minaccia extraterrestre ufficialmente annunciata
e riconosciuta. Una forma moderna e progredita di
schiavitù. Intensificazione
della contaminazione ambientale" (pag. 114). ". (Fine).
Tratto da:
La Rete - aperiodico telematico realizzato in proprio e senza
fine di lucro
dalla sezione lombarda del CUN. Anno I n.16, novembre 1998.