EDITORIALE

Se è vero che lo zero non conta nulla, con un gioco aritmetico-idiotico, si potrebbe quasi definire questo un vero e proprio Numero Uno. Al di là delle facili battute, comunque, quello che state leggendo potrebbe essere considerato come il primo Intruder di "nuovo corso": le novità - benché ancora non tutte "definitive" - sono infatti parecchie.

In primo luogo dal punto di vista grafico. Per questo numero 10, infatti, ho potuto utilizzare il computer che finalmente mi hanno dato al lavoro: nulla di eclatante, per carità, ma almeno ha una stampante decente, i caratteri sono più leggibili, e ho persino fatto uno sforzo (davvero minimo) per "impaginare" i titoli con un criterio unico. Attenzione, però: non credo che questa sarà una forma definitiva.
Non tanto perché se mi beccano al lavoro a fare i cacchi miei mi potrebbero buttar fuori allegramente, quanto perché conto (o meglio, spero e prego) di avere presto un mio computer - finalmente all'altezza di ciò che mi serve anche in altri campi - e perciò con la possibilità di studiare una forma grafica più completa e soddisfacente. Un numero, dunque, tanto per cambiare realizzato con una forma "provvisoria"...

Dalla forma ai contenuti.
Anche in questo caso una certa qual provvisorietà resta presente: perché pur di rispettare i tempi (a proposito, complimenti a me stesso per esserci quasi riuscito!) ho approssimato parecchio.

Prima di tutto, fortunatamente, quest'estate ho passato 10 giorni in Francia, e lì ho trovato il pezzo che costituisce il nucleo centrale e principale di questo numero 10.
L'intervista a Mike Large del mensile d'oltralpe Keyboards mi è sembrata infatti molto interessante soprattutto nel fornire un quadro piuttosto preciso di come deve essere la vita in quel di Real World. Forse, da alcuni punti di vista, gli argomenti e le spiegazioni sono un po' troppo tecniche, ma al di là del fatto che ho cercato di ovviare all'inconveniente con un'ampia sequela di note (che forse al contrario sono troppo "banalizzanti"), sono certo che chi legge Intruder abbia un cervello superiore alla media...

Tornando all'impostazione, invece, quel che sicuramente resterà nei numeri futuri sono le due nuove rubriche "Feedback" e "Points Of View". Ambedue, in questa occasione, sono state realizzate con vostre missive, e ambedue sono costruite attorno alle opinioni di voi lettori. Ai più attenti non sfuggirà comunque una differenza importante: nella prima, lettere e opinioni espresse sono tutte relative a qualcosa che è apparso sul numero di Intruder precedente; la seconda è invece formata da "contributi", tutti abbastanza brevi e per questa ragione non trasformati in veri e propri "articoli", su temi diversi e disparati.
É ovvio a questo punto l'invito a continuare a scrivere di tutto ciò che vi pare senza preoccuparvi: sceglierò poi a seconda dei casi dove infilare quel che manderete.
Comunque, mi sembra che il senso di maggior "collaborazione" sia già evidente, e mi auguro che anche in futuro le cose continuino così.

Resteranno fisse anche le pagine del "What's New?", degli arretrati e dei vostri annunci (sempre che continuiate a mandarne), mentre ovviamente gli "articoli" verranno decisi di volta in volta a seconda del materiale a disposizione.
Spero dal prossimo numero di riprendere anche le recensioni degli album Real World: Alessandro Nicotera non ha al momento tempo a sufficienza per dedicarvisi, e lo stesso è valso per me in questa occasione. Se c'è qualche volontario si faccia avanti!

Un altro punto fisso (come del resto è avvenuto finora), sarà lo spazio dedicato ai testi/spartiti. Per quanto riguarda i secondi, però, serve qualcuno che si prenda la briga di buttarli giù (io non sono in grado...). E allora, nuovamente, se c'è qualche volontario che batta un colpo.

Manca invece in questo numero la rubrica che fino al 9 si chiamava "Never take no for an answer", ovvero la parte in cui cercavo di rispondere ai vostri quesiti. Ciò per mancanza di tempo, di spazio, ma, strano a dirsi, anche di quesiti... Riprenderà sicuramente in futuro, ogni qualvolta si saranno accumulate domande sufficienti a riempire una pagina (o più).

In "Feedback", a dir la verità, qualche quesito/suggerimento c'è, in particolare su Intruder stesso: non ho risposto perché credo che ciò che avete fra le mani parli da solo...
Anche per quanto riguarda sondaggi e referendum, non è che l'idea mi dispiaccia, ma essendo abbastanza sfruttata preferirei rimandarla a... fra un po' di tempo. Se arriveranno altre richieste, provvederò ad anticiparne l'eventuale svolgimento.

I temi in ballo per i prossimi numeri non li conosco ancora, come già dicevo qualche riga fa, ma non per questo sono a corto di idee: per esempio mi piacerebbe provare il tipo di lavoro che ho in mente sui testi proprio su queste pagine, e sul numero 11 credo che comincerò da uno dei pezzi più "classici" di Peter - Solsbury Hill.
Cose da dire sul "passato", oltretutto, ce ne sono a bizzeffe, e da quel punto di vista non credo che il materiale mancherà mai. Il problema (come già in questa occasione), è semmai sulle novità più fresche, ma ben sappiamo che da Peter l'inatteso è d'obbligo.

Per ultimo - ma lo troverete già trattato nelle rispristinate "Istruzioni per l'uso" - il discorso riguardante il prezzo. Forse penserete che le lettere pubblicate nelle prossime pagine siano frutto della mia macabra fantasia, ma vi giuro che non c'è davvero stato nessuno che abbia avuto alcunché da dire in contrario... E prezzo dunque è stato!
Come disse Peter in quel di Milton Keynes:
"In return for your cash, we'll try to give you what we think you expect from this combination..."
(In cambio del vostro contante cercheremo di darvi ciò che pensiamo voi desideriate da una combinazione come questa...)

Da parte mia, l'impegno alla periodicità più stabile e la possibilità di sottoscrivere una specie di abbonamento, credo siano sintomi di buona volontà sufficiente. Mi aspetto che mi diate una mano.

Anche in questo caso il risultato lo avete fra le mani, ed è abbastanza inutile che io la tiri in lungo e in largo ancora una volta sulla copertina a colori e tutto il resto. Posso solo sperare che vi piaccia questo primo tentativo (lo spazio per migliorare, d'altra parte, c'è sempre).
Quel che mi preme sottolineare, è che in ogni caso, anche da questo punto di vista, le cose non sono ancora fisse una volta per tutte: nel senso che ho pensato che a volte una foto in bianco e nero potrebbe essere anche meglio di una a colori, e allora il colore potrebbe spostarsi a due foto interne piuttosto che al "posterino" (chiamiamo così la doppia pagina centrale...). Insomma, come sempre Intruder è e rimane un work in progress.
Chiudo qui, per questa volta, con un enorme ringraziamento a tutti per l'incoraggiamento a proseguire: anche se i vostri messaggi, postali o telefonici, non hanno trovato spazio su queste pagine, sappiate che sono stati tutti comunque apprezzati.

E per finire come la volta scorsa, il micro-pseudo-referendum di chiusura (io lo avevo proposto come una battuta, alcuni di voi hanno votato invece "seriamente"), ha visto trionfare (si fa sempre per dire) "Expect The Unexpected"...
Mi adeguo e sottoscrivo!

the intruder

P.S. Per questo numero e per la collaborazione continua, un ringraziamento particolare a Rossella e Francesco della Virgin.