REAL WORLD MULTIMEDIA

per il mondo reale
è l'ora del virtuale

L'etichetta di Peter Gabriel sta sviluppando da ogni punto di vista le proprie attività multimediali. Dopo l'eccellente cd-rom XPlora 1, recentemente declinato anche in versione per pc e per cd-i, in preparazione ci sono un sito Web e altri tre cd-rom. Intervista a Mike Large, general manager degli studi, oltre che responsabile del dipartimento multimedia di Real World.

Peter Gabriel ha sempre preceduto le mode. Agli inizi degli Anni '80, ben prima che il termine "world music" entrasse in auge, ha organizzato dalle parti di casa sua il Womad (World Of Music Arts and Dance), primo festival europeo dedicato alla scoperta delle musiche di tutto il mondo. Fu un disastro finanziario, che i suoi amici dei Genesis aiutarono a rimettere in sesto riunendosi a lui sul palco per un concerto straordinario il 2 ottobre del 1982... Si può anche ricordare il magnifico album, sobriamente intitolato "4", in cui esplorava le nuove trame sonore rese possibili dal Fairlight, conferendogli un aspetto organico sconosciuto fino ad allora.
Il successo dell'album So, uscito nel 1986, ha dato a Peter Gabriel i mezzi per realizzare un antico sogno: far costruire nel mezzo della campagna inglese, all'interno di un vecchio mulino, un magnifico complesso di studi battezzato "Real World". Passion, la musica per il film L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, fu il primo cd uscito per l'omonima etichetta, nel 1988, seguito immediatamente da Passion Sources, compilation di diversi pezzi che avevano ispirato Gabriel. L'etichetta è stata successivamente consacrata alla promozione di artisti di "world music" più o meno sconosciuti al pubblico occidentale fino ad allora, fra i quali Nusrat Fateh Ali Khan, Papa Wemba, Geoffrey Oryema o il Terem Quartet. Fedele alle proprie abitudini, Peter ha invitato numerosi degli artisti reclutati dall'etichetta per il suo ultimo album in studio Us, lasciandoli esprimere a loro stesso nome su Plus From Us, così come aveva per Passion Sources.
Dal 1982, il clip di Shock The Monkey aveva rivelato l'originalità delle visioni di Peter Gabriel, confermata in seguito, tanto per fare un esempio, da Sledgehammer. Con XPlora 1 - Peter Gabriel's Secret World, uscito agli inizi del 1994 in versione per Macintosh e recentemente declinato su piattaforma pc e cd-i, Peter si è dedicato appassionatamente al cd-rom musicale. Un colpo che si è rivelato da maestro, al punto che quest'opera multimediale - che conta non meno di 100 minuti di video, 30 minuti di audio, 100 immagini fisse e più testo di un libro - è divenuto un must, un termine di paragone sul quale giudicare qualsiasi altro cd rom di stampo musicale...

Cosa hai fatto prima di iniziare a collaborare con Peter Gabriel?
Fino all'età di 21 anni, era il 1980, ho studiato fisica a Bristol, lavorando per qualche tempo alla BBC, ed entrando poi in contatto attraverso di loro con una società chiamata Solid State Logic. Ho iniziato a lavorare per loro installando consolle (1), prima di diventare il loro responsabile per i prodotti analogici. A questo titolo ho seguito l'installazione di un banco SSL allo studio di Gabriel, che nel 1986 mi domandò di supervisionare la costruzione di Real World, del quale sono stato il primo vero e proprio dipendente stipendiato: così ho partecipato fin dall'inizio e da molto vicino all'ideazione e alla messa in opera degli studi. Nel 1988 Peter ha fondato la Real World Records, un'etichetta destinata a promuovere gli artisti che ogni anno partecipavano ai festival Womad. Il suo catalogo conta ormai più di una cinquantina di titoli. E' stato solo nel 1992 che ci siamo decisi a dedicarci ad XPlora...

La prima delle realizzazioni multimediali di Real World...
Esattamente. Quando incontrai Peter per la prima volta, nel 1984, mi aveva già esposto le sue idee sul progetto di un parco tematico interattivo, nel momento in cui sembrava fosse possibile una futura installazione a Sydney, già nel 1986! Dopo qualche tempo iniziò ad associare le sue riflessioni a quelle di Laurie Anderson e di Brian Eno, fino al punto che ormai stiamo per iniziare a costruire il "Real World Experience Park" a Barcellona. Il suo fortissimo interesse per l'interattività non è dunque una questione di poco tempo fa!
La scelta del supporto cd-rom si è imposta soltanto nel 1992, quando ricevemmo un demo, inviato da un certo Steve Nelson, della Brilliant Media di San Francisco. Questo esempio di cd-rom interamente dedicato a Peter era tutt'altro che perfetto, anche dal punto di vista dei contenuti, ma per la prima volta ci trovavamo sotto gli occhi qualcosa che funzionava davvero... Steve (in passato alla Claris e alla Apple), aveva i mezzi e la capacità di concretizzare delle idee, e fu questo a convincerci rispetto alla maggior parte delle tante belle parole che avevamo sentito fino a quel momento. Nelson si ritrovò dunque integrato nell'equipe "pensatrice" al momento in cui venne fondata Real World Multi Media nel 1993, i cui altri membri erano il direttore artistico Mike Coulson, Nicolas Bruce (2), il sottoscritto e, ovviamente, Peter Gabriel. In seguito gli effettivi si sono triplicati, tanto che il dipartimento multimediale conta oggi su quindici dipendenti.

Come si è svolta in concreto l'elaborazione di XPlora 1?
Abbiamo cominciato a tirar fuori idee e suggerimenti tutti insieme tra ottobre e novembre del 1992, la maggior parte delle quali sono state scartate assai rapidamente: Peter teneva assolutamente a stimolare senza sosta l'interesse dell'utilizzatore, il che si è tradotto, fra le altre cose, nella famosa valigia che deve essere riempita nel corso di tutta la visita a Real World, nella caccia ai pass per potere andare a visitare i backstage, nel panorama di strumenti di tutto il mondo, o nelle jam-session interattive.
In seguito però, Peter ha dovuto preparare il tour mondiale dell'album Us, e la maggior parte dei membri dell'equipe multimediale ha partecipato all'elaborazione degli aspetti visuali dei suoi concerti. Durante il vero e proprio tour, ciascuno di noi ha lavorato per proprio conto a sviluppare alcune idee. Quando Peter ci telefonava gli spiegavamo rapidamente ciò su cui stavamo lavorando e lui ci dava indicazioni su quali direzioni seguire o abbandonare. Non è stato che al suo ritorno, nell'aprile del 1993 (NdT: qui mi sa che, come Peter, anche Mike Large - o forse il giornalista francese - ha non poca confusione in testa rispetto a tempi e date...), che la produzione ha potuto davvero riprendere intensamente. XPlora 1 venne terminato alla fine dell'anno: rappresenta dunque ben dodici mesi di lavoro...

Per realizzare questo cd-rom è stato necessario un sistema informatico particolarmente complesso?
Solo fino a un certo punto... All'inizio abbiamo acquistato alcuni Macintosh, ma non di alta gamma. Avevamo un IIci, un IIcx, e Steve Nelson utilizzava un LC munito di scheda di accelerazione... Solo in seguito ci siamo dotati di un Quadra 950, per elaborare le sequenze che Steve assemblava a San Francisco su un Quadra 700. Per quanto riguarda il video digitale abbiamo utilizzato programmi Radius e SuperMac (con una scheda Digital Film). Le immagini sono state registrate e montate "normalmente", in video analogico, e digitalizzate solo all'ultimo momento. Va detto che Real World dispone di una propria società di produzione e post-produzione video, la Post Haste Television: ed è attraverso di essa che abbiamo lavorato sulla maggior parte dei "girati". Alcune delle sequenze, una volta digitalizzate, sono state montate con Adobe Premiere. Le immagini e i documenti "scannerizzati" sono stati ritoccati con l'aiuto di Adobe Photoshop, e i suoni, dopo l'acquisizione, sono stati montati con Sound Designer II (3).

A parte gli strumenti di programmazione multimediale presenti sul mercato, avete avuto bisogno di ricorrere a programmi sviluppati e disegnati specificatamente per voi?
In realtà no, perché i computer in commercio già ci permettevano di realizzare quel che ci serviva. Gli unici problemi che abbiamo riscontrato riguardano la versione per pc: è stato necessario scrivere qualche programma ad hoc che permettesse il missaggio del brano, per il quale era necessaria la sincronizzazione di più piste sonore.

La versione per pc è stata adattata direttamente da voi?
No, abbiamo fatto ricorso a un laboratorio esterno. Le due versioni sono rigorosamente identiche nelle loro specifiche, e si comportano allo stesso identico modo sulle due piattaforme. Le applicazioni multimediali, però, sono più facili da far girare su Apple Mac, grazie a Quick Time, così come la sincronizzazione di tracce audio da poter mixare sul Mac non costituisce affatto un problema, qualunque sia il loro numero. Il pc si presta meno bene a queste manipolazioni, la sua versione di Quick Time è di uso assai meno semplice. Da qui sono nati alcuni dei problemi cui accennavo prima, risolti soltanto con la riscrittura integrale di alcune parti del programma...

XPlora porta il numero 1: significa forse che c'è un XPlora 2 in preparazione?
In realtà stiamo lavorando su più progetti contemporaneamente. Il primo è un cd-rom sullo stesso Peter Gabriel, prodotto in joint venture con una società di Seattle, la Starwaves, ma non si tratta di XPlora 2. Questo cd-rom, fra le altre cose, illustrerà la musica di Peter Gabriel attraverso le opere di numerosi "videasti": niente a che vedere con il concetto di Xplora. Stiamo lavorando simultaneamente su altri due cd-rom, ma soprattutto ad un sito World Wide Web (4), che si chiamerà "Radio Real World" e che che vedrà la luce, se tutto va bene, entro agosto (NdT: anche Mike, come Peter, ottimista ad oltranza? In teoria le ultime notizie parlanno di "operatività entro l'autunno").

Cosa ci si troverà dentro?
Informazioni su Real World, su Peter Gabriel, sul Womad... Tutti i temi sui quali lavoriamo saranno presenti nel sito: versioni inedite di titoli del catalogo Real World così come anteprime rispetto alle uscite discografiche, interviste con gli artisti, biografie, testi di canzoni... Audio e video saranno completamente integrati. La maggior parte dei documenti visibili che potranno essere consultati sul sito saranno esclusivi: non verranno utilizzati per nient'altro.

Quanto tempo ci vuole per sviluppare un sito di questo genere?
Difficile rispondere, perché stiamo lavorando contemporaneamente su quattro progetti differenti! Per far girare ciò che chiamerei un prototipo del sito, ancora molto incompleto, la persona che se n'è occupata ha impiegato circa sei settimane. Senza dubbio saranno necessari tre o quattro mesi per dargli una forma pressoché definitiva...

Thomas Dolby, un musicista e produttore americano, sostiene che grazie a Internet gli artisti possono ormai fare del tutto a meno delle case discografiche: sarà sufficiente per loro mettere le proprie opere "on line": che ne pensi?
Non sono affatto d'accordo con lui. Si tratta di un'affermazione provocatoria, ed è evidente che ancora parecchia acqua dovrà passare sotto i ponti prima che Internet determini la morte delle case discografiche... A mio parere questo non succederà, così come a causa di Internet non cesseranno di esistere studi cinematografici né case editrici! I consumatori continueranno a volersi portare a casa qualcosa di concreto: i libri interattivi non rimpiazzeranno i libri di carta dagli scaffali delle librerie. Per di più, mettere testi - illustrati o meno - su Internet è il massimo che si possa fare oggi (NdT: ma come spiega allora Large la sua affermazione di audio e video completamente integrati di qualche riga fa? Intendeva forse dire che alla pagina Real World di Internet troveremo solo campioni di 30" di quei famosi inediti? Boh!): la tecnologia è ancora lontana dal permettere il trasferimento in tempo reale di musica stereo in qualità da cd! Francamente, preferisco andare al mio negozio di dischi e scegliere direttamente l'album che voglio comprarmi... Credo che nessuno possa far nulla contro questo tipo di mentalità.
Dall'altro lato è però evidente che la rete costituisce uno strumento di promozione eccezionale, per le strutture consolidate così come per gli esordienti. Immaginiamo un gruppo sconosciuto, senza contratto: può facilmente mettere su Internet campioni del proprio lavoro, rendendoli istantaneamente accessibili a tutto il mondo, compresi i responsabili delle case discografiche che potrebbero eventualmente contattarli! Basta solo sperare che ci siano spiriti sufficientemente curiosi che si rendano conto della loro esistenza...

Nel corso dell'ideazione dei vostri progetti multimediali, per scegliere il tipo di interattività piuttosto che per affinare la ramificazione, fate riferimento in qualche momento a campioni di pubblico?
Non ancora a questo stadio. Per comiciare dibattiamo le caratteristiche del progetto fra noi. La maggior parte dell'equipe multimedia proviene dall'universo dei giochi: hanno tutti una grande conoscenza di ciò che si fa in questo campo e di ciò che può piacere al pubblico. Perciò le loro decisioni vengono prese con cognizione di causa. La fase dei test arriva più tardi, quando proponiamo a persone che conosciamo di sperimentare le versioni "alfa" (5), domandando le loro opinioni e i loro suggerimenti... E' un procedimento che continua per tutta la durata dell'elaborazione del progetto.

Il dipartimento multimedia di Real World lavora anche per clienti esterni?
No, non è questo il suo compito. Tutto ciò che viene elaborato da noi è destinato ad essere pubblicato sulla nostra stessa etichetta Real World Multi Media. Anche gli stessi amici di Peter non hanno utilizzato i nostri servizi: Laurie Anderson, per esempio, ha fatto sviluppare il suo cd-rom dalla Voyager, negli Stati Uniti. L'ho visto ed è fantastico...

Quali sono gli altri due cd-rom sui quali lavorate attualmente, puoi dirci qualcosa di più?
Il primo è una sorta di viaggio musicale intorno al mondo, facendo ovviamente intervenire gli artisti dell'etichetta Real World. L'altro è basato sulle opere di Nick Bantock, uno scrittore e illustratore inglese che da tempo vive però in Canada: si scosterà dunque dalla linea strettamente musicale degli altri cd-rom dell'etichetta.

Che tipo di legami esistono fra i Real World Studios e il dipartimento Real World Multi Media?
Molto stretti! Nel momento in cui ci servono musiche o suoni per i cd-rom ci serviamo degli studi. Non è raro che nel corso delle sedute di registrazione per un cd audio vengano registrati alcuni brani supplementari destinati ad un eventuale cd-rom.
Il missaggio dei pezzi esistenti deve sempre essere rifatto, per tener conto delle limitazioni tecniche del supporto cd-rom (22,05 khz a 8 bit) (6): perciò tutte le parti musicali vengono trattate, compresse e corrette timbricamente... La versione rimissabile di Digging In The Dirt presente su XPlora ha provocato difficoltà nuove a Richard Evans, tecnico del suono e produttore, che ha dovuto pre-mixare una versione su quattro piste. Non è stato facile fare in modo che, con solo quattro piste a disposizione sul banco di regia virtuale, l'acquirente del cd-rom trovasse comunque un interesse estetico al suo proprio remix...

Per il suo cd-rom HeadCandy, pubblicato da Ion all'inizio di quest'anno, Brian Eno non ha voluto fare alcuna concessione tecnica: la qualità sonora è identica a quella di un compact disc...
In realtà, quel cd-rom costituisce più un'esperienza "psichedelica" che non un prodotto interattivo propriamente detto (è necessario guardarlo con degli occhiali particolari che servono a gustare di più i complessi giochi grafici che accompagnano la musica: ndr). Utilizzare musica in qualità cd su un cd-rom richiede moltissimo spazio. Per XPlora, direi piuttosto che noi abbiamo preferito far entrare le immagini e che la musica si è dovuta accontentare del resto! Ci tenevamo inoltre che il cd-rom fosse in condizioni tali da essere leggibile dalla maggior parte dei Mac di bassa gamma di allora, i Color Classic. E' stato sviluppato tenendo questo aspetto sempre in considerazione. Ovviamente la velocità di lettura e di interazione è assai minore, ma XPlora funziona anche su macchine molto semplici e piccole, anche con lettori di cd-rom a singola velocità! Abbiamo deciso di rimanere fedeli a questa idea: i tre cd-rom che stiamo realizzando attualmente sono predisposti per girare su quelli che sono oggi i Mac di bassa gamma, gli LC 630... Quando la Apple smetterà di produrre macchine costruite attorno al microprocessore 68040 potremo anche cominciare a sviluppare cd-rom che utilizzino le risorse dei processori PowerPC, assai più rapidi e più capaci.

Serge Perathoner (un musicista che non ho mai sentito nominare: ndT) ha pubblicato sulla prima traccia del suo ultimo album di musica elettronica - in formato cd-rom - tutte le tracce General Midi corrispondenti alle sequenze dei titoli registrati sul compact. Ti sembra che sia una buona idea? (7)
Certamente. Non ho sentito parlare di questo album, ma dare al pubblico le sequenze tali e quali mi sembra davvero un'idea interessante, soprattutto di facile applicazione nel caso in cui si tratti di musica la cui origine è interamente "sequenziata", senza strumenti acustici. Si tratta però di un "plus" che non riguarda altri che una frangia molto limitata del pubblico: solo gli amatori con uno studio di registrazione casalingo, equipaggiati di sequencer e di espansori General Midi potranno divertirsi con quelle tracce...

Avete intenzione di proporre sequenze sotto forma di files Midi su Radio Real World?
No, non è previsto. Da una parte le canzoni di Peter non sono "sequenziali" in origine, sarebbe necessario adattarle e non è detto che il risultato sia per forza di cose interessante. Dall'altro lato, poi, questi files Midi sarebbero a disposizione di chiunque, senza alcun tipo di controllo, e non si potrebbe prevedere che tipo di uso ne verrebbe fatto. Conviene essere prudenti, perché allo stato attuale dei fatti è assai difficile regolamentare gli ulteriori utilizzi dei materiali raccolti attraverso la Web.

Dal punto di vista delle manipolazioni interattive, una canzone potrebbe trasformarsi in qualcosa di irriconoscibile rispetto alla versione originale. E' forse questa prospettiva a non andare a genio a Peter Gabriel, conosciuto per il suo perfezionismo?
No, perché si tratta di due cose differenti a seconda che si parli di cd e di cd-rom. Va spiegato che a Peter piace costruire le sue canzoni tagliando e incollando parti provenienti da registrazioni multitraccia differenti. Per l'intero album Us sono state necessarie oltre cento bobine di nastro. Peter è capace di passare ore e ore in studio, fino a quando non ottiene una versione della canzone che lo soddisfi pienamente: se ricordo bene, Digging In The Dirt contiene non meno di 80 piste... Una volta che ha dato vita a questa versione di cui è soddisfatto non è affatto preoccupato del fatto che questa sia l'unica versione possibile o gradevole. Prova ne è il fatto che non ha avuto esitazioni a mettere la stessa Digging In The Dirt nelle mani di "remixatori", perché cercassero di tirarne fuori qualcosa di diverso, alla quale non aveva necessariamente pensato lui in prima persona! Lo stesso discorso vale per i cd-rom. Su XPlora qualcuno avrà rimissato Digging in modi che Peter - potendo ascoltarli - non necessariamente apprezzerebbe: e allora? Per lui non è certo un problema. Dopo tutto, l'insieme dei suoni a partire dai quali è possibile rimissare il brano proviene dai nastri originali, ed è quindi Peter che gli ha dato forma, che li ha elaborati. In un certo senso l'utilizzatore non può uscire dal sentiero che Peter ha tracciato per lui!
Il ruolo dell'equipe multimedia è consistito dunque nel piazzare sul cd-rom allo stesso tempo i suoni e i cursori che gli amatori dell'interattività (NdT: amatori nel senso di non-professionisti...) potessero poi smanettare fino ad ottenere un risultato a loro gradito. Inoltre, se immaginassimo un super cd-rom con tutte e 80 le tracce originali della canzone e i relativi fader di missaggio, l'amatore sarebbe completamente perduto e si disinteresserebbe molto velocemente del remix!

E' per questo che le piste disponibili su XPlora si limitano a quattro (basso, chitarra, batteria e voce)?
Solo in parte. Ben inteso, meno sono i canali audio da leggere simultaneamente, migliore sarà la loro qualità sulla maggior parte delle macchine. Non si poteva neanche perdere di vista il fatto che l'interfaccia è in realtà un banco di missaggio disegnato sullo schermo, con dei cursori azionabili attraverso il mouse: difficile gestire contemporaneamente una grande quantità di elementi in questo modo. Infine, abbiamo anche considerato il fatto che con quelle quattro piste si potevano già produrre delle versioni comunque differenti dall'originale, che gli utilizzatori potevano anche, volendo, tenere in memoria.

Il cd-plus, metà cd audio e metà cd-rom, è un mezzo che interessa il dipartimento multimedia di Real World? (8)
Sì, ci interessa moltissimo. E prevediamo di svilupparne in tempi brevissimi!
Poter sfruttare una parte dello spazio di un compact disc per piazzarci un video-clip, piuttosto che una "copertina" interattiva con i testi delle canzoni, le foto dei musicisti... è una possibilità entusiasmante.
Dopo che per molto tempo si è rimpianta la copertina del vinile, finalmente il cd porta qualcosa di nuovo in questo campo. In generale, comunque, il cd-plus ha il grosso vantaggio di essere compatibile con il cd audio che, in presenza di un contenuto multimediale in un'altra "sessione", si limita ad ignorarlo.

Dato che stiamo parlando di novità, cosa hai da dire del futuro HDCD?
Per adesso il formato non è ancora stato fissato, e Sony e Matsushita sono ancora in concorrenza. Questo super-cd è previsto inizialmente per l'uso nel campo del video: le sue performance annunciate sono particolarmente convincenti in questo senso. Nel caso in cui si mettessero d'accordo per utilizzare questo supporto ai fini di un uso audio, per esempio per registrazioni codificate su 24 bit a 96 khz (vedi nota 6), il suono sarà ovviamente sensazionale. E tuttavia non credo che il grande pubblico ne sarebbe interessato. Chi sarebbe in grado di apprezzare la differenza a parte i professionisti e qualche audiofilo, equipaggiato con impianti ad alta fedeltà che costano una fortuna? Nella maggior parte dei casi gli amanti della musica sono perfettamente soddisfatti della qualità sonora dei cd attuali, un supporto che la maggior parte di loro apprezza soprattutto per la comodità di utilizzo, ben superiore a quella dei vecchi dischi neri.

Sull'ultimo disco di Mike Oldfield c'è una traccia cd-rom che lui stesso ha realizzato da solo ma che i critici non hanno apprezzato più di tanto. A Real World Multi Media siete in quindici: pensi che una sola persona possa essere in grado di realizzare programmi multimediali convincenti?
Nella nostra equipe ciascuno lavora sugli aspetti che conosce meglio. Si può dire che la nostra squadra è formata da specialisti, ma non da esperti. David Bottrill o Richard Evans non sono in primo luogo dei tecnici audio specializzati: però conoscono il loro campo, sanno modellare i suoni in modo eccellente e le registrazioni che realizzano suonano benissimo. Che questa musica venga adoperata su cd, su vinile, su cd-rom o su cassetta, loro sono capaci di mantenerne integra la forza e la qualità. Altri membri dell'equipe sono artisti dell'immagine, ed è il loro talento che conta più degli strumenti che adoperano. La suddivisione e la ripartizione dei compiti in seno alla nostra struttura non è dovuta al fatto che sia troppo difficile per una persona sola conoscere e comprendere le tecnologie dell'audio, del video e della grafica: ciò deriva dal centro di interesse naturale di ciascuno. In sintesi, ciascuno di noi lavora più efficacemente all'interno degli ambiti che maggiormente lo interessano.

Secondo te è possibile fare del multimedia "casalingo", come avviene da parecchi anni ormai sul fronte dell'audio e del video?
Sicuramente... Ci sono strumenti e programmi, come Macromind Director o Apple Media Tools, in vendita ovunque e che non richiedono configurazioni inabbordabili per poter funzionare. Una persona sola può facilmente elaborare un prodotto multimediale finito senza alcun aiuto esterno. Quel che è difficile è trovare una persona che sia allo stesso tempo un bravo musicista, un grafico capace e un regista di talento! Chiunque può imparare a servirsi degli strumenti, a diventare esperto nel proprio campo, ma la conoscenza della tecnologia non rimpiazzerà mai la creatività...

Franck Ernould
(Home Studio N°35, supplemento di Keyboard Magazine N°90, Luglio/Agosto 1995)

 

NOTE

(1) Solid State Logic è il "mitico" banco di mixaggio a 80 canali della Control Room di Real World, la sala principale che si vede nelle foto e nei video sugli studi.

(2) Mike Colson e Nichola Bruce sono i due registi del video di Blood Of Eden (il ragazzo e la ragazza intervistati nel backstage delle riprese in All About Us.

(3) Qualche ragguaglio tecnico su ciò di cui parla Mike Large, al di là di nomi e modelli di computer e di programmi, dedicato a chi di computer è pressoché digiuno (anche se dubito che siate in molti). Per audio e video "analogici" si intendono quelli realizzati con microfoni, telecamere, registratori e apparecchiature tradizionali: il termine con cui si indica il passaggio a supporti di tipo digitale si chiama "acquisizione". Per quanto riguarda le immagini fisse (foto o disegni normali), l'acquisizione avviene attraverso gli "scanner", e da qui il termine (orribile - ma senza alternative, che io sappia, a meno del peggior "scannato") "scannerizzato". Il passaggio non è comunque di importanza capitale per capire il resto del pezzo...

(4) Se non sapete di che cosa si stia parlando vuol dire che vivete su un'isola deserta, senza radio, televisione o giornali... Comunque, per i non "adepti", The Web è il nome della struttura "multimediale" di Internet che permettere di trasmettere e ricevere pagine contenenti sia testi che immagini e suoni. Di "Radio Real World" potete vedere una pagina "demo" su questo stesso numero di Intruder, tratta proprio dal servizio pubblicato su Keyboard Magazine.

(5) I progetti multimediali hanno un set di procedure codificate con le lettere dell'alfabeto greco, alfa, beta, gamma e via dicendo: alfa è il momento che precede la messa a punto definitiva del progetto. Esiste ad esempio un cd promozionale contenente la versione "alfa" del cd-i di XPlora, in cui sono stati utilizzati tutti gli "scarti" dei filmati realizzati per il cd-rom: così Brian Eno, al momento della session in studio, anziché presentarsi come "musicista, tecnico del suono e produttore" annuncia di essersi rotto le scatole di provare e riprovare le diverse combinazioni, e altre amenità simili...

(6) I cd audio "normali" sono solitamente campionati a 44,1 khz e 16 bit. Con i registratori Dat, ad esempio, si può scegliere la frequenza di campionamento fra 44,1 e 44,8 khz a velocità normale, oppure usare 32 khz a mezza velocità (raddoppiando la durata dei nastri): dal che è facilmente deducibile che i 22 khz e gli 8 bit dei cd-rom rappresentano una notevole compressione (occupano la metà dello spazio) ma una tutto sommato notevole perdita di qualità audio (XPlora è interamente monofonico... sigh). Avere campionamenti di 96khz, quindi con una qualità doppia rispetto agli attuali cd, è possibile ad esempio con un modello di Dat della Pioneer, che però "raddoppia" anche la velocità del nastro: perciò per registrare un'ora di musica è necessaria una cassetta da 120 minuti "normali" (usando 44 o 48 khz).

(7) Chi sia Perathoner non saprei dire davvero. La nota è comunque riferita a chi non ha alcuna esperienza "musicale" diretta. Il protocollo Midi è lo standard ormai universalmente riconosciuto per far colloquiare fra di loro gli strumenti musicali (e in particolare le tastiere e i sintetizzatori - anche se con opportuni pick-up/microfoni si sono trasformate in apparecchiature midi anche chitarre, flauti, violini, sassofoni e quant'altro). Per quel che si intende con "sequenze", si tratta dell'insieme di "ordini" che uno strumento dà nel momento in cui viene suonato. Per spiegarmi un po' meglio: tutti i tasti schiacciati da Jean Claude Naimro durante l'esecuzione di Sledgehammer a Modena sono stati registrati in due modi: come note e accordi, cioè come suoni veri e propri, ma anche come files Midi, cioè come semplici indicazioni che il musicista in quel momento ha schiacciato quei tasti per quella durata. In questo modo, in fase di mixaggio, è stato facilissimo ricostruire un suono di tromba e di fiati i cui parametri non avevano assolutamente nulla a che spartire con quello che in realtà il pubblico del Palasport poteva sentire in "tempo reale"... In sostanza, mettendo su cd le sequenze Midi, e teoricamente disponendo a casa nostra degli stessi strumenti con cui il disco è stato registrato, sarebbe possibile ricostruire per filo e per segno il componimento senza doverlo ascoltare, appunto, dal cd ma dai nostri strumenti direttamente. Il problema è che se nella partitura della canzone oltre alle tastiere e agli strumenti predisposti per il Midi ci sono una chitarra acustica anziché un doudouk, quei suoni "originali" non li sentiremo mai...

(8) Altra micro-lezioncina per non addetti ai lavori...
cd = con cd o compact disc, nell'articolo, mi sono sempre riferito ai compact audio;
cd+G = cd più Graphics. Nell'articolo non se ne parla, ma sono dei cd audio Color sui quali sono anche disponibili pagine di grafica e di testo fisse (senza video o anumazioni, dunque), contenenti ad esempio i testi delle canzoni del cd.
cd-rom = cd Read Only Memory. Teoricamente tutti i tipi di cd sono cd-rom, tranne quelli registrabili. Il termine oggi ha però assunto il significato di dischetto leggibile esclusivamente da un computer. (Una sottocategoria è quella dei cd-rom-XA, che sta per Extended Architecture).
cd-i = cd-Interactive. E' il formato progettato e realizzato dalla Philips in concorrenza con quelli di Sony ecc. E' leggibile solo ed esclusivamente dagli appositi lettori di cd-i ma con un comune televisore. Rispetto al cd-rom ha il vantaggio che con un'opportuna scheda video permette di vedere sul tv di casa (e quindi non necessariamente su un monitor da computer) immagini video a schermo pieno (e non in una finestrella) con qualità superiore a quella di una cassetta VHS.
cd-tv = è un formato di cd utilizzato dalla Commodore per videogame casalinghi. Non se l'è filato nessuno ed è stato il primo a soccombere in questa insulsa guerra di piattaforme e di formati, con buona pace di chi ne dovesse avere a casa uno. Anche questo, però, come il cd-i, permette di vedere su tv e non su monitor video a pieno schermo.
Photo cd = può contenere tanto musica quanto immagini (fisse). Il numero e la qualità delle fotografie contenute è variabile a seconda della risoluzione con cui queste vengono digitalizzate. Solitamente, tutti gli altri tipi di lettori di cd (ad eccezione dei soli lettori audio) sono "compatibili" con, e quindi in grado di leggere, i photo cd.
Video cd = contiene audio e video a pieno schermo: non si tratta di uno standard a sé vero e proprio, ma di dischi leggibili da diversi tipi di lettore di cd-i/cdtv se muniti di apposita scheda video. Oggi cominciano ad apparire video cd utilizzabili anche dal computer (Mac o Pc) con lettori di cd-rom anche in questo caso muniti di scheda ad hoc. Non consentono interattività alcuna, ma su due cd è possibile far entrare un intero film di più di due ore, alla faccia dei laser disc...
cd plus = è un ibrido fra cd audio e cd-rom. Se provaste a leggere XPlora con un lettore normale, correreste il rischio di spaccare le vostre casse acustiche (in realtà c'è una protezione proprio sulla prima traccia del cd che spiega al vostro lettore che non può andare avanti nella lettura). Con i cd plus non si corre questo rischio, e sullo stesso disco si possono avere audio di qualità (anche se con una durata minore rispetto a un cd pieno di 74 minuti) e immagini in movimento, testi, foto, o quant'altro. E' in questo formato che uscirà il successore di Box Magazine (Real World Notes): 4 o 5 canzoni per cd (ascoltabili da tutti) con una parte dedicata ai video, alla biografia dei musicisti che vi appaiono, alle note di copertina e così via (in questo caso "riservata" ai possessori di lettori cd-rom).
HDCD = High Definiton Compatible Digital. E' in realtà una cosa non ancora ben definita, vista la guerra descritta anche nello stesso articolo. Per il momento è già commercializzato un tipo di HDCD pienamente compatibile con i lettori già oggi in nostro possesso: i suoi benefici sono già udibili, anche se per sfruttarlo a pieno è necessario che prima la musica venga registrata fin dall'inizio del processo di masterizzazione con un apposita codifica digitale, per poi venir decodificata da lettori muniti di apposita scheda (che in teoria dovrebbe costare poco più di 50.000 lire). La promessa è di dare al cd un suono molto più caldo e realistico di quanto oggi non avvenga. In termini più terra terra, un'analogia potrebbe essere quella con sistemi tipo dolby o dbx utilizzati sui normali registratori audio a cassette.