Il Canone

"...l'emozione per l'emozione è lo scopo dell'arte, e,
l'emozione per l'azione è lo scopo della vita"

Oscar Wilde Il critico come artista

Un posto tutto particolare nella mia vita è occupato da GIO : l'architetto Virgilio Vercelloni. Lo conobbi grazie a Giulio Redaelli, professore al Politecnico, che gli mostro un mio lavoro sul porto di Brindisi. Io ero ancora un giovane idealista che girava con la macchina fotografica al collo in cerca del pittoresco, appassionato della mia passione. I lavori che mi proponeva erano sempre entusiasmanti e le sue idee e la sua umanità mi avevano pervaso totalmente. Capii ben presto che la fotografia non poteva essere il fine del mio impegno e che il primato spettava al soggetto contenuto, alla comunicazione e alla divulgazione, non avrei più premuto quel bottone per produrre immagini da chiodo ( leggi da appendere in qualche mostra fotografica). Così nell'agosto del 1988 mi mise sopra un elicottero e mi chiese di fotografare tutte le periferie di Milano, un giro completo di 360° guardando verso il centro, verso il Duomo, per il libro sul paesaggio urbano della città in preparazione per la fine dell'anno. Tutti quei luoghi apparivano in modo reale, con il minimo di intermediazione e, soprattutto, senza nessuna ricerca estetica come un vetrino sotto le lenti di un microscopio.Uno strumento di lavoro, un documento utile per conoscere e progettare.

Quasi dieci anni ho trascorso con Gio a lavorare discutere litigare e ancora oggi cerco di mettere a frutto questa straordinaria esperienza continuando ciò che avevo cominciato con lui Gli feci un ritratto,una volta, ed egli ne ricalcò con una penna le sembianze restituendomelo su un pezzo di carta da lucido che conservo ancora nella mia camera......oscura.

 
   

 

 
 
 
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