Il Pappagallo del Capitano

23/11/97

Breve sintesi

Il nonno di Pietro, un vecchio capitano di veliero, di ritorno da uno dei suoi viaggi nel Mari del Sud, porta in regalo al nipotino un pappagallo parlante.

Cocorito, ha una curiosa abitudine: quando ascolta una storia, alla fine interviene e la conclude con uno o più vecchi proverbi, che rappresentano quindi la morale della storia.

Questa è l’occasione per i vari membri della famiglia, il nonno - quando è a casa di ritorno dai suoi viaggi - la mamma, la nonna con Pietro e la sorellina Sara per sedersi nel vecchio salotto del nonno pieno di cimeli da marinaio, a raccontare storie, mentre Cocorito sembra dormire in piedi su un trespolo.

Dapprima sono storie semplici da cui è facile per Cocorito estrarre il proverbio adatto. Così, se è il gattino che malgrado gli avvertimenti della mamma saltando attorno al piattino del latte finisce per rovesciarlo, Cocorito avverte subito a conclusione della storia che è inutile piangere sul latte versato. Altre storie sono più complicate e Cocorito è costretto ad intervenire già durante il racconto per sottolineare un qualche proverbio adatto a commentare quanto sta succedendo.

Sono undici storie, più un prologo ed un epilogo. L’intero libro è a sua volta una grande storia che fa da cornice alle singole storie interne. Il pappagallo è come il centro attorno a cui tutto gira. Tutti partecipano all’attività di raccontare storie al pappagallo, anche il nonno lontano da casa nei Mari del Sud, grazie ad un piccione viaggiatore che arriva con un lungo messaggio che racconta la storia vera dell’isola del tesoro. L’isola è stata trovata, ma il tesoro non c’è più. Come in un piccolo giallo si scoprirà alla fine che sono state le scimmie a trovare il tesoro che ora giace sparpagliato per gioco dalle scimmie nella foresta salvo qualche collana di perle che brilla attorno al loro collo mentre sghignazzano saltando da un albero all’altro.

Anche i bambini intervengono nel racconto delle storie ed a volte l’intervento fa modificare lo sviluppo stesso della storia. Quando il nonno si accinge a raccontare la storia del vecchio pescatore e del pesciolino d’oro, l’intervento di Pietro trasforma il pesciolino in un uccello d’oro ed il primo desiderio del vecchio pescatore sarà quello di avere una rossa fiammeggiante Ferrari.

Quando Pietro porterà i suoi amichetti a vedere la meraviglia di Cocorito nello studio del nonno, come è facile prevedere, l’atmosfera calma diventerà presto una tempesta. Ma lo spaurito Cocorito, volato dal suo trespolo su una vecchia ruota di timone appesa al soffitto per salvarsi dalla tempesta, anche se non avrà sentito nessuna storia troverà comunque il modo di ricavarne un prezioso insegnamento ”Chi semina vento raccoglie tempesta”. E la tempesta si materializzerà poi sul fondo schiena di Pietro ad opera di una mamma arrabbiata per il disastro di quadri rotti e cuscini sventrati con piumino d’oca dappertutto, fine ingloriosa di un simposio di ragazzi là riuniti per raccontare una storia a Cocorito.

Il grande racconto quadro che fa da cornice alle singole storie finirà con un romantico volo di Cocorito che preso dalla nostalgia per le sue lontane foreste natie fuggirà con la bella Ciquita, una compagna che il nonno gli avrà portato da un altro viaggio.

Il libro si rivolge sia ai più piccoli presi dall’incanto delle singole storie dove sono protagonisti a volte gli animali da soli, a volte uomini ed animali. Ma si rivolge anche ai ragazzi più grandi che dovrebbero cogliere l’ironia che avvolge tutte le storie, prendendo in giro la magia stessa evocata dalla storia.

Le storie sono varie e nuove salvo alcune che fanno il verso a vecchie storie della favolistica popolare. Non manca la storia ecologica dove gli animali si rivoltano contro il cacciatore e riescono ad averla vinta. Tra l’uomo e l’animale non è tuttavia sempre quest’ultimo ad avere la migliore. Così anche la volpe, il più astuto degli animali, se pretende troppo dalla sua astuzia troverà un limite nell’uomo che saprà coglierla in fallo.