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Plico

Faraone

Vendetta

Qualche giallo

 


Il MISTERO DELLA VARIABILE NASCOSTA

Sintesi

Un avvocato padovano segue come ipnotizzato una Mercedes bianca sul tratto dell’ autostrada che attraversa l’Appennino bolognese. Ad un tratto la Merceds accelera, sbanda, si capovolge e precipita per la scarpata nella valle sottostante. Si sente uno scoppio e sdulal strada rimane macchia d’olio.

L’avvocato scende per soccorrere il guidatore, persona a lui sconosciuta.  Lo trova moribondo. Coglie le sue ultime parole con cui gli raccomanda di estrarre dalla sua tasca una voluminosa busta bianca e di consegnarla alla moglie senza dire niente alla polizia.

L’avvocato scoprirà poi che il morto sarebbe intervenuto come teste dell’accusa in un processo in cui lui difende un industriale padovano da una accusa di vendita senza licneza di componenti d’arma ad un paese medio-orientale.  Nell’affare è coinvolta anche una grossa industria tedesca. Visto che per l’involontario coinvolgimento potrebbe venire sentito come testimone l’avvocato rinuncia alla difesa e la passa ad un suo amico.

La polizia che indaga sul caso dell’incidente autostradale scoprirà una serie di fatto apparentemente scollegati una dall’altro, ma che portano a sospettare che non sia stato un incidente, ma forse un delitto.

Anche il nostro avvocato è turbato dall’apparente connessione tra il fatto puramente casuale di quel seguire la Merceds ed il suo potenziale, sia pure indiretto, coinvolgimento in una storia tutta da chiarire. Enrico, il giovane figlio dell’avvocato, brillante studente di fisica rincara la dose di preoccupazione del padre raccontando come secondo le teorie di fisica quantistica l’osservatore modifica l’evento osservato ed è quindi in parte responsabile di quanto avviene durante l’osservazione. E qui racconta il famoso problema del gatto di Shroedinger.

Al processo il PM mette assieme la straordinaria sequela di eventi apparentemente indipendenti che hanno caratterizzato la storia per concludere che non è possibile che una tale catena sia puramente fortuita. Troppi interessi sono coinvolti nella storia di vendita di armi. Il testimone improvvisamente mancato aveva stretti legami con l’industriale padovano e certamente era al corrente di molte cose sugli affari di costui. Era stato lui a contattare il PM dicendogli che aveva cose molto importante da rilevare, ma che avrebbe parlato solo al processo. La sua improvvisa scomparsa favoriva certamente la difesa.

L’avvocato difensore riesce con una brillante arringa a smontare l’accusa di storia ben costruita con una sua logica razionale. Per supportare il fatto che molte storie apparentemente unitarie e razionali sono prodotte da sequela di casi del tutto indipendenti uno dall’altro, l’avvocato cita il libro di Calvino, “Se una sera d’inverno un viaggiatore”.  Nel libro si mette assieme l’inizio di dieci di storie del tutto slegate. Tuttavia il lettore riuscirà alla fine, con la sua immaginazione, a costruire una unica storia dai dieci inizi diversi.

La difesa avrà la meglio. Ma il terribile Enrico dice che se il PM avesse conosciuto un po’ la teoria quantistica avrebbe potuto demolire la difesa riferendosi alla teoria dei mondi paralleli e della variabile nascosta che governa casi apparentemente casuali. Se ci sarà l’appello, magari andrà lui ad illustrare al PM come controbattere Calvino con la teoria quantistica.   

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