Home

Scritti seri

Riflessioni

Ricordi

Fiction

Introduzione

Biografia

Libri

R&S

Complessità

Letture

Diario

Memorie

Sud

Favole

Gialli

Innovare

Nucleare

Zibaldino

Scuola
     

Riflessioni sul passato nucleare

Ogni tanto rifletto su come abbiamo sprecato la nostra esistenza, io e gli amici che si sono occupati di energia nucleare. All’entusiasmo con cui ce ne siamo occupati. Non sembrava certamente allora che fosse una scelta di vita sbagliata. Mi pare che abbiamo vissuto anni di impegno totale prendendo molto sul serio noi stessi ed il lavoro che facevamo.

Quando c'è stato il movimento di opinione pubblica per il referendum contro il nucleare, io non mi occupavo ormai più del settore. Tuttavia mi sembrò doveroso cercare di spiegare che era un errore chiudere col nucleare. Lo feci in termini molto teoretici filosofando sul progresso (si veda il libro, Il gioco del progresso. Dall'ameba al nucleare), ma anche cercando spazio sui giornali. Con poco successo tuttavia. Rileggendo ora quello che scrissi allora, mi sembrano ancora osservazioni valide. Temendo poi che si barasse dicendo che si poteva chiudere col nucleare perché avevamo l'energia solare come alternativa, scrissi anche qualcosa sulle illusioni solari.

Se penso retrospettivamente al mio comportamento personale, vedo tutti i difetti di una visione del mondo ottimista e distorta propria di giovani entusiasti ma incompetenti.

Ma si può anche intenerirsi ai ricordi e simulare con l'ironia l'emozione del ricordo. Magari del professore con cui ti sei laureato, che ti ha spinto a seguire una certa strada.

Ci sono degli altri nostalgici del nucleare. Quelli che ci hanno passato tutta una vita di lavoro. Hanno organizzato una cena. Io ci vado.