16 giugno 1967

Proposta

FONDAZIONE STUDI LEGISLATIVI

1 Premessa

Il corpus di leggi vigenti oltre che formato da un numero enorme di leggi è di uso estremamente complicato da lunghe catene di leggi e leggine collegate una all'altra con continui rimandi a leggi precedenti di cui si cambiano paragrafi e comma. Basti pensare, a titolo di esempio alla legislazione sul condono edilizio.

Nel caso di leggi di uso più comune (come appunto quelle sul condono edilizio) è possibile trovare delle pubblicazioni che raccolgono in un unico volume tutte le leggi tra loro correlate. Una notevole semplificazione tuttavia si otterrebbe da un 'collage' di tutte le leggi il cui testo si concateni a formare la legislazione vigente in un dato settore. Il 'collage' così ottenuto potrebbe venire approvato dal Parlamento come legge unica che sostituisce tutte le precedenti leggi via via modificate.

Naturalmente il 'collage' metterebbe meglio in evidenza anche le incongruenze eventualmente esistenti e che non siano state rilevate dal legislatore quando introdusse via via le modifiche parziali al testo di legge primitivo. Ed in sede di esame del 'collage' per trasformarlo in legge unica dette incongruenze potrebbero venire rimosse dal legislatore migliorando la qualità del dispositivo. L'esistenza di un testo unico renderebbe anche più semplice l'eventuale intervento riformatore del legislatore.

Un'ulteriore semplificazione sarebbe quella di togliere dal corpus delle leggi vigenti la miriade di leggine approvate per scopi particolari ed ormai inutili.

Il problema della importanza di rendere più semplice e coerente la legislazione vigente vale anche per quanto riguarda i regolamenti di attuazione delle leggi stesse.

Il Parlamento dispone di uffici studi che certamente sono in grado di predisporre il 'collage' sopra descritto. Il Parlamento tuttavia sembra avere altre priorità rispetto a questa operazione di 'pulitura' che semplificherebbe il patrimonio di leggi vigenti senza modificarne il contenuto.

Niente vieta tuttavia che su iniziativa privata si predisponga il lavoro sopradetto ottenendo così il materiale da sottoporre ai Parlamentari per le eventuali iniziative legislative del caso.

2 . Modalità operative

Per dar vita ad un ufficio studi che realizzi quanto sopra si potrebbe creare una Fondazione senza fini di lucro dotata di un fondo di dotazione i cui interessi reali (mantenimento del capitale al netto dell'inflazione) permettano di finanziare l’attività corrente di base in modo continuativo. Altre risorse potranno via via venir raccolte per supportare ulteriori attività della Fondazione. La Fondazione dovrebbe avere una segreteria centrale, possibilmente situata a Roma, e sedi periferiche collegate tra loro in rete telematica.

Il lavoro verrebbe svolto da pochi funzionari (3 - 4) dislocati nella segreteria e da volontari dislocati sia presso la segreteria che nelle sedi distaccate. Compito della segreteria - oltre a fungere da supporto alla Presidenza e di punto di riferimento per tutta l'organizzazione - sarebbe di gestire la rete tele-matica (gestione in rete di tutti i testi raccolti e generati), raccogliere i testi di legge vigenti ed inserirli nella base dati comune, mantenere i rapporti con i parlamentari, organizzare incontri e riunioni.

I volontari, a secondo delle rispettive esperienze, si dividerebbero il compito di esaminare i testi di leggi e di realizzare il 'collage'.

A 'collage' avvenuto verrebbe indetto un seminario con esperti per esaminare la congruenza del testo unitario e proporre eventuali modifiche che eliminino dette incongruenze.

Il materiale così ottenuto (collage e raccomandazioni del seminario) verrebbe sottoposto all'attenzione di parlamentari per le iniziative di legge opportune.

Tutto questo rappresenterebbe l'attività di base della Fondazione.

Il numero di leggi contemporaneamente in esame dipenderebbe dal numero di volontari e dalle risorse disponibili su base permanente (derivanti dal capitale iniziale di dotazione della Fondazione). A seconda delle risorse ulteriori via via raccolte si potrà intensificare il numero e l'approfondimento delle iniziative (ad esempio sollecitare iniziative, incontri e discussioni anche per la "riforma" della legislazione).

La Fondazione dovrebbe mettere a disposizione dei volontari gli uffici nelle varie sedi - ciascuno dotato dell'equipaggiamento necessario per il lavoro e collegato in rete con la segreteria - e prendere a carico tutte le spese di gestione degli uffici. Ai volontari verrebbe riconosciuto dalla Fondazione il rimborso delle spese vive nel caso di viaggi e trasferte.

Un Consiglio di eminenti personalità (sull'esempio dei 'charity trust' inglesi) dovrebbe garantire che la Fondazione verrà gestita secondo i principi indicati nel suo statuto.

3 Stima dei costi

Nell'ipotesi di realizzare una decina di sedi distaccate ed una segreteria centrale, l'investimento in dotazioni d'ufficio (mobili, computers, mezzi di telecomunicazione) potrebbe essere di circa 1 miliardo di lire. Per le spese correnti si può stimare necessario a regime 700 - 900 milioni di lire (personale di segreteria: 250 / rimborso spese per viaggi: 100 / affitto locali 200 / organizzazione seminari ed incontri: 300).

Si potrebbe pertanto avviare l'iniziativa se si riuscisse a raccogliere da un gruppo di privati 'soci benemeriti' una dotazione iniziale almeno 5 miliardi di lire, da aumentare via via ( ricorrendo ad una base più ampia possibile di sostenitori) fino ad un totale di capitale di dotazione di circa 15 - 20 miliardi di lire.