LICEO CLASSICO SPERIMENTALE STATALE "B. RUSSELL" DI ROMA

Classe 1 Tr C (ind. scient.)

Anno Scolastico 1998/99

Disciplina: Fisica e Laboratorio Insegnante: Prof. Vincenzo Calabrò
e-mail: v.calabro@iol.it

URL: http://www.liceorussellroma.it


PIANO DI LAVORO ANNUALE: Relazione iniziale

A) ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE

La stesura del piano didattico annuale ha come premessa ineludibile la ricognizione delle condizioni di ingresso degli allievi. A tale scopo si procederà inizialmente a raccogliere tutto il complesso di informazioni in grado di contribuire a delineare un primo quadro generale di ogni studente e della classe nel suo insieme.

Per avere una visione abbastanza completa e precisa della situazione saranno proposte delle prove iniziali, molto semplici, consistenti nella risoluzione di alcuni questionari di Fisica costituiti da circa 15 domande ciascuno che si riferiscono alle basi di carattere matematico e fisico quali la notazione esponenziale, l'ordine di grandezza, le unità di misura, il piano cartesiano e la proporzionalità, onde permettere l'individuazione delle competenze di base che gli allievi posseggono all'inizio del corso.

La prova sarà strutturata in modo tale da far emergere, con ragionevole attendibilità, sia le conoscenze matematiche di base per la padronanza del linguaggio scientifico formale, sia alcune competenze fisiche sviluppate durante il biennio.

In particolare ogni gruppo di domande avrà un preciso obiettivo, come quello di verificare la capacità di saper effettuare calcoli e approssimazioni, o di saper interpretare un diagramma cartesiano, o di conoscere le proprietà delle potenze in base 10, o di saper utilizzare modelli e ipotesi interpretativi di fenomeni, ecc. In particolare i questionari permetteranno di conoscere il possesso di capacità in termini di conoscenze, comprensione e applicazione.

B) OBIETTIVI DIDATTICI

La loro determinazione terrà conto sia del fatto che si tratta di una classe iniziale di secondo ciclo liceale, sia che si è in presenza di una classe di Triennio sperimentale ad indirizzo scientifico nel quale il corso di Fisica - nel proporsi obiettivi didattici ambiziosi (studio e analisi dei fenomeni fisici in maniera completa, sistematica e adeguatamente matematizzata; riflessioni di carattere storico ed epistemologico; indagini significative e approfondite di tipo empirico; risoluzione di problemi di fisica impegnativi e completi) - privilegerà mete educative di grande respiro culturale e formativo.

Con queste premesse tutti gli obiettivi didattici prefigurabili possono essere ricondotti alla acquisizione del "metodo scientifico", inteso sia come metodo di studio, sia come metodo di indagine per l'analisi di questioni scientifiche, sia, infine, come metodo sperimentale di Laboratorio.

C) METODOLOGIA

Dal punto di vista metodologico saranno considerati fondamentali quattro momenti :

1. il momento della elaborazione teorica;

2. il momento della elaborazione sperimentale;

3. il momento della applicazione dei contenuti;

4. il momento della riflessione storico-epistemologica.

Inoltre, l'approccio sarà di tipo problematico e la presentazione dei temi in questione privilegerà non solo l'aspetto formativo ma svilupperà, in maniera completa e significativa, la dimensione contenutistica con un considerevole livello di formalizzazione (costruzione di modelli matematici e formulazione di ipotesi, metodi di derivazione e di integrazione grafica, uso sistematico di funzioni goniometriche, metodi di analisi e di elaborazione di dati sperimentali, uso intensivo e privilegiato dell'algebra vettoriale e dei diagrammi cartesiani, ecc..).

Al momento opportuno verrà posto l'accento sulla valenza conoscitiva della Scienza e, quindi, della Fisica, ricercando la genesi di questa particolare forma di sapere e cogliendone la dimensione storica e sperimentale come sue peculiarità.

A tale proposito si è particolarmente convinti della necessità di usare la storia della scienza e l'epistemologia della fisica, sia per giungere ad una più profonda conoscenza del sapere scientifico, sia per fare di quest'ultimo il terreno d'incontro di altri saperi, sia infine per poter effettuare delle riflessioni critiche intorno al sapere scientifico. A questo proposito si fa presente che, in sede di Programmazione Didattica, si chiederà al Consiglio di Classe di decidere di privilegiare lo sviluppo dei grandi temi del pensiero fisico piuttosto che svolgere il corso attraverso una scansione rigida e acritica di nozioni e fatti specifici marginali di scarsa valenza culturale.

Relativamente alla valenza empirica della disciplina verrà dato ampio spazio al Laboratorio come luogo di sintesi e di sperimentazione fisica, mentre una buona parte del tempo sarà dedicata non solo alle attività di raccordo tra teoria ed esperimento, ma anche alla risoluzione di problemi di Fisica.

Questo aspetto è considerato importante nella strategia didattica triennale, non solo come iniziazione allo studio delle tecniche e delle procedure che permettono di passare dall'osservazione dei fenomeni fisici alla formulazione di modelli matematici ma anche per abituare i giovani alla terza prova scritta di esami di maturità, considerando la risoluzione dei problemi e dei questionari come strumento didattico significativo nel processo di assimilazione dei concetti e delle teorie.

D) CONTENUTI

In sintonia con le direttrici dei Programmi di Fisica del Triennio, si svilupperanno alcuni temi che privilegeranno :

a) le basi della teoria della misura, della teoria degli errori e delle tecniche di elaborazione dati che ineriscono al controllo di modelli matematici e di ipotesi di correlazione tra gg.ff.;

b) lo studio completo e formalizzato della Meccanica classica newtoniana.

E) VERIFICHE

Gli strumenti per la verifica dell'apprendimento saranno molteplici e variegati, e comprenderanno :

1) "colloqui orali";

2) "test scritti" con diversi tipi di domande (vero/falso, risposta multipla, completamento, ri sposta aperta);

3) "risoluzione di problemi di fisica";

4) "redazione di relazioni di laboratorio";

5) "rapida conversazione" con la classe durante alcuni momenti della lezione.

In relazione al fatto che il Decreto di Sperimentazione prevede prove di valutazione di tipo orale e pratico per quanto concerne quest'ultima attività si fa presente quanto segue.

La prova pratica deve poter misurare il :

- saper fare;

- saper comprendere la logica di ciò che si fa;

- saper comunicare ciò che si è fatto.

Premesso che l'obiettivo del Laboratorio non è la Relazione di Laboratorio è molto probabile tuttavia che chi sa comunicare una esperienza di laboratorio ha capito la logica della sperimentazione e sa anche "fare". Di più l'attività empirica motiva l'allievo a lavorare con serietà nel laboratorio e lo costringe a tenere un quaderno di appunti comprensibile e ordinato.

Aspetto importante della verifica è che i diversi strumenti di valutazione saranno utilizzati nei diversi momenti del lavoro didattico (in itinere), cercando di evitare perniciose accumulazioni al termine di ogni quadrimestre.

Sarà, poi, compito dell'insegnante tener distinto l'aspetto inerente alla "misurazione" di una prestazione con l'aspetto inerente alla "valutazione" più generale dell'apprendimento.


Roma, 30 Settembre 1998

L'insegnante di Fisica e Lab.

prof. Vincenzo Calabrò

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