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1 Timoteo 4

1 Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni 2 per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; 3 i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l'astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e hanno ben conosciuta la verità, ne usino con rendimento di grazie. 4 Poiché tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da riprovare, se usato con rendimento di grazie; 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 6 Rappresentando queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito delle parole della fede e della buona dottrina che hai seguìta da presso. 7 Ma schiva le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà; 8 perché l'esercizio corporale è utile ad poca cosa, mentre la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella a venire. 9 Certa è questa parola, e degna d'esser pienamente accettata. 10 Poiché per questo noi fatichiamo e lottiamo: perché abbiamo posto la nostra speranza nell'Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti. 11 Ordina queste cose e insegnale. Nessuno sprezzi la tua giovinezza; 12 ma sii d'esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell'amore, nella fede, nella castità. 13 Attendi finché io torni, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento. 14 Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. 15 Cura queste cose e datti ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 16 Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

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2 Corinzi 1:4-7

...4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siam da Dio consolati, possiam consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. 5 Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Talché se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; e se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi patiamo. 7 E la nostra speranza di voi è ferma, sapendo che come siete partecipi delle sofferenze siete anche partecipi della consolazione.

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Giovanni 15

1 Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, 2 Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata. 4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me. 5 Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; cotesti tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. 9 Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore. 11 Queste cose vi ho detto, affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. 13 Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le cose che vi comando. 15 Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. 16 Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia. 17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. 18 Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe quel ch’è suo; ma perché non siete del mondo, ma io v’ho scelti di mezzo al mondo, perciò vi odia il mondo. 20 Ricordatevi della parola che v’ho detta: Il servitore non è da più del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Ma tutto questo ve lo faranno a cagion del mio nome, perché non conoscono Colui che m’ha mandato. 22 S’io non fossi venuto e non avessi loro parlato, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa del loro peccato. 23 Chi odia me, odia anche il Padre mio. 24 Se non avessi fatto tra loro le opere che nessun altro ha fatte mai, non avrebbero colpa; ma ora le hanno vedute, ed hanno odiato e me e il Padre mio. 25 Ma quest’è avvenuto affinché sia adempita la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza cagione. 26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati meco fin dal principio.

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1 Corinzi 13

1 Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla. 3 E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova. 4 La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male, 6 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 La carità non verrà mai meno. Quanto alle profezie, esse verranno abolite; quanto alle lingue, esse cesseranno; quanto alla conoscenza, essa verrà abolita; 9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 11 Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo. 12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto. 13 Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità.

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Filippesi 2

1 Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se v’è qualche conforto d’amore, se v’è qualche comunione di Spirito, se v’è qualche tenerezza d’affetto e qualche compassione, 2 rendente perfetta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di un unico sentire; 3 non facendo nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando altrui da più di se stesso, 4 avendo ciascun di voi riguardo non alle cose proprie, ma anche a quelle degli altri. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; 6 il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, 7 ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; 8 ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce. 9 Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. 12 Così, miei cari, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come s’io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente, compiete la vostra salvezza con timore e tremore; 13 poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza. 14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 15 affinché siate irreprensibili e schietti, figliuoli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita, 16 onde nel giorno di Cristo io abbia da gloriarmi di non aver corso invano, né invano faticato. 17 E se anche io debba essere offerto a mo’ di libazione sul sacrificio e sul servigio della vostra fede, io ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; 18 e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene meco. 19 Or io spero nel Signor Gesù di mandarvi tosto Timoteo affinché io pure sia incoraggiato, ricevendo notizie dello stato vostro. 20 Perché non ho alcuno d’animo pari al suo, che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. 21 Poiché tutti cercano il loro proprio; non ciò che è di Cristo Gesù. 22 Ma voi lo conoscete per prova, poiché nella maniera che un figliuolo serve al padre egli ha servito meco nella causa del Vangelo. 23 Spero dunque di mandarvelo, appena avrò veduto come andranno i fatti miei; 24 ma ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto. 25 Però ho stimato necessario di mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio collaboratore e commilitone, inviatomi da voi per supplire ai miei bisogni, 26 giacché egli avea gran brama di vedervi tutti ed era angosciato perché avevate udito ch’egli era stato infermo. 27 E difatti è stato infermo, e ben vicino alla morte; ma Iddio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perch’io non avessi tristezza sopra tristezza. 28 Perciò ve l’ho mandato con tanta maggior premura, affinché, vedendolo di nuovo, vi rallegriate, e anch’io sia men rattristato. 29 Accoglietelo dunque nel Signore con ogni allegrezza, e abbiate stima di uomini cosiffatti; 30 perché, per l’opera di Cristo egli è stato vicino alla morte, avendo arrischiata la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi.

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Matteo 6:19-34

19 Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; 20 ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano. 21 Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore. 22 La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque l’occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 23 ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, esse tenebre quanto grandi saranno! 24 Niuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno ed amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. 25 Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più di loro? 27 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito? 28 E intorno al vestire, perché siete con ansietà solleciti? Considerate come crescono i gigli della campagna; essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che nemmeno Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 30 Or se Iddio riveste in questa maniera l’erba de’ campi che oggi è e domani è gettata nel forno, non vestirà Egli molto più voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo? che berremo? o di che ci vestiremo? 32 Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; e il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. 34 Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

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Luca 16

1 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: V’era un uomo ricco che avea un fattore, il quale fu accusato dinanzi a lui di dissipare i suoi beni. 2 Ed egli lo chiamò e gli disse: Che cos’è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più esser mio fattore. 3 E il fattore disse fra sé: Che farò io, dacché il padrone mi toglie l’amministrazione? A zappare non son buono; a mendicare mi vergogno. 4 So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l’amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua. 5 Chiamati quindi a se ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: 6 Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d’olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta. 7 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta. 8 E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que’ della loro generazione, sono più accorti dei figliuoli della luce. 9 Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano ne’ tabernacoli eterni. 10 Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? 12 E se non siete stati fedeli nell’altrui, chi vi darà il vostro? 13 Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. 14 Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui. 15 Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio. 16 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v’entra a forza. 17 Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada. 18 Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio. 19 Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; 20 e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. 22 Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. 23 E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. 25 Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di la si passi da noi. 27 Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. 29 Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. 30 Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. 31 Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse.

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2 Corinzi 8

1 Or, fratelli, vogliamo farvi sapere la grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. 2 In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l’abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. 3 Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, 4 chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi. 5 E l’hanno fatto non solo come avevamo sperato; ma prima si sono dati loro stessi al Signore, e poi a noi, per la volontà di Dio. 6 Talché abbiamo esortato Tito che, come l’ha già cominciata, così porti a compimento fra voi anche quest’opera di carità. 7 Ma siccome voi abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell’amore che avete per noi, vedete d’abbondare anche in quest’opera di carità. 8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l’esempio dell’altrui premura, anche la schiettezza del vostro amore. 9 Perché voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, s’è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi. 10 E qui vi do un consiglio; il che conviene a voi i quali fin dall’anno passato avete per i primi cominciato non solo a fare ma anche a volere: 11 Portate ora a compimento anche il fare; onde, come ci fu la prontezza del volere, così ci sia anche il compiere secondo i vostri mezzi. 12 Poiché, se c’è la prontezza dell’animo, essa è gradita in ragione di quello che uno ha, e non di quello che non ha. 13 Poiché questo non si fa per recar sollievo ad altri ed aggravio a voi, ma per principio di uguaglianza; 14 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, onde la loro abbondanza supplisca altresì al bisogno vostro, affinché ci sia uguaglianza, secondo che è scritto: 15 Chi avea raccolto molto non n’ebbe di soverchio, e chi avea raccolto poco, non n’ebbe mancanza. 16 Or ringraziato sia Iddio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 17 poiché non solo egli ha accettata la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente posto in cammino per venire da voi. 18 E assieme a lui abbiam mandato questo fratello, la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa per tutte le chiese; 19 non solo, ma egli è stato anche eletto dalle chiese a viaggiare con noi per quest’opera di carità, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell’animo nostro. 20 Evitiamo così che qualcuno abbia a biasimarci circa quest’abbondante colletta che è da noi amministrata; 21 perché ci preoccupiamo d’agire onestamente non solo nel cospetto del Signore, ma anche nel cospetto degli uomini. 22 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesse volte e in molte cose abbiamo sperimentato lo zelo, e che ora è più zelante che mai per la gran fiducia che ha in voi. 23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo. 24 Date loro dunque, nel cospetto delle chiese, la prova del vostro amore e mostrate loro che abbiamo ragione di gloriarci di voi.

2 Corinzi 9

1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo ch’io ve ne scriva, 2 perché conosco la prontezza dell’animo vostro, per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l’Acaia è pronta fin dall’anno passato; e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi. 3 Ma ho mandato i fratelli onde il nostro gloriarci di voi non riesca vano per questo rispetto; affinché, come dissi, siate pronti; 4 che talora, se venissero meco dei Macedoni e vi trovassero non preparati, noi (per non dir voi) non avessimo ad essere svergognati per questa nostra fiducia. 5 Perciò ho reputato necessario esortare i fratelli a venire a voi prima di me e preparare la vostra già promessa liberalità, ond’essa sia pronta come atto di liberalità e non d’avarizia. 6 Or questo io dico: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente. 7 Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro. 8 E Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona; 9 siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. 10 Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra ed accrescerà i frutti della vostra giustizia. 11 Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga liberalità, la quale produrrà per nostro mezzo rendimento di grazie a Dio. 12 Poiché la prestazione di questo servigio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; 13 in quanto che la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorificare Iddio per l’ubbidienza con cui professate il Vangelo di Cristo, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti. 14 E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d’esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. 15 Ringraziato sia Dio del suo dono ineffabile!

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2 Timoteo 3

1 Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; 2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, 3 senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 4 traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, 5 aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza. 6 Anche costoro schiva! Poiché del numero di costoro son quelli che s’insinuano nelle case e cattivano donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, 7 che imparan sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità. 8 E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede. 9 Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini. 10 Quanto a te, tu hai tenuto dietro al mio insegnamento, alla mia condotta, a’ miei propositi, alla mia fede, alla mia pazienza, al mio amore, alla mia costanza, 11 alle mie persecuzioni, alle mie sofferenze, a quel che mi avvenne ad Antiochia, ad Iconio ed a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mia ha liberato da tutte. 12 E d’altronde tutti quelli che voglion vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; 13 mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti. (2 Timoteo) 14 Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, 15 e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù. 16 Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, 17 affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona.

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Efesini 5:21 - 6:9

21 sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 22 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; 23 poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo. 24 Ma come la Chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli esser soggette a’ loro mariti in ogni cosa. 25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, 27 affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile. 28 Allo stesso modo anche i mariti debbono amare le loro mogli, come i loro propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso. 29 Poiché niuno ebbe mai in odio la sua carne; anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la Chiesa, 30 poiché noi siamo membra del suo corpo. 31 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne. 32 Questo mistero è grande; dico questo, riguardo a Cristo ed alla Chiesa. 33 Ma d’altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.

Capitolo 6

1 Figliuoli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, poiché ciò è giusto. 2 Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa) 3 affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla terra. 4 E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore. 5 Servi, ubbidite ai vostri signori secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del cuor vostro, come a Cristo, 6 non servendo all’occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’animo; 7 servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; 8 sapendo che ognuno, quand’abbia fatto qualche bene, ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia. 9 E voi, signori, fate altrettanto rispetto a loro; astenendovi dalle minacce, sapendo che il Signor vostro e loro è nel cielo, e che dinanzi a lui non v’è riguardo a qualità di persone.

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Giovanni 14

1 Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 2 Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vo a prepararvi un luogo; 3 e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi; 4 e del dove io vo sapete anche la via. 5 Toma gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo saper la via? 6 Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto. 8 Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. 9 Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? 10 Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre; 13 e quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. 14 Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 15 Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. 19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui. 22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo? 23 Gesù rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. 25 Queste cose v’ho detto, stando ancora con voi; 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto. 27 Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. 28 Avete udito che v’ho detto: "Io me ne vo, e torno a voi"; se voi m’amaste, vi rallegrereste ch’io vo al Padre, perché il Padre è maggiore di me. 29 E ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 30 Io non parlerò più molto con voi, perché viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me; 31 ma così avviene, affinché il mondo conosca che amo il Padre, e opero come il Padre m’ha ordinato. Levatevi, andiamo via di qui.

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Romani 8

1 Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù; 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte. 3 Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l’ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, 4 affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito. 5 Poiché quelli che son secondo la carne, hanno l’animo alle cose della carne; ma quelli che son secondo lo spirito, hanno l’animo alle cose dello spirito. 6 Perché ciò a cui la carne ha l’animo è morte, ma ciò a cui lo spirito ha l’animo, è vita e pace; 7 poiché ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio, e neppure può esserlo; 8 e quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio. 9 Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui. 10 E se Cristo è in voi, ben è il corpo morto a cagione del peccato; ma lo spirito è vita a cagion della giustizia. 11 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 12 Così dunque, fratelli, noi siam debitori non alla carne per viver secondo la carne; 13 perché se vivete secondo la carne, voi morrete; ma se mediante lo Spirito mortificate gli atti del corpo, voi vivrete; 14 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio. 15 Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! 16 Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; 17 e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui. 18 Perché io stimo che le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare con la gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo. 19 Poiché la creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio; 20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a cagion di colui che ve l’ha sottoposta, 21 non senza speranza però che la creazione stessa sarà anch’ella liberata dalla servitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figliuoli di Dio. 22 Poiché sappiamo che fino ad ora tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio; 23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. 24 Poiché noi siamo stati salvati in isperanza. Or la speranza di quel che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe egli ancora? 25 Ma se speriamo quel che non vediamo, noi l’aspettiamo con pazienza. 26 Parimente ancora, lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; 27 e Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio. 28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati secondo il suo proponimento. 29 Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; 30 e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. 31 Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà egli anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. 34 Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36 Come è scritto: Per amor di te noi siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati considerati come pecore da macello. 37 Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. 38 Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

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Ebrei 11

1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. 2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. 3 Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti. 4 Per fede Abele offerse a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo d’essa gli fu resa testimonianza ch’egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo d’essa, benché morto, egli parla ancora. 5 Per fede Enoc fu trasportato perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio l’avea trasportato; poiché avanti che fosse trasportato fu di lui testimoniato ch’egli era piaciuto a Dio. 6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano. 7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un’arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede. 8 Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch’egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio. 11 Per fede Sara anch’ella, benché fuori d’età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele Colui che avea fatto la promessa. 12 E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del mare che non si può contare. 13 In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria. 15 E se pur si ricordavano di quella ond’erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi. 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d’esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città. 17 Per fede Abramo, quando fu provato, offerse Isacco; ed egli, che avea ricevuto le promesse, offerse il suo unigenito: egli, a cui era stato detto: 18 E’ in Isacco che ti sarà chiamata una progenie, 19 ritenendo che Dio è potente anche da far risuscitare dai morti; ond’è che lo riebbe per una specie di risurrezione. 20 Per fede Isacco diede a Giacobbe e ad Esaù una benedizione concernente cose future. 21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figliuoli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone. 22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell’esodo de’ figliuoli d’Israele, e diede ordini intorno alle sue ossa. 23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché vedevano che il bambino era bello; e non temettero il comandamento del re. 24 Per fede Mosè, divenuto grande, rifiutò d’esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone, 25 scegliendo piuttosto d’esser maltrattato col popolo di Dio, che di godere per breve tempo i piaceri del peccato; 26 stimando egli il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de’ tesori d’Egitto, perché riguardava alla rimunerazione. 27 Per fede abbandonò l’Egitto, non temendo l’ira del re, perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece lo spruzzamento del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti. 29 Per fede passarono il Mar Rosso come per l’asciutto; il che tentando fare gli Egizi, furono inabissati. 30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo essere state circuite per sette giorni. 31 Per fede Raab, la meretrice, non perì coi disubbidienti, avendo accolto le spie in pace. 32 E che dirò di più? poiché il tempo mi verrebbe meno se narrassi di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Jefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero adempimento di promesse, turaron le gole di leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Le donne ricuperarono per risurrezione i loro morti; e altri furon martirizzati non avendo accettata la loro liberazione affin di ottenere una risurrezione migliore; 36 altri patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigione. 37 Furon lapidati, furon segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, 38 maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti e monti e spelonche e per le grotte della terra. 39 E tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello ch’era stato promesso, 40 perché Iddio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi.

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Colossesi 2

1 Poiché desidero che sappiate qual arduo combattimento io sostengo per voi e per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non hanno veduto la mia faccia; 2 affinché siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del mistero di Dio: 3 cioè di Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. 4 Questo io dico affinché nessuno v’inganni con parole seducenti, 5 perché, sebbene sia assente di persona, pure son con voi in ispirito, rallegrandomi e mirando il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo. 6 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a lui, 7 essendo radicati ed edificati in lui e confermati nella fede, come v’è stato insegnato, e abbondando in azioni di grazie. 8 Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo; 9 poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, 10 e in lui voi avete tutto pienamente. Egli è il capo d’ogni principato e d’ogni potestà; 11 in lui voi siete anche stati circoncisi d’una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: 12 essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui dai morti. 13 E voi, che eravate morti ne’ falli e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli, 14 avendo cancellato l’atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell’atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; 15 e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. 16 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a noviluni o a sabati, 17 che sono l’ombra di cose che doveano avvenire; ma il corpo è di Cristo. 18 Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, 19 e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l’accrescimento che viene da Dio. 20 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre de’ precetti, quali: 21 Non toccare, non assaggiare, non maneggiare 22 (cose tutte destinate a perire con l’uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini ? 23 Quelle cose hanno, è vero, riputazione di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà, e di austerità nel trattare il corpo; ma non hanno alcun valore e servon solo a soddisfare la carne.

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