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Romani 12

1 Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio; il che è il vostro culto spirituale. 2 E non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà. 3 Per la grazia che m’è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno. 4 Poiché, siccome in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno un medesimo ufficio, 5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. 6 E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; 7 se di ministerio, attendiamo al ministerio; se d’insegnamento, all’insegnare; 8 se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza. 9 L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, e attenetevi fermamente al bene. 10 Quanto all’amor fraterno, siate pieni d’affezione gli uni per gli altri; quanto all’onore, prevenitevi gli uni gli altri; 11 quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri nella speranza, pazienti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera; 13 provvedete alle necessità dei santi, esercitate con premura l’ospitalità. 14 Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate savi da voi stessi. 17 Non rendete ad alcuno male per male. Applicatevi alle cose che sono oneste, nel cospetto di tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: A me la vendetta; io darò la retribuzione, dice il Signore. 20 Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu raunerai dei carboni accesi sul suo capo. 21 Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene.

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Ebrei 9, 10

1 Or anche il primo patto avea delle norme per il culto e un santuario terreno. 2 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale si trovavano il candeliere, la tavola, e la presentazione de’ pani; e questo si chiamava il Luogo santo. 3 E dietro la seconda cortina v’era il tabernacolo detto il Luogo santissimo, 4 contenente un turibolo d’oro, e l’arca del patto, tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un vaso d’oro contenente la manna, la verga d’Aronne che avea fiorito, e le tavole del patto. 5 E sopra l’arca, i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio. Delle quali cose non possiamo ora parlare partitamente. 6 Or essendo le cose così disposte, i sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto; 7 ma nel secondo, entra una volta solamente all’anno il solo sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per se stesso e per gli errori del popolo. 8 Lo Spirito Santo volea con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché sussisteva ancora il primo tabernacolo. 9 Esso è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale s’offron doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, render perfetto colui che offre il culto, 10 poiché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo della riforma. 11 Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione, 12 e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna. 13 Perché, se il sangue di becchi e di tori e la cenere d’una giovenca sparsa su quelli che son contaminati santificano in modo da dar la purità della carne, 14 quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente? 15 Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa. 16 Infatti, dove c’è un testamento, bisogna che sia accertata la morte del testatore. 17 Perché un testamento è valido quand’è avvenuta la morte; poiché non ha valore finché vive il testatore. 18 Ond’è che anche il primo patto non è stato inaugurato senza sangue. 19 Difatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue de’ vitelli e de’ becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo, e ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20 dicendo: Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato sia fatto con voi. 21 E parimente asperse di sangue il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. 22 E secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue non c’è remissione. 23 Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse doveano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi. 24 Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi; 25 e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo; 26 ché, in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine de’ secoli, è stato manifestato, per annullare il peccato col suo sacrificio. 27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, 28 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza.

Capitolo 10

1 Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, render perfetti quelli che s’accostano a Dio. 2 Altrimenti non si sarebb’egli cessato d’offrirli, non avendo più gli adoratori, una volta purificati, alcuna coscienza di peccati? 3 Invece in quei sacrifici è rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; 4 perché è impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i peccati. 5 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; 6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 7 Allora ho detto: Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà. 8 Dopo aver detto prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato (i quali sono offerti secondo la legge), egli dice poi: 9 Ecco, io vengo per fare la tua volontà. Egli toglie via il primo per stabilire il secondo. 10 In virtù di questa "volontà" noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. 11 E mentre ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 12 questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando solo più che i suoi nemici sian ridotti ad essere lo sgabello dei suoi piedi. 14 Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati. 15 E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: 16 Questo è il patto che farò con loro dopo que’ giorni, dice il Signore: Io metterò le mie leggi ne’ loro cuori; e le scriverò nelle loro menti, egli aggiunge: 17 E non mi ricorderò più de’ loro peccati e delle loro iniquità. 18 Ora, dov’è remissione di queste cose, non c’è più luogo a offerta per il peccato. 19 Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, 20 per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, 21 e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura. 23 Riteniam fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse. 24 E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno. 26 Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; 27 rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari. 28 Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? 30 Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31 E’ cosa spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente. 32 Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: 33 sia coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della sorte di quelli che erano così trattati. 34 Infatti, voi simpatizzaste coi carcerati, e accettaste con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo d’aver per voi una sostanza migliore e permanente. 35 Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! 36 Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché: 37 Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà; 38 ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce. 39 Ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvar l’anima.

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Romani 3

1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? O qual è la utilità della circoncisione? 2 Grande per ogni maniera; prima di tutto, perché a loro furono affidati gli oracoli di Dio. 3 Poiché che vuol dire se alcuni sono stati increduli? Annullerà la loro incredulità la fedeltà di Dio? 4 Così non sia; anzi, sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo, siccome è scritto: Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole, e resti vincitore quando sei giudicato. 5 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo noi? Iddio è egli ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo umanamente). 6 Così non sia; perché, altrimenti, come giudicherà egli il mondo? 7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio è abbondata a sua gloria, perché son io ancora giudicato come peccatore? 8 E perché (secondo la calunnia che ci è lanciata e la massima che taluni ci attribuiscono), perché non "facciamo il male affinché ne venga il bene?" La condanna di quei tali è giusta. 9 Che dunque? Abbiam noi qualche superiorità? Affatto; perché abbiamo dianzi provato che tutti, Giudei e Greci, sono sotto il peccato, 10 siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, neppur uno. 11 Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio. 12 Tutti si sono sviati, tutti quanti son divenuti inutili. Non v’è alcuno che pratichi la bontà, no, neppur uno. 13 La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno usato frode; v’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra. 14 La loro bocca è piena di maledizione e d’amarezza. 15 I loro piedi son veloci a spargere il sangue. 16 Sulle lor vie è rovina e calamità, 17 e non hanno conosciuto la via della pace. 18 Non c’è timor di Dio dinanzi agli occhi loro. 19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che son sotto la legge, affinché ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio; 20 poiché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato. 21 Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: 22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; 23 difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, 24 e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, 25 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; 26 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù. 27 Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; 28 poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge. 29 Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili, 30 poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede. 31 Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia; anzi, stabiliamo la legge.

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Efesini 2

1 E voi pure ha vivificati, voi ch’eravate morti ne’ vostri falli e ne’ vostri peccati, 2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potestà dell’aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli; 3 nel numero dei quali noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d’ira, come gli altri. 4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, 5 anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù, 7 per mostrare nelle età a venire l’immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità ch’Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. 8 Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glori; 10 perché noi siamo fattura di lui, essendo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo. 11 Perciò, ricordatevi che un tempo voi, Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, voi, dico, ricordatevi che 12 in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. 14 Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione 15 con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace; 16 ed affin di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua croce, sulla quale fece morire l’inimicizia loro. 17 E con la sua venuta ha annunziato la buona novella della pace a voi che eravate lontani, e della pace a quelli che eran vicini. 18 Poiché per mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito. 19 Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, 20 essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, 21 sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. 22 Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito.

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Colossesi 3

1 Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che son sulla terra; 3 poiché voi moriste, e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. 5 Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria. 6 Per queste cose viene l’ira di Dio sui figliuoli della disubbidienza; 7 e in quelle camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, maldicenza, e non vi escano di bocca parole disoneste. 9 Non mentite gli uni agli altri, 10 giacché avete svestito l’uomo vecchio con i suoi atti e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui che l’ha creato. 11 Qui non c’è Greco e Giudeo, circoncisione e incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è in ogni cosa e in tutti. 12 Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità; 13 sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi a vicenda, se uno ha di che dolersi d’un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. 14 E sopra tutte queste cose vestitevi della carità che è il vincolo della perfezione. 15 E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. 16 La parola di Cristo abiti in voi doviziosamente; ammaestrandovi ed ammonendovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni, e cantici spirituali. 17 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui. 18 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene nel Signore. 19 Mariti, amate le vostre mogli, e non v’inasprite contro a loro. 20 Figliuoli, ubbidite ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore. 21 Padri, non irritate i vostri figliuoli, affinché non si scoraggino. 22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 23 Qualunque cosa facciate, operate di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini; 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. 25 Servite a Cristo il Signore! Poiché chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto; e non ci son riguardi personali.

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Ebrei 12

1 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù, 2 duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Poiché, considerate colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro a sé, onde non abbiate a stancarvi, perdendovi d’animo. 4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; 5 e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; 6 perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce. 7 E’ a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga? 8 Che se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli. 9 Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver vita? 10 Quelli, infatti, per pochi giorni, come parea loro, ci correggevano; ma Egli lo fa per l’util nostro, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati. 12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti; 13 e fate de’ sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuor di strada, ma sia piuttosto guarito. 14 Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; 15 badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia sì che molti di voi restino infetti; 16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 Poiché voi sapete che anche quando più tardi volle eredare la benedizione fu respinto, perché non trovò luogo a pentimento, sebbene la richiedesse con lagrime. 18 Poiché voi non siete venuti al monte che si toccava con la mano, avvolto nel fuoco, né alla caligine, né alla tenebria, né alla tempesta, 19 né al suono della tromba, né alla voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che niuna parola fosse loro più rivolta 20 perché non poteano sopportar l’ordine: Se anche una bestia tocchi il monte sia lapidata; 21 e tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: Io son tutto spaventato e tremante; 22 ma voi siete venuti al monte di Sion, e alla città dell’Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e alla festante assemblea delle miriadi degli angeli, 23 e alla Chiesa de’ primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il Giudice di tutti, e agli spiriti de’ giusti resi perfetti, 24 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione che parla meglio di quello d’Abele. 25 Guardate di non rifiutare Colui che parla; perché, se quelli non scamparono quando rifiutarono Colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se voltiam le spalle a Colui che parla dal cielo; 26 la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo. 27 Or questo "ancora una volta" indica la remozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistan ferme quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore! 29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

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2 Corinzi 11

1 Oh quanto desidererei che voi sopportaste da parte mia un po’ di follia! Ma pure, sopportatemi! 2 Poiché io son geloso di voi d’una gelosia di Dio, perché v’ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. 3 Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. 4 Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate! 5 Ora io stimo di non essere stato in nulla da meno di cotesti sommi apostoli. 6 Che se pur sono rozzo nel parlare, tale non sono nella conoscenza; e l’abbiamo dimostrato fra voi, per ogni rispetto e in ogni cosa. 7 Ho io commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi foste innalzati, v’ho annunziato l’evangelo di Dio gratuitamente? 8 Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro uno stipendio, per poter servir voi; 9 e quando, durante il mio soggiorno fra voi, mi trovai nel bisogno, non fui d’aggravio a nessuno, perché i fratelli, venuti dalla Macedonia, supplirono al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e m’asterrò ancora dall’esservi d’aggravio. 10 Com’è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle contrade dell’Acaia. 11 Perché? Forse perché non v’amo? Lo sa Iddio. 12 Ma quel che fo lo farò ancora per togliere ogni occasione a coloro che desiderano un’occasione; affinché in quello di cui si vantano siano trovati uguali a noi. 13 Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 14 E non c’è da maravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 15 Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere. 16 Lo dico di nuovo: Nessuno mi prenda per pazzo; o se no, anche come pazzo accettatemi, onde anch’io possa gloriarmi un poco. 17 Quello che dico, quando mi vanto con tanta fiducia, non lo dico secondo il Signore, ma come in pazzia. 18 Dacché molti si gloriano secondo la carne, anch’io mi glorierò. 19 Difatti, voi, che siete assennati, li sopportate volentieri i pazzi. 20 Che se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s’innalza sopra voi, se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate. 21 Lo dico a nostra vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, in qualunque cosa uno possa essere baldanzoso (parlo da pazzo), sono baldanzoso anch’io. 22 Son dessi Ebrei? Lo sono anch’io. Son dessi Israeliti? Lo sono anch’io. Son dessi progenie d’Abramo? Lo sono anch’io. 23 Son dessi ministri di Cristo? (Parlo come uno fuor di sé), io lo sono più di loro; più di loro per le fatiche, più di loro per le carcerazioni, assai più di loro per le battiture sofferte. Sono spesso stato in pericolo di morte. 24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; 25 tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte sull’abisso. 26 Spesse volte in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo di ladroni, in pericoli per parte de’ miei connazionali, in pericoli per parte dei Gentili, in pericoli in città, in pericoli nei deserti, in pericoli sul mare, in pericoli tra falsi fratelli; 27 in fatiche ed in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità. 28 E per non parlar d’altro, c’è quel che m’assale tutti i giorni, l’ansietà per tutte le chiese. 29 Chi è debole ch’io non sia debole? Chi è scandalizzato, che io non arda? 30 Se bisogna gloriarsi, io mi glorierò delle cose che concernono la mia debolezza. 31 L’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù che è benedetto in eterno, sa ch’io non mento. 32 A Damasco, il governatore del re Areta avea posto delle guardie alla città dei Damasceni per pigliarmi; 33 e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai dalle sue mani.

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Matteo 11:28-30

28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. 29 Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.

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Matteo 4:1-11

1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito su nel deserto, per esser tentato dal diavolo. 2 E dopo che ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 E il tentatore, accostatosi, gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ che queste pietre divengan pani. 4 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio. 5 Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, 6 e gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine di suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. 7 Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo. 8 Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la lor gloria, e gli disse: 9 Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori. 10 Allora Gesù gli disse: Va’, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto. 11 Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano.

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Luca 15

1 Or tutti i pubblicani e i peccatori s’accostavano a lui per udirlo. 2 E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. 3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta. 7 Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento. 8 Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata? 9 E quando l’ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. 11 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli; 12 e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de’ beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni. 13 E di li a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente. 14 E quand’ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno. 15 E andò, e si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi, a pasturare i porci. 16 Ed egli avrebbe bramato empirsi il corpo de’ baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Ma rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame! 18 Io mi leverò e me n’andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te: 19 non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo; trattami come uno de’ tuoi servi. 20 Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò e ribaciò. 21 E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo. 22 Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de’ calzari a’ piedi; 23 e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, 24 perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa. 25 Or il figliuolo maggiore era a’ campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze. 26 E chiamato a sé uno de’ servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire. 27 Quello gli disse: E’ giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l’ha riavuto sano e salvo. 28 Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d’entrare. 29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato. 31 E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato.

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Efesini 4

1 Io dunque, il carcerato nel Signore, vi esorto a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, 2 con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, 3 studiandovi di conservare l’unità dello Spirito col vincolo della pace. 4 V’è un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un’unica speranza, quella della vostra vocazione. 5 V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, 6 un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti ed in tutti. 7 Ma a ciascun di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono largito da Cristo. 8 Egli è per questo che è detto: Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini. 9 Or questo è salito che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. 11 Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, 13 finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore, 15 ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore d’ogni singola parte, per edificar se stesso nell’amore. 17 Questo dunque io dico ed attesto nel Signore, che non vi conduciate più come si conducono i pagani nella vanità de’ loro pensieri, 18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo della ignoranza che è in loro, a motivo dell’induramento del cuor loro. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità. 20 Ma quant’è a voi, non è così che avete imparato a conoscer Cristo. 21 Se pur l’avete udito ed in lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. 25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio 27 e non fate posto al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma s’affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, onde abbia di che far parte a colui che ha bisogno. 29 Niuna mala parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete alcuna buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. 30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. 31 Sia tolta via da voi ogni amarezza, ogni cruccio ed ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità. 32 Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.

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