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Vittorio Grondona-Bologna

Indice delle news

 

 

ANNO 2006

Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti

Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti

IL "LIBRUCCIO" SUL BLOG

 

 

GENNAIO 2006

 

1.      30/1/2006

BENVENUTO FAR WEST
da Vittorio Grondona – Bologna

L’ultima inutile legge copione sulla legittima difesa ha dato il via all’intransigenza popolare. Chi ha una bandiera estera che sventola sul proprio balcone al posto di quella italiana, può ora metterci a fianco un cannone… La scenografia sarà quella giusta, finalmente! Ogni riferimento alla simpatica avvocata Lina Arena è puramente casuale.

 

2.      30/1/2006

IL RODEO MASTELLA
da Vittorio Grondona – Bologna

Il 3° congresso Nazionale POPOLARI - UDEUR che si sta svolgendo in questi giorni a Napoli mi restituisce la visione di un partito che cavalca un toro impazzito, a frequenza fissa di cinque democratici minuti per ogni prestazione dei concorrenti. Lo vedo balzare nel presente e nel passato in balia di scossoni cattolici e comunisti fra gente del sud che ai gridi euforici di “arrivano i nostri”, di “al centro ci si tu”, di “ lo scudo crociato è nostro e non di Casini”, di “cultura della moderazione”, di idealismo, di etica… sono convinti che oltre a tutto il marcio presente sia destra che a sinistra, con la vittoria dell’UDEUR cesserà finalmente anche la loro disoccupazione cronica. Mastella gongola e si infila nel portafoglio le uniche cose che gli interessano: fette sempre più sostanziose di potere.

 

3.      28/1/2006

E’ DIFFICILE VOLARE… MA ANCHE SULLA TERRA NON SI SCHERZA!
da Vittorio Grondona - Bologna

L’altro giorno ho avuto l’occasione di scoprire l’esistenza in Italia di numerosissimi istituti di pena inutilizzati ed abbandonati. L’informazione ufficiale nel frattempo metteva in euforico risalto le intenzioni del governo di costruirne di nuovi al fine di garantire la pena ai carcerati. La notizia mi ha fatto venire il dubbio che il nostro governo non sappia nemmeno in quale paese stia governando, altrimenti non si spiegherebbero queste evidenti contraddizioni... In parlamento si fanno leggi che depenalizzano i reati dei politici e della grande finanza mentre si aumentano le pene per i ladri di polli spesso recidivi probabilmente proprio perché anche la fame è recidiva, purtroppo. La Bonino, ed io in questo sono d’accordo con lei, dice che ormai ci hanno tolta ogni libertà civile. L’economia è praticamente in mano alle truffe autorizzate di alcune banche, alle plusvalenze non tassate introitate senza merito da qualche parassita ben vivente, ai messaggini telefonici, ai ristoranti e allo sport più becero ed inquinato rappresentato per eccellenza dal calcio. La televisione fra una pubblicità e l’altra ci riempie la casa di stupidità vergognose. (...)

 

RIFERIMENTO 27/1/2006

È DIFFICILE VOLARE /2
da Pier Franco Schiavone, Milano

Caro Grondona, quando ho letto quella frase di CSF anch’io mi sono fermato un po’ perplesso, vorrei anch’io che quel mocciosetto risolva con successo tanti problemi di vita che a noi sembrano insormontabili, poi però ho pensato che è più probabile che quel bambino muoia di AIDS, oppure diventi soldato a 8 anni, oppure muoia di fame, oppure anneghi mentre tenta di venire in Europa. Per questo è sfigato e ha ragione CSF.

 

4.      26/1/2006

E’ DIFFICILE VOLARE
da Vittorio Grondona – Bologna

Quanto inquina un aereo? L’aereo inquina per terra, per cielo e per mare… Evidentemente l’argomento non interessa!... Analizziamo meglio la testa del pesce Alitalia: probabilmente la “puzza” viene da lì! Io penso che la riflessione di CSF: “Ma che razza di sfiga ha colpito questo bambino da farlo nascere qui?” sia da rivedere. Quel bambino probabilmente risolverà con successo tanti problemi di vita che per noi cd civilizzati e pieni di risorse rappresentano ostacoli insormontabili.

 

RIFERIMENTO 25/1/2006

TUTTI AL MALI /10

18 gennaio: a Mopti

In viaggio, non si sa perché, si leggono libri di viaggio. Dovrebbe essere il contrario. I libri di viaggio andrebbero letti a casa, a Cinisello Balsamo, a Cura di Vetralla, a Cernusco Lombardone. Invece si leggono mentre si viaggia. E’ come ascoltare musica mentre si suona la chitarra. Io leggo “Avventure in Africa” di Gianni Celati che mi ha prestato Silvia (i miei libri di viaggio sono tutti nel bagaglio che mi dicono sta girando nel triangolo delle Bermuda tra Malpensa, Dakar e Bamako). Mi colpisce soprattutto una sua considerazione sugli africani: Che sarà di loro? Diventeranno come gli occidentali? Scomposti, pedagogici, romantici, depressivi, maniaci del tutto sotto controllo? Crederanno nella privacy, nelle vacanze, nei progetti, nella testa proiettata verso l’avvenire e mai nel presente dov’è? Si vergogneranno della deperibilità dei corpi, del vecchiume, degli scarti, del rimediato, dell’aggiustato? Sono appunti di viaggio da queste parti che Celati fece nel 1997. Un viaggio con mezzi normali, pubblici, collettivi, autobus e treni strapieni e zeppi di umanità. Ogni tanto dice: “Non ho capito niente degli africani”. Figurarsi quanto ho capito io all’interno di un viaggio organizzato, per quanto di turismo responsabile e quindi molto attento alla realtà locale, come tutti quelli realizzati dal Cta di Torino. Io so tutto ormai di Roberta e di Silvia, di Elisabetta e di Paola. Ma niente di Mohamed. Sogno di fare da solo la discesa del Niger, dalla Guinea alla Nigeria passando dal Mali e dal Niger, su navi in servizio pubblico, un giorno. Fino ad oggi ho guardato molto, visto poco, capito molto poco. Mi riesce difficile soprattutto capire perché esiste l’Occidente ed esiste l’Africa. Perché esistiamo noi ed esistono loro. Ogni volta che sbarchiamo in un villaggio che è il buco del culo del mondo, mi fisso a guardare il bambino più piccolo e più carino e penso: “Ma che razza di sfiga ha colpito questo bambino da farlo nascere qui?” Capisco solo che il Mali non è il punto più basso della povertà africana. Forse perché c’è poco Occidente, pochi interessi delle multinazionali, poche risorse da piratare. Sono i ricchi che creano i poveri. Forte di queste profondissime considerazioni che mi fanno sentire più intelligente, corretto e terzomondista, affronto il terzo giorno di navigazione sul Niger. Le batterie della videocamera si sono esaurite. Ne approfitto per stare più attento a quello che vedo. Sfiliamo lentamente acconto a piccoli villaggi di pescatori dai quali compriamo pesci e legna. I bambini ci urlano dietro saluti. Le donne sono sempre più belle e sembrano sempre più intente a lavare se stesse e le pentole nel fiume. Ieri sera io e Roberta stavamo accendendo il fuoco con metodi naturali (fiammiferi, qualche legnetto, pagliette e fazzolettini di carta) quando il conduttore della pinasse ha la splendida idea di usare il suo metodo e butta mezza tanichetta di benzina sul fuoco incipiente. Per miracolo don diventiamo dei bonzi in fuoco. La fiammata è alta, ci avvolge tutti ma ne usciamo intatti anche se Roberta per qualche secondo osserva stranita la sua mano destra in fuoco. Tragedia sfiorata. Turismo avventuroso. I pericoli del viaggiatore estremo. A metà giornata arriviamo a Mopti, città vivacissima, un mercato coloratissimo, un porto fluviale impressionante per attivismo. Splendido il settore delle lastre di sale che vengono sbarcate e subito ridotte mattonelle oppure addirittura tritate. Trovo un intrenet point e scopro che Berlusconi litiga con i suoi alleati. Chiudo il collegamento. Non vorrei che mi arrivasse addosso una dichiarazione di Lunardi. (csf)

 

5.      23/1/2006

Piroette d’elefantino
Il vetro soffiato di Eugenio Scalfari (L’Espresso) - grazie a Vittorio Grondona


In realtà Giuliano Ferrara sembra più uno scoiattolo: per come salta da un fronte all’altro e da un finanziamento all’altro

Coi tempi che corrono, debbo ammetterlo, è molto difficile portare avanti una rubrica come questa, che ha per titolo ‘Vetro soffiato’ , per dire che si vogliono affrontare con leggerezza argomenti leggeri ma anche argomenti di maggior pesantezza. Diciamo di maggior peso. Molto difficile, poiché i fatti che accadono intorno a noi e i moti d’animo che li ispirano ci rimandano quasi sempre l’immagine d’una carica di elefanti contro negozi di cristalleria. Dunque, elefanti contro vetro soffiato. Ditemi voi se è un confronto accettabile.

Comunque farò del mio meglio. Scelgo come argomento d’attualità un elefantino, che è certamente più leggero d’un elefante. Scelgo un cucciolo di quella specie, divertente e giocoso come tutti i cuccioli e tuttavia con tanto di proboscide, di zanne, di pelle a prova di pallottole, di grandi orecchie e di gambe massicce che, quando carica insieme al suo branco, il suo porco effetto lo fa sfasciando vetrine, piatti e bicchieri e insomma oggetti che andrebbero trattati con cura e delicatezza.

Debbo aggiungere che l’elefantino di cui qui si tratta si avvale per le sue scorrerie di quattro fogli di carta chiamati appunto ‘Il Foglio’. Non è propriamente un giornale anche se ne ha l’aspetto. È piuttosto un pamphlet quotidiano, un libello come si diceva nel Settecento senza intenti peggiorativi, ma solo per definire un genere che allora era molto in voga. Oggigiorno, nell’era della televisione, di Internet e di grandi giornali d’informazione, la fortuna dei libelli è notevolmente diminuita; infatti se ne vendono poche migliaia di copie destinate agli addetti ai lavori. Costoro vivono per di più di pettegolezzi che noi, notoriamente radical-chic, chiamiamo ‘gossip’.

Ecco quindi una prima anomalia che emerge dal tema in questione: un elefantino che compila un intelligente e dissacrante libello fondato sui gossip. In natura un caso del genere non esiste, ma viviamo in un’epoca bizzarra dove abbondano le contaminazioni e le metamorfosi. Quindi nessuno stupore, tutt’al più un sentimento di ammirazione per così eleganti acrobazie più appropriate agli scoiattoli che agli elefanti (sia pure col diminutivo).

Ma c’è ben altro. Il personaggio di cui parliamo è infatti assai mutevole e fin qui niente da dire. Una vecchia massima sostiene che solo i cretini sono coerenti. Il Nostro cretino non è, non lo è mai stato. Il gioco dei quattro cantoni parrebbe il suo preferito. Lo pratica con estrema scioltezza, da strappare gli applausi.

Ne volete un esempio? Un giorno, sulla prima pagina del suo libello e in due pagine successive, informò i suoi 25 lettori (molti di più, molti di più) d’esser stato per qualche tempo un collaboratore della Cia. Sottolineò che era un lavoro che non faceva gratis (ovviamente) che era benissimo retribuito. Faceva questo lavoro condividendolo con quello di giornalista e non ci vedeva nessuna incompatibilità.

Scrisse tutte queste cose all’interno d’un dettagliato racconto provocando notevole stupore e soprattutto alla domanda: perché l’ha fatto? Qualcuno azzardò una risposta: la Cia stava aprendo al pubblico i suoi archivi di quegli anni sicché l’elefantino, con un volteggio e un colpo di tacco che neanche Totti, aveva preceduto e in qualche modo bruciato la notizia dandola lui stesso per primo.

In un paese puritano le persone perbene, ovviamente convenzionali, avrebbero interrotto ogni comunicazione con lui. Ma qui accadde il contrario, si ammirò il giocoliere e si raddoppiarono le frequentazioni. Un suo vecchio amico suggerì addirittura l’ipotesi che quella ‘confessione’ fosse stata inventata dall’autore per ‘épater’ (come diciamo noi radical-chic). Del resto i colleghi che lo aiutano nella compilazione del libello e lui stesso non sono nuovi agli scherzi. Perché non anche in questo caso?

Ma di esempi della sua bizzarria se ne potrebbero fare molti. Il più clamoroso è stato di natura metamorfica. Non alludo a quando in pochi mesi trasmigrò con elegante disinvoltura dalla sinistra alla destra. Figuriamoci, questo è un esercizio costante che fanno tutti pendolarmente e non a senso unico. Bazzecole. Abbiamo fatto i militari a Cuneo, non è vero? Siamo uomini di mondo.

Alludo invece a quando da laico dichiarato si trasformò nell’arco d’un paio di mesi in ateo devoto alle indicazioni dei preti. Passati altri due mesi prese addirittura lui la guida con i vescovi appresso. Fu invitato ad arringare in cappelle, chiese, stadi e sacri palazzi tra l’ammirazione e il gaudio dei vicari del Signore e gli fu anche consentito di continuare a proclamarsi ateo. Questo era infatti il miracolo: un ateo alla testa delle moltitudini di credenti. Non è la prova provata che Dio c’è?

Ci sono poi altri aspetti del Nostro di livello meno spirituale ma non per questo meno suggestivi. Nel bel mezzo della campagna contro i turpi legami tra i Ds e l’Unipol e gli oscuri incontri tra i dirigenti di quel partito e il presidente delle Assicurazioni Generali si è venuto a sapere che il discusso banchiere Fiorani, attualmente ristretto a San Vittore, aveva di recente aperto un fido di 4,5 milioni (9 miliardi di vecchie lire) in favore della moglie di Berlusconi per sovvenirla nel finanziamento del ‘Foglio’. Questa notizia è scivolata via come una goccia su un vetro, ma a noi che ci occupiamo di vetri soffiati è parsa una ghiottoneria su cui vogliamo attirare l’attenzione dei nostri lettori.

Resta tuttavia un enigma. Leggendo il riquadro della gerenza del predetto libello apprendiamo testualmente che esso è ‘Organo della Convenzione per la Giustizia’. Dopo attente ricerche abbiamo scoperto che questa dicitura è la chiave per aprire al predetto libello le casse dell’erario dal quale l’elefantino preleva annualmente parecchi milioni di euro. Un po’ dallo Stato, un po’ da Fiorani e qualche spicciolo dalla consorte del presidente del Consiglio. E ci dà anche lezioni di moralità. Ma non è bravissimo? Non meriterebbe molto di più?

 

6.      21/1/2006

MATRIX
da Vittorio Grondona – Bologna

A canale 5 quando c’è il padrone la pubblicità va in onda quando vuole lui. Mentana riesce a parlare solo quando è il turno di Rutelli. Il Cavaliere sta zitto solo quando prende appunti. A differenza di Funari che si fa pagare un tanto al fotogramma, Berlusconi lavora gratis e il suo stipendio lo dà in beneficenza... Per la grande gioia dell’umanità e dell’alto dei cieli sta spuntando una nuova occasione per acclamare un altro santo subito!

 

7.      20/1/2006

POLITICA IMPAZZITA
da Vittorio Grondona – Bologna

Con il nuovo sistema proporzionale si dovevano favorire i soli partiti e non le singole persone. Ce l’hanno cantato in tutte le salse per convincerci che non contiamo nulla e che quindi in fatto elettorale è meglio per noi lasciare fare… Invece anche qui si sono clamorosamente smentiti. Tutti gli attuali capetti si sono dati un gran daffare, primarie o non primarie, per inserire il loro nome sul cartello elettorale. Vero segno di democrazia bananiera la nostra!... Perché devo votare per Fini quando, dimostrandomi sprezzante del ridicolo oltre i limiti, mi piace più La Russa? Mi metto nei panni di quel povero cristo che dovrà votare per forza addirittura Mastella!... Per avere un minimo di parvenza democratica ogni candidato della lista di partito dovrebbe avere diritto ad un simbolo con il proprio nome appiccicato sopra. No, non è nemmeno così. Tu italiano voterai solo per chi dico io!... (...)

 

8.      19/1/2006

PRESUNTO INNOCENTE E’ LA TERZA POSSIBILITA’
da Vittorio Grondona - Bologna

In principio c’erano solo il genere maschile ed il genere femminile. Col tempo è sbucato timidamente un nuovo genere. Qualcuno lo chiama educatamente anche neutro. E’ un genere talmente soddisfatto della sua natura che addirittura ne festeggia l’orgoglio. La Costituzione all’art. 27 dà per scontata la conclusione di ogni processo. Secondo la Carta Costituzionale, giustamente, è quindi possibile confermare l’innocenza o la colpevolezza di un imputato solo a processo concluso. Il Codice Civile nel frattempo si è inventato il terzo incomodo: la prescrizione, che di fatto consente la possibilità di troncare definitivamente un processo in corso. Chi si accontenta di questa opportunità dovrà nel contempo rassegnarsi a rimanere per sempre nella posizione neutra di presunto innocente.

 

9.      19/1/2006

ORSO CHE CORRE
da Vittorio Grondona - Bologna

La pena di morte non è mai giustizia. Per quanto mi riguarda è invece uno dei delitti più crudeli dell’umanità. Ammazzare una persona a freddo, legandola perché non si possa difendere come la natura ha previsto per chiunque, anche per gli animali, è un’assurda vendetta legalizzata per la convenienza politica di alcuni Stati. La vendetta non paga mai, di solito lascia solo un profondo rimorso che spesso fa pentire di avervi fatto ricorso.

 

10. 18/1/2006

IL MISTERO DI BARABBA
da Vittorio Grondona - Bologna

Signor Ceratti, lei continua a stupirmi. Cerca continuamente il pelo nell’uovo in ogni occasione. Ciò è comunque positivo, perché nonostante tutto ci invita ad essere più attenti quando affrontiamo una discussione. Che uno dei due ladroni fra i quali fu crocefisso Gesù si chiamasse Barabba non è infatti specificato nei vangeli, ma tradizionalmente riportato da illustri predicatori, che personalmente ho avuto l’occasione di ascoltare. Forse per rendere più comprensibile il particolare da parte dei fedeli?... E’ possibile! Che si trattasse dello stesso Barabba è comunque probabile a meno che lei non ritenga che il processo a Gesù, la sua condanna, la sua crocifissione e la liberazione di Barabba si siano svolti in un solo giorno… Sarebbe veramente un grosso colpo per la nostra lentissima giustizia di oggi… (...)

 

RIFERIMENTO 25/1/2006

QUANDO SI DICE LA DEMOCRAZIA
da Pier Franco Schiavone, Milano

I nomi dei due ladroni mi rimasero impressi, me li disse il mio parroco, si chiamavano Gioatas e Camma. Non so quale dei due sia asceso in cielo con Gesù. Ma non mi sembra tanto importante. Grondona, credo, ha voluto riassumere, nel nome di Barabba, l’idea del ladrone, del malfattore a cui, pur negandogli l’umana pietà, resta tuttavia la speranza di quella divina. Mi ha sorpreso invece ieri sera l’intervista da parte di Mimun ad un esponente di: Nessuno tocchi Caino, il quale ha affermato che se non altro negli USA, a differenza di altri 55 Paesi, ti dicono dov’è il condannato e quando sará ammazzato, permettendo all’organizzazione d’intervenire. Ah, però!

 

RIFERIMENTO 17/1/2006

BARABBA IN PARADISO?
da Alessandro Ceratti

Secondo quale Vangelo apocrifo Gesù Cristo si sarebbe portato in cielo Barabba, come afferma Grondona? Non risulta! Temo che il suddetto confonda Barabba con un dei due ladroni crocifissi insieme a Gesù, quando egli è il brigante salvato dalla condanna grazie alla scelta iniqua del popolo di Israele che preferì salvare lui piuttosto che Cristo. Per punizione Grondona è tenuto a rileggersi il vangelo di Giovanni.

 

11. 16/1/2006

IL CIELO DI MALI
da Vittorio Grondona – Bologna

Forse anche il cielo di Mali è “come il ciel di Lombardia, così bello quand’è bello…” (Alessandro Manzoni).

 

12. 15/1/2006

LA PARTE BUONA DEI RICCHI AMBIZIOSI
da Vittorio Grondona - Bologna

Come faccio ora che ho letto l’intervista a non parlare di Briatore? Per me è davvero impossibile. Io penso che Briatore rappresenti il classico tipo della persona simpatica e comunicativa che passa la vita a lavorare inutilmente e a divertirsi con meno di niente. I soldi gli danno il potere di decidere, ma il rendimento positivo appartiene ai suoi dipendenti, compresi i 500 ingegneri che cercano di fargli capire tutti i giorni da quale parte sia meglio dirigere la decisione. Questa tipologia di persone difficilmente riuscirà ad entrare nella storia dei grandi uomini. Forse i posteri si ricorderanno di loro come di facoltosi signori che, per fortuna della società, hanno avuto il dono dell’ambizione. La stupida gioia di apparire ad ogni costo infatti li ha indotti a creare un’attività la cui conseguenza fortemente positiva è quella di doverla riempire di dipendenti. Fa parte del gioco: più schiavi si hanno, più potenti ed in vista si è! Proprio come ai tempi degli antichi romani. Gente così, che per passarsi la serata spende quello che guadagna un lavoratore dipendente in un anno di lavoro, pagando migliaia di euro ciò che ne vale al massimo cinque è di solito quella gente che rende per cinque euro e ne guadagna ingiustamente migliaia.

 

13. 14/1/2006

SULLO SCUDO C’E’ UNA CROCE DI TROPPO
da Vittorio Grondona – Bologna

Niente amnistia quindi e per ripicca anche niente indultino. Chi ha rubato la mela deve pagare fino in fondo. Deve diventare marcio come la mela che aveva rubato... Nessun perdono nemmeno per quei giovincelli balordi e sfortunati che tanto per stare di buon umore si erano fatti ogni tanto una canna. Così imparano che il buon umore è una qualità dello spirito e non può essere provocato artificialmente. Non c’è posto in carcere? Niente paura, mettiamoli uno sull’altro, così capiranno finalmente che la pietà non è di questo mondo. E poi devono mettersi in testa che rubare è una prerogativa di chi può permetterselo! E la droga? Pure!... E pensare che il Grande Maestro si è portato in paradiso Barabba senza tante discussioni preliminari. Che sia perché non aveva bisogno di voti? No, solo perché era lui il vero cristiano!

 

14. 13/1/2006

IL DIVIETO E’ UN PRODOTTO COMMERCIALE
da Vittorio Grondona - Bologna

Proibire deve essere proprio una libidine per l’uomo. E’ vietato questo, è vietato quello… Se sgarri paghi, questa è la regola. Pagare è l’antidoto del divieto. Io penso che di questo passo non si riuscirà mai a cambiare sostanzialmente le cose che non vanno. Per cambiarle bisogna capire autonomamente che è opportuno agire in una maniera anziché in un’altra. Faccio un esempio per tutti, indossare le cinture in auto rappresenta un’azione logica, non dovrebbe pertanto essere un obbligo. I cittadini non sono bambini scemi da tenere per mano tutta la vita. Con i dieci comandamenti Dio ci ha dato la guida generale per una piacevole e serena convivenza. Impariamo a rispettare quelli ed insegniamo ai nostri figli come usare civilmente la ragione. Tutto il resto è solo un ignobile mercato. Ci mancava proprio un’assicurazione obbligatoria per recarsi all’estero!... Mah!... Tutti i giorni si sveglia qualcuno con l’indice accusatore puntato, pronto a bastonare chi non è d’accordo con i suoi assurdi divieti.

 

15. 10/1/2006

SICUREZZA E QUALITA’ COSTANO
da Vittorio Grondona – Bologna

Quando le Ferrovie dello Stato sono state privatizzate con parere favorevole di quasi tutte le forze politiche e sindacali, cosa pensava la gente che si era lasciata convincere dalle chiacchiere futuristiche di quelle forze e da quelle mielose dei media complici che confluivano tutte nel “Privato è bello”? Che i nuovi padroni si accollassero l’onere dei mostruosi disavanzi senza battere ciglio? La sicurezza, il personale, le pulizie sono oneri enormi per un bilancio privato che deve essere per forza attivo. Per qualsiasi azienda. Figuriamoci poi per una società complessa come quella delle ferrovie. Personalmente già allora la faccenda mi stonava nonostante il grido euforico di battaglia “Signori si cambia”. Infatti subito sono entrati in FS i grandi Manager tagliatori di teste. In pochissimo tempo è stato dimezzato il personale senza neppure fare una scelta di qualità e di occorrenza, molte attività sono state inesorabilmente tagliate o appaltate all’esterno, sono stati promossi a dirigenti e a quadri i sindacalisti amici… Et voilà! Il risultato è questo qua!... Purtroppo!...

 

16. 8/1/2006

POLITICA ED ECONOMIA
da Vittorio Grondona - Bologna

Separare la politica dall’economia per me rappresenta una delle sparate più sceme uscite in questi giorni dalle segreterie dei partiti a seguito della polemica Unipol. Come sarebbe possibile, per esempio, costruire il Ponte sullo Stretto di Messina o forare le Alpi per costruire le linee TAV senza un intreccio serio tra le istituzioni del Paese e l’economia? Oppure come si potrebbero mantenere posti di lavoro presso società in crisi senza l’intervento diretto dello Stato? Mi viene da ridere a pensare che la politica facesse come San Francesco: si spogliasse di tutto, indossasse un misero saio e via per le imprese a predicare pace ed equità sociale. Anch’io tifo per le Cooperative. Rosse, bianche, azzurre non m’importa. Io sono convinto che per vincere l’arrogante prepotenza del denaro sia necessario fornirsi di armi opportune ed efficaci, e nel caso specifico l’arma vincente è avere la possibilità concreta di contrapporre altrettanto denaro. E’ il suo utilizzo finale che fa la differenza nella vittoria.

 

17. 7/1/2006

UN SINISTRO TIC DI SINISTRA…
da Vittorio Grondona - Bologna

Non si rattristi signor Roberto Orizzonti. Potrebbe anche darsi che con altri cinque anni di destra il clima italiano si riscaldi per lei al punto giusto e la faccia finalmente star meglio anche quando si azzardasse ancora ad entrare in un blog da brivido come questo. Per quanto riguarda i personaggi minori o i maggiori, non si meravigli più di tanto. In fin dei conti non è una novità: tutti abbiamo bisogno di eroi per farci coraggio. I lavoratori invocano le gesta di grandi politici e di grandi sindacalisti, introvabili oggi e quindi necessariamente devono rivolgersi al passato; i cattolici cercano gli esempi dei grandi Santi che hanno fatto grande la Chiesa e quindi pure questi sono reperibili solo nel passato; alcuni italiani invece con ingenua furbizia seguono speranzosi ancora un Cavaliere ricco e felice dei nostri tempi che promette senza risparmi stravaganti paradisi futuri; io, Unipol o non Unipol, ho bisogno di una società migliore. Guarda caso a destra non c’è neppure l’ombra di quello che cerco io.

 

RIFERIMENTO 8/1/2006

TIC, NEVROSI E BIRIGNAO
da Vittorio Orizzonti

Caro Vittorio Grondona di Bologna, anche io avrei bisogno di una società migliore. Concordo che a destra non c’è neanche l’ombra di quello che cerco io. Purtroppo tic, nevrosi e birignao vari fanno sì che non ci sia nemmeno dove mi piacerebbe ci fosse, vale a dire a sinistra. Inoltre, nonostante tutto, citavo la prospettiva di altri quattro anni berlusconiani come una sciagura e non certo un augurio. Infine, beato il Paese che non ha bisogno di eroi (mi pare sia farina del sacco di Bertold Brecht). (...)

 

RIFERIMENTO 6/1/2006

ENTRO PER LA PRIMA VOLTA IN QUESTO BLOG E RABBRIVIDISCO
da Roberto Orizzonti

Entro per la prima volta in questo blog e rabbrividisco. La gran parte degli interventi sembra uscito, lo dico senza voler offendere nessuno, da una vignetta sui tic, le nevrosi e le manie della sinistra. Temo che con questa mentalità, nonostante tutto, ci aspettino altri quattro anni berlusconiani (unipol o non unipol). Infine, poveri Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht trucidati dalle squadracce militari per poi finire, più di ottant’anni dopo, in una discussione del genere. Almeno all’epoca dell’insurrezione spartachista la polemica era tra loro e Lenin, adesso riguarda
l’amletico interrogativo se li si deve o meno considerare degli dei minori. Che tristezza!

 

18. 7/1/2006

ANCHE I FESSI HANNO UN ONORE
da Vittorio Grondona - Bologna

Se io nei panni di Fassino avessi offerto nei momenti decisivi coperture politiche e salde alleanze alla scalata del comando della bnl, non avrei certamente perso venti minuti al telefono con Consorte per fargli domande su particolari che avrei dovuto comunque già conoscere. Fesso forse, ma non fino al punto di allearmi con qualcuno senza nemmeno sapere nei dettagli quello che bolle in pentola!

 

19. 6/1/2006

UN’ ALTRA VOCE FUORI DAL CORO
da Vittorio Grondona - Bologna

Per comprendere meglio il succo del colloquio telefonico tra Consorte e Fassino, senza pertanto essere influenzato dai commenti personali del giornalista, ho estrapolato dall’articolo di Gianluigi Nuzzi i soli testi virgolettati. Tenuto presente che l’Unipol Assicurazioni è di fatto una Società per Azioni e quindi non gode delle agevolazioni fiscali riservate alle Cooperative, ma bensì ha tutti gli obblighi e i diritti previsti dalla legge per il tipo di società a cui appartiene, compreso pertanto anche il diritto di acquistare una banca, ho concluso che pure la mia è una voce fuori dal coro: ma dove sta lo scandalo per Fassino? In sostanza il solo compiacersi del segretario DS del fatto che quattro Cooperative siano riuscite ad accaparrarsi ciascuna l’1% della torta è stato il pretesto per dare l’avvio ad un infinito teleguidato tormentone malefico. Tutto questo è semplicemente ridicolo. (...)

 

20. 2/1/2006

SCIOPERI VIRTUALI / 2
da Vittorio Grondona - Bologna

Per una piattaforma sindacale di interesse generale nelle ferrovie potrebbero infatti scioperare solo gli amministrativi, i bigliettai e tutti coloro che non hanno nulla a che fare con la circolazione dei treni. Tutti gratis sui treni, quindi. Come in autostrada quando si astengono dal lavoro i casellanti. Sarebbe una pacchia. Festa grande anche per coloro che scioperano perché si potrebbe convenire che il loro stipendio sia pagato tramite collette sindacali da coloro che non possono scioperare. L’unica a rimetterci sarebbe in tale ipotesi solo la Società delle Ferrovie dello Stato per il mancato incasso. L’idea è semplicemente graziosa, ma dubito molto che possa essere tecnicamente attuata. L’organizzazione delle ferrovie italiane è talmente perfetta ed integrata nelle mansioni che viaggiare per esempio sprovvisti di biglietto potrebbe comunque comportare grossissimi dispiaceri. Dubito inoltre che le ferrovie facciano viaggiare tutti i treni previsti in orario per trasportare solo pendolari abbonati.

 

21. 1/1/2006

SCIOPERI VIRTUALI
da Vittorio Grondona - Bologna

Come al solito non sono per niente d’accordo con Pietro Ichino. Tanto meno lo sono in merito allo sciopero virtuale da lui ipotizzato. Addirittura lo definisce una scelta di civiltà. La civiltà consiste per quanto mi riguarda in uno stipendio equo garantito ed in una qualità di vita decente per tutti, senza bisogno di ricorrere a scioperi per ottenerli. Peraltro quel poco che gli operai riescono ad ottenere ricorrendo al doloroso sacrificio dello sciopero non risulta mai sufficiente alle loro reali necessità. Non si fa sciopero per recare danno agli altri, ma lo si fa per difendere i propri diritti, i quali sono costantemente minacciati da moderne politiche schiaviste che per scelta non vogliono distribuire più equamente le risorse del Paese. I conti di cassa li devono fare i commercianti, non una società civile.

Hai ragione. Ma nella ricerca delle forme di lotta più adeguate bisognerebbe essere più attenti. Ti faccio un esempio: stupendo lo sciopero dei casellanti, pessimo quello dei controllori di volo. Bisognerebbe stare molto attenti a colpire chi si vuole colpire, non gli innocenti. Sciopero delle ferrovie? Certo, ma solo dei controllori e dei bigliettai. (csf)

 

FEBBRAIO 2006

 

22. 27/2/2006

ADDIO FESTIVAL DELLA CANZONE
da Vittorio Grondona - Bologna

A proposito di abbonamento Rai… Per antica passione anche quest’anno ho deciso di guardare il festival di Sanremo. Tengo a precisare che pur essendo di sinistra sono in regola col canone. Sono le 22,05 e sono state trasmesse solo due canzoni. Ho subito ben due interruzioni pubblicitarie tra un Totti e l’altro. Ora mi sto subendo un inutile incomprensibile intervista a John Travolta. Non è un festival della canzone è semplicemente una vergogna. Mi dispiace per Panariello, meriterebbe di lavorare per un’amministrazione più seria e più rispettosa di suoi abbonati per forza!

 

23. 26/2/2006

FACCIA A FACCIA
da Vittorio Grondona – Bologna

Da italiano che ci vuole capire qualcosa anch’io vorrei un faccia a faccia credibile fra Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Io proporrei due conduttori: Michele Santoro per le domande a Silvio Bderlusconi ed Emilio Fede per le domande a Romano Prodi.

 

24. 25/2/2006

LISTE ELETTORALI
da Vittorio Grondona - Bologna

La radio questa mattina ha reso noti alcuni nomi di personaggi inseriti nelle liste elettorali. Sono sorpreso di non avere sentito fra i tanti emeriti di non so che cosa anche il nome della (del) badante del signor Santi Urso. Niente paura, coi tempi che corrono forse nei grandi cervelli politici ci sarà un ripensamento. La (lo) faranno Grande Ufficiale, Commendatore o le (gli) conferiranno una laurea ad honorem, che magari già possiede nel suo paese di provenienza, ma che non può sfruttare qui da noi in piena razza padana. Dopo il Cavaliere, tutto è possibile nel nostro straordinario paese (delle banane). Perfino Roberto D’Agostino è stato accalappiato dalla Bonino… E l’avvocata Buongiorno è sponsorizzata niente po po di meno che dall’On. Giulio Andreotti. Addio sogni di gloria, è proprio il caso di dire.. Le mie speranze di un miglioramento della società con questa legge elettorale e con questi politici del portafoglio vanno inesorabilmente a farsi benedire!

 

25. 22/2/2006

TU CONVINCI PRODI A FARE UN PATTO CON BERLUSCONI…
da Vittorio Grondona – Bologna

E’ un consiglio bonariamente dato a Fassino dall’On.Casini. Così ci liberiamo delle forze estreme, continua sornione… Le forze estreme sanno adesso con quale entusiasmo sono accolte nelle due coalizioni. Questa non è politica democratica, ma pura prepotenza demenziale esercitata da pochi nell’assoluto disprezzo degli elettori. Ecco cosa succede quando i portaborse diventano capi di partito solo per ironia della sorte. Seguirlo ancora negli altri discorsi che sta facendo ora a Porta a Porta, senza mai interrompersi nemmeno quando parlano gli altri, è davvero uno spasso. Dopo aver governato cinque anni sta in sostanza raccontando candidamente agli italiani che il nostro è un paese arretrato. Bah! Vallo a capire costui!

 

26. 21/2/2006

CARO GIORGIO TRONO
da Vittorio Grondona - Bologna

Il programma di Berlusconi era talmente chiaro nei dettagli che anche lei per capirci qualcosa è ricorso all’interpretazione di una terza persona. Fra l’altro non so nemmeno chi sia lo studioso Ricolfi. Sento comunque il dovere di aggiornarmi in proposito. Io normalmente giudico gli avvenimenti col mio cervello e quando devo chiedere aiuto a quello degli altri cerco di farlo senza dovere sacrificare troppo il mio.

 

RIFERIMENTO 21/2/2006

CARO GRONDONA
da Giorgio Trono

Informarsi non fa mai male, specie a chi è ostinatamente arroccato nella torre d’avorio delle proprie convinzioni. Luca Ricolfi è un professore universitario di sinistra che nel suo ultimo libro (“Tempo scaduto”) ha analizzato punto per punto quanto del contratto con gli Italiani firmato da Berlusconi sia stato realizzato. Un’analisi non ideologica ma basata sui fatti. Dimenticavo; Ricolfi ha scritto un altro libro: “Perchè siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori”. Ogni tanto, caro Grondona, guardarsi allo specchio non sarebbe male.

 

RIFERIMENTO 21/2/2006

LE PAGINE GIALLE
da Giorgio Trono

E no, caro Grondona. Lei rovescia la frittata. Tutto si può dire del governo Berlusconi, ma non che non avesse un programma chiaro e dettagliato. Tanto è vero che basandosi sul contratto con gli Italiani, uno studioso come Ricolfi può affermare che di quelle promesse ne sono state realizzate il 60%. Ed è sempre grazie a quel pezzo di carta (anche a prescindere da ogni altra vicenda degli utlimi 5 anni) che molti possono dirsi insoddisfatti dell’operato di Berlusconi. Viceversa il libro magnum dell’Unione è fatto di affermazioni talmente generiche che possono dire tutto ed il contrario di tutto, come è stato evidenziato di recente dai maggiori commentatori del Corriere. Sfido chiunque a trovare proposte concrete e specifiche in quello che è stato definito “il più lungo biglietto di suicidio della storia”.

Da chi? (csf)

 

27. 21/2/2006

DI CHI E’ LA COLPA?
da Vittorio Grondona - Bologna

E’ inutile prendersela con Calderoli. Tutti sapevamo chi era. Tutte le sue stravaganti reazioni ai fatti seri della politica sono sempre stati prevedibili. La colpa di quanto è successo è di chi ha permesso che diventasse ministro della nostra Repubblica… A mo’ di paragone, io, per esempio, prudentemente non manderei mai al governo un tizio che abitualmente alla luce del sole indossi il capello di Napoleone, si metta un dito nell’orecchio e nasconda una mano nella giubba… Immaginerei in partenza i gravi irresponsabili disastri che potrebbe combinare al paese quel tizio, vittima suo malgrado di palesi atteggiamenti di squilibrio. Se poi analizzassimo meglio il contesto politico che ci ha governato in questi ultimi anni da dimenticare, troveremmo tantissimi altri politici che non hanno proprio nulla da invidiare all’ex ministro.

 

28. 20/2/2006

PER IL BENE DELL’ITALIA
da Vittorio Grondona – Bologna

E’ il titolo del programma dell’Unione. Signor Massimo Puleo, non importa che lo legga tutto: basta che dia una scorsa all’indice e ne avrà più che a sufficienza per capire le intenzioni del centro sinistra in caso della vittoria elettorale che io profondamente mi auguro. Forse lei è rimasto al contratto con gli italiani del 2001… Una sola paginetta priva di contenuti veri, ma solo di vaghe promesse furbescamente non specificate nei dettagli… I dettagli, come abbiamo avuto modo di verificare, sono stati tutti inventati di sana pianta di volta in volta a seconda degli interessi del momento del Cavaliere e dei suoi amici. Il volume dell’Unione lo adoperi come manuale di consultazione in ogni occasione in cui il prossimo governo di centro sinistra affronterà gli argomenti indicati nell’indice. Alla fine della legislatura tutti saremo in grado di valutare se impegni siano stati mantenuti secondo copione oppure no. Patti chiari e amicizia lunga, si suole dire in questi casi!

 

RIFERIMENTO 17/2/2006

RIFONDAZIONE PROGRAMMATICA
da Massimo Puleo

Con la morte nel cuore, leggendo il programma dell’Unione mi viene in mente la definizione giusta: 281 pagine di morbidezza. Da rifare.

 

29. 19/2/2006

MARCO FERRANDO
da Vittorio Grondona - Bologna

Non volevo parlare di Ferrando che in questo momento rappresenta solo un bersaglio politico e nulla più. Quindi avevo ritenuto giusto anche il provvedimento drastico di Bertinotti teso, secondo me, a smorzare le polemiche in questo delicato periodo elettorale. In fin dei conti qual è la sostanza di quello che ha detto Ferrando? Che un popolo invaso dallo straniero ha diritto di difendersi. Mi pare un’opinione sensata. Anche la nostra Costituzione ritiene giusto combattere lo straniero invasore. L’errore di Ferrando è solo quello di avere imprudentemente snobbato il famoso detto popolare: un bel tacer non fu mai scritto!

 

30. 17/2/2006

VLADIMIRO GUADAGNO
da Vittorio Grondona – Bologna

Come dice la gentile signora Isabella Guarini, è sicuramente uno come tanti. Giovanardi, Gasparri, La Russa, Casini, Bossi, Maroni, Fini, Calderoli, Borghezio, D’Alema, Fassino, Di liberto, Bertinotti, Di Pietro, Carlucci, Santanché, Prestigiacomo, Cuffaro, ecc, ecc… fanno ciascuno parte sia degli uni che dei tanti. Quello che conta sono le caratteristiche interiori delle persone e non l’aspetto esteriore od il gusto sessuale, più o meno nascosto, bigottamente valutato invece come principale requisito dai cd benpensanti. Io penso che nell’attuale contesto politico il contributo sociale del signor Guadagno non sarà sicuramente inferiore a quello finora apportato da Giovanardi o da Calderoli, tanto per citarne due a caso.

 

RIFERIMENTO 16/2/2006

FIAT LUX-URIA
da Isabella Guarini

Gentile Maria Novella, non condivido le giustificazioni per la candidatura di Vladimir Luxuria, che ho avuto occasione di conoscere appena ieri dai servizi dei telegiornali europei. In fondo è una persona di spettacolo che approfitta del momento elettorale per promuovere se stessa, Una teatrante intelligente che usa argomenti d’interesse generale per fare spettacolo dovunque e comunque. Questo, per me, è giustificabile in generale, ma non condivido che i modi espressivi, tipici dell’arte scenica, siano portati in Parlamento. Inoltre, mi sembra che la fama della signora Luxuria sia dovuta alla spettacolarità dei suoi mascheramenti che non potrebbe più sfoggiare nelle sale parlamentali in stile liberty. Così, la fascinosa Luxuria diventerebbe il signor Vladimiro Guadagno, uno come tanti, pallido di stanchezza e, magari, colto a schiacciare un pisolino durante le estenuanti sessioni parlamentari.

 

RIFERIMENTO 15/2/2006

Vladimir? E allora?
di Maria Novella Oppo (L’Unita’)

Gli esponenti della destra di sua proprietà non perdono occasione per citare Vladimir Luxuria. Appena uno del centrosinistra comincia a parlare in tv, Fini, Casini o Calderoli cercano di zittirlo ricordandogli che è alleato di Vladimir Luxuria. Nientemeno. E chi è poi Vladimir Luxuria? Nel suo sito Internet si possono leggere articoli sui diritti civili e proposte, tra le quali la più paradossale e provocatoria è: catturare Bin Laden, mandarlo a Casablanca e farlo operare perché possa sperimentare cosa significa essere donne in Afghanistan. Iscritto all’anagrafe come Vladimiro Guadagno, questo candidato non è stato processato per corruzione di magistrati o di finanzieri. Non si è arricchito con leggi ad personam e non ha fatto ministro un razzista secessionista, facendogli sfregiare la Costituzione. È vero, si trucca quasi quanto Berlusconi, ma non si crede Napoleone e non offende Gesù Cristo. Perciò, anche Ruini dovrebbe riconoscere che Vladimir Luxuria è un candidato migliore del boss di Bossi, Fini e Casini.

 

31. 17/2/2006

CARIATIDI / 2
da Vittorio Grondona - Bologna

Fino a quando gli elettori dovranno sottostare per legge alle decisioni di partito non avranno alcuna libera possibilità di rinnovare la classe politica. Da padre in figlio saranno le stesse oligarchie a comandarci. Maggioranza od opposizione non importa. Fare bene o male non importa. Perdere o vincere è un problema secondario. Quello che conta è il fatto concreto che in ogni schieramento il politico guadagna esageratamente senza fatica e senza rischi di “impresa”. Di conseguenza “si consente” di condurre una vita da nababbo a spese totali della comunità. Con la nuova legge elettorale il problema delle mummie politiche è diventato praticamente irrisolvibile.

 

RIFERIMENTO 16/2/2006

CARIATIDI
da Serafino Brighenti

Io sono un povero ingenuo, nonostante i capelli grigi, e continuo a non capire perché il nostro Paese non evolva mai. Anzi peggiori con velocità esponenziale. Ad esempio: qualcuno dei dotti frequentatori di questo blog mi sa spiegare perché uno spocchioso come D’Alema, continui nonostante i gravissimi errori politici in cui è incorso negli ultimi anni a essere il principale riferimento dei DS? Solo perché ha la lingua tagliente e perché certamente è al corrente di segreti poco commendevoli della sua area politica? Perditempo e berluscoidi astenersi.

 

32. 14/2/2006

E’ ARRIVATO IL NUOVO MESSIA
da Vittorio Grondona - Bologna

Non ridiamoci tanto sopra. Fra poco salterà fuori un Bondi od un Schifani qualsiasi a giurare di avere assistito ad un miracolo del nuovo messia. Qualcosa già si intravede all’orizzonte: Calderoli si è intanto convinto che la Sicilia si trovi nel Nord Italia.

 

33. 11/2/2006

STRATEGIA
da Vittorio Grondona – Bologna

Molti ormai ritengono urgente e necessario annullare la potenza del ciclone di destra che ha devastato l’Italia per cinque anni grazie ad una legge elettorale maggioritaria sballata che garantiva fra l’altro un premio di maggioranza di concezione demenziale. E allora diamoci da fare!... Caro centro-sinistra, mettiamoci d’accordo per diventare forti. Cerchiamo di vincere le prossime elezioni senza creare dubbi od incertezze fra la gente sui temi ideologici. Dopo di che rifacciamo una legge elettorale equa che non istighi al litigio forzato nelle coalizioni come strategicamente è stata voluta quella attuale. Eliminiamo le leggi inique che il Cavaliere ha voluto esclusivamente pro domo sua. Modifichiamo i provvedimenti approvati a suon di fiducia che limitano la qualità di vita dei cittadini. Ridiamo il valore che merita la nostra bella Costituzione. Poi potremo pure litigare e, al limite, ritornare a votare. Il clima a quel punto sarà comunque più sereno per tutti.

 

MARZO 2006

 

34. 31/3/2006

L’IMPORTANTE E’ CAPIRE
da Vittorio Grondona – Bologna

Spesso sento gli elettori di sinistra vantarsi, sicuramente a torto, di essere più intelligenti di quelli di destra. Però se il confronto è limitato ai soli politici un piccolo dubbio mi viene. Constatare appunto che i politici di destra non hanno ben capito il mega programma dell’Unione, che pomposamente assicurano di avere letto, può essere in effetti comprensibile. Le lunghe letture stancano, annoiano e possono perfino offuscare il cervello… Ma dimostrare palesemente di non capire nemmeno quando il programma viene loro spiegato a voce, con dovizia di semplici esempi e perfino con l’indicazione della pagina dove sta scritto quel preciso particolare, mi pare proprio il colmo. Non proprio da borsa di studio, per intenderci. In sostanza se la sinistra vincerà le elezioni, le tasse saranno finalmente applicate come prescrive l’art. 53 della costituzione. Mi sembra semplice e chiaro, no? Oh, lo hanno detto in tutte le salse… Ma loro duri!... Per Schifani e per l’allegra brigata del Cavaliere evidentemente ricchi e poveri sono la stessa cosa.

 

35. 30/3/2006

RISUS ABUNDAT IN LABIA STULTORUM
da Vittorio Grondona – Bologna

Il Cavaliere, come alcuni dei suoi fedeli garzoni, scazza incoscientemente di qua e di la sorridendo. Una volta, quando si bollivano i bambini per fare concime, quando si bruciavano le streghe per sottomettere col terrore i popoli alla chiesa e quando si mettevano in graticola ospiti ignari antipatici per rallegrare diabolicamente le feste, bastava molto meno per una dichiarazione di guerra. Lui però ci sorride sopra. Tanto che gli frega, mica ci andrebbe lui in guerra, semmai!... Mica è il Napoleone che guida i soldati, lui... Lui è un semplice arricchito che paga per comandare e basta! Se proprio gli dovesse andare male, senza troppo pensarci sopra abbandonerebbe in autostrada senza collare i suoi fedelissimi e se ne andrebbe senza rimorsi a godersi il malloppo da solo in un’altra parte più tranquilla del mondo.

 

36. 27/3/2006

PARLIAMO DI TASSE
da Vittorio Grondona – Bologna

Parlare di tasse in campagna elettorale è molto pericoloso, soprattutto quando ancora non si conosce cos’è rimasto dentro al barile delle risorse. Eppure entrambe le coalizioni, 17 partiti a destra e 16 partiti a sinistra, ne parlano a vanvera fino ad esaurimento della saliva. A me in sostanza piacerebbe sapere come è possibile fare passare per veritiera l’informazione che nei cinque anni di governo di destra le tasse siano state diminuite. Faccio una piccola considerazione in proposito. Se l’euro avesse veramente raddoppiato il costo della vita dei lavoratori dipendenti, che per il cambio del loro stipendio avevano dovuto accontentarsi del semplice risultato di una fredda divisione, sembrerebbe ovvio che anche le tasse indirette siano state di conseguenza raddoppiate. Siccome il governo non disconosce che un euro oggi abbia in sostanza il valore delle vecchie mille lire, mi chiedo perché non abbia dimezzato, per l’esempio, l’IVA sui prodotti a carico del consumatore finale. (...)

 

37. 27/3/2006

POLITICA IN METRICA
da Vittorio Grondona - Bologna

Ho sentito per radio che il Premier avrebbe detto (condizionale d’obbligo) che non intende discutere con chi nella sua coalizione ha il cognome che finisce in ini. Fini, Casini, Follini, ecc. Tenuto conto che lui si chiama Berlusconi e quindi a ragione suppongo che con sé stesso non disdegni di comunicare, è presto detto con quale categoria di persone stia dialogando volentieri durante questa bruttissima campagna elettorale. La rima dell’aggettivo di riferimento è così semplice e spontanea che non vale nemmeno la pena citarla.

 

38. 25/3/2006

MUGHINI E LA TORRE
da Vittorio Grondona – Bologna

Piuttosto che stare sulla torre insieme a Mosca, Mughini si butterebbe giù da solo… E’ questo il messaggio?...

 

39. 24/3/2006

MIRACOLI IN VISTA…
da Vittorio Grondona - Bologna

Destra e sinistra si sono scagliati a fare i conti in tasca all’avversario. Dove li prendono i soldi dice ciascuna coalizione rivolta all’altra? La destra afferma che le casse sono vuote e quindi Prodi li prenderà dalle tasse… A pensarci bene, probabilmente sarà così. Una più razionale distribuzione delle ricchezze si renderà effettivamente necessaria… A me è venuta però spontanea la seguente riflessione: se i soldi non ci sono per la sinistra, non ci sono nemmeno per la destra, la quale in una situazione di crescita zero sta promettendo addirittura il calo della pressione fiscale per tutti, l’aumento delle pensioni minime a 800 euro mensili e il paradiso terreste alle famiglie codificate Vaticano. I casi sono due allora: o il Cavaliere paga di tasca sua, magari ricorrendo ad una colletta fra i suoi ricchi caballeros, oppure date le sue decantate origini divine, ricorrerà semplicemente alla moltiplicazione dei denari.

 

40. 23/3/2006

RELIGIONE E POLITICA, MATRIMONIO PERFETTO
da Vittorio Grondona - Bologna

La religione è un congegno che ti innestano nel cervello da bambino. Cresce con te e siccome difficilmente te ne potrai liberare, ti rende per sempre un fedele seguace. Ecco perché c’è un grande interesse di ogni setta religiosa ad avere spazi di insegnamento nelle scuole. Io sono più d’accordo con gli insegnamenti praticati nelle strade, come quelli di Gesù. E’ vero, anche lui aveva bisogno in certe circostanze di ricorrere a fatti fantastici per avere credibilità fra la gente più difficile, ma il suo più grande miracolo fu l’amore disinteressato per il prossimo. E’ questo amore che fa la differenza. A Bologna abbiamo avuto l’esempio straordinario di Padre Marella. Un povero prete che passava il suo tempo a fare del bene a chi ne aveva bisogno e mai faceva distinzione in base alle idee di quelli che aiutava. Tutti poi ci ricordiamo della fantastica esistenza di Madre Teresa di Calcutta… Ogni giorno mi sforzo per capire, ma alla fine devo gettare la spugna e arrendermi. Non riesco proprio a trovare un nesso fra la sontuosità terrena delle varie Chiese e i bisogni della povera gente. La verità è che gli sfarzi del potere si ottengono solo con i quattrini, mai con l’amore.

 

41. 22/3/2006

CHIEDO VENIA
da Vittorio Grondona - Bologna

Non era però nelle mie intenzioni lamentarmi. Volevo sono evidenziare il fatto che l’intervista alla signora Verusio mi ha fatto conoscere un particolare mondano che riguarda la vita pubblica di alcuni dirigenti di sinistra della quale non immaginavo nemmeno l’esistenza. La cosa mi è sembrata stupida e soprattutto illogica per ciò che tradizionalmente rappresenta per me quella parte politica. Non è la vita salottiera che critico, ma l’esigenza vanesia di chi mi rappresenta di volersi comunque distinguere dagli altri. Per questo ci tenevo a farlo sapere agli amici del blog. Tutto qui.

 

42. 22/3/2006

LA VERUSIO PIACE
da Vittorio Grondona – Bologna

Il mio parere sull’intervista alla Signora Verusio, formulato nei modi più dolci a me possibili su argomenti simili, non piace, invece. Per questo non è apparso sul blog. Prendo volentieri atto di avere un parere diverso dai più sui salotti bene della politica di sinistra.

Uno dei momenti più noiosi della mia giornata è quando debbo spiegare a un lobbista il motivo per cui un suo post non è stato pubblicato. Oltretutto potete immaginare quanto tempo ci vorrebbe se lo facessi con tutti. Lo faccio stavolta perché Vittorio è uno dei più simpatici e graditi partecipanti di questo blog. Mi dispiace che sia caduto anche lui nella trappola della lamentela. Il vittimismo non gli si addice. Inoltre dice che la sua opinione sulla Verusio è minoritaria: sbaglia dal momento che nessuno, fino a qualche minuto fa, aveva preso le sue difese a fronte di una lunga serie di post contrari. Dunque, se un vostro post non lo vedete pubblicato non è perché io esercito una odiosa censura, oppure perché scelgo quelli che mi piacciono o corrispondono alle mie idee. Se fosse così non vedreste mai quelli che mi criticano e spesso mi insultano. Invece non vengono pubblicati:
Quelli che non arrivano
Quelli che sono troppo lunghi (a meno che non siano veramente veramente interessanti)
Quelli che contengono insulti
Quelli che contengono cose sgradevoli
Quelli veramente insignificanti
Quelli ripetitivi
Quelli troppo sgrammaticati
Quelli dei quali si possa sospettare che la firma sia falsa

Chi decide? Io. Spesso sbaglio. Ma non posso farci niente e non posso nemmeno aprire una istruttoria ogni volta che succede.
(csf)

 

43. 21/3/2006

SI FA COSI’
da Vittorio Grondona – Bologna

Il TG1 adotta un sistema perfetto per dare alcune informazioni. Quello più simpatico l’ho notato questa sera. Mentre il giornalista stava riportando la notizia che secondo Tremonti Prodi tasserà i bot con data retroattiva, la regia in perfetta sintonia anziché il ministro dell’Economia inquadrava l’innocente Professore.

 

44. 19/3/2006

BERLUSCONI A CONFINDUSTRIA
da Vittorio Grondona - Bologna

(...) In questo momento il Cavaliere sta sparando numeri e promesse alla Confindustria… 1700 provvedimenti utili in 4 anni e mezzo, quindi più di un provvedimento utile al giorno in 1643 giorni di inutile suo governo. Praticamente è lo Speedy Gonzales della politica. Il suo governo gode di rispetto, credito e ammirazione in tutto il mondo… Siamo al vertice europeo per numero di auto, telefonini, computer… Sono stanco di vedere che qualcuno si sta distruggendo con le proprie mani e coi giornali… Della Valla ha qualcosa da nascondere e si mette sotto la protezione della sinistra (?)… Se il Signor Della Valle si vuole rivolgere al Presidente del Consiglio deve usare il Lei, non il Tu… Questo lo dico io: Basta! Un astio di questo tipo non l’ho mai visto e confesso che fa paura. Non a me personalmente che data la mia età posso riderci sopra, ma al futuro dei nostri figli.

 

45. 17/3/2006

PAR CONDICIO /2
da Vittorio Grondona – Bologna

La verità è che quando in un colloquio si incontrano la maleducazione e la prepotenza il litigio è quasi sempre inevitabile e le regole vanno a farsi benedire. Comprese quelle sulle interviste così bene elencate nel decalogo di CSF. Io penso che in ogni caso si debba tenere sempre conto della imprevedibilità di alcuni avvenimenti, pianificando, se necessario, anche gli atteggiamenti più opportuni a seconda degli stessi. Nell’intervista a Berlusconi di Lucia Annunziata, per esempio, sarebbe stato molto più gradevole un comportamento di tollerante cortesia da parte dell’intervistato, proprio come suggerisce il famoso detto: chi più ne ha più ne metta… Un atto di pura cavalleria insomma. Lui del resto non è anche Cavaliere?... Io penso che sia normale aspettarsi in ogni occasione un perfetto self control da parte di un Presidente del Consiglio. Non credo che sia particolarmente un atto esaltante e coraggioso far valere la propria enorme potenza sociale per aggiudicarsi comunque la ragione. A casa mia un atto arrogante si chiama in altro modo… Purtroppo l’umiltà non è una virtù ospitata nella cattolicissima Casa della Libertà.

 

RIFERIMENTO 14/3/2006

DIECI REGOLETTE FACILI FACILI

1. Un presidente del consiglio non si alza e se ne va. Se lo fa mostra di essere un debole e sbaglia. Ma è suo diritto farlo.
2. Il conduttore di una trasmissione deve fare di tutto per arrivare alla fine. Soprattutto se capisce che l’intervistato sta cercando l’incidente.
3. L’aggressività non è l’arma migliore per le interviste.
4. Se l’intervistato dice: “Mi faccia finire di rispondere”, bisogna farlo finire. Ma attaccare e insultare l’intervistatore non è una grande idea.
5. L’intervistato non può suggerire le domande. Però bisogna fargliene di migliori.
6. Non può nemmeno dire “Ho a disposizione questa intervista...”
7. Ma nemmeno il conduttore può dire: “Questa è casa mia”.
8. Il conduttore deve essere preparato. E ha una sola arma: le domande. L’intervistato deve conoscere la differenza fra un comizio e un botta e risposta.
9. Ho l’impressione che sia il presidente che la giornalista abbiano approntato un trabocchetto e che tutti e due ci siano cascati.
10. Se invece di una intervista si fa un dibattito ci vuole il moderatore.

(csf)

 

46. 16/3/2006

PAR CONDICIO
da Vittorio Grondona – Bologna

La giornalista Lucia Annunziata è stata riconosciuta colpevole di non avere ottemperato all’art. 5 della legge sulla par condicio durante la nota incompiuta intervista a Silvio Berlusconi. Mi sono riguardato più volte il filmato della parte di trasmissione che i vari telegiornali hanno mandato in onda senza riuscire a trovare un minimo di frase o un attimo di atteggiamento della giornalista contrario alla legge. A meno che per comportamento corretto ed imparziale la legge volesse intendere che il politico possa da solo farsi la domanda e darsi la risposta. Probabilmente sarà così quello che hanno inteso il Cavaliere e, di conseguenza, il direttore della RAI.

Ferme restando tutte le cose già dette e scritte sul Cav. a mio giudizio quando una persona ti dice che vuole rispondere alla domanda tu non puoi ribattere che prima deve ritirare la frase “Mi alzo e me ne vado”. Che sia par condico o meno non mi interessa perché la par condicio per me è una sciocchezza (fare una domanda che mette in difficoltà l’intervistato è consentito? e se l’intervistato non risponde, ripetere la domanda è offensivo? e se risponde in maniera elusiva, farglielo notare è scorretto e rivela le tue convinzioni politiche? Il comma tre dell’articolo 5 ( I registi ed i conduttori sono altresì tenuti ad un comportamento corretto ed imparziale nella gestione del programma, così da non esercitare, anche in forma surrettizia, influenza sulle libere scelte degli elettori.) è un delirio. Ma tappare la bocca all’intervistato no, non si fa (csf)

 

47. 15/3/2006

LA VERA NOIA SONO I NUMERI
da Vittorio Grondona - Bologna

Mamma che noia! Cantano molti giornalisti in coro. Il duello politico Berlusconi / Prodi è stato un vero mortorio. Fra questi giornalisti scontenti ne cito due notoriamente più allegri degli altri, Farina e Feltri… E ho detto tutto direbbe Peppino De Filippo… Certo, non c’erano le vallette seminude sul tavolo e non si è visto nemmeno la ragazzina in tutu girare intorno al ring con il cartello del prossimo round… Ma io non era quello che volevo vedere. Volevo semplicemente capire alcuni aspetti dei due programmi in un clima adatto alla riflessione. L’incontro ha avuto infatti questo pregio ed è stato arbitrato magistralmente da Mimun. Qualcosa però mi ha fatto ugualmente sorridere: le percentuali del Cavaliere, quasi tutte dispari...

 

48. 14/3/2006

LE ASTUZIE DEGLI IMBECILLI
da Vittorio Grondona - Bologna

Non servono a nessuno. Nemmeno agli imbecilli che le mettono in atto. I fatti di Milano sono la tragica consistenza del bagaglio professionale degli idioti. E non mi riferisco solo alle mascalzonate dei mentecatti di professione che non perdono occasione per godere degli effetti disastrosi della loro pochezza mentale, ma anche alla sfilata tinta di nero fascista che l’intelligentone responsabile delle istituzione ha permesso che si svolgesse in barba alla nostra Costituzione.

 

49. 14/3/2006

QUANDO SI DICE: “PARLIAMO D’ALTRO...”
da Vittorio Grondona - Bologna

Per mettere in secondo piano le notizie relative all’inchiesta sugli spioni politici del nostro incredibilmente pseudo-libero Paese sarebbero dovute bastare le astuzie degli imbecilli che hanno terrorizzato Milano... Poi, provvidenziale come non mai, c’è stato il battibecco inusuale fra Berlusconi e Lucia Annunziata a conquistare con maggiore consistenza il primo posto su tutte le prime pagine dei nostri giornali. Questo nuovo fatto ha avuto il potere di relegare il laziogate in ancora più ristretti angoli dell’informazione. Lucia Annunziata, con la professionalità che la contraddistingue, stava conficcando ad arte la lama della provocazione politica nel costato dell’intoccabile. Figuriamoci se il capo di un’assurda maggioranza di cicisbei, abituato a sproloquiare a ruota libera in ogni circostanza con soste interminabili ed illogiche nella preistoria politica, senza peraltro mai subire una minima disapprovazione, potesse accettare supinamente da una giornalista le puntuali interferenze che tentavano di ricondurre il suo divagare al tema della domanda. Un affronto intollerabile per lui.

 

50. 10/3/2006

IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA
da Vittorio Grondona - Bologna

La signora Mussolini, che palesemente non ha letto nemmeno una riga del programma elettorale della sinistra, con la grinta degna della sua provenienza fascista, della quale continua a vantarsi nonostante i disastri umanitari che quel regime ha causato nel mondo intero, si arrampica ferocemente alla tutela dei figli per scagliare frecce velenose sulle unioni civili e sugli immigrati. Le dà un valido aiuto in questa cattiveria Roberto Castelli, ministro di un governo che dei bambini se ne è fregato altamente in quanto in cinque anni di potere ha accuratamente evitato di creare le minime condizioni necessarie per poterli accogliere con una decente dignità. Ma chi l’ha eletta leader quella donna? E ministro quell’uono? Le prime virtù che deve possedere un politico sono l’umanità e l’educazione. Loro ne sono tragicamente privi. Nessuna società potrà mai civilizzarsi con politici di quel genere. Durante il focoso dialogo fra la signora Mussolini e il signor Guadagno, che ho appena finito di ascoltare a Porta a Porta, ho proprio fisicamente avvertito un brivido scioccante che immagino possa essere simile a quello che potrebbe ipoteticamente provocare il fatale contatto del diavolo con l’acqua santa.

 

51. 9/3/2006

IL SINISTRO CERCHIO SI STRINGE
da Vittorio Grondona - Bologna

Che Mieli avesse tendenze obiettivamente di sinistra a me personalmente sembrava abbastanza ovvio. Il suo editoriale non mi ha quindi meravigliato. Se fosse Giuliano Ferrara ad invitare i lettori del Foglio a votare per la sinistra, quello sì che sarebbe un vero scoop. Se fossi maligno direi che è solo questione di denaro… Ma è meglio sorvolare…Certo che il Cavaliere è strano. Ha sempre detto in ogni occasione che in Italia tutti i giornali e le televisioni sono di sinistra, e poi fa tante storie quando qualcuno di essi afferma apertamente di esserlo. Che fa l’Unto? Agisce forse a vanvera quando spara nella mucchia certe sue plateali affermazioni? Deve rassegnarsi il tapino, se vuole manipolare le notizie a suo piacimento deve continuare a comprare testate di giornali, riviste e TV, ivi compresi i giornalisti che vi lavorano. Come i grandi vecchi facoltosi che alla loro età credono di avere ai piedi le più belle donne del mondo… Basta un piccolo patatrac finanziario ed ecco che si ritrovano soli a leccarsi le ferite.

 

52. 9/3/2006

FINI GIOCA IN DIFESA
da Vittorio Grondona – Bologna

Tombola! Proprio come pensavo. Fini in pratica non ha detto nulla. Proprio come quando parla in televisione. Quando ho letto della tolleranza zero nei confronti dei voltagabbana proprio in questo periodo di alleanze spaventose avvenute soprattutto nella sua coalizione, mi è venuto da ridere. Già me lo immagino Primo Ministro della nostra Repubblica. Dopo le disgraziate riforme, delle quali la più brutta porta il suo nome e quello del suo amico Bossi, e le obbedienze “contestuali” a cui si è “contestualmente” umiliato nei confronti del Cavaliere, il massimo che possiamo aspettarci da lui in fatto di economia è il ripristino della tessera del pane per la povera gente italiana che, grazie anche a lui, “contestualmente” non arriva più a fine mese senza debiti. Una cosa da record però ce l’ha. Riesce a fare anche leggi inutili per riempire inutilmente la patrie galere.

 

53. 8/3/2006

D’ALEMA / FINI, SCONTRO PER INTENDITORI COI NERVI SALDI
da Vittorio Grondona – Bologna

Fini conferma in pieno il modus comportandi della destra. Come Casini, Berlusconi, Schifani, La Russa, Vito, Nania, Bondi, Tremonti, Bartolini, Adornato, e potrei citarne tantissimi altri, parla a ruota libera. Rifiuta a prescindere ogni parere del suo interlocutore e attacca di contropiede ripetendo a memoria le stesse cose senza cambiare tono, fino a stroncare l’avversario. Ogni tanto, abilitando a comando la faccia più tosta di questo mondo, si ferma un attimo per accusare di nervosismo la controparte. Della stessa simpatica pasta era un frequentatore del bar/biliardo dove da giovane andavo a giocare alla domenica. Quando dovevo scontrarmi con lui, che fra l’altro era una formidabile schiappa, rischiavo spesso di perdere. Non c’era verso, il suo continuo vociare durante il gioco, sempre con la stessa cadenza, senza emozioni, senza alcunché di interessante, mi faceva andare in bestia e così scagliavo il punto.

 

54. 8/3/2006

LE LISTE ELETTORALI
da Vittorio Grondona, Bologna

Avete visto gli inserimenti nelle liste elettorali? Servitori usati e gettati, come Taormina, Cirami, ecc. Sotto i nuovi adesso. Tocca a loro il ruolo di riconoscenti cicisbei. Alcuni politici si sono arrotondati lo stipendio famigliare inserendo in lista le mogli. Attori e cantanti si adattano al ruolo di specchietto per le allodole per la vanità di provare anche l’ebbrezza del teatro parlamentare. Purtroppo per loro non saranno eletti dal popolo questa volta, ma da avidi ed insulsi capi di partito. Perfino Sgarbi, dopo aver girovagato dalla Sicilia alla Alpi, ha finalmente trovato un posticino. Le pretese di Formigoni fanno ridere i polli e piangere la Lega... Quasi tutti i candidati sono indicati dai media con nome e cognome. Solo quelli di Guadagno e Caruso sono preceduti da particolari specifiche con l’evidente meschina intenzione di squalificarne la moralità... Con quest’aria che tira non solo Sanremo non è riuscito a risollevarci lo spirito, ma non ci riusciranno nemmeno i trenta libri di Freda e le migliaia dei miei dischi. Siamo arrivati al punto strano che per fare il politico italiano più della testa poté il deretano. Poveri noi!

 

55. 6/3/2006

IL TELEVOTO E’ L’ESALTAZIONE DELL’IGNORANZA
da Vittorio Grondona - Bologna

La mia esperienza di vita mi ha insegnato che quando nel discorso si sottintendono argomenti seri o arguti e gli interlocutori non ne captano il vero significato vuol dire che si sta parlando con gente che capisce solo soldi, tette e culo. Da ragazzo lavoravo per un professionista di pochissime parole che si incazzava di brutto se non lo capivo al volo. Per esempio era capace di rivolgersi a me pronunciando la parola “Roma” ed io dovevo captare in base agli avvenimenti del momento l’argomento a cui voleva riferirsi. “E, sì, è da un pezzo che a Roma non nevica”, rispondevo azzardando. Era proprio quello il tema del suo discorso… Quando ci beccavo, si metteva di buon umore e spesso mi offriva la colazione da Rodrigo: crescentine e punt e mes. Non so cosa c’entri questa strana premessa… Mi è uscita spontanea dopo avere letto le varie critiche su Sanremo ed i suoi autori. La troppa pubblicità ha reso estremamente noiosa quella bella manifestazione ed ora il televoto la ferisce nella qualità fino ad abbassarla alla pari di un grande fratello qualsiasi. Il voto di massa è sempre un voto ignorante!

Una volta il Cuore di Michele Serra, dopo una sconfitta della sinistra, titolò: “LIMITI DELLA DEMOCRAZIA, VOTANO ANCHE I COGLIONI”. Ma per una trasmissione di massa trovo molto logico che voti la massa. Sanremo è un meraviglioso misuratore di masochismo: piace a pochissimi ma lo guardano tantissimi. (csf)

 

56. 4/3/2006

E LE CHIAMANO ELEZIONI…
da Vittorio Grondona - Bologna

C’è un grande fermento in politica. Per qualche politico l’unica possibilità di essere eletto (sic) è quella di chiedere ospitalità nelle liste degli altri partiti. Questa sì che si chiama coerenza di idee! Questa sì che è vera democrazia! Questa sì… che è una grande cavolata… Cribbio!

 

57. 3/3/2006

IL PIACERE NON GUARDA IL PREZZO
da Vittorio Grondona - Bologna

Io penso che il valore delle cose e delle persone sia direttamente proporzionale alla richiesta da parte della gente. Però devo fare un distinguo: se vado a teatro a vedere Ilary Blasi o allo stadio a vedere Totti è giusto che il mio piacere me lo paghi e chi lo procura abbia il diritto di intascare i soldi che io ben volentieri sono disposto a spendere. Se però le stesse persone me le propina forzatamente una terza persona che si prende pure autonomamente la delega di pagarle per me a peso d’oro, non sono d’accordo(...)

Va bene, abbiamo parlato tanto di Festival, di Ilary, di quanto io sia stronzo ad avere accettato di venire a Sanremo. Vogliamo considerare chiuso l’argomento? Intendiamoci, non voglio troncare un dibattito così interessante. Se volete continuare, continuate. Io credo di aver detto tutto il dicibile (csf)

 

58. 2/3/2006

EQUILIBRIO NATURALE
da Vittorio Grondona - Bologna

Per fortuna i lavori utili costano ancora poco. Se costassero come quelli inutili in pochissimo tempo anche gli strapagati managers, gli artisti con o senza arte, i calciatori più o meno bravi si ritroverebbero accanto a noi a leccare il selciato per non morire di fame.

Bravo Vittorio, così parla un vero uomo. Questo vuol dire partire dal particolare e arrivare al generale. Prendersela con quello che guadagna Ilary non mi pare sbagliato, mi pare inutile in una società che regala miliardi a gente che sa soltanto giocare a pallone e che consente a figli di Paperoni di continuare ad essere Paperoni anche senza alcun merito. E tutto questo non solo per colpa di chi ci amministra, bene o male che faccia, ma anche e soprattutto di chi arricchisce calciatori e attori idolatrandoli e da’ poteri immensi a politici votandoli nonostante spesso siano addirittura dei criminali (cioè gente che ha commesso reati) e molto più spesso degli incapaci. Sanremo? Eliminiamolo, non piangerà nessuno. La nostra vita migliorerà? Evviva. (csf)

 

59. 1/3/2006

COME UNA VOLTA ALLA RADIO...
da Vittorio Grondona - Bologna

So di farvi invidia… Ho già acquistato i tre CD del festival di Sanremo. Spengo la TV e me li ascolto in santa pace senza spot e senza Totti nel mezzo. Buona musica a tutti!

 

APRILE 2006

 

60. 27/4/2006

CARO MUIN MASRI
da Vittorio Grondona – Bologna

Ho avuto l’impressione che i suoi esempi di riferimento siano stati il Cavaliere e qualcuno dei suoi impomatati ricchi cicisbei… Gli italiani che si barcamenano ogni giorno nel loro fantastico, ingenuo e difficilissimo Paese con la speranza di potersi sedere a tavola quando suona mezzogiorno, sono nella stragrande maggioranza molto diversi da come lei li descrive. L’italiano medio ama la sua donna e si ammazza di lavoro per mantenere al meglio i suoi figli. Soprattutto non obbligherebbe mai la sua donna ad amarlo per forza. Infine, quando prega Dio sul serio, e non per opportunità di casta, è perché ci crede!

 

61. 27/4/2006

ALIQUOTE FISCALI
da Vittorio Grondona - Bologna

Io penso che tutte le tasse applicate fuori dalla dichiarazione dei redditi siano contrarie alla Costituzione. Non esiste progressività nelle tasse indirette, le pagano tutti nella stessa maniera, poveri o ricchi che siano. Se quegli asociali che evadono le tasse si decidessero una buona volta a pagarle, come fanno per esempio i lavoratori dipendenti, le imposte corrispondenti alle denunce annuali regolari sarebbero più che sufficienti alle necessità del Paese. L’ICI per la prima casa poi è il balzello più iniquo finora inventato dalla politica arruffona ed incapace che non sapendo fare altrimenti ha trovato facile carpire denaro penalizzando senza scrupolo un bene prioritario dell’uomo come quello del diritto all’abitazione.

 

62. 22/4/2006

ASSO PIGLIA TUTTO
da Vittorio Grondona – Bologna

Pare proprio che Bertinotti sia un boccone amaro per la sinistra moderata. Proviamo un po’ a pensare invece come stanno in realtà le cose. La Margherita e i DS hanno preannunciato la loro intenzione di unirsi al più presto in un unico partito democratico. Alle elezioni si sono presentati insieme alla Camera, come Ulivo, e divisi al senato. Dopo la vittoria cosa ti vanno a pensare? Un Ds alla Camera ed un Margherita al Senato… Agli altri niente… Politicamente non può andare bene comunque la si giri. La stortura per me è chiarissima. Piuttosto non caschiamo anche in questa esca mediatica che cerca di fare credere alla gente che il solito Bertinotti divide il centro sinistra. Come quella delle tasse è la mela avvelenata che la destra sta distribuendo agli ingenui per mettere in difficoltà il nuovo governo di fronte all’opinione pubblica. La politica sa anche essere strana e di difficile interpretazione. Se proprio non è il nostro forte, distraiamoci col Grande Fratello e facciamo finta di soffrire per la nomination del Cavaliere che non si rassegna alla sconfitta. La rinuncia di D’Alema, che fra l’altro non si era nemmeno candidato, è un gesto di assoluta maturità politica che gli fa veramente onore.

 

63. 20/4/2006

OCCHIO AL FINANCIAL TIMES
da Vittorio Grondona – Bologna

Dopo avere esaminato con assoluto scrupolo l’operato economico da terzo mondo del centro destra, tanto da poterlo criticare duramente quasi ogni giorno nelle sue edizioni, il Financial Times ci anticipa clamorosamente le sue nere previsioni per il nostro futuro: sarà la sinistra che ha vinto le elezioni a portare l’Italia fuori dall’euro. Già!... Proprio quella sinistra che a suo tempo aveva rivoltato in positiva una situazione socio-economica italiana a dir poco disastrosa fino al conseguimento dei requisiti necessari per entrare fra i primi a far parte della moneta unica europea… Qui si vende l’Italia proprio un tanto al chilo… Qui c’è gente che fa le scarpe anche a Frate Indovino… Mi aspetto presto un calendario del Financial Times nella cassetta delle lettere col relativo bollettino di versamento volontario. Probabilmente Alberto Fremura sta già studiando come disegnarne la copertina.

 

64. 19/4/2006

RAGIONAMENTI PER SCEMI SERI
da Vittorio Grondona - Bologna

Ma come farete voi della sinistra a governare con una maggioranza così risicata? Vi conviene passare la mano e lasciare a noi il comando che siamo in meno…

 

65. 18/4/2006

DALEMISMO, BERLUSCONISMO E NIENTE PIU’
da Vittorio Grondona - Bologna

Dopo le elezioni dovrebbero farsi sentire le voci dei vincitori e degli sconfitti. Di tutti, insomma. Invece si discute da una parte solo dei pensieri di Massimo D’Alema e dall’altra di quelli di Berlusconi. Questi ultimi peraltro amplificati fino all’estremo dal vociare servente dei suoi portavoce.

 

66. 18/4/2006

BOLOGNA DOCET, MA IN RELIGIOSA LEGALITA’
da Vittorio Grondona – Bologna

Il centro di Bologna è ormai tristemente uguale a quello di tante altre città, soprattutto del nord. Le banche si sono impossessate di tutti quegli ambienti in cui si svolgevano attività commerciali e artigianali che fino a qualche anno fa davano vita ad una città accogliente e piacevole. Piazza Maggiore è diventata sede di bivacco per nullafacenti. Qualcuno prende pure il sole lungo disteso sui marciapiedi davanti a San Petronio. Chi si avventura ancora ad entrare in città con l’auto, specialmente nelle ore notturne, e non si accorge della presenza sempre attiva delle trappole elettroniche, pagherà prima o poi a caro prezzo la sua negligenza. A distanza di tempo la multa è assicurata. Sono 229 gli automobilisti incappati nelle esche elettroniche comunali che hanno ricevuto in un anno multe di importo in molti casi perfino superiore al proprio reddito, tanto da doverne chiedere la rateizzazione. Da parte sua il Comune ha dovuto stanziare altri due milioni di euro (cronaca di Repubblica di oggi) per permettere ai vigili urbani di notificare le contravvenzioni nei termini. Oggi leggo ancora sul giornale che Cofferati ha vietato la piazza anche alla tradizionale festa delle matricole… E’ questo che insegna una amministrazione rigida come quella attuata a Bologna? Un giro pazzesco di quattrini che entrano da una parte ed escono dall’altra senza ricavarne significativi benefici per la città. Per quanto riguarda il traffico,poi, nella pratica non viene soppresso, ma solo punito a posteriori. Tutti scontenti, allora, e via andare!…

 

67. 14/4/2006

MESSAGGI ELETTORALI
da Vittorio Grondona – Bologna

Messaggio dal Nord /2 : pancia mia fatti capanna.
Messaggio dal Centro: dividiamo da buoni fratelli.
Messaggio dal Sud: baciamo le mani.

 

RIFERIMENTO 12/4/2006

MESSAGGIO DAL NORD
da Giorgio Goldoni

Il messaggio proveniente dalle elezioni è abbastanza chiaro: ci sono due Italie, e voi in quale preferite vivere? Il Nord manda un messaggio poderoso, anche se manca il tassello emiliano , e per vedere l’Emilia rientrare nel suo alveo di tradizionali valori morali, economici e storici si dovrà attendere che una generazione (quelle dei guareschiani “trinariciuti” ) sia definitivamente scomparsa.

 

68. 14/4/2006

ABBIAMO BISOGNO DI IDEE
da Vittorio Grondona - Bologna

Io do una cosa a te e tu dai una cosa a me… Brrr! Si incomincia ad inciuciare… Pare che D’Alema sia d’accordo per affidare la presidenza di una delle camere al centro destra… Che non abbia digerito il fatto che i voti auspicati per i DS siano andati forse a Rifondazione? Per Fassino la differenza tra Camera e Senato è stata invece determinata dai voti dei giovani… Io penso però che in questa situazione di stallo economico e sociale l’Italia non abbia bisogno di dividere la torta elettorale, ma l’assoluta necessità di idee per potere risorgere. Ricordo in proposito un vecchio detto che recitava circa così: se ci scambiamo una lira avremo sempre una lira ciascuno, mentre invece se ci scambiamo un’idea, avremo ciascuno raddoppiato le nostre idee… Caro centro sinistra, prendi quello che ti spetta e incomincia a darti da fare… Gira che ti rigira non sembra ahimè cambiare proprio nulla all’orizzonte, a cominciare dagli autoleletti di lista: sempre quelli, fino alla noia!

 

69. 12/4/2006

PRESO PROVENZANO
da Vittorio Grondona – Bologna

E’ davvero sconcertante. Dopo quarantatre anni ci siamo accorti che per prenderlo sarebbe stato sufficiente bussare alla sua porta di casa.

 

70. 12/4/2006

AGGRAPPATO AL POTERE COME GATTO SILVESTRO AL VETRO
da Vittorio Grondona - Bologna

Un governo deve fare l’interesse di tutti e per farlo deve governare insieme all’opposizione. Bravo Cavaliere! Detto da lei, poi, è proprio il massimo…Come mai quando era al potere lei non l’ha fatto? Come mai lei ha costantemente ignorato o soffocato con la prepotenza della maggioranza ogni suggerimento della parte avversaria su ogni tipo di argomento?... Spero che il centro sinistra respinga con forza la sua proposta. Mi sembra davvero impossibile che ancora non sia chiaro il concetto che nel nostro Paese una grande coalizione sarebbe una minaccia per gli ideali e gli interessi diametralmente opposti di entrambe le coalizioni politiche che lo compongono. (...)

 

71. 11/4/2006

ADESSO OCCHIO AGLI INCIUCI
da Vittorio Grondona - Bologna

La maggioranza degli elettori ha votato per il centro sinistra. Almeno così ci dicono i dati ufficiali. Mi risuonano ancora nelle orecchie le assicurazioni dei vari Nania, Schifani, Casini, Fini ecc.: “…con questa buona legge elettorale chi prende un voto in più governa…”, sbraitavano in ogni occasione… Governare, ecco cosa dovrà fare ora il centro sinistra. Se si renderà impossibile farlo, beh, allora si valuteranno al momento i provvedimenti più idonei da adottare. Premi regionali di maggioranza a parte, gli elettori del Senato rappresentano nella realtà una sola parte degli elettori italiani presi nel suo complesso. Caso ha voluto che in queste elezioni gli elettori di destra maggiori di 25 anni siano stati leggermente più numerosi di quelli di sinistra. Mi rifiuto di credere che chi abbia votato per il centro sinistra alla Camera abbia nel contempo espresso la sua preferenza per il centro destra al Senato. La stortura che ne è uscita è il frutto della porcata legge elettorale che menti da isolare politicamente ci hanno ignobilmente propinato a suon di maggioranza. Adesso sarebbe davvero un guaio ricorrere ad inciuci con quei cd saggi di destra.

 

72. 6/4/2006

ABOLIRE L’ICI E’ CIVILMENTE GIUSTO
da Vittorio Grondona – Bologna

L’ICI è una tassa iniqua e indegna di un paese civile quando è applicata sulla casa di abitazione. Dovrebbe essere abolita il prima possibile senza nemmeno pensarci su. Tutti abbiamo diritto alla casa. Non è infatti un lusso per la maggioranza delle famiglie. Per qualcuna potrebbe forse anche esserlo, ma in questo caso una buona amministrazione troverebbe mille modi per evitare qualsiasi sperequazione. Già tassano le malattie con ticket offrendo in compenso un’assistenza sanitaria costosissima alla società, ma sostanzialmente inefficiente per l’ammalato meno abbiente, il quale spesso si trova costretto ad abbandonare perfino la cura della sua salute. L’ICI è nata perché è una tassa facile e visibile. Soprattutto è comoda da controllare per chi l’ha inventata. I politici affermano che l’87% delle famiglie italiane sono proprietarie della casa in cui abitano. Può anche darsi, ma dovrebbero anche dire che almeno l’80% di quelle famiglie non potendo affrontare i liberi affitti imposti da un sistema capitalistico di classe si sono indebitate fino all’osso per comprarsi a rate la casa della quale probabilmente diventeranno proprietarie solo fra 25/30 anni… Sempre nell’ipotesi che una banca qualsiasi nel frattempo non riesca a farsela propria fra un cavillo e l’altro.

 

73. 5/4/2006

VOTANTONIO
da Vittorio Grondona - Bologna

Pare che questa sera a Mediaset ci sarà un ennesimo intervento del Silvio nazionale. Pare anche che ci siano in studio giornalisti di sinistra, quindi niente violazione (per lui) della par condicio. Pare infine che le truppe di sinistra siano leggermente incazzate! Tarattattara tarattattà…

 

74. 5/4/2006

ATTRIBUTI /2
da Vittorio Grondona – Bologna

I grandi nobili, per esempio, sullo stemma di famiglia ne hanno tre e qualcuno anche di più. Il guaio è che in questo periodo elettorale quelli naturali degli italiani normali si sono messi spontaneamente a girare incontrollati e non hanno intenzione di fermarsi. E si sa, in queste condizioni si mette a girare per simpatia anche il sangue concentrandosi più abbondantemente intorno al cervello. Speriamo che aiutato da cotanta forza di vita il cervello ne tragga il giusto vantaggio per funzionare come si deve il 9 di aprile.

 

RIFERIMENTO 4/4/2006

ATTRIBUTI
da Gino Fino, Ceprano.

Con la sua ultima boutade, il Berlusca ha dimostrato incontrovertibilmente che i COGLIONI SONO SICURAMENTE PIU’ DI DUE!

 

75. 5/4/2006

ERRATA CORRIGE
da Vittorio Grondona - Bologna

Devo chiedere scusa agli amici del blog per avere erroneamente indicato in 35 mila miliardi di euro le risorse che il Cavaliere dovrà recuperare per mantenere le promesse elettorali. La fretta della diretta mi ha confuso. Gli euro necessari, ovviamente al netto dell’ ICI in quando la sua annunciata straordinaria ed effervescente eliminazione è saltata fuori all’ultimo momento come disperato scatto finale per ribaltare l’esito di uno scontro abbondantemente perdente fino a quel momento, sono in realtà solo, si fa per dire, 35 miliardi. Come promesso durante il dibattito TV, in questi giorni il Presidente del Consiglio sta spiegando a Prodi in privato da quale miracoloso cilindro li farà saltare fuori. Dopo spero che il suo volontario segretario d’occasione, signor Gianni Guasto, abbia la gentile compiacenza di comunicare il miracolo anche a me.

 

RIFERIMENTO 3/4/2006

CARO GRONDONA
dal PresDelCons (via Gianni Guasto)

Caro Grondona, se vuol sapere come finazierò la riduzione delle
tasse, glielo dico dopo.

 

76. 4/4/2006

PUNTI DI VISTA
da Vittorio Grondona - Bologna

Io non voto contro il mio interesse!

Coglione! (csf)

 

77. 4/4/2006

LE SCUSE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
da Vittorio Grondona - Bologna

Sono carezze alla carta vetrata.

 

78. 4/4/2006

CARO PRODI
da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Prodi, glielo dico io dove vive il Presidente. Vive in Sardegna coccolato dai suoi fidi destrieri, quando si muove a piedi lo si intravede appena tra i suoi gorilla. Quando è solo si tuffa nel denaro volato via dalle tasche degli italiani e finito nelle sue piscine dorate. Sa che esiste la scuola pubblica per sentito dire, le ricerche che conosce sono solo quelle di mercato. Ubriaco io? Vespa moderi! Prodi è un riciclato. Quando si dice capire lucciole per lanterne e insistere ugualmente a fare il Capo del Governo! Questa volta non disegna? Chissà qual è il messaggio che vuole mandare... Che abbia imparato la lezione?. Ho sentito dire che il Duce andava a scuola di dizione per trascinare le masse! Lui si vede che è andato a scuola di comportamento.

 

79. 3/4/2006

QUELLO CHE NON FECE IN ITALIA, FECE IN IRAQ
da Vittorio Grondona - Bologna

Cinquecento buone azioni in Iraq. Quasi quasi sono invidioso. Vorrà dire che manderemo i nostri figli a studiare nelle scuole iraqene. I nostri malati che qui in Italia dopo la chiusura indiscriminata di numerosi ospedali aspettano anche un anno per fare un esame diagnostico potranno fare la coda anche negli ospedali costruiti dai nostri soldati sulle rive dell’Eufrate nella pianura mesopotamica. Abolisce l’ICI sulla prima casa. Guarda caso è una tassa comunale e lui la vuole abolire gratis come governo. Va mo là! Bravo!

 

80. 3/4/2006

UNA DONNA VICE? UNA VALLETTA INSOMMA!
da Vittorio Grondona

Il destino della donna è quello di essere vice. Vice di qua, vice di là? In pratica la sua firma non conta mai! Un governo bigotto ha come la Chiesa bigotta una grande paura dell’emancipazione femminile. Dove prende i quattrini (35 mila miliardi di euro, mica bruscolini)? il Presidente lo spiegherà a parte a Prodi, gli italiani è meglio che non lo sappiano

 

81. 3/4/2006

CARO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Presidente del Consiglio, dica lei come farà a calare le tasse e mantenere le stesse promesse fatte nel 2001. Prodi è stato chiaro su come sarà trattata la successione sotto il suo potenziale Governo. A questo punto ognuno di noi deve fare appello alla credibilità della persona. Crederci o non crederci è lì il problema! Spero che non vadano di lungo con questa inutile baggianata fino alla fine del duello. Ora si parla del passato della sinistra. Quello che ha fatto la destra in cinque anni ormai è chiaro. Praticamente tutto secondo il Cavaliere. Ha portato l’Italia nel Paese dei Balocchi e gli italiani irriconoscenti non se ne sono nemmeno accorti.

 

82. 3/4/2006

REPETITA IUVANT
da Vittorio Grondona – Bologna

Già ho detto che parlare di tasse in periodo elettorale è una grossa fesseria. Però l’hanno fatto ed adesso bisogna rimediare. Per rimediare potrebbe essere utile ricorrere al contrattacco. Mettere cioè alle strette il Cavaliere proprio su quello che lui non ha fatto per un fisco più equo. La non tax area non è per niente utile ai più bisognosi in quanto non sarebbero ugualmente in grado di pagare nulla con un reddito annuo di 7.500 euro. Devono però pagarsi per intero tutte le tasse indirette, le quali non sono calate, ma semplicemente raddoppiate. Per quanto riguarda la tassa di successione, non si tratta di un balzello in più su un grande patrimonio già tassato, ma semplicemente una tassa applicata ad un terzo che col quel patrimonio c‘entra solo per fatto ereditario e non per suo merito produttivo. Diverso è invece il passaggio di casa o di attività fra padri e figli. Questi piccoli patrimoni infatti non saranno minimamente toccati.

 

83. 2/4/2006

HANNO GIA’ VOTATO PER NOI…
da Vittorio Grondona - Bologna

A dieci giorni dalle elezioni i pre-autoeletti gironzolano già per Roma alla ricerca di una confortevole sistemazione logistica sia dentro che fuori dal Parlamento. Si preparano a godere dei sicuri lauti emolumenti che i loro non elettori saranno democraticamente obbligati a sborsare in ottemperanza ad una legge candidamente definita una porcata dallo stesso suo relatore. Nel frattempo gli italiani cercano disperatamente dai vari test dell’intelligenza un responso sul proprio stato mentale in quanto si meravigliano del fatto che ancora non riescono a capire che cavolo ci andranno a fare alle urne il 9 di aprile.

 

84. 1/4/2006

VIGNETTE
da Vittorio Grondona - Bologna

http://www.sabellifioretti.com/Vignette5.jpg

 

85. 1/4/2006

LA FORZA DI UNA BUONA UNIONE
da Vittorio Grondona - Bologna

Il blog mi sta contagiando… Sto infatti prendendo l’abitudine a leggere le interviste, cosa che in passato non avevo mai fatto. Quelle ai VIP continuano però a piacermi poco. Non come sono scritte, ovviamente, ma non gradisco l’atmosfera di supponenza che circonda quel tipo di persone, che per quanto mi riguarda considero praticamente insulse. Normalmente è la loro fortunata condizione sociale che le fa apparire. Quasi mai le loro qualità personali. L’intervista a Lella Bertinotti è davvero piacevole. Nella mia fantasia si è raffigurata la vita di quella coppia. Una famiglia all’antica che nella vita in comune trova la serenità delle cose. E’ con questa forte base famigliare di reciproca comprensione che fuori dalla porta di casa si trova la forza combattiva del leone.

 

MAGGIO 2006

 

86. 29/5/2006

AL PEGGIO NON C’E’ PROPRIO LIMITE!
da Vittorio Grondona - Bologna

Certo che l’idea di Antonio Leonfonte è davvero forte. Ci voleva anche la regola per il branco… Sta a vedere che poco a poco sarà legalizzato anche in occidente lo sposalizio multiplo. Per l’uomo penso che non ci sarebbero troppi problemi, ma per le femmine scommetto di sì. E’ risaputo infatti che due o più galli in un pollaio si beccherebbero continuamente è potrebbero così compromettere i buoni rapporti del mucchio. Inoltre, per natura, la donna difficilmente si potrebbe innamorare di più uomini contemporaneamente, al contrario quindi dell’uomo che per fare certe cose se ne frega altamente dell’amore… Suvvia, il problema delle coppie di fatto è reale e delicatissimo, quindi cerchiamo di non esagerare.

 

RIFERIMENTO 27/5/2006

LE TRIPLE DI FATTO
da Antonio Leonforte, Roma

Fermo restando che non si capisce per quale motivo le coppie di fatto eterosessiali in cerca di garanzie non possano già oggi sposarsi in comune (come ho fatto io dopo 14 anni di convivenza e due figli), credo sia del tutto ragionevole che anche le coppie omosessuali possano sposarsi,
sinceramente non ci vedo nulla di male. E fin qui mi pare di essere in buona compagnia. Oggi però il cenno alla bigamia da parte di Isabella Guarini mi ha fatto venire in mente che questa sacrosanta battaglia dei (pochi) laici anti-clericali italiani potrebbe essere estesa, se seppure a costo di
qualche difficoltà in più per farla digerire al resto degli italiani. Mi viene in mente che si potrebbe generalizzare: un gruppo di persone di sesso vario desiderano contrarre un vincolo fra loro che li garantisca reciprocamente in modo analogo a quanto avviene fra i membri di una coppia sposata. Ben venga la bigamia, dunque (purchè sia possibile anche per una donna avere due uomini), e la trigamia, e la enne-gamia. Io personalmente starei malissimo in una tripla di fatto, ma magari per altri non sarebbe così.

 

RIFERIMENTO 26/5/2006

FAMILY /4
da Isabella Guarini

Caro CSF, secondo la Politica,quella dei filosofi, il ruolo dello Stato dovrebbe essere quello di mettere ordine nelle relazioni tra i cittadini. Vi sono Stati che perseguitano chi non si adegua alle leggi e Stati che lasciano libera scelta. Il problema è di fare leggi a cui spontaneamente si adegua la maggioranza dei cittadini. Se cominciamo a considerare i tanti modi con cui due rappresentanti del genere umano possono stare insieme, non costruiamo uno stato di diritti e doveri ma un caos in cui dovremmo prendere in considerazione anche la bigamia.

 

87. 28/5/2006

SENATORI A VITA
da Vittorio Grondona - Bologna

A chi non piacerebbe fare il senatore a vita? La vita si allunga miracolosamente e soprattutto nessuno si azzarderebbe a parcheggiare su una sedia vicino al camino il nonno senatore centenne lucido di mente...

 

88. 28/5/2006

LA FAMIGLIA
da Vittorio Grondona – Bologna

Personalmente io penso che la famiglia sia solo quella consolidata ormai da secoli. Composta cioè da moglie, marito ed eventuali figli, naturali o adottati. Le unioni di fatto, per le quali non ho proprio nulla in contrario, sono decisamente un’altra cosa. Magari con qualche similitudine alla vera famiglia, ma con la stessa non condividono quel vincolo indispensabile che ne caratterizza la diversità. Sono realtà però che uno Stato civile e soprattutto laico ha il dovere di disciplinare comunque e di cercare regole eque e precise che stabiliscano i doveri ed i diritti di coloro che intendano stare insieme in un sistema diverso dalla famiglia tradizionale. Sposarsi col miraggio del divorzio mi sembra una grossa scemata. Così come non mi sembra equo stabilire per legge dei diritti, come per esempio quello della reversibilità della pensione, senza un formale pubblico contratto di convivenza fra due persone. Quando si devono riconoscere dei diritti è difficilissimo stabilirne le condizioni. In poche parole, non si può stare nella situazione di liberi e di sposati nello stesso tempo.

 

89. 28/5/2006

PRESIDENTI: LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO
da Vittorio Grondona - Bologna

Luca Corsero di Montezemolo attacca gli interessi degli operai dettando al nuovo governo perfino le strategia da seguire e agli italiani non gliene frega niente!

 

90. 25/5/2006

TUTELA DELLA FAMIGLIA – UN PICCOLO ESEMPIO
da Vittorio Grondona - Bologna

Marito e moglie regolarmente codificati dal Vaticano come famiglia che a 65 anni di età hanno un reddito complessivo maggiore di 70 milioni delle vecchie lire devono entrambi pagare il ticket sanitario. Una coppia di fatto, non registrata secondo Romana Chiesa, che si trovasse nella medesima situazione a 65 anni, è esente invece dal ticket sanitario se il reddito di ciascuno dei due componenti la coppia non superi la suddetta soglia dei 70 milioni di vecchie lire/anno. In sostanza, a parità di reddito, fino a 140 milioni di lire quella coppia non paga ticket. Questo è uno degli strani cristianissimi metodi coi quali nel nostro Paese viene tutelata la famiglia cd “regolare”, soprattutto quando ha maggiore bisogno di aiuto! Unioni di fatto: pro e contro, quindi?...

 

RIFERIMENTO 25/5/2006

FAMILY /3
da Isabella Guarini

Caro CSF, che fortuna poter esprimere la propria opinione sulla famiglia!. IL blog è per me la prima occasione pubblica e ringrazio CSF, perché , nonostante i tanti convegni elettorali non si ha più l’opportunità di essere ascoltati come elettori ed elettrici. Al bando ogni piaggeria e discutiamone. Insisto sul concetto di famiglia come prevista dalla maggioranza degli italiani e condivido le osservazioni di Vittorio Grondona sulle diseguaglianze che si potrebbero riprodurre per tentare di uguagliare. Ciò avviene anche per il Ministro della Solidarietà Sociale che è partito subito mettendo in evidenza le minoranze dei clandestini senza considerare i tanti immigrati in regola che vivono in disagio per la scarsa capacità di accoglienza nelle città. Se poniamo attenzione alle tante dichiarazioni dei neo ministri, si evidenzia la tendenza ad affrontare problematiche di minoranza non rappresentative della maggioranza degli italiani, come la pillola abortiva, la procreazione assistita. L’unico argomento che appresenta tutti, tranne gli evasori di sempre, è la manovra fiscale. Ma non è finita qui.

 

RIFERIMENTO 25/5/2006

FAMILY /2
da Isabella Guarini

Caro CSF, Freeman chiede, ironicamente, una risposta al suo quesito sul punteggio da assegnare ai coniugi secondo il comportamento. Rispondo seriamente . Caro Freeman, il punteggio di cui parlavo è relativo al diritto di vivere insieme al coniuge in caso di trasferimento in alcuni pubblici impieghi. Nelle graduatorie, quindi, il cosiddetto ricongiungimento al coniuge consente di scalare molti posti. Allora sì che si potrebbero creare finte unioni, eterne, di fatto. Con la spregiudicatezza che ci ritroviamo, la scalata è assicurata. Propongo, quindi, di denominare il Ministero della Bindi, Ministero delle Coppie di Fatto, così sarebbe più chiaro il fine della sua istituzione.

 

91. 25/5/2006

PRESENTIMENTO
da Vittorio Grondona – Bologna

Ho la stranissima impressione che il centro-sinistra stia studiando una strategia indolore per non ritirare le nostre truppe dall’Iraq. Si parla di una missione civile (?)… Di una missione che dovrà però essere protetta necessariamente con le armi… Caro centro-sinistra, occorre in proposito maggiore chiarezza d’intenti!

 

92. 25/5/2006

IL CAVALLO DI CALIGOLA
da Vittorio Grondona - Bologna

Maurizio Saia senza tanti preamboli è stato definito imbecille dal suo diretto capo per la sua infelice uscita nei confronti di Rosy Bindi. Che io sappia Saia non è stato eletto dal popolo, ma messo lì a dire stupidate proprio da chi ora lo definisce sciocco. Sarebbe interessante sapere quale strategia politica abbia spinto AN alla scelta di un imbecille da fare senatore.

 

93. 24/5/2006

GIUSTIZIA E LEGALITA’ VANNO A BRACETTO
da Vittorio Grondona – Bologna

In questi giorni di scopa nuova governativa i neo ministri, Prodi e Di Pietro in primis, si riempiono la bocca con la parola legalità. Io penso che laddove la giustizia sia ammalata la legalità sia addirittura moribonda. A meno che non la si imponga col bastone… Aumentiamo quindi la giustizia, soprattutto quella sociale, e ne ricaveremo più legalità spontanea.

 

94. 22/5/2006

MEGLIO FISCHIARE UNA CANZONETTA
da Vittorio Grondona – Bologna

Io sono del parere che fischi siano un atto di intollerante maleducazione sempre ed ovunque. A teatro, nelle piazze, allo stadio e in Parlamento. Vero e proprio sfogo impotente di collera da branco selvaggio.

 

95. 21/5/2006

DITUTTOUNPOLOGI
da Vittorio Grondona - Bologna

Secondo me tutti siamo chiamati ad esprimerci sui fatti che ogni giorno coinvolgono il genere umano. Se parlassimo solo di ciò che conosciamo vivremo in un mondo tragicamente silenzioso. Tutti possono parlare di tutto, tanto per capirci. Colui che parla di tutto senza sapere nulla nella pratica non esiste. Sta poi all’intelligenza di chi ascolta sapere cogliere da ogni discorso la parte buona. E’ vero, a volte viene da dire “ma che diavolo sta dicendo costui”..., ma come in tutte le cose bisogna avere pazienza se vogliamo vivere insieme agli altri. Anziché nientologi possiamo pertanto definirci globalmente dituttounpologi.

 

RIFERIMENTO 20/5/2006

NIENTOLOGI /2
da Bruno G. Viano

Ringrazio tutti gli amici blogghisti che si stanno dando un gran daffare per far sì che il termine abbia una acconcia definizione: sennò la Crusca ce lo cassa, ovviamente. Mi permetto di insistere sulla mia originaria: “colui che parla di tutto senza sapere nulla”, perchè mi pare che - purtroppo - riesca più nudamente e crudamente, delle altre pur brillanti proposte, a descrivere la situazione catodica media di tale figura . Peraltro, anche se la seguo solo a distanza, mi pare che la diatriba che attualmente impegna il blog sul “caso Rossella” venga in aiuto alla causa. Infatti, nel caso (invero molto probabile) che la Crusca ci snobbi, tenterei in alternativa di proporre un ulteriore corollario ai molti che attorniano la celeberrima “legge di Murphy”, e di chiamarlo “Primo corollario televisivo, o di Rossella”: “Tanto più il nulla alberga nella mente e nell’anima, tanto più in alto si tenderà ad arrivare nel giornalismo televisivo italiano”. Molto rude anche questo, ma a leggere i commenti del blog non poi così lontano dal vero (come tendenza attuale e fatte salve le debite eccezioni, ovviamente..).

 

RIFERIMENTO 19/5/2006

TUTTOLOGY
da Antonio Leonforte, Roma

Perché non si fonda una nuova religione VIP, Tuttology appunto, una speche
di pantesimo catodico con D’Agostino come profeta e Mughini come officiante
con delega ad aborrire (l’evasione fiscale, i calzini corti, le doppie
punte, qualsiasi cosa insomma). Se promettete di iscrivervi metto in piedi
un sito e regalo anche le magliette.

 

RIFERIMENTO 19/5/2006

NIENTOLOGIA
da Peter Freeman

Caro Csf, non so se l’Accademia accoglierà la proposta di Bruno G. Viano. Confesso però che da un po’ di tempo anch’io mi interrogo sulla figura del “tuttologo”. E’ figura televisiva assai, nel senso che senza la tv, i suoi talk show e i salottini dan strapazzo, forse il tuttologo non esisterebbe. A mia volta ero giunto a una definizione, che non è neologismo: “specialisti in cose generiche”. Può andare?

Può andare ma questa definizione l’ho sentita per la prima volta trent’anni fa in bocca Francobaldo Chiocci, giornalista del Tempo: “Io sono specializzato nel generico”, diceva (csf)

 

96. 18/5/2006

SI FARA’ LA TAV?
da Vittorio Grondona – Bologna

Certo che si farà. Nel rispetto dell’ambiente e con il consenso della popolazione (Livia Turco).
Certo che si farà. Ma non con le bastonate…(Pecoraro Scanio).
Queste sì che sono idee chiare. Secondo me, con l’aria che tira in Val di Susa. la TAV non si farà… E’ un modo come un altro per salvare capra e cavoli… A meno che tutto alla fin fine dipenda dal prezzo, come nella famosa barzelletta.

 

97. 18/5/2006

TUTTI NOI POTENZIALI MINISTRI /2
da Vittorio Grondona - Bologna

Ho appena ascoltato la meravigliosa romanza “Casta Diva”, interpretata da Maria Callas, maestro Tullio Serafin, coro e orchestra del Teatro alla Scala di Milano (1961). Come è finita ho sentito il bisogno del bis… E ovviamente me lo sono concesso. Mentre riposizionavo la testina del giradischi mi sono ricordato che poco prima avevo visto in TV la lista del nuovo governo Prodi e che in quel momento avevo al contrario provato un imprecisato senso di disgusto. L‘opposto quindi della piacevolezza spontanea che mi aveva appena provocato la deliziosa melodia di Bellini. Le solite facce, quali pedine in fila al classico “Giro dell’Oca”. Indipendentemente dalla qualità e dall’esperienza individuale, c’è chi va avanti, chi si ferma un giro e chi torna indietro, ma tutto in famiglia. Cinque donne su otto senza portafoglio. Si sa, le femmine sono considerate spendaccione per la maggioranza dei maschietti… Due vice presidenti… Chissà quali eclatanti missioni saranno loro affidate oltre all’aumento probabile della scorta e dello stipendio… Mastella ministro della Giustizia… A quel punto mi era andato di traverso il vino. Poi pensai: tanto eravamo abituati a Castelli!... Non si può nemmeno dire che se sono rose fioriranno. Ormai le abbiamo viste miseramente rifiorire per infiniti anni. Vediamo come si comporteranno i neo ministri di Rifondazione che rappresentano l’unica vera novità di questo governo. Caro signor Pier Franco Schiavone, sono completamente d’accordo con lei

 

RIFERIMENTO 17/5/2006

TUTTI NOI POTENZIALI MINISTRI
da Pier Franco Schiavone

Non mi crea problemi criticare chiunque, secondo me, lo meriti, perché immagino la persona, da Carlo Rubbia a Mario Rossi, bambina e poi adolescente. È un espediente psicologico che mi sono inventato per non avere sudditanze verso nessuno. Funziona, pur ammettendo che il cervello di Rubbia é superiore al mio e che ha infinite conoscenze che io non ho, ma parlo di un grande scienziato. Se il discorso verte sui politici in generale allora non mi pongo nemmeno il problema, perché la distanza, in termini di conoscenza, non potrà mai essere notevole, al massimo riconosco ad alcuni di loro più scaltrezza. Per questo quando ho visto la lista dei Ministri ho avuto un colpo. A parte il fatto che sei donne in Ministeri non determinanti, a parte uno, sono una miseria, quando ho visto Mastella alla Giuistizia e Mussi all’Universitá, mi si è rafforzata la convinzione che ho ancora tempo, coi miei 50 appena compiuti, per diventare Ministro. Poi mi dovranno spiegare perché la Bindi non andava bene alla sanità di cui è giá esperta.

 

98. 15/5/2006

LEGGI DISUMANE
da Vittorio Grondona - Bologna

Ormai tutto è automatizzato. Il PC, la calcolatrice ci risparmiano anche i più piccoli sforzi della mente e macchinari straordinari ci risparmiano pure le fatiche del corpo. Dall’uomo ormai non si pretende nulla che lo identifichi come prestatore pensante. Ogni cosa si fa in serie. In caso di guasto tutto è già predisposto. C’è una macchina che testa, ti dice cosa non va e quale elemento è da sostituire. Con la legge 30, cd Biagi, assimilando in toto questa terribile realtà, le istituzioni hanno disciplinato di conseguenza il nuovo mondo del lavoro inventando la flessibilità. In poche parole l’uomo è diventato un robot e quindi può essere affittato a piacimento. Per il progresso dell’economia ci raccontano ipocritamente… Sarà… Però tutto questo non mi sembra un gran progresso per il genere umano…

 

99. 14/5/2006

TRIUMVIRATO
da Vittorio Grondona – Bologna

E’ incominciato il gioco dei quattro cantoni. Con la faccia più tosta di questo mondo chi sa fare il meccanico si adatta a fare il falegname e viceversa. L’importante è non rimanere fuori. La differenza fra sinistra e destra è che il centro sinistra pretende un posto di potere per comandare, mentre il centro destra lo riceve in dono solo per ubbidire. Perfino il leader vincitore delle primarie è messo alle strette: gli vogliono appioppare due angeli custodi che alle primarie non si erano nemmeno candidati. Un leader uno e trino quindi, tanto per rimanere nel tema divino a cui il precedente Primo Ministro ci aveva abituato. (...)

 

100.        11/5/2006

RISPOSTA OBBLIGATA
da Vittorio Grondona - Bologna

E’ logico che qualcuno sia contento di Cofferati. Non si è mica eletto da solo… Lungi da me quindi ogni polemica. Tutto sta ad intenderci cos’è e fin dove è logico estendere il centro della città per distinguerlo appunto dalla periferia. Una volta erano le famose porte che segnavano il confine. Io penso che a tre chilometri o più dalle antiche porte sia corretto riferirsi all’estrema periferia della città… Se per il signor Gruppioni non è così è del tutto pacifico che si senta dalla parte della ragione. Oltre agli Ausiliari del Traffico, altre amministrazioni, come l’Azienda tranviaria ed altri hanno avuto l’autorizzazione di fare multe alle auto in sosta proibita o di farle rimuovere… Non ha importanza chi ha iniziato a fare cose sgradevoli e scriteriate, la differenza positiva la fa chi accorgendosi della loro inutile intolleranza le elimina e non chi invece continua a mantenerle in funzione, lucrandoci addirittura, in forza del fatto che sia stata un’altra amministrazione ad istituirle. (...)

 

RIFERIMENTO 11/5/2006

DIFENDO IL CINESE
da A. Gruppioni

Caro concittadino Grondona, Lei scrive: “Hanno sguinzagliato una marea di giovani senza futuro certo di lavoro in ogni strada a fare contravvenzioni”, è vero, vengono chiamati Ausiliari del traffico, esistono in molte città italiane e a Bologna operano da anni, molto prima dell’arrivo di Cofferati, il quale, in questo campo, non ha creato ad hoc un bel niente, anche la sosta a pagamento nella prima periferia, non in quella estrema come Lei sostiene, vige da prima di Guazzaloca. Per non parlare di tutti i divieti che affliggerebbero gli automobilisti...il Codice della Strada mica l’ha inventato il Cinese! Se proprio si vuol parlare di Bologna o di Cofferati cerchiamo di farlo in modo più serio.

 

RIFERIMENTO 11/5/2006

SOLO UNA COSINA SU BOLOGNA
da Pier Franco Schiavone

Un piccolo esempio di stupidità. Ho un’amica a Bologna, che vado a trovare spesso di domenica, in Via dell’Oro. Sono sempre arrivato da Milano con la macchina e ho sempre parcheggiato nel garage della mia amica senza dare nessun problema alla città. La penultima volta mi è arrivata una multa salata per aver percorso una strada vietata ai non residenti (divieto peraltro non visto e dunque mal segnalato). La volta successiva, ho impiegato un’ora a trovare un buco ad un paio di chilometri dalla meta. Risultato, una macchina in più in strada in una cittá giá soffocata dalle auto.

 

101.        11/5/2006

SERVILI ED INUTILI PRECISAZIONI
da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Vincenzo Rocchino, non sapevo dell’iniziativa di Fassino, ma analizzando i quattro punti da lei citati non ci trovo poi niente di straordinario. Secondo me tutto deriva dal fatto evidente che il Foglio è uno dei quotidiani della destra che più di parte non si può. Io del resto mi vanto crudelmente di non leggerne nemmeno una riga. Venendo al sodo, io penso che in questo caso Fassino abbia voluto ricordare a chi di solito si mette senza scrupoli la Costituzione sotto i piedi, che il governo di centro sinistra prenderà le sue decisioni proprio secondo le regole scritte sulla Carta Costituzionale. Nel caso poi che si presentasse l’assoluta necessità di aggiornare ai nostri tempi alcuni articoli della stessa Costituzione, fa intendere che le modifiche saranno concordate anche con l’opposizione. Inoltre conferma l’intenzione che nell’ipotesi di crisi del governo Prodi il centro sinistra non si abbasserà agli inciuci. Per quanto riguarda i rapporti con la Magistratura e le grandi scelte di politica estera, come la guerra per intenderci, la Costituzione non lascia dubbio alcuno di come il Presidente della Repubblica e ciascun governo in carica debbano comportarsi. Tutto qui. Quindi si tratta di precisazioni inutili che io, per esempio, nei panni di Fassino mi sarei ben guardato di comunicare, soprattutto al Foglio.

 

RIFERIMENTO 11/5/2006

FASSINO E IL FOGLIO /2
da Vincenzo Rocchino, Genova

Caro Csf, devo ringraziare Peter Freeman per il suo intervento (che completa il mio e risponde a quello del sig.Grondona ). Semplicemente penso che l’abbiamo scampata bella e che la cosa non può, e non deve, finire a tarallucci e vino! Anch’io sono felice e orgoglioso che un Signore come Giorgio Napolitano, oggi sia il nostro Presidente.

 

RIFERIMENTO 11/5/2006

FASSINO E IL FOGLIO
da Peter Freeman

Caro Csf, Vincenzo Rocchino ha giustamente richiamato l’intervento di Piero Fassino sul “Foglio” chiedendosi, tra l’altro, perché nessuno abbia obbiettato. L’avrei fatto ma mi sono un po’ perso dietro ad altre vicende. Colgo l’occasione per farlo. Giudico i contenuti di quell’intervento semplicemente scandalosi. Perché stravolgono i principi intorno a cui la nostra costituzione incardina la figura del Capo dello Stato, garante della costituzione stessa. Perché subordina l’elezione del presidente ad un programma politico, definendo nei fatti una diarchia con il capo del governo di cui la Carta non fa in alcun modo menzione. Perché inserisce nelle prerogative del Capo dello Stato anche la politica estera e neppure questo è previsto dalla nostra costituzione: il presidente della repubblica non ne è responsabile, tant’è che quando si reca all’estero in visita ufficiale deve essere sempre accompagnato dal ministro degli esteri (art. 89 e 90). Perché lo scioglimento delle camere è regolato dalla costituzione e non è definibile con impegni “a monte”. Eccetera eccetera. Siamo insomma dalle parti dell’analfabetismo costituzionale, il che è grave. Ora, i casi sono due. O Fassino, con quell’intervento sulla stampa, ha voluto semplicemente fottere D’Alema mandando su tutte le furie l’Unione, cosa possibile ma che sta nel campo delle ipotesi; oppure si è trattato di di qualcosa di ben più serio di un semplice scivolone: il tentativo di trasferire al Quirinale scelte politiche che non sono nella disponibilità di quella carica. Detto in altre parole, la Bicamerale al Colle, sotto mentite vesti. Io son o rimasto basito prima, poi incazzato come una iena. E oggi sono contento che il presidente sia Giorgio Napolitano, che comunque la mettiate è una persona seria che la costituzione la conosce e la rispetta.

 

RIFERIMENTO 11/5/2006

LA PRESIDENZA DELLO STATO
da Vincenzo Rocchino, Genova

Caro Csf, gli accordi preventivi che Fassino ha annunciato sul Foglio di Giuliano Ferrara, per “rassicurare?” la Cdl per accettare la candidatura di D’Alema, come mai non hanno scandalizzato neppure un po’ il popolo di sinistra? I numerosi giornalisti che frequentano questo sito? I tanti lobbysti che sono sempre così attenti alle questioni politiche? E’ sufficiente dare una scorsa ai quattro punti, oggetto dell’accordo, per capire che, qualora fosse passato, sarebbe nata una nuova forma di carica non prevista dalla Costituzione (che non prevede alcun programma, o accordo, per la nomina del Presidente della Repubblica).
Questi i punti dell’accordo:
1) l’assicurazione che in caso di crisi del governo Prodi si tornerà a votare in base al principio della democrazia e dell’alternanza; 2) la promessa che come capo del CSM il Presidente opererà per evitare ogni possibile cortocircuito tra giustizia e politica (mantenere lontani i giudici da B.?), 3) sulle grandi scelte di politica estera la garanzia della massima intesa possibile; 4) la promessa della ripresa - all’indomani del referendum - del confronto tra le forze politiche che consenta di portare a conclusione una transizione istituzionale da troppi anni incompiuta (ritorno alla bicamerale?). Gradirei un commento.

 

102.        11/5/2006

BOLOGNA TINTA DI ROSSO ANTICO
da Vittorio Grondona - Bologna

Caro signor Pino Granata, nessuno è in grado di mettere in difficoltà Cofferati. Lui fa quello che vuole e chi non è d’accordo con lui se ne può pure andare a fare l’assessore in altre amministrazioni. Questa è la sua linea. A Bologna è stata creata ad hoc una situazione incredibile che quasi è impossibile non sbagliare. Come si esce di casa si hanno 90 probabilità su cento di incorrere in un divieto e di conseguenza in un’infrazione. Se poi si esce con l’auto le probabilità di errore salgono. Chi ha un mezzo non sa più dove metterlo, nemmeno le biciclette trovano un angolino di sosta libero. Anche nell’estrema periferia i non residenti pagano 1 euro per un’ora di sosta ed i residenti non riescono quasi mai a parcheggiare vicino casa. Hanno sguinzagliato una marea di giovani senza futuro certo di lavoro in ogni strada a fare contravvenzioni. Le moto e i cicli che a fatica riescono a guadagnarsi un posticino nelle vie più belle di Bologna, incatenati ovunque, offrono un visione estremamente triste. Non so che suola politica abbia frequentato Cofferati, non certamente quella comunista. Sul Golf non ho niente di positivo da dire, mentre sulle altre necessità più urgenti, come per esempio sul degrado cittadino, sulla qualità di vita dei bolognesi e sul costo della vita di tutti ed in particolare di quella degli studenti ospitati a caro prezzo in città, non smetterei più di parlare. Se poi il golf richiamasse veramente molto turismo come pensa lei, beh, allora per il comune si presenterebbe un’altra ottima occasione per spennare gente nuova.

 

RIFERIMENTO 10/5/2006

LO STRANO CASO DELLA SCUOLA DI GOLF A BOLOGNA
da Pino Granata

Posso capire che Rifondazione Comunista( e sottolineo Comunista) non voglia perdere l’occasione per mettere in difficoltà Cofferati, ma i motivi che questi paleocomunisti oppongono alla costruzione di un campo pratica di Golf a Bologna sono risibili, anacronistici ed antieconomici. Che il Golf sia uno sport per ricchi è cosa da vedere, il Tennis, lo sci o l’equitazione non costano di meno, ma opporsi al Golf significa non aver capito un accidenti ed ignorare come questo sport sia trainante per il turismo. In Italia ci vorrebbero mille campi da golf per attirare il ricco turismo americano, giapponese e nordeuropeo.Sono milioni i golfisti che affollano la Spagna, il Portogallo, la Florida e perfino il Marocco.Quella del Golf è un industria che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone e che rivaluterebbe il turismo , soprattutto, nel Sud Italia dove sarebbe possibile giocare tutto l’anno. (...)

 

103.        10/5/2006

LE DONNE… QUESTE SCONOSCIUTE!...
da Vittorio Grondona - Bologna

Non un voto alle donne. Nemmeno per scherzo. Alla quarta votazione la cdl avrebbe dovuto approfittarne per votare una donna anziché lasciare la scheda bianca. Il risultato sarebbe stato lo stesso. Coi tempi maschilisti che corrono, sai che effetto avrebbe fatto anche una finta spennellata di rosa… La destra non coglie proprio nessuna occasione che non venga direttamente dal suo capo. Quelle intelligenti, poi, non le riconosce nemmeno e quindi le ignora del tutto. Piuttosto vota Giuliano Ferrara… Ma così non fa nemmeno ridere!

 

104.        10/5/2006

VAE VICTIS
da Vittorio Grondona - Bologna

Se io fossi nei panni di Prodi, dopo aver vinto le elezioni per il rotto della cuffia in obbligata ottemperanza di una legge elettorale capestro, studiata apposta per farmi perdere, e dopo aver ascoltato i discorsi ostili e disfattisti dell’opposizione, col cavolo che lascerei dei posti istituzionali alla voracissima destra. Userei tutti i mezzi consentiti per garantirmeli tutti, come del resto ha fatto il Cavaliere durante il suo pontificato autonomo. Solo così potrei conseguire il massimo della governabilità possibile e mettere in pratica il programma scelto col voto democratico dalla maggioranza della popolazione. I politici del centro destra che si ostinano ancora a non credere di avere perso, devono a questo punto rassegnarsi e prendere atto che il centro sinistra governerà per il bene di tutti gli italiani e non solo per la metà di loro, come i faziosissimi portavoce di Berlusconi si dannano a far credere agli ingenui in ogni occasione.

 

105.        8/5/2006

PRESIDENTE OTTANTENNE CESCASI
da Vittorio Grondona - Bologna

Alcuni anni fa per certi settori del mondo del lavoro il sindacato si era accordato con la controparte di pensionare d’ufficio quei lavoratori che avessero raggiunto i 37 anni di contributi. La scusa ufficiale era quella di consentire un agevole e necessario ricambio generazionale, ma nella realtà si trattò di un vero e proprio ignobile taglio di teste. Quell’accordo, da catalogare fra i più cretini scaturiti dall’amministrazione sindacale Cofferati, aveva negativamente interessato moltissimi lavoratori che, avendo iniziato a lavorare da ragazzini, si erano trovati loro malgrado in pensione dalla sera alla mattina nonostante fossero ancora sostanzialmente giovani. Successivamente saltò fuori la legge truffaldina di Maroni che per pochi soldi sta ancora adesso accompagnando fino alla tomba in stato di schiavitù molti anziani lavoratori che hanno scelto di congelare la loro pensione ammaliati dal miraggio ingannevole di uno pseudo stipendio maggiorato fino al 50%. Nella realtà dei fatti però queste persone si trovano nella situazione paradossale di vendere la propria opera per metà di quello che percepivano quando erano lavoratori effettivi… In sostanza si può quindi affermare che nella nostra società solo i politici possono valere molto e di più anche da vecchi, tanto è vero che li stanno cercando col lanternino per farli per forza presidenti di qualche cosa!

 

106.        7/5/2006

GIUSTIZIA O VENDETTA?
da Vittorio Grondona - Bologna

Mi sembra di aver letto o sentito per radio che il reato commesso secondo sentenza da Cesare Previti risalga addirittura a 18 anni fa. Mettere in galera una persona dopo diciotto anni è una vendetta, non una giustizia. Anche la sistematica inefficienza di uno Stato incapace di punire i reati in tempi normali, quando cioè la pena avrebbe un senso, dovrebbe essere considerata una colpa grave. L’unica cosa positiva emergente in questa deprecabile faccenda è il fatto che si sia arrivati finalmente alla conclusione del processo. Ciò significa chiaramente che la giustizia non è affatto morta nel nostro Paese. Meglio tardi che mai… Però, in questo caso, pur essendo gravissimo il reato di corruzione di giudici, io sono del parere che dopo tanti anni sarebbe stato più che sufficiente limitare la punizione al risarcimento dei danni ed alla interdizione dai pubblici uffici dei colpevoli. La galera adesso è inutile e crudele. In definitiva, ritengo sostanzialmente giusto che la società quando sbaglia a causa dell’inettitudine dei rappresentanti politici che ha democraticamente eletto ne debba rendere pubblicamente conto ed accettarne le conseguenze negative.

 

107.        6/5/2006

EVVIVA IL PRESIDENTE
da Vittorio Grondona - Bologna

D’Alema non va bene a metà degli italiani e soprattutto non ha la benedizione vaticana; Amato non va bene alla sinistra radicale in genere; Letta va bene solo al Cavaliere; la Lega voterà fantasticamente per Bossi; Monti sembra un nome messo lì tanto per valutarne gli effetti in entrambe le coalizioni. E’ davvero difficile trovare la quadra, direbbe qualcuno… Personalmente proporrei la Finocchiaro. Sono convinto che rappresenterebbe tutti gli italiani nel migliore dei modi... Coi tempi che corrono, però, ho il timore che l’unica soluzione che andrebbe bene alla maggioranza dei nostri cd laici di centro-sinistra e di tutta la destra sarebbe quella di offrire la presidenza al Cardinale Ruini. Al limite, facciamo gli italiani fino in fondo: mettiamo a disposizione un numero telefonico a 60 cent di euro/minuto e diamo il via al televoto.

 

108.        5/5/2006

PACE E LIBERTA’
da Vittorio Grondona - Bologna

Io sono convinto che se il mondo arabo fosse ricco solo di fiori e di datteri anziché di petrolio, non avrebbe subito sessant’anni di guerre. Il mondo occidentale si sarebbe interessato di altre cose e molto probabilmente Palestina ed Israele ora vivrebbero felici ed in pace nei rispettivi Paesi consolidati in buon accordo. Non è possibile insegnare la pace e nemmeno la libertà. Sono valori che si capiscono appieno solo quando si perdono. Per questo penso che ciascun popolo debba attivarsi autonomamente per conquistarli e per difenderli con ossessiva costanza. Gli aiuti esterni, ivi comprese le missioni cd di pace, sono sempre interessati…

 

109.        4/5/2006

FACCIAMO ORDINE SULLE FESTE
da Vittorio Grondona – Bologna

La Resistenza non è stata una guerra civile. E’ stata una dura lotta tra soldati e combattenti italiani da un lato ed invasori tedeschi e loro collaboratori fascisti dall’altro. Tutti coloro che riconoscono con gioia di essere stati liberati il 25 aprile 1945 dall’invasore e dai fascisti hanno quindi diritto di celebrarla. Chi invece dopo 61 anni se ne rammarica ancora, per coerenza deve starsene a casa insieme alla sua bandiera. Il primo maggio tutti i lavoratori dipendenti fanno festa e si riuniscono nelle piazze per dimostrare ai padroni che sono tutti concordi a lottare per migliorare le proprie condizioni di vita. Non può essere quindi la festa anche degli imprenditori…

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

25 APRILE E 1° MAGGIO SONO FESTE DI TUTTI
da Tommaso Trevisiol, Verona

Negli anni settanta le sprangate se le son prese sia i compagni che i camerati, la differenza sta nel tono con cui giornali e politici commentavano i fatti: le botte di destra erano sempre indegne aggressioni squadriste, quelle di sinistra invece erano reazioni alle solite provocazioni fasciste. Per questo l’uso della parola “provocazione”, oggi, è abbastanza allarmante. Se si approvano fischi e insulti violenti al ministro Moratti (che - si dice - non c’entra nulla con il 1° maggio o il 25 aprile), allora si dovranno giustificare anche fischi e insulti al (probabile) presidente della Repubblica D’Alema o al presidente della Camera Bertinotti quando parteciperanno alla celebrazione del 4 novembre (con cui - dico io - non c’entrano nulla). Ma di questo passo, dove andremo a finire? Le feste nazionali appartengono a tutti gli italiani, e nessuno può stabilire chi ha diritto di parteciparvi e chi no. Se la piazza vuol fischiare fischi (dalle piazze non c’è da aspettarsi mai nulla di buono), ma i politici devono dissociarsi. Ferrante e gli altri invece hanno giustificato. E ciò è inaccettabile.

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

25 APRILE E FI AN UDC...
Massimo Mai, Mozzo (Bg)

Provo a rispondere al signor Guiotto, forse non è opportuno andare alla manifestazione del 25 aprile con le bandiere della vecchia maggioranza politica di questo paese perchè tra i suoi alleati aveva (ed ha tuttora) nostalgici del fascismo che negano l’esistenza dei campi di sterminio e ministri che rimpiangono l’esito di El Alamein. Stare dalla parte sbagliata non è poi così grave, però non accorgersene dopo 61 anni... Quanto al primo maggio le ricordo che il capo della coalizione uscente ha sempre sostenuto che le manifestazioni dei lavoratori non avevano assolutamnete nessun valore per lui.

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

25 APRILE
da Alberto Arienti

Caro Guiotto, mi piacerebbe che i militanti di AN festeggiassero il 25 aprile, ma quello vero, non quello da loro “revisionato” come festa della pacificazione, e cioè una bella pietra tombale per scordare chi erano le vittime e chi i carnefici.

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

SOLO PER SAPERE
da Giorgio Guiotto

Perchè il 25 aprile e il 1 maggio sono due date che la sinistra si è preso, messo in tasca e guai a chi le tocca? Perchè non posso andare alla sfilata del 25 aprile con la bandiera di AN o FI o UDC? Perchè non posso fare la stessa cosa il 1° maggio?

 

110.        4/5/2006

VELOCE VELOCE…
da Vittorio Grondona – Bologna

Sì, molto velocemente per non disturbare… I fascisti non fischiano. Picchiano. A volte picchiano tanto forte che uccidono.

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

A RIDANGA CO STI FISCHI
da Pier Franco Schiavone

Mi sembra di rivivere lo spot di Proietti nel film Febbre da Cavallo. Cor fischio? Cor fiasco? Ecc. Insomma l’hanno fischiata non l’hanno bastonata. La Moratti è scesa in piazza per provocare. È arrivata con 23 (di numero) guardie del corpo che facevano il vuoto intorno alla signora con spintoni e minacce; ha percorso una cinquantina di metri del corteo in senso contrario, mentre le guardie del corpo impedivano persino a Ferrante di raggiungerla (intendeva comunque accoglierla), dopodiché se n’è andata tra gli strameritati fischi guadagnando consensi a destra e a sinistra. Ferrante ha detto una cazzata solo perché è un ex Prefetto ma andate a leggervi la biografia della Moratti per vedere chi è e cosa ci azzecca col primo maggio. Ha cominciato a lavorare a 18 anni? Certo, parlate peró, come ho fatto io, con chi ha collaborato con lei quando era a capo di un’impresa di brocheraggio e capirete con chi abbiamo a che fare.

 

RIFERIMENTO 4/5/2006

FISCHI FASCISTI ?
da Paolo Beretta

Fischi fascisti ? Ma che, scherziamo ? La Moratti sapeva benissimo che andando in corteo al primo Maggio si sarebbe presa una sonora disapprovazione pubblica in forma fischiata. Lo sapeva sia perché come ministro ha combinato dei casini eccezionali, sia perché un imprenditore ad un corteo di lavoratori è ben difficile che raccolga applausi. Certo, un bel silenzio gelido sarebbe stato, a mio parere, più efficace, ma tant’è, la gente reagisce come crede. Quindi ha ragione Ferrante a parlare di provocazione, anche perché l’alternativa è la più totale ingenuita, per non dire stupidità. Quanto alle sprangate ai “camerati”, caro camerata, non raccontiamo balle. Le “provocazioni” le scuse contro i giovani comunisti che le sprangate, dai suoi cari “camerati”, le prendevano un giorno si e l’altro pure in Piazza San Babila a Milano.

 

RIFERIMENTO 3/5/2006

FISCHI FASCISTI E TAFAZZISMO DELLA SINISTRA
da Tommaso Trevisiol, Verona

Per connotare i fischi alla Moratti e a Buttiglione Pier Franco (Francesco?) Schiavone usa ben quarantadue aggettivi. Purtroppo manca l’unico veramente azzeccato: fascisti. Sono stati fischi fascisti. E sull’atteggiamento masochista di Ferrante sono d’accordo con Csf: di certo a molti milanesi dà fastidio sentire l’ex-prefetto parlare di “provocazione” (come si faceva negli anni settanta per giustificare le sprangate ai camerati). Se la candidatura di un uomo d’ordine era per la sinistra un valore aggiunto e un modo per guadagnarsi il consenso di un elettorato tradizionalmente moderato, be’, questo valore aggiunto Ferrante l’ha buttato nel cesso. E ha tirato la catenella.

 

RIFERIMENTO 3/5/2006

FISCHI
da Biagio Coppola, Napoli

Non è un bello spettacolo quello al quale stiamo assistendo in questi giorni nelle italiche piazze, sarei anche d’accordo sul “libero fischio in libero stato” di pertiniana memoria però bisogna ammettere che la democrazia non ne esce bene. Si perché irridere i ministri uscenti, come è successo oggi a Piazzo Chigi, è un po’ come accanirsi sugli sconfitti, maramaldeggiare, e questo non è degno di un paese civile, checché se ne pensi e dica. Sono d”accordo che questo clima è scaturito anche dall’atteggiamento assunto del “grande nano” nei 5 anni del suo mandato, ma sarebbe anche ora di svelenire quest’aria greve che si è creata magari pensando alla più famosa delle massime di Voltaire: “Disapprovo ciò che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”.

 

RIFERIMENTO 2/5/2006

I FISCHI A LETIZIA BRICHETTO E A BUTTIGLIONE
da Pier Franco Schiavone

Giusti, sacrosanti, dovuti, demolenti, precarizzanti, emblematici, dolenti, violenti, estetizzanti, gloriosi, musicali, irridenti, concupiscenti, pedagogici, escludenti, indignati, finalizzanti, divertiti e divertenti, concludenti, corroboranti, comunisteggianti, demorattizzanti e debuttiglioneggianti, spassionati, estemporanei, teatrali, sfidanti, democratici, epocali, terapeutici, esaltanti, canzonatori, maschi e femmine, forse controproducenti e martirizzanti ma liberatori, felici, briosi, gioiosi e focosi.

 

RIFERIMENTO 2/5/2006

IL PRIMO MAGGIO DELLA MORATTI
da Romeo Cantoni

caro sabelli fioretti,
questa volta te la sei andata a cercare tu (veramente anche tutte la altre...volte!!!) perchè chi non partecipa per tutta la vita ad un corteo e poi va al 1° maggio solo perchè è candidata a sindaco di milano, via non è proprio il massimo!! Poi anche il ferrante non è uno stinco di santo ma almeno non era al governo con quei fottutissimi della destra.

Caro Romeo, ognuno ha diritto di avere le sue idee su quelli che sono i diritti degli altri. Io credo che la Moratti abbia il diritto di manifestare. Non appartiene alla sfera delle mie amicizie quindi non mi interessa alcun discorso sull’opportunità. Chi la fischia ha il diritto di fischiarla. Basta che si limiti a fischiarla. Io se fossi stato in loro non l’avrei fischiata perché era quello che lei voleva. Ma anche quelli che fischiano la Moratti non appartengono al giro delle mie amicizie, quindi facciano quello che vogliono. Anche Ferrante ha il diritto di sparare scemate. Non glielo contesto. Ma gli contesto l’opportunità di farlo. E visto che appartiene al giro delle persone che voterò, mi permetto di criticarlo. E’ così difficile capire che questo è il momento che i “nostri” debbono avere comportamenti perfetti? (csf)

 

RIFERIMENTO 2/5/2006

CLAUDIO SABELLI MORATTI
da Mirko Bedetti, Ariano nel Polesine

Caro Csf, sulla presenza della Moratti alla celebrazione del 1° Maggio sono in completo disaccordo sulla tua linea e riportare alcune battute di una più lunga e articolata serie di argomentazioni presentate da Ferrante sulla sua lettera al Corriere non rende onore al tuo ruolo di ottimo cronista. Inoltre la replica che suggerisci alla Moratti in risposta a Ferrante mi sembra degna a malapena di un titolo di Libero. Con immutata stima.

Caro Mirko, l’articolata replica di Ferrante è stata scritta sotto il diluvio di critiche che gli sono arrivate addosso. E comunque dopo il mio post (csf)

 

GIUGNO 2006

 

111.        28/6/2006

MENAPACE: UN NOME, UN PROGRAMMA PER LA VITA
da Vittorio Grondona - Bologna

Di solito prima di scrivere mi informo sui fatti che cito. Certo che se si volessero analizzare tutte le dichiarazioni che Lidia Menapace ha rilasciato durante i suoi 82 anni di vita, troveremmo sicuramente che molte di esse urlano disperatamente, ma giustamente penso io, contro la guerra e il militarismo guerrafondaio. Tutto è relativo e contestuale alle subdole domande dei vari giornalisti che di volta in volta l’hanno intervistata. Non mi risulta che la ex partigiana Lidia Menapace abbia detto cose che possano avere offeso chi indossa la divisa militare. Per conoscenza personale, sarei grato al signor Virgilio Mancini se citasse il testo e la fonte di qualcuna di esse.

 

RIFERIMENTO 27/6/2006

LIDIA E GLI ALTRI
da Virgilio Mancini

Lidia Menapace non ha solo affermato che le Frecce sono uno spreco, ma ha fatto delle considerazioni più generali sulla vita militare che a mio avviso sono offensive nei confronti di chi indossa una divisa, per non parlare della sciocchezza del “paese disarmato” di cui ho detto prima. Non ho nulla contro una romantica utopista, ma ora che il centrosinistra è al governo, a cosa servono queste dichiarazioni? A causa di esse non è riuscita nemmeno ad ottenere la presidenza della Commissione Difesa al Senato. Ma al di là di questo, mentre la maggioranza dei cittadini italiani ha molto a cuore il tema della pace, solo un’ esigua minoranza condivide questi eccessi.(...)

 

112.        28/6/2006

ESAGERAZIONI /2
da Vittorio Grondona – Bologna

Infatti l’Iraq è stato invaso e messo a ferro e fuoco proprio perché non era armato?... O perché invece lo era troppo?... Non penso minimamente che gli americani e gli inglesi abbiano dato il via ad un macello disumano di così grandi dimensioni solo per precauzione. Non si sa mai, un giorno o l’altro l’Iraq potrebbe anche armarsi… Giriamolo come ci pare, ma alla fine dobbiamo rassegnarci a considerare questo ragionamento una scusa idiota. La guerra preventiva la decide solo il coraggioso armato fino ai denti che si crede sicuro di vincere, ma a volte i suoi conti diventano marchesi… Ed allora ecco che con le lacrime agli occhi tutto il mondo si trova costretto a contare un’infinità di vittime dell’arroganza e dell’interesse. Caro signor Virgilio Mancini, chissà dove sta di casa la verità!... Di fronte a certe potenze armarsi conta ben poco. Le armi avrebbero un senso solo nel caso in cui fossero mondialmente equilibrate, ma in quel caso diventerebbero di fatto anche universalmente inutili.

 

RIFERIMENTO 26/6/2006

ESAGERAZIONI
da Virgilio Mancini

Leggendo qualche tempo fa un’intervista a Lidia Menapace, al di là delle opinabili frasi sulle frecce tricolori o dei suoi giudizi non richiesti sulla vita militare ( tra l’altro ho potuto constatare che molti elettori di Rifondazione non la pensano come lei, cosa che rende ancora più incomprensibili queste “sparate” che infatti non le hanno portato bene ), mi ha colpito il fatto che Lidia vorrebbe che l’Italia fosse un “paese disarmato”. Ma stiamo scherzando? Prima ci si lamenta che siamo troppo succubi degli Usa (verissimo) ma poi non si capisce che meno siamo armati e più siamo dipendenti dagli altri. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Chiunque conosca un minimo di geopolitica sa che uno stato disarmato è politicamente irrelevante e destinato ad essere aggredito. Tanto per fare un esempio, la Cina non si è ancora ripresa Taiwan, la sua “provincia ribelle”, perché quest’ultima è armata fino ai denti e nonostante l’enorme differenza di dimensioni tra i due paesi, l’esito di un eventuale conflitto sarebbe del tutto incerto. Pacifisti sì, fessacchiotti no.

 

113.        28/6/2006

ORA I GIULLARI SI METTONO BALLARE...
da Vittorio Grondona – Bologna

Tristemente hanno iniziato una danza democraticamente macabra per alleviare le sofferenze dell’Unto del Signore al quale sono convenientemente appiccicati per il semplice fatto che da soli sarebbero avvolti nell’oblio più completo e costretti a fare lavori molto meno remunerativi di quelli di parlamentari o di giornalisti. Gli italiani fanno schifo… Io ho paura dei cretini… Io me ne vado in Svizzera… L’Italia che conta ha votato SI… I moderati non vanno a votare per i referendum… Ha vinto l’Italia dei pannoloni… Decrepita Italietta… Al Sud non ci hanno capito… E via di seguito. Nessuna autocritica se non la scusa di non essere stati capiti dal Sud. Non hanno in proposito nemmeno la furbizia di usare quella bellissima espressione diplomatica, peraltro molto gradita nel meridione d’Italia, che consiste nell’umile frase: non siamo stati in grado di spiegarci. E i quattro saggi costituzionalisti per caso, che fine hanno fatto? Se Andrea Pastore (Fi), Francesco D’Onofrio (Udc), Roberto Calderoli (Lega), Domenico Nania (An). avessero almeno un po’ di amor proprio dovrebbero restituire agli italiani tutti i soldi che hanno percepito per il notevole tempo perso nella baita di Lorenzago a fare cose inutili, non richieste, visto i risultati, nemmeno dai loro elettori.

 

114.        27/6/2006

BRAVO TOTTI
da Vittorio Grondona - Bologna

Basta un rigorino che forse non c’era, concesso al limite dei tempi di recupero; uno sguardo zoomato alla per un pugno di dollari; una relativamente facile trasformazione in goal, e subito ridiventi un dio e riscatti in un solo istante tutte le negatività passate. Puoi ciucciarti in pubblico tranquillamente il pollicione; per te ci saranno a disposizione tonnellate di pagine dei giornali; trasmetteranno all’infinito la tua performance; consumeranno per te miliardi di parole fritte e rifritte fino alla noia estrema… A volte credo proprio di essere un tipo fuori dalla norma: come mai queste cose non riescono ad emozionarmi? Purtroppo in queste occasioni che troverei perfino normale lasciarsi andare, sento sempre dentro al mio cervello un’insistente vocina che mi sconsiglia di perdere la testa per niente.

 

115.        27/6/2006

LIDIA MENAPACE
da Vittorio Grondona - Bologna

Lidia Menapace ha affermato solo che le frecce tricolori sono un spreco. Mi pare pertanto che la sua affermazione non faccia una grinza e che ragionevolmente non può essere in nessun caso ritenuta fortemente lesiva della dignità e del prestigio delle nostre forze armate e della loro insostituibile funzione di pace come ambiguamente l’ha definita il partito dell’On. Casini, che fra l’altro in questi ultimi tempi spesso si sta esprimendo un tanto al chilo mescolando il diavolo con l’acqua santa. Detto questo colgo l’occasione per ribadire il mio concetto in merito al servizio militare volontario. La difesa di un Paese deve essere di diretta ed esclusiva competenza di tutti i suoi cittadini e non affidata a mercenari volontari. Un esercito obbligatorio è l’unico insostituibile freno capace di fermare qualsiasi governo bellicista. Il mercenario deve andare ovunque lo si mandi, anche a combattere una guerra ingiusta o non condivisa, ed in quanto volontario pagato della sua sorte tragicamente non gliene frega niente a nessuno.

 

116.        26/6/2006

EMERGENZA SANITA’
da Vittorio Grondona - Bologna

La Calabria ha poco più di due milioni di abitanti. La Lombardia ne ha circa nove milioni. Lo Stato garantisce l’assistenza sanitaria mettendo a disposizione una somma prestabilita per ciascun abitante. Supponiamo che siano 100 euro pro capite, ne consegue che alla Calabria spettano 200 milioni di Euro e alla Lombardia ben 900 milioni. Cosa voglio dire con questa stupida esposizione di numeri? Che la Calabria non potrà mai dotarsi di strutture sofisticate per curare i calabresi, mentre la Lombardia non solo potrà attrezzarsi con eccellenza, ma di conseguenza potrà ridurre per i lombardi i tempi delle prestazioni e nel contempo potrà essere più precisa e tempestiva sulle diagnosi. Io credo che senza una razionale ed equa distribuzione delle strutture e delle tecniche nel territorio a cura diretta dello Stato la sanità garantita dalla Costituzione resterà per sempre un solo miraggio degno del paese dei balocchi. Tanto per capirci meglio, con la devolution di Bossi i calabresi non credano di poter andare a farsi curare gratis in Lombardia!...

 

117.        23/6/2006

UNA VERSIONE UMANIZZATA DI COFFERATI…
da Vittorio Grondona – Bologna

La gentile signora Bergamo ogni tanto cita il sindaco della mia Bologna. E’ più forte di me. Quando ne sento il nome mi sento ribollire il sangue nelle vene. Cara signora, o si è Cofferati o si è un altro. E’ l’insieme che fa il personaggio. Detto fra noi, poi, non esiste al mondo un bolognese che non rida mai e che soprattutto non sia almeno un pochino tollerante… E proprio Cofferati è l’istituzione che per ironia della sorte rappresenta appunto tutti i bolognesi (sic). Secondo me potrebbe anche essere un buon politico, ma come sindaco padrone lo regalerei volentieri a qualche altra città. Roma in alcune zone è sporca non per colpa di Veltroni, ma a causa della maleducazione dei numerosi turisti che l’invadono ogni giorno buttando a terra tutto ciò che è diventato inutile tenere in mano. A Bologna ci sono i giovani, provvisori ospiti squattrinati della città frequentatori di Piazza Verdi, a Roma c’è quasi ovunque la calata quotidiana di ogni categoria di persone provenienti da tutte le parti del mondo. Non c’è paragone. (...)

 

RIFERIMENTO 23/6/2006

QUANTO SEI BELLA ROMA /2
da Pier Franco Schiavone

Vorrei rassicurare Carla Bergamo. Sono tornato a Roma recentemente. Non è molto più sporca di altre cittá europee delle stesse dimensioni, anzi! D’altra parte essendo una cittá stratificata, dalle rovine antiche fino al dopoguerra si fanno sforzi maggiori per tenerla in ordine. Anche dal punto di vista del traffico. La Parigi di Haussmann, per esempio, fu ridisegnata solo nella II metà dell’800. Forse i tuoi amici l’hanno visitata in una particolare situazione, come per esempio dopo la sfilata delle forze armate. Roma ha visto anche aumentare in maniera considerevole il numero dei turisti, con conseguente ricchezza e sporcizia. Al contrario dei tuoi amici ho molto da ridire su quel gran bazar che è diventata Firenze. I negozi e le baracche di ninnoli ovunque, i venditori di cianfrusaglie addirittura negli Uffizi, inquinano più delle cartacce. Roma resta una delle più straordinarie cittá del mondo. Forse chi la detesta (addirittura!) per le cartacce non l’ha capita. Qualcuno ha detto, Cervantes mi sembra, che Roma è la meta finale di ogni viaggio (soprattutto dell’anima). I travagli di Persiles e Sigismonda, infatti, si concludono a Roma.

 

RIFERIMENTO 22/6/2006

QUANTO SEI BELLA ROMA?
da Carla Bergamo

Alcuni amici sono appena tornati da un viaggio in Italia: hanno amato Venezia, la Toscana e detestato Roma. Molto sporca, dicono. Ora, se un brasiliano, abituato allo scarso senso di igiene pubblica dei suoi conterranei, trova Roma sporca, deve esserelo sul serio. Mi sono sentita colpita nell’orgoglio patrio e Veltroniano, anche se non ho niente a che fare con Roma. Ma Veltroni! lo ritenevo un amministratore moderno ed efficiente, una versione umanizzata di Cofferati. E dato che sono cresciuta ai confini di paesi teutonici, amo le città pulite, che secondo me sono il biglietto da visita di una cittadinanza rispettosa dei più banali principi di convivenza. Senza menzionare il fatto che Roma non appartiene soltanto ai Romani, ma a tutta l’umanità, data la sua storia e la sua bellezza. Mi dispiace.

 

118.        23/6/2006

PREMIERATO FORTE?... MA VA LA’!
da Vittorio Grondona - Bologna

Beh, non solo il Presidente Scalfaro è promotore del no. Pure io nel mio piccolo faccio quello che posso per proporre con energia lo stesso no. Purtroppo con la signora Isabella Guarini non mi sono spiegato bene. Spero che prima del voto si ripassi la Costituzione, quella del 1948 intendo. Sono sicuro che dopo averla maggiormente approfondita si convincerà quale delitto sarebbe cambiarla con le pericolose modifiche dei quattro saggi. Svuotare il Parlamento e creare un padrone assoluto significa dare un sonoro calcio alla democrazia. Se poi pensiamo che un aiutino alla cd riforma l’ha dato pure Fini… Mi ricordo con raccapriccio di un altro “Premier” caricato ingenuamente dagli italiani di tanto potere forte… E l’Italia non ne ha per niente beneficiato.

 

119.        22/6/2006

CONCETTO DONNA
da Vittorio Grondona - Bologna

Anche nella Traviata di Giuseppe Verdi si ribadisce il concetto esposto dalla signora Isabella Guarini. Concetto che io peraltro condivido in pieno. La donna in pubblico è sacra. Se proprio è necessario rimproverarla, lo si faccia in privato, dove dopo un po’ di solito tutto si appiana e il rancore si trasforma miracolosamente in amore.

 

RIFERIMENTO 22/6/2006

SACRO E PROFANO
da Isabella Guarini

Cari amici, tutti, non immaginavo di provocare tante reazioni. Non vorrei dispiacere nessuno , perciò cercherò di spiegarmi. Ringrazio Vittorio Grondona che ha messo in evidenza l’argomento che più m’interessa, che è quello della sacralità della persona, specialmente in pubblico. In passato le donne non rispettate in pubblico venivano difese dagli uomini con duelli le rappresentanti del sesso debole non potevano reagire. Su questo argomento, che potrebbe essere oggetto di conversazione, si è innestato il quesito referendario per pura coincidenza. Ma sono sicura che molti di voi, Freeman, Guma, Beretta, Urbani, Boi, Santi Urso, Schiavone, condividono il mio pensiero nei confronti delle donne, e che solo la contingenza del referendum fa sottovalutare. Dopo sarà più chiaro che l’episodio della reprimenda per una scollatura, si colloca nella cultura dell’immobilismo bigotto anche dal punto di vista polituico. Cultura che non condivido perchè ritengo che la nostra Costituzione debba essere adeguata ai bisogni attuali e non essere una camicia di forza. Se consideriamo che la sinistra e la destra hanno già effettuato modifiche, sarebbe più utile, nei prossimi anni, cercare di migliorare i cambiamenti, piuttosto che tornare anacronisticamente allo stato originario. Mi scuso se ho dimenticato di citare qualcuno che non è d’accordo con me.

 

RIFERIMENTO 21/6/2006

RISPOSTE PER TUTTI
da Isabella Guarini

Caro CSF, non è un modo gerachico di utilizzare il blog ma una necessità. Mi spiego. Il blog è come un salotto che CSF mette a nostra disposizione. Ma questo salotto è esposto a pericoli, per gli errori che possiamop commettere noi che giornalisti non siamo per cuipotremmo mettere in difficoltà il nostro ospite e noi stessi. Invece rivolgersi a CSF significa invitarlo a valutare l’opportunità della pubblicazione per non dannegghiare nessuno.
Caro CSF, mi rivolgo sempre a CSF come garante, ma devo insistere su un concetto che i miei interlocutori non vogliono intendere. Un uomo che rimprovera una signora in pubblico per me è un rozzo esibizionista, becero, seguace di Cafo o quant’altro. Chi intende passare alla storia come padre della Costituzione, non può farsi sorprendere in un gesto d’ira verso una signora di opposta parte politica. Il racconto di Santi Urso è stato illuminante e convincente. Grazie a tutti per avermi convinta a votare sì al prossimo Referendum!

 

RIFERIMENTO 21/6/2006

NO
da Santi Urso

Me lo diceva sempre la mamma: non fare dell’ironia che non sei capace. Gli indesiderati effetti collaterali del mio ricordo dello “scandalo bolero” sono catastrofici. Non sono riuscito a) a trasmettere la mia simpatia per Scalfaro, b) ne’ a restituire il clima dell’epoca (ma qui e’ colpa dei libri di storia: un giovane corrispondente ha definito “emergente” l’Italia del 1950, e per soprammercato si e’ stupito che il pudore si misurasse in cm, atteggiamento peraltro ancora diffuso nel pianeta), ma soprattutto C) ho aperto un varco alle ragioni del si’. Orrore. La prego di indirizzare con forza i Suoi devoti (tra’ quali m’iscrivo, ma io gia’ voto bene) a votare NO. cordialita’ bufaline e napolitane

 

RIFERIMENTO 20/6/2006

TOTO’ OSCAR E LE SPALLE NUDE /2
da Pier Franco Schiavone

Egregio Santi Urso, ella, nel suo post, conferma tutto quello che nel mio avevo affermato. Tuttavia rimprovera che sia leggenda metropolitana dire che l’Emerito Presidente Scalfaro fosse, al tempo, ancora magistrato, avendo scelto lo scranno Parlamentare. Consentirà che i magistrati sono come i preti; chi è stato magistrato lo sarà per sempre, nella testa e nelle viscere. Lo stesso Presidente Scalfaro ha affermato, durante un recente dibattito a Milano, di sentirsi ancora magistrato. Un politico esperto ed avveduto, in quel ristorante di un’Italia emergente, non avrebbe fatto la piazzata che il giovane Scalfaro ebbe a fare, ma il magistrato sí. Il politico avrebbe osservato, si sarebbe informato (chi è quella signora zinnemunita?) avrebbe scoperto l’appartenenza borghese, avrebbe valutato i pro e i contro di un’eventuale reprimenda e avrebbe desistito. Il magistrato Scalfaro, impregnato di azionismo cattolico e di studi di diritto su testi ottocenteschi, il giovane giudice Scelbiano che riteneva, a torto, che il pudore si misurasse in centimetri di pelle scoperta, agì d’impulso. Questo penso. Saluti Borgesiani e De Curtisiani.

 

RIFERIMENTO 20/6/2006

TOTO’ OSCAR E LE SPALLENUDE
da Santi Urso

Si dice che la Storia sia romanzo: a giudicare dalla rievocazione di un evento pur tanto vicino (risale al luglio 1950) dev’essere vero.Si e’ detto, per esempio, che la reprimenda di Oscar Luigi Scalfaro,”trentenne magistrato” contro la signora Mingoni Toussan, in una trattoria di via della Vite a Roma fosse leggenda metropolitana. E’ leggenda che Scalfaro fosse magistrato: non lo era piu’, era, dal 1948, deputato democristiano nella circoscrizione Torino-Novara. In questa veste rampogno’, senza alzare le mani, ma con predicatoria violenza verbale (E’ uno schifo, si componga, vestita cosi’ e’ una bestia). Il ceffone venne aggiunto solo in cronaca, per emozionare i lettori (non fece in tempo a diventare leggenda). E’ da tener presente che l’ordine pubblico e il comune senso del pudore del tempo avevano gia’ abbastanza grattacapi col bikini (nato nel 1946, interdetto alle donne perbene per una decina d’anni anche in Europa, in Usa non arrivo’ mai prima degli anni ‘60). E’ da tener altresi’ presente che l’arditasignora militava nell’estrema destra, e fu questo il motivo principale per cui la filippica trattoreccia fini’ in parlamento. Da quel dibattito scaturi’ sfida a duello prima del padre militare dell’offesa poi del marito militare anche lui. Il principe Antonio Focas Comneno di Bisanzio eccetera (Toto’) scrive una non infondata lettera in cui, in base al codice cavalleresco, invita Scalfaro al silenzio, se non intende rispondere al cartello di sfida. Per dirla breve tutti difesero la “donna non privata”, come l’aveva definita Scalfaro. In particolare a sinistra (Toto’ scriveva sull’Avanti). Lascio immaginare agli astanti l’imbarazzo della medesima quando si fece luce sulle idee della proterva. Scritto e sottoscritto in perfetta coscienza (io c’ero) cordialita’ bufaline.

 

RIFERIMENTO 20/6/2006

UN PICCOLO RIMPROVERO A GUARINI
da Pier Franco Schiavone

Questo è un blog di proprietá di CSF, è vero. Lui vi regola il traffico, interviene alla pari e puó anche chiuderlo domattina. Tuttavia è anche il blog di tutti noi. Quando s’invia un post si esprime liberamente un pensiero che sará o no condiviso. Per questo non capisco la ragione per cui ogni tanto qualche frequentatore invece di controbattere gli argomenti di un lobbista rivolgendovisi scrive a CSF, come a dire: siccome ho a che fare con un Minus Habens, mi rivolgo a te. Secondo me é un sintomo di disprezzo per il pensiero altrui. Detto questo, spero che un giorno la signora Guarini spiegherà, a CSF non a me per carità, cos’è la morale in sintesi. Forse la morale in sintesi è la morale un tanto al chilo? Quella che si applica al passato di Scalfaro e non a quello, molto più gravido di lati oscuri, di Berlusconi? Quella che serve alla bisogna, insomma? Quanto alle similitudini tra Stati, la prego signora Guarini, non faccia confusione tra realtà che hanno storie e culture differenti. La Catalogna sta ad una qualunque delle nostre Regioni, tanto per restare in ambito botanico, come il grano con il loglio.

 

RIFERIMENTO 19/6/2006

SCOLLATURE
da Peter Freeman

Becero il senatore Scalfaro? Guarini, ma che dice?!?!? Ma mi faccia il piacere, mi faccia.

 

RIFERIMENTO 19/6/2006

CASO SCALFARO, RIPRISTINIAMO LA VERITÀ
da Pier Franco Schiavone

Cara Guarini, il Presidente Scalfaro non ha mai schiaffeggiato quella signora scollata. È una leggenda metropolitana. Scalfaro, allora trentenne magistrato, figlio dei suoi tempi, si diresse verso una gentile signora e le chiese di coprirsi. Fece intervenire persino due carabinieri di passaggio. Vorrei ricordare che quelli erano i tempi in cui se si veniva beccati topless si finiva letteralmente in galera. Scalfaro fu sfidato a duello dal padre della fanciulla (area MSI), rifiutò e per questo venne pubblicamente redarguito da Totó nella sua veste di principe (Totò era fatto così). Dunque dichiarare becero un uomo di 88 anni che è stato ed è garante della Costituzione, per un episodio farsesco di 56 anni fa, mi sembra ingiusto. E poi che c’azzecca la Spagna con la situazione Italiana?

 

120.        21/6/2006

MINISTRI DELLA GIUSTIZIA
da Vittorio Grondona – Bologna

Ultimamente non siamo stati molto fortunati nella scelta dei Ministri della giustizia. Mastella sembrava che avesse incominciato bene poi improvvisamente è saltato fuori il caso delle intercettazioni telefoniche che risultano scomode quando intaccano i potenti. Lui sta sempre al telefono, quindi posso capire che una certa preoccupazione potrebbe anche avercela… Anche perché ci può essere un governo di destra, di centro o di sinistra, e per lui un posticino di ministro salta sempre miracolosamente fuori. Sembra proprio che quello che più interessa alla nostra politica non è la triste scoperta di avere la nostra più alta classe sociale ed alcuni politici immersi nel fango del malaffare, ma i pettegolezzi della gente sulla vita privata dei potenti. Quando le intercettazioni sono parte integrante dell’accusa sono potenzialmente di dominio pubblico ed quindi è giustissimo pubblicarle qualora la stampa ne venisse in possesso. Come diavolo credono che si pigliano i ladri? Andando di casa in casa chiedendo educatamente “scusi è lei il ladro?”.

 

121.        20/6/2006

SCOLLATURE E REAZIONI
da Vittorio Grondona - Bologna

Si racconta che ad una festa un’avvenente signora andò incontro al Cardinale di Bologna Lambertini e sorridente gli disse: Guardi Eminenza, che bel crocefisso mi ha regalato mio marito... Il crocefisso faceva bella mostra di sé comodamente adagiato sul petto che la graziosa dama in gran parte offriva generosamente alla vista altrui attraverso una stuzzicante scollatura. Veramente molto bello rispose il Cardinale ma anche il calvario non è mica male!... Reazione quindi molto diversa di quella attribuita al Presidente Scalfaro. Personalmente preferisco quella più realistica del Cardinale Lambertini.

 

RIFERIMENTO 22/6/2006

BECERO
da Paolo Beretta

Definizione di becero: nomoe che si dà ai villani, uomo zotico o semplicione. Etimologia: voce fiorentina, alterazione di “Pécoro”, inteso come ovino maschio. Insomma, il becero, alla fine, è un caprone. Cosa che c’entra solo marginalmente col disprezzo dell’altrui pensiero (ci sono altri termini con questa definizione), mentre c’entra decisamente poco con Scalfaro, il quale potrà anche essere definito insolente, maleducato, bigotto o quant’altro, ma col becero non c’entra proprio nulla. Per inciso, definizione ed etimologia di “becero” sono dal Vocabolario Etimologico Pianigiani (www.etimo.it). Grazie infine a Grondona per l’aneddoto sul cardinale Lambertini: bellissimo.

 

RIFERIMENTO 22/6/2006

SCOLLATURE E REAZIONI /2
da Claudio Urbani, Roma

Quella che conosco io sul cardinale Lambertini: ad un pranzo, seduto vicino ad una bella signora con decolté più che generoso, si fece portare una mela. Dopo averla sbucciata la offrì alla signora dicendole.” E’ dopo averla mangiata che Eva si accorse di essere nuda!”

 

122.        20/6/2006

TEMPI D’ESAME
da Vittorio Grondona – Bologna

Questa sera il Cavaliere ha sostenuto in una speciale seduta solitaria che rete 4 gli ha umilmente dedicato l’esame su quel tentativo malriuscito di costituzione ideata dai quattro signori della apocalisse democratica. Presidente e membro unico della commissione esaminatrice era il giornalista Belpietro. Nessun uditore. Tutto in famiglia quindi. L’alunno ad un certo punto ha perfino redarguito bonariamente la commissione: “ma lei mi fa domande di sinistra…” Sì, sì… Proprio tutto da ridere. Il momento clu è stato quando il Cavaliere ha spiegato che con sistema attuale ci vogliono 18 mesi per approvare una legge. Davvero geniale!

 

123.        19/6/2006

LEI NON SA CHI SONO IO
da Vittorio Grondona – Bologna

L’inchiesta attivata dal magistrato Woodcock si è incappata sfortunatamente per lui in personaggi che il nostro sistema ha praticamente elevati al rango privilegiato di intoccabili. Puntuale è esplosa l’ira di Fini che non crede per niente alle fantasie erotiche attribuite al suo portavoce Salvatore Sottile con l’accusa di concussione sessuale, tanto meno crede ai rapporti amorosi consumati addirittura alla Farnesina nel periodo in cui lui era Ministro degli Esteri: “Sono indignato. In un altro paese il giudice Woodcock avrebbe già cambiato mestiere…” Improvvisamente mi è venuto in mente il fatto del vigile Ignazio Melone che alla fine degli anni 50 ebbe l’ardire di multare il questore Marzano per un sorpasso. Si incominciò ad indagare su di lui e sulla sua famiglia. Alla fine fu condannato ad 1 anno e 6 mesi dal tribunale di Frosinone per favoreggiamento della prostituzione nei confronti di una donna e ricettazione di un orologio. La sentenza, manco a dirlo, precisava che Melone non fu una vittima del questore Marzano… Va mo là!... Non c’è proprio dubbio, in Italia qualcuno deve proprio cambiare mestiere!...

 

124.        18/6/2006

SUA ALTEZZA SI E’ ABBASSATA?
da Vittorio Grondona – Bologna

No!... Sua altezza, riconosciuta tale solo dal giornalista Bruno Vespa, si allinea fra i personaggi che riempiono le cronache della delinquenza di alto livello che sta andando di moda in questo momento nel nostro martoriato Paese dove se non sei un grande ladro non riuscirai mai ad avere successo ed a fare parte della nuova crème sociale. Il ladro di mandarini che si fa senza sconto cinque o sei anni di carcere duro, magari perché, per fame, di mandarini ne aveva rubati due in periodi diversi, non suscitando peraltro pietà alcuna da parte della società, è destinato a rimanere un povero sfigato per tutta la sua vita.

 

125.        18/6/2006

ANCH’IO HO VISTO UN MARZIANO…
da Vittorio Grondona - Bologna

Cos’ha voluto dire il leghista On. Bossi? Che se vince il no darà il via ad un pericoloso movimento antidemocratico padano? Quello che ho capito dal suo discorso non avrebbe bisogno di altre spiegazioni non solo per me, ma soprattutto per chiunque ritenga di avere un briciolo di cervello funzionante. Io comunque sono abituato a porre dei grossi limiti alla mia intelligenza e quindi ammetto la possibilità di non possedere nemmeno quel briciolo e di conseguenza potrei aver capito male. Però è strano, nemmeno i suoi numerosi portavoce scesi in campo, categoria questa descritta in modo esemplare nell’articolo “La Babele dei portavoce” del giornalista Francesco Merlo pubblicato su La Repubblica del 13/6/2006, hanno saputo chiarirmi in maniera diversa il vero pensiero di questo singolare amico della nostra Patria agghindato di verde come i marziani.

 

126.        15/6/2006

QUANDO SI DICE AVERE DELL’OCCHIO…
da Vittorio Grondona - Bologna

Oggi ho letto su La Repubblica che sono in previsione possibili ticket per i ricoveri ospedalieri. La scusa è la stessa: alcuni Paesi dell’Europa già l’hanno messo in opera… Nulla di nuovo quindi sotto il sole. E’ più facile fregare gli ammalati che acciuffare gli sconosciuti al fisco… Anche qui ci azzecca la citazione latina (grazie Gianni Guasto): “est modus in rebus”... Ci vuole classe a fare certe cose!

 

127.        15/6/2006

NON E’ IL CORAGGIO LA FORZA DELLE MAMME
da Vittorio Grondona - Bologna

E’ molto di più… E’ l’amore!...

 

RIFERIMENTO 14/6/2006

MADRE CORAGGIO
da Carla Bergamo

Posso anche essere d’accordo che ci vuol coraggio a rinunciare alle cure per far nascere una vita. Ma allo stesso tempo trovo ingiusto che questa ‘nuova vita’ rischi poi di crescere senza una madre. Come quella santa (non ricordo il nome) che, in attesa della quarta figlia, rinunciò a curarsi e alla fine lasciò quattro bimbi (o bimbe) orfani. Non credo che sia la migliore soluzione. Coraggio è anche rinunciare a una vita per curare la propria e poi, se tutto va bene, ricominciare.

Tipico esempio di “maanchismo” forma leggera di una malattia più grave, il “benaltrismo”. E’ vero, ci vuole coraggio a fare questo, ma anche a fare quest’altro. Che ognuno scelga la forma di coraggio che preferisce (csf)

 

128.        15/6/2006

GIORNALISTI TUTTI D’UN PEZZO
da Vittorio Grondona - Bologna

Da una parte s’alza la voce del “Foglio” che alla faccia della ripresa economica del nostro Paese consiglia ai fabbricanti di auto di limitare in fabbrica a 130 K/h la velocità massima di tutte de automobili; dall’altra si sveglia il giornalista Filippo Facci che si è accorto solo ora, a Governo cambiato, che i tanti provvedimenti presi a vanvera dalla precedente legislatura in materia di circolazione stradale, come la patente a punti, i limiti di velocità e (aggiungo io) i fanali accesi in pieno giorno, non solo sono stati inutili, ma in tante occasioni si sono dimostrati dannosi per la regolarità e la sicurezza sulle strade italiane, e (aggiungo ancora io) per le già scarne tasche dei cittadini.


 

129.        15/6/2006

UNICUIQUE SUUM
da Vittorio Grondona – Bologna

Il signor Oreste Tappi mi perdoni. La citazione dell’aforisma del diritto romano non l’ho citato per fargli dispetto, ma solo perché a me, diversamente da lui, piacciono molto le citazioni in latino. Facciamo che ci tolleriamo a vicenda… (...)

 

130.        14/6/2006

CHI E’ ABELE?
da Vittorio Grondona - Bologna

Abele è la vittima che soccombe senza ribellarsi, oppure è anche la vittima che si ribella alle angherie della società in cui vive diventando a sua volta Caino per tentare di sopravvivere? Se si riuscisse a risolvere questo difficile rebus molte cose ci sarebbero più chiare e potrebbe anche darsi che qualche Caino non sia poi sempre solo da rimproverare o da punire, ma tante volte sia semplicemente una persona da aiutare.

 

131.        13/6/2006

PUBBLICITA’ INGANNEVOLE? SI!...
da Vittorio Grondona – Bologna

Anch’io avevo notato in più occasioni ciò che il signor Claudio Urbani ha messo in evidenza col suo post di oggi. Il fatto più clamoroso che ho avuto occasione di notare è stato quello oggetto di una recente trasmissione condotta dal giornalista Belpietro su Rete 4. Per chiedere alla gente se era o no d’accordo per il si al referendum ha messo in scena un’inchiesta popolare alla Gene Gnocchi dove l’unica domanda era “E’ d’accordo per la diminuzione dei parlamentari prevista dalla nuova costituzione?”. Nessun’altra domanda. Del resto quello era il sottotitolo alibi della puntata. Questo tipo di propaganda non è solo ingannevole, ma è palesemente il non plus ultra della menzogna. Veramente crediamo che una volta dato il via alla devolution siano sufficienti i politici già in carica nelle singole regioni, province e comuni? Io non ci credo. Anzi, sono convinto che aumenteranno a dismisura. Purtroppo i nuovi mestieri nel nostro Paese sono quelli derivati dalla creazione ad hoc dei problemi. Per esempio, produciamo le file in autostrada, dopo di che diamo vita al pass a pagamento per eliminarle.

 

RIFERIMENTO 12/6/2006

PUBBLICITA’ INGANNEVOLE?
da Claudio Urbani, Roma

e reti Mediaset, offrendolo come servizio, propongono uno spot sul referendum de 25 giugno. Non è a favore al Si o al NO, apparentemente, ma informa semplicemente dell’evento. Ma subdolamente indica che, tra le altre cose “..è prevista la diminuzione dei parlamentari, camera e senato...” indicandone il numero. Evita di dare ogni altra informazione, rimandandone la lettura al sito del Ministero dell’interno, facendo così intendere che tale spot è ministeriale. Palese e maleficamente subdolo il messaggio che si vuol far giungere ed una chiara propaganda a votare SI’.

 

132.        12/6/2006

GLI INFINITI RISVOLTI DELLA VERITA’
da Vittorio Grondona - Bologna

Fino ad oggi credevo che non ci fosse nulla di peggiore dei sindacalisti in parlamento e al governo. La mia lunga esperienza lavorativa mi aveva infatti aperto gli occhi su questa categoria di assenti perenni dalla produzione che riuscivano a fare carriera più di altri colleghi sicuramente più meritevoli di loro, e che ad un certo punto senza pudore alcuno passavano pericolosamente dall’altra parte pronti a bastonare gli ex amici dei quali conoscevano vita e miracoli. Ma al peggio proprio non c’è mai fine. Ecco, dopo aver letto l’intervista a Giulio Giustiniani, che peraltro non conoscevo, mi sono fatta la nuova convinzione che un governo di giornalisti sarebbe una vera catastrofe per qualsiasi Paese e soprattutto per il nostro. Significativa e tremenda è la battuta del giornalista intervistato: “…Nel giornalismo italiano non conta la verità delle cose, ma l’uso che si può farne”.

 

133.        12/6/2006

RE, RE FAMIGLIA
da Vittorio Grondona - Bologna

E dire che mi sembra tanto semplice. Sposarsi od accompagnarsi sono due modi simili per unire gli affetti e gli interessi di due persone. Per questo è necessario stilare due contratti, semplicemente diversi nella forma, ma sostanzialmente identici per quanto riguarda i diritti ed i doveri dei contraenti che hanno il sacrosanto diritto di scegliere il tipo di unione che desiderano senza obblighi clericali o statali di sorta. L’unione non consolidata davanti alla società con un atto formale, secondo una logica che mi sembra ineccepibile, è destinata a rimanere priva dei particolari diritti previsti per le coppie che a quell’atto si sono assoggettate proprio per garantirsi individualmente. L’amore, purtroppo, non è sempre eterno…I diritti dei figli delle coppie di fatto sono ormai riconosciuti uguali a quelli delle coppie sposate.

 

134.        12/6/2006

VIGNETTE
da Vittorio Grondona - Bologna

http://www.sabellifioretti.com/Vignette_attualita.jpg

 

135.        12/6/2006

E IO PAGO!...
da Vittorio Grondona – Bologna

La legge cd Biagi impone la flessibilità al lavoratore dipendente. Se lavora, bene! Se non lavora, che sbadigli! L’imprenditore padrone può invece agire come gli pare purché ci guadagni. Non è certamente con gli aerei privati, con la dolce vita, con la cancellazione dei rischi di impresa, che sono solo alcuni dei privilegi concessi per legge ad una sola piccola parte della popolazione, che una Nazione possa sperare di rilanciare la sua economia. Solo un emerito cretino, nel senso più buono possibile del termine, può crederci. Sarebbe come credere alla nostra missione di pace in Iraq agli ordini degli inglesi… Calcio, telefonini, televoto, call center non sono ingredienti di un progresso economico. Prima o poi tutti i nodi verranno al pettine e quegli operai senza futuro costretti a lavorare un po’ sì ed un po’ no, prima da una parte e poi dall’altra, dovranno comunque essere mantenuti dalla società quando per causa di una legge iniqua ed antioperaia non fosse stato loro reso possibile conseguire uno straccio di pensione… E chi pagherà allora? Sicuramente il solito Pantalone.

 

136.        11/6/2006

COSTITUZIONE, NON CI ABBANDONARE!
da Vittorio Grondona - Bologna

Davvero si stanno sviluppando in me sensazione da brivido. Ora in ballo c’è la nostra costituzione, proprio quella che nella precedente legislatura ex fascisti e leghisti intransigenti hanno stritolato a maggioranza in modo indegno. E’ stato uno dei principali motivi che hanno convinto molti elettori a votare per il centro sinistra e nonostante questo già nella nuova maggioranza si parla che dopo l’auspicabile no al referendum sarà studiato comunque un modo per rimetterci mano. Chi saranno i nuovi intelligentoni, questa volta peraltro non votati dal popolo sovrano, in grado di modificare proficuamente per tutti la già stupenda costituzione che ci hanno generosamente donato 60 anni fa i padri costituenti? Tiriamo fuori i nomi!... Abbiamo una componente politica in entrambe le coalizioni che per timore di non essere più votati in considerazione dei deludenti risultati che avevano ottenuto, si sono fatti una legge elettorale ad hoc per rimanere aggrappati comunque allo scranno del potere e per assicurarsi nel contempo guadagni enormi da grandi stars senza merito alcuno. Nel nuovo governo ci sono nella maggioranza praticamente gli stessi politici che quando erano al governo avevano già cambiato in modo disastroso la costituzione, intaccando per nostra grande fortuna solo alcune piccole regole… Meditiamo gente!…

 

137.        1/6/2006

AMORE E SENTIMENTO
da Vittorio Grondona - Bologna

Cara Silvia, evidentemente è verissimo che non si finisce mai d’imparare. L’avverbio difficilmente l’avevo infilato apposta nel discorso perché c’è sempre la sua brava eccezione ad ogni regola. La regola dell’amore è per me molto più rigorosa di quella del sentimento. Io ho voluto significare in sostanza che il rendimento sincero in un ipotetico gruppo, chiamiamolo banalmente così per stare nel tema, per la donna è “naturalmente” limitativo in assenza dell’amore, mentre per l’uomo è “naturalmente” vero l’esatto contrario. Non credo che sia possibile dividere l’amore, nemmeno per finta, mentre è semplicissimo e naturale moltiplicare all’infinito il sentimento. L’amore si fa in due. In gruppo semmai ci si diverte…

 

RIFERIMENTO 29/5/2006

QUALE NATURA?
da Silvia Palombi

”Inoltre, per natura, la donna difficilmente si potrebbe innamorare di più uomini contemporaneamente”. Ma quale natura? Caro Vittorio le hanno rifilato
una sòla, non siamo monogame per natura, magari lo rimaniamo per scelta. Lou Andreas Salome ci provo’, con due (e non con due tizi qualunque) furono loro a non reggere. A me anche e’ accaduto ed erano sentimenti sincerissimi che potevano convivere e coesistere ma “voi” non ce l’avete fatta. E fu un peccato.

 

138.        1/6/2006

CALCIO E SGARBI
da Vittorio Grondona – Bologna

Quando parliamo di calcio come sport e di Sgarbi come politica siamo completamente fuori tema. Del resto gli insegnamenti di vita che se ne traggono dalle rispettive discussioni sono equivalenti allo zero assoluto. Quando argomenti del genere bussano insistentemente al nostro cervello dovremmo avere la spudorata costanza di non aprire.

 

LUGLIO 2007

 

139.        31/7/2006

AAA VOLTAGABBANA CERCASI…

da Vittorio Grondona - Bologna

Ebbene sì, siamo a questo punto. Non mi resta che munirmi di lanternino e cercare nel buio profondo della politica qualche rimasuglio di sinistra.

 

140.        30/7/2006

INDULTO: LIBERI TUTTI! /2
da Vittorio Grondona – Bologna

La furbizia di una persona è tanto più grande quando riesce a far fare agli altri quello che vuole. Gira che ti rigira il Cavaliere è riuscito finalmente nel suo intento. Casini da buon democristiano ha capito e si è associato nel nome di Dio. L’ingenua sinistra si beccherà le inevitabili critiche e ne pagherà amaramente le conseguenze. Così è la politica, se non si è capaci di farla bisognerebbe avere il buon senso di lasciarla fare ai professionisti. Buon lavoro Giustizia!... Per te non è cambiato niente, farai comunque i processi e prenderai atto solo alla fine che avrai lavorato per niente. Anche tu ordine pubblico, ora sai che il tuo coraggio e la tua abnegazione non contano proprio nulla per chi ti comanda. In tutto questo paciugo spero almeno che oltre ai grandi delinquenti faranno veramente uscire dal carcere anche qualche ladro di mandarini. Non ci metto però la mano sul fuoco, per i poveracci i cavilli burocratici sono sempre infiniti… E’ sufficiente aver rubato due mandarini in date diverse ed ecco che il colpevole continuerà a marcire in galera. State all’erta creditori di Parmalat e compagni, con giustizie di questo tipo prima o poi in galera ci metteranno voi!..

 

RIFERIMENTO 29/7/2006

INDULTO: LIBERI TUTTI!
da Vincenzo Rocchino, Genova

No comment.

No, no. Comment! Chi aveva qualche dubbio sulla superiorità della sinistra sulla destra si renda conto che siamo riusciti in pochi mesi a fare quello che Berlusconi non era riuscito a fare in cinque anni: liberare Previti. Per di più facendo finta che fosse inevitabile per sfoltire le carceri e dimostrare un po’ di clemenza nei confronti di molti poveri diavoli. Cosa palesemente falsa. (csf)

 

141.        29/7/2006

PIVATO E’ BELLO!

da Vittorio Grondona - Bologna

Nelle mie frequenti trasferte a Napoli avevo notato che nelle tarde ore serali alcuni ragazzini svuotavano letteralmente i cassonetti dei rifiuti posizionati lungo le strade per poi rovistare con maggiore tranquillità il contenuto sparso ovunque sulla sede stradale e sui marciapiedi. Parlo di alcuni anni fa, quindi non so se le cose nel frattempo siano migliorate. Comunque vorrei consolare la signora Isabella Guarini: anche a Bologna se non è zuppa è pan bagnato. I rifiuti stanno sparsi ovunque, tranne che nei cassonetti. Sono situazioni queste successive al ricorso ad ogni costo al risparmio di personale nelle attività di pubblico interesse per le quali si è preferito l’affidamento ai privati senza prevedere peraltro dei controlli seri. Sono pertanto spariti gli spazzini comunali di quartiere che qualche anno fa circolavano più volte al giorno sullo stesso percorso coi loro arnesi del mestiere contribuendo concretamente a mantenere la città molto più decorosa di adesso. A conti fatti forse costavano addirittura di meno di questi monopoli privati strapagati e quotati in borsa

 

142.        27/7/2006

GRAZIE PROFESSORE…
da Vittorio Grondona - Bologna

Signor Oreste Tappi, grazie per avermi corretto un evidente lapsus. Una cosa però non capisco: perché mai dovrei scrivere come vuole lei? Nessuno poi le impone di leggere il “latinorum” che odia tanto… Invece lei non solo lo legge, ma desidera nel contempo approfittare dell’occasione per fare pubblicamente sfoggio della sua cultura simulando nel contempo un’abile, ma antipatica non chalance. Mi usi pertanto una cortesia signor Oreste Tappi, per il futuro provi ad ignorare le mie locuzioni latine… Entrambi ne saremmo felici ed eviteremmo nel contempo di sparlare inutilmente.

 

RIFERIMENTO 29/7/2006

QUESTIONI DI STILE

da Alessandro Ceratti

Ammappete! Il sig. Tappi riprende per il suo latinorum Grondona (uninoffensivo “obtorto collo”) e Isabella Guarini, con evidente sprezzodel pericolo, si produce in un UNICUIQUE SUUM, tutto maiuscolo perchésta addirittura nel titolo. Ma pure Grondona non demorde. Fa finta diniente e zac, ti lascia piombare tra le righe un “con non chalance”. Nonso se nell’indulto appena approvato sono condonati anche francesismi elatinorum, però io, anche sono della Lista Di Pietro, dichiaro la miaassoluta disponibilità ad incorporarli.

 

RIFERIMENTO 29/7/2006

FRANCESORUM

da Oreste Tappi, Roma


Caro Grondona, poiché il latino è il campo principale delle mie attività, sento il suo latinorum (sciatto e recidivo) come una mancanza di rispetto per il mio lavoro. Le sembrerà esagerato, ma per me è così. P.S.: nonchalance si scrive tutto attaccato (e deriva dal latino non-calere, cioè non riscaldarsi). Ma l’italiano proprio non le piace?

 

143.        27/7/2006

Mastella… Simbolo medioevale della politica…
da Vittorio Grondona

Un altro “sinistro” schiaffo alla miseria!
http://www.sabellifioretti.com/oggi%20sposi%20Mastella2.jpg

 

144.        26/7/2006

SINISTRA, DESTRA, PASSO… SQUADRA ALT!... DIETRO FRONT!
da Vittorio Grondona - Bologna

Anch’io avrei delle considerazioni personali sui fatti di Genova del 2001, ma non sono riuscito ad esprimerle nella maniera giusta e quindi è molto meglio che se ne stiano nel cestino di CSF. Provo invece a dire come la penso dell’indulto “Mastella”, Di primo acchito mi era venuta la tentazione di definirlo una colossale schifezza, poi mi sono reso amaramente conto che è invece ancora più scifoso il comportamento di chi dell’Unione lo giustifica dicendo che se non si salvano i corrotti, i corruttori, gli evasori, i falsificatori di bilancio ed i predatori della buona fede della gente, di tanta gente, Forza Italia non vota a favore. E quindi secondo loro, optorto collo, si rende necessario accettare il ricatto… Meno male che questa volta non hanno detto “gli italiani capiranno…”. In sostanza per questi pseudo politici autovotati l’unico modo possibile per svuotare in parte le carceri dai poveri cristi che hanno rubato al massimo dei mandarini e renderle finalmente idonee alla funzione di riabilitazione che devono svolgere, è quello di ridurre la pena anche a chi, per esempio, ha rovinato milioni di famiglie saccheggiando senza pudore i loro sudati risparmi. (...)

 

RIFERIMENTO 27/7/2006

LADRI DI MANDARINI
da Alberto Arienti

Siamo qui ancora a raccontarci le fiabe piene di gente che sta in galera per avere rubato dei mandarini. Ma se c’è gente che ha ucciso ed è uscita dopo dieci anni! (A parte che col prezzo attuale della frutta...)

 

RIFERIMENTO 26/7/2006

ANCORA LATINORUM CHE PALLE
da Oreste Tappi, Roma

Che palle, Grondona: obtorto collo, non optorto. Ma per es. “loro malgrado” no eh?!

 

145.        21/7/2006

NUOVA LEGGE ELETTORALE IN SALA DATTESA...
da Vittorio Grondona - Bologna

In un sistema proporzionale è difficile da mandare giù il fatto che il partito di maggioranza relativa sia relegato allopposizione. Forse è per questo che ancora non si parla di riforma della schifosa attuale legge elettorale che ha permesso questa anomalia. Che si attenda il varo del nuovo grande partito di centro, cd partito democratico?

 

146.        20/7/2006

SPORCHI GIOCHI DI GUERRA
da Vittorio Grondona - Bologna

Difendersi offendendo è il concetto più idiota che abbia mai sentito per legittimare in qualche modo un conflitto, come per esempio quello deprecabile in atto fra Israele e il Libano. Ostacolare l’offesa con l’offesa significa fare la guerra. Ormai ci siamo abituati ad addolcire le parole, peccato che la realtà non ne tenga conto. La guerra è brutta in tutte le locuzioni con le quali è possibile mascherarla.

 

147.        19/7/2006

EFFICIENZA PRIVATA
da Vittorio Grondona - Bologna

Vorrei puntualizzare che le ferrovie in Italia non sono state liberalizzate, ma solo privatizzate a bassissimo prezzo Le gloriose ferrovie che nel tristemente famoso ventennio coprivano la distanza Firenze Roma in 4 ore con una macchina a vapore subendo saltuariamente ritardi peraltro sempre contenuti ed accettabili, dal 1992 sono state date in pasto ai privati. Ci sarà maggiore efficienza… il viaggiatore sarà più tutelato… i treni saranno più puliti… erano gli slogan politici in voga per convincere l’opinione pubblica ad accettare quella privatizzazione. La stampa, nel frattempo, si dava da fare pubblicando ogni giorno articoli contro l’organizzazione statale delle ferrovie per ottenere due scopi principali. Il primo era quello di dare una mano ai politici per agevolarli nel procedere nel loro insano intento, il secondo era quello non meno scriteriato di dare una mano ai privati facendo scadere di prezzo quel fantastico patrimonio pubblico. Così sono arrivati i grandi managers succhia soldi che agivano su indicazioni esclusivamente politiche ed i privati si sono impadroniti delle grandi stazioni e della parte redditizia dei servizi. Allo Stato sono rimasti i treni e le infrastrutture ferroviarie da gestire col pochissimo personale rimasto dopo il massacro indiscriminato operato dai tagliatori di teste con la complicità dei sindacati in cambio di favoritismi per una carriera facile e sicura, e con risorse estremamente ridimensionate. A questo punto vorrei chiedere al signor Franco Barone, come può pensare che una politica siffatta dei trasporti possa garantire non solo l’orario dei treni, ma anche e soprattutto l’efficienza generale di tutto il sistema?

 

RIFERIMENTO 19/7/2006

GINO STRADA E L’AFGANISTAN
da Franco Barone, Milano

Volevo completare il pensiero di Gino Strada, che dice in Afganistan si stava meglio quando c’erano i talebani, ricordando che anche da noi, quando c’era Mussolini, i treni arrivavano in orario.

 

148.        18/7/2006

SPARA TU CHE SPARO ANCH’IO
da Vittorio Grondona – Bologna

Lo so, anzi l’ho finalmente capito, citare le favole nel Blog non è scic. Però qualche volta mi scappa, visto che nelle favole trovo sempre una morale adatta per ogni occasione. CSF perdoni questo mio impunito rimbambimento che ogni tanto si ripete quasi spontaneamente… Oggi quindi non cito la favola del Lupo e dell’Agnello, ma mi limito a formulare un pensierino focalizzato sul nuovo conflitto che insanguina ancora di più il già martoriato Medio Oriente. Libano ed Israele sono (si fa per dire) i nuovi contendenti. Subito, come per incanto, in occidente si sono formati gli schieramenti da stadio. Chi tifa per gli Hezbollah e chi invece per gli israeliani.… E giù pagine a non finire, quasi quante quelle inutili che si scrivono per il calcio o per le ridicole esternazioni dello sconfitto Cavaliere di Arcore. Ora mi domando: un’eventuale missione di pace anche in quegli Stati, da che parte starà? Mica potrà picchiare a caso a destra e a sinistra tanto per far star buona la gente! Prima di incominciare dovrà pure scegliere a chi dare lezioni di democrazia… E poi, chi mai sarà il super democratico che sceglierà a nome di tutti i pacifisti armati?...

 

149.        18/7/2006

INTEGRAZIONE AUTOMATICA
da Vittorio Grondona - Bologna

Proprio ieri ho visto una di quelle persone non integrate mentre stava faticosamente frugando l’interno di un cassonetto ermetico. Ho avuto timore per lui e quindi ho aspettato che finisse pronto ad intervenire in caso di bisogno. Si trattava infatti di uno di quei cassonetti maledetti utilizzati per la raccolta degli abiti vecchi che per la loro particolare pericolosa struttura più di una volta hanno perfino ucciso gli incauti rovistatori bisognosi di tutto. In proposito per me anche il cervello di chi ha ideato quelle trappole avrebbe bisogno di essere integrato, almeno con un pochino di sale… Cari amici non c’è nulla da fare… Per uscire dal ghetto qui da noi ci vogliono i quattrini. Se ne hai e sei disposto a spenderli puoi essere di qualunque colore e di qualunque religione e ti integri automaticamente. Anzi, il Paese che ti ospita si adatta perfino a parlare la tua lingua e ad osannare il tuo Dio per integrarsi a sua volta col tuo portafoglio.

 

150.        17/7/2006

ASPETTO COMICO DELL’INDIGNAZIONE
da Vittorio Grondona - Bologna

Caro signor Gianni Pozzi, è proprio il contrario. Io non sono affatto indignato delle affermazioni di Giuliano Amato sulla cd privacy, ma al contrario ho voluto sottolineare che appunto è davvero comico indignarsi quando l’informazione tocca alcune caste privilegiate della nostra società e nello stesso tempo mettere in secondo piano le gravi nefandezze che alcuni appartenenti a tali caste hanno dimostrato inequivocabilmente di avere commesso ai danni di tutti gli italiani.

 

RIFERIMENTO 15/7/2006

QUELLI CHE SI INDIGNANO
da Gianni Pozzi, Marina di Carrara

Vittorio Grondona s’indigna che Giuliano Amato si sia indignato per la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche di cui sappiamo. Cosa succede allora se anch’io m’indigno che Vittorio Grondona si sia indignato che Giuliano Amato si sia indignato ecc .... ? Qui a forza di indignarsi delle indignazioni altrui non si finisce più.

 

151.        15/7/2006

IL RISVEGLIO DI GIULIANO AMATO
da Vittorio Grondona – Bologna

Pare che la musica della banda reale e gli ola degli stadi abbiano svegliato il nostro nuovo Ministro degli Interni facendolo sobbalzare dal torpore di cinque anni di semi silenzio. L’On. Amato conviene sul fatto che per incastrare i delinquenti servano anche le intercettazioni telefoniche, ma non è d’accordo sulla loro divulgazione attraverso la stampa. Scommetto che se fossero state pubblicate le conversazioni di delinquenti comuni se ne sarebbe stato ancora buono e quieto, lasciando tranquillamente fare... Ultimamente però è la crema nazionale ad essere interessata e allora ecco che scatta il suo dissenso. Se ne esce esterrefatto con la frase di stile cofferattiano: “Questo paese si è abituato all’illegalità”… Io invece penso che quando è un uomo pubblico ad uscire dai binari della legalità debba essere necessariamente pubblico e trasparente anche il suo comportamento. Anziché indignarsi della pubblicazione di notizie che riguardano i VIP, divulgate correttamente dopo la loro uscita dal segreto istruttorio, il Ministro farebbe meglio ad indignarsi del marciume che di giorno in giorno viene a galla nel mondo dell’alta società, dello sport, della finanza e della politica del nostro Paese. Sono queste vergogne che squalificano l’Italia, non la pubblicazione di telefonate sceme ed oscene, ma nello stesso tempo altamente significative della prepotenza e dell’arroganza con le quali il potere gestisce le cose pubbliche che riguardano tutti i cittadini.

 

152.        14/7/2006

UNITI PER FORZA NON PUO’ REGGERE
da Vittorio Grondona - Bologna

Non funziona nemmeno quando il vincolo è quello di Romana Chiesa… Io direi di piantarla di far finta di essere d’accordo. Facciamo una buona legge elettorale, senza premi di maggioranza, e poi che succeda quello che vuol succedere. Io sono convinto che con un buon proporzionale torneranno gli equilibri che ora sono andati a farsi benedire…

 

153.        13/7/2006

QUALUNQUISMO
da Vittorio Grondona - Bologna

Proprio oggi ne ho imparata una nuova. Spero che siano solo chiacchiere di radio scarpa, ma se malauguratamente fossero fatti veri saremmo veramente alla frutta della serietà. Alcune aziende, statali per lo più, pur di liberarsi dell’operaio o dell’impiegato anziano che ha già maturato l’età della pensione, aggiungono alla liquidazione l’ammontare di due o tre anni del bonus previsto da Maroni. Chissà quale statistica andranno ad alimentare queste persone… Si possono fare tutte le leggi di questo mondo, anche le più sceme come quella a cui mi riferisco, ma i tagliatori di teste se ne fregheranno sempre perché con i soldi degli altri possono superare tranquillamente ogni tipo di ostacolo alla loro strapagata missione.

 

154.        12/7/2006

L’OPERAIO ERA A LAVORARE…
da Vittorio Grondona - Bologna

Abbiamo visto (per forza) alla Tv e sui giornali quanta gente ha osannato il successo della nazionale di calcio. Dicono oltre il milione di persone. Tutti in piazza di lunedì, giorno lavorativo e quindi non retribuito. Tutti figli di papà o tutti disoccupati? Tutti padroni o tutti ministri?...

 

RIFERIMENTO 12/7/2006

L’OPERAIO ERA A LAVORARE.../2
da Claudio Urbani, Roma

Alle 8 di sera?!?!? E gli altri 10 milioni di telespettatori, compreso Lei? La sindrome di “Roma Ladrone” è scesa tanto a sud, oppure è sano qualunquismo?

Non qualunquismo di Grondona ma disattenzione di Urbani. Rileggi con maggiore attenzione il post e capirai perché. (csf)

 

155.        12/7/2006

SPORT DA BARACCONE
da Vittorio Grondona - Bologna

Zidane può essere il migliore giocatore del mondo, ma come sportivo ha dimostrato che non vale una cicca. Così pure il bravissimo Totti. Ci sono degli atti della vita che squalificano per sempre i loro protagonisti. I peggiori nemici dello sport sono la debolezza infame di non sapere perdere e la reazione incontrollata ad ogni tipo di ostilità sul campo di gara.

 

156.        12/7/2006

CALCIO, PARATE, TESTATE…
da Vittorio Grondona – Bologna

Dopo mesi di calcio martellato di continuo 24 ore su 24 su ogni rete televisiva ed in ogni trasmissione radiofonica chi non ha avuto il coraggio di spegnere quelle macchine ciucciacervelli è stato cucinato a dovere. Per carità anch’io sono contento che la nostra nazionale di calcio abbia vinto i mondiali, ma moderatamente contento… Pensiamo per un attimo che cosa succederebbe se una così intensa promozione fosse attuata da qualche pazzoide per fare una guerra… Ora i teleguidati si divertono incuranti dei provvedimenti asociali che qualcuno che ha colto l’attimo sta per prendere contro di loro. Una volta oltre ai divertimenti il popolino voleva anche il pane. Si vede che al giorno d’oggi del pane non gliene frega niente a nessuno. Bah!... (...)

 

157.        10/7/2006

TAGLI ALLA SANITA’, PREVIDENZA, ENTI LOCALI… MO VE’!...
da Vittorio Grondona - Bologna

Allora è come prima? Così son capaci proprio tutti!. Mi chiedo perché poi abbiamo cambiato governo? Certo, io non ero credulone fino al punto che si potessero sanare le finanze con la bacchetta magica, ma così, come sta facendo Prodi proprio non mi piace. Ero d’accordo di contribuire nel mio piccolo attraverso un razionale ritocco alla pressione fiscale, ma intervenire con tagli alla sanità, previdenza, enti locali, proprio no!… Sempre lì si va a parare. Ora Prodi ed i suoi fedeli per forza, che ovviamente come i politici di centro destra non vogliono pagare il dissenso con il prematuro ritorno a casa, si sta comportando esattamente come Berlusconi: o mangi questa minestra o salti dalla finestra… Anche questa volta col solito sangue della povera gente forse riuscirà nel suo intento, però quando avrà finito la stessa gente che aveva sperato in lui non lo voterà più e così rientreranno al potere i vampiri di risorse che in altri cinque anni ci porteranno di nuovo alla malora. Il sociale secondo il programma elettorale doveva essere solo equilibrato e reso più razionale con garanzie concrete soprattutto per i giovani in perpetua precarietà lavorativa, non tagliuzzato qua e là con la disinvoltura degli incapaci di trovare le altre soluzioni promesse come quella di attaccare drasticamente l’evasione fiscale.

 

158.        6/7/2006

UOMINI (S)CONTRO
da Vittorio Grondona - Bologna

Non cè che dire. L’onorevole (?) Matteo Salvini, 32 anni, dirigente della Lega Nord, giornalista di professione, direttore di Radio Padana, eurodeputato dal 2004, è proprio un simpaticone. Merita un brindisi di compiacimento non solo per le belle espressioni patriottiche che riesce a comporre nella sua prestigiosa testa, ma soprattutto perché non si vergogna di esternarle in pubblico. Un vero uomo dei nostri tempi... Oserei dire padano perfetto senza difetto!... Lo paragonerei nei modi e nello stile ad alcuni ragazzi che ho visto mentre si recavano al RAVE di Bologna a dorso rigorosamente nudo, orgogliosi di mostrare a tutti la loro spaventosa magrezza mascherata qua e là da alcuni tenebrosi tatuaggi. Giravano con le mutande fuori dai pantaloni e questi ultimi stupendamente calati fino al sesso e lì ben assicurati con una gigantesca luccicante fibbia che chiudeva con esaltante magnificenza una larga cintura di vera pelle... Un raro esempio di virilità simulata!... Mi chiedo: che ci fa l’onorevole (sic) Matteo Salvini nel Parlamento Europeo? Che Paese rappresenta? E, soprattutto, chi lo paga? Ci vuole proprio il coraggio e lorgoglio padano per non vergognarsi di prendere soldi da una Patria che si disprezza. E fra quei soldi che si intasca l’onorevole (arisic) ce ne sono anche dei miei che sono italiano e che differentemente da lui amo tutta lItalia!

 

RIFERIMENTO 5/7/2006

UOMINI CONTRO
da Ganni Guasto

caro CSF, un amico mi ha inviato questo articolo della Padania, che mi pare meriti di essere conosciuto dai lobbysti.

E io tiferò contro...

di Matteo Salvini - La Padania

«La nazionale da sempre è un grande strumento di unificazione del Paese». Parola di Romano Prodi, che ieri ha avuto il tempo di scrivere una lettera aperta al cancelliere tedesco, niente meno che sulla Gazzetta dello Sport. E quindi? Quindi io sto dall’altra parte. Quindi tifo contro, contro “questa” nazionale che viene usata per nascondere i mali di “questo Paese”.

Non me ne vogliano i padani Buffon, Zambrotta, Pirlo, Gilardino, Del Piero o Inzaghi, niente di personale. Ma io, per dirla come Gaber proprio non riesco a sentirmi italiano. Mi sento milanese, lombardo e padano, ma orgoglioso di questa Italia proprio non riesco ad esserlo.

Non mi piacciono i bagarini che, anche se si gioca a mille chilometri di distanza, cercano di spacciare i biglietti a cifre incredibili. E non sono padani.

Non mi piacciono quelli che vendono magliette, bandiere, petardi, parrucche e trombette taroccate ed esentasse, per santificare l’italico rituale. E non sono padani. Non mi piacciono quei “tifosi” che hanno fatto casino, sfasciando e imbrattando, per la vittoria di rigore rubata contro l’Australia. E non erano padani. Non mi piacciono quelle persone, tifosi e calciatori ma soprattutto giornalisti, che su Lippi cambiano idea ogni due giorni: ne pensavano tutto il male possibile ieri, ne chiedono la riconferma oggi dopo due stentate vittorie. Non è da padani. Non mi piacciono quelli che passano le loro giornate a stabilire come, quanto e perché faccia bene cantare l’inno di Mameli, scomunicando smemorati, stonati e taciturni. Non è da padani, io preferisco la Terra dei cachi. Non mi piacciono quei politici, e ce ne sono tanti a sinistra e qualcuno anche a destra, che contano sui gol di Totti per fotterci in silenzio un altro po’ di stipendio e di libertà. Non è da padani. E poi, se la devo dire tutta, non mi piacciono gli spaghetti con la pummarola, preferisco il risotto; non mi piace il mare, preferisco la montagna; non mi piace volare Alitalia, preferisco la Lufthansa; non mi piace il mandolino, preferisco la banda d’Affori; non mi piacciono i Savoia, preferisco Maria Teresa D’Austria. e non mi piacciono, soprattutto d?estate, quelli che fanno sempre casino facendo risuonare i loro “ahò” anche nel silenzio delle isole Aran; e non mi piacciono quelli che si arrangiano e vivono una vita da abusivi orgogliosi di fregare il prossimo; e non mi piace la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e la sacra corona unita; e ancora non mi piacciono le tifoserie “appassionate ma civili” del Sud, come quella del Napoli, che vengono santificate dai giornalisti ma hanno quasi sempre accolto a sassate, spranghate, botte, sputi e pulcinellate i tifosi che scendevano da Nord; e non mi piace Biscardi, non mi piace Galeazzi, non mi piace Moggi, non mi piace Petrucci, non mi piacciono i calciatori che cambiano squadra con la stessa frequenza con cui cambiano le mutande, non mi piacciono i Rolex regalati ad arbitri e guardalinee, non mi piace il calcio a pagamento su Sky.

E poi proprio non mi piace l’inno di Mameli, né la musica né tantomeno il testo, tanto che quando comincia il “pa-ra-pa-pa” prima del giornale radio Rai delle 24 tolgo l’audio. Che rompipalle, dirà qualcuno, ma purtroppo è così: come faccio a tifare l’Italia? Certo tifo Milan, tifo Ivan Basso, tifo Valentino Rossi, tifo la ProRecco di palla nuoto, tifo l’hockey Milano, mi piacciono il basket, la pallavolo e l’atletica leggera. Ma mi permetto un sogno. Che un giorno non troppo lontano un atleta padano porti con sè, sul podio, un po’ di verde, un foulard, magari una bandiera.

Come fecero le Pantere Nere americane alle Olimpiadi, noi aspettiamo che i nostri leoni, che pur ci sono, trovino l’orgoglio e il coraggio di dichiararsi, di dare voce e colore alla loro identità. Nell’attesa, questa sera (a proposito vi aspettiamo per la radiocronaca su Radio Padania libera dalle 19.30!) tifo per la Germania. Anzi, per la Repubblica federale tedesca.

 

159.        5/7/2006

LE DUE FACCE DELLA MORTE
da Vittorio Grondona - Bologna

Questa mattina sentivo per radio che nel primo semestre di quest’anno sono morti sul lavoro 118 operai. Una tragedia che purtroppo passa sotto silenzio. Ti svegli che senti parlare di calcio e vai a letto che ancora di calcio si parla. Poi negli intermezzi, fra una pubblicità e l’altra, si trova lo spazio per riportare le cifre astronomiche dei proventi economici derivati dalla tolleranza zero sul traffico, che peraltro non perdona nemmeno chi esulta per quel calcio che gli stessi oppressori alimentano a piè sospinto. C’è da non crederci, da una parte l’assoluta indifferenza sociale per i morti sul lavoro che non solo non rendono, ma che la relativa prevenzione sarebbe addirittura costosa; dall’altra l’interesse morboso per gli introiti sicuri dovuti alla preventivata negligenza stradale per l’inosservanza di regole di circolazione concettualmente idiote, studiate ad arte per tale esclusivo scopo di lucro. Fra l’altro vengono propinate statistiche fasulle sui relativi risultati. (...)

 

160.        4/7/2006

IL BRIVIDO MASTELLA
da Vittorio Grondona – Bologna

E non venite a dirmi che Il zompa di qua e di là di Mastella non era prevedibile… Adesso sospetta addirittura che qualche altro ministro stia mettendo mano a quello che crede sia il suo portafoglio… Possibile che questo stranissimo opportunista politico non abbia ancora capito che deve lavorare per tutta l’Italia collaborando umilmente coi suoi colleghi e non autonomamente per le glorie di potere di Mastella e, per riflesso, dei ristrettissimi amici dell’UDEUR?

 

RIFERIMENTO 4/7/2006

BRIVIDO MASTELLA /2
da Claudio Urbani, Roma

Aho’ a Grondona, ma che pretendi? Uno che che se sacrifica a fa’ ad esse’ un D.C. da na’ vita?

 

161.        4/7/2006

PROVINCIALISMO / 2
da Vittorio Grondona – Bologna

Gli impegni vanno mantenuti. Sissignore. Proviamo però ad ipotizzare per un momento a cosa potrebbe succedere di imprevedibile fra venti anni circa. Oggi, l’unica cosa certa sull’alta capacità ferroviaria progettata in Val di Susa per il futuro ipotetico massiccio trasporto ferroviario delle merci, è l’attuale accordo internazionale. Sicuramente le larghe vedute dei managers tecnici che hanno portato avanti il progetto saranno di ottima qualità, ma rimane ragionevole un grosso dubbio sull’attendibilità dei dati di traffico ipotizzati a tale distanza temporale. Nessuno sa se tra venti anni ci sarà qualche altra Fiat da favorire politicamente ed economicamente rispetto alla rotaia o se sarà inventata qualche altra nuova tecnologia più idonea al trasporto delle merci tanto da rendere inutile od addirittura fastidioso l’indispensabile nuovo tunnel ferroviario del famoso corridoio 5. E’ facile sempre dire che ci siamo sbagliati. Qualche volta è necessario pensarci bene prima. Le passate irresponsabili politiche italiane pro gomma, nei porti hanno seppellito sotto il cemento le rotaie dei treni ed in numerose città quelle dei tram. Ora si parla di cabotaggio e di inquinamento…

 

RIFERIMENTO 30/6/2006

PROVINCIALISMO
da Paolo Beretta

Granata, non confonda il provincialismo con gli accordi internazionali. I corridoi 1 e 5 sono strutture di livello europeo che comportano, per gli stati interessati, il rispetto di impegni internazionali. Certe cose vanno fatte perché ci sono impegni presi, che vanno onorati. Giusto, quindi. Non facciamo i provinciali.

 

RIFERIMENTO 30/6/2006

QUEL PROVINCIALE DI PRODI
da Pino Granata

An quanto pare la Tav va realizzata non perchè è una necessità, ma per restare nella Cee. Così il nostro presidente del consiglio. Questo provincialismo e complesso d’inferiorità italiano è intollerabile, così come il filoamericanismo di Berlusconi. certe cose vanno fattte perchè nella Cee o negi Stati Uniti sono così. Il che qualche volta potrebbe funzionare, ma il guaio è che si prende sempre quello che fa comodo e di imitare gli altri quando veramente sarebbe utile non se ne parla nemmeno. Ma siamo poi sicuri che gli altri siano tanto meglio di noi? Visto che sono fresco di una recente vacanza nella zona di Marbella, posso dire che non mi piacerebbe proprio che si imitasse la Spagna nel devastare completamente le coste che ormai sono urbanizzate al di là di ogni sopportabiltà al punto che è impossibile vedere un po’ di verde. In compenso spicca il bianco dei grattacieli e delle ville.

 

AGOSTO 2006

 

162.        30/8/2006

E ADESSO CHE FACCIAMO? BRINDIAMO?...
da Vittorio Grondona – Bologna

Così sono partiti… Ho visto tutta la prima parte on line di Arcoiris (1 h e 46’) sulla riunione del 26 agosto per la marcia della pace. Ho visto anche la trasmissione sulla missione di pace andata in onda ieri sera sui Raduno presentata da Monica Maggioni. Tutti parlano per un verso: sono felici della nostra presenza in Libano, mascherata di ONU, ma nella vera sostanza nessuno sa nulla di quello che andranno a fare laggiù i nostri ragazzi. Fassino addirittura ci informa gongolante che questa volta possono sparare, ma solo per secondi… Speriamo che i primi abbiano una pessima mira allora? L’opposizione è partita da un sì subito, poi è passata ad un distinguo e infine è sul forse no all’approvazione… Mi dispiace di essere fuori dal coro esaltante divulgato dall’informazione di sinistra. C’è in tutto quel confuso vociare comune qualcosa che non mi quadra e che purtroppo non accenna a schiarirsi nemmeno a seguito del mio aumentato impegno di approfondire l’argomento. Anzi, adesso ho addirittura la sensazione che in me prenda sempre più piede la convinzione che essere incondizionatamente di parte equivale ad una subdola forma di fondamentalismo.

 

163.        30/8/2006

FANTASTICHERIE
da Vittorio Grondona - Bologna

Liberalizzare le fantasie dei piccoli conti dei medi poveri e monopolizzare quelle dei grandi conti come quelli delle ricchissime banche sono trovate da geni politici del paese delle banane... Disponibilità di fondi societari fino anche a 72 miliardi di euro sbucati per incanto dallo svolgimento di pratiche amministrative sono senza dubbio i grandi miracoli del Dio Capitale… Miliardi di euro spariti nel nulla nel risparmio gestito da cd esperti bancari sono atti di prestigio dei grandi maghi banchieri che fanno impallidire quelli di Silvan… Così ad orecchio in questa tintinnante melodia monetaria c’è proprio qualcosa che stona! Che sia l’occhio vigile della Banca d’Italia ad avere già bisogno dell’oculista? O che sia invece il direttore dell’orchestra politica ad avere necessità di un ripasso del suo pentagramma elettorale?… Bah!... Da incredulo consumatore sono proprio curioso di contare i quattrini che avrò risparmiato alla fine di questa straordinaria nuova commedia!

 

164.        29/8/2006

BACI SICILIANI
da Vittorio Grondona Bologna

Qualche mese fa mi è capitato di vedere un episodio di un film comico di cui non ricordo il titolo e nemmeno gli interpreti dove tra la folla di una festa alcuni banditi con evidenti intenti minacciosi stavano cercando un tizio, il comico appunto, del quale sapevano solo che a causa di un incidente quella sera camminava zoppo. L’interessato per puro caso lo venne a sapere ed allora si nascose sotto un tavolo e incominciò a colpire a bottigliate i piedi dei ballerini che arrivavano alla portata della sua bottiglia. Per esigenze di copione il pestaggio andò avanti fino a quando tutti gli uomini presenti alla festa incominciarono a zoppicare vistosamente... E fu così che la ricerca del vero zoppo diventò impossibile...

 

165.        27/8/2006

AFGHANISTAN, IRAQ, LIBANO... MA NON SOLO
da Vittorio Grondona - Bologna

Ebbene sì, signor Beretta, io ho delle informazioni diverse dalle sue. Sono sicuramente quelle che già da molto tempo hanno avuto il pregio di farmi capire che le guerre devono essere evitate, sempre e comunque. Con maggiore ragione quelle subdole cd di pace. La pace di chi poi? Solo di chi vince facendole in casa daltri, forse... Chi perde starà sicuramente peggio di prima e la sua pace sarà quella amara e sottomessa del vinto. Fra le guerre non ci sono differenze. Sono tutte uguali e servono solo ad una minoranza privilegiata e potente che le studia a tavolino nei minimi particolari per goderne poi in esclusività assoluta i frutti economici ed ambiziosi alla faccia del sangue dei meschini costretti a combatterle. Di conseguenza ogni guerra deve essere necessariamente addolcita per convincere i gonzi teleguidati a condividerne le ragioni. Magari appropriandosi indebitamente anche della marcia della pace Perugia-Assisi. Ecco perché le chiamano di pace o addirittura di civiltà come quella del 15/18. Sì, è stato proprio in nome di quella civiltà che tantissimi giovani soldati, poveri figli del popolo, si sbudellarono lun laltro a colpi di baionetta...

 

RIFERIMENTO 26/8/2006

LIBANO
da Paolo Beretta

Vediamo, Sig. Grondona, quale potrebbe essere la differenza tra questa missione e, diciamo, l’Iraq ? Magari il fatto che questi si stanno
ammazzando tra loro e si cerca di farli smettere, mentre in Iraq si è cominciato bombardando civili a tappeto ? O magari che, in questo caso,
entrambi i governi (israeliano e libanese) hanno richiesto un intervento ONU, nel caso poi del Libano che si è riferito esplicitamente all’Italia
come garante ? A me come differenze bastano, ma se vuole possiamo trovarne anche altre. Quanto alla parte da cui stare ed a chi dare ragione, a me non risultano pregiudiziali. Ma forse lei ha informazioni più dettagliate e recenti delle mie.

 

166.        27/8/2006

SE C’E’ DA PRENDER SU, BOLOGNA E’ LA PRIMA
da Vittorio Grondona - Bologna

Non faccio per vanto, ma Bologna, regina italiana dei balzelli e delle trappole, è stata la prima ad adottare il ticket per il centro. Quindi inquinare Bologna si può, basta pagare. Le città italiane stanno ormai diventando botteghe per le amministrazioni che se ne fregano altamente dei cittadini e purtroppo la mia si è aggiudicata il triste primato commerciale di vendita del nulla a caro prezzo. Soldi, soldi, soldi, questo è il motto in voga. Tanti infatti sono i soldi prelevati con linganno dalle tasche degli automobilisti. Per la maggior parte sono automobilisti di passaggio che magari credono ancora che Bologna sia rimasta quella di alcuni anni fa (...)

 

167.        21/8/2006

LA GUERRA SI PREPARA CON LE BUGIE
da Vittorio Grondona - Bologna

Non vi sembra una grossa idiozia reclamizzare come missione di pace la partecipazione ad una guerra sapendo già in partenza con chi stare e a chi si deve dare ragione? (...)

 

168.        20/8/2006

C’E GUERRA E GUERRA, ALLORA?...
da Vittorio Grondona Bologna

Ed io ingenuamente credevo che ce ne fosse solo di un tipo, sempre terribile ed assolutamente da evitare... Ad occhio e gamba invece, non trovando commenti in proposito nemmeno su questo blog, devo purtroppo constatare che quella che lItalia andrà a fare in Libano sia condivisa dalla popolazione, ormai finemente drogata dai media e dal continuo vociare politico. Sì a scatola chiusa, quindi?.. Beh, conterà poco, anzi nulla, ma tengo ugualmente a far sapere che io non sono d’accordo.

 

169.        20/8/2006

ALTRO ESEMPIO DI INTEGRAZIONE
da Vittorio Grondona – Bologna

Presto tutti italiani, allora?... Un altro esempio di integrazione potrebbe essere quello che le donne italiane convengano per amore dell’integrazione stessa o per eventuale cedimento al dilagare di una forza ideologica potenzialmente più convincente di quella cattolica di indossare il velo per le nostre strade e nei nostri luoghi pubblici…

 

170.        17/8/2006

DIVAGANDO FRA UN AMMAZZAMENTO E L’ALTRO…

da Vittorio Grondona - Bologna

Un giorno del 1966 mi trovavo in una stazione ferroviaria svizzera e mentre aspettavo in pensilina il treno che mi avrebbe riportato in Italia, discorrevo con un compagno di viaggio del più e del meno, naturalmente in italiano. Ad un certo punto un signore, per la verità non molto distinto, che sostava non molto distante da noi, si avvicinò fin quasi a toccarci e con la grazia indescrivibile che può scaturire solo da un odio sviscerato, ci aggredì chiamandoci “maccheroni”. Forse era solo un pazzo… O forse odiava semplicemente gli italiani a prescindere… Oppure era tutte e due le cose insieme: è notorio infatti che la pazzia è la migliore amica dell’odio.

 

171.        14/8/2006

STRATEGIA OCCIDENTALE

da Vittorio Grondona – Bologna

Accidenti, ci siamo un’altra volta. Adesso si andrà a guerreggiare in Libano con il compito sottinteso di portare a termine quello che Israele non è riuscito a fare: disarmare gli Hezbollah. Chiamare in ballo l’Onu per qualche missile o per la cattura di due militari non era certo possibile e allora cosa ti pensano? Bombardano a vanvera il Libano, uccidono più bambini e civili possibile, alimentano l’odio verso l’integralismo medio orientale sbandierando con ogni tipo di informazione di avere debellato progetti di terribili azioni di terrorismo, progetti peraltro stranamente dichiarati già sotto controllo e che quindi sarebbe stato socialmente molto più opportuno non pubblicizzare. Così le cose hanno preso da sole il verso strategico voluto. L’opinione pubblica, ormai commossa e cucinata al dovere, umanamente non si sente più di ostacolare l’impegno in paesi stranieri di altri soldati italiani, che ora sono peraltro volontari per legge, e a questo punto non si interessa nemmeno di approfondire quali saranno le regole di ingaggio. L’importate è fermare la guerra. Purtroppo per fermarla i nostri politici non sanno fare di meglio che farne un’altra con un berretto diverso. Per assicurasi al massimo il consenso della popolazione stanno perfino interpretando a piacere l’art. 11 della nostra Costituzione. Poi, comunque, la decisione sarà quella già presa in partenza a tavolino: il nostro governo, con l’aiuto scontato della cdl, darà il via libera definitivo alla nuova guerra di pace, la quale, a giustificazione mondiale, porterà il numero Onu 1701… Vai avanti tu che mi vien da ridere!...

 

172.        7/8/2006

ESEMPIO DI INTEGRAZIONE

da Vittorio Grondona – Bologna

Riccione riserverà presto una spiaggia alle ricche mogli degli Sceicchi al riparo dagli occhi indiscreti. Pure il menu sarà adeguato ai gusti delle ospiti. L’unico particolare non tradizionale è il fatto che il personale sarà tutto femminile… Qui ci sta un sospiro di sollievo. E’ infatti già molto soddisfacente constatare che la straordinaria intraprendenza romagnola non abbia pensato di assumere per la bisogna personale con la caratteristica di eunuco certificato e referenziato. Con la crisi di lavoro italiana e la grande voglia di denaro ad ogni costo non si sa mai come sarebbe andata a finire.

 

173.        5/8/2006

I FURBETTI DEL PARLAMENTINO
da Vittorio Grondona - Bologna

Leggere Travaglio, ascoltare di Pietro, valutare i commenti di Grillo è un esercizio da brividi. A volte mi viene da dire: ecco perché hanno inciuciato l’indulto e si prestano ad inciuciare anche un’amnistia? Altrimenti di questo passo gli autoeletti avrebbero a breve corso il rischio di tenere le sedute del Parlamento davvero nelle patrie galere. Per stare nel sicuro hanno approvato pure la legge che bastona quei giornalisti che informano sulle conversazioni telefoniche intercettate per indagare sui reati anche quando le stesse siano state di fatto rese pubbliche. Guarda caso, le più ignobili e stravaganti di esse riguardano proprio il loro allegro lavoro e quello dei loro amici? E così sono nati anche i furbetti del parlamentino?

 

174.        4/8/2006

EMANUELE MACALUSO SUL RIFORMISTA /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi sembra che Emanuele Macaluso mi prenda per il sedere perché pur essendo di sinistra non sono d’accordo con l’indulto Mastella. Per sua norma io mi commuovo fino al pianto quando viene carcerato qualcuno, quindi non sono forcaiolo come lui vuol fare credere. Però mi commuovo fino al pianto anche quando milioni di famiglie vengono rovinate dai grandi delinquenti amici della politica. Il perdono è una grande virtù che tutti dovremmo coltivare nel nostro intimo, ma quando è il momento di elargirlo occorre amministrarlo con equilibrata giustizia sociale. Penso che così faccia pure il Padre Eterno che in fatto di perdono e di giustizia non ha certamente bisogno di insegnamento alcuno…Il colpo di spugna è stato un atto vergognoso e di immagine fortemente negativa non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo. Reso ancora più inaccettabile perché escogitato ed attuato tramite un vile inciucio che a questo punto ritengo concordato piuttosto che ricattatorio. (...)

 

RIFERIMENTO 3/8/2006

EMANUELE MACALUSO SUL RIFORMISTA

“Da anni l’“Unità” ha affidato a Marco Travaglio l’interpretazione e il commento dei fatti che attengono alla giustizia. E prima ancora i Ds affidarono a un Di Pietro la bandiera dell’onestà pubblica candidandolo nel collegio del Mugello. Ricordo gli anni in cui nel Pci se c’era qualcuno che chiedeva le manette e prometteva carcere a destra e a manca, Giancarlo Pajetta, che il carcere l’aveva fatto veramente, reagiva sempre con asprezza e quasi con dolore. Oggi un indulto per chi sta in carcere è stato bollato come inciucio vergognoso”.

175.        3/8/2006

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO

da Vittorio Grondona – Bologna

Berlusconi e i suoi ricchi cicisbei di amici “tesoro” ne hanno travati due: Bersani e Visco.

 

176.        2/8/2006

SCOMMETTIAMO?...

da Vittorio Grondona – Bologna

L’aspirina, presa d’esempio come uno dei farmaci che saranno venduti nelle Coop, farà la fine dei fazzoletti di carta. Da dieci pezzi a confezione sono improvvisamente diventati nove; dei detersivi passati da otto chili a confezione a poco più di sei chili (6,124 Kg.). E potrei continuare con scontrini alla mano. Il prezzo a confezione ovviamente non è variato, come sbandierano spudoratamente i super mercati… Ci mancherebbe!... Speriamo a questo punto che si limitino a ridurre la sola quantità, ma il guaio sarà che non avranno scrupoli per intervenire anche sui principi attivi pur di guadagnare più di adesso. Tanto chi sarà in grado di controllare ciò che non è previsto che venga controllato? Io mi sarei aspettato che i primi interventi del governo fossero rivolti alla cantilena che ha accompagnato la propaganda elettorale che picchiava costantemente sul fatto che le famiglie non arrivano alla fine del mese, come per esempio togliere l’IVA sulle tasse che viene assurdamente riscossa nella bolletta del gas. Pare invece che i provvedimenti d’urgenza siano limitati ai colpi di spugna che garantiscono l’immunità per i grandi delinquenti e agli interessi della grande distribuzione. Il sociale verrà bastonato più avanti, ovviamente con la comprensione degli italiani tutti… Ma va là!... Una grande delusione mi rode dentro!...

 

177.        1/8/2006

MA E’ SINISTRA QUESTA?

da Vittorio Grondona - Bologna

Adesso capisco perché sono tanto contrario all’operato di Cofferati. Lui fa esattamente quello che sta facendo la coalizione cd di sinistra al governo: reprimere, reprimere, reprimere in nome della legalità senza cercare provvedimenti alternativi per raggiungere ugualmente lo scopo senza produrre traumi sociali irreparabili. Di quella legalità esistente quando fa comodo e di quella che cambia a misura quando fa più comodo il contrario come la pessima legge sull’indulto appena varata con il felice consenso del Capo dello Stato e di tutto il Paradiso rappresentato per l’occasione dal facoltoso Ministro Mastella e predicato solo adesso dal potente Casini. Ho sentito peraltro dalla radio che solo con opportune modifiche mirate sull’iniqua legge Bossi/Fini e su quella ancora peggiore sulle droghe di Giovanardi e di AN si potrebbero liberare almeno 10.000 (dico diecimila) poveri cristi carcerati. (...)

 

SETTEMBRE 2006

 

178.        29/9/2006

OCCHIO ALLA FINANZIARIA
da Vittorio Grondona – Bologna

Istruzione, sanità, pensioni ed aumento delle tasse… Il gioco perverso di ciascun governo dunque è destinato a ripetersi all’infinito. Colpendo l’istruzione si farà tragicamente un grosso passo indietro verso l’ignoranza sociale; risparmiando sulla sanità si anticiperà l’al di là per i poveri pensionati; strozzando ancora le pensioni si accentueranno le mortificazioni per i lavoratori; aumentando le tasse alla fine dei conti ci rimetteranno, come sempre del resto, solo i meno abbienti che si ritroveranno con tutto più rincarato alla faccia delle liberalizzazioni. Caro governo, è ora che pensi a qualcosa d’altro… Rileggiti le promesse elettorali perché hai fatto molto presto a dimenticartele!.

 

179.        29/9/2006

GIORNALISTA SEXY
da Vittorio Grondona - Bologna

Se ne volete la prova, osservate il comportamento di vostra moglie o della vostra compagna. Se non resiste a criticarla ad alta voce ogni volta che la vede; se cerca di alterarne la voce in tonalità antipatica; se insomma vistosamente non la sopporta, allora vuol dire che è veramente sexy.

 

180.        28/9/2006

BRAVI POLITICI... SETTE PIU’…
da Vittorio Grondona - Bologna

In poche ore sono riusciti ad approvare l’indulto e sempre in tempo di record hanno buttato giù un frettoloso decreto sulle intercettazioni illegali. Tutto in perfetto accordo bipartisan. Come dice l’ex ministro Castelli, se una cosa è illegale, che senso ha farci sopra un decreto per confermarne l’illegalità? Come per l’indulto anche per le intercettazioni bisognerebbe capire a chi fanno comodo. Chi ci guadagna, insomma. Io sono convinto che attraverso una piccola riflessione sui fatti degli ultimi dieci anni anche il più sprovveduto degli italiani può individuare autonomamente coloro che sono i veri beneficiari di entrambi i provvedimenti. Nel primo caso non certo i cittadini onesti che in un attimo si sono visti circondati dalla delinquenza più varia buttata fuori dalla galera senza alcuna protezione sociale e senza un minimo di prospettiva favorevole all’inizio di una vita onesta. Nel secondo caso è poi ancora peggio. I comuni cittadini, ormai sudditi di fatto del potere di turno, non sono un bersaglio appetibile anche per una spiata telefonica in aggiunta a quelle a cui sono obbligatoriamente sottoposti in un sistema autoritario che non perde occasione per seguirli in ogni atto con telecamere di vario genere, spingendosi a curiosare perfino nell’intimità amorosa, per ora fortunatamente limitata alla lotta (sic) alla prostituzione. Anche per ottenere un qualsiasi servizio pubblico sono obbligati a rinunciare per iscritto alla privacy… Di questi cittadini, che praticamente non hanno nulla da nascondere, coloro che li stanno spiando ormai sanno già tutto. Sono gli stessi cittadini invece che purtroppo non potranno mai sapere i casini che combinano ai danni della società i loro spioni di elite privilegiata. Quello che si potrebbe sapere su questi ambigui personaggi, col nuovo decreto sarà irrimediabilmente distrutto. L’illegalità va certamente punita con severità, ma qualsiasi crimine comunque venuto alla luce, non deve essere ignorato anche nel caso in cui si tratti di notizia di provenienza illegale.

 

181.        28/9/2006

SALINA PER EREMITI IN ERBA
da Vittorio Grondona – Bologna

Ho dato un’occhiata alle foto di Salina di Fabio Campi. Proprio non sento alcuna invidia per chi si ritira volontario in un’isola quasi deserta simulando inconsciamente, salvo godere di poche, ma costose comodità, il più odioso dei reality. Del resto se ci aggiungiamo un milione di moto in sosta, un centinaio di taxi nella piazza principale, diverse baracce (dehors) davanti ai bar per ampliarne la superficie utile a scapito della strada e dei marciapiedi, muriamo gli ingressi delle sale cinematografiche e dei teatri, sostituiamo i migliori negozi con filiali di banche e, infine, al posto delle lampadine ci mettiamo modernissime macchine fotografiche per spiare la gente che gira per strada, Salina e il centro di Bologna potrebbero tranquillamente paragonarsi come identici. Unica differenza è il mare… E non è mica poco!... Davvero stupendo quello di Salina… Almeno così pare in fotografia.

 

182.        23/9/2006

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE…
da Vittorio Grondona – Bologna

Tutti col dito puntato contro Prodi, quindi. Dita vendicative di destra e dita ambiziose di sinistra. Di questo passo in futuro andrà a farsi benedire perfino l’innovativo ricorso alle primarie. E dire che tutti sappiamo che le grandi manovre di sfruttamento Telecom sono avvenute nei cinque anni di comando del centro-destra. Secondo me poi non è peccato per un governo collaborare con le imprese al fine di trovare la risoluzione di problemi di interesse nazionale. Dirò di più. Per me è del tutto normale che un collaboratore del calibro di Angelo Rovati possa autonomamente intrattenere rapporti di studio importanti per trovare la migliore risoluzione appunto di quei problemi, salvo poi rapportarne le conclusioni per la decisone conclusiva che resta di esclusiva competenza del Capo del Governo. Se proprio di grave errore si vuole parlare bisognerebbe risalire all’inizio della questione. Perché è stata privatizzata la Telecom mettendola in mano a degli squattrinati capitalisti opportunisti? E’ di questi ultimi che occorre parlare ancora per chiarirne l’operato davanti alla Nazione e non del Presidente del Consiglio eletto peraltro a quella carica solo da pochissimi mesi.

 

183.        22/9/2006

COSI’, TANTO PER CRITICARE…
da Vittorio Grondona - Bologna

Quando sono prepotentemente spinto dalla necessità personale di commentare il niente provo la stessa sensazione di rabbia di quando tutte le mattine che Dio manda in terra leggo sulla cronaca di Bologna una nuova imposizione dell’amministrazione Cofferati. Sempre puntualmente corredata dall’elenco delle relative costosissime punizioni a carico degli ignari trasgressori intrappolati e doverosamente documentata dalle foto delle terribili spie elettroniche sparse un po’ dovunque come sull’isola dei famosi. A volte mi viene di guardare sotto il letto per vedere se ce ne fosse una anche lì… Fra poco il severo sindaco pretenderà che si entri nella città proibita a piedi nudi per non disturbarlo mentre lisciando il bastone del comando studia sogghignando il divieto del giorno dopo… Signor Giorgio Trono, secondo lei che ci stanno a fare le guardie svizzere a servizio del Vaticano? E per quanto riguarda l’incontro Prodi/Ahmadinejad, non crede anche lei che in fondo sia sempre meglio affrontarsi con il dialogo anziché spararsi addosso in via preventiva?

 

RIFERIMENTO 21/9/2006

NE’ SI NE’ NO
da Giorgio Trono

Non bastava la figuraccia sul caso Telecom, la sciagurata proposta di revoca dell’embargo del commercio di armi con la Cina, la gaffe sulle guardie del Papa. Così la ciliegina sulla torta della settimana prodiana è stata l’incontro con un dittatore antisemita. Il colloquio è stato positivo, secondo Prodi. In che senso positivo? Nel senso che “non c’è stato nessun passo avanti concreto” e che “le opinioni sono state molto chiare e precise e che non mi è stato detto nè un sì, nè un no”. Della serie non è successo niente e ne vado pure orgoglioso.

 

184.        21/9/2006

SULLO STRETTO /2
da Vittorio Grondona – Bologna

Sarà forse perché in fondo sono anch’io un romantico o forse perché camminare sul mare e guardare fisso l’orizzonte mi carica di stimolanti incredibili brividi di libertà e potenza… Fatto sta che per me il momento più bello di un viaggio in Sicilia è appunto la sosta sul traghetto. Spesso vorrei che durasse di più…

 

RIFERIMENTO 21/9/2006

SULLO STRETTO
da Massimo Puleo

I Pecorari Scanii e i Dalla Seta possono dire quello che vogliono nella loro foga mistificatoria, tranne che un ponte sullo Stretto sarebbe inutile. Trovatemi voi un’altra infrastruttura lunga tre chilometri che fa risparmiare un’ora (e mi tengo molto basso) di viaggio in treno.

 

185.        21/9/2006

TEORIA DEL COMPLOTTO
da Vittorio Grondona – Bologna

Non v’è storia credibile che non possa essere riversata in un’altra altrettanto credibile, ma di significato completamente diverso. Per questo occorrono le prove. Sono queste infatti che alla fine mancano o non sono sufficienti da fare appunto sembrare che il fatto esaminato sia frutto di un possibile complotto. Per esempio, dello sbarco sulla luna conosciamo solo le chiacchiere dei telegiornali dell’epoca e disponiamo di qualche discutibile fotografia; dell’attacco alle torri gemelle abbiamo solo i filmati incredibili ripresi in tempo reale, come se qualcuno stesse da tempo in postazione per immortalare l’attimo dell’impatto fatale degli aerei; della guerra in Iraq abbiamo solo le autorevoli convinzioni di Bush e di Blair che in sostanza ritengono giusto bombardare i popoli perché non si sa mai; della guerra in Afghanistan è chiaro solo il fatto che il burqa è una vergogna per l’umanità; del bis della guerra in Libano abbiamo la certezza che col benestare dell’ONU è possibile per tutti, pacifisti e non, fare da padroni in casa d’altri... Di Bin Laden, invece, non sappiamo ancora niente…

 

186.        20/9/2006

LA LEZIONE DEL PAPA
da Vittorio Grondona - Bologna

Il discorso del Papa era già chiaro da subito. Figuriamoci era stato chiaro perfino a me… Qualcuno non aveva collocata al posto giusto la citazione della discordia? Pazienza. Il Papa ha successivamente chiarito meglio il suo pensiero proprio per chi si era distratto durante la sua lezione. A questo punto la patetica storia si doveva chiudere e basta. Io penso che ormai sia ora di smetterla di combattere contro i mulini a vento e di farci del male per forza e senza senso in difesa di misteri religiosi ai quali credono solo coloro che hanno il dono della fede. Se proprio non siamo in grado di superare con la ragione umana questo assurdo conflitto ideologico, invece di sbudellarci a vicenda sarebbe molto più intelligente ed opportuno aspettare con pazienza un segno risolutore delle divinità interessate. Il Dio dei cristiani aveva inviato il suo figliolo sulla terra… E tutte le azioni di Gesù avevano la grande forza convincente dell’amore e non la prepotenza della spada!

 

OTTOBRE 2006

 

187.        31/10/2006

PORTAVOCE COL CERVELLO

da Vittorio Grondona - Bologna

La gentile Avvocata era abituata ai vari Bondi e Gardini… Forse sembravano più chiari perché di loro non ci mettevano proprio nulla. Recitavano a memoria la Vispa Teresa. Ora è Silvio Sarcana il portavoce di Palazzo Chigi. Finalmente uno che parla con le sue parole e col suo cervello. E non è quindi di poco conto ai tempi nostri. Per l’avvocata, traduco: in sostanza ha detto che il Governo avrebbe dovuto parlare di finanziaria solo quando i numeri fossero stati certi. Io condivido.

 

RIFERIMENTO 30/10/2006

IL PORTAVOCE DI PRODI? UNA SCHIAPPA !

dall’avv. Lina Arena

Dica ai suoi amici di sinistra di correre subito ai ripari ! Prodi ha un portavoce che non riesce a parlare correntemente.Non sa comunicare. Non sa spiegare quel che il suo capo fa o vuole fare. E’ una schiappa .Raccomandi loro di cambiarlo. Di farlo fuori.. Non capisce nulla.Dove lo hanno pescato ? In quale fiera paesana? E’ peggio della Gardini.

 

188.        31/10/2006

SONDAGGI DEI GIORNALI, DELLA RAI E DI POCHI ALTRI

da Vittorio Grondona - Bologna

Vorrei votare per il sito, ma in cambio di questa concessione il grande fratello, nelle vesti di Sole 24 Ore, vuole sapere troppe cose sul conto dei votanti. Nemmeno i complicatissimi sondaggi di Renato Mannheimer sono così avidi di conoscenza dei dati personali degli intervistati.

 

189.        30/10/2006

PER FORTUNA I TEMPI SONO CAMBIATI

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho letto l’intervista a Beatrice Borromeo… Ma veramente ha detto tutte quelle cose? Io a ventuno anni ero praticamente disoccupato, non m’importava nulla della politica, quel poco che sapevo l’avevo studiato da solo di notte su libri dei primi anni del 1900 e quando mi andava bene mangiavo un pasto intero una volta ogni tre giorni di media, quando cioè avevo la fortuna di trovare in casa la mia cara zia Bina. Era una vecchia zia acquisita, buona come il pane alla quale volevo un gran bene come se fosse mia mamma. Ogni tanto poi mi allungava pure qualche cento sudatissime lire. A quei tempi con cinquanta lire si poteva mangiare una modesta pizza, in piedi al bar di fronte al teatro Medica in via Montegrappa… Vivevo praticamente nell’isola dei non famosi… Chissà cosa avrebbe detto di me Cossiga… Adesso capisco anche perché a nessuno è mai venuto in mente di intervistarmi!

 

190.        27/10/2006

TFR /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Signor Paolo Beretta, si è dimenticato dell’aliquota media da utilizzare per la tassazione del TFR. Se poi è così convinto di guadagnarci, mi dica per quale motivo terze persone vogliono gestire il suo denaro. La vita non è solo matematica e per me sono veri solo gli interessi che si possono fare da soli. Guadagnare ad ogni costo su ogni cosa non è certamente il migliore modo di campare. Io quando vado a teatro devo spendere e guadagno solo nello spirito, ma mi è più che sufficiente. Insisto, il TFR è una rapina legalizzata.

 

RIFERIMENTO 31/10/2006

TFR /4

da Giulio Bulgarelli, Correggio

mi occupo di paghe e aggiungo due riflessioni. Vero è che l’alea che contraddistingue la rendita dei Fondi Pensione non regge di fronte al tasso fisso del TFR lasciato in ditta, come sorridendo ammise il presidente di Cometa in un’inchiesta di Report del 2005, però il dipendente che non aderisce ai fondi perde di netto la quota di contribuzione a carico ditta (circa 1% dello stipendio) e magari con quella pareggia e forse avanza qualcosa. Quello che però mi fa star lontano dai Fondi sono gli stipendi appunto da pagare al loro personale (“spese di gestione”), che erode il mio contributo da subito, appena gli arriva il versamento della ditta. Lo sapete che attualmente i Fondi chiusi autorizzati sono la bellezza di 43 (metalmeccanica industria, terziario, legno, coop.ve, chimica, artigianato, api, ceramica, cemento, edili, trasporto, gomma e plastica, tessile, calce e cemento, addirittura 4 diversi per i dirigenti...). Ma che paese è questo, che se mi licenzio debbo trasferire il malloppino ad altro misero fondo, di nuovo iscrivermi e magari un anno dopo cambio lavoro e sono da capo ? Tutta gente che vive sulle spalle di chi lavora davvero.

 

RIFERIMENTO 30/10/2006

TFR /3

da Paolo Beretta

L’aliquota di tassazione non è una prerogativa del TFR. Si applica ad un discreto numero di redditi, quindi non capisco cosa possa avere di speciale quella relativa alla liquidazione. Se poi lei, caro Grondona, ha un conto corrente in banca, anche lei da in gestione il suo danaro a terze persone, per tassi d’interesse ben minori. Anche a me, poi, capita di andare a teatro e rimetterci nel portafoglio per guadagnare nello spirito. Resta però il fatto che il portafogli va usato, per entrare a teatro. La vita non è solo matematica, ma la matematica è indispensabile nella vita (a meno che non si decida di fare l’eremita o il monaco zen). In conclusione: il TFR sarà anche una rapina, ma se in tutte le rapine ti ridanno il malloppo col 3% di interessi, mi faccio rapinare anch’io.

 

RIFERIMENTO 26/10/2006

TFR

da Paolo Beretta

Il trattamento di fine rapporto è sempre stato gestito dalle aziende che, in caso di fallimento, si presentavano spesso senza una lira per saldarlo. Oggi, con lo spostamento del deposito presso l’INPS, vista l’aria che tira mi sentirei il sederino un poco più al caldo. Quanto alla libertà di scegliere, mentre prima poteva solo restare in azienda, dal 2007 si potrà lasciarlo presso il datore di lavoro o destinarlo ad un fondo, chiuso o aperto, scelto dal lavoratore. Se parliamo poi di convenienza, vale la pena ricordare che il TFR, per legge, ha un rendimento annuo pari al 75% dell’inflazione + 1,5%. Confrontando il rendimento medio dal 1999 al 2004 rispetto, per esempio, al fondo chiuso Cometa (metalmeccanici), si ha un risultato per quest’ultimo del 2,29 % contro il 3,29 % del rendimento di legge. Sarà un caso, ma è la prima volta che mi rapinano ed alla fine ci guadagno.

 

191.        27/10/2006

LETTERA PER LA FINLANDIA… E NON SOLO…

da Vittorio Grondona - Bologna

Non ho vista pubblicata la mia piuttosto lunga risposta al signor Fabrizio Carbone che ora ad ogni buon fine cerco di riassumere. A parte un’innocua ironica polemica finale sui telefonini, avevo in sostanza espresso il mio compiacimento per la sua trovata felicità sociale in Finlandia. Nel contempo cercavo di chiarire il fatto che quello che lui ha piacevolmente scoperto in quel Paese io a Bologna l’avevo già acquisito diversi anni fa. Poi il sopravvento di una politica autoritaria condizionata a senso unico dal pensiero personale di pochissime persone imposte forzatamente dall’alto con il mascheramento ipocrita di libere elezioni, almeno per il mio modo di pensare, ha avuto una conseguenza negativa nella vita sociale nella mia città. Inoltre mi sta venendo il grande timore che se lo stesso concetto fosse disgraziatamente adottato anche a livello centrale, e il sistema elettorale vigente tira proprio da quella parte, tutto il Paese si troverebbe inesorabilmente sottomesso alle stesse prepotenze. Ovviamente ci sono i pareri contro che se anche non condivido, cerco comunque di rispettare… (...)

 

RIFERIMENTO 27/10/2006

MI DISPIACE PER GRONDONA

da Giorgio Goldoni

Bologna raggiunse il massimo del proprio indiscutibile valore quando cercò di allinearsi , con il pragmatico ed intelligente sindaco Dozza, a valori “scandinavi”. Dozza mise in pratica un modello viario per allora futuristico (siamo negli anni ‘50), e solo grazie al poi criticato “efficientismo” Bologna non è morta per overdose di traffico. Chi ha tradito Bologna in seguito sono stati quelli che per anni si sono succeduti al governo della città , strombazzando piani urbanistici mai realizzati (dove finì il piano dell’architetto Portoghesi per dare una casetta ai pensionati nel centro della città) e lasciando il centro in mano a drogati e vucumprà. Cofferati ha capito cosa vogliono i bolognesi: tornare ad essere finlandesi!

 

RIFERIMENTO 23/10/2006

LETTERE DALLA FINLANDIA

da Fabrizio Carbone

Il signor Grondona, bolognese, ama la sua citta’ con tutti i confort del caso: motorini che ti imopediscono di muoverti a piedi, smog, stress e un po di quella sana violenza che non guasta. Beato lui che non ama regole e adora trasgredirle. Lui, come moltissimi italiani, non vuole crescere. Si acconenta di quel che ha e non va a vedere qualcosa di diverso di cui magari potra’ rimanere colpito. Si accontentano con lui milioni di italiani ed e’ per questo che, nelle classifiche dell’Europa Unita ( a proposito molti non sanno neppure che la Finlandia e’ entrata in Euro con i primi senza bisogno di rientrare, a fatica come noi, nei parametri), l’Italia e’ ultima o penultima per quanto riguarda la qualita’ della vita, il riciclaggio dei rifiuti che la sommergono, la ricerca scientifica, l’istruzione, l’alfabetismo (siamo tra i pochi ad avere questo problema in Europa), la sanita’,persino la competitivita’, l’autorevolezza, la liberta’ di stampa. La Finlandia, paese che mi ospita con molta discrezione e quasi indifferenza, e’ sempre o prima o seconda. Era un paese di boscaioli e di cacciatori di pellicce. 30 anni fa si e’ rimboccato le maniche e ha iniziato a crescere. Tecnologicamente e’ imbattibile perche’ costruisce e inventa software e hardware. I cellulari Nokia sono nati qui.La fifferenza sta tutta qui: loro li costruiscono, noi li compriamo e amiamo giocarci.

 

192.        25/10/2006

TFR – LA RAPINA CONTINUA

da Vittorio Grondona - Bologna

Il TFR è salario differito, quindi di proprietà esclusiva dei lavoratori. Il perché finora sia stato gestito dalle imprese è davvero un sorprendente mistero che dimostra quanto gli interessi dei lavoratori fossero stati del tutto ignorati dalle varie politiche che si sono succedute al potere. In sostanza il lavoratore dipendente lascia all’impresa parte dello stipendio che gli verrà restituita tassata al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Visto alla larga sembrerebbe una specie di risparmio, ma non è sicuramente così. E’ in realtà una colossale rapina legalizzata dalla politica magnona. Ieri i quattro grandi si sono riuniti col governo per concertare (sic) come dovrà essere gestito per l’avvenire il malloppo rapinato. Io credevo che la cosa migliore da doversi fare ora da un governo che si dichiara di sinistra, sarebbe stata quella di riparare i torti del passato e di decidere per la corresponsione all’avente diritto dell’intero stipendio e lasciare al medesimo la libera scelta di gestirlo come meglio ritenesse opportuno. Invece no. Continueranno a decidere loro per i lavoratori.

 

193.        23/10/2006

MA QUALE FINLANDIA /2

da Vittorio Grondona – Bologna

Un Paese per essere vivo ha bisogno di un pochino di vizi. In Finlandia mi sentirei come agli arresti domiciliari. E’ questa la mia paura: di questo passo anche a Bologna saremo così buoni e rispettosi delle stupide imposizioni che alla fine sarà molto più bello stare in casa che andare per i portici a vedere le vetrine delle banche, attorniati da migliaia di moto in parcheggio e continuamente spiati dal grande fratello elettronico.

 

RIFERIMENTO 22/10/2006

MA QUALE FINLANDIA!

da Virgilio Mancini

Devo essere onesto, rimango sempre lievemente infastidito quando qualcuno mi fa notare come le cose vadano meglio in altri paesi, perchè a volte questo continuo esaltare gli altri diventa solo un compiaciuto modo di parlar male di noi stessi. Francamente io non vorrei mai vivere in Finlandia, con quel freddo cane, con uomini che non offrono il caffè alle signore e con quell’insopportabile sciovinismo che caratterizza i nostri amici finnici. Non parliamo poi del fatto che le scuole hanno finestre blindate per evitare che i ragazzi si buttino di sotto. No, grazie, io mi tengo la mia Italia, il paese piùbello del mondo e dove, pur con tutti i suoi problemi, si vive molto meglio che altrove. Come cantava il grande Rino Gaetano: “E’ il mio paese e io ci sto”.

 

RIFERIMENTO 21/10/2006

LETTERE FINLANDESI/1

da Fabrizio Carbone

A guardare e riguardare da lontano, da molto lontano,l’Italia, mio paese natio, mi sembra di vivere in un altro Pianeta.
Tre esempi.
1)Quassu’ nel nord della Finlandia, appena sotto il circolo polare artico, stamane di buon ora faceva -20. Sono uscito di casa per andare a vedere l’alba e a filmarla. Poi sono andato a Kuusamo, il centro piu’importane, 50 km. da casa. Strade perfettamente pulite, non un filo di ghiaccio sull’asfalto che non ha buche.I laghi invece sono completamente gelati e fra pochissimo, ci si potra’ sciare e pattinare sopra. Da 5 giorni c’e’ abbligo di gomme da neve, obbligo che finira’il 1 aprile. Scuole,naturalmente, aperte. Tutti i ragazzi in bicicletta. Tutti tranquilli e contenti perche’ gli impianti di sci sono stati aperti e chiuderanno la settimana dopo Pasqua. Qualsiasi luogo pubblico, compreso il centro culturale, l’Auditorium e la biblioteca (Kuusamo ha appena 11 mila abitanti ma ha anche l’areoporto), sono super riscaldati
da una piccola centrale elettrica di zona, a biomassa, che sfrutta lo scarto di lavorazione delle due grandi segherie.
Non ci sono problemi. Se ce ne fossero gli addetti alla cosa pubblica sono pronti a risolverli.
2)Multe per eccesso di velocita’? Sono rare anche perche’ c’e’ molto autocontrollo. Ma se succedesse ecco il punto: si paga a seconda del reddito. Il poliziotto che ti ferma per strada ti chiede la tua carta dove risulta chi sei, che fai e soprattutto quante tasse paghi (perche’ non esiste evasione fiscale). Se sei un super ricco paghi una multa che non se la dimenticheranno neppure i tuoi eredi. Se sei un pensionato al minimo (1500 euro al mese) paghi pochi euro.
3) Attualita’ di ieri. A Lahti, centro sud della Finlandia, i leader europei si sono incontrati con Putin,lo zaretto tanto amico di Berlusconi. Problema sul tappeto: l’energia, di cui la Russia e’ ricca e con cui ci ricatta tutti. A fare gli onori di casa il primo ministro finlandese, che ha parlato con grande pacatezza, mettendo in evidenza, fra l’altro, alcune cose che non gli piacciono affatto della Russia attuale (pensiamo per un attimo a quante non sono piaciute ai finlandesi con l’URSS di ieri!). Gli assassini dei giornalisti che scrivono contro l’attuale amministrazione Putin e soci, non ultimo quello di alcuni giorni fa; i massacri e le torture in Cecenia tra la popolazione civile; le vicende con la vicina Ucraina; la carenza di diritti civili per la popolazione russa. Il piccolo paese Finlandia, confinante per un lungo tratto con la Russia (che gli ha portato via dei gran bei pezzi di terra) ha bacchettato la grande madre Russia. Con stile, senza battute o barzellette, con alto spirito democratico, cosa che nessuno dei leader presenti (da Solana a Prodi, da Blair a Chirac) ha mai avuto il coraggio di fare.
Ci sara’ qualche assassinio politico in Finlandia da qui a poco? Mi auguro, e spero, di no.
Un abbraccio

 

194.        23/10/2006

VICENZA BIS DEL CAVALIERE

da Vittorio Grondona – Bologna

Coi modi irruenti da fare invidia al migliore presentatore di giochi televisivi odierni, Berlusconi urla alla folla vicentina: Prodi se ne deve andare a casa… Prodi, da Bologna, risponde: io sono già a casa e ci sto bene… Va mo là!

 

195.        22/10/2006

PARTIGIANI E REPUBBLICHINI

da Vittorio Grondona - Bologna

L’amnistia del 22 giugno 1946 voluta dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti, che riguardava sia i partigiani che i repubblichini, fu lo strumento col quale si mise finalmente fine alla guerra civile che aveva insanguinato l’Italia negli anni 1943/1945 e portò alla scarcerazione di circa 11.800 detenuti politici. Non capisco perchè adesso siano saltati fuori alcuni opportunisti pseudo ricercatori della verità. Come Giampaolo Pansa, per esempio che peraltro a quei tempi doveva avere si o no una decina d’anni. Si vuole forse fare una graduatoria dei buoni e dei cattivi?... Suvvia!... E’ meglio darci un taglio. La violenza è sempre cattiva e quindi, penso io, Togliatti fece la cosa più giusta: mettere una pietra definitiva e risolutrice sull’odio. Rivangare ora le prepotenze subite da una parte e dall’altra è semplicemente inutile. Anzi potrebbe essere addirittura pericoloso. Ora dovremmo pensare a non rischiare di cadere umanamente ancora più in basso di allora e darci da fare tutti insieme affinchè la guerra e l’odio siano banditi per sempre dalle nostre anime. La verità, poi si divide sempre in due in ogni descrizione dei fatti.

 

196.        21/10/2006

RIFONDAZIONE /2

da Vittorio Grondona – Bologna

Rifondazione non risponde perché crede che in questo periodo di magra politica una richiesta così insistente di iscrizione al partito sia una presa in giro. Più ottimista e spudoratamente intraprendente è la Margherita: una tessera omaggio non la nega a nessuno.

 

RIFERIMENTO 21/10/2006

RIFONDAZIONE /4

da Mauro Pigozzi, Villa Minozzo (RE)

Caro Claudio, pure io ho avuto lo stesso problema della Sig.na Barbara, con la differenza che almeno io sono riuscito nell’intento dopo una lunga attesa…evidentemente sono talmente in tanti che fanno fatica a trovare spazio per altri!

 

RIFERIMENTO 21/10/2006

RIFONDAZIONE /3

da Pier Franco Schiavone

Suggerimenti per Barbara Silbe: iscriviti alla Margherita (tanto quelli non fanno storie), porta le contraddizioni all’interno del sistema dei partiti. Quando avrai demolito i cabbasissi a Rutelli, sfracellato i marroni a Parisi, rotto gli sferopenduli a Franceschini (è sufficiente una settimana per tutto), vedrai che ti cercherà Bertinotti in persona e magari ci scapperà pure una candidatura per le prossime elezioni politiche di giugno 2007 (mi sa!). Sursum corda.

 

RIFERIMENTO 21/10/2006

DIBATTITO SU RIFONDAZIONE

da Barbara Silbe

www.ventottesimogiorno.splinder.com

Caro Claudio, vedo che il mio intervento dell’altro giorno ha scatenato un interessante dibattito. Ne sono felice. Ringrazio per i consigli il signor Pier Franco Schiavone e il signor Vittorio Grondona, ma non credo che potrò mai iscrivermi alla Margherita, nemmeno beneficiando di una tessera gratuita e nemmeno con il proposito di scardinare il loro sistema con contraddizioni. Credo ne abbiano già abbastanza delle loro. Non sono nemmeno così convinta che a Rifondazione abbiano pensato a una presa in giro, la sezione locale è pure composta da gente che conosco di vista. Secondo me sono proprio disorganizzati, però negli ideali (o nei sogni) bisognerebbe crederci, altrimenti si dissolvono all’alba, come diceva Montanelli! Ora mi arrovello nel dubbio: perseverare e poi farvi sapere come evolve la faccenda (potrei trasformarla in un’inchiesta giornalistica, no?) oppure desistere?

 

RIFERIMENTO 19/10/2006

RIFONDAZIONE

da Barbara Silbe

www.ventottesimogiorno.splinder.com

Carissimo Claudio,

ti confesso che è da giugno, forse fine maggio, che tento di contattare i “miei amici” di Rifondazione Comunista.

Salve, vorrei iscrivermi. L’ho scritto sul loro sito internet, era giugno, forse fine maggio. Non hanno risposto, ci ho riprovato. Finalmente mi cerca un segretario provinciale, mi dice che appena possibile si farà sentire. Poi silenzio. Lo ricerco io, insisto, li incontro. Mi rendo disponibile, totalmente disponibile: come dire, ho poco tempo ma vorrei fare l’attivista, entusiasmo del principiante. Sì, sì, non ti preoccupare, appena passate le vacanze ci sentiamo e verrai alle riunioni e ti iscirverai e tutto il resto. Chi li ha più sentiti? E poi si lamentano che hanno poco seguito...

 

197.        19/10/2006

E’ TUTTO UN GIRAMENTO DI ELICHE

da Vittorio Grondona - Bologna

Per godere, si fa per dire, di un giramento delle eliche non occorre andare in Germania sarebbe sufficiente vivere in questo periodo nella città di Bologna. A parte gli scherzi, a Monghidoro, bellissimo paese della nostra provincia, si possono notare centinaia di piloni che fanno girare le eliche, quelle vere.

 

198.        17/10/2006

STRATEGIA FISCALE

da Vittorio Grondona - Bologna

Da qualche tempo assistiamo al pianto greco di ciascun governo neo eletto che quando si insedia si accorge di avere trovato le casse vuote. Non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello che la colpa è comunque anche del suo leader che in campagna elettorale aveva promesso mari e monti senza informarsi prima dello stato reale dei conti di bottega. Allora, credendo a torto di avere la comprensione del suo elettorato, si attiva e incomincia a sfornare la sua strategia, peraltro già pronta da tempo nel cassetto. Nessuna novità in proposito, è sempre la stessa solfa: tagli allo stato sociale, alle scuole, al pubblico impiego… Con la tecnica consolidata di ingarbugliare qua e là gli interventi per far credere ai creduloni che i più deboli ci guadagnano. Quando poi dice che combatterà l’evasione mi viene spontaneo un sorriso di commiserazione, non per il governo s’intende, ma per me che con disgusto constato che proprio chi ho imprudentemente eletto mi prende anche per idiota.(...)

 

199.        16/10/2006

STANEREMO GLI EVASORI…
da Vittorio Grondona – Bologna

Non c’è che dire, è una bella cosa stanare gli evasori. Ne ho sempre sentito parlare. Che sia questa la volta buona? Speriamo, ma si sa che chi vive sperando muore… a Montecatini Terme. Sembra che Visco abbia trascorso gli ultimi cinque anni di esilio fuori dal potere studiando un piano di guerra fiscale da esibire ed attuare alla prima occasione. Io ho i miei dubbi che ne esca vincitore. Per lo meno senza creare un enorme pasticcio generale nel Paese. Penso infatti che prima di bastonare bisognerebbe creare le condizioni in base alle quali sarebbe possibile evitare l’uso del bastone. Non si incomincia una casa dal tetto. Come pensa, il vice ministro, che oggi campi il 30% dei disoccupati che si riscontrano ancora in alcune nostre regioni o i pensionati a 500 euro al mese? Oppure, come pensa di risolvere l’evasione enorme della criminalità organizzata? Cominciamo da lì. (...)

 

200.        14/10/2006

COLPO DI STATO BUONISSIMO
da Vittorio Grondona – Bologna

Chiamare in disparte Prodi, Berlusconi e relativi codazzi e chieder loro: ma che ca… state facendo? Fate piuttosto una legge elettorale come si deve e andatevene!... Lasciate il posto ai giovani. Costano meno e rendono di più! Solo loro riusciranno ad imboccare la giusta via in modo naturale senza tanti inutili allarmismi per ottenere gli attuali veri interessi economici di tutti ed anche le loro più eque pensioni di domani.

 

RIFERIMENTO 13/10/2006

COLPO DI STATO, NO GRAZIE!
da Muin Masri

Un colpo di stato cattivo (violento):
Concentrare il potere dello stato in mano i golpisti.
Controllo dei mezzi di informazione.
Togliere di mezzo tutti gli oppositori.
Limitare il movimento della popolazione.
Annullare tutti i contratti con gli americani.
Stipulare nuovi contratti con gli americani.

Un colpo di stato buono (non violento):
Concentrare il potere dello stato in mano i golpisti.
Controllo dei mezzi di informazione.
Togliere di mezzo tutti gli oppositori.
Limitare il movimento della popolazione.
Annullare tutti i contratti con i russi.
Stipulare nuovi contratti con i russi.

Un colpo di stato né buono né cattivo:
Elezioni taroccate.
Aumento dello stipendio dei vertici militare e di quello politico.
Creazione di nuove tasse.
Nuovi conduttori TV.
Annullare tutti i contratti con gli americani e i russi,
Stipulare nuovi contratti con gli europei.


saluti golpisti

 

RIFERIMENTO 13/10/2006

COLPI DI STATO BUONI /2
da Pier Franco Schiavone

È vero, storicamente, quello che dice Carla Bergamo. Tuttavia i Portoghesi amano definire quell’avvenimento come una rivoluzione (revolução dos cravos) operata da giovani ufficiali nati negli anni ’50, che non avevano nulla più a che fare col Salazarismo e che non gradivano di finire la loro vita nella lagune del Mozambico. Infatti lo slogan rivoluzionario era: Nem mais um soldado para a guerra colonial. Il popolo non percepì quell’evento come un colpo di stato; gli ufficiali ebbero l’indiscusso appoggio di quasi tutti i portoghesi, infatti oggi si festeggia il 25 aprile (1974) come festa nazionale. Insomma, come una rosa non fa primavera, un garofano non fa un golpe buono.

 

RIFERIMENTO 13/10/2006

IL GOLPE BUONO
da Gianluca Freda

Scriveva Luigi Pintor ne “Il Nespolo”: “Totalitarismo e democrazia sono due parole senza qualità. Avrebbero bisogno di molti aggettivi per l’appunto qualificativi. Un dispotismo può essere illuminato e una democrazia putrefatta e non è semplice districarsi tra queste antinomie”. Parafrasando: non credo che un golpe militare sia una cosa cattiva per definizione. Non esiste stato o governo, dispotico o democratico, che non si fondi sulle armi nella sua costituzione e nell’esercizio dei suoi poteri. Non credo più nell’arma del voto, dopo aver visto, ad aprile scorso, quanto sia facile truccare un’elezione e quanto le vittime del broglio (cittadini e politici) siano disposti a far finta di nulla per convenienza o pigrizia. Viviamo in un paese bloccato che avrebbe disperato bisogno di un golpe. Non militare, per carità, vista la qualità dei nostri ufficiali. Ma senza qualche arma in mano nostra non usciremo dal vicolo. E il voto è un’arma, ormai, completamente scarica.

 

201.        14/10/2006

FINANZIARIA INTERATTIVA ALL’OLIO DI “’ULIVO”
da Vittorio Grondona - Bologna

Allora devo stare attento a non lasciare in giro il giornale. Qualcuno potrebbe leggerlo gratis ed io dovrò pagare anche i diritti all’editore oltre al prezzo attuale non proprio a buon mercato dei giornali e delle riviste?... Ma che cavolo sto dicendo!... Ma cosa è venuto in mente a Ricardo Franco Levi deputato dell’Ulivo, ovviamente non eletto dal popolo, che qualcuno approfittando di una legge elettorale idiota ha anche nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega per l’informazione e l’editoria? Pare che sia proprio costui l’estensore del provvedimento inserito alla chetichella nella legge Finanziaria 2007 che penalizza economicamente la libera diffusione delle notizie pubblicate su riviste e giornali. Io da un Governo di centro-sinistra mi sarei aspettato un decreto che togliesse i finanziamenti pubblici ai giornali e non che cercasse di introdurre nuovi assurdi balzelli. Con queste logiche, che fine farà l’Internet italiana?

 

202.        13/10/2006

LA PRIVACY NON E’ UGUALE PER TUTTI
da Vittorio Grondona - Bologna

Spiacente di non essere d’accordo con Serra. Nemmeno io cambio canale. Anzi, quando acchiappo una notizia come quella delle Jene mi metto in moto per approfondire e per capire bene. Il politico è un uomo pubblico che lavora per il pubblico (almeno dovrebbe sic), è pagato dal pubblico e soprattutto rappresenta il pubblico che l’ha votato. Quando manda i volantini nel periodo elettorale ci sbatte su una foto da star del cinema, mica da Qualcuno volò sul nido del cuculo… Poi, occasionalmente vieni a sapere che oltre ad essere ignorante probabilmente si droga anche. Magari è uno di quei sempliciotti che invece di aiutarlo, cacciano in galera un ragazzino che si fa quattro canne rovinandolo per tutta la vita. Si sentono così in dovere di dimostrare la loro cieca sudditanza al Vaticano che non si accorgono che invece della felicità del buon Dio alimentano quella di qualche comunità o di qualche prete moralista in cerca di visibilità terrena. Purtroppo quando certe notizie riguardano la morale del politico diventano tabù e solo allora i cd garanti da strapazzo si ricordano della privacy dei cittadini.

 

203.        9/10/2006

NUOVA IRPEF + ADDIZIONALE
da Vittorio Grondona - Bologna

Sul sito del Corriere della Sera ho richiesto alcuni calcoli automatici della nuova Irpef. Ho preso a riferimento i pensionati che a mio parere sono la fascia più debole della società attiva. Quindi solo marito con moglie non a carico e ovviamente senza figli a carico. In quanto è parte integrante della stessa imposta ho compreso la tassa addizionale regionale che in questi conteggi rappresenta la parte che fa la differenza sui redditi minori. La Regione considerata a tale proposito è l’ Emilia Romagna. I redditi lordi annui considerati sono: 15.000, 18,000, 20.000, 41.000 euro. Le prime tre fasce con la nuova normativa pagheranno rispettivamente in più + 97, +76, + 62 all’anno. Chi ha una pensione di 41.000 euro pagherà in meno -81 euro.

 

204.        5/10/2006

M’AGGIA CURA’…
da Vittorio Grondona – Bologna

E’ un periodo che sul blog proprio non me ne va bene una. Come può pensare signor Urbani che io la legga distrattamente o peggio ancora con fastidio. E’ facile che non capisca, ma le assicuro che mi impegno al massimo in ogni lettura. Ho voluto solo precisare quello che anch’io avevo sentito nel merito. Oggi Repubblica torna sull’argomento e non nel titolo, che in effetti parla di stipendio, ma nel testo, Carmelo Lopapa precisa che la riduzione riguarda le indennità dei parlamentari di governo e dei sottosegretari. “(…) Romano Prodi ha preferito mettere mano alle buste paga dei 102 componenti del governo con un taglio del 30% sull’indennità. Ma attenzione, le indennità dei ministri sono due. Quella da parlamentare (134.290 euro) che spetta di diritto a chi fa parte del governo e quella accessoria da ministro (55.711 euro). E la riduzione del trenta inciderà proprio sulla seconda voce, non sulla prima. (…)”. (Continua molto oltre le 500 battute)

 

RIFERIMENTO 4/10/2006

I DUE VOLTI DELLA FINANZIARIA/2
da Claudio Urbani

Gent.mo sig. Grondona, sicuramente ha letto distrattamente, o con fastidio, quanto da me scritto, che poi era solo quanto ricavato dal sito di Repubblica. Una notizia delle tante che si può ricavare dal “mare magnum della finanziaria”. Una riduzione delle indennità dei ministri e sottosegretari, è scritto chiaramente. Forse in termini assoluti una minigoccia nel mare della spesa pubblica, ma significativa perché è una tendenza al risparmio.Perchè tacerla, visto che se ci fossero stati aumenti sarebbe data notizia con molto risalto?

 

RIFERIMENTO 3/10/2006

 FINANZIARIA- EFFETTI COLLATERALI
da Claudio Urbani

Dal sito de La Repubblica, quello che non troverete mai su certi giornali: La finanziaria fara’ anche arrabbiare le opposizioni, ma tra le ‘vittime’ eccellenti c’e’ pure lui: il premier. Per effetto dei tagli al 30% dei stipendi dei Ministri (Presidente del Consiglio e sottosegretari compresi) previsti dalla finanziaria, Romano Prodi si vedra’ decurtare llo stipendio di ben 36.901 euro. La manovra alleggerira’ le tasche anche dei 25 ministri che si vedranno tagliare lo stipendio rispettivamente di 24.601 euro. Stesso ‘destino’ per i sottosegretari: per loro, il sacrificio ammontera’ a 22.179 Euro. In totale, tale misura consentira’ un risparmio lordo annuo di 2,3 milioni di euro: di questi, 36.901 appunto dallo stipendio del premier, 615.015 in totale dai ministri, e 1.685.594 dai sottosegretari.

 

205.        5/10/2006

INTRUSIONI INDESIDERATE
da Vittorio Grondona – Bologna

Signor Mario Strada, forse si tratta di un virus della serie Dialer.Trafficadvance che produce una connessione telefonica a qualche costoso sito non raccomandato. Non bisogna cedere all’invito di installazione, ma occorre annullare quell’invito e subito dopo effettuare una scansione con un antivirus (Norton antivirus 2006 per esempio lo individua subito e lo rende innocuo).

 

RIFERIMENTO 4/10/2006

MALWARE
da Mario Strada

Claudio, piu’ di una volta accedendo al tuo sito il mio computer mi chiede il permesso se voglio installare un software, che piu’ o meno si qualifica come:
/> depositoeasyaccess.exe
Potrebbe essere un “malware”? Sono dei software che si installano automaticamente sui computer con sistema operativo Windows. Io ho un Mac e non ho problemi: sul mio computer non girerebbe in ogni caso, e comunque mi chiede, appunto, il permesso. Potrebbe essere un potenziale pericolo per gli altri? Oppure e’ semplicemente un banner pubblicitario, che il mio computer non riconosce? Penso che un qualsiasi esperto di computer e software saprebbe rispondere.
PS: Secondo me, l’”Addio ai monti” di Lucia Mondella e’ meglio del tuo “Arrivederci a Salina”.

So che qualcuno preferisce Manzoni a me. L’ignoranza e la mancanza di gusto dilagano a causa della pessima riforma Moratti. Sappi che qualcuno mi ha paragonato a Terzani, qualcuno a Celine e qualcuno perfino a Shakespeare. Ma la mia modestia mi impedisce di parlarne. (csf)

 

206.        4/10/2006

SEX POLITIK /5
da Vittorio Grondona - Bologna

A questo punto non mi resta che chiedere scusa alla signora Paola Ragone. Il mio voleva solo essere un intervento ironico. Come il suo, d’altronde. Tutto lì. Non è stato gradito e ne prendo atto. Non è poi vero che io abbia voluto far credere di sapere ciò che attrae la signora, ho solo buttato lì una mia personale supposizione. Anche qui prendo atto di non essermi ironicamente spiegato bene. Tutto sommato non era assolutamente mia intenzione scatenare una reazione così pesante. E’ vero. Ho effettivamente approfittato, non abusato, del post della signora per tirare ancora in ballo l’avversione che ho per l’operato di Cofferati. Tengo però a precisare solo come sindaco. Infine, gentile signora Paola Ragone, io sono convinto, ripeto io, non lei, che “il maschio è così e le femmine sono cosà” e, aggiungo, che la varietà del mondo sia frutto solo della fantasia. (...)

 

RIFERIMENTO 4/10/2006

SEX POLITIK /4
da Paola Ragone

Grondona, lei ha abusato del mio post per ribadire la sua avversione per Cofferati. E passi. Poi ha preteso di svelarmi la verità sulle mie simpatie (quelle che, secondo lei, io CREDO di avere) e sulle mie inconsapevoli pulsioni (non ci siamo mai incontrati ma lei sa cosa INCONSCIAMENTE mi attrae). Passi anche questo, sia pure con molta difficoltà. Ma il ricorso agli stereotipi no, non glielo perdono. Il maschio è così, le femmine sono cosà... è la scappatoia dei pigri, quelli che non vogliono fare la fatica di tener conto della varietà del mondo. A me invece la varietà del mondo piace. Per rispondere a Schiavone, gli uomini di cui mi sono innamorata non si somigliano né nel fisico né nel carattere, e nessuno somiglia a Cofferati. Ho apprezzato persone, non modelli ideali.

 

RIFERIMENTO 4/10/2006

SEX POLITIK /3
da Pier Franco Schiavone

Grondona, mettiamoci d’accordo su ció che, secondo noi maschietti, piace alle donne. A volte diciamo che si fanno rimbambire dal macho, altre volte dalla graniticità delle convinzioni, altre volte ancora da un bel corpo. In fondo alle donne piace quello che piace agli uomini. Come a noi capita di avere un calo della mascella davanti ad una bella ragazza, alle donne capita altrettanto davanti ad un bell’ometto (avete visto, per esempio, l’arrapamento di Simona Ventura davanti ad un qualunque Big Jim? È imbarazzante). Tuttavia, spesso accade che c’innamoriamo di una persona che non ha niente a che vedere col tipo fisico che c’intriga. Magari la Ragone strapazzerebbe Cofferati ma mi piacerebbe sapere se il suo uomo gli somiglia. (...)

 

207.        4/10/2006

LE TWIN TOWERS E LA RIVINCITA DEGLI «INGENUI» /2
da Vittorio Grondona - Bologna

Non ci resta che mandare in America l’articolo di Pierluigi Battista. Mi pare giusto che anche là sappiano come sono andate veramente le cose.

 

208.        4/10/2006

I DUE VOLTI DELLA FINANZIARIA
da Vittorio Grondona - Bologna

Possibile che si insista ancora sull’IRPEF? E’ il punto meno importante della manovra finanziaria. Allo stato pratico si tratta di un semplice travaso di denaro dal 10% al 90% della popolazione attiva. Non mi fermo nemmeno a quantificare gli svantaggi ed i vantaggi relativi in quanto se si considerano le proporzioni delle categorie sociali interessate e l’esiguo aumento percentuale previsto per gli importi superiori ai 40.000 euro, si capisce ad occhio che nelle tasche delle fasce di reddito inferiore finirà solo qualche miserabile euro che di certo non migliorerà la vita di nessuno. Fumo negli occhi, quindi, per farci parlare di niente e allontanare la nostra attenzione dal vero volto micidiale della manovra. In buona sostanza tutti indistintamente saranno colpiti, poveri e ricchi nella stessa quantità, alla faccia di chi più ne ha più ne deve mettere. Il poveraccio che secondo le simulazioni da scuola di Pinocchio ci dovrebbe guadagnare, solo teoricamente pagherà di meno. Infatti dovrà restituire moltiplicati per quattro i suoi guadagni da sogno sull’IRPEF per pagare gli aumenti, tanto per citarne qualcuno, della sanità, del bollo dell’auto, di altri servizi sociali. Infine, vorrei ricordare al signor Claudio Urbani che per quello che ne so la riduzione prevista per i parlamentare riguarda solo le loro indennità e non il loro stipendio. Ed anche questo è puro fumo negli occhi…

 

209.        3/10/2006

AIUTATEMI A CAPIRE…
da Vittorio Grondona - Bologna

Oggi ho letto il lungo panegirico di Scalfari sulla finanziaria pubblicato sulla Repubblica. Mi sto chiedendo chi possa avergli elaborato simulazioni tanto precise delle varie ipotesi di tassazione per estendere con tanta sicurezza un così spudoratamente mieloso articolo. Parla del capolavoro prodiano a senso unico, focalizzando cioè la maggior parte del suo discorso capibile (parlo per me, ovviamente) sull’IRPEF. Tutto il resto è per i più intelligenti e quindi fuori dalla mia portata terra terra. Nessun accenno alle tasse indirette ed ai ticket sanitari, ma a solo generiche detrazioni/deduzioni su tasse/imponibile e di aumenti degli assegni famigliari. A sentir lui, i sindacati e i caporioni politici del centro sinistra, con D’Alema in testa, questa finanziaria merita il 110 con lode. Bene. Io come al solito li aspetto al varco della prossima dichiarazione dei redditi. (...)

 

210.        2/10/2006

SEX POLITIK /2
da Vittorio Grondona – Bologna

Signora Paola Ragone, insista con Cofferati… E’ un uomo tutto d’un pezzo che sforna regole su tutto a ritmo di catena di montaggio. Ed hanno tutte un costo altissimo per i cittadini che non le rispettano… Chissà se una distrazione amorosa riesca finalmente a rallentare il suo nastro di produzione. Ah, dimenticavo. Non credo che sia la barba la causa della simpatia particolare che lei crede di avere per lo sceriffo lombardo piovuto in Emilia dal cielo politico, ma sono più propenso a credere che probabilmente sia il fatto risaputo che molte femmine siano naturalmente attratte inconsciamente da un carattere granitico. A differenza del maschio quindi. Al maschio normalmente è sufficiente uno sguardo dolce ed un ammiccante tenero sorriso per bruciarsi il cervello e cadere dall’albero come una pera matura.

 

RIFERIMENTO 1/10/2006

SEX POLITIK
da Paola Ragone

Fini o Rutelli? Bah. Per come la vedo io dev’essere che quando un uomo entra in politica vende qualcosa al diavolo. Non l’anima, che prima bisognerebbe avercela, quanto piuttosto ogni oncia di sex appeal. L’unico che strapazzerei volentieri è Cofferati. Sarà la barba...

 

211.        1/10/2006

I SENTIMENTI DEI BAMBINI VANNO SEMPRE PRESI SUL SERIO
da Vittorio Grondona - Bologna

A questo punto vorrei parlare un attimo del caso della piccola Maria. Mi rendo conto comunque quanto sia difficile far capire ai giovani d’oggi una realtà così tremenda come quella di un orfanotrofio. Là dentro ogni giorno è fortemente intaccata la sensibilità di piccole creature sfortunate costrette a vivere circondate da fredda indifferenza atrocemente mischiata a cinica pietà. Non una parola dolce. Non un sorriso rassicurante. Mai!… Uscire occasionalmente da quei posti e assaporare finalmente un accogliente amore sincero in una famiglia non può fare altro che rendere angoscioso il solo pensiero che presto tutto avrà fine e sarà inevitabile il doverci ritornare. I bambini sono molto più sensibili agli affetti degli adulti e quando per qualsiasi causa improvvisamente questi venissero a mancare, ne subiscono un trauma gravissimo che neppure il tempo riuscirà mai a cancellare. La legalità bisogna imporla al delinquente abituale, non farla valere sempre e comunque senza ragionarci su volta per volta, caso per caso, col rischio, come in questa triste vicenda, di giocare sadicamente anche con la vita ed i sentimenti di una bambina indifesa.

Non è così semplice. Esistono le regole. E le regole aiutano la convivenza civile.Non si può ogni volta andare avanti a deroghe. C’è gente che soffre anche a causa delle deroghe. Governare a forza di deroghe sminuisce l’importanza delle regole.(csf)

 

212.        1/10/2006

SEXY E’ SOGGETTIVO
da Vittorio Grondona - Bologna

E’ il comportamento generale della persona che la rende sexy per qualcuno e scaldabagno per altri. Meno male che è così, altrimenti alcuni avrebbero la fila degli spasimanti ed altri sarebbero costretti ad andare perennemente in bianco.

 

213.        1/10/2006

LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE…
da Vittorio Grondona - Bologna

Il governo ci ha presentato una finanziaria Robin Hood che in pura teoria mediatica prende ai ricchi per dare ai poveri. Io però non credo minimamente a questa ennesima fandonia. Non saranno certo i super ricchi che guadagnano oltre 75 mila euro lordi all’anno a coprire l’importo che serve. Dagli aumenti previsti per la loro IRPEF lo Stato non ci farà nemmeno la benzina per le auto blu. Mi domando allora da dove prenderanno i 33 miliardi e passa che sono necessari... Caccia all’evasione? Dai, siamo seri. Ne ho sempre sentito parlare a vanvera come del ponte sullo stretto di Messina. Sono pronto a scommettere che anche questa volta sarà dalla moltitudine della povera gente che il governo facilone tirerà fuori le monetine necessarie. Proprio così, sarà quella gente che già ora fatica ad arrivare alla fine del mese a mettere in ordine i conti dello Stato attraverso il pagamento obbligato di nuovi balzelli sanitari, di nuovi aumenti delle tasse indirette, e di servizi sempre più onerosi. In un contesto sociale siffatto dovranno fare i salti mortali per riuscire ad acquistare i beni di prima necessità e spesso dovranno rinunciare perfino a curarsi.

 

NOVEMBRE 2006

 

214.        29/11/2006

ANCHE LA CEI RICORRE AL TICKET

da Vittorio Grondona - Bologna

Il cristiano ha bisogno del sacerdote perché altrimenti non potrebbe inserirsi convenientemente nel contesto della sua religione. D’altro canto chi ha la vocazione di farsi prete ha il diritto di campare decentemente. Personalmente mi trovo di fronte ad un altro grande mistero. Non riesco a capire, infatti, come mai la Chiesa, nonostante la sua grande evoluzione che in duemila anni è passata dalla misera fredda grotta di Betlemme allo sfarzo del Vaticano di oggi, diventando fra l’altro uno dei più ricchi stati del mondo, non trovi mai i quattrini per compensare convenientemente i suoi dipendenti. Essere umili e meritevoli servitori di Dio è una grande cosa, ma sinceramente non aiuta molto a vivere la vita.

 

215.        27/11/2006

PASQUINO DUEMILA

da Vittorio Grondona - Bologna

Coraggio ragazzi. E’ giunto il momento di cercarci una statua. Magari la chiamiamo Pasquino 2000 e di notte portiamoci di nascosto le nostre satire. Fra 500 anni forse qualche coraggioso comico riuscirà ancora a fare satira alla luce del sole. Purtroppo anche allora finti bigotti opportunisti col gusto insano del proibire usciranno dal nulla dell’ipocrisia, magari uno di loro si chiamerà pure Giovanardi, che tapperanno di nuovo la bocca dei critici e dei contrari. La morale imposta non è mai libertà, ma la libertà di espressione è di sicuro sempre morale. Il pericolo non sta nella satira, ma in coloro che la vietano con le buone o con le cattive.

 

216.        27/11/2006

IL TROPPO POTERE CONFINA CON LA PAZZIA

da Vittoriio Grondona - Bologna

L’altro giorno ho saputo da “Mi manda raitre” come alcune amministrazioni regionali abbiano pensato di risolvere l’insufficienza delle risorse assegnate per la sanità pubblica proibendo la costosissima distribuzione dei medicinali salvavita nelle farmacie di paesini sperduti. Chi ne avesse bisogno se li paghi o se li vada a prendere gratis presso alcuni centri ospedalieri ben individuati, ma sempre troppo distanti per essere raggiunti senza gravi disagi da parte degli ammalati interessati. La Ministra Turco pare che sia d’accordo con la parte peggiore del progetto Blair. In poche parole dice agli italiani che se vogliono essere curati non devono ammalarsi. Si va addirittura a peso. Se pesi troppo vuol dire che sei obeso e quindi dimostri di non volerti bene. Così è anche se per caso ti fumi ogni tanto una sigaretta. Col vino poi è meglio che ti lavi i piedi. Io credo che la nostra politica stia proprio dando di matto. Ha ragione Curzi: da Blair non c’è proprio niente da imparare… E, dico io, da un amministrazione che non sa usare la propria testa per risolvere decentemente le difficoltà è meglio stare a distanza di sicurezza.

 

217.        26/11/2006

GIOCHINI DA STUPIDINI

da Vittorio Grondona - Bologna

Se brogli ci sono stati li ha fatti la sinistra. Come può la destra aver fatto brogli per poi perdere per soli 24.000 voti? Questo è il ragionamento filosofico che Fini sta facendo a Montecatini fra gli applausi continui dell’uditorio dei giovani di Dell’Utri. Non fa proprio una grinza. Imbrogliare per perdere è davvero un gioco da stupidi.

 

218.        22/11/2006

DOV’ERO IO?

da Vittorio Grondona – Bologna

In tutti e tre i casi mi hanno cercato per dirmelo. Tu a colloquio con Casini? Beh, ovunque io fossi, sicuramente stavo meglio.

 

219.        22/11/2006

FERROVIE DELLO STATO S.P.A.

da Vittorio Grondona – Bologna

Ieri ho guardato la trasmissione Ballarò. Lo faccio ogni martedì sebbene gli ospiti siano quasi sempre gli stessi loquaci politici dalle strette vedute. Figuriamoci, c’era pure Rutelli che non perde mai l’occasione di parlarci delle sue meravigliose gesta di ex Sindaco di Roma. Ieri però era per me una puntata appetitosa. C’erano le Ferrovie dello Stato, rappresentate addirittura da Mauro Moretti, ex sindacalista, ma anche ferroviere di lungo corso. A prescindere dalla carriera folgorante del nuovo ad, l’essere del mestiere ha fatto la differenza a favore della qualità del dibattito tecnico/politico. Dopo avere ascoltato le varie opinioni di chi non sa nulla al riguardo e le mirate argomentazioni di Mauro Moretti, documentate peraltro con capacità e dovizia di particolari, sono andato a rileggere il post che qualche giorno fa avevo inviato al blog senza però successo di pubblicazione. Lì avevo indicato alcuni veri problemi che ovviamente nella trasmissione non sono stati nemmeno sfiorati… Non è la ferrovia che si vuole migliorare, ma lo scopo di tutte queste ciance a senso unico è di ottenere danari, danari, danari. Come li spendono però non ce lo vogliono far sapere. Non vogliono capire che al pendolare, dalla cui categoria di lavoratori dipendenti provengono i maggiori gettiti fiscali dell’intera Nazione, non interessa un treno Speedy Gonzales… Si accontenterebbe solo di un treno decoroso e rispettoso degli orari. I privati sanguisuga dovrebbero essere definitivamente allontanati dalle ferrovie. Non è corretto che in Italia alla fine dei conti a guadagnarci siano solo gli intrufolati dagli amici, politici e non, nelle amministrazioni pubbliche di interesse sociale. Caro Claudio, perché hai cestinato il mio post?

Non ricordo. Ma dovessi tentare un’ipotesi: magari perchè era più lungo ancora di questo che è di quasi 1500 battute?

 

220.        19/11/2006

TUTTO VA BENE SIGNORA MARCHESA…

da Vittorio Grondona - Bologna

Treni?. No, sono tabù. Fra poco, a seguito del piagnisteo preparatorio, arriverà un aumento delle tariffe Intercity ed Eurostar… Ma chi se ne frega! Finanziaria? No va benissimo, bravo Prodi! Gli italiani sono felicissimi. Soprattutto quei ricconi che possiedono un’auto o una moto euro zero. Che vuoi che sia per loro il raddoppio del costo del bollo. Se non possono permetterselo, che vadano a piedi o in autobus. Ne guadagneranno in salute. Che la piantino dunque di inquinare l’aria del padrone e la smettano di fare tante storie. Se il riccone di turno poi si sente male, gli consiglio di informarsi prima di che colore è il suo malore, perché potrebbe pentirsene troppo tardi al Pronto Soccorso. Parliamo allora del matrimonio del secolo. Quello di Tom Cruise con Katie Holmes nel castello Odescalchi sul lago di Bracciano. Mi piacerebbe sapere come la pensa il Vaticano su questa favola d’amore, si fa per dire, il cui protagonista sembra abbia già messo insieme non so quante mogli ed anche una figlia. Fra l’altro pare anche che il matrimonio non abbia valore legale in nessuna parte del mondo. Forza Avvenire, facci un discorso spiritoso sull’argomento. Sono proprio curioso…

 

221.        15/11/2006

TERZISTA PER FORZA

da Vittorio Grondona - Bologna

Non ho votato Prodi alle primarie. Proprio non ci riesco a votare per un democristiano. Ho avuto la delusione di Bertinotti eletto presidente della Camera. L’avrei preferito in prima linea. Ora cerco di difendermi dalle cavolate di questa maggioranza confusionaria e facilona con i soldi degli altri. Sono gli stessi politici che mi hanno fatto perdere nel 2001 con le stesse menate che stanno attuando anche adesso. Tasse e guerra, prima con la NATO ora con l’ONU. Poi la chicca concertata dell’indulto: oltre 29.000 barabba sbaragliati alla rinfusa liberi nella società. Siamo riusciti ad entrare nell’euro perché ne avevamo capito l’importanza e quindi buona parte degli italiani avevano accettato i necessari sacrifici richiesti. Il giorno dopo il varo dell’ipotesi di finanziaria 2007 del 30 settembre, fatta passare subito per un capolavoro da tutte le forze politiche del centro sinistra, dai sindacati ed anche da Scalfari, che nonostante il suo ottimismo in proposito ammiro sempre moltissimo, avevo dichiarato il mio dissenso specificando quali fossero le cose che non potevano incontrare il favore della gente meno abbiente, la quale come al solito era chiamata a sostenere le maggiori rinunce, mascherate ipocritamente da un miserevole ipotetico miraggio di guadagno IRPEF. Anche il più sprovveduto degli italiani avrebbe dovuto immediatamente capire che 35 miliardi di euro non sarebbero saltati fuori dal 10 % della popolazione. I fatti mi stanno dando ragione. Sarei molto grato ai giornalisti di informarmi solo quando Prodi & Co avranno deciso definitivamente come gestire il 2007. Adesso leggo ogni giorno cose che cambiano in continuazione. E’ decisamente tempo perso. Mi incappo anche in argomenti che non condivido affatto, come l’articolo di Francesco Merlo, che le esigenze del blog mi costringono a commentare solo in famiglia. Per tutto questo e per tanto altro ancora mi considero un terzista per forza.

 

222.        15/11/2006

AVVESPAMENTO

da Vittorio Grondona – Bologna

A Zapping ore 20,30 del 14/11/2006.

 

223.        9/11/2006

COME NELLE TELEVENDITE…

da Vittorio Grondona - Bologna

Lo sbaglio di solito è imprevedibile e chi lo commette se ne rammarica allargando le braccia come per dire non l’ho fatto apposta. Perdonare uno sbaglio accidentale riconosciuto può diventare in molti casi umanamente quasi automatico. I parlamentari che hanno votato per l’indulto senza prepararlo socialmente invece non hanno sbagliato, lo hanno fatto apposta. Un vero peccato insomma. Ora fanno finta di pentirsene con scuse che fanno ridere i polli. I poverini vorrebbero pertanto rimediare, ma sapete come? Con l’amnistia. Come nelle televendite allora… Con l’indulto vi aggiungo allo stesso prezzo anche l’amnistia… Roba da baraccone, proprio!... Io penso che dovrebbe essere invece più giusto costringerli a pagare di tasca loro tutti i danni dell’indulto, compresi quelli materiali e morali che hanno colpito le beffate vittime dei reati. Nel gruppo degli ottocento incauti, dal cuore tenero a comando, ci sono anche diversi avvocati e gente di legge… Bene. Sarebbe altrettanto giusto poterli impiegare tutti per portare a termine senza spese quel 90 per cento dei processi che lo Stato dovrà comunque per loro colpa inutilmente, ma obbligatoriamente concludere, purtroppo a carico di tutti gli italiani, i quali, fra l’altro, questa volta non hanno nemmeno la colpa di essersi sbagliati nella scelta dei loro rappresentanti in quanto una legge scema ha vietato nel nostro Paese questo elementare diritto democratico.

 

224.        8/11/2006

VIA LIBERA ALLE FORCHE

da Vittorio Grondona – Bologna

Adesso sappiamo quale democrazia è stata esportata in Iraq anche purtroppo col nostro aiuto di sangue. E’ ormai certo che non si tratta di quella europea. Noi infatti inorridiamo alla sola notizia di una esecuzione capitale… Altri gioiscono, invece. E siccome questi ultimi spesso ripagano col consenso elettorale la squallida gioia che provano, via libera alle forche, allora!

 

225.        4/11/2006

NA CARTULINA ‘E NAPOLE

da Vittorio Grondona - Bologna

Io penso che sia impossibile non amare Napoli. La prima volta che la vidi fu da lontano, mentre la stavo raggiungendo in corriera da Santa Maria Capua Vetere in permesso militare. Rimasi colpito dalla sua imponenza, così evidente anche a tanta distanza. Il napoletano poi è capace di un inventiva simpatica e straordinaria. Una sera all’ora di cena in una caratteristica zona della città sotto ai miei occhi increduli alcuni addetti di una piccolissima pizzeria incominciarono a posizionare tavoli qua e là su buona parte della strada e sui marciapiedi per poi apparecchiarli. Di lì a poco diversi habitué vi presero posto ordinando tranquillamente la consumazione totalmente incuranti del transito delle motorette costrette a zigzagare fra i tavoli per scansarli. Il caffè è straordinario. Se lo vuoi amaro lo devi dire in fretta al momento dell’ordinazione, altrimenti te lo servono dolcissimo. Quello granito è poi la fine del mondo. Napoli proprio non si merita quello che le sta succedendo… Bologna ha preso l’impegno di smaltire 3500 tonnellate di rifiuti napoletani… Non so bene come la mia città riuscirà in questo gioco di prestigio. Questi sono misteri della Protezione Civile… Però una cosa è sicura, se Bologna prende un impegno è cosa fatta! A costo di lasciare i nostri rifiuti per strada, quelli di Napoli spariranno miracolosamente nel nulla.

 

RIFERIMENTO 7/11/2006

DA NAPOLI A LUCCA/ 3

da Antonella Giuntoli, Lucca

Capisco che l’argomento Napoli è già ‘passato’ ma leggo solo ora il Suo affettuoso ricordo, gentile Vittorio Grondona, e la voglio ringraziare, in special modo perchè Lei scrive dal Nord. Voglio anche dire al Signor Pier Francesco Schiavone che ho fatto la medesima cosa del Suo amico poliziotto fino a quando il Destino, cinico e baro, non mi ha costretto a chiedere il trasferimento per la città dove ora vivo. C’est la vie e forse c’è di peggio ma per me è stata quasi una tragedia. Grazie per l’attenzione.

 

RIFERIMENTO 4/11/2006

LA SIRENA PARTENOPE

da Isabella Guarini

Caro Grondona, Napoli è rappresentata dalla sirena Partenope, mostro della natura che incanta con la sua bellezza per poi trascinarti negli orrori della morte. Vesesus, che galleggia addormentato sul mare turchino elargisce bellezza da ammirare, è in realtà un mostro di fuoco, Così è la società partenopea, accattivante con in serbo il mostro che esplode come le eruzioni vulcaniche. Perciò, pigliammunce ‘a munnezza!

 

RIFERIMENTO 4/11/2006

DA NAPOLI A LUCCA /2

da Pier Franco Schiavone

È vero quello che dice Antonella Giuntoli. Chi non vive a Napoli ritiene inimmaginabile abitare in quella città. Ho un carissimo amico che fa il poliziotto a Napoli, è molto intelligente e colto e per questo ha sostenuto con successo vari concorsi interni, li ha vinti ma ogni volta gli dicono che a causa di quel concorso deve lasciare Napoli per andare altrove. Puntualmente, lui che non vi è nato, finisce col rinunciare e restare. Vi sembrerà strano ma anche nel mio paese di origine, che pure è a 200 Km a nord di Napoli, si pensa a Napoli come alla Capitale. Un retaggio dovuto al regno Borbonico, può essere, ma a Napoli è legato tutto un mondo fatto di parole, detti, usanze, cultura insomma. Ricordo che da bambino mi si diceva: quando sarai grande andrai a fare l’avvocato a Napoli. A Napoli, non a Roma che dista 200 Km sull’altra sponda del Paese o a Pescara che ne dista appena 100. Napoli era la meta e Napoli deve tornare ad essere meta di aspirazioni e di sogni e non oggetto di cronaca nera.

 

RIFERIMENTO 3/11/2006

DA NAPOLI A LUCCA

da Antonella Giuntoli, Lucca

Sono nata a Napoli, ci ho vissuto fino al luglio del 1992, ho lì una sorella ed una nipote.
Aggiungo che il mio è il punto di vista di una mezza toscana, padre e madre toscani trasferiti per lavoro a Napoli.
Sono venuta via per ragioni familiari e per anni non sono riuscita ad ambientarmi nella piccola e provincialissima Lucca.
Per esprimere un’opinione sulla vivibilità e invivibilità della mia Napoli non basterebbero delle enciclopedie, dico solo che Partenope segna moltissimo i suoi figli e che quando ci si vive tutto il mondo ‘al di fuori’ è appunto ‘al di fuori’.
Napoli è un vero mondo a parte e chiunque cerchi di capirlo da ‘non abitante’non può che commettere un errore di prospettiva.
Detto questo non vedo come l’esercito potrebbe aiutare i miei ex concittadini ad affrontare la quotidiana battaglia per la ‘sopravvivenza’(passatemi l’iperbole).

 

226.        2/11/2006

ANCHE I GIUDICI SARANNO GIUDICATI

da Vittorio Grondona - Bologna

Per quanto riguarda lo Gender Bender sono stranamente d’accordo con Cofferati. La Curia può dire e fare tutto quello che vuole, ma nel rispetto delle leggi e soprattutto senza interferire con esse, come tutti noi del resto. Se ritiene scandaloso lo spettacolo inviti i suoi fedeli a starne lontani. Ritengo anche giusto ed opportuno che possa estendere tali inviti anche ai non credenti per indurli ad una seria riflessione sull’argomento, ma con le dovute buone maniere e senza proferire condanne o avventati giudizi, proprio come aveva insegnato il fondatore della Chiesa quando invitava, per esempio, chi era senza peccato a lanciare la prima pietra.. E’ davvero curioso, questi preti terreni, prigionieri inconsciamente di una mentalità bigotta e fondamentalista, non stanno bene se non puntano il loro minaccioso dito contro qualcuno, focalizzando fra l’altro il male quasi esclusivamente nel sesso. Pare che l’inferno ed il paradiso siano di loro esclusiva proprietà. Per fortuna al momento del giudizio universale questi padroni della morale non saranno dalla parte dei giudici, ma insieme a noi da quella dei peccatori in attesa di giudizio. Allora sì che ne vedremo delle belle!...

 

227.        1/11/2006

LOOP DELLA POLITICA

da Vittorio Grondona - Bologna

Io sono convinto che qualcuno nel nostro fantastico Paese stia già godendo di una paradisiaca finanziaria simile a quella proposta dal signor Pino Granata. Tutti gli altri, fra i quali ci sono anch’io, si devono accontentare delle traballanti proposte dei politici, dei quali una qualificata rappresentanza l’ho appena vista e sentita a Ballarò. Una politica che ha praticamente trasformato l’Italia in un paese di precari ci sta tranquillamente dicendo che fra qualche anno i nostri figli andranno in pensione con appena il trenta/quaranta per cento dell’ultimo stipendio. La solita solfa: si vive di più e i lavoratori che versano i contributi al fondo pensione sono sempre tragicamente di meno. Proprio buona questa! Come non si sapesse ancora che l’importo della pensione è direttamente proporzionale ai contributi versati. A questa fondamentale regola di sana giustizia, fanno scandalosamente eccezione i trattamenti riservati ai politici ed ai grandi managers. (...)

 

RIFERIMENTO 31/10/2006

PER PRODI: UNA MODESTA PROPOSTA

da Pino Granata

Cose da fare con la nuova finanziaria:
1) Salario minimo garantito di 10.000 euro al mese
2) Abbassare l’età pensionistica a 45 anni
3) Trasporti pubblici gratuiti
4)Minimo pensione: 9900 euro al mese
5) pensione sociale: 9800 euro al mese
6) Una Mercedes o BMW a scelta per tutti
7) Prezzo della benzina 10 centesimi al litro
8) Consegna della busta paga a casa puntuale
9) Imposizione Irpef 3% dello stipendio solo per quelli che superano i
200mila euro all’anno
10) Un amplesso al giorno assicurato (sia per etero che per omosessuali)
11) Eliminare dal codice penale tutti i reati finanziari
12) Orario di lavoro libero (come per i magistrati)
13) Eliminazione dello stipendio per i parlamentari
14) Salari dei collaboratori domestici a spese dello stato per non più
di tre collaboratori
15) Un’appartamento di almeno 200mq gratuito
16)Seconda casa sempre gratuita
Credo che questo accontenterà tutti , ma non è garantito che il Centrosinistra vincerà le prossime elezioni. Berlusconi offrirà sicuramente di più.

 

228.        1/11/2006

SODDISFAZIONI DEL CAVOLO

da Vittorio Grondona - Bologna

Volevo compiere il mio dovere di assiduo frequentatore mandando la mia preferenza per il sito tramite un messaggio a pagamento al n. 48224. Mi ha fermato la seguente avvertenza: “ogni partecipante può esprimere un massimo di 3 voti per il medesimo sito nell’ambito di ogni settimana di gioco”. Che cavolo vuol dire? Inizia forse anche sui giornali la triste storia del televoto? Trattandosi di Sole 24 Ore non mi meraviglia in fin dei conti più di tanto. Caro CSF se vuoi un consiglio da amico, lascia perdere. Forse stai entrando in un gioco pericoloso che potrebbe prenderti la mano. Stando alle apparenze, con un po’di quattrini e qualche amico, si potrebbe sicuramente fare molto presto ad entrare in una graduatoria vincente. Per me sarebbe però come comprarsi l’amore: è veramente una soddisfazione del cavolo.

 

DICEMBRE 2006

 

229.        31/12/2006

CSF - FACCI

da Vittorio Grondona, Bologna

Da “La Grande Notte” del 29 settembre 2003

Per un eventuale confronto…

http://flickr.com/photos/39741509@N00/339411469

 

RIFERIMENTO 1/1/2007

SABELLI E FACCI

da Cristina Sabbatini, Roma

Leggo questo blog da molti mesi, ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere perchè non mi sento all’attezza delle
persone che lo frequentano, persone troppo colte per me. A conferma di ciò devo ammettere di non sapere chi sia
Facci. Per fortuna Grondona ha “postato” la foto e posso dire la mia. Ma vogliamo scherzare? Paragonare Sabelli
Fioretti a Facci? Sabelli Fioretti non è solo intelligente, colto, affascinante e bellissimo, ma è assolutamente perfetto ed imparagonabile.

Sante parole (csf)

 

230.        27/12/2006

RISARCIMENTO MORALE /3

da Vittorio Grondona - Bologna

Non avevo capito il post della signora Giovanna Rosa di Milano e probabilmente per tale motivo il puntatore del mouse ha cliccato quasi spontaneamente sul qui. Ho scorso tutto il sobrio calendario di alcuni amici di Grazia pubblicato sul sito, però ho continuato a non capire i motivi del risentimento. O meglio, navigando a caso, leggendo alcuni post di Filippo Facci e dando una scorsa a pochi altri post e relativi commenti, fra i quali quelli che parlano di sesso o di regali mi hanno perfino dato la triste impressione di quanto debba essere poco esaltante amare con certi convincimenti in testa, ho creduto invece di avere scoperto perché quel Blog non poteva avere il riconoscimento vincente di Sole 24 Ore. Io penso che limitare l’intervento dei frequentatori ai soli commenti su quanto scrivono i giornalisti ed i vari opinionisti di mestiere dei quali purtroppo il nostro Paese abbonda paurosamente, non sia il modo migliore di rapportarsi con successo col pubblico. Secondo me, quindi, nessun risarcimento morale può essere rivendicato dalla gentile signora Giovanna Rosa.

 

RIFERIMENTO 26/12/2006

RISARCIMENTO MORALE /2

da Giovanna Rosa, Milano

Caro CSF, La ringrazio per la segnalazione, ma non creda che tale nobile gesto mi abbia fatto dimenticare le affermazioni scritte cinque o sei anni fa in “Dimmi, dammi, fammi”. Per una donna, i reati non vanno mai in prescrizione. Sto valutando l’idea di istituire una class action per chiedere un risarcimento a nome di tutte le “stronze ma super” che frequentano il Suo blog. Lavi anche questa onta. Ci potremmo accontentare di un Fiorellilendario 2007.

 

RIFERIMENTO 26/12/2006

RISARCIMENTO MORALE

da Giovanna Rosa, Milano

La sottoscritta chiede di poter incassare il credito vantato da Grazia nei confronti di tale Claudio Sabelli Fioretti tenutario e padrone indiscusso del blog sabellifioretti.com.
Circa un mese fa Lei, per l’appunto, ha depredato al blog di Grazia (e ad altri bloghetti secondari) il premio WWW del Sole 24 Ore. Non entrando nel merito delle motivazioni che hanno spinto gli elettori inizialmente e la giuria poi a votare per il Suo blog e non per quello di Grazia (mannaggia a loro), La prego di ritenersi obbligato senza riserve nei confronti di tale blog. Ecco quindi un piano di rientro per ridurre al minimo il Suo debito. E’ stato pubblicato (qui) il calendario di alcuni amici di Grazia. Vorrebbe cortesemente segnalarlo suo Suo blog? Tale accordo, se rispettato, sarà considerato a saldo e stralcio di ogni pendenza attualmente in essere. In caso contrario verrà inoltrata regolare richiesta di riconteggio dei voti.Grazie mille e buone feste.

Obbedisco nel timore di peggiori ritorsioni ma prendo atto che mai nessuna donna, per quanto stronza, ammette la superiorità dell’uomo (csf)

 

231.        27/12/2006

FASE DUE: RIFORME…

da Vittorio Grondona - Bologna

Fra poco ci sarà la fase due. Riguarderà le riforme, o meglio, riguarderà principalmente la riforma delle pensioni che tutti i dipendenti sostanzialmente non vogliono e che viceversa i grandi imprenditori la invocano con tanta insistenza. Quando si incomincia col dire che oggi si vive di più, come se fosse un demerito sociale non morire prima, i pensionati di domani saranno penalizzati rispetto ai loro padri… e così via in questa direzione, mi sembra palese dove si voglia parare e a quali categorie sociali faranno carico gli oneri della ventilata nefasta riforma, già probabilmente pronta nel cassetto. Un governo serio prima di iniziare un qualsiasi cambiamento delle regole dovrebbe chiaramente indicare chi ci guadagna e chi invece ci rimette.(...)

 

232.        26/12/2006

NICHILISMO A META’ /2

da Vittorio Grondona – Bologna

Io credo che gli “innumerevoli” precetti di Dio si limitino in due soltanto: amare Dio e amare il prossimo come se stessi. Chi non credesse veramente in Dio, cosa del tutto ragionevolmente ammissibile, non potrebbe però escludere con altrettanta ragione la giustezza e l’opportunità sociale del secondo precetto. Al di là delle configurazioni di Paradiso e di Inferno, di credenti e di non credenti, vorrei ribadire in sostanza il mio pensiero: non si ama il prossimo quando in nome di astratti convincimenti religiosi o di etica bislacca si reputasse corretto lasciarlo soffrire inutilmente.

 

233.        24/12/2006

QUANDO INCONTRERANNO WELBY IN PARADISO

da Vittorio Grondona – Bologna

Già le vedo le facce di Ruini, di Giovanardi, della Binetti, di Fini, di Gasparri, di Casini, dei caporioni ecclesiastici che compongono l’incredibile vicariato romano e di tutti i bigotti pseudo seguaci di Cristo quando vedranno in Paradiso Piergiorgio Welby libero e felice di muoversi finalmente come gli pare mentre loro si troveranno davanti a Dio per rispondere della loro crudele ipocrisia mondana. La pietà e la misericordia di Dio che dice alzati e cammina si può manifestare in tanti modi. Anche attraverso l’opera pietosa di un semplice medico.

Dubito che Welby, in Paradiso, incontrerà questi peccatori (csf)

 

234.        17/12/2006

CASINI INCASINATO

da Vittorio Grondona – Bologna

Ecco il Giudizio Universale secondo l’on. Pier Ferdinando Casini: perdono e Paradiso per gli amici e condanna all’inferno per tutti gli altri. Mi auguro che la Madonna di San Luca non gli dia retta e che invece gli tiri le orecchie…

 

235.        14/12/2006

DALLA MIA FINESTRA VEDO STRISCE BLU

da Vittorio Grondona – Bologna

Dalla mia finestra vedo solo strisce blu. Ad intervalli quasi regolari vedo spuntare dal nulla i solerti accertatori di sosta. Una vera tristezza! Nessun fischio. Qui a Bologna ormai manca il fiato anche per questa semplice protesta popolare. Quelli che hanno fischiato Prodi non erano sicuramente bolognesi. Ora va di moda la fiera. In occasione del Motor Show hanno aperto una nuova opportuna uscita dall’autostrada che immette direttamente ai parcheggi fiera. Costo 10 euro… Alla faccia!... Anche lì vale il motto evangelico dei beati gli ultimi… Chi arriva per primo infatti viene dirottato ai parcheggi distanti alcuni chilometri dagli ingressi… Chi arriva per ultimo invece trova comodamente il parcheggio davanti alla fiera. Quando si tratta di organizzare alla testa di cavolo, l’amministrazione bolognese che abbiamo adesso è sempre all’avanguardia. Caro CSF, prova a concentrare meglio l’ascolto della voce dell’Etna. Non ti sembra che anche il vulcano stia fischiando contro la finanziaria?

 

236.        14/12/2006

INTERVISTE ALLA SBARRA

da Vittorio Grondona - Bologna

Pier Franco Schiavone mi ha incuriosito e quindi ho cercato il video dell’intervista alla Bertè di Daria Bignardi: http://www.pressante.com/content/view/232/32/. Censura da brivido magistralmente mascherata. La pubblicità è un ottimo aiuto per tirarsi fuori da una situazione imbarazzante... Io non so nemmeno di cosa tratti Lucignolo… Chi è il marito di Daria Bignardi? Luca Sofri?… Credo di avere bisogno di urgenti chiarimenti. Per quanto riguarda le interviste io sono convinto che quelle cattive non producano mai la sincerità dell’intervistato. Forse è per questo che mi accontento di leggerne qualcuna di CSF… Sono subdole trappole mielose dentro le quali casca senza nemmeno accorgersene la vittima di turno. Quelle di Daria Bignardi le trovo piacevoli, ma nel contempo mi danno l’impressione che siano volutamente sadiche al fine di ottenere un sicuro effetto positivo sugli indici d’ascolto… L’On. Fini dalla Bignardi per esempio, mi aveva fatto venire in mente Pluto quando per non fare il bagno si aggrappa disperatamente ai bordi della vasca. Certo che il televoto è una gran bella invenzione. Senza produrre nulla si fanno soldi a palate.

 

RIFERIMENTO 14/12/2006

INTERVISTE ALLA SBARRA /2

da Pier Franco Schiavone

Grondona, mi meraviglio, davvero pensi che la Berté possa aver incontrato Bin Laden nella casa Bianca? Bush padre secondo te avrebbe fatto incontrare Bin Laden, (giá allora era un personaggio impresentabile che vendeva missili americani, destinati agli Afgani, ai Cinesi) con Loredana Bertè e Bjorn Borg? Mi sembra di assistere ad uno sketch di Crozza (eravamo io, Benjamin..) E questo sito, Pressante, che parla di censura della Bignardi, ma siamo impazziti? Dici che la Bignardi è sadica, secondo me lo sarebbe stata se avesse insistito su quel punto con la Bertè. Tu cosa fai quando ti trovi davanti a uno che dice di aver visto Belzebú in Piazza Maggiore (niente battute, prego), lo incalzi o cambi discorso? E dai.

 

237.        11/12/2006

DEMOCRAZIA DI RANGO

da Vittorio Grondona - Bologna

La grande pecca del teatro dell’opera è il fatto che la gente comune come me non potrà mai entrarci. L’effetto abbonamento a prezzi impossibili ed il conseguente sistematico tutto esaurito mi lasciano sempre inesorabilmente fuori. Tutti gli anni a Milano per S. Ambrogio purtroppo vedo entrare al Teatro alla Scala le solite facce della grande società in fastosa divisa da signori. Questa sconcertante realtà e molte altre cose storte della mia vita sono un chiaro esempio della scarsa democrazia che il mio portafoglio è in grado di concedermi. Per fortuna mi piacciono anche i burattini… E per vederli non mi chiedono nemmeno di vestirmi da pinguino.

 

238.        11/12/2006

AUTOMOBILI COME TELEFONINI

da Vittorio Grondona – Bologna

Fra poco le automobile le daranno via quasi gratis grazie ai vari contributi statali. Proprio come avviene per i telefonini. Le automobili infatti sono una risorsa enorme per tutte le amministrazioni. Con la scusa dell’inquinamento i vari Comuni, complice Stato, fanno la gara per inventarsi ogni giorno balzelli di tutti i tipi. Benzina, divieti, strisce blu, spie elettroniche, imposizioni impraticabili, bollino blu, revisioni, bolli, superbolli, assicurazioni, ecc. ecc… fanno dell’auto una prolifica insostituibile macchina da soldi. Tutto all’incontrario della logica quindi. Se veramente si volesse combattere l’inquinamento sarebbe infatti più logico rallentarne la vendita anziché agevolarla con i nostri soldi.

 

239.        7/12/2006

BENEFICENZA

da Vittorio Grondona - Bologna

Io sono del parere che la beneficenza squalifichi in modo imperdonabile la dignità dell’essere umano. Una società moderna e responsabile dovrebbe essere in grado di fare a meno della carità soprattutto di chi passa la vita a divertirsi… per beneficenza…

 

240.        6/12/2006

IL GRANDE CENTRO

da Vittorio Grondona - Bologna

E’ il sogno di Casini. Certo che se si mettessero insieme DS, Margherita, UDC, UDEUR, anche cospicue rappresentanze di Forza Italia e quasi certamente pure di AN si unirebbero a loro senza tanti indugi. Non certo per amore di patria, ma per l’insano convincimento dei politici che è meglio comandare che fottere. A tale goduria poi si aggiungerebbe per loro anche la certezza assoluta di conseguire senza grande fatica un velocissimo arricchimento alle spalle della società. Un centro così fatto sarebbe però a senso unico, mosso da un unico pensiero a difesa di una sola bel delimitata categoria di italiani, di quella cioè che sta bene, che non ha grossi problemi sociali e, quel che più conta, che ha una conveniente, più che fedele, sudditanza al Vaticano. Un vero filtro magico quindi che renderebbe veramente inutile lo sbatacchiare d’ali delle forze estreme. I nostalgici fascisti tornerebbero a far politica negli stadi, la Lega Nord si ritirerebbe tristemente nei pascoli padani a guidare le mucche Carolina ad abbeverarsi nelle acque del Po e la sinistra estrema si rassegnerebbe a spandere di nuovo sudore e sangue mal pagati per la sola gioia del rinato regime democristiano, religiosamente laico.

 

241.        4/12/2006

SINISTRA DI COCCIO

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi ricordo che alcuni anni fa in piena campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione cittadina, a Bologna il biglietto dell’autobus era stato abolito nelle ore pomeridiane. Tutti potevano viaggiare gratis. Cose di questo tipo sono facilmente capibili da tutti ed apprezzate soprattutto dai meno abbienti. Il ticket sanitario, invece, non è capito. E’ inutile insistere. Cretinate come queste, peraltro alla resa dei conti di scarso interesse economico, che purtroppo fanno parte della cultura di sinistra convinta da sempre che lo Stato non debba essere un erogatore di beneficenza, sono la causa maggiore del calo clamoroso ed immediato dei consensi. Regimi da grande fratello non sono graditi a nessuno, nemmeno ai più fedeli abituati a foderarsi gli occhi e le orecchie di prosciutto. Abbiamo sentito tutti il Cavaliere ieri a Roma. Un discorso di aria fritta ed assolutamente privo di contenuti politici. Sermone parrocchiale della domenica farcito di ovvietà. Ed è per questo che è stato osannato dalla folla che quelle cose voleva appunto sentirsi dire. Il popolo ha bisogno di promesse e di ottimismo, non di prospettive spiacevoli. La sinistra se vuole continuare ad esistere politicamente deve necessariamente ficcarselo in testa una buona volta.

 

242.        2/12/2006

CAVILLI, CAVILLI, CAVILLI… SOLTANTO CAVILLI PER NOI!

da Vittorio Grondona – Bologna

Se il titolare di un diritto non lo esercita per un periodo prolungato di tempo, l’ordinamento giuridico riconosce l’opportunità di tutelare l’interesse del soggetto passivo a non rimanere obbligato per un periodo indefinito. Quindi la prescrizione non estingue il reato, ma semplicemente impone alla giustizia di ignorarlo. In assenza di una sentenza definitiva è ovvio che prevale sempre l’ipotesi di non colpevolezza. Avere impiegato ben undici lunghissimi anni per accorgersi, fra l’altro dopo le sentenze di primo e secondo grado, che per il giudizio dell’affare SME il Tribunale di Milano non era la sede competente vuol dire che ci troviamo di fronte ad una marea di paraculi che non si vergognano di prendere per i fondelli tutti gli italiani nella maniera più becera immaginabile. Ma per quale ragionamento logico poi si deve accettare ora di non tenere conto per nulla delle precedenti sentenze del Tribunale di Milano conseguenti comunque a giudizi esercitati secondo la stessa legge in vigore anche a Perugia? Bah!... Misteri bananieri…

 

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