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Vittorio Grondona-Bologna

Indice delle news

 

 

ANNO 2007

Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti

Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti

IL "LIBRUCCIO" SUL BLOG

 

 

GENNAIO 2007

 

1.      31/1/2007

LA CHIAREZZA PRIMA DI TUTTO

da Vittorio Grondona - Bologna

A Ballarò si è parlato dei risibili aumenti trovati da alcuni operai nella busta paga di gennaio grazie ai benefici della finanziaria 2007, della imminente riforma delle pensioni e del TFR. A parte gli aumenti che quei lavoratori piano piano si accorgeranno essere stati solo fumo negli occhi, per i resto è proprio il caso di dire: alzi la mano chi ci ha capito qualcosa. Di certo c’è il fatto concreto che in conseguenza della riforma Dini, con la quale la pensione sarà a regime calcolata col solo sistema contributivo, i nostri giovani un domani riceveranno come pensione un’elemosina pari più o meno al 40% dell’ultimo stipendio. Ecco allora sortire la furbata della politica capitalista che non ha perso tempo per intortare gli operai cercando di convincerli a cedere il TFR per istituire una pensione integrativa. Nessuno ha quantificato però a quanto potrebbe ammontare la relativa rendita mensile fra 35 anni. Supponiamo che nella più fantasiosa delle ipotesi tale rendita sia ogni mese rivalutata rispetto al versato incredibilmente del 50%, facendo i conti della serva, un operaio fra 35 anni, con ultimo stipendio mensile di mille euro, riceverà una pensione mensile di 400 euro più al massimo 130 euro di quota integrativa. Una maggiorazione superiore ad un terzo dell’importo spettante dal calcolo del meccanismo pensionistico normale sarebbe infatti non ragionevolmente verosimile. E pensare che gli avidi furbi che stanno ideando questo triste futuro per i nostri figli si divideranno da subito una torta annuale di circa 19 miliardi di euro freschi freschi da restituire, forse, piano piano fra 35 anni. Va mo là! Alla fine siamo tutti Cavalieri…

 

2.      31/1/2007

PUBBLICITA’ TELEVISIVA

da Vittorio Grondona - Bologna

Antonio Catricalà dice che non si può mettere un tetto al fatturato Mediaset. Giusto e condivisibile (anche da me). Un tetto dovrebbe invece essere messo ai tempi pubblicitari per rispettare il cittadino, il quale, volere o volare è il proprietario esclusivo delle frequenze utilizzate in concessione statale dai vari Mediaset, Rai, ecc. Per esempio per ogni film trasmesso apparentemente gratis da Mediaset, ci sono all’interno 4 stacchi di pubblicità e telepromozioni della durata di circa dieci minuti ciascuno più altri due stacchi all’inizio e alla fine del film. Anche il più sprovveduto dei garanti controllori dovrebbe avere osservato che questi intervalli sono davvero esagerati. Su una media di 180 minuti di spettacolo vero e proprio, il telespettatore deve sorbirsi in più quasi un’ora intera di pubblicità, accollandosi, suo malgrado, completamente i costi dell’energia elettrica necessaria. Basterebbe inserire nella convenzione la condizione di limitare i tempi di intervallo, per esempio da dieci a cinque minuti, che per la verità sarebbero ancora troppi, ed ecco che come per incanto diminuisce senza intervento coercitivo la quantità di pubblicità che il concessionario può tecnicamente trasmettere. Il cittadino sarebbe molto grato al governo per un simile semplicissimo provvedimento.

 

3.      31/1/2007

I VALORI NON SONO TALI SE IMPOSTI PER LEGGE

da Vittorio Grondona - Bologna

Tutto sta ad intenderci su cosa è o non è un valore. Tanto per fare un banale esempio, tenere i fari delle auto accesi di giorno nel nostro “Paese d’o sole” non è un valore, ma una semplice opinabile imposizione di legge. Secondo me invece la libertà personale è un grande valore, ignorare questo principio sarebbe davvero ipocrita. Le coppie di fatto fanno parte della nostra realtà e, soprattutto, proprio della nostra intima libertà personale. Io posso non essere d’accordo, ma non posso pretendere che tutti siano non d’accordo come me. Quello che manca oggi, al di là della religione e della coscienza personale, è proprio il fatto che in Italia non si vuole prendere atto della necessità che anche in questo settore occorra una regolamentazione. Ed ogni regolamentazione è tale solo se preveda nel suo contesto i doveri ed i diritti degli interessati. Stabilire questi ultimi è, secondo il mio capire, la cosa che i nostri politici devono necessariamente fare per ordinare convenientemente la realtà sociale in cui ci troviamo oggi. Il Vaticano emana giustamente le sue direttive e pertanto chi è d’accordo si sposi, ma lasci liberi coloro che la pensano diversamente di fare, nel limite del lecito ovviamente, quello che ritengano personalmente giusto fare. Per quanto mi riguarda io preferisco la famiglia tradizionale. Molti altri no. E allora?...

 

4.      29/1/2007

VIENI AVANTI CRETINO (TITOLO SEGNALATO IN BLOGBOOK)

da Vittorio Grondona – Bologna

Divertimento assicurato per chi ama meditare sorridendo. E’ una carrellata di testi del varietà e dell’avanspettacolo a cura di Nicola Fano, ed. Theoria 1993. Petrolini, Totò, i De Rege, Aldo Fabrizi, i De Filippo, Nino Taranto, i Maggio e tanti altri comici sono i protagonisti dei quali Fano racconta le vite e le storie segrete. La famosa scena del treno: L’Onorevole in vagone letto dal film Totò a Colori, con Totò e Mario Castellani nella parte dell’onorevole Trombetta, si legge in un soffio ed è davvero gustosissima.

 

5.      28/1/2007

LIBERALIZZAZIONI

da Vittorio Grondona - Bologna

Le liberalizzazioni, e pertanto non mi riferisco alla giusta eliminazione di balzelli imposti dalle banche e dai gestori della telefonia con o senza fili, sono esaltate da buona parte del centro-sinistra e da una piccola parte del centro-destra, ma nessuno dei favorevoli si azzarda a farci sopra un minimo ragionamento logico. Faccio un piccolo esempio. Qualche tempo fa sotto casa c’erano quasi tutte le attività. C’erano perfino i distributori di benzina. Giovani e anziani uscivano di casa a piedi e in pochissimo tempo potevano approvvigionarsi di tutto ciò che avevano bisogno, e non solo. Ovunque andassero trovavano competenza e soprattutto cortesia. Dove queste cose mancavano gli affari si riducevano precipitosamente. Tutti dovevano osservare orari ben definiti e così si evitava una sleale concorrenza e i turni di riposo erano garantiti per tutti. Se ora si desse via libera ai barbieri, per citare un’attività a caso, ad aprire secondo voglia anche il lunedì, nella pratica tutti gli altri barbieri si troverebbero costretti a loro volta ad aprire negozio il lunedì per non correre il rischio di perdere i clienti. Siamo arrivati al punto in cui se si ha bisogno di una semplice bistecca è necessario mettersi in macchina per recarsi presso la grande distribuzione, ormai unico posto dove è possibile trovarla, accontentandosi nel contempo della quasi sistematica scarsa qualità dell’acquisto… Non parliamo poi delle merci non alimentari, tipo materiale elettrico, HI-FI e simili. Chi ci trovasse un minimo di interesse sui prezzi e sulla professionalità ivi praticati sarebbe davvero un incredibile illuso. Potrei in proposito fare moltissimi esempi.

 

RIFERIMENTO 29/1/2007

LIBERALIZZAZIONI /2

da Alessandro Ceratti

Grondona, affrontando il tema delle liberalizzazioni, se la prende con la grande distribuzione. Tutto ciò che dice è vero, salvo l’aspetto determinante che essa è veramente riuscita a contenere i prezzi. Il negozietto sotto casa era comodo e senz’altro ci si poteva trovare competenza e fantasia. Solo che in genere, di fronte a un giro d’affari limitato, ci doveva campare sopra una famiglia (che aveva la tendenza a trattarsi bene). Ora invece ad accoglierci negli ipermercati c’è spesso un commesso alle prime armi, per parlare con il quale abbiamo dovuto fare la fila e che gestisce da solo un giro d’affari parecchie volte superiore a quello del negozio. Inoltre la grande distribuzione facendo acquisti di entità rilevante può certamente spuntare prezzi migliori con il produttore. Tutto ciò si traduce in un prezzo della merce significativamente inferiore. Malgrado gli evidenti difetti della grande distribuzione rispetto al commercio al minuto questo singolo vantaggio è stato preferito dai consumatori. Tanto è vero che i negozietti hanno chiuso in massa

 

RIFERIMENTO 29/1/2007

CENTRI COMMERCIALI

da Antonio Leonforte, Roma

Grondona lamenta la scomparsa dei negozietti sotto casa per comprare la bistecca o il lettore mp3. Per gli alimentari e per tutti gli altri prodotti non chiaramente identificabili (con marca e modello, per intenderci) può aver ragione. Ma per tutti gli altri (ed in particolare per i prodotti ad alta tecnologia) la accoppiata fra internet e grandi centri commerciali è assolutamente vantaggiosa per il consumatore moderno. Basta fare un giro sui forum, andare sui siti che riportano per ciascun prodotto i commenti degli acquirenti, poi acquistare on-line dove costa meno, oppure andare in un centro commerciale ben fornito e (senza bisogno di fidarsi della competenza del personale di vendita) trovare quello che si cerca ed acquistarlo con la carta di credito. Andando in giro per negozietti si perde il triplo del tempo e si finisce spesso per comprare oggetti obsoleti (che il piccolo venditore tende a consigliare per liberarsene) ad un prezzo più elevato. Inoltre sono proprio le dimensioni dei grossi centri a consentire le economie di scala che si traducono in prezzi bassi per il consumatore.

 

6.      27/1/2007

GUERRA O PACE? DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Tutti i giorni sono purtroppo costretto a sorbirmi le tristi notizie di morti in guerra. Proprio in quelle guerre acclamate invece missioni umanitarie e di pace da coloro che le hanno provocate. Muoiono così, senza alcun motivo, tante persone… L’unica pace a questo punto appartiene solo a quelli che rimangono uccisi. I superstiti vivono nel terrore dell’inferno in cui si sono trovati loro malgrado. Inferno che forse un domani sarà negato da qualcuno. Negheranno quelli che sono convinti di avere partecipato a missioni di pace oppure quelli che ne hanno subito l’effetto malefico per loro uguale a quello provocato dalle guerre? Chissà quale opinione sarà considerata reato secondo il Mastella futuro di turno…

 

7.      25/1/2007

MI MANCA LA VOGLIA DI LEGGERE LIBRI

da Vittorio Grondona - Bologna

Devo dire che sono davvero compiaciuto della passione degli amici del blog per la lettura dei libri. Leggo con interesse tutte le loro brevi recensioni ed i relativi commenti. Ho notato che questi ultimi sono ancora pochini… Io non ho questa passione. O meglio, non ce l’ho più. Eppure ho tantissimi libri collocati con cura nel punto più alto della libreria. Ogni tanto ne compro dei nuovi, ma poi ne rimando sempre la lettura. Gli ultimi due sono “Inchiesta su Gesù” di Corrado Augias / Mauro Pesce e “Quello che non si doveva dire” di Enzo Biagi / Loris Mazzetti. Mi sembrano interessanti. Per adesso li ho solo sfogliati dando un’occhiatina veloce qua e là. Per Natale ne regalo anche ai miei figli e nuore… Per difetto di valutazione conseguente alla mia età regalo ai maschi politica ed umorismo, alle femmine mielosi romanzi o intriganti gialli. Quando sento una citazione, allora, se possiedo il libro citato, corro a spolverarlo per leggere quel tanto che mi serve per farmi una mia personale opinione. Di quel solo particolare che mi interessa, però. Per puro svago leggo regolarmente Tex Willer… Ogni riferimento al sindaco di Bologna è in questo caso davvero puramente casuale. Ripasso la favola di Pinocchio almeno due volte al mese… Lo ritengo socialmente molto istruttivo. Lo so, sono fatto male… Forse dipende dalla mia infanzia… Forse un giorno mi verrà pure la voglia di raccontare i motivi di questo mio sospetto psicologico. In 500 battute (o pochissime di più) spero.

 

RIFERIMENTO 26/1/2007

BLOGBOOK

da Primo Casalini, Monza

Bravo Ceratti, il primo ad avere avuto l’idea del BlogBook, che sarà un long seller, se lo usiamo bene. Io ho cominciato a scriverci anche i commenti, per quattro motivi. Uno, perché, se c’è un libro che piace anche a me, lodo e postillo chi c’è arrivato prima. Due, perché ci possono essere ragioni diverse per farsi piacere lo stesso libro. Tre, perché mi piace l’idea che si crei una ragnatela fra di noi, lobbatori e lobbatrici, e i commenti sono un ottimo strumento. Quattro, last but not least, perché riesco a penetrare nel sito eludendo l’occhiuta vigilanza di csf: non ci sono forche caudine sui commenti.
P.S. Grondona, diamoci del tu. Inserisci Tex Willer nel BlogBook e scrivici sotto “Tex Willer mi piace”. E’ una ragione più che sufficiente ed io ho la Tordella e Capitan Cocoricò che scalpitano per entrare.

Approfitto del post di Primo per comunicarvi che l’inserimento dei fumetti nel BlogBook è appena stato avviato con un post di Guiotto. Scatenatevi.

 

RIFERIMENTO 26/1/2007

LA VOGLIA DI LEGGERE

da Isabella Guarini

Caro Grondona, ho riflettuto sul tuo post riguardante la non voglia di leggere. Penso che l’effetto potrebbe essere causato dai libri che citi, che automaticamente trascinano nella quotidianità non sempre sopportabile. I libri, invece, devono essere un’alternativa alla routine, altrimenti finiscono nello scaffale più alto della nostra libreria. Io che vivo a Napoli, in una città sempre alla ribalta per il suo degrado e cinica per come si rappresenta, ho trovato nei libri l’alternativa possibile, anche se irrealizzabile hic et nunc.

 

8.      25/1/2007

FINO A 12 ANNI DI GALERA PER APOLOGIA DELLA SHOAH

da Vittorio Grondona - Bologna

Quando ho appreso la notizia non ci volevo credere. Poi, pensando alle caratteristiche politiche del proponente, addirittura il giustiziere del Vaticano per antonomasia in persona, secondo forse solo a Buttiglione, davvero mi sono detto: accidenti, ecco un’altra mastellata pazzesca. Dico la verità, mi sarei meravigliato di più se una proposta del genere fosse uscita dalla fervida mente di Calderoli. E’ proprio vero, al peggio non c’è mai fine. Però stiamoci attenti, un Parlamento che vota per la guerra in Afghanistan con parlamentari che non sanno nemmeno di che cosa si tratti e tanto meno conoscono dove sia ubicata, è facile che voti anche a favore di una cretinata del genere. Evidentemente il massimo della libertà concepita dal Ministro Mastella è la necessità di istituire di nuovo il reato di opinione.

 

9.      25/1/2007

CRITICO SI’, MA NON FESSO

da Vittorio Grondona - Bologna

Parlo con diverse persone della mia delusione per questo centro-sinistra che si è incollato al governo del Paese. Di solito chi mi ascolta ridacchia fra i baffi e mi risponde con quell’aria da primo della classe: ma allora ti andava bene Berlusconi? Ma come, dove sta scritto che se si dovesse ritornare a votare vincerebbe per forza il Cavaliere? Essere critico va bene, ma giocarsi il cervello sarebbe proprio da fesso. Io voterò comunque ancora a sinistra, sperando ovviamente di poterlo fare con una legge elettorale più equa. Non è la sinistra che non mi va bene, ma sono i politici attuali che secondo me hanno sbagliato mestiere. Quelli che veramente comandano sono gli stessi riciclati che hanno perso nel 2001 per la loro deludente gestione… Basta solo pensare al fatto che proprio costoro, rimasti purtroppo ancora alti dirigenti del maggiore partito doc di sinistra, stanno facendo di tutto per traghettare fra le fila democristiane l’intero gregge dei pecoroni, purtroppo abituati a seguirli sempre ad occhi chiusi, per rendersi conto che qualcosa proprio non funziona come avrebbe dovuto secondo le ormai deluse speranze della povera gente che invece si aspettava dalla sinistra finalmente una boccata di ossigeno.

 

10. 24/1/2007

I VECCHI NON DIVENTANO SAGGI, DIVENTANO ATTENTI (ERNEST HEMINGWAY)

da Vittorio Grondona – Bologna

La citazione l’ho sentita questa mattina su GR Parlamento. Calza proprio a proposito coi tempi che corrono. Uno passa tutta la vita a lottare per arrivare finalmente ad essere più libero e autonomo, individua il partito che più gli dà questa garanzia in prospettiva, lo vota con entusiasmo e poi?... Una volta al potere gli rifà in peggio tutte quelle cose contro le quali ha sempre combattuto. Guerra, tasse, ticket, addizionali irpef, ICI, bollo auto, revisioni, benzina, raccolta rifiuti ed altro. Tutto aumentato. Imminente è in previsione un’ulteriore stretta al sistema pensionistico. Liberalizzazioni?... Sic, risic, e ancora risic! Le leggi sceme del precedente governo sono ancora tutte lì, più belle di prima. E’ di questa mattina: il PRC presenterà una legge che nella sostanza riduce la programmazione in Italia dei film americani. Anche questa idea di derivazione fascista “viene dal maestro”... Giro e rigiro col lanternino ma per adesso non riesco ad intravedere un partito degno della mia fiducia. Questa volta le primarie pilotate se le avanzano proprio questi inciucioni politici.

 

11. 23/1/2007

RIFORME: DAL LAVORO ALLA TOMBA

da Vittorio Grondona - Bologna

L’On. Bonino (pure lei ci si mette) parla della vita dei lavoratori come se i lavoratori facessero la sua vita: fra un discorso e l’altro passando da un albergo all’altro. Andare in pensione a 75 anni, per lei sarebbe normale. Qualche volta scendere dall’albero sarebbe per certi politici l’unico esercizio proficuo che porterebbe finalmente giovamento a quella gente comune che con tanta arrogante sicurezza si illudono di rappresentare.

 

12. 22/1/2007

IL TORO E’ MOLTO PIU’ BELLO DELL’ARAGOSTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Io, toro, sono noioso, abitudinario e maniacale. Mi piacerebbe far valere i miei diritti senza incontrare problemi, ma se non strarompessi le scatole sarei costretto a rinunciarvi il più delle volte; mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, ma le regole mi obbligano a fare sempre le stesse cose; sono ossessionante quando mi viene limitata la libertà, ma in questo settore le sole mie orripilanti insistenze non sono purtroppo ancora sufficienti. Per me il destino ce l’ha con quelli del toro.

 

RIFERIMENTO 22/1/2007

IO NON CREDO AGLI OROSCOPI MA... /2

da Pier Franco Schiavone

La spiegazione razionale c’è, si chiama caso. A proposito di oroscopi, una delle battute più divertenti che abbia mai ascoltato in TV è stata quella di Gianni Boncompagni che raccontò che, alla domanda di una fanciulla: di che segno sei?, rispose: Aragosta.

 

13. 21/1/2007

FATTI E OPINIONI, RIAPRO IL CASO

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho letto l’epilogo della tenacissima simpatica signora Alessandra Pesarisi, ma purtroppo devo tornarci sopra. Infatti sono ancora qui che mi scervello per capirci qualcosa. Mia zia mi diceva sempre: studia zuccone!... Per cercare di far capire quello che non ho capito, cito ad esempio proprio il giornalista Marco Travaglio. Lui parte da un fatto, lo descrive, fra l’altro molto bene, e poi incomincia a raccontare, altrettanto bene, altri fatti in contraddizione col primo. In pratica, raccontando tanti fatti insieme, sapientemente correlati tra loro, esprime molto chiaramente la sua opinione sottintesa, come sottolinea anche il signor Marco Foraggi di Milano. La sua opinione è talmente chiara e pilotata bene che chi legge i suoi articoli non può essere che d’accordo con lui. I fatti non si discutono. Questo modo di esprimersi è secondo me fantastico e per questo dà fastidio a chi è preso di mira. Dove sbaglio?...

 

RIFERIMENTO 20/1/2007

L’ EPILOGO

di Alessandra Pesarisi

Capisco il suo punto di vista, lei è un giornalista e parla da giornalista. Un giornalista deve ribattere ai fatti con i fatti. Una lettrice no. Una lettrice legge il libro e dice se il libro le è piaciuto o meno. Non è il lavoro della lettrice comprare il libro e trovare errori o inesattezze. Questo è il lavoro dei giornalisti. Una lettrice dovrebbe avere la certezza che quando compra un libro su questo ci siano scritte solo cose esatte, che poi possono essere commentate in maniera diversa a seconda della formazione dello scrittore. Su questo spero che siamo tutti d’accordo. Poi io non ho criticato i fatti esposti da Travaglio, ho criticato il taglio che Travaglio ha dato al libro. Non mi sono mai neanche sognata di dire che Travaglio avesse scritto cose inesatte su Tangentopoli o su Berlusconi. Ho semplicemente notato che nel libro si scoprono gli errori (veri) di alcuni giornali Italiani, invece per altri ci sono solo elogi. Non sta a me scoprire il perchè di questa scelta, visto che non ho i mezzi per farlo e forse neanche le capacità.
Ora basta, parliamo d’altro. Perchè non scrive più per il Magazine? Scelta sua o del Corriere? E ieri a Reggio Emilia con Vattimo come è andata?

Magazine: scelta mia e scelta loro(ho fatto delle richieste che il Magazine ha ritenuto non esaudibili).
Vattimo: è stata una grande serata. Domani o dopo pubblicherò qualcosa. (csf)

 

RIFERIMENTO 20/1/2007

TRAVAGLIO PRO DOMO SUA 3

da Alessandra Pesarisi

Mi sono merita 10 righe di commento da parte di CSF, ho scatenato una reazione che manco l’avv. Lina Arena!
Comunque, se legge bene, io ho detto che il libro mi è piaciuto, mi piace pure Travaglio infatti leggo i suoi libri mica quelli di Vespa.
Però se uno deve criticare il mondo giornalistico nella sua interezza e omette i giornali dove scrive lui, anzi li elogia, mi sa un po’ di marchettone autoreferenziale, se permette.
Poi io non ho mai criticato i fatti che ha scritto Travaglio, non sono una giornalista, non è il mio compito, sono una semplice lettrice, che ha scelto di leggere Travaglio proprio perchè scrive cose esatte (come del resto dovrebbero fare tutti i giornalisti). Nella mia condizione di lettrice/consumatrice che compra il libro, se permette, potrò pure esprimere un’ opinione ?
Poi sul post precedente ho fatto pure uno strafalcione di ortografia imperdonabile, che vergogna! Vede che mi fa fare! Pace fatta?

Qui si discute, non si litiga. E proprio perché si discute mi dispiace che non capisca il nocciolo del problema. Lei dice che ha il diritto di esprimere un’opinione. E chi glielo nega. Solo che, come le ho già detto due volte, esprimere un’opinione per criticare dei fatti è proprio il trappolone di cui parla Travaglio. Come fa a non capirlo? E se Travaglio collaborasse a quei giornali proprio perché ritiene che siano migliori di altri? Ultima cosa: lei è sicura che Marco non abbia mai criticato i giornali ai quali collabora? Chi le dà questa sicurezza? (csf)

 

RIFERIMENTO 20/1/2007

FATTI E OPINIONI

da Marco Foraggi, Milano

Caro Sabelli, mi sorprende un po’ la facilità con la quale un giornalista navigato come lei liquida la questione della distinzione di fatti e opinioni. Chi sa
usare con raffinatezza le armi della comunicazione non cerca di convincere esprimendo le proprie opinioni. Usa piuttosto i fatti (che se pure esistessero in astratto, nel momento in cui vengono raccontati diventano appunto un racconto), citando quelli che preferisce, mettendoli nell’ordine adatto a costruire un senso, esprimendo quindi implicitamente un’opinione.

Caro Marco, so benissimo che scegliendo alcuni fatti e dimenticandone altri si può orientare l’opinione pubblica. Ma questo è lavoro per politici non per giornalisti. I giornalisti che fanno questo sono dei traditori della propria professione. Ce ne sono, ce ne sono. Ma il giornalista deve essere terzista, deve dichiarare, se vuole, dove sta, che cosa pensa ma poi deve scrivere e dire tutto, anche quello che va contro la sua parte. E’ quello appunto che fa Marco Travaglio, egregiamente. L’uso strumentale dei fatti è il peggio che può fare un giornalista, è qualcosa di cui bisognerebbe vergognarsi. Scrivere un’opinione è corretto e legittimo. Raccontare fatti falsi o raccontare solo quelli che fanno comodo è scorretto. Stravolgere un fatto o nasconderlo sono due facce della stessa medaglia. (csf)

 

RIFERIMENTO 19/1/2007

TRAVAGLIO PRO DOMO SUA 2

da Alessandra Pesarisi

Che Travaglio critichi tutta la stampa italiana, tranne i giornali su cui scrive lui, non è un’opinione ma un fatto visto che lo ribadisce, nel libro, ogni tre pagine.
Se mi permette un po’ mi stride che Travaglio, dopo aver messo alla berlina tutta l’editoria, salvi solo i giornali dove scrive lui.
Possibile che “La Repubblica”, “l’Unità” che escono tutti i giorni da anni non abbiano mai scritto una scemenza?
Che quotidiani come “il corriere della sera” o il mio ben amato “il sole 24 ore” fossero delle ciofeche, che non dicano mai niente e scrivano solo di opinioni. Non credo sia vero o almeno non del tutto.
Michele Santoro nelle sue trasmissioni non ha mai detto ho fatto delle cose sbagliate o almeno criticabili?
Non credo proprio, anzi ne sono sicura, se vuole gliele dico io ma supero di molto le 500 battute, faccia lei.

Alessandra, non ci capiamo. 1) Travaglio non critica, racconta dei fatti e delle storie. A questi bisognerebbe contrapporre dei fatti e delle storie e non delle opinioni. 2) Travaglio nel libro non dice che Il sole pubblica solo opinioni. Dice che quando ci sono dei fatti molti giornali rispondono con opinioni. Faccio un esempio: se uno scrive che Berlusconi si salva sempre con le prescrizioni non bisogna dire che chi scrive questo è il solito comunista, bisognerebbe dire che non è vero (csf)

 

RIFERIMENTO 19/1/2007

TRAVAGLIO PRO DOMO SUA

da Alessandra Pesarisi

Ho letto il libro di Travaglio “La scomparsa dei fatti” con molta attenzione. Alcuni pezzi sono eccellenti(il finale ad esempio), altri rasentano la perfezione(il caso Telekom Serbia e il processo ad Andreotti). In generale il libro non solo è molto interessante ma anche piacevole alla lettura. Però c’è un però, non mi è decisamente piaciuto il fatto che Travaglio citi sempre come giornali ben fatti i soliti 3 dell’ Ave Maria: “La Repubblica” “L’Unità” “Micromega”. Il resto è fuffa non esiste non è degno di mensione(apparte qualche cronista del corriere),e se si cita è solo per distruggerlo. In tv, manco a dirlo, l’unico che si salva è Santoro, gli altri sono tutti venduti.
Ora la domanda sorge spontanea: possibile che gli unici giornali che si salvano sono quelli che gli passano la pagnotta? Che l’unico giornalista che si salva è l’unico che lo invita?
Mi sembra di vedere quelle madri che all’ uscita da scuola si vantano perchè il mondo fa schifo, le maestre sono delle cretine e i figli degli altri dei cafoni maleducati, ma meno male che i figli loro sono ordinati, seri e litigiosi....
Ma un po’ di autocritica no?

Cara Alessandra, anche tu cadi nel trabocchetto che è alla base del libro di Travaglio. Rispondi ai fatti con le opinioni. Travaglio racconta dei fatti su alcuni giornali e degli altri fatti su altri giornali. Hai da dire qualcosa su questi fatti? Ritieni che siano falsi? Non credi a quello che racconta Travaglio? Ecco, queste sarebbero reazioni corrette. Sospettare che Travaglio difenda gli amici e attacchi quelli che gli sono antipatici è legittimo. Ma è proprio quello che Travaglio contesta e il motivo per il quale ha scritto il libro. Chi racconta un fatto può essere smentito ma non da un’opinione. (csf)

 

14. 20/1/2007

LAUREATI MANAGER

da Vittorio Grondona - Bologna

Per avere un quadro chiaro dell’importanza della capacità tecnica dell’ingegnere basterebbe soffermarsi ad osservare come è stata costruita la stazione ferroviaria di Milano. Non riesco nemmeno ad immaginare gli innumerevoli calcoli fatti per ideare quella straordinaria struttura. Nel commercio però non ce lo vedo. E nemmeno fra i grandi manager. In questo settori non servono calcoli, ma determinazione e abilità di comando. Soprattutto serve avere molto pelo sullo stomaco e di conseguenza la propensione a bandire per sempre dal cuore ogni forma di buonismo. Quasi come gli avvocati, per capirci. Io credo pertanto che sia meglio una dottore in Economia e Commercio e in Comunicazione, il quale, che più dai conti e dalla precisione, è per natura attirato dagli interessi e dalle strategie furbe. Diffido fortemente dei laureati che hanno ricevuto una laurea honoris causa.

 

RIFERIMENTO 21/1/2007

MANAGER IN ASTRATTO

da Antonio Leonforte, Roma

Caro Grondona, il mio non voleva essere un apologo dell’ingegnere tuttofare, quanto piuttosto la constatazione allarmata di come la produzione (a qualsiasi livello, dal professionista serio all’artigiano esperto) sia ormai considerata nella cultura italiana una attività riservata ai giovani ed ai falliti, una gavetta iniziale da cui affrancarsi il più presto possibile per dedicarsi ad attività più remunerative sia in termini economici che di prestigio. Come appunto le attività manageriali e quelle legate alla cosiddetta comunicazione d’impresa. In parte se ne intravede la ragione: tanto più quello che si produce è intangibile, tanto meno facilmente potrà essere valutato. Così un manager incapace è spesso coperto da impiegati intelligenti e volenterosi. E mentre i ponti progettati male crollano, una brochure aziendale inguardabile troverà sempre qualcuno disposto a considerarla di tendenza. La piccola e media impresa italiana (la spina dorsale della nostra economia) ha sempre avuto il suo punto di forza in una classe dirigente che sapeva assumersi delle responsabilità e che conosceva il proprio mestiere per il fatto di essere arrivata a ruoli direttivi dopo aver lavorato a lungo in azienda. Oggi i master universitari sfornano MBA che concepiscono la gestione di una azienda (qualsiasi azienda) come una astratta alchimia di finanza e regole di ottimizzazione presentate con presuntuosa arroganza, che raramente si interessano realmente di cosa produce la struttura e delle persone che ci lavorano. Così questi mostri nati dalla cultura degli anno 80, umanamente immaturi ed eticamente evanescenti, saltano iperpagati da una riunione all’altra e da una azienda all’altra come figuranti di un eterno spot, diseducando al lavoro serio le nuove generazioni.

 

RIFERIMENTO 18/1/2007

MANAGEMENT DELLA COMUNICAZIONE

da Antonio Leonforte, Roma

Ogni volta che mi capita di conoscere - nell’ambito di un gruppo di persone - il lavoro svolto da ciascuno, mi colpisce sempre la predominanza delle professioni orientate al “marketing”, alla “customer care” ed alla “comunicazione”.
Io sono un ingegnere e, a differenza della gran parte dei miei colleghi, faccio l’ingegnere. Lo dico con una punta di orgoglio perché gran parte degli ingegneri lavora in realtà come commerciale o come “manager”, triste parola inglese che vuol dire organizzatore del lavoro altrui.
Per continuare a fare l’ingegnere, dieci anni fa, ho dovuto aprire una azienda mia. Se fossi rimasto nella azienda nella quale avevo cominciato, avrei certamente dovuto trasformarmi in un manager oppure in un commerciale per guadagnare uno stipendio decente. In alternativa, avrei potuto continuare a fare quello che mi appassiona, cioè progettare e creare, e fare la fame. Oppure andare negli Stati Uniti, dove invece le professioni tecniche sono considerate dignitose al pari di quelle manageriali.
Negli ultimi venti anni, in Italia in particolare, le professioni legate al mondo della produzione hanno subito un inesorabile declassamento sia in termini di prestigio sociale che di riconoscimento economico. Per contro, le professioni legate direttamente o indirettamente alla gestione ed alla vendita (dal marketing alla cosiddetta comunicazione d’impresa) sono diventate il fulcro della società.
Oggi siamo al paradosso di avere una proliferazione di master universitari in “management”, e neo-laureati con lacune tecniche impensabili nei neo-laureati della mia generazione. Lo tocco con mano tutti gli anni perché ho insegno Ingegneria del Software all’Università.
Sembra che produrre valore sia ormai un optional, qualcosa da delegare ai cinesi o agli indiani. Come sistema paese, al contrario, avremmo un bisogno disperato di gente in grado di costruire ponti, strade, interferometri, impianti di raffinamento, microprocessori, aerei. Insomma, avremmo bisognodi ingegneri.
Questo è un grido di dolore, naturalmente. Per il resto tutto bene.

 

15. 19/1/2007

BANG BANG… E LO SCERIFFO SPARA ANCORA

da Vittorio Grondona - Bologna

Non posso fare a meno di informarvi sulle ultime mosse del Sindaco della mia bellissima, ma ormai invivibile città. E’ nata Sirio 2. E’ un’altra diavoleria elettronica che gira in auto per la città in compagnia di un vigile e filma le irregolarità, anche contingenti, delle auto in sosta. La multa arriverà a casa con spese postali a carico del trasgressore. Un barista che da trent’anni ogni mattina apre il suo bar alle quattro per preparare la colazione degli operai che si alzano purtroppo presto per andare a lavorare e di quelli che a quell’ora smontano dopo il lavoro notturno, è stato multato di 300 euro perché ha osato aprire in periodo di coprifuoco. La nuova ordinanza comunale, in vigore dall’8 gennaio scorso sugli orari dei pubblici esercizi, impone infatti, senza eccezioni, la chiusura alle tre e l’apertura non prima delle cinque. E pensare che una volta molti grandi famosi personaggi della cultura e dello spettacolo nascevano nelle osterie dove si riunivano soprattutto nelle ore serali e notturne per dar vita alle loro creazioni e spesso per testare il gradimento spontaneo delle persone. Quella del Vicolo delle Dame a Bologna è famosissima. (...)

 

RIFERIMENTO 19/1/2007

DELURKATA

da A. Gruppioni

Una delurkata veloce per dire che la famosissima Osteria in vicolo delle Dame a Bologna è chiusa da più di venti anni.

 

16. 18/1/2007

MATER SEMPER CERTA EST, PATER NUMQUAM

da Vittorio Grondona – Bologna

Quando nasce un figlio in Italia il padre deve andare presso gli uffici comunali a denunciarne la nascita e a riconoscerlo come suo figlio. Io finora credevo che l’usanza di dare appunto il cognome paterno ai figli nati in casa fosse una prassi consolidata e, aggiungo io, logica, con la quale l’uomo riconosce davanti alla società la sua paternità. Pare invece che non sia così. Povero uomo moderno, ormai il tuo destino è la stia… Ti prendono fuori quando hanno bisogno di te e poi ti rimettono dentro.

 

17. 18/1/2007

SUGGERIMENTO PER VICENZA

da Vittorio Grondona – Bologna

Il centro-destra a parole aveva concesso l’assenso all’ampliamento della base militare USA a Vicenza. Il Comune l’ha votata con 21 voti favorevoli su 40. Prodi, siccome non è il sindaco di Vicenza, se ne lava le mani ed è d’accordo. La destra, tranne la signora Mussolini, dopo avere sentito il parere favorevole del capo supremo, annuisce senza discutere. Tanto Vicenza mica è Arcore. Ed è proprio così che un altro pezzetto della nostra penisola finisce gratuitamente in mano straniera. Quello che avremo in cambio nessuno lo sa. Probabilmente il Cavaliere filo_Bush segretamente trarrà da questa storia i soliti vantaggi personali. Infatti, dal nulla non nasce nulla… Signor Tappi, non mi sgridi, mi azzardo a dirlo anche in latino: de nihilo nihil… Una pacca sulla spalla di George doppio vu per lui sarebbe il massimo… Di sicuro gli italiani in generale ed i Vicentini in particolare non ne ricaveranno un bel niente. Anzi una base militare può portare solo guai… Io se fossi nel governo, farei una proposta a Bush: tu ti prendi un pezzo di Vicenza ed in cambio mi dai un pezzo di New York. Anche in america può essere utile una forza straniera. Abbiamo elementi capaci tipo Scaramella e Guzzanti (Paolo) che farebbero di sicuro buona guardia alle minacce mondiali dei cattivelli dissidenti sparsi in tutto il mondo ed inoltre abbiamo società privatizzate all’avanguardia tipo Telecom in grado di carpire vita e miracoli di chiunque fosse sospettato di inaccettabili cattiverie. Al limite, proprio male che vada, vi potremo installare una succursale americana del Foglio con la speranza che il suo direttore vi si trasferisca definitivamente e lasci finalmente in pace chi vorrebbe l’Italia libera dal giogo americano.

 

18. 16/1/2007

TEMPO LIBERO

da Vittorio Grondona – Bologna

Gentile signor Alessandro Ceratti, le sue uscite sono davvero incredibili. Tanto per restare in tema, io non saprei proprio dove trovare il tempo per giocare a basket…

 

RIFERIMENTO 16/1/2007

CHE LAVORO FACCIAMO

da Alessandro Ceratti

Lo sospettavo da tempo ormai, noi bloggisti siamo in larga parte (non tutti) dei perditempo. D’altro canto se così non fosse non avremmo tempo da “perdere” appunto nel blog di Claudio. Oddio, qualcuno lavora, è vero. Ma è un modo di lavorare un po’ così... Dico questo perché se chiedessi alle persone con cui gioco a basket il lunedì sera che lavoro fanno mi risponderebbero senza tanti giri di parole: l’impiegato, il commercialista, il venditore o qualcos’altro e soprattutto mi risponderebbero che non saprebbero proprio dove trovare il tempo per partecipare a un simile blog. (...)

 

RIFERIMENTO 16/1/2007

DE MINIMIS

da Oreste Tappi, Roma

Caro Urso, tu invece (pardon, Ella) mi sei molto simpatico, e voglio dirti che sul futuro tedesco ho solo aggiunto al tuo decisivo intervento una quisquilia che tu (Ella) hai giustamente omesso: de minimis non curat praetor (scusa, Grondona, ma io sul latino sono autorizzato patentato: così rispondo al neo-leniniano quesito “che faccio?”. Soprattutto mi occupo di libri di testo di latino, per la scuola, per l’università, per la formazione-aggiornamento dei proff. Bilancia -ascendente Bilancia-, purtroppo come il cav, ma io d’ottobre, come Montale e Virgilio, tié). Inoltre, pur non essendo dalemiano viscerale come te (Ella), ho grande stima per Baffetto, vieppiù aumentata dopo il calo nel mio animo di quella per il mio votato sindaco. P.S. Ma la badante rumena?

 

RIFERIMENTO 15/1/2007

E IO TOPPO!

da Santi Urso

Il gentile corrispondente Tappi comincia a diventarmi antipatico. Una volta mi becca su un particolare grammaticale, e ha ragione lui.
Un’altra, poco fa, mi becca su un mio eccesso di sintesi. E ha ragione ancora. Qui si esagera. Comunque, mi corre l’obbligo morale
di chiarire che il mio accostamento del siciliano ad altre lingue europee valeva solo per la seconda parte (uso del verbo ausiliare).
La circonlocuzione nel caso dei siciliani puo’ essere elaborata. Per esempio: e’ capace che (faccia la tal cosa), si usa nell’area
messinese e forse e’ un prestito calabrese. Cordialita’ onfaloisolane (praticamente, onfaliche al quadrato)

ps. La prego di porgere alla gentile signora (signorina?) Bensi i sensi delle mie piu’ profonde condoglianze. Ammenoche’ non debba io
condolermi con me stesso (vuoi dire che tutte mi volevano sposare solo per questo, che solo nel tema 13 dell’approfondimento mi si
possa iscrivere? in verita’ ho sempre avuto il dubbio che non avessi altri argomenti per cuccare, e comunque mai in anticipo)

 

19. 16/1/2007

INFORMAZIONE

da Vittorio Grondona – Bologna

Sull’argomento ho appena ascoltato su Arcoiris gli interventi di Furio Colombo e Marco Travaglio. Lunghi, ma belli ed interessanti davvero. Anch’io ingenuamente pensavo che con l’avvento del nuovo governo potessi pian piano accorgermi di un concreto miglioramento nei media in fatto di informazione e, perché no, anche di spettacolo televisivo. Purtroppo tutto è rimasto come prima. Destra e sinistra sono speculari. Niente satira, il solito Fiorello, i soliti Porta a Porta e Matrix, la solita cronaca nera, il solito plastico di Cogne. Lo stesso simpatico programma “Che tempo che fa” si è trasformato in un’altra appetitosa vetrina per narcisi politici e di conseguenza la Rai ne ha approfittato per appiopparci un ingiustificato consistente aumento della snervante pubblicità. Ballarò si salva un pochino, ma pure questa trasmissione sta degradando velocemente di qualità perdendo molta di quella grinta che aveva in passato. Il Cavaliere è ancora il temuto padrone assoluto dell’informazione. (...)

 

RIFERIMENTO 16/1/2007

TV PUBBLIC(ITARI)A E SCATOLOGICA

da Oreste Tappi, Roma

Giusto, Grondona, “Che tempo che fa” di Fazio è decisamente peggiorata, diventata in gran parte la solita insopportabile passerella di auto-pubblicitari. Peccato. Se cambierà anche Blob, e nonostante P. Angela & son, non avrò più motivo di versare 104,00 Euro l’anno per pagare la pubblicità degli altri. Temo in realtà che dovrò continuare a pagare il canone per ascoltare la radio, alla quale invece non rinuncio, specie radio3, quasi tutta bella ed utile (infatti in varie zone d’Italia non si prende, e in auto è spesso coperta da radio Maria).
P.S. su post sig. Valentinetti: escatologico = relativo all’ultimo futuro; vs. scatologico = relativo a sterco e dintorni (come carta igienica di librini, oggetto del suo post).

 

RIFERIMENTO 16/1/2007

VALENTINETTI VALENTINETTI

da Mauro Rossetti , Milano

Ma Valentinetti , che cosa mi combina ? Passa così, subito, agli insulti ?
Avevo pure detto che il primo libro di Silvia era carino, dolce, etc , e lei invece entra
così, a gamba tesa ? Dai Valentinetti, non si fa così .

 

RIFERIMENTO 16/1/2007

SU LIBRINI E CARTA IGIENICA

da Claudio M. Valentinetti

Al signor Rossetti, escatologico esegeta di libri e di proiezioni editoriali future di Silvia Palombi, ricordo che, se avesse letto Jonathan Swift – uno che di libri se ne intendeva -, sarebbe stato un pochino più elegante. Il grande irlandese, infatti, disse: “Il diritto di essere idioti si paga con l’incomodo di sentirselo dire”. Come dargli torto, signor Rossetti?

 

20. 15/1/2007

BOTTA E RISPOSTA

da Vittorio Grondona – Bologna

Sono dispiaciuto del post della signora Alessandra Franchi e della relativa risposta. Io penso che in circostanze analoghe un pochino di diplomazia non guasterebbe. Mentre li leggevo mi era venuta in mente una vignetta senza parole divisa in tre parti. Nella prima si vedeva attraverso una finestra aperta marito e moglie in evidente atteggiamento litigioso; nella seconda si vedeva la moglie incavolata al massimo con una grossa valigia uscire dalla porta situata sotto alla stessa finestra vuota; nella terza si vedeva ancora la finestra aperta nella cui parte centrale figurava in bella evidenza un tappo volante di bottiglia di spumante. Spero che la signora Franchi ci ripensi. Non è mai conveniente nella vita darla vinta agli altri solo per ripicca.

 

RIFERIMENTO 15/1/2007

ME NE VADO

da Alessandra Franchi

In risposta al Sig. Arienti, Lei afferma che tutti in questo salotto cicisbeo possono parlare..falso: mi ha censurato/cestinato una mail, senza spiegazione alcuna. Veniamo alla Sua frase: “L’ impressione che hai, e ...” Le ricordo che, o mette la virgola o scrive la “e”.. altrimenti impasterà una pizza poco italiana, troppo farcita e dunque indigesta. Detto questo, tolgo il disturbo e migro in lidi più liberali. Urticanti saluti Sig. Blogghettaro, dai modi più”neri” che “rossi”.
Peace&Love, Alessandra Franchi.

Questo blog cicisbeo accoglie tutti ma non trattiene nessuno. Tantomeno i presuntuosi. Tantomeno gli ignari di ortografia che danno del fascista a chi non gli pubblica un post lungo e povero di idee (csf)

 

21. 13/1/2007

LEGGI E DISCIPLINA FANNO A PUGNI CON LA POLITICA

da Vittorio Grondona - Bologna

Dai post degli amici del blog, con qualche eccezione ovviamente, si riesce a capire a grandi linee la tendenza politica di chi scrive. Per esempio, e non me ne voglia l’interessato, il signor Alessandro Ceratti, secondo una mia personalissima valutazione, dimostra non solo con le sue esplicite affermazioni, ma soprattutto con le sue spontanee considerazioni sui vari fatti, di essere un seguace della linea di Di Pietro. Molta fredda legge, molta fredda disciplina e molti freddi calcoli. Scarseggia, purtroppo, la calda politica.

Vittorio, sei una volpe. Ma un po’ deve averti aiutato l’abitudine di Ceratti di dire che ha votato per Di Pietro in ogni post (csf)

 

22. 13/1/2007

E VIA ANCORA CON LE PENSIONI

da Vittorio Grondona - Bologna

Gentile signor Alessandro Calì, tutto quello che dice è vero… Però io penso che per fare qualcosa di concreto e di positivo bisogna sempre partire dal concetto che tutti siano onesti. Una volta trovata la risoluzione dei nostri guai sociali, e solo allora, si potrà iniziare a dare la caccia ai disonesti. Quando si è incominciato al contrario, non si è mai riusciti a risolvere alcun problema.

 

RIFERIMENTO 13/1/2007

PENSIONI

da Alessandro Calì

Dopo 39 anni di contributi versati sono andato in pensione nel 2004. Prendo una pensione proporzionata ai miei stipendi , non mi lamento ma non mi posso permettere più alcune cose come: mangiare in trattoria, andare in alberghi superiori a 2 stelle ecc. Conosco pensionati da 400 €, sono ex lavoratori autonomi che lavorando spesso in nero anzichè pagare contributi si compravano appartamenti ed oggi stanno meglio di me. Ne conosco altri che non ancora in pensione comprano appartamenti e Suv ed ignoro che pensione prenderanno.
Perpiacere può venir fuori chi, con 40 anni di contributi realmente versati prende 400€?

 

23. 12/1/2007

RIFORMA DELLE PENSIONI

da Vittorio Grondona - Bologna

Quattro milioni di pensionati hanno una pensione inferiore ai 400 euro. Le pensioni infatti sono direttamente proporzionali ai contributi versati. Più versi e più la pensione si alza. Io credo che un tale sistema sia però del tutto antisociale. Coloro che hanno un basso stipendio e coloro che vivono in costante precarietà lavorativa, logicamente non possono contribuire nella realtà con un versamento al fondo pensioni tale da garantirsi una rendita sufficiente con la quale vivere decentemente in vecchiaia. Succede oggi con sistema del passato e succederà domani e sempre col sistema odierno. Qui secondo me dovrebbe intervenire la tanto acclamata riforma. Si dice che con l’allungamento della vita ci sono molti più vecchi rispetto al passato, ma è anche vero che ci sono meno giovani, i quali, ovviamente saranno pochi anche da vecchi quando gli attuali molti vecchi, purtroppo, non ci saranno più. Ipotecare adesso quello che succederà fra cinquanta anni tenendo in considerazione solo la situazione odierna è davvero poco intelligente. (...)

 

RIFERIMENTO 12/1/2007

PENSIONI

da Paolo Beretta

Trovo le affermazioni di Grondona sulle pensioni un pochino inesatte. Non è vero, infatti, che le pensioni attuali siano proporzionali al versato, anzi il contrario. Il sistema di tipo retributivo (utilizzato per chi, nel 1995, aveva più di 18 anni di contributi) utilizza, per il calcolo dalla pensione, il 2% della media degli ultimi 5 anni di stipendi, senza valutare gli importi versati. Si è assistito, infatti, in anni passati a stipendi gonfiati da straordinari per i dipendenti o versamenti faraonici all’INPS da parte di autonomi, ma solo negli ultimi 5 anni. A questo aggiungamo l’enorme evasione contributiva che da decenni ci affligge e l’utilizzo quantomeno spensierato delle casse integrazione per ritrovarci con un bilancio INPS fortemente a rischio. Come conseguenza, queste persone si ritrovano con belle pensioni senza aver versato, in casi estremi, neanche una lira in vita loro. Il problema, quindi, è che i vecchi di oggi raccolgono frutti di alberi mai piantati. La riforma contributiva elimina questo problema, ma diventa difficile far tornare i conti oggi, con un sacco di pensionati col sistema retributivo.

 

24. 10/1/2007

LEGGI E REGOLAMENTI

da Vittorio Grondona – Bologna

Capisco che per vivere in una società civile bisogna osservare le leggi e i regolamenti. Quando però ogni mia azione ed ogni mio portamento sono vincolati da una procedura ben definita da altri, io non sono più un uomo, ma solo un povero diavolo condannato a vita a girare sui binari. Voglio dire in sostanza che anche le leggi e i regolamenti devono avere un limite e lasciare di conseguenza qualche spiraglio per l’autonomia personale.

 

RIFERIMENTO 11/1/2007

LEGGI E REGOLAMENTI

da Francesco Nardi - www.francesconardi.it

Vittorio Grondona dice che le leggi ed i regolamenti devono avere un limite e lasciare di conseguenza qualche spiraglio per l’autonomia personale. Dice bene, certo. Del resto non si tratta che della riproposizione della differenza tra Stato di diritto e Stato di polizia, da cui la nostra Costituzione ha poi mutuato la definizione di libertà positive e libertà negative. Tutto questo ha un senso, ma ci sono condizioni di emergenza che richiedono un certo tipo di sacrifici. Ed è per questo, ad esempio, che ho sempre pensato che le leggi speciali non siano la soluzione giusta per il riscatto del mezzogiorno. Non nuove leggi e nuovi regolamenti, d’accordo. Ma rendere certa l’applicazione di leggi e regolamenti già esistenti ed i cui precetti sono costantemente elusi. C’è chi dice, però, che per realizzare questo scopo ci vogliono appunto delle nuove norme che concretizzino la certezza del diritto. Il cane, dunque, deve per forza mordersi la coda. Sarà vero?

 

25. 10/1/2007

RISPOSTA DOVUTA AL SIGNOR ARIENTI

da Vittorio Grondona - Bologna

Gentile signor Alberto Arienti, le garantisco che non ho preso di mira questo governo, anche se personalmente lo caccerei subito a calci nel sedere. Io sono da sempre di sinistra, di quella vera, secondo la mia idea ovviamente, e siccome la mia vita non è stata tra le più facili, soprattutto nell’età giovanile, ho cominciato presto a combattere, sacrificando il tempo libero e spesso anche il riposo, per la conquista di un domani migliore per tutti in generale e per il mondo operaio in particolare. Si figuri quindi se davvero voglio fare la sponda alla destra.(...)

 

RIFERIMENTO 9/1/2007

GRONDONA ED IL REFERENDUM

da Alberto Arienti

Vittorio Grondona ha ormai preso di mira questo governo, peraltro deludente di suo, ma qualche volta esgera. Coinvolgere il centro-sinistra nel
pasticciaccio delle legge elettorale e sopratutto nell’inverecondo minuetto del referendum, mi sembra un po’ troppo. Come al solito la sinistra
incazzata si appresta a fare da sponda alla destra.

 

26. 9/1/2007

REFERENDUM / 2

da Vittorio Grondona - Bologna

Grazie gentile signora Barbara Melotti. Lei mi riporta straordinariamente nel mondo dei vivi. La legge elettorale voluta dalla destra è stata tollerata con (mal) celato compiacimento anche dalla sinistra. In altri momenti e con altri politici all’opposizione una legge siffatta non sarebbe mai passata. La verità è che gestire i burattini della politica anziché gli eletti del popolo, fa molto comodo ai dirigenti di tutti i partiti. Spero che gli elettori di sinistra abbiano finalmente imparata la lezione. Quando si tornerà alle urne, sperando questa volta con la possibilità di votare finalmente chi vogliamo, prima di votare genericamente solo il partito, ci penseremo due volte. In ogni votazione è importante mettere il nome del preferito sulla scheda. Questo devono insegnarci. Si potrebbe anche pensare di ricorrere a delle primarie per la formazione perfino delle liste… Per quanto riguarda il ventilato ricorso al referendum voluto dai fascisti e da buona parte della destra, ritengo che se dovesse passare quella stupida idea vorrebbe proprio dire che ogni popolo ha veramente il governo che si merita. Avevo confidato molto nelle primarie per l’individuazione del leader, ma purtroppo ho constatato amaramente come le cose buone possono essere annullate senza scrupoli dagli interessi di parte. Magari con una porcata di legge elettorale che nel nostro caso ha fatto comodo sia ai dirigenti della destra che a quelli della sinistra. Temo che sarà molto difficile per gli italiani toglierla definitivamente di mezzo.

 

27. 9/1/2007

REFERENDUM / 3

da Vittorio Grondona - Bologna

Grazie gentile signora Barbara Melotti. Lei mi riporta straordinariamente nel mondo dei vivi. La legge elettorale voluta dalla destra è stata tollerata con (mal) celato compiacimento anche dalla sinistra. In altri momenti e con altri politici all’opposizione una legge siffatta non sarebbe mai passata. La verità è che gestire i burattini della politica anziché gli eletti del popolo, fa molto comodo ai dirigenti di tutti i partiti. Spero che gli elettori di sinistra abbiano finalmente imparata la lezione. Quando si tornerà alle urne, sperando questa volta con la possibilità di votare finalmente chi vogliamo, prima di votare genericamente solo il partito, ci penseremo due volte. In ogni votazione è importante mettere il nome del preferito sulla scheda. Questo devono insegnarci. Si potrebbe anche pensare di ricorrere a delle primarie per la formazione perfino delle liste… Per quanto riguarda il ventilato ricorso al referendum voluto dai fascisti e da buona parte della destra, ritengo che se dovesse passare quella stupida idea vorrebbe proprio dire che ogni popolo ha veramente il governo che si merita. Avevo confidato molto nelle primarie per l’individuazione del leader, ma purtroppo ho constatato amaramente come le cose buone possono essere annullate senza scrupoli dagli interessi di parte. Magari con una porcata di legge elettorale che nel nostro caso ha fatto comodo sia ai dirigenti della destra che a quelli della sinistra. Temo che sarà molto difficile per gli italiani toglierla definitivamente di mezzo.

 

RIFERIMENTO 9/1/2007

REFERENDUM/2

da Claudio Urbani

Forse perché, noi, al nostro governo di sinistra ci speriamo; forse perché siamo più maturi e convinti politicamente di chi vota a destra;
forse siamo meno clientelari e opportunisti: L’Espresso, non certo di destra, ha fatto una inchiesta sulla Sanità, coinvolgendo negativamente
chi governa, sperando che intervenisse a raddrizzare le cose, anche a costo di danneggiarlo politicamente. Ci si ricorda di analoga inizativa
di stampa di destra in precedente governo???

Io avrei messo qualche altro punto interrogativo (csf)

 

RIFERIMENTO 9/1/2007

REFEREDUM

da Barbara Melotti

Chiedo venia al colto pubblico se, una volta confessato che nessun richiamo legalitario potrà mai costringermi a dire “gli” gnocchi e “gli” pneumatici (per motivi eufonici a me assolutamente evidenti), cambio discorso. Ma a voi pare normale che sulla modifica della legge elettorale quelli che, nell’opposizione, non vogliono arrivare ad accordi con la maggioranza (vedi AN, Lega e anche, fra un’ondeggiamento e l’altro del banana, i vari megafoni di FI), lo facciano non dfendendo la legge, che è stata voluta in perfetta solitudine da loro, e non secoli fa, ma ieri l’altro, ma chiamando a gran voce il referendum? E possibile che nessuno, né fra i nostri né fra i loro, mai faccia alcun cenno a questo fatto? Che una pretesa classe dirigente possa varare a dispetto dei santi (tutti gli esperti ne avevano predetto i guasti) una legge elettorale che non regge nemmeno 6 mesi e che nessuno glielo rinfacci? E che nessun giornalista, raccogliendo questa o quella dichiarazione, mai riesca a infilare una domanda in proposito, pretendendo poi anche una risposta? Possibile che noi, cosiddetto popolo della sinistra, siamo qui a fare sacrosantemente le bucce ai nostri al governo, mentre fra il popolo della destra nessuno si fa mai uno straccio di domanda sui propri capi e capetti?

 

28. 8/1/2007

MAESTRI DI UNA VOLTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Anch’io ricordo le maestre e i maestri delle elementari… Peccato che invece della matita rosso-blu usavano mani pesanti che lasciavano il segno. Degno di nota è il fatto che quando ricevevano i genitori per comunicazioni, per me si presentava una zia che, a sentir lei, era convinta di prendersi amorevolmente cura di me. Probabilmente perché non dovevo avere proprio una bella pagella, appena si trovava davanti al docente se ne usciva ogni volta con la bella frase che mi rimarrà impressa per tutta a vita: se il bambino ha bisogno di qualche sberla, gliela dia pure… Brava zia, sette più… Ma, cara zia, – le dicevo dopo – non importa che glielo ricordi, quello è dotato di una iniziativa pazzesca!... Davvero altri tempi!

 

RIFERIMENTO 9/1/2007

LA ZIA DI VITTORIO GRONDONA /2

da Pier Franco Schiavone

Gentile Anna Laura, non venga a raccontare per piacere che è dannoso picchiare i bambini, penso che se ci fosse la necessità di ricordarcelo saremmo messi male davvero. Quanto alle sberle dei maestri di una volta, anche il mio aveva il nulla osta dai miei genitori che però, ad onor del vero, non mi picchiavano mai, a parte qualche ceffone ricevuto da mia madre ma non ricordo di aver mai pianto per quelli. Una volta sola mio padre mi mollò un ceffone, avevo quattordici anni e gli lanciai un tovagliolino perché non concordavo con quello che diceva. Sarà strano ma quella sberla mi fece male solo perché costrinsi mio padre a darmela. La risposta alla domanda retorica sul perché provo nostalgia per il mio manesco maestro è che era il 1962 quando entrai a scuola, ero un bambino felice, avevo solo sei anni e mia madre, mio padre, alcuni miei amici e il mio Signor Maestro, erano vivi.

 

RIFERIMENTO 9/1/2007

LA ZIA DI VITTORIO GRONDONA

da Anna Laura Folena

Oggi, per fortuna, gli insegnanti non possono più picchiare gli allievi. Purtroppo, però, ci sono ancora tanti familiari/famigliari che la pensano come la zia di Vittorio Grondona. E giù sberle ai ragazzi, ché tanto «io ne ho prese tante e guarda come sono venuto su bene». Bene? Certo, prendere a schiaffi qualcuno è senza dubbio più semplice che ascoltarlo e ragionare insieme a lui. E così, al posto di cercare di capire come mai un tredicenne ritiene che l’algebra possa anche eventualmente essere interpretata come noiosa, conviene dargli una ripassata di palmi di mano. Sicuramente utile per far amare le incognite x, y e z. Ma, se poi i ragazzi sono aggressivi, è colpa dei Pokemon.
Di recente ho visto una nonna stampare una mano in faccia alla nipotina di tre anni che aveva dato una pacca in testa ad un coetaneo. Mentre la schiaffeggiava, la nonna le diceva: «Cattiva, non si danno le botte!».

 

RIFERIMENTO 8/1/2007

MAESTRI DI UNA VOLTA /2

da Pier Franco Schiavone

Ah, Grondona, che botta di nostalgia. Mi è tornato in mente il mio maestro delle elementari (Comunista). Il maestro, anzi, il Signor Maestro, menava; non appena in classe, la mattina, rifilava una sberla sul coppino a tutti, ci faceva recitare una preghiera, poi ci faceva cantare una canzoncina risorgimentale (..E tutti uniti in un sol patto, stretti intorno alla bandiera, griderem mattina e sera: viva viva il tricolor..) e poi Bandiera Rossa, così accontentava clericali, anticlericali e gratificava se stesso. Alla fine braccia conserte e zitti. Quando non sapevamo a memoria la tabellina, giù spalmate sul palmo o sul dorso della mano, a seconda della gravità (molto meglio tuttavia della saponetta sulla crapa che ci rifilava il prete, detto Zorro, con le sue nocche nodose). C’era in classe un bambino, si chiamava Ugo Spirito, che beccava calcioni speciali nel fondo schiena (così tuo padre impara!), solo dopo molti anni ho capito la ragione. Però, come mai un uomo così apparentemente violento, lo ricordo con tanta nostalgia e gratitudine?

 

29. 6/1/2007

LA MIA ACCADEMIA DELLA CRUSCHETTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Quand’ero ragazzo mi insegnavano che in una discussione era importante farsi capire. Ne ho fatto tesoro. Quando leggo utilizzo all’occorrenza il Dizionario Italiano Sabatini Coletti. Quando scrivo, invece, mi affido al Vocabolario della lingua parlata in Italia di Carlo Salinari. Fanno eccezione le frasi citate in latino che a me piacciono tanto, ma al Signor Oreste Tappi non sono per niente gradite, soprattutto se mi sbaglio a scriverle. Quando parlo, infine, sono disponibile a ripetermi pazientemente fino a quando non ho la certezza di essere stato finalmente capito… Gradisco sempre le correzioni intelligenti di chi ne sa di più di me…Purtroppo è molto difficile essere perfetti.

 

30. 4/1/2007

CSF – CHRISTIAN ROCCA

da Vittorio Grondona – Bologna

Ho maturato la sensazione che i due giornalisti siano grandi amici…

Diciamo che non ritengo Rocca un fesso... ( csf)

 

31. 2/1/2007

QUANDO ANCHE IL CERVELLO NON DIALOGA CON SE STESSO

da Vittorio Grondona - Bologna

Il cervello si divide sostanzialmente in due parti. Una apprende e l’altra usa l’apprendimento. Quando il collegamento fra le due parti è guasto o di scarsa qualità, potrebbe succedere che un grande intelligentone si diverta perfino a fare le guerre.

 

32. 1/1/2007

STAZIONE TERMINI /2

da Vittorio Grondona – Bologna

Sono completamente d’accordo col signor Oreste Tappi. Non mi sembra davvero il caso di santificare per opportunità politiche anche la gloriosa stazione ferroviaria di Roma Termini. Ma si sa, quando il popolo è distratto gli si danno in pasto i cibi meno digeribili. Come del resto è avvenuto col costo dei giornali: dopo un lungo sciopero un bel 10% in più al momento passa quasi inosservato.

 

RIFERIMENTO 31/12/2006

STAZIONE TERMINI

da Oreste Tappi, Roma

La giunta Veltroni, con un colpo di mano durante lo sciopero dei giornali, ha cambiato il nome della stazione centrale di Roma (Termini) intitolandola al papa Giovanni Paolo II. Di questa rincorsa al voto cattolico non se ne può veramente più; anche perché, oltre che opportunistica, è perdente.

 

FEBBRAIO 2007

 

  1. 27/2/2007

PERDENTE RADICALE

da Vittorio Grondona – Bologna

Io sono un terroristico perdente radicale. Trovo esageratamente negativo il residuo del sociale: ormai è praticamente ridotto a poco più di niente.

 

RIFERIMENTO 27/2/2007

IL PERDENTE RADICALE

da Arianna Ciccone Perugia

Ho inviato a tutti i leader del centrosinistra l'articolo di Barbara Spinelli di oggi. Così semmai gli fosse sfuggito. Io l'ho letto, l'ho condiviso, mi sono sentita appagata da tanta chiarezza, lucidità, intelligenza. Siccome penso che questa "armata brancaleone" abbia più bisogno di noi di queste letture, mi sono permessa di dare un piccolo aiuto.

 

RIFERIMENTO 26/2/2007

IL PERDENTE RADICALE

di Barbara Spinelli - la Stampa - 25-02-2007

Per capire la natura dell’ultima crisi di governo bisogna probabilmente smettere di usare questa parola: crisi. Crisi ha qualcosa di subitaneo e circoscritto: l’atto d’irresponsabilità di due senatori della sinistra radicale avrebbe precipitato un governo già di per sé litigioso, ma il caso di coscienza non si estenderebbe oltre il perimetro della maggioranza. Il dizionario Devoto descrive la crisi come «esacerbazione o insorgenza improvvisa di fenomeni morbosi violenti, per lo più di breve durata». Crisi è anche un eufemismo: tutto il tessuto intorno è sano, solo quel punto lì è strappo da rammendare.

Meglio dunque parlare di malattia, o di male italiano. È un male non legato a una sola forza ­ l’ideologismo di un’estrema sinistra che ha avuto la sciagurata leggerezza di candidare irresponsabili al Parlamento ma è una patologia che affligge la maggior parte dei politici e quasi tutta la classe dirigente (cioè chiunque eserciti indirettamente responsabilità nella pòlis: attori economici, intellettuali, giornalisti). I sintomi sono chiari: una perdita di memoria che sconfina nell’amnesia, una profonda sottovalutazione del pericolo che si corre quando s’occulta il passato, una mancanza continuativa di coscienza etica. Quel che si è dimenticato è l’epoca che segna il nostro tempo: dieci anni dominati da Berlusconi, caratterizzati da un rapporto arbitrario con la legge, una monocrazia televisiva, una confusione sistematica tra interesse pubblico e interesse privato. La minaccia che si sottovaluta è il ritorno di quell’esperienza. La coscienza etica mancante è quel che impedisce di riconoscere in se stessi la soggezione, radicata e quindi malata, alla forza di Berlusconi. Quest’ultimo continua a determinare il nostro modo di giudicare la politica, di semplificarla, di sprezzarla. In realtà sono nove mesi che gran parte della classe dirigente guarda al governo Prodi attraverso le lenti falsificatrici di Silvio Berlusconi.

Se la crisi sembra al momento superata, se i partiti dell’Unione hanno deciso di non farsi più la guerra e di provare un’intesa rispettosa della guida di Prodi, è perché tali mali sono stati intuiti. Come spesso accade, la paura può esser consigliera cattiva ma anche ottima, e la paura di riconsegnare per la terza volta l’Italia a Berlusconi ha dato forza e nuovo senso della realtà alla coalizione. La paura può servire anche ad aprire salutari casi di coscienza, nella sinistra radicale ma non solo: nella maggioranza, nell’opposizione, e in chiunque osservi e commenti la politica nazionale. È come se per tutti un gioco finisse, distruttivo-autodistruttivo, e il caso di coscienza consiste nel guardare in faccia quella soggezione verso Berlusconi. Sono mesi che quest’ultimo proclama illegittimo il governo ed è un giudizio che inconsapevolmente è interiorizzato da molti. L’intimidazione è enorme e produce malattie che scombinano le menti: le più svariate menzogne vengono prese per vere, i riconteggi dei voti d’aprile vengono accettati creando precedenti gravi, il tentativo di conciliare la sinistra radicale con la responsabilità è giudicato in anticipo inane e in genere passa l’idea che un governo vada giudicato sull’istante, all’ombra del prossimo voto locale, non sull’arco di qualche anno almeno di legislatura.

È una strana sindrome, che fa pensare al perdente radicale descritto da Enzensberger. Nel perdente radicale, osserva lo scrittore citando il filosofo Odo Marquard, «la delusione aumenta con ogni progresso, perché dove i progressi civili sono effettivamente vincenti ed eliminano effettivamente i mali, raramente suscitano entusiasmo: diventano ovvii, e l’attenzione allora si concentra sui mali che restano. Vige insomma la legge della crescente incidenza del rimanente. Quanto più negativo scompare dalla realtà, tanto più irritante diventa il negativo residuale, proprio perché diminuisce» (Enzensberger, Il perdente radicale, Einaudi). Il terroristico perdente radicale è scontento di qualsiasi presente. L’antipolitico spregio della politica, ereditato dal decennio berlusconiano, ha radici che sopravvivono. Sono tante le menzogne di Berlusconi, e tutte mirano a far apparire Prodi illegittimo. Ha cominciato fin dall’inizio della legislatura e in questi giorni ha moltiplicato gli attacchi di questo genere senza che nessuno l’obbligasse a tener conto della legalità oltre che della sua idea di legittimità extralegale. Poi con Alleanza Nazionale e altri partiti ha ripetuto che i senatori a vita non possono sostenere la maggioranza senza perdere dignità morale e anche in tal caso pochi hanno obiettato. Anche questa è soggezione e sta a indicare come l’Italia, contro le speranze di Montanelli, non sia ancora vaccinata.

Perché l’intimidazione funziona in pieno, come se Berlusconi fosse ancora al potere pur non essendo più al governo. Come agli inizi della sua carriera politica, è il controllo sociale che continua a latitare, e questo gli permette di mentire impunemente. Chi urla contro i senatori a vita mentre vanno a votare usa una violenza spaurente non molto diversa dai manganelli. Chi li denuncia farebbe bene a ricordare la lettera che Cossiga, irritato per le accuse d’immoralità rivolte ai senatori a vita nel maggio 2006, quando Prodi ebbe la fiducia, scrisse a Berlusconi. Puntigliosamente, Cossiga ricorda il giorno in cui quest’ultimo ottenne la fiducia dei senatori, il 18 maggio ’94: «Fui autorevolmente incaricato (...) di “organizzargliene” una (di fiducia)! I senatori erano trecentoventisei, di cui undici erano senatori a vita, presenti in Aula furono trecentoquindici e trecentoquattordici i votanti; centocinquantotto voti era la maggioranza richiesta. Votarono sì centocinquantanove senatori, centocinquantatré furono i contrari e due gli astenuti, che al Senato valgono per voto contrario. Il governo Berlusconi ottenne la fiducia per un solo voto, a garantirla tre senatori a vita: Giovanni Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Nessuna accusa di immoralità ci fu rivolta allora né dalla sinistra né da te!». Ma non solo chi denuncia dovrebbe ricordare. È responsabile anche chi lascia dire stupidaggini (telegiornali, quotidiani, politici) senza subito ricordare agli italiani i fatti del passato.

Adesso che si tenta una ripresa del governo Prodi sarà utile riconoscere il persistere di questa sindrome, di intimidazione e soggezione: consegnare per la terza volta l’Italia a Berlusconi è un’opzione che deve sparire. Questo vuol dire far politiche riformiste e una politica estera coerente con gli impegni internazionali ma anche eliminare il triplice male dell’amnesia, della sottovalutazione dei pericoli, della menomata coscienza etica.

Significa smettere di fare favori personali a Berlusconi e dunque approvare al più presto una legge sul conflitto d’interessi, senza ripetere il gravissimo peccato d’omissione della sinistra nel 1996-2001. Rinviarla per l’ennesima volta sarebbe non un errore, ma un crimine. Significa non lasciar passare le menzogne sui senatori a vita. Significa, per personalità che tengono all’etica come Pier Ferdinando Casini, sottoporre a esame i propri comportamenti durante il governo Berlusconi e ammettere, come fa oggi Follini, che governare con Calderoli non è meno peggio che governare con Diliberto. Significa votare con questo governo, se la politica estera di D’Alema rompe con le scelte berlusconiane in nome d’una continuità con De Gasperi-Andreotti. Votando contro, Andreotti ha non solo votato contro se stesso. Ha fatto politichetta anziché politica.

Ha scritto Eugenio Scalfari nei mesi scorsi che l’Italia è come uno specchio rotto: ognuno crede di scorgere nel frammento il tutto, e non vede in realtà che se stesso. Non sarà male che questa tentazione finisca, e ben venga l’autorevolezza rivendicata da Prodi. Forse i punti 11 e 12 del suo piano sono i più essenziali, riguardando proprio questo: il suo portavoce sarà portavoce non solo del premier ma del governo, e in caso di contrasto nella maggioranza sarà Prodi a decidere. Lo stesso Scalfari aveva consigliato quest’autorevolezza, quando chiese al premier di esercitare una dittatura di salute pubblica. Questo gli darà forza nell’Unione, verso gli oppositori, e non per ultimo nei rapporti con chi nella Chiesa vorrebbe far politica al posto dei governi sui «temi sensibili».

Il nome scabroso di dittatura è stato dato perché s’adatta allo speciale dramma di Prodi. La sua è una sorta di Grande Coalizione escogitata per uscire dal berlusconismo, che non è stato una dittatura ma un’anomala monocrazia. È una coalizione che s’apparenta al Cln, il Comitato di Liberazione Nazionale formato tra le forze più diverse per ricostruire una legalità dopo il ’43. Se oggi Berlusconi è ancora così potente (influenzando telegiornali, giornali, politici) vuol dire che non ne siamo usciti. Che da questa malattia urge guarire, ciascuno facendo un esame di coscienza. Cercando di capire cosa stiamo dimenticando, quale pericolo stiamo sottovalutando, quel che dobbiamo fare per rimettere un po’ di morale e verità nella politica.

 

  1. 27/2/2007

GOVERNI IDEALI O IDEALI DI GOVERNI?

da Vittorio Grondona - Bologna

Il meglio dell’amministrazione pubblica degli ultimi venti anni visto da CSF è davvero sconvolgente. Sarebbe gradito in proposito un approfondimento. Io penso invece che politicamente siano stati nove mesi disastrosi che sinceramente non mi sarei mai aspettato specialmente dopo l’esperienza negativa della precedente legislatura 1996/2001. Non mi dilungo troppo, perciò passo subito ad una banalissima considerazione. Vinto per il rotto della cuffia il duello con il Cavaliere, Prodi e tutta la sua aggregazione di riciclati politici, dovevano rendersi conto di avere una maggioranza legata ad un filo debolissimo, perciò le principali cose da farsi subito erano quella di ampliare il consenso popolare e di cambiare alcune leggi ignobili del Governo Berlusconi. Non l’hanno fatto. Anzi hanno fatto il contrario, tartassando in concreto, forse involontariamente (?), proprio quelli che non arrivano alla fine del mese. La governabilità garantita dall’osservanza obbligatoria di dodici comandamenti politici non è certo il massimo della democrazia.

 

RIFERIMENTO 25/2/2007

LA FABBRICA DELLE PERSONE/2

da Giovanna Rosa, Milano

L'avevo pure letto quel mattone da 281 pagine e devo ammettere che non era neanche malaccio. E' il film che ci hanno ricavato che è risultato proprio inguardabile. E pensare che stavo per fare la recensione da mandare su blogbook. A questo punto mi toccherà copiare e incollare il testo del bigino, tanto sono solo 12 punticini.

Va bene, diciamolo. Questo pezzo di governo Prodi non mi ha fatto godere intensamente, ma è pur sempre il meglio che è stato espresso in Italia come amministrazione pubblica negli ultimi venti anni. Non mi unisco quindi al coro dei suoi denigratori. Viva Prodi e abbasso Andreotti con quella piccola banda che lo ha affossato. Compreso D'Alema che non la racconta giusta. (csf)

 

RIFERIMENTO 25/2/2007

LA FABBRICA DELLE PERSONE

da Primo Casalini, Monza

Giovanna Rosa ha ragione, nel suo post Nostradamus: 281 giorni, 281 pagine del programma. Tempo perso, sfido trovare qualcuno che l'abbia letto, se lo si trova, richiedere subito l'intervento di Guasto. Bisogna fabbricare le persone, altroché i programmi. In rete c'è di tutto, compresi i cimiteri, che sono i siti dei partiti politici: una bellissima lapide, l'home page (basta spendere qualche soldo) e dietro il fiore secco di qualche copia/incolla, le lacrime finte della vedova consolabilissima, le visite una volta all'anno, che a non parlare di csf, nel blog più sfigato c'è una mossa maggiore. E Dacia Valent fa bene, a mettere il link al sito (?) dell'Unione: dietro la lapide, il nulla. Intanto, a Monza, l'Università Popolare Monzese ha più di mille iscritti che si aggirano per il mondo, studiano le lingue, vanno per mostre, chiamano Cacciari e Galimberti a raccontarcela ma di questo ai nostri programmisti, che persone non sono, non frega nulla. Le persone esistono, basta lasciarle respirare.

 

  1. 24/2/2007

NON BUTTIAMOCI GIU’

da Vittorio Grondona – Bologna

E’ mica la fine del mondo… Devo dire che prima o poi me l’aspettavo. Ho criticato più volte l’operato di questa sinistra tuttofare. Dentro di me speravo che impiegasse il suo tempo a cambiare le leggi inique che la destra ci aveva spudoratamente propinato. Purtroppo così non ha fatto. Ha concentrato un casino di tempo sulle coppie di fatto e su altre cavolate che interessano solo la grande distribuzione ed altri pochi intimi. Nel contempo ha tartassato proprio chi più aveva bisogno di aiuto perdendo di conseguenza numerosi preziosi consensi. Ora, infine, da povera sempliciotta è riuscita a perdere, spero solo momentaneamente, anche il governo su una mozione di politica estera guarda caso davvero da manuale. Complimenti a D’Alema… Certo che il centro-sinistra è di coccio. Prima o poi imparerà la lezione? Forse con altra gente… (...)

 

  1. 22/2/2007

SENZA PAROLE

da Vittorio Grondona – Bologna

Franco Turigliatto, senatore di Rifondazione Comunista e Fernando Rossi, senatore della lista dei Verdi-Comunisti italiani, non hanno votato la mozione sul discorso di D'Alema. I senatori a vita Andreotti, Pininfarina e Cossiga hanno votato no. Di Gregorio, senatore originario della lista Di Pietro ha votato solidale con la destra. Il governo si è così dimesso. Anche col voto favorevole dei due senatori del centro sinistra che si sono astenuti, la mozione non sarebbe comunque passata. Non so che dire, sono rimasto senza parole.

 

 

  1. 21/2/2007

CHIESE VUOTE E SCORPIONI

da Vittorio Grondona – Bologna

Le Chiese sono vuote perché avidi maggiordomi in terra descrivono il Padrone di Casa crudele, vendicativo e perfino condizionato al perdono dal preventivo umiliante passaggio del fedele sotto il loro tremendo cordone integralista. Sotto questo aspetto lo fanno passare molto più vendicativo anche dei nati sotto il segno dello Scorpione secondo l’esperienza del signor Antonio Leonfonte. A proposito, signor Leonfonte sia prudente quando riuscirà finalmente a rivedere Coggiatti: se le proporzioni si fossero mantenute nel tempo, Coggiati potrebbe essere tentato a menare per primo…

 

RIFERIMENTO 21/2/2007

INTANTO LE CHIESE SONO VUOTE

da Pino Granata

Sono un po' sorpreso dal fatto che le gerarchie ecclesiastiche si preoccupino così tanto dei Pacs o Dico che dir si voglia. I sondaggi dicono che le chiese sono vuote e che sempre meno sono le persone che sentono il bisogno di accostarsi alla chiesa cattolica. Mi pare che Henry-Levy abbia scritto recentemente un saggio per sottolineare come la chiesa abbia sempre meno fedeli e che le persone che si recano in chiesa per la messa domenicale siano meno del 5%. Ecco questa dovrebbe essere una fonte di preoccupazione della Chiesa e non preoccuparsi di cose che ormai hanno uno svolgimento inarrestabile e non saranno certo Mastella e Casini a cambiare il corso delle cose. Io ormai mi reputo un agnostico, ma non dimentico come la frequentazione dell'oratorio abbia influenzato in modo determinate e positivo la mia educazione sociopolitica.

 

RIFERIMENTO 21/2/2007

SCORPIONI

da Antonio Leonforte, Roma

Sugli scorpioni, questo astrologo senza peli sulla lingua ha omesso il difetto forse più importante, cioè il fatto che sono vendicativi anche a distanza di anni, perché hanno una memoria di ferro rispetto a qualsiasi torto subito. Io personalmente, ad esempio, sogno ancora periodicamente di mollare uno sganassone a tale Coggiatti, compagno di banco delle elementari alto il doppio di me. Che sarebbe anche normale se non fosse che ormai ho quarantuno anni e che non vedo il tipo da trenta. La scena è quasi sempre la stessa: io entro in classe, mi avvicino a Coggiatti e patapanf, gli mollo lo sganassone. Poi mi riprendo. Per il resto tutto bene.

 

  1.  20/2/2007

INFORMAZIONE PERSONALIZZATA

da Vittorio Grondona - Bologna

E va bene. Prendo atto che la TAV dell’antieconomico tunnel interessa solo agli abitanti della Val di Susa; che i salatissimi ticket sanitari interessano solo ai poveretti che hanno la sventura di ammalarsi; che l’Alitalia sia stata ridotta sul lastrico, all’evidente scopo politico di abbatterne il costo di vendita ai privati, interessa solo ai suoi dipendenti; che i treni da Trapani a Modica impieghino quasi 12 ore interessa solo ai giornalisti che per dimostrare sarcasticamente la lentezza delle ferrovie hanno scelto per la loro inchiesta su Repubblica proprio una tratta dove per raggiungere la destinazione bisogna cambiare 4 volte , Palermo, Aragona Caldare, Canicattì, Gela, con oltre 4 ore e mezza totali di attesa fra un cambio e l’altro; che i pendolari si lamentino dei ritardi sistematici interessa solo agli sfigati che per andare a lavorare sono costretti a prendere treni mal controllati dalle amministrazioni locali che si lamentano solo dei costi e non della loro mala gestione dei quattrini dei contribuente… In pratica la verità è che ognuno si interessa solo delle cose che lo riguardano personalmente. (...)

 

 

  1. 15/2/2007

I MASCHI NON TACCIONO

da Vittorio Grondona . Bologna

Gentile signora Isabella Guarini, il parere di chi per sua fortuna non si è mai trovato in situazioni difficili come quella di decidere per un aborto, maschio o femmina, favorevoli o contrari che siano, vale meno di nulla. Quello che conta è avere assicurata la libera e responsabile scelta individuale. Molti dicono io non lo farei mai e poi un brutto giorno si trovano nella spiacevole circostanza di decidere il contrario. Io penso che nella vita di oggi, dove vengono esaltati in modo esagerato i sentimenti e le aspirazioni di chiunque, sia diventato molto difficile accettare un ruolo che intacchi anche solo minimamente la qualità della nostra vita o le nostre segrete speranze. Una volta quando il futuro, per quanto incerto fosse, spaventava molto meno di oggi e quando anche i più poveri erano avvezzi ad accettare il loro destino, si ricorreva alla pratica clandestina quasi esclusivamente per sfuggire alle chiacchiere maligne del prossimo o alle ira del padre padrone. I figli all’interno della famiglia erano bene accetti quasi sempre. Ora siamo tutti più fragili… Formigoni per esempio è così fragile che, pur di restare appiccicato allo scranno politico gestito prepotentemente dal Vaticano, farebbe seppellire per legge anche tutti gli spermatozoi che non ce l’hanno fatta a fecondare l’ovulo.

 

RIFERIMENTO 15/2/2007

I FUNERALI DI QUELLI CHE NON SONO NATI/2

da Isabella Guarini

Cara Antonella, nel mio post non ho messo in discussione l’aborto, anche se personalmente sono contraria. Ho semplicemente chiesto di conoscere un’alternativa alla sepoltura. Vi sono anche aborti naturali. Comunque, i maschi tacciono sull’argomento.

 

RIFERIMENTO 14/2/2007

FUNERALE DI UN ABORTO

da Antonella Giuntoli, Lucca

Isabella e Silvia care, il mio di pensiero vi suonerà davvero mostruoso. Quando sono passata per l’aborto, anch’io ho lasciato fare al medico e poiché si trattava di una gravidanza davvero fortuita non sono passata neppure per la pena profonda. Ebbene si. Far nascere un individuo è la più grande assunzione di responsabilità che una donna comune possa compiere, farlo nel caso di un concepimento inopinato e con un patner occasionale mi sembrava davvero un comportamento da delinquenti, in specie considerato che non vivevo (e non vivo) in condizioni agiate. Funerale? Formigoni non ha proprio nulla di meglio da inventare per dimostrare che c’è e fa qualcosa? Riguardo alle bestie di casa mi è purtroppo (qui si con pena infinita, si trattava di esseri viventi che avevano fatto parte della mia vita affettiva) capitato due volte e mi potrebbe ricapitare di far fare al veterinario. Senza tombe né lapidi anch’io.

 

RIFERIMENTO 16/2/2007

CAPPE D’ORO CON SOTTO PIOMBO

da Primo Casalini, Monza

Grondona ha fatto benissimo a scrivere riguardo all’aborto, io stavo per farlo ma sentivo la fatica, e mi suonavano dentro parole false a pensarle e a scriverle. Condivido ciò che dice Grondona, con qualche aggiunta. Giuntoli, Guarini, Palombi hanno fatto benissimo a portare qui un tale problema: i post sono roba, ma le persone sono persone, serve eccome che entrino a piedi uniti. Altrimenti, si cadrebbe nelle zuffe - che il primo che tace è quello che ha ragione - o negli sfoghi lungagnoni forieri di sbadigli. Benvenute siano pure madri, mogli e figlie, che stanno entrando pure loro (a quando le amanti?). E il parapendio di Leonforte, i rettilinei di csf, la depressione (finita!) di Casalini: tutto detto con lucidità, non per debolezza. Il confine fra detto e non detto ha da esserci, ma a volte siamo troppo cautelosi, cadendo nel meta- e negli -ismi. Vengo a Formigoni and company: è invasione di campo peggio del giornalista nel confessionale, invasione fatta scientemente per far star male chi già sta male. Tale quale come col divorzio, che ci vogliono tre anni: hai voluto divorziare? Stai punito! Come se uno/una si divertisse a divorziare o ad abortire. Dante, quelli della compagnia di giro della Regione Lombardia, li avrebbe destinati al girone degli ipocriti: cappe d’oro con sotto piombo.

 

  1. 15/2/2007

DI-CO, ABORTO, MATRIMONIO E TUTTO IL RESTO

da Vittorio Grondona – Bologna

Alcuni giorni fa ho sentito uno scrittore, di cui purtroppo non sono riuscito ad afferrarne il nome, che classificava nel modo seguente le tipologie dei cattolici (cito a memoria). 1) C’è il cattolico liberale che pratica secondo le sue idee la religione, ma lascia la libertà agli altri di fare altrettanto; 2) c’è il cattolico integralista ligio ai suoi doveri religiosi che pretende che anche tutti gli altri siano obbligatoriamente cattolici ligi come lui; 3) c’è infine il cattolico libertino che non segue per niente le regole religiose, ma nello stesso tempo pretende che le seguano per forza tutti gli altri. Sarebbe divertente, ed anche utile da tenere presente alle prossime elezioni, dividere nelle tre liste i nostri attuali politici.

 

  1. 12/2/2007

LA DEA GOOGLE DA’ I NUMERI

da Vittorio Grondona - Bologna

Sto facendo il lavoro certosino di estrarre uno alla volta i miei interventi sul Blog. Tanto per dare un’idea dell’inaffidabilità delle veloci ricerche, sono arrivato a contare 250 post solo per il periodo dal 2001 a metà novembre 2003. Mancano ancora tre anni… Oggi ho interrogato la dea (bendata?) secondo le precise indicazioni di Casalini, che ringrazio della cortese risposta. Ho notato che le quotazioni scendono ad ogni richiesta anche se effettuata una di seguito dell’altra. Il lavoro che sto facendo è faticoso, ma lo consiglio a tutti gli amici del Blog. E’ incredibile come siamo stati veggenti nelle varie analisi dei fatti che tutti insieme abbiamo commentato. Si parla anche di Alitalia. In questi giorni si sta verificando appunto quanto abbiamo previsto per la nostra linea di bandiera: è stata screditata al massimo al fine palese di svalutarne il vero valore e riuscire quindi a regalarla per una manciata di euro ai soliti avidi imprenditori privati. Proprio come è successo con le Ferrovie dello Stato: ora florida (sic) S.P.A. che come è noto, da efficiente società privata, rende finalmente felici tutti i suoi clienti, pendolari compresi, e gode di una gestione economica di primo ordine.

 

RIFERIMENTO 12/2/2007

PUDICIZIE DELLA DEA GOOGLE

da Primo Casalini, Monza

Caro Grondona, c’est facile. Guarda sulla sinistra di questa pagina e scorri un po’: trovi Google, essa dea. Scrivi grondona e scegli blog, non web. La ricerca produrrà il numero dei congressi - vogliamo chiamarli così? - qui verificatisi. Solo che la dea Google ogni tanto si fa pudica: le tue 223 volte di ieri, oggi sono 164 - tieni conto che oggi csf fa 165, lotta fra giganti. La dea è anche desiosa di novità: appena un lukratore compare, non lo/la perdona, trascurando noi, fruitori troppo abituali delle sue grazie. Che farci? Sono fatte così, certe dee, e non solo loro. In questi casi, l’unica è rinchiudersi in una torre d’avorio di silenzio sdegnato. Appena torni, zac, ti salta al collo bramosissima. Provare per credere.

 

  1. 11/2/2007

IL DUELLO

da Vittorio Grondona – Bologna

E così il duello è iniziato. Pareri diversi o diverse interpretazione del pensiero degli altri? Caro Ceratti mi sembra comodo contestare Freda semplicemente perché è d’accordo con certe linee di pensiero: Lui almeno cerca di dirci perché è d’accordo. Lei perché non lo fa?. Ci dica qual è il suo pensiero e come è arrivato a ritenere giuste le sue convinzioni. Non sono curioso, ma mi interessano molto i pareri argomentati degli altri, specialmente quando sono diversi dai miei. Spesso mi aprono gli occhi su cose importanti che in precedenza non avevo avuto l’intelligenza di valutarli tali da solo. Per esempio per me antisemitismo significa non essere d’accordo per dirne una sulle aspirazioni del popolo ebraico di insediamenti coatti sul territorio palestinese. Non centra niente quindi la religione e tanto meno la ventilata razza. Negazionismo infine è un termine irreale. Si può negare solo una cosa astratta, non un fatto provato. Addolcire la pillola su un fatto ovvero esaltarlo ad arte negativamente significa solo commettere un falso per meri interessi di parte.

 

RIFERIMENTO 11/2/2007

CHE IL DIBATTITO INIZI

da Gianluca Freda

Caro Ceratti, beati voi milanesi che avete librerie così fornite. Qui in Italia centrale il testo è introvabile e questo nonostante abbia avuto una ristampa nel 2004. Non è un caso che - come avrà notato - l’edizione elettronica che ho citato giustifichi la violazione del copyright proprio invocando la rarità del testo. Comunque, che ne direbbe di parlare di contenuti? Dice Finkelstein in un’intervista: “In genere, il negazionismo è un fenomeno estremamente marginale, gonfiato dall’industria dell’Olocausto per giustificare la propria esistenza”. Non potrei essere più d’accordo. “Antisemita” e “negazionista” sono solo due insulti standard, senza argomenti alle spalle, a cui si ricorre per troncare sul nascere ogni discussione sull’argomento. Non è un caso, caro Ceratti, che lei li adoperi spesso, che parli di librerie invece che di contenuti, che invochi - sul mio blog - il diritto dei soli ebrei a trattare questi argomenti. Tutte scuse. Le dispiacerebbe, ora che il libro lo ha letto, dare inizio alla discussione?

Caro Gianluca, Ceratti però poneva anche un altro problema. Com’è che non trovando il libro in libreria hai subito pensato a un complotto? (csf)

 

RIFERIMENTO 11/2/2007

ATTACCO FRONTALE

da Alessandro Ceratti

Mancandomi un po’ la presenza di un contradditorio sono andato vedere il blog del nostro Freda. L’avessi mai fatto! Il processo di involuzione che Freda sta avendo lontano da noi è ormai a uno stadio estremamente avanzato. Il suo blog è ormai paranoicamente monopolizzato da bassa propaganda antisemita. Mi esprimo in questi termini così duri perché io sono piuttosto tollerante verso idee diverse dalle mie ma punto o poco tollerante nei confronti delle patenti falsità. Nel suo blog si trova scritto: “l’ immagine qui sotto riproduce la copertina del libro “L’industria dell’Olocausto”, opera dello studioso ebreo-americano Norman G. Finkelstein. Il libro è stato pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2002 e poi frettolosamente ritirato dal mercato, per motivi che non è difficile immaginare. Oggi è un testo introvabile. Per fortuna qualcuno si è preso la briga di pubblicarne sul web una versione elettronica, che può essere letta QUI.” Ebbene, oggi sono andato in centro a Milano e nella prima libreria in cui sono entrato (Cortina) ho trovato l’introvabile testo in edizione economica, euro 8.50. Che sarà mai! Si è sbagliato! No, signori. Non si fanno questi sbagli. In quella frasetta che vi ho riportato c’è dentro un mondo. Un mondo terribile.

 

  1. 11/2/2007

NUMERI UN TANTO AL CHILO

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi piacerebbe sapere da Primo Casalini come si fa per trovare tutti quei numeri.

 

RIFERIMENTO 10/2/2007

LE DUECENTOVENTITRE VOLTE DI GRONDONA

da Primo Casalini, Monza

Hai ragione, Ceratti! Avevo dei dubbi, sono andato in Google con “Cesano Maderno” + “Ceratti”, e ti ho trovato, si vede che ti piace andare in giro, se te ne stessi arroccato in Cusano Milanino non insorgerebbero equivoci. Però Google è una dea assai potente, non so se fenicia, azteca o tamil, comunque eroticissima e linguacciuta: va con tutti - e tutte - poi lo racconta. Le mie 64 volte qui nel blog con essa dea speravo non uscissero, un amorazzo vivace, tutto qui, c’est fini. Però Grondona l’ha fatto 223 volte, e invido lo denunzio. C’è di peggio, provare per credere a indagare con “schiavone”+”ceratti”: Google, la baldraccona, racconta di 78 volte. Ma quando ho constatato le 17 volte di “muin masri”+”granata”+ “beretta” ho detto basta. Certe cose è bene saperle - Selvaggia Lucarelli 481.000 volte nel Google totale - ma altre no, tipo le nostre lobbatrici, non vedo, non sento, non parlo.

 

  1. 9/2/2007

I MINISTRI BALLANO PER IL PIACERE DEL POPOLO

da Vittorio Grondona - Bologna

Ed io chissà che mi credevo. La Ministro Melandri balla da Briatore. Beh?... Alla sua età penso che faccia bene a divertirsi ogni tanto. Al giorno d’oggi poi. In Kenya ci va pure della gente a stipendio fisso medio alto per passare l’ultimo dell’anno. Spero solo che il ricco Briatore l’abbia invitata gratis. Con i prezzi che pratica nelle sue balere di lusso sfrenato e di triste divertimento mascherato, sarebbe davvero un gran peccato che un nostro ministro buttasse parte dell’esagerato stipendio che si concede, prelevandolo per legge direttamente dalle tasche dei contribuenti, nelle costose coppe di champagne della borghesia nullafacente che vive di rendita e dei VIP strapagati solo per la loro sciatta produzione di immagine parlante. Negare di aver partecipato ad un ballo mi sembra tutto sommato un peccatuccio veniale. In Parlamento i politici si dividono in destra e sinistra e alcuni di loro fingono perfino di incavolarsi. Fuori sono tutti uguali: si riuniscono in pieno accordo dove si mangia, si beve, si balla e si chia…cchera. (...)

 

  1. 6/2/2007

LIBRUCCIO

da Vittorio Grondona – Bologna

Arduo compito davvero. Sto tentando di racimolare i miei post, ma l’impresa mi sembra abbastanza lunga ed impegnativa. Come titolo suggerirei: Blog-Blob. Come sottotitolo aggiungerei: L’arte di esprimere le proprie idee liberamente senza recare danno agli altri.

 

RIFERIMENTO 5/2/2007

LIBRUCCIO: ISTRUZIONI

da Primo Casalini

Purtroppo quello che ha detto Claudio riguardo Google non funziona, nel senso che Google permette di ritrovare solo una piccola minoranza di post, qualche decina al massimo: ho fatto la prova su di me, su Granata e su Grondona, e ne ho avuto conferma. Perché poi Google si comporti così, vallo a sapere! In sostanza, se volete riguardare tutti i vostri post, dovete far scorrere l’archivio storico del blog, come ho fatto io per crearmi il mio file, e ci vuole qualche serata, magari ascoltando della buona musica. Poi c’è il problema della data, che non compare sul singolo post, ma che si rintraccia in archivio, e la si trova in rosso giorno per giorno. Tutto dipende dal fatto che i singoli post non sono indirizzati, come succede invece, e bene, nel BlogBook. Conclusione: credo proprio di aver fatto bene, a costruirmi il mio file: è comodissimo averlo a disposizione, e non solo per il libruccio.

 

RIFERIMENTO 5/2/2007

LIBRUCCIO: COME PARTECIPARE

Ecco cosa dovete fare per partecipare al libruccio. Mi pare risponda a tutte le domande fin qui sollevate e a tutte le esigenze. Le regole possono sembrare tante, ma sono facili da seguire e necessarie. Questo blog ha quasi raggiunto i 25000 post: impossibile per chiunque leggere tutto e scegliere. Occorre che ognuno faccia la sua parte. Quanto al come ritrovare i vostri post (tutti, anche quelli di quando eravamo sbellifioretti.com) leggete qui.

1. Ognuno segnali solamente i PROPRI post;
2. non scegliete la via più facile, segnalando solo quelli più recenti: rileggetevi dall’inizio e scegliete quelli che ritenete veramente migliori;
3. fra i post scelti per qualità intrinseca, poi, privilegiate i post che contestualizzano momenti ed eventi particolari. Fatelo: o lo fate voi, o lo farò io;
4. i post devono contenere titolo originale, corpo E GIORNO DI PUBBLICAZIONE SUL BLOG;
5. non devono essere più lunghi di 500 battute: se il post che vi piace è più lungo, riducetelo senza snaturarlo o “riscriverlo”. La tentazione di “correggere” a distanza di tempo sarà forte, ma resistete: i post troppo lunghi, ma anche quelli troppo rimaneggiati, non saranno presi in considerazione;
6. non segnalate post inerenti a polemiche interne al blog, con particolare, tassativo, riguardo a quelli che chiamano in causa altri lobbisti;
7. la scelta finale, in ogni caso, resta a mio esclusivo e insindacabile giudizio;
8. la segnalazione va fatta via email ESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo: libruccio@gmail.com;
9. i post non devono essere inseriti direttamente nella mail, devono invece essere contenuti in un allegato in formato .doc (MS Word, ma anche con Open Office potete ottenerlo), oppure in formato .txt;
10. i file devono arrivare entro la fine di febbraio;
11. oltre all’allegato coi post, la mail deve contenere una prima esplicita autorizzazione alla pubblicazione dei testi nel libro e anche del proprio nome e cognome;
12. sono assolutamente esclusi i post pubblicati sotto pseudonimo, a meno che non ne sia disvelata (comprovandola) la paternità nel libro. Prima della pubblicazione, sarà richiesta per i post prescelti una formale liberatoria scritta da far pervenire via posta ordinaria, corredata dalla documentazione necessaria.

 

  1. 6/2/2007

EDITTI VATICANI

da Vittorio Grondona – Bologna

L’Osservatore Romano auspica per Pippo Paudo un anno sabbatico durante il quale potrà leggersi con attenzione tutti i discorsi del Papa. Anche lui, però… Criticare il Papa? Che sfrontato!... Stiamo ora a vedere come si comporterà la laica RAI. Riuscirà a mettere i mutandoni anche al Pippo nazionale?

 

  1. 2/2/2007

COMMENTI IN BLOGBOOK /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro CSF, questa volta mi tocca imitare il Cavaliere. Purtroppo infatti sono stato frainteso. Sfido chiunque abbia utilizzato un programma software o si sia iscritto in qualche sito erogatore di servizi gratuiti a giurare di avere preventivamente letto e compreso tutte le norme scritte nel lunghissimo lenzuolo di apertura che devono essere obbligatoriamente accettate per potere utilizzare il programma od essere ammessi all’iscrizione nel sito. Le regole sono necessarie, ma dovrebbero essere poche e soprattutto chiare. E non solo nel campo informatico. Questo è il concetto generale che fra le righe mi ero illuso di avere espresso.

 

RIFERIMENTO 26/1/2007

COME INSERIRE I COMMENTI?

da Anna Laura Folena

Scusate l’ignoranza informatica.
Ho tentato di mandare i miei saluti alla moglie di Primo Casalini (come me affezionata a L’amore ai tempi del colera), ma non riesco ad inserire i commenti nel blogbook. Mi si chiede nome utente e password specificando che posso utilizzare il mio account Google o quello Bloggher. Devo registrarmi da qualche parte, evidentemente. Dove? Grazie.

Si può accedere ai commenti solo se registrati perchè i commenti anonimi invitano ad indesiderabile spam di tutti i tipi. Tuttavia se avete un account di Blogger (per un blog) e/o un account di Gmail (per la posta) e/o un account di Google (se, per esempio , avete personalizzato la vostra Home Page di Google l’avete sicuramente) potete usare uno qualsiasi di questi. Altrimenti dovete crearvi un nuovo account di Google da qui. Provvedo immediatamente ad inserire le istruzioni anche sul sito.

 

RIFERIMENTO 19/3/2007

BLOGBOOK DIVENTA COLLETTIVO

Richiede sempre più tempo gestire il blog. Per questo si è deciso che i lobbisti sono abbastanza bravi per fare da soli tutto ciò che riguarda il BlogBook. Da subito quindi si potranno inserire i propri post e i propri commenti in automatico, senza passare dal centro.
Mi raccomando però. Qui si controlla. Qualsiasi linguaggio non appropriato causerà l'eliminazione immediata. E il non rispetto delle regole tassative, soprattutto quella delle 500 battute, provocherà tremende sanzioni.
Queste le regole:

1.      il blog è riservato ai lobbisti iscritti alla mailing list di questo sito;

2.      coloro che hanno già segnalato libri e/o fumetti per la pubblicazione riceveranno subito l'invito a partecipare;

3.      tutti gli altri possono richiedere l'invito a questo indirizzo;

4.      per diventare redattori del blog, dopo aver ricevuto l'invito, bisognerà poi provvedere, ove non se ne avesse già uno, a crearsi un account di Google (quelli già creati per inserire commenti vanno benissimo, così come ogni indirizzo @gmail.com);

5.      gli account devono necessariamente indicare, e rendere visibile, nome e cognome;

6.      i post devono trattare di libri e/o di fumetti: un titolo, un post. Non scrivete di più di un libro (o fumetto) nel medesimo post;

7.      il titolo del post deve tassativamente coincidere col titolo del libro (o del fumetto), nel corpo del post deve poi essere indicato anche l'autore;

8.      i post superiori alle 500 battute saranno cancellati;

9.      naturalmente qualsiasi tipo di insulto nei post e/o nei commenti ne provocherà la cancellazione.

Per finire: spero non ci sia bisogno di arrivare a soluzioni estreme, ma naturalmente in caso di eccessi di qualsiasi genere rispetto alle poche regole qui sopra si perderà il diritto a postare ulteriormente. E adesso sotto: iscrivetevi e segnalate, segnalate, segnalate. (csf)

 

  1. 1/2/2007

GRANDI MANOVRE PER LE IMMINENTI ELEZIONI 2007

da Vittorio Grondona – Bologna

Festa alla mamma a 250 euro a testa per beneficenza, provocanti battute sexy al Telegatti, moglie pubblicamente dispiaciuta che pretende pubbliche scuse, giornali ammiccanti e complici… Tutto fa brodo pur di apparire e costringere i media a parlare continuamente di lui. E’ un trucco vecchio come il cucco.

 

  1. 1/2/2007

COMMENTI IN BLOGBOOK

da Vittorio Grondona – Bologna

Io sono decisamente contrario all’anonimato e ovunque scriva non ho problemi a indicare il mio nome e cognome. E’ ormai prassi generale che ogni qual volta si voglia intervenire utilizzando servizi che solo in apparenza sono gratuiti, Google nel caso del BlogBook, oltre che dovere sciorinare una serie di dati personali, si debba anche acconsentire, quasi sempre obbligatoriamente, all’utilizzo di tali dati. Pena la non iscrizione in caso appunto di obbligatorietà al consenso. Fino a qui, pazienza… Anzi, a pensarci bene, mi pare pure opportuno per garantire un minimo di sicurezza. Quello che trovo esagerato in assoluto è però l’infinito lenzuolo di regole, fra l’altro difficoltose da leggere compiutamente senza addormentarsi, che pure si devono accettare.

Per la precisione: richiedere la registrazione per i commenti è una decisione presa qui e non da Google. Fra l’altro, mi pare, per registrare un account google non sono molte le informazioni necessarie: essenzialmente un nome e un indirizzo e-mail valido. Quanto alle regole: utilizziamo un servizio (gratuito per di più) che ha il diritto di fissare le proprie regole, alcune delle quali (o molte delle quali) comuni a tutti i siti e comprese in normative e leggi di vari stati.

 

MARZO 2007

 

  1.  3/3/2007

SANREMO GIOVANI

da Vittorio Grondona – Bologna

Il Festival di Sanremo, impropriamente chiamato ancora della canzone italiana, anche quest’anno ha messo nella gara ad eliminazione solo i giovani. Per loro c’è perfino una giuria in sala, di quelle giurie che più incompetenti non si può.(...) A questo punto mi è venuto il dubbio che i giovani cantanti che si affacciano con tanto timore e speranza alla competizione sanremese siano sacrificati dal mercato al meschino gioco delle nomination adottato nei vari “Grande Fratello” o in “Ballando con le stelle”: viene cioè creata ad arte, tramite una giuria interna, una situazione di risentimento generale tesa a stimolare i telespettatori ad inviare costosissimi messaggi di voto telefonico per tentare di ripristinare equità. Mi meraviglia che un professionista come Pippo Baudo si presti a giochi così crudeli e squalificanti.

 

  1. 6/3/2007

IL MISTERO DELLA VITA

da Vittorio Grondona - Bologna

Io credo che l’inizio della vita dell’animal benigno e ragionevole sia un mistero inaccessibile e pertanto nessuna scienza riuscirà mai a spiegare. La figurazione della creazione dell’uomo riportata nella Bibbia mi sembra perfetta per darcene una lontana idea. E’ descritta in due distinte fasi: prima la formazione della figura completa dell’uono col fango della terra e poi il soffio dell’alito di vita. Del resto, nel caso in cui non si completasse anche solo una parte importante del corpo in formazione nel grembo della donna, la vita tragicamente non avrebbe inizio. Se il Cardinale Ruini volesse riscrivere questo particolare rapportandolo ai tempi nostri, come lo figurerebbe per farcelo capire, incominciando ovviamente dall’embrione?

 

  1.  7/3/2007

SICILIA E CLASSE POLITICA/2

da Vittorio Grondona – Bologna

E pensare che dall’esito delle varie elezioni che si sono succedute dal dopo guerra ad oggi io ho da sempre sospettato che fosse la Sicilia ad interferire sui nostri governi.

 

RIFERIMENTO 5/3/2007

SICILIA E CLASSE POLITICA

da Pino Granata

Claudio mi chiede perchè io pensi che se I Siciliani fossero indipendenti eleggerebbero dei politici migliori. Domanda da un milione di dollari e le risposte anche se vaghe potrebbero essere diverse. Innanzitutto sulla Sicilia ci sono le interferenze del governo centrale che decide su quali uomini eleggere e quali politiche portare avanti. E' chiaro che io sono appoggiato da pinco o da pallino che mi ha fatto eleggere non posso poi rivoltarmi contro di lui. E poi io credo che i Siciliani debbano smetterla con questa pretesa che sia lo Stato a risolvere i propri problemi. C'è sempre questa attesa per lo Stato Padre al quale si rimprovera di non fare tutto quello che serve. Ed invece per lo Stato italiano la Sicilia è l'ultimo dei suoi pensieri. I Siciliani debbono ad imparare ad essere arbitri del proprio futuro e devono far nascere una nuova classe dirigente, e perchè no, un nuovo capitalismo che porti uno sviluppo reale e che non distrugga le risorse dell'isola. Nello scorso Dicembre ho girato in auto la Sicilia in lungo e largo e la regione mi sembra che offra la possibilità di uno sviluppo civile ed economico, ove si guardi al Turismo come risorsa principale.

 

  1. 9/3/2007

I VERBI CHE FANNO LA DIFFERENZA

da Vittorio Grondona – Bologna

Tassare, vietare e bastonare sono i verbi scelti dal nostro intraprendente governo. Francamente questa facile scelta non mi piace. Molti integralisti sono però d’accordo e quindi parto già col concetto che il mio pensiero sia una voce isolata fuori campo. Io al posto del Governo avrei adottato invece i seguenti altri tre verbi: aiutare, prevenire e controllare. Io sono convinto che la sicurezza non si ottenga col terrorismo sociale che si instaura con strategie oppressive. Queste ultime, pavidamente condivise dai più ansiosi, oltre ad avere l’insano antidemocratico scopo di convincere i sudditi impauriti a non muoversi più di casa, sono in sostanza occasioni per rafforzare l’immagine governativa. Nella realtà, però, colpiscono solo casualmente qualche isolato sfigato che rischia nonostante la severità delle pene contando nell’assensa quasi totale di controlli pensanti. Quelli elettronici sono infatti evitati con estrema facilità dagli abituali trasgressori. (...)

 

  1. 11/3/2007

ANCHE MASTELLA PUNTA IL DITO

da Vittorio Grondona – Bologna

Ma che politica è mai questa? Un Ministro autoeletto che, nonostante la risicata percentuale del 1,4% di consensi ottenuta dal suo pio partitino, gode di una rappresentanza parlamentare che solo qualche anno fa nemmeno chi aveva il 17% dei voti poteva sperare di avere, si presenta in una trasmissione televisiva dove si discute della sacrosantanta necessità di riconoscere dei normalissimi diritti a delle persone da sempre inspiegabilmente maltrattate socialmente, con la pretesa di avere riconosciuta la sua devota e incondizionata ragione religiosa su argomenti che conosce solo per sentito dire e che comunque, per disposizioni create ad hoc da lui e dai suoi previdenti e privilegiati colleghi, in nessun modo potrebbero sfiorarlo, senza nemmeno essere disposto a discutere qualsiasi altro pensiero contrario. Si è alzato stizzito e se ne è andato da quella che riteneva fosse la fossa dei leoni, buttanto lì un poco chiaro “ma va”. O io o Santoro. Questa è stata la sua fresca minaccia di giornata. Segno proprio di una democrazia crociata elevata al massimo della potenza. (...)

 

  1. 16/3/2007

LDC PER GAETA

da Vittorio Grondona – Bologna

Durante il servizio militare Gaeta era nominata con terrore. Nel lavoro Gaeta rappresenta il luogo ideale per tenervi le riunioni numerose. Il mare (Oasi Blu) è gestito dal WWF per scopi scientifici e didattici. Cittadina splendida, quindi, ma di nomea molto seriosa. LDC è molto giovane e pieno di buone energie… Sono sicuro pertanto che una volta sindaco renderà la sua città appetibile anche per altre cose più allegre… O forse queste cose ci sono già ed io e qualcun altro non lo sappiamo?…

 

RIFERIMENTO 30/3/2007

Party Obama - Di Ciaccio

Sabato ore 21,30 - Party Obama -Di Ciaccio

La campagna per il sindaco di Gaeta incrocia quella del candidato americano.
Un sostegno transoceanico che unirà Luca Di Ciaccio, l'autorevole outsider candidato alla guida della città pontina e uno dei candidati democratici americani.
Il gemellaggio si concretizzerà sabato 31 Marzo presso la sede del comitato elettorale di Di Ciaccio in Via dei Latini,82 a Roma. Sono invitati tutti i sostenitori di questo inedito ticket, chi conosce e condivide i pogetti dei due candidati e tutti quelli che vogliono partecipare a questo progetto di campagna.
Durante la festa, che seguirà in collegamento quella americana, tra tiella gaetana e vino del lazio, verrà anche lanciata l'asta per acquistare i gadget esclusivi di Luca Di Ciaccio, occasione unica per accaparrarsi le magliette con Di Ciaccio e le idee della sua campagna.

Il party Obama- Di Ciaccio verrà ripreso dalla telestreet di Gaeta Tmo che la trasmetterà la domenica.

Anche il party Obama - Di Ciaccio fa parte della campagna elettorale e del progetto Spaghetti spin doctors, un progetto di Daniele Di Veroli, giovane regista e producer, che si propone di raccontare la comunicazione politica in Italia seguendo il gruppo di collaboratori che affiancheranno Di Ciaccio in questa importante sfida. Collabora alla candidatura l'associazione Ops - Open Political Space, di cui fanno parte gli spin doctors scelti da Di Ciaccio, un'associazione culturale senza scopo di lucro che ha come obiettivo la strutturazione e l'applicazione di nuove metodologie di ricerca qualitativa per indagare il rapporto tra Società e Politica nell'Italia d'oggi.

 

RIFERIMENTO 20/3/2007

LUCA DI CIACCIO FOREVER

da Alessandro Ceratti

Leonforte mette in dubbio la capacità operativa di LDC come futuro sindaco. Io trovo che non sia giusto lamentarsi così spesso che la politica sia diventata una professione e poi rimproverare a qualcuno di non essere un professionista della politica. Gli domanda: "ha mai gestito un appalto per milioni di euro, Luca?". Credo che non l'abbia mai fatto, così come non l'avevo fatto io prima di diventare assessore. Poi mi ci sono trovato dentro per l'appalto della raccolta dei rifiuti (il primo o il secondo per importo del mio comune, circa 1.100.000€ annui) e insieme con l'ufficio abbiamo ottenuto nel 2006 gli stessi prezzi di 5 anni prima. Scusate se è poco. Non dubito che Luca possa fare lo stesso, se non meglio. Io credo che essere fuori dal giro sia un vantaggio piuttosto che una debolezza, in particolare se non si vuole diventare un ingranaggio di quel "giro". E comunque in generale i sindaci non sono in carica per le loro virtù manageriali ma per altre "qualità" su cui forse spesso è meglio non indagare.

 

RIFERIMENTO 20/3/2007

LUCA DI CIACCIO SINDACO

da Antonio Leonforte, Roma

Se capisco bene non è uno scherzo. Luca si candida davvero. Molto simpatico. Però mi chiedo: ha mai gestito un appalti per milioni di euro, Luca ? Ha mai affrontato battaglie difficili in un clima intimidatorio e circondato da una burocrazia che vive di un sotto-potere polverizzato e inamovibile ? E' in grado di controllare un organico di qualche centinaio di persone fortemente sindacalizzate ? Ha la personalità e la credibilità per controllare almeno in parte gli interessi forti (e non sempre legali) che operano nella zona che si propone di amministrare ? Molto simpatica, l'idea delle primarie per la First Lady. Bella laurea, quella in scienze della comunicazione, ti aiuta a concepire queste idee così glamour. Ma a Gaeta per governare veramente (come servirebbe) secondo me ci vogliono - perdonerete l'eufemismo, le palle. Ed il nostro Luchino, per quanto simpatico e comunicativo, finirà per essere spazzato via (se si opporrà) o per fare il burattino (se si piegherà). Ma la cosa più triste è che, nonostante tutto questo, Luca resti probabilmente preferibile alla maggior parte degli altri candidati. Votare per lui sarà il grido di dolore (a mio parere senza speranza) di una cosiddetta società civile costretta a vivere in questo simulacro di democrazia nel quale il potere è sempre e comunque gestito dalle stesse oligarchie (industriali, bancarie, mafiose).

 

RIFERIMENTO 16/3/2007

Spaghetti, first ladies e correntoni

dal blog di Luca Di Ciaccio

Riuscirò a dimostrare a tutti che della mia candidatura, giù in quel della provincia pontina, bisognerà cogliere la sincerità prima che la verità? Il format è pronto. L’audience reagisce. Il comitato politico dei miei autori è già al lavoro. La direzione nazionale dei miei truccatori si sta già preparando. I miei spin doctors mangiano spaghetti e intanto mi consigliano di andare avanti. “Adesso che sei candidato è chiaro che hai bisogno di una first lady” mi hanno detto l’altro giorno. “Chi io? Ma siamo sicuri?”. “Ma certo, essere first lady è importante al giorno d’oggi, a Gaeta come nel mondo, c’è bisogno di essere governati ma c’è anche bisogno di essere amati”. Detto, fatto. S’è deciso di convocare le primarie della first lady. Sarà un grande momento di partecipazione democratica. Tutte voi donne, tutti e tutte voi che vi sentite donne, potete partecipare inviando i vostri video, le vostre foto, le vostre presentazioni. Portate il vostro contributo. “Perché dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, e ora dietro una grande donna ci sarà una grande mobilitazione popolare!”. Ma non basta. Bisogna pure pensare alle allenze politiche e alle federazioni partitiche. Inseguire farfalle e mozioni. Ho incassato il sostegno di Sabelli Fioretti, che ha fatto entrare a pieno titolo il Partito Popular Populista, Pa.Po.Po., nella competizione elettorale gaetana. “Fai tua la filosofia neneista (né con Formia né con Terracina) scrivi un programma condiviso (Birra? Gratis!) e comportati come un rullo compressore. La vittoria è possibile, e se è possibile, avverrà”. Già si sono formate le correnti e soffiano i correntoni, nel segno di un’inedita alleanza scapigliata e post-moderna. La Destra Riformista mi appoggia, come ha annunciato Lucilla sul suo blog: “Legge e ordine, ma anche integrazione e sana anarchia quando occorre”. La Sinistra Patetica non si è fatta attendere, e Peppuccio si è subito schierato online: “Anche perchè, nell'impeto di malinconia che sempre avvolge noi della sinistra, troviam sempre la lucidità per riconoscere che la negatività emozionale è un qualcosa che accomuna tutti quelli che della politica han fatto una cosa seria all'interno della propria vita: noi patetici, loro senza il senso del ridicolo”. Arriva pure qualche dietrologia, e l’agenzia Il Velino ha ipotizzato dietro questa ardita operazione nientemeno che una longa manus di origini dalemiane. Insomma, siamo a posto. Gli orizzonti elettorali ci sorridono. Noialtri ci guardiamo in faccia e distogliamo lo sguardo.

 

RIFERIMENTO 13/3/2007

FORZA LDC

da Riccardo Galletti

Appoggio la candidatura di Luca Di Ciaccio sindaco. Come ex - compagno di banco, amico e concittadino di Luca, credo che veramente a Gaeta ci sia bisogno di gente come lui alla guida della città.
Peccato solo che questo è un esperimento, e che nonostante da più parti ci sia, insieme ad un sentimento di forte meraviglia per l'inaspettata discesa in campo di Luca, la richiesta di un suo programma elettorale e dei primi manifesti e comizi, Luca non credo che continuerà fino in fondo, cioè raccogliere le firme e candidarsi davvero.
Cerchi di convincerlo almeno Lei, Sabelli Fioretti. Qua a Gaeta vogliamo Luca Di Ciaccio sindaco.

 

RIFERIMENTO 12/3/2007

DI CIACCIO CE LA FARÀ!

da Pier Franco Schiavone

Un outsider sarà Sindaco di Gaeta. Ma dovrà stupire. Esca da un lenzuolone/schermo e, come in una Rosa Purpurea di Gaeta, abbandoni il mondo virtuale, prenda per mano l’elettore e lo conduca nel mondo reale. Si palesi in tutti i quartieri della città, monti piccoli palchi a forma di TV e ne esca per ricondurre alla realtà il popolo obnubilato dalla finzione Berlusconiana. Risponda alle preoccupazioni clericali, con: nella mia famiglia abbiamo sempre mangiato pane e fede! Non sia mai troppo compassato, dica: aprite le vostre porte! (che ricorderà qualcuno!) Aggiunga: non prometto altro che di ascoltarvi perché voi tutti sarete la mia giunta. Non parli mai dei suoi avversari, semplicemente non esistono. Ignori le provocazioni. Non parli mai nella piazza più importante, è Maometto che deve recarsi alla montagna, e chiuda sempre i suoi comizi con: insieme ce la faremo! Non accetti confronti pubblici con altri candidati, dica: mi confronto solo col popolo. Ma sia sempre elegante, perché anche l’occhio (del popolo) vuole la sua parte. (Colonna sonora: NCCP: Madonna de la grazia)

C'è qualcuno di Gaeta fra i nostri lobbisti? (csf)

 

RIFERIMENTO 12/3/2007

LDC FOR GAETA

da Luca Di Ciaccio

Caro Claudio, il tuo appoggio e quello del tuo blog saranno fondamentali per l'ardua campagna che ho deciso di affrontare. La affronterò perché credo che la gloriosa tradizione popular populista non possa essere abbandonata. La affronterò perché me l'ha detto in sogno Cajeta nutrice di Enea, e ringrazio Schiavone per avermi anticipato ma avevo già in mente di dirlo in uno dei prossimi videomessaggi. La affronterò perché gli altri avversari alle elezioni gaetane già si chiedono allarmati "ma chisto che vole?". Naturalmente l'inno del Papopo sarà anche il nostro inno. E tu sei nominato, seduta stante, subsegretario onorario del comitato "LDC per Gaeta" (sub, perchè il segretario è il popolo, LDC perchè non è mica la dc).

Questo è un piccolo passo per l'uomo ma un grosso passo per l'umanità. Stasera, tornando a casa, date una carezza al vostro bambino, e ditegli: "QUesta carezza ve la manda Luca Di Ciaccio". (csf)

 

RIFERIMENTO 8/3/2007

DI CIACCIO, NON CI SIAMO!

da Pier Franco Schiavone

Non curi i particolari. Innanzitutto sei troppo scuro, addirittura nero, maglie, giacche, occhiali, capelli, e che è, sembri un corvo! Di Ciaccio, non puoi prescindere dai miei preziosi suggerimenti. Prima di tutto il look: occhiali, via, meglio le lenti a contatto; cravatta, cos’era quella roba annodata al collo? E poi pelle curata, sarebbe stato sufficiente un collant sull’obiettivo. La postura: le mani, mai intrecciarle, sono segno di nervosismo, prendi in mano una penna (di marca, mi raccomando). Lo sguardo dev’essere diretto all’elettore, invece il tuo continua a vagare come a nascondere l’imbarazzo; e sorridi! Il privato: cosa ti viene in mente di dire che stai bene a Roma, no! Gaeta è il Paese che ami, l’amore non ammette terzi (fatte salve le ammucchiate). Luoghi comuni: ti sei dimenticato di dire che bisogna smetterla con l’idea di associare Gaeta al carcere militare. Cultura: ma dai, ti sei dimenticato di Cajeta, la nutrice di Enea. La gaffe: è mancata, guarda che rende simpatici, per esempio non dovevi cercare una first lady, sei mica Bush, dovevi cercare qualcuna che desideri diventare la prima donna pubblica di Gaeta.

 

RIFERIMENTO 8/3/2007

Spaghetti Spin Doctors

dal blog di Luca Di Ciaccio

Il mio è il paese che amo, ebbene si. Tiro fuori dalla tasca il foglietto stropicciato che mi è rimasto da una sera di un inverno che non c'è stato. "Il comitato si impegna a...". Il foglio è un po’ scarabocchiato. Ma forse è decisivo. "Non lasciarsi in alcun modo condizionare da romanticismi ed appartenenze vetero-politiche". "Essere pronti a tutto". "Fare tutto, nei propri limiti ed oltre, per portare il candidato alla vittoria". "Dare retta, ma non troppo, al candidato". "Vincere". "Dare fondo al cazzeggio strategico più profondo e libero". "Vittoria o non vittoria, conquistare Gaeta". "Varie ed eventuali, in numero massimo di tre, a riempire i puntini". Poi una data, poi un si vedrà. Quella firma pare la mia. Attorno a me, gente ghiotta di spaghetti e di politica. Mia madre vuol sapere cosa fare quando le amiche le chiedono se davvero suo figlio si vuole candidare sindaco alle elezioni e sta pure cercando una first lady. Mamma, il popolo non può aspettare. Nessuno si impegna? E allora mi impegno io. C'è Baudrillard che è morto, e a suo tempo lo diceva: "non si può vivere senza una scena politica, e quando questa non c’è, emerge allora la necessità di una finzione di scena politica". Diceva pure, la buonanima, un'altra cosa da tenere a mente: "noi siamo sempre in ritardo sulla stupidità". Ora il regista mi dice di guardare dritto in camera. Calca la voce - mi dice - lascia credere che lo senti, alza gli occhi, voglio fare il, ridillo, dai riproviamo daccapo. Ci vuole un bel casting per gli iscritti e un bel team di autori per il mio discorso programmatico, ecco cosa ci vuole. Il format è pronto. Il filmato circola. Le gente mormora. Il postmoderno trionfa sul senso. L'audience è già alta. Che vi credete, non è mica facile scendere in campo.

Questo è un grande giorno per tutto il blog. Uno di noi la smette di perder tempo e scende in campo. Ludik, siamo orgogliosi di te, tutto il blog ti sosterrà. Se vuoi dillo a tutti che dietro di te c'è questo blog, dillo che sei amico dell'avv. Arena, che chi non ti vota viene affidato a Ceratti (magari dillo con cautela), dillo che chi non si allea con te non sarà mai da me intervistato. Dillo che sei forte e che hai dietro un imponente movimento di pressione. Minaccia l'intervento a gamba tesa di Freda. Vai avanti con decisione. Il popolo non può aspettare. Considerati l'ala estremista a Gaeta del Pa.po.po, o se vuoi del Ri.po.po (rifondazione popolare populista), fai tua la filosofia neneista (né con Formia né con Terracina) e impadronisciti (ne hai facoltà) dell'inno del partito popolar populista, scrivi un programma condiviso (Birra? Gratis!) e comportati come un rullo compressore. La vittoria è possibile, e se è possibile, avverrà. (Per i voti degli italiani in Brasile rivolgiti a Carla Bergamo). (csf)

 

  1. 17/3/2007

GOVERNO DI ARIA FRITTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Due anni e mezzo sono lunghi da passare... I problemi di interesse generale sono rimandati per timore di essere bruscamente “mandati a casa”. L’irrazionale aumento delle tasse è già stato approvato con la finanziaria senza averne verificato compiutamente l’impatto disastroso con i bisogni della gente più bisognosa. Il TFR è già stato carpito ai lavoratori. La grande distribuzione ha ormai annullato la vendita al dettaglio e di conseguenza ha innalzato i prezzi a piacimento. Roma avrà qualche taxi in più a disposizione (forse)… Coraggio, signori deputati, con un po’ di volontà ce la potete fare. Discutete ora inutilmente all’infinito sulla nuova legge elettorale bipartisan e sui Dico invisi al vaticano… Il tempo passerà presto, non combinerete nulla di buono per il Paese, ma in compenso la vostra baby pensione sarà assicurata.

 

  1. 18/3/2007

ESEMPI NON PARADOSSALI

da Vittorio Grondona – Bologna

Io partecipo alle varie marce della pace e lì brandisco la bandiera che dimostra che il mio partito è contro ogni tipo di guerra. Per far fronte ad una porcata di legge elettorale, previa approvazione di un programma faticosamente elaborato al fine di renderlo compatibile con le mie idee sulla guerra, mi unisco doverosamente ad una coalizione politica. La coalizione vince le elezioni e finalmente anche il mio partito partecipa al governo del Paese. Ad un certo punto salta fuori un Ministro che chiede al Parlamento di approvare la sua politica estera dalla quale però non trapela in modo esplicito l’intenzione di abbandonare definitivamente i luoghi dove si combatte anche con la partecipazione del mio Paese. Anzi, quel Ministro minaccia pure che se la sua politica non sarà approvata dovrò rassegnarmi ad andare a casa. Io allora non voto. A questo punto mi chiedo: ho tradito la coalizione che non segue il programma che tutti insieme avevamo concordato o sono stato invece solidale con gli elettori del mio partito che marciavano con me contro ogni tipo di guerra?

 

RIFERIMENTO 18/3/2007

COME LA PIOGGIA D'ESTATE

da Gianluca Freda

E’ vero, io non ho votato per Turigliatto. Ho votato per il partito a cui Turigliatto appartiene affinché i suoi membri eletti in Parlamento facessero esattamente ciò che ha fatto Turigliatto nell’eventualità (prevedibile) che la nuova maggioranza parlamentare avesse tradito le aspettative dei suoi elettori e lo stesso programma elettorale. E’ disgustoso, semmai, che di tutti gli eletti - si fa per dire - di Rifondazione sia stato il solo Turigliatto ad avere il coraggio di fare ciò che la maggioranza degli elettori del partito vorrebbe che si facesse: farla finita con quest’ignobile esperienza di governo. E lo stesso Turigliatto non ha portato alle logiche conseguenze il suo pur apprezzabile gesto, non rassegnando le dimissioni da parlamentare. Quelli che hanno paura di un ritorno di Berlusconi (non io) sappiano che questo governo non ne è che la copia carbone, alla quale tendo a preferir e l’originale. Ogni Turigliatto che contribuisca a marcare una pur minima differenza morale è per me salvifico e disperatamente atteso come la pioggia d’estate.

 

RIFERIMENTO 17/3/2007

I SAPORI DI UNA VOLTA

da Gianluca Freda

Supponiamo che io decida di essere governato da sostenitori della pastasciutta. Dopo le elezioni mi accorgo che coloro che dovrebbero sostenere la pastasciutta in realtà mangiano solo minestrone e passano le giornate a darsi di gomito con i membri dell’altro club. Peggio ancora, il loro progetto gastronomico è di rendere il sapore della pastasciutta indistinguibile da quello del minestrone. Credo di poter dire che sono stato buggerato e non posso che essere grato a chi prova ad affondare quest’ignobile esperimento culinario. Fuor di metafora: Turigliatto avrà pure tradito il centrosinistra e il suo programma, ammesso che ne avesse uno e che qualcuno abbia capito quale fosse. Ma non ha tradito me e i suoi elettori ed è questo che conta di più. O almeno contava, quando la gastronomia era una cosa seria.

Due sole considerazioni: la prima, il programma dell'Ulivo esiste ed è molto consistente, la seconda, tu non hai votato Turigliatto e non lo hai eletto, lo ha eletto, con questo sistema elettorale, il partito che lo ha scelto e proposto. (csf)

 

RIFERIMENTO 15/3/2007

IL CLUB DELLA PASTASCIUTTA

da Isabella Guarini

Caro CSF, se uno aderisce al club della pastasciutta è libero di starci o di uscirne liberamente se si accorge che gli aderenti alla difesa della pastasciutta non sono, poi, tanto i difensori della pasta asciutta classica, come dovrebbe essere - e noi napoletani ce ne intendiamo- ma estendono la difesa a tutto ciò che contiene la pasta, compreso il minestrone, la pasta e fagioli, il brodo con la pastina, etc, etc. Personalmente sono per la pasta asciutta doc!

 

RIFERIMENTO 14/3/2007

TURIGLIATTO

da Isabella Guarini

Caro CSF, non ho ben capito su quale naso si è posata la mosca. Su Turigliatto, espulso dal partito, o su quello di coloro che usano ancora metodi costrittivi, come al tempo delle purghe di vecchi dittatori? Incredibile.

Facciamo un esempio paradossale. Io mi iscrivo ad uno strano club, gli amici della pastasciutta. Il programma di questo club è sostenere la pastasciutta in tutte le maniere e dichiarare il proprio ostracismo al minestrone. Dirai: ma che razza di club è questo? Rispondo: che ti frega? E' un club nel quale si è liberi di entrare e di uscire, niente di costrittivo. Un'unica regola: si è tutti per la pastasciutta e contro il minestrone. Allora io mi iscrivo e alla prima diatriba fra pastasciuttari e minestronari io sostengo le ragioni dei minestronari. Ti meravigli se i soci del club degli amici della pastasciutta se la prendono con me? (csf)

 

  1. 18/3/2007

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

da Vittorio Grondona – Bologna

Novantacinque euro di ticket per esami diagnostici di routine non sono uno scherzo. Per una famiglia numerosa, tutelata si fa per dire dal Vaticano e dalla Ministro Bindi, fra i cui componenti magari c’è pure la moglie incapiente dal punto di vista delle tasse, sono una tragedia. Io nei panni della Ministro Turco non ci dormirei la notte…

 

RIFERIMENTO 28/3/2007

SINISTRA MIA SINISTRA

da Rosa Orti - Roma

Le analisi che annualmente devo fare per prevenzione quest'anno mi costano 275 euro, sono 4 fogli rossi e solo quelli costano 10 euro l'uno. La mia riflessione (e incazzatura) è quanti e chi può permettersi un salasso del genere e perchè la sinistra ha preferito tassare questo cose indispensabili invece dei Suv. Non mi consola immaginare che la destra avrebbe fatto di peggio, perchè dalla sinistra, ebbene si, mi aspettavo di meglio.

Cara Rosa, solo una precisazione: a Roma i foglietti rossi costano 10 euro l'uno per via del piano di rimborso dei debiti della sanità accumulati dalla gestione Storace, durante la quale le ASL nemmeno prensentavano i bilanci.

 

RIFERIMENTO 17/3/2007

PRELIEVI

da Pier Franco Schiavone

Mi sono recato a fare il prelievo di sangue di routine che m’impone mia moglie. Fatto il prelievo ho letto il conto: 95 euro! 65 per gli esami (ed è già tanto) e 30 per le tre impegnative su cui erano iscritte le richieste, perché non si possono scrivere più di 8 richieste per foglio. I 30 euro incidono su alcune economie famigliari. Prendete due insegnanti (2800 euro al mese in due) che fanno esami di routine (senza contare i figli) una volta ogni sei mesi, spenderanno un centinaio di euro, nella migliore delle ipotesi, per un’oscena gabella. E non parliamo del costo dei farmaci importanti (non quelli da banco) su cui il Governo, preso dai DICO e altre priorità (?) non sta facendo nulla (sapevate che conviene comprarli in Albania?). Questi dieci euro per impegnativa sono una carognata rifilataci dal (mio) Governo di centro sinistra. C’è gente, mi riferisce mia moglie che è medico, che preferisce non fare gli esami, alla faccia della prevenzione di cui il Ministro per la salute ogni tanto parla in TV con espressione contrita.

 

  1. 20/3/2007

IL SIMPOSIO /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Questo è il testo completo dell’art. 67 della Costituzione e non mi risulta che sia mai stato modificato. Chi potrebbe a questo punto stabilire se gli interessi della Nazione siano quelli dei DS, della Margherita, della c.d.l. o di qualche altro ideale politico? Credo nessuno. Se qualcuno vedesse gli interessi di tutti in un solo partito, o al limite in una sola coalizione politica, denuncerebbe la sua incondizionata simpatia per la dittatura. Una cosa però è certa: gli elettori sono la Nazione. Quando un parlamentare si adopera per gli interessi dei suoi elettori, contemperandoli nel contempo con quelli degli altri, fa sicuramente l’interesse della Nazione. Chi fa di testa sua e utilizza la politica per curare solo i propri interessi è la cd mela marcia da buttare. Gli interessi di tutti non si stabiliscono in un semplice simposio di pochi e spesso inesperti studiosi senza particolari esperienze di vita, ma nella pratica faticosa vissuta in mezzo ai veri problemi della gente.

 

RIFERIMENTO 19/3/2007

IL SIMPOSIO

da Federica Pirrone, Milano

Allegri banchetti in casa rifondazione! Tra i commensali, chi si fa di pastasciutta per riaversi dallo shock del tradimento, chi per coprire il sapore amaro della previsione avverata. Tra un brindisi al pacifismo ed uno alla coerenza, attenzione a non perdere di vista qualche sobrio principio democratico: il PRC fa parte della maggioranza, non è la maggioranza. Tra i sostenitori dell’Unione c’è anche chi approva la linea dalemiana. Mi viene in mente Giovanardi, che si dichiarò dipendente dei suoi elettori, e di nessun altro. Grillo invocò le dimissioni, appellandosi all’art. 67 della Costituzione: ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione, non solo la parte dei propri elettori.

 

  1. 20/3/2007

ESAMI DEL SANGUE GRATUITI

da Vittorio Grondona - Bologna

Giorgio Gaber in uno dei suoi famosi monologhi diceva se non ci fossero gli americani saremmo europei… Purtroppo dall’America copiamo solo le cose brutte e male equilibrate, come per esempio il sistema sanitario. Ormai anche in Italia è garantito nella pratica solo se si paga profumatamente. Anzi, il servizio si paga almeno due volte: con le tasse prima e con le risorse che restano dopo il salasso fiscale quando purtroppo si presenta inesorabile il bisogno. Qui da noi per fortuna non si può donare il sangue se si è ammalati. Gli esami gratuiti che fanno al donatore, quando è chiamato per una prestazione di routine o di urgenza, sono inerenti alla verifica della qualità e della sicurezza del suo sangue. Dopo una certa età si è cancellati dalla lista dei donatori. Stessa sorte tocca a chi fosse stato operato per particolari patologie. Chi subisce un esame diagnostico invasivo è sospeso almeno per un anno dalla donazione. Morale: per controllare periodicamente il proprio sangue gratis facendo ricorso a questo stratagemma bisogna essere sani come i pesci. Ciò non toglie però che donare il sangue è un gesto qualificante che fa comunque onore a prescindere. Quindi sono d’accordo caro Muin Masri: corriamo all’AVIS che ne ha bisogno.

 

RIFERIMENTO 20/3/2007

CHECK-UP GRATUITO, ANZI…

da Muin Masri

Non c’è bisogno di avere l’impegnativa del medico e non si paga alcun ticket per fare gli esami e tenervi sotto controllo ogni tre mesi. Non solo è gratuito, ma vi offrono anche la colazione in passato composta da un panino con bistecca al sangue; con i tagli alla Sanità, però, è stata la prima voce ad essere tagliata e ora vi offrono un buono equivalente ad un cappuccino e brioche che non ho mai utilizzato, forse per vergogna. Mi fa rivedere me piccolo davanti al camioncino dell’ONU mentre aspettavo la mia dose settimanale di latte in polvere e di fegato di merluzzo. Niente code né liste d’attesa e in più avete anche la giustificazione per una giornata di riposo pagata e, se siete impiegati statali, i giorni sono due. Tutto questo e altro ancora è a portata di mano, anzi di braccio. Correte all’AVIS che ce n’è bisogno!

 

  1. 24/3/2007

ELLEKAPPA

da Vittorio Grondona - Bologna
 

 

  1. 25/3/2007

OPINIONE SUI FATTI DEL GIORNO

da Vittorio Grondona - Bologna

Sono alcuni giorni che cerco di trovare il modo di esprimere in 500 battute, senza sfociare (ahinoi) in articolesse sociali ritenute barbose, quello che penso sui due fatti del giorno: la liberazione del giornalista Mastrogiacomo e il bavaglio alla stampa dopo i fatti Sircana, della cui vita privata, peraltro, non me ne importa un fico secco. Credo che in entrambi i casi abbiano operato bene: lo Stato Italiano da una parte e i giornalisti che hanno pubblicato le notizie già pubbliche dall’altra.

 

  1. 25/3/2007

FOTO DA PERUGIA

da Vittorio Grondona

 

    

 

RIFERIMENTO 26/3/2007

IL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA

E’ finito il festival del Giornalismo di Perugia, evento che mi ha tenuto un po’ lontano dal blog. Sono stati cinque giorni molto intensi in cui ho visto gente interessante, intervistato gente famosa, contribuito a stimolare riflessioni sul nostro ruolo, e inventato una nuova formula, la rassegna stampa dissacrante.
Cominciamo da quest’ultima cosa, un’idea che ha trovato facile sponda in Arianna, l’ideatrice e organizzatrice del Festival e pronta risposta negli amici di Caterpillar e Catersport. Il principio ispiratore era questo: le rassegne stampa sono noiose e seriose. Sono condotte generalmente da giornalisti talmente presi dal loro ruolo che non si accorgono delle sciocchezze che sono costretti a leggere e delle contraddizioni che attraversano senza distinzione di importanza e di colore politico i quotidiani italiani. Così, insieme a Giorgio Lauro, Filippo Solibello, Massimo Cirri e Marco Ardemagni tutte le mattine alle 10 abbiamo letto i quotidiani a un gruppo sempre più folto di appassionati che venivano a sentirci (c’è il sospetto naturalmente che venissero soprattutto a scroccare il cappuccino e la brioche che l’organizzazione offriva gratis nel miglior albergo di Perugia, il Brufani, ma concediamo la buona fede). Ci siamo divertiti un mondo e a giudicare dalle risate e dagli applausi non siamo stati gli unici a divertirsi. C’era anche uno dei nostri più assidui lobbisti, Oreste Tappi. Mi piacerebbe che anche lui ci dicesse qualcosa, l’impressione che gli ha fatto questa rassegna e, già che c’è, che cosa ne pensa di questo Festival. (csf)

 

RIFERIMENTO 26/3/2007

FESTIVAL DEL GIORNALISMO DUE

Oltre alla rassegna stampa, Filippo Solibello e Massimo Cirri hanno condotto due puntate di Caterpillar in diretta da Perugia. Come al solito divertenti e trascinanti, davanti a un pubblico numerosissimo, cazzeggiando su lezioni di giornalismo e ritagli della memoria. C’è stata un’altra incursione del Festival sulla tv, l’ultimo giorno, domenica, ieri, in collegamento con Quelli che il calcio. Simona Ventura ne ha approfittato per porre a me e a Gianantonio Stella domande su diritti e doveri dei giornalisti in relazione alla privacy anche approfittando del fatto che in studio a Milano c’era Pino Belleri, il direttore di Oggi, il giornale che ha comprato per 100 mila euro le foto famigerate di Sircana e non le ha pubblicate. Io ho detto che ci sono persone che hanno come dovere di non fare uscire le notizie e persone che hanno come missione quella di farle uscire. I giornalisti appartengono alla seconda categoria. Io le foto non le avrei comprate ma se le avessi comprate le avrei pubblicate. Gianantonio era d’accordo con me. E di fronte alla contestazione di Simona Ventura che ricordava che bisognava stare attenti alle famiglie, ho risposto che bisogna stare attenti alle famiglie di tutti non solo a quelle dei politici. E di fronte alla contestazione che la vita privata va protetta ho risposto che tutti i personaggi del mondo dello spettacolo passano metà della vita ad offrire dettagli sulla loro vita privata pur di diventare famosi e visibili e poi quando ci sono riusciti passano l’altra metà della loro vita a lamentarsi delle intrusioni nella loro vita privata. (csf)

 

RIFERIMENTO 26/3/2007

IL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA (TRE)

Ho incontrato un vecchio amico, Piero Ottone, prodigo di complimenti, di consigli e di lamentele perché non scrivo più le interviste per il Magazine, ho incontrato la splendida Rula Jebreal insieme a sua figlia e al marito Pietro, ho intervistato pubblicamente Lamberto Sposini che ha parlato di Moggi, di Rossella, di Mentana, di tutto, ho intervistato anche Enrico Lucci, con quella sua aria da cuccioline stranito, idolatrato da un pubblico straripante, ho chiacchierato con Giovanni Floris che ha dovuto difendersi da Travaglio che lo aveva accusato di “complicità” con i suoi ospiti a Ballarò, ho chiacchierato naturalmente anche con Travaglio la cui serata è stata una delle più affollate di tutto il Festival, ho visto, ma solo di sfuggita, un saluto e via, Monica Maggioni, dimagritissima e in splendida forma, ho cenato con Daniele Biacchessi, autore di uno spettacolo sulla mafia e soprattutto ho assistito per la terza volta allo spettacolo “Orda” di Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli. E per la terza volta mi sono commosso. Stella ha chiuso il festival, ieri sera. Alla fine la gente, in piedi, non la smetteva di applaudire. Arianna piangeva, io anche e insomma tutto è finito per il meglio. Peccato che non siate venuti. (csf)

 

RIFERIMENTO 26/3/2007

FOTO DA PERUGIA, OVVERO IL MISTERO DELLE FACCE

da Pier Franco Schiavone

Le foto sembrano una sequenza. Nella prima, evidentemente, i tre giornalisti ascoltano seri qualcuno d’importante perché CSF prende appunti, inoltre hanno anche un auricolare, forse parlava uno straniero e ascoltavano una traduzione. Questo qualcuno deve aver detto qualcosa che ha lasciato di stucco CSF che accenna ad aprir bocca. Gianantonio Stella invece è felice come una Pasqua. CSF, cos’è che ha reso tanto felice Stella e ha lasciato te basito? I lobbisti che non erano a Perugia vogliono sapere.

Ho deciso di chiedere il ritiro di quelle foto, cedo all'odioso ricatto (csf)

 

  1. 27/3/2007

PRIVATO E’ BELLO?... ARIDAGLIE!

da Vittorio Grondona - Bologna

Privatizzare ci dicono i nostri incompetenti politici dalla pancia piena significa più concorrenza, più qualità, più tutto insomma. Invece no. Privatizzare i beni che servono a tutti per campare è solo un grosso affare per gli amici di quei politici che li vogliono appunto privatizzare. Pensiamo a Telecom per un momento… Lo Stato dovrebbe fare anche i medicinali. Invece li fa fare alle multinazionali, magari agevolandole pure… Investire in questa direzione dovrebbe essere invece il compito primario di ogni comunità civile. Tutti al bisogno potrebberio infatti migliorare a buon mercato la propria salute. Chi paga le tasse poi si sentirebbe molto più soddisfatto.

 

  1. 28/3/2007

CRIMINALITA’ / 2

da Vittorio Grondona - Bologna

Condivido in pieno il post del signor Massimo Mai. Vorrei solo aggiungere la seguente riflessione. Come è possibile pensare che chi non è messo in condizioni di vivere decentemente in una società possa avere dei riguardi per il prossimo. Creare lavori precari ogni giorno, licenziare i cinquantenni e lasciarli per anni senza stipendio in attesa della pensione, squalificare i versamenti previdenziali, sfruttare la liquidazione dei lavoratori, negare una buona sanità gratuita, aiutare solo le imprese i cui imprenditori padroni guadagnano agli effetti fiscali meno dei loro dipendenti, significa prepare un futuro sempre meno sicuro per tutti.

 

RIFERIMENTO 27/3/2007

CRIMINALITA'

da Massimo Mai

La realtà che conosciamo è frutto di interazioni sociali, è una realtà costruita socialmente attraverso mediazioni e contrattazioni continue di significati. I nostri discorsi reificano gli argomenti che trattano e alla fine hanno un effetto "reale" sul mondo. Per questo motivo mi sembra controproducente, ai fini che si propone di ottenere, la manifestazione per la mancata sicurezza dei cittadini di Milano. L'effetto che ottiene è quello di creare una realtà piu insicura di quello che è effettivamente, visto che i dati statistici riportano un calo dei crimini. Le autorità piuttosto che soffiare sul fuoco delle paure dovrebbero lavorare per ridurre gli spazi dove la criminalità può agire. E non è vero che l'unico sistema sia sempre e solo il poliziotto.

 

  1. 29/3/2007

TUTTI A CASA DISOCCUPATI CHE SI RISPARMIA…

da Vittorio Grondona - Bologna

Il Ministro Padoa Schioppa, quello cioè che sa fare molto bene i conti delle rimanenze, delle spese e degli incassi quando prepara una finanziaria, ha detto che per risanare le Ferrovie bisogna licenziare il personale. Pare infatti che nei paesi esteri, ai quali secondo lui l’Italia dovrebbe ispirarsi anche in materia di gestione ferroviaria, i treni viaggino praticamente da soli e la manutenzione delle infrastrutture sia a carico della Fata Turchina… Da quando le FS nel 1992 sono state trasformate in S.P.A. il personale è stato ridotto del 50%... Non mi sembra che in compenso le cose siano però migliorate, anzi, il servizio offerto oggi pur essendo peggiore di allora, costa molto di più, non solo all’utenza, ma soprattutto alle stesse ferrovie ed alle amministrazioni periferiche a cui fanno carico i sevizi locali destinati ai pendolari.

 

RIFERIMENTO 2/4/2007

PADOA E LE FERROVIE

da Roberto Vittorioso

Rispondo a Emilio Pierini: innanzitutto per complimentarmi per la pragmaticità della figlia, poi per puntualizzare che DA SEMPRE la soluzione “ideata” dai nostri manager di Stato è sempre stata unica ed identica per tutti: alzare i prezzi e diminuire il Personale. Il primo fu Ligato, e così via fino a Necci, Schimberni, Cimoli e tanti altri. Fortunatamente ha altre idee Moretti, in quanto, a differenza di tutti gli altri, lavora in Ferrovia, come me del resto, da 30 anni. Infatti sta impostando una politica di riduzione dei costi, senza buttar fuori nessuno, e partecipazione di tutti a tutte le attività utili ad elevare il livello del servizio offerto ai nostri Viaggiatori, puntando soprattutto sullo spirito di corpo,che, malgrado tutte le frustate e le frustrazioni degli ultimi anni, ci lega tutti.

 

RIFERIMENTO 30/3/2007

PADOA E LE FERROVIE

da Emilio Pierini

Padoa Schioppa, attuale ministro del Tesoro laureato Bocconi, frequentatore di master al MIT di Boston ed ex direttore generale per l’economia e le finanze dell’Unione Europea, ieri ha rivelato che per sanare il bilancio delle Ferrovie bisogna ridurre il personale ed aumentare (liberalizzare, secondo lui) il prezzo dei biglietti. Mia figlia, 7 anni da compiere tra due settimane, questa mattina mi ha chiesto la nuova Playstation 3. Ad un mio diniego ha riferito: “potremmo trovare i soldi per acquistarla comprando meno vestitini e facendo lavorare di più la mamma” Delle due l’una: o mi trovo dentro casa un futuro ministro del Tesoro (finalmente una donna), oppure il curriculum formativo di Padoa Schioppa è decisamente sopravvalutato.

 

  1. 30/3/2007

CARTA CANTA /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Silvio Berlusconi ha sbagliato ancora una volta i tempi della riflessione.

 

RIFERIMENTO 29/3/2007

CARTA CANTA

di Marco Travaglio - Repubblica.it

Messaggio sociale
"E' un messaggio sociale, non politico, perché la politica deve saper cogliere i bisogni sociali dei cittadini"
(Letizia Moratti, sindaco di Milano, FI, illustra i contenuti della fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)
"Zingari foera di ball"
(messaggio contenuto nello striscione da sfilata dietro cui cammina l'on. Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)
(29 marzo 2007)

Un uomo tutto d'un pezzo
"Il prestigio dell'Italia e la pace nel mondo sono per la Casa delle libertà valori di riferimento irrinunciabili. Vengono prima di ogni tattica politica e di ogni interesse di parte. Per questo il nostro governo aveva deciso l'invio di un contingente in Afghanistan. Siamo persone serie e coerenti. Non permetteremo certo che i nostri soldati vengano abbandonati a se stessi". (Silvio Berlusconi, Ansa, 12 luglio 2006).
(28 marzo 2007)

Prezzi scontati
"Noi siamo persone coerenti e gente seria e daremo il nostro appoggio al rifinanziamento della missione in Afghanistan. Il nostro voto è scontato".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007)
"Non vedo come potremmo non votare per il rifinanziamento dell'operazione in Afghanistan. Dobbiamo farlo per coerenza, anche perché l'abbiamo decisa noi".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007).
"Voteremo per il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Noi voteremo sì perché un Paese si deve comportare con serietà e deve avere una politica chiara e leale verso gli alleati".
(Silvio Berlusconi, "Radio anch'io", 1° marzo 2007).
"Quel voto lo dobbiamo per senso di responsabilità verso i militari. So che i nostri elettori sono perplessi perché questa sarebbe una grossa occasione per mandarli a casa, ma come si fa?".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 8 marzo 2007).
"Sul rifinanziamento della missione in Afghanistan stiamo riflettendo: non c'è nulla di scontato".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 23 marzo 2007).
(27 marzo 2007)

 

  1. 31/3/2007

SUGGERIMENTO STRAVAGANTE

da Vittorio Grondona – Bologna

Gentile e simpatica avvocato Lina Arena, già dal 12/9/2001, e non dall’11/9/2003 – v. suo post ore 11,33 del 2/11/2001 - sul suo terrazzo sventola bandiera americana… Ora si lamenta che, nonostante il suo bellissimo appassionato gesto, i suoi amici filoamericani non le hanno mai manifestato segni di compiacimento. Provi allora a mettere al fianco della solitaria bandiera americana anche quella di Rifondazione Comunista… Poi attenda ed osservi. Si accorgerà che le bandiere si comporteranno meglio degli uomini. Svolazzeranno accarezzate dal vento accontentandosi del loro spazio senza mai disturbarsi. Noterà inoltre che l’originale esperimento, almeno questa volta, procurerà un pizzico di curiosità anche fra i suoi amici.

 

RIFERIMENTO 31/3/2007

LINA (ARENA) LA FANATICA

da Vincenzo Rocchino, Genova

Caro Csf, credo che almeno una spiegazione ce la devi del perché qualcuno possa godere di particolare gradimento e vedere pubblicati i suoi post, nonostante i contenuti. Uno di questi è l'avvocata (che gode anche del singolare privilegio – negato a tutti gli altri – di vedere il nome preceduto dal titolo professionale). Andando al sodo, cosa significa il post odierno, col quale pretenderebbe "un premio dall'ambasciatore americano" ? Cosa inorgoglisce tanto l'avvocata della politica americana, al punto di sbandierare tre/bandiere/tre? Forse perché, Bush, nonostante abbia Parlamento e Senato contro, insiste nella sua disastrosa guerra personale?

 

RIFERIMENTO 31/3/2007

L’AVVOCATO ARENA SEMPRE PIÚ SIMPATICA

da Pier Franco Schiavone

Quando questo blog, prima o poi, chiuderà, la signora Arena ci dirà finalmente chi è, nel senso che svelerà tutta se stessa. Credo che è effettivamente anticomunista (da ex, e gli ex sono i più crudeli, come quelli che smettono di fumare), credo che nutra una sincera antipatia per la sinistra Italiana, credo anche che sia filo-americana. Però l’esasperazione del suo linguaggio a volte mi fa ritenere che ci giochi, che lei sí, faccia provocazione. La storia delle tre bandiere sul balcone è chiaro esempio di ostentata eccentricità. Sono stato negli Usa e, a Boston, ho visto una bandiera persino su un altare, ma tre tutte insieme su un balcone, no. La disperata richiesta di gratificazione all’Ambasciatore è un capolavoro d’ironia. Brava. Posso venirla a salutare semmai un giorno capitassi nella splendida Catania?

 

RIFERIMENTO 30/3/2007

VOGLIO UN PREMIO DALL'AMBASCIATORE AMERICANO IN ITALIA

dall'avv. Lina Arena

E' dall'11 settembre 2003 che faccio sventolare dai miei balconi tre belle bandiere americane.Mentre i miei avversari politici hanno trovato da ridire e da ridere nessuno dei filoamericani italiani o filoamericani-americani mi ha rivolto un segnale di apprezzamento e di riconoscenza per il coraggio che ho manifestato.In alcuni momenti di particolare turbolenza della vita politica internazionale mi accade di notare che le macchine prendono il largo e che non degnano di attenzione il posteggio solitamente occupato sotto i miei balconi. Poichè l'indifferenza delle autorità americane mi provoca fastidio, chiedo che l'ambasciatore americano attenzioni il mio coraggio e lo ritenga degno di lode. E' troppo destare l'attenzione di Rudolph Sfogli che vive a Roma e che magari getterà uno sguardo sfottente su questo blog? Vorrei essere premiata con una targa o con una lapide. Si equivalgono.

 

APRILE 2007

 

  1. 2/4/2007

TELECOM COME TANTE ALTRE

da Vittorio Grondona

Privatizzare e poi vendere agli amici, italiani o stranieri fa poca differenza per il grave danno comunque subito dalla società. Queste sono le nuove guerre praticate dal democratico occidente. La politica che benedice ed aiuta la realizzazione delle privatizzazioni dei beni pagati da tutti gli italiani è il cavallo di Troia dei famelici avvoltoi che oggi guerreggiano solo a suon di quattrini. E si sa, i quattrini, quatti quatti, riescono a produrre per i più poveri risultati devastanti simili a quelli procurati dalle guerre. Il sangue non si vede, ma di sicuro c’è.

 

RIFERIMENTO 2/4/2007

TELECOM

da Biagio Coppola

Che strana notizia sui giornali di oggi in merito alla Telecom! Quando si dice la storia si ripete! Col governo D’Alema, alla fine degli anni ’90, fu consentito ad un gruppo di persone, che definirei “avventurieri senza scrupoli” , di entrare in Telecom con una minima spesa salvo uscirne un paio d’anni dopo con plusvalenze incredibili, tali da consentire, al più in vista del manipolo di eroi di comprarsi la Piaggio e la MotoGuzzi. Oggi, di nuovo con i “comunisti” al governo, il Tronchetto sta per mettere in atto la stessa operazione. Credo che qualcuno debba rendere conto al paese di questi atti banditeschi e il governo debba impedire tali operazioni nella misura in cui si definisce di sinistra, altrimenti dov’è la differenza con il precedente governo delle destre?

 

RIFERIMENTO 4/4/2007

TELECOM

da Biagio Coppola

Le imprese americane comprerebbero con poca spesa Telecom Italia grazie alla struttura della catena di controllo che è il vero punto debole e che ha impedito alla azienda di crescere e che ora la penalizza definitivamente. Telecom,occorre dirlo,rischia una ulteriore fase di stallo e di incertezza con pericoli di spacchettamento. E risulta, poi, eloquente l’attenzione che tutti i soggetti interessati, a partire dalle banche, continuano a rivolgere esclusivamente all’acquisizione di Olimpia e non al resto della platea azionaria. Non va neanche sottovalutata la dimensione internazionale di questa trattativa rispetto alla quale c’è il rischio di uno svuotamento del patrimonio tecnico e professionale dell’azienda insieme all’incertezza che ancora permane sugli assetti regolatori della Rete.
Appare positivo ma, ahimè, in ritardo il giudizio critico che singoli ministri hanno espresso rispetto alle decisioni di Pirelli di trattare con AT&T e American Movilas. Sono mesi che il Governo ha deciso di non intervenire direttamente e quando lo ha fatto, come da ultimo ancora il Presidente del Consiglio, è sembrato dare un avallo preventivo alle decisioni poi assunte dall’azionista di riferimento. Il sangue versato, e che c’è di sicuro, al quale alludeva Grondona è quello dei lavoratori che stanno pagando sulla propria pelle queste manovre che arricchiscono i soliti noti.

 

RIFERIMENTO 4/4/2007

POLITICA ITALIANA, OVVERO COMMEDIA DELL’ARTE

da Pier Franco Schiavone

Nell’antico cliché dell’italiano zuzzurellone c’è del vero. Vediamo gli ultimi esempi. Il partito dei Pensionati rientra nel centrodestra (speriamo in un riequilibrio con l’ingresso nel centrosinistra del Partito degli Allevatori di Cozze). Calderoli, dopo aver prodotto la famosa legge porcata è stato incaricato di proporne un’altra che, presumibilmente, chiamerà vaccata. È già salito al Colle, ma non sappiamo se Napolitano l’abbia scaraventato giù dalle scale, come meriterebbe. Intanto l’AT&T chiede di acquisire Telecom, una società le cui infrastrutture hanno pagato gli Italiani negli ultimi 50 anni col canone. I politici che fanno? La sinistra si è spaccata (ma va?), Fini continua a dare aria ai denti (non c’è niente di male che le tlc vadano in mani straniere) come se il suo partito si chiamasse Alleanza Internazionale. E cosa dice Berlusconi? È il mercato, ragazzi! Infatti, Tedeschi, Francesi, Americani e Inglesi, che notoriamente di mercato non capiscono una mazza, si tengono strette le proprie eccellenze e di noi ridono, ridono, ridono. Maledizione!

 

  1. 4/4/2007

ANCORA TELECOM

da Vittorio Grondona - Bologna

La Telecom è stata acquistata con dei pagherò: “Con la simpatia del governo D'Alema e con i soldi delle banche. Cioè col debito.” (E.Scalfari). Chi l’aveva comprata l’aveva poco dopo rivenduta a Marco Tronchetti Provera al doppio del prezzo azionario di acquisto. Per risanare le sue aziende in crisi, Olimpia e Pirelli, il nuovo padrone riuscì praticamente ad aumentare di tre volte il debito di partenza svendendo a prezzo di realizzo anche alcune garanzie (asset esteri) del primo compratore (Colaninno-Gnutti). Lo Stato Italiano non ha quindi incassato nulla. Ciò significa che tutto il popolo italiano al quale apparteneva di fatto l’intero patrimonio Telecom è stato gabbato dai politici che avevano permesso il lancio dell OPA per la privatizzazione all’acqua di rosa dell’azienda telefonica nazionale. Ora sembrerebbe quindi genericamente normale che un padrone possa disporre come meglio creda del suo patrimonio… Io penso invece che uno Stato come si deve, in casi particolarmente importanti per la società come questo, dovrebbe trovare il modo di impedire a chiunque di fare interessi personali in contrasto con gli interessi dell’intero Paese. Invito il signor Paolo Capè di Milano di dare un’occhiata al commendo di Eugenio Scalfari del 21/9/2006 che allego.

 

IL COMMENTO 21/9/2006

Chi ha munto la vacca
dei nostri telefoni

EUGENIO SCALFARI

ROMA- L'affare Telecom approda in Parlamento; in Senato col ministro Gentiloni avremo la prova generale, poi alla Camera la prossima settimana con Prodi in persona. L'affare Telecom - come ama chiamarlo usando un francesismo peggiorativo l'ex ministro Tremonti - in realtà non è un "affaire", ma è certamente un problema. Del quale giova esaminare la dimensione, le incognite, le possibili soluzioni. E i protagonisti: Prodi (e Rovati), Tronchetti Provera, Guido Rossi. Nello sfondo del passato Colaninno; nello sfondo del futuro forse Berlusconi. Al centro l'azienda telefonica, malamente privatizzata e di fatto ancora in posizione monopolistica.
Proprio dall'azienda deve cominciare la nostra analisi. Dai suoi debiti. Dai suoi ricavi. Dai suoi (insufficienti) investimenti. Dal suo azionariato. Con una prima precisazione per sfatare un luogo comune ripetuto in questi giorni da tutti, nessuno escluso: non è affatto vero che Telecom sia schiacciata dal suo debito. Non è quella la sua malattia. Esso ammonta a 41 miliardi; probabilmente, calcolando operazioni a breve su titoli "derivati", si arriva a 45. Si tratta certamente d'una mole imponente e tuttavia gestibile. In buona parte sotto forma di bond a tasso fisso e lontana scadenza, e di anticipazioni bancarie a lungo termine.

A fronte di questo debito ci sono ricavi e "cash flow" altrettanto imponenti e un attivo patrimoniale di tutto rispetto. Non è dunque questo il punto debole dell'azienda, bensì la struttura dell'azionariato di controllo. Il punto debole, anzi debolissimo e patologico, non sta dentro Telecom Italia ma a monte, nella lunga catena societaria al vertice della quale troviamo la finanziaria personale di Tronchetti Provera il quale, da quel puntino lontano lontano, controlla la più grande azienda italiana con soltanto l'1 per cento di capitale, attraverso Pirelli e Olimpia. Anche queste società - che sono soltanto scatole finanziarie salvo un pallido residuo industriale nella Pirelli - sono fortemente indebitate senza tuttavia generare flussi di ricavi e di "cash flow". La loro fonte di sostentamento unica è Telecom, a condizione ovviamente che la grande azienda a valle trasformi a ritmo accelerato i suoi profitti in dividendi per i piani alti e altissimi della catena di controllo.
Si configura in tal modo una geometria non nuova nel capitalismo italiano, spinta in questo caso al suo limite estremo: il potere di comando che dal remoto puntino Tronchetti si irradia verso la base aziendale incatenandone le decisioni agli interessi dell'azionista di riferimento e il flusso di risorse finanziarie che quell'azionista confisca a proprio vantaggio depauperando l'azienda che le produce. Il paradosso è qui: Telecom Italia dovrebbe essere l'azienda-figlia, invece nella realtà dei fatti è l'azienda-madre dei suoi genitori Olimpia, Pirelli e, su su, Marco Tronchetti Provera.

Questa anomalia c'è sempre stata in Telecom fin da quando fu privatizzata e affidata al "nocciolino duro" in cui la Fiat fungeva da leader di riferimento. All'epoca - si parla di un decennio fa - la Fiat con una decina di altri nomi rutilanti guidò per circa un anno la ex Stet monopolista pubblica della telefonia, con una partecipazione dello 0,6 per cento del capitale. Il consiglio d'amministrazione era guidato dalla famiglia Agnelli e da istituti bancari amici. Presidente era Guido Rossi che aveva accettato l'incarico per guidare la ex Stet privatizzata verso una struttura di "public company", cioè una società senza azionisti di riferimento guidata da un forte management.
Rossi non ha mai nascosto questa sua preferenza verso la "public company" quando si tratta di società di grandissime dimensioni con impegni di investimento ben superiori alle capacità del capitalismo familiare. Ma nel caso Telecom non riuscì a far passare quel suo disegno. Gli Agnelli glielo impedirono, forse anche per non mettere in crisi "ideologica" il capitalismo familiare che aveva il suo massimo esempio proprio a Torino nella struttura dell'accomandita di famiglia che attraverso Ifi-Ifil controllava il pianeta Fiat con il 30 per cento del capitale. Rossi abbandonò. E abbandonarono anche i torinesi subito dopo sotto l'offensiva di un'Opa di proporzioni per l'Italia colossali, lanciata dalla cosiddetta "razza padana": Colaninno-Gnutti sull'asse Mantova-Brescia, alla conquista di Roma. Con la simpatia del governo D'Alema e con i soldi delle banche. Cioè col debito. Che fu, all'epoca, di 38 miliardi.
C'è una differenza strutturale tra la Telecom di Colaninno-Gnutti e quella di Tronchetti-Benetton (nella quale per altro i bresciani di Gnutti sono rimasti fino all'altro ieri)? Una differenza c'è e non è da poco. La Telecom di Colaninno possedeva una rete di partecipazioni in aziende telefoniche all'estero che costituivano altrettanti tesoretti. Sono stati tutti venduti da Tronchetti due anni fa al prezzo di realizzo di 15 miliardi, salvo la Telefonica do Brasil che dovrebbe essere venduta nel prossimo futuro ad un prezzo tra i 7 e i 9 miliardi. Ciò vuol dire che il debito dell'epoca Colaninno, al netto di questi "asset", non era di 38 bensì di 13 miliardi, oppure di 23 se non si considera la società brasiliana. Fa una bella differenza rispetto ai 41 e passa miliardi di debito odierno.
Si tratta ora di capire come mai il debito all'epoca di Tronchetti sia raddoppiato e che fine abbiano fatto i 15 miliardi ricavati dalla vendita delle partecipazioni estere. Presto detto: sono serviti a finanziare l'Opa per l'acquisto delle partecipazioni di minoranza di Tim, la società di telefonia mobile che un anno e mezzo fa Tronchetti aveva deciso di fondere con Telecom portandone la partecipazione dal 70 al 100 per cento.
Ma perché volle il possesso totale del capitale Tim? Perché altrimenti la sua partecipazione in Telecom tramite Olimpia si sarebbe annacquata con l'ingresso dei soci minoritari di Tim. Per conseguenza il flusso di risorse finanziarie da Telecom ai piani alti della struttura societaria sarebbe diminuito. E perché - ultima domanda - voleva fondere Tim in Telecom? Per far lievitare il prezzo di Borsa di Telecom. Tronchetti comprò da Colaninno-Gnutti al prezzo di oltre 4 euro per azione, il doppio della quotazione di allora e di oggi in Borsa. Cercò in tutti i modi di risollevare quel prezzo cui sono legati i margini di garanzia chiesti dalle banche sui debiti di Olimpia e di Pirelli.
In sostanza l'intera politica di Tronchetti è stata condizionata dalla debolezza delle sue società a monte di Telecom, cioè dal suo personale interesse a dispetto di quello della Telecom e dell'ingente massa dei suoi azionisti-risparmiatori.
Questo è il punto debolissimo di Telecom: la confisca delle sue risorse in favore dell'azionista di riferimento.
A suo tempo Raul Gardini fece più o meno lo stesso con la Montedison. Il caso vuole che anche allora, per riparare a quel drammatico crack, fosse chiamato Guido Rossi. Anche allora il buco non era in Montedison ma in Ferruzzi-Gardini. Lo schema è identico. Ha ragione Bersani: l'anomalia è il capitalismo italiano, debole e monopoloide.

Questo è dunque il problema Telecom. Su di esso nasce "l'affaire" politico-mediatico. Tronchetti, che è già consapevole di essere arrivato alla fine della corsa, tenta il diversivo Murdoch: scorporare la rete telefonica di Telecom e scorporare anche Tim. La seconda per venderla e usare i soldi per diminuire il debito, la prima per trasformare Telecom in una società mediatica utilizzando la banda larga della rete e ottenendo da Murdoch i contenuti: programmi, sport, film, intrattenimento.
Deve necessariamente informare il presidente del Consiglio: la rete lavora infatti con licenza dello Stato, occupa suolo pubblico, è un bene pubblico a tutti gli effetti. Non può farne ciò che crede alla chetichella. Per di più lo Stato possiede ancora in Telecom la "golden share". Non intende usarla in conformità alle direttive europee ma essa gli dà tuttavia il diritto di essere informato.
Ci sono due colloqui tra Tronchetti e Prodi. Vertono sullo scorporo della rete. Non una parola sullo scorporo di Tim. Prodi legge quest'ultima decisione sui giornali. Tronchetti sostiene d'averlo informato. Prodi risponde con un comunicato nel quale racconta gli argomenti toccati nei due colloqui. Tim non c'è. Ci sono però altri dati sensibili sulla trattativa con Murdoch. Tronchetti protesta (con ragione) per quelle indiscrezioni del presidente del Consiglio. Ma non si limita a protestare. Fa recapitare a "24 Ore" e al "Corriere della Sera" un documento inviatogli pochi giorni prima dal consigliere di Prodi, Rovati, che contiene un piano (probabilmente redatto da una banca d'affari) per far acquistare dalla Cassa depositi e prestiti il 30 per cento della rete Telecom risanando in tal modo gran parte del debito dell'azienda telefonica.
Scandalo e altissime proteste politiche ed anche confindustriali: il governo vuole dunque resuscitare l'Iri? Rinazionalizzare Telecom?
La difesa di Prodi è debole. Nega di conoscere il piano Rovati. Nega di pensare ad un nuovo Iri. Ricorda (con ragione) che la Cassa depositi e prestiti è stata trasformata in società per azioni da Tremonti e predisposta ad operazioni private con soldi pubblici.
Ma ormai il problema è diventato "affaire" e come tale - dopo ulteriori resistenze di Prodi - sbarca in Parlamento, dove purtroppo si parlerà della spuma politica anziché della sostanza. Di Prodi, Rovati, Tronchetti, anziché di Telecom.

Sulla sostanza intanto è arrivato Guido Rossi. Anche lui suscitando con la sua ascesa-bis alla presidenza della società telefonica, un sommovimento nella Federcalcio e nel Coni.
Per ora Rossi è imperscrutabile, come è giusto che sia. Ma alcune induzioni si possono comunque fare fondatamente.
1. Allo stato dei fatti in Telecom c'è ancora un azionariato di comando: Olimpia, alias Tronchetti più Benetton. Rossi è stato eletto presidente da Olimpia, cioè dal consiglio di Telecom dominato da Olimpia. Immagino che, al momento della nomina, Tronchetti gli abbia chiesto se avrebbe proseguito o invece contrastato le decisioni di scorporo prese pochi giorni prima dal consiglio d'amministrazione. Immagino anche che Rossi gli abbia risposto positivamente.
2. Infatti appena insediato Rossi ha reso esplicita questa sua posizione: accetta le delibere del consiglio. Gli è stato chiesto: quindi Tim sarà venduta? Ha risposto: nelle delibere del consiglio la vendita non è prevista. E' la verità, non è prevista. Se vendere o no è un caso aperto ma lo decide non più Tronchetti bensì Rossi e il consiglio.
3. Olimpia possiede in Telecom il 18 per cento, alcuni fondi d'investimento e altri investitori istituzionali italiani e stranieri arrivano a più del 50 per cento. Il resto è di piccoli azionisti-risparmiatori. Personalmente credo che Rossi al più presto convocherà i fondi per sondare le loro intenzioni su Telecom, sulle sue controllate e sulla sua "governance" futura. Credo anche che punterà per la seconda volta a trasformare Telecom in una "public company".
4. Ovviamente Rossi è contrario ad un'ipotesi di intervento pubblico in Telecom e nella rete distributiva.
Ma qui non avrà ostacoli di sorta.
5. Una cordata italiana o mista per allargare il nocciolo duro? L'opinione di Rossi è sempre stata che l'epoca del capitalismo familiare - anche se composto da famiglie finanziariamente cospicue - è improprio per un'impresa delle dimensioni di Telecom. Personalmente credo perciò che non sarà questa la strada di Rossi. Se invece lo fosse, probabilmente su quella strada incontrerebbe la Fininvest di Berlusconi con tutte le complicanze che il conflitto di interessi dell'ex premier si porta appresso.
Comunque vedremo molto presto in quale direzione Rossi si inoltrerà. E' un grande tecnico. Ho notato che da qualche tempo ha acquistato anche un'esperienza politica prima nascosta dalla ruvidezza del giurista. Non può che essergli d'aiuto nella nuova impresa con cui dovrà cimentarsi.

(21 settembre 2006)

 

RIFERIMENTO 3/4/2007

TELECOM

da Paolo Cape’, Milano

Non condivido le impostazioni che leggo sul blog. Privatizzare vuol dire, ovviamente, vendere a soggetti privati, i quali pagano un prezzo al venditore, cioè allo Stato. Dopo di che il compratore può rivendere a chi vuole. Se le cose vengono fatte secondo le regole del mercato e alla luce del sole, non vedo perché si debba parlare di atti banditeschi o di danni ai cittadini. Sempre che lo Stato faccia la sua parte, che è quella di stabilire regole ferree per la gestione di un bene di interesse pubblico e di farle rispettare. Io credo si debba vigilare su questo, non sulle plusvalenze o sulle minusvalenze di Tronchetti.

 

RIFERIMENTO 4/4/2007

TELECOM /2

da Paolo Beretta

Il problema è che Capé ha ragione. Ormai, essendo divenuta azienda privata, Telecom è scalabile. Questo grazie alle politiche idiote di privatizzazione selvaggia praticate dal governo D'Alema, dove ha ceduto ai privati un'azienda che, monopolisticamente, era l'unica a detenere il cosiddetto "ultimo miglio", in pratica la rete nervosa vera a propria delle telecomunicazioni in Italia. Oggi rischiamo di perdere questo pezzo. Di recente, poi, Rovati si è dovuto dimettere per aver detto una cosa che oggi appare sacrosanta: scorporare la rete fissa e renderla di nuovo pubblica. Errare è umano, ma perseverare a 'sta maniera no.

 

  1. 4/4/2007

L’AVVOCATO… SEMPRE LEI

da Vittorio Grondona – Bologna

Nel caso deprecabile che gli americani venissero veramente in possesso della nostre linee telefoniche, i paesini italiani un po’ isolati, per i quali i capitalisti USA non troveranno in prospettiva alcun concreto interesse economico ad un eventuale anche minimo investimento, dovranno purtroppo scordarsi le nuove tecnologie, come per esempio l’allacciamento internet a banda larga. Un ritorno al telegrafo Morse sarebbe davvero un’ottima lezione per riuscire a capire una volta per sempre che regalare ai privati le ricchezze comuni è un’azione sconsiderata della demenza politica che dovrebbe essere sempre contrastata con ogni mezzo da tutti coloro che hanno un minimo di buon senso.

 

RIFERIMENTO 4/4/2007

CON GLI AMERICANI AL POSTO DI TELECOM DOVREMMO AVERE UNA VERA CLASS ACTION

dall'avv. Lina Arena

La tutela del consumatorte italico soffre di tante pecche e fino a quando la sinistra antiamericana avrà lingua e potere difficilmente il consumatore potrà essere tutelato come quello americano. Con la calata degli USA nella proprietà Telecom potremmo sperare nella introduzione di una vera e propria class action? Dal canto mio, spero in un successo degli americani anche perchè l'economia globalizzata non tollera l'opposizione ottusa delle sinistre, retrograde e medioevali.

 

RIFERIMENTO 4/4/2007

CLASS ACTION? MAGARI

da Massimo Mai

Ormai mi trovo sempre piu d'accordo con l'avvocato Arena, la quale però sbaglia rigorosamente l'indirizzo delle sue invettive. L'unica proposta di class action presente nel parlamento italiano, avanzata nel quinquennio berlusconiano, è dovuta a dei parlamentari dell'Ulivo. In questa legislatura è Bersani che vuole portarla avanti. Mi sfugge il perchè dia la colpa anche di questo alla sinistra comunista. Sarebbe bello importare un po' di leggi dagli Usa. Ad esempio quelle che vietano a chi possiede organi di informazione di candidarsi anche solo a sindaco, o magari quella che impedisce ad una sola persona di possedere più del 49% di un network di informazioni nazionale. O avere una magistratura talmente forte che si permette di smembrare aziende troppo potenti che non permettono il libero mercato. Tutte leggi che i nostri "liberisti" di destra vorrebbero di sicuro...

 

  1. 5/4/2007

LA PORCATA CONTINUA…

da Vittorio Grondona - Bologna

Come temevo i mostri politici stanno studiando una nuova legge elettorale. Sono tutti d’accordo, destra e sinistra, di non ripristinare le preferenze. Dicono che c’è rischio di compra e vendita dei voti. Come se per i partiti non ci fosse lo stesso problema, se non peggiore. Anziché comprare i voti uno alla volta, sembra infatti che per i partiti si possano acquistare addirittura in blocco. Le trasmissioni “W. L’ Italia” di Riccardo Iacona insegnano. Evidentemente i dirigenti dei partiti sguazzano proprio nella melma della “porcata” di Calderoli… Mi vengono spontanee tre considerazioni. 1) Il Governo non è in grado di garantire libere e regolari elezioni; 2) i politici hanno paura della libera scelta degli elettori; 3) i quattro o cinque dirigenti di partito che, beffando il suffragio universale e diretto degli elettori prescritto negli articoli 56, 57 e 58 della Costituzione, vogliono eleggere autonomamente i parlamentari al posto del popolo, sono muniti della faccia più tosta di questo mondo. E che non ci raccontino poi che lo fanno per amor di patria… A questo punto, dopo tutte le polemiche negative e schifate che i politici stessi hanno fatto finora in ogni occasione sull’abolizione antidemocratica appunto delle preferenze, io consiglio di andare a votare per il partito della frutta. Il fruttivendolo sotto casa ci darebbe miglior garanzia e soddisfazione, anche se sappiamo tutti che un po’ di innocua acqua nella verdura ce la mette sempre.

 

  1. 13/4/2007

SBAGLIO DI CERATTI

da Vittorio Grondona – Bologna

Caro signor Alessandro Ceratti, lei sbaglia a pensare che le persone siano diverse a seconda della loro casuale situazione economica. Essere ricchi non è un diritto ed essere poveri, viceversa, non è un dovere. Sono entrambe condizioni create dall’uomo, quindi assolutamente non perfette. Incominciare la vita sociale facendo i lavori più umili farebbe tanto bene anche ai figli di papà. Da grandi sarebbero molto meno prepotenti e molto più efficienti… Soprattutto se inseriti a forza nella politica col barbaro sistema oligarchico attuale.

 

RIFERIMENTO 12/4/2007

LA POVERTA' DELLA VAL CODERA

da Alessandro Ceratti

Come dicevo, avevo una mezza intenzione di andare a farmi una passeggiatona in Val Codera e così è stato. Sono tornato da poco e sono mezzo morto (mille metri di dislivello e 7 ore di marcia -con qualche pausa). E qua finisce la descrizione della gita per evitare itterizie tra i bloggisti. In tutto quel tempo ho avuto modo di riflettere ed elaborare il seguente sillogismo (originato dal fatto che in macchina avevo ascoltato un'intervista a Bertinotti). Premessa 1: Esistono alcuni lavori cui la gente si adatta solo perché è povera e deve sbarcare il lunario. (es. pulitrice di cessi in autogrill, minatore) Premessa 2 Purtuttavia questi lavori sono (spesso) indispensabili. ERGO: E' necessario che ci siano i poveri. E adesso ditemi dove sbaglio.

 

  1. 15/4/2007

SEMPLICEMENTE BREVE

da Vittorio Grondona – Bologna

In mancanza di poveri sicuramente i ricchi (tutti ormai, compresi i gestori di autogrill) si adatterebbero a pulirre i loro cessi da soli. Non solo, sarebbero così oberati di lavoro anche in tutte le altre cose che si troverebbero costretti a passare la loro vita da poveri… Allora: via libera all’immigrazione, in nero o in giallo non importa (schiavitù), ma questa volta senza quote di sorta. Purtroppo nelle brutte cose si ritorna sempre indietro…

 

RIFERIMENTO 15/4/2007

POVERTA'

da Alessandro Ceratti

La mia non era un'analisi antropologica, non divido le persone secondo categorie economiche. Semplicemente affermo che, secondo quel mio sillogismo, sembra che i poveri siano una necessità della struttura sociale. Possiamo dire che non c'è nulla di cui preoccuparsi, visto che i poveri sono tali e tanti che di certo non scarseggeranno in tempi brevi, per cui comunque vale la pena di impegnarsi a diminuirne il numero. Ma rimane la questione di principio: bisogna che un gruppo di persone sia povero, o meglio, misero. Diversamente non troveremo chi pulisce i cessi in autogrill.

 

RIFERIMENTO 15/4/2007

BEATI I POVERI

da Gianluca Freda

Sostiene Ceratti che senza poveri ci toccherebbe rinunciare alla pulizia dei cessi negli autogrill (e magari - orrore! - anche agli autogrill, visto che neanche commesse e baristi nuotano nell’oro). Il ragionamento, come ogni ragionamento di manifesta ovvietà, non fa una piega. Con la stessa logica potremmo dire che occorre valorizzare la criminalità, visto che senza rapinatori e assassini milioni di poliziotti, carabinieri, buttafuori, guardie del corpo e fabbricanti di sistemi di sicurezza finirebbero sul lastrico. Lo sanno bene gli Stati Uniti, che per conservare la propria egemonia si sono dovuti inventare il “terrorismo islamico”. Non essendoci in giro abbastanza assassini, hanno dovuto crearli e finanziarli loro e in molti casi inventarseli di sana pianta. Senza le guerre nate da questa invenzione, l’economia americana - e quindi quella mondiale – sarebbe finita ai pesci da un pezzo. Qualcosa però non quadra. Che il male esista e vada accettato come parte integrante di noi è cosa risaputa da qualunque matricola di filosofia. Che vada sostenuto e incrementato per l’utile funzione che svolge è una novità, un salto logico introdotto dal sistema capitalistico e dalla sua perversa degenerazione. Se non fossi un ateo impenitente, direi che un sistema in cui il male non solo esiste, ma è applaudito per la sua utilità sociale, ha tutte le caratteristiche del regno dell’anticristo profetizzato dai vangeli. Certo, quando a dirlo è un cattolico come Ceratti, la cosa suona molto più convincente.

 

RIFERIMENTO 16/4/2007

POVERI

da Alberto Arienti

I poveri esistono perchè altrimenti non ci sarebbero i ricchi. Questa è una banalità ma anche un dato di fatto: se i beni fossero suddivisi equamente, si vivrebbe magari tutti più serenamante, ma la sensazione di potere che ti viene dalla ricchezza ce l'hai solo se sei circondato da gente che muore di fame.

 

RIFERIMENTO 16/4/2007

DIFFICOLTA' LOGICHE

da Alessandro Ceratti

Come al solito Freda ragiona male. Se i poveri sono necessari per pulire i cessi, non sono affatto necessari i criminali perché non abbiamo affatto bisogno di essere derubati. E se, senza criminali, i poliziotti non avrebbero ragion d'essere, tanto meglio! Pensate: un mondo senza poliziotti. Magnifico! Anche in questa lettera Freda manifesta le distorsioni del suo pensiero comunista. Un lavoro, in questo caso quello dei poliziotti, ha importanza per il bene che porta all'economia della società, e nessuna importanza (a livello economico) per la persona che lo svolge. Se i poliziotti non servissero più: chissenefrega. C'è poi la solita (sacrosanta) tirata antiamericana. Uffa, ma ce la devi mettere dentro proprio sempre?

 

RIFERIMENTO 17/4/2007

A COSA SERVONO I POVERI

da Gianluca Freda

E’ verosimile che molte nuove leve del crimine – del quale Ceratti sostiene l’inutilità – siano persone povere che non volevano iniziare o continuare a pulire cessi di autogrill. Non tanto per il lavoro in sé, quanto per non farsi guardare dall’alto in basso da Ceratti, che li ritiene nati a questo scopo. In questi casi sarebbe bello che il codice penale prevedesse forti sconti di pena. Io che sono comunista ci aggiungerei anche il perdono immediato e una tessera del cinema vitalizia nei casi in cui le vittime del crimine siano persone che ragionano come Ceratti. Il crimine è inutile? Sì, per noi comuni cittadini. Non per chi governa l’economia e ci controlla attraverso i media. Altrimenti perché i media strariperebbero di “emergenze criminali” (i pedofili! I serial killer! Il terrorismo!) anche quando il rischio di incappare in questi crimini è di gran lunga inferiore a quello d i morire sul lavoro o per un errore di prognosi? Altro che inutile, il crimine è vitale per le istituzioni capitalistiche, benché sia eccessivo pretendere che un dipietrista se ne chieda il perché. E’ solo per questo (e qui Ceratti non sbaglia) che anche la povertà è indispensabile.

 

RIFERIMENTO 17/4/2007

SOCRATE E' UN CESSO

da Domenico De Franco

Ceratti dice che senza i poveri non avremmo chi pulisce i cessi. Caro Alessandro, sai meglio di chiunque che non è possibile prevedere delle dinamiche economiche con dei sillogismi, a meno di non voler rischiare il surreale. Ad esempio non è vero che i lavori umili debbano necessariamente mal retribuiti. Pensa all'epoca di Collodi: il signor Maestro o l'Avvocato erano considerati i notabili del paese e il papà di Pinocchio un "umile " falegname. Oggi i falegnami e gli idraulici parcheggiano le loro Mecedes nei vialetti delle loro villette, mentre gli insegnanti si puzzano di fame tra la disistima sociale e dei propri alunni, e i giovani avvocati li vendono a mazzi da cinque al mercato. Come vedi il livello retributivo di un lavoro è determinato dal rapporto tra la domanda e l'offerta e non dalla sua presunta umilta'. Anzi spesso un lavoro è considerato umile proprio a causa del proprio livello retributivo.

 

RIFERIMENTO 18/4/2007

CATEGORIE PROFESSIONALI O DEL PENSIERO?

da Pier Franco Schiavone

A volte leggo polemiche che somigliano tanto a seghe mentali. Che cavolo di discorso è quello sui poveri e i cessi? Ho visto imprese di pulizie negli autogrill con persone deliziose che con tute, guanti e attrezzi adeguati, svolgono il loro lavoro e poi magari la sera vanno a ballare, vanno in pizzeria, fanno le vacanze al mare ed hanno l’auto. Magari se avessero studiato avrebbero fatto l’avvocato o il giornalista. Ma è lavoro. Poi ci sono quelli che di lavoro non ne hanno o che sono monoreddito e magari fanno gli insegnanti e sono più poveri di una coppia di filippini che fa le pulizie. Ma in che mondo vivete? Tra l’altro non mi risulta che esista la professione del pulitore di cessi. Mentre esiste certamente la categoria dei fancazzisti.

 

RIFERIMENTO 18/4/2007

TRAVISARE

da Alessandro Ceratti

Che gusto ci prova Freda a travisare quello che dico? Boh. Ce se ne accorge subito e credo proprio che se ne accorga lui per primo che le sue sono forzature del mio pensiero. E allora perché lo fa? Certo il post viene fuori piuttosto bene, pimpante, un po' aggressivo. Ma questo è tutto. Quel tipo di replica avrebbe senso se non gli importasse nulla del merito di ciò che affermo, come se in buona sostanza risultasse ben fondato e valesse la pena riprenderlo soltanto per fare un po' di sarcasmo. Non so se questo sia il caso (che Freda è sostanzialmente d'accordo con me) ma se così non fosse varrebbe la pena che il nostro lobbista elaborasse degli argomenti un po' più consistenti.
P.S. Ringrazio comunque Freda per averci risparmiato in questa lettera la sparata antiamericana. Purtroppo però l'ha condita con la solita sparata sulla "spectre" che controlla la vita del pianeta.

 

RIFERIMENTO 19/4/2007

BERLUSCONI

da Paolo Beretta

Evidentemente il Cav. ha fatto scuola. Adesso Ceratti si scopre "travisato" da Freda, poi rimarca che, in fondo, Freda stesso gli dà ragione e si augura che fornisca argomenti più consistenti. Premesso che l'intervento più efficace in questa storia l'ha fatto, come spesso accade, Schiavone, mi suona molto difficile definire inconsistenti gli argomenti nelle repliche di Freda, vista la ancor maggiore evanescenza di quelli che le hanno generate.

 

RIFERIMENTO 19/4/2007

I GRANDI MAESTRI

da Gianluca Freda

Caro Ceratti, non ho travisato il suo pensiero e non sono per niente “d’accordo” con lei. Lei ha detto che i poveri sono necessari alla società perché svolgono lavori umili. Io sostengo che sono sì necessari, ma per alimentare la criminalità, che è indispensabile ai governi (non certo ai cittadini) per mantenere potere e controllo sulle masse. Non mi ringrazi per averle risparmiato la “sparata antiamericana”. Non l’ho fatto. Gli americani sono i massimi maestri mondiali nel creare e strumentalizzare la criminalità per finalità di controllo politico ed egemonia economica. Dopo tutto l’11 settembre l’hanno inventato loro ed è stata solo l’ultima di una lunga serie di mirabolanti invenzioni.

 

  1. 17/4/2007

PARTITO DEMOCRATICO

da Vittorio Grondona – Bologna

Tradizione: nessuna; ideale: il potere; idee: solo quelle di chi lo comanderà. In poche parole trattasi di partito elaborato a tavolino con l’unico scopo evidente di potere comandare e di realizzare senza tante storie i desideri dei capi dirigenti per cinque lunghi anni in caso di vittoria elettorale. Una pacchia!...

 

RIFERIMENTO 18/4/2007

PARTITO DEMOCRATICO /2

da Pier Franco Schiavone

E l’Ulivo? Lo trapiantiamo nella villa Sarda del Berlusca? In ogni caso non aderirò, come elettore, ad un partito che annovererà suor Binetti ma non Angius, resterà fuori Mussi ma includerà Melandri e quel cicoriomane di Rutelli che manda le coppie sterili Italiane in Spagna. Scherziamo? Tra quelli che conosco e che votano a sinistra, quasi nessuno andrà a votare, me compreso, mentre ci andranno i miei amici di destra. Nel 2009, quando sarà attribuito il diritto alla pensione ai nuovi e si tornerà a votare, il centro sinistra prenderà una tale scoppola che forse sarà la volta buona per cambiare classe dirigente. Forse!

 

RIFERIMENTO 19/4/2007

ANCORA SUL PD

da Pier Franco Schiavone

La domanda è: esistono ancora i partiti? La mia impressione è che, in questa fase della nostra storia, si siano trasformati in centri di potere privi di contenuti e che pertanto esista il rischio che nuove formazioni consistenti, senza un progetto serio, possano produrre qualche pericoloso populista, a destra ce n’è già uno. Il PD sarà il risultato della somma di due partiti già esistenti. Al PD non parteciperanno i socialisti, forse ne resterà fuori Di Pietro (meglio per il PD date le idee fascistoidi espresse da alcuni suoi iscritti), Mastella e pezzi dei DS. Ma la logica non vorrebbe che si bloccasse tutto e se ne riparlasse più in là, dopo, magari, aver ascoltato gli elettori?

 

RIFERIMENTO 19/4/2007

ANCORA SUL PD

da Isabella Guarini

C'è molto da discutere sulla denominazione PD di un partito che aspira a essere nuovo rispetto a quelli che lo generano. In che consiste la novità?. Nel Democratico? Allora potrebbe sorgere il sospetto che i genitori non lo fossero. Oppure Democratico è un richiamo a quello americano nella prospettiva "global". Se no, perché usare definizioni pleonastiche dal momento che la democrazia è consolidata nel nostro paese e in Europa? Boh! Per i vecchi democratici cristiani, il problema è semplice. Basta eliminare i "cristiani".

Considerazioni un po' severe, in un paese nel quale nessuno sussulta per un partito che si chiama "Forza Italia".

 

RIFERIMENTO 20/4/2007

DEMOCRATICI

da Isabella Guarini

Caro CSF, i partiti attuali devono essere tutti democratici per statuto e devono perseguire gli ideali della Repubblica, altrimenti non potrebbero godere dei finanziamenti pubblici. I partiti non democratici, teoricamente, non esistono o sono invisibili. Perciò penso che sia pleonastico denominarsi democratici, mentre potrebbe essere una novità sostanziale quella della "partecipazione". Gaber cantava, libertà è partecipazione. Che potrebbe divenire realtà con i potenti mezzi di comunicazione informatica. Per "Forza Italia" proporrei di togliere "Forza". Resterebbe "Italia", che non è poco, visti i giacimenti culturali che abbiamo!

 

RIFERIMENTO 20/4/2007

PD

da Dan Galvano, Basilea

Finalmente formiamo quest'accozaglia che sarà il Piddì. Largo ai giovani? Alle nuove leve? Agli eterni ragazzi Letta-Melandri-Rutelli? No. E Perchè no? Perchè Fassino la vede in un altro modo: "Nel Partito Democratico vorrei CIAMPI". Meno male che per noi ragazzi reali c'è sempre l'estero.

 

RIFERIMENTO 21/4/2007

PD

da Biagio Coppola

Il diafano Fassino più che il traghettatore dei DS verso il PD mi ricorda, mutatis mutandis, il barone Von Masoch che accompagnava la moglie al treno quando andava dall’amante. Infatti con lo stesso fervore sta consegnando, per quanto gli compete, il nuovo soggetto nelle mani di Veltroni. Deve essere davvero frustrante!

 

RIFERIMENTO 22/4/2007

PARTITO DEMOCRATICO

da Paola Bensi

Ho sempre temuto che sarei "morta" democristiana.
Non avrei mai pensato che un giorno sarei stata costretta a "diventare" democristiana.
Mah!

 

RIFERIMENTO 27/4/2007

PARTITO DEMOCRATICO

da Alessandro Ceratti

Io devo ancora incontrare un diessino che mostri un qualche entusiasmo per il partito democratico. A me sembra che Fassino, D'Alema ecc. non si rendano conto del disorientamento che stanno provocando nel loro elettorato. Per esempio: sui Dico. Come sapete, per la mia formazione personale, questo non è un tema che mi sia particolarmente caro. Però anch'io, che pure la pensodiversamente, arrivo a capire che per molte persone di sinistra si tratta di un passo importante e caratterizzante la loro identità. Milioni di persone, del tutto legittimamente, richiedono un segnale su questo punto. E Fassino cosa fa? Va ad accorparsi in un partito in cui milita la Binetti!

 

  1. 18/4/2007

IPOCRISIE DEL VIVERE MALE

da Vittorio Grondona - Bologna

Chi dice di desiderare libertà e democrazia per sé e per la sua gente non può pensare che sia doveroso chinare le ginocchia davanti ad un credo integralista, occidentale od orientale che sia. Tanto meno può essere convinto che esista un Dio Supremo Creatore che desideri questo. Quando poi, spinto dalla necessità della disperazione, trovasse inevitabile immigrare in altri paesi ritenuti meno oppressi dalle istituzioni e dalle religioni, evitando però nella pratica del comportamento tradizionale di accettare nella nuova sede prescelta proprio quei principi di libertà e di democrazia che non aveva trovato in patria, mi pare che in sostanza fornisca un chiaro esempio di massima ipocrisia.

 

  1.  18/4/2007

CASINI A PORTA PORTA

da Vittorio Grondona – Bologna

Parla per il 90% del tempo ed ogni cinque secondi dice lasciatemi finire… Non fa discorsi demagogici, lui… Nella sua testa manca proprio del tutto il senso della misura. Quel che è peggio dice convinto delle grosse cavolate sul lavoro (degli altri)… Su quello poi che a ruota libera blatera sulle pensioni è meglio non parlarne. Non è compito della politica il benessere degli operai. Ma va! Per lui infatti gli stipendi bassi sono un problema riservato agli imprenditori ed ai sindacati... Che il buon senso ci salvi in futuro dai casini del grande centro! A volte mi domando come abbia fatto CSF a reggere un’intervista con un tipo così sgodevole.

 

  1. 20/4/2007

INVESTIMENTI ESTERI

da Vittorio Grondona - Bologna

A questo punto avrei bisogno che qualcuno mi spiegasse come un comune cittadino possa concretamente valutare autonomamente i motivi per i quali gli investimenti esteri, come appunto quelli vantati, secondo me a torto, da Confindustria e dalla stampa amica per l’acquisto di Telecom, farebbero bene allo sviluppo del nostro Paese. Sono quelli che ci portano dei soldi per creare, per esempio, nuovi posti di lavoro o sono invece quelli che appropriandosi delle nostre strapagate strutture ed infrastrutture, e quindi praticamente dei nostri capitali nazionali, ci portano via non solo soldi freschi e sicuri, ma anche molti posti di lavoro che già abbiamo?

 

  1. 20/4/2007

LA LENTA MARCIA

da Vittorio Grondona – Bologna

La nuova Democrazia Cristiana sta ormai spuntando all’orizzonte e fra poco si papperà il colosso di sinistra. Mi viene quasi da piangere. Dopo una lunga, lentissima marcia durata 86 anni su un percorso difficilissimo, gremito di ogni tipo di pericoli e causa di dolori tremendi per i suoi speranzosi seguaci, il glorioso PCI è arrivato dove l’On. Clemente Mastella ed il Senatore Giulio Andreotti non si sono mai mossi. Una volta si diceva: addavenì baffone! Ora siamo tranquilli che tale pericolo è ormai scongiurato per sempre… A meno che qualcuno non pensi che quella frase si riferisca oggi all’On. Massimo D’Alema.

 

  1. 24/4/2007

CRISI DEL SETTIMO ANNO?

da Vittorio Grondona – Bologna

Non lasciamo che le tradizioni sciocche ci rovinino il blog. Io sono fra quelli che scrivono parecchio, ma credo che interverrei molto meno se le cose andassero meglio. Per esempio in questo periodo il modo autoritario col quale sono governato, sia a livello nazionale che regionale, mi fa addirittura paura. (...) Alcuni miei interventi sono cestinati forse perché il mio chiodo fisso è la società. Tema alquanto noioso e di scarso interesse per chi ritengono di non avere problemi. Da ragazzo ne avevo pochissimi anch’io, ma la “giovinezza”, si sa, fugge inesorabilmente presto. In questo periodo ho fermo nel gozzo il TFR, ma non c’è verso di farlo uscire…

Alcuni tuoi interventi sono cestinati perché lunghi (csf)

 

  1. 27/4/2007

LEGGERE I POST

da Vittorio Grondona – Bologna

Alcuni impongono una seconda lettura. Altri mettono a dura prova la mia scarsa intelligenza. In questi casi mi arrendo e getto la spugna. Trovo orripilanti le castrazioni: (…). Il più delle volte cambiano il senso dell’intervento. Trovo il limite delle 500 battute un concreto impedimento alla chiarezza di un parere. E’ comunque una buona scusa per eludere un’opinione non condivisa. A 500 battute alla volta si prosegue all’infinito sullo stesso problema senza mai riuscire a concluderlo. Sconoscere ne è un esempio.

 

RIFERIMENTO 26/4/2007

(Gli ultimi 3 - finora - della serie "Sconoscere" polemica fra Santi Urso e Oreste Tappi - v. sito Claudio Sabelli Fioretti)

SCONOSCERE E' UN TENTATIVO

da Santi Urso

Opperbacco! chi l'avrebbe detto che una disputa, iniziata civilmente, sarebbe finita, come la rissa manzoniana, a colpi di spada. Vale pero' la pena di incrociare i ferri, perche' la storia dello sconoscere è ricca di insegnamenti (...) Come fa il gentile Tappi a non capire che quel verbo, altro non e', nell'interpretazione di taluni, che un tentativo. Forse riuscira', forse fallira'. Al momento, per esempio, io lo uso, rigorosamente, nel senso di rinnegare, rifiutare, ma l'altra possibilità mi intriga (intrigante fino agli anni Settanta del secolo scorso non, ripeto non, aveva alcuna possibilita' di avere valenze positive, poi i giornali l'hanno sdoganato). Ma sul serio cose cosi' semplici, come la grandezza di D'Alema (giusto per fare un altro esempio), sono cosi' difficili da cogliere al volo? (...)

 

RIFERIMENTO 30/4/2007

PAROLE VERSO IL FUTURO

da Oreste Tappi, Roma

Santi, “intrigare” nel senso di “incuriosire”, ecc. non è affatto uno sviluppo imprevedibile del vocabolo italiano, ma un calco dall’inglese “to intrigue”, dallo stesso verbo latino, che ha avuto là un’evoluzione parallela e diversa, tornando poi qui ad occupare un interstizio lessicale libero. Ma per il siciliano “sconoscere = non conoscere” si dovrebbe sconoscere “ignorare”. Allora hanno diritto di concorrere anche “differire” di “Cosa differisce Montezemolo dal suo predecessore?” e “conducente” di “Una mobilitazione più conducente”, per la stessa firma. PS: De Franco, un abbraccio.

 

RIFERIMENTO 27/4/2007

(al Post del signor Oreste Tappi del 30/4/2007: PAROLE VERSO IL FUTURO)

E' NATA!

da Domenico De Franco

Stanotte alle 3 e 40 è nata una ranocchietta di 2 chili e 530 grammi chiamata Alice.


C…o ma non fate altro che figli! Auguri! (csf)

 

RIFERIMENTO 30/4/2007

LA LINGUA BATTE…

da Oreste Tappi, Roma

Grondona, la storia di “sconoscere” sarebbe finita presto, se il simpaticissimo Santi Urso non mettesse al servizio di un lodevole spirito cavalleresco un’idea diciamo romantica dell’evoluzione della lingua, che confonde il gusto (o anche l’ignoranza) del singolo parlante con i fattori reali (e ben noti) del mutamento semantico-lessicale. Niente di male, se la lingua non servisse per comunicare con gli altri. In più, il romantico Santi ama divagare e forse un po’ anche menare il can per l’aia.

 

  1. 30/4/2007

ENTUSIASMO PER IL PARTITO DEMOCRATICO

da Vittorio Grondona – Bologna

Molte sono le critiche. Le mie prima di tutte. Sarebbe gradevole leggere un post che esprimesse entusiasmo motivato sul nuovo partito. Io penso che sia nato in previsione di un premio di maggioranza ripristinato a favore di quella relativa. Per i dirigenti il potere innanzi tutto. E gli altri? Le pecore vanno sempre dove il cane del pastore le guida. Il timore, più che la fiducia, le rende cieche e quindi senza fiatare entrano belando in qualsiasi nuovo recinto.

 

MAGGIO 2007

 

  1. 1/5/2007

UN CALOROSO BENVENUTO AD ALICE

da Vittorio Grondona - Bologna

Ogni creatura che nasce è un faro potente che illumina la via della speranza verso un mondo migliore. E’ una grande festa per tutti, e te ne siamo grati. Complimenti visissimi ai tuoi genitori. Torno di volata ai miei commenti terra terra: signori Domenico De Franco e Franco Vota, CSF Blog: Circolo Senza Fessi… Suona meglio e si addice molto di più agli instancabili partecipanti del Blog migliore d’Italia, non scordatevelo! Fancazzismo è un termine che non possiamo permetterci. Per adesso è ancora riservato ai furbetti dei vari quartierini, ai maghi della nostra stravagante finanza ed infine ai nostri politici che riescono ad abbronzarsi più d’inverno, quando dovrebbero lavorare, che d’estate, quando sono costretti, per distinguersi dalla massa proletaria, ad un ozio spesato nel fresco delle nostre bellissime montagne.

 

RIFERIMENTO 27/4/2007

(vai al riferimento del signor Domenico De Franco, già riportato in precedenza)

 

RIFERIMENTO 27/4/2007

BLOG O SITO NON E' LA STESSA COSA

da Franco Vota

Paragonare queste pagine a quelle di Beppe Grillo non ha molto senso dal punto di vista tecnico. Quello è un blog, dove il titolare scrive di un argomento e chiunque, anche in forma anonima, può commentare in tempo reale semplicemente riempiendo l'apposito form. Questo invece è un sito, dove il titolare parla poco e si limita a gestire il traffico pubblicando in differita gli interventi scelti che gli arrivano via mail. Quanto al fatto che scrivano sempre i soliti noti, beh, credo che il numero dei loro post sia direttamente proporzionale al fancazzismo dei soggetti.

 

RIFERIMENTO 30/4/2007

CSF BLOG

da Domenico De Franco

Il blog dell'esclusivissimo Circolo Sublimi Fancazzisti.

 

  1. 1/5/2007

PER CHI CALA L’INFLAZIONE?

da Vittorio Grondona - Bologna

(...) Mi riferisco al calo all’1,5%, riscontrato ad aprile rispetto all’1,7% di marzo, dell’inflazione comunicata, chissà perché in via provvisoria, dall’ISTAT. Io ho l’abitudine di registrare tutti gli scontrini della spesa per la casa che faccio quotidianamente presso i magazzini della Coop (...). Ho fatto la differenza dei costi fra maggio 2006/aprile 2007 e gli stessi periodi 2005/2006, riscontrando che l’importo maggio 2006/aprile 2007 è superiore del 44,67% rispetto ai dodici mesi precedenti. Questa è la statistica che tutti capiscono. Ed è soprattutto reale. Scontrini alla mano riferiti a tenore di vita e composizione famigliare sostanzialmente immutati, stipendio compreso. (...)

 

  1.  4/5/2007

COMICHE TRAGICAMENTE PRESE SUL SERIO

da Vittorio Grondona - Bologna

Un pagliaccio del circo sosteneva comicamente convinto che siccome il gatto mangia il topo, il topo mangia il formaggio, il formaggio è un prodotto del latte della mucca e il marito della mucca, il toro, ha le corna, dire “miao” a qualcuno equivale a dargli del cornuto. Le innocue frasi di Andrea Rivera, pronunciate nel contesto della lunga e difficile presentazione del concerto del 1° maggio, sono state purtroppo interpretate dagli acuti “osservatori” dell’Osservatore Romano e dai soliti media, religiosamente cavalieri serventi, con lo stesso assurdo principio che aveva ispirato la battuta del pagliaccio. Possibile che in Italia sia ancora così difficile mettere definitivamente al bando la censura? Oppure persiste ancora nei due ceti di potere la convinzione che il popolino suddito sia solo un unico ammasso di teleguidati pecoroni idioti incapaci, fra l’altro, anche di dare il giusto peso alle parole di un comico?

 

RIFERIMENTO ESTERNO AL BLOG DI CLAUDIO SABELLI FIORETTI

        Questa è la frase pronunciata  da Andrea Rivera - Fonte Blog di Beppe Grillo  “Evoluzionismo politico” del 2/5/2007

“Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta. Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana".

 

RIFERIMENTO 3/5/2007

LA VIA, LA VERITA' E LA VITA

da Domenico De Franco

La Chiesa si indigna per le parole di Andrea Rivera al concertone del Primo Maggio. E' interessante scoprire chi sia il fantomatico criminale della Banda della Magliana che la Chiesa avrebbe trattato meglio di Welby. Ecco un estratto da Wikipedia: "Enrico De Pedis detto Renatino (1954-1990) è stato uno dei boss della Banda della Magliana. È stato ucciso a Campo dei Fiori. Oltre ai molti misfatti della Banda, e al caso Moro, è legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, il cui caso è stato spesso messo in relazione con l'attentato a Giovanni Paolo II, ma altrettanto spesso con il caso Calvi e ai rapporti tra Vaticano e Banco Ambrosiano. Il bandito ha ricevuto una sepoltura del tutto particolare per un comune cittadino, che risulta ancora più sorprendente trattandosi di un bandito. La sua tomba infatti si trova in territorio vaticano, all'interno della cripta della basilica di Sant'Apollinare; solo alla moglie é stato consentito l'accesso. Ufficialmente, la collocazione della sua tomba è stata spiegata con riferimento a una sua particolare generosità nei confronti dei poveri frequentanti la basilica. Tale motivazione fu espressa per iscritto dall'allora Vicario di Roma cardinale Ugo Poletti." E adesso, chi è che ha il diritto di indignarsi?

 

  1.  5/5/2007

SI PREGA SOLO DA VIVI

da Vittorio Grondona - Bologna

Un morto non va in chiesa da solo. Io penso che chi ce lo porta sia il vero attore della funzione religiosa del suo funerale. Secondo la mia elementare logica sono i fedeli vivi che presentandolo a Dio chiedono per lui misericordia. Una persona poi potrebbe ravvedersi e implorare perdono dei suoi peccati anche nell’ultimo istante della sua vita, all’insaputa di tutti. Credo pertanto che non sia giusto che gli uomini della Chiesa possano arrogarsi il potere di giudicare al posto di Dio la vita di una persona ignorando l’eventualità che in punto di morte quella stessa persona avrebbe potuto ed anche voluto intrattenere un rapporto di pentimento direttamente con Dio.

 

RIFERIMENTO 4/5/2007

"POLVERE DI STELLE"

dall'avv. lina arena

Invece di imprecare contro la Chiesa per pretendere i funerali religiosi ai non credenti Vi invito a riflettere su una carenza insistente nel nostro programma urbanistico: le sale per il saluto ai defunti chiamate " POLVERE DI STELLE".In tutti i paesi civili e soprattutto in USA le sale per i saluti ai defunti sono la regola. Le Chiese servono solo per i credenti e per quelli che credono al paradiso, al limbo ed all'inferno.Chi non crede ha diritto di salutare i propri defunti nel chiuso delle sale destinate allo scopo e chiamate " polvere di Stelle".Invoco questo diritto e chiedo un parere agli esperti sulla materia.

 

RIFERIMENTO 5/5/2007

L'AVVOCATA SI AGGIORNI

da Vincenzo Rocchino, Genova

L'avv. Arena perde colpi; il limbo, secondo B16, non esiste, è sempre stata una bufala; poiché è indubbio che il paradiso, invece, esiste davvero (ma solo su questa terra e soltanto per pochi strafottutissimi ricchi), e che l' inferno effettivamente esiste, ma solo su questa terra, e per quei moltissimi disgraziati che abitano le regioni più infelici di questo pianeta (e non perché siano peccatori), ma solo per il fatto di essere capitati nell'utero sbagliato. Allora perché mai per questi disgraziati, dopo una vita di sofferenza e miseria, potrebbe prospettarsi un'eternità di fuoco e fiamme? Ma per favore…

 

  1. 6/5/2007

BALLE, SEMPRE E SOLO BALLE…COME L’ABOLIZIONE DELL’ICI SULLA PRIMA CASA

da Vittorio Grondona - Bologna

Mille nuovi treni per i pendolari, in tre anni saranno allontanati 10.000 esuberi, la TAV sarà finalmente terminata ed, infine, nel 2010 i conti saranno in attivo. Queste sono le intenzioni dei politici sul futuro delle Ferrovie dello Stato S.p.A., notoriamente con i conti perennemente in rosso. Auguri, quindi. Mi balenano però nel cervello sgradevoli stonature in tutta la vicenda. Già fanno fatica a girare i treni pendolari attuali senza disturbare il traffico veloce. I treni merci poi sono sempre più penalizzati. Con il completamento dell’alta capacità ferroviaria, ma chissà quanto veramente potrà verificarsi, le condizioni miglioreranno di sicuro, ma non credo fino al punto di sopportare altri mille treni che fermano dappertutto. I soldi necessari, dalle voci che circolano, li mette come sempre lo Stato. I primi saranno appunto quelli sottratti dal TFR dei lavoratori dipendenti. I restanti saranno garantiti dalle tasse, pratica questa attualmente molto di moda. I diecimila esuberi andranno in pensione anticipata e agevolata a spese della collettività. (...)

 

  1. 6/5/2007

COOP ED IPERCOOP

da Vittorio Grondona – Bologna

Nella mia città si moltiplicano in maniera strepitosa e con facilità straordinaria, causando inesorabilmente la chiusura di quasi tutte le attività commerciali che li circondano. Si salvono solo quelle gestite dai cinesi e dai pachistani che lavorano praticamente ad orario continuato giorno e notte. Nelle aree interne hanno inserito ogni sorta di ciucciasoldi, dalle librerie ai giochi per i bambini. A proposito di questi ultimi, un giretto virtuale di trenta secondi su un cavallino o su una automobilina costa ben 50 centesimi. Tra pianti e strilli madri e nonni sono costretti ad interrompere bruscamente il divertimento dei loro inappagati piccoli: in pochi minuti se ne va infatti una fortuna.

 

  1.  9/5/2007

INFORMAZIONE DEL CAVOLO

da Vittorio Grondona – Bologna

Credo che la maggioranza dei giovani frequentatori del blog non sappia come siano andate politicamente le cose in materia di tassazione quanto negli anni ’70 fu praticamente sostituito il vecchio regime fiscale, che comprendeva anche la cd “Vanoni”, con le attuali IVA (1972), Irpef (1974) ed altri vari surrogati balzelli inventati nel corso degli anni dai vari Padoa Schioppa, Visco e Bersani di turno. Una vera rapina a danno soprattutto del lavoro dipendente. Molti non se ne resero subito conto proprio per mancanza dell’nformazione giusta al momento giusto. Approfittare dell’ignoranza, nel senso di disinformazione, è la più squallida delle prepotenze politiche. Adesso succede la stessa sorte al TFR. Lo stanno ficcando praticamente gratis nelle tasche dei soliti speculatori mascherati da banche, da assicurazioni, da sindacati e da falsi benefattori dell’umanità operaia che in queste circostanze crescono, chissà perché, come i funghi.

 

  1. 9/5/2007

LA FAMIGLIA TIPO DELLA MINISTRO BINDI

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho avuto l’occasione di vedere il manifesto della conferenza nazionale della famiglia: Cresce la famiglia cresce l’Italia. Vi è’ raffigurata la famiglia tipo auspicata dai promotori: padre, due figli, di cui il più piccolo in braccio al padre, e madre in dolce attesa. La ministro On. Bindi, che di famiglia se ne intende, è visivamente molto soddisfatta della configurazione. Il figlio in braccio al padre, spiega, rappresenta la necessità che il marito sia più presente nella famiglia, perché la madre deve andare a lavorare… Le donne devono lavorare, ribadisce. Ho pensato allora a quale datore di lavoro al giorno d’oggi salterebbe in mente di assumere di buon grado una donna incinta già madre di due figli. Secondo me la ministro non c’è proprio nel mondo reale a meno che non voglia vedere morta di fatica la povera donna, internato in manicomio il suo disgraziato marito e adottati da sconosciuti i loro tre sfortunati figlioli.

 

RIFERIMENTO 9/5/2007

LA FAMIGLIA DELLA BINDI /2

da Pier Franco Schiavone

Ho la sensazione che la Bindi sia un po’ come quella dello scioglilingua: toccame totó, totó nu me tuccà, se me tocca totò me tocca toccá a totó. Nessuna allusione alla sessualità, mi riferisco al fatto che la Rosi, donna intelligente e colta, non voglia lasciare alla destra l’esclusiva sulla famiglia. Critichiamola quanto vogliamo ma, forse sbaglio, con la Bindi ho sempre la sensazione che si possa dialogare. A me fa più incazzare l’aggressione da parte di Ferrero, non che abbia tutti i torti ma questi non hanno ancora capito, e temo che non capiranno mai e perciò non li voterò più, che le liti ostentate portano acqua al mulino della destra. Più che la Bindi, sono personaggi come la Binetti che rendono impraticabile il costituendo PD.

 

  1.  9/5/2007

BRAVO ALESSANDRO ROBECCHI

da Vittorio Grondona – Bologna

Esporre la fotografia del titolare di un sito dovrebbe essere obbligatorio. E’ importante farsi un’idea di chi ci parla e di chi ci ascolta, forse di più che sapere il suo vero nome e cognome. L’estetica, ahimè, è quella che è per tutti. Va secondo i gusti, quindi accontentiamoci di come siamo.

Mi ha appena telefonato Robecchi. Ha detto che l'ho convinto e metterà anche la foto del cane Ombra (csf)

 

RIFERIMENTO 9/5/2007

LIETO EVENTO

da Alessandro Robecchi – Milano

Caro csf, oggi è nato www.alessandrorobecchi.it.
Dillo a tutti

Meglio tardi che mai. Robeck, noto esponente del pleistocene, era rimasto l'unico italiano senza blog. Ho dato un'occhiata. E' bello. Ma contiene due difetti. In home page c'è la sua foto (non è come se si fosse la foto di Giovanardi, d'accordo, ma siamo comunque a due passi dall'orrido) e non bastasse non ho trovato in nessun angolo del blog il minimo riferimento al meglio di Robecchi: il cane Ombra, un intraprendente topone nero che era riuscito a cacciare da casa mia il mio ferocissimo pastore maremmano. (csf)

 

  1. 10/5/2007

TASSE E TFR /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Gentile signor Paolo Capé, mi dispiace di non essermi spiegato bene. Io ho scritto però che l’IVA e l’IRPEF sono una vera rapina nei confronti dei lavoratori dipendenti. Ne sono peraltro estremamente convinto. E’ ovvio che le tasse, quelle giuste e razionali, debbano essere pagate da tutti, però secondo i dettami della Costituzione. Faccio tre banalissimi esempi. Supponiamo che Berlusconi ed un suo dipendente comprino una televisione, tanto per citare un oggetto. Entrambi pagano la maggiorazione del 20% sul valore aggiunto pur essendo evidente al fisco che le capacità finanziarie del primo sono di gran lunga più alte di quelle del secondo. Non solo, ma il Cavaliere, sfruttando gli ingiusti meccanismi fiscali attuali, potrebbe per la sua attività detrarne addirittura l’importo dalla sua denuncia dei redditi. Le detrazioni e le deduzioni IRPEF non tengono minimamente conto della palese stessa differenza di disponibilità, mentre al contrario le aliquote degli scaglioni di tassazione rapportate al guadagno sono palesemente inique. (...)

 

RIFERIMENTO 9/5/2007

TASSE E TFR

da Paolo Cape’, Milano

Trovo sconcertante definire “una vera rapina” imposte come l’IVA o l’IRPEF. La rapina ci sarebbe se le imposte fossero squilibrate a favore di alcune categorie e a danno di altre (e non è così). Quanto al TFR e ai “falsi benefattori dell’umanità”, ognuno fa il suo mestiere. Si dà la possibilità (non l’obbligo) ai lavoratori dipendenti di affidare gli accantonamenti per il loro TFR a gestori professionali che certamente ci guadagnano, ma possono far ottenere al lavoratore medesimo, alla fine, un rendimento molto più alto (se sono bravi). Inoltre i Fondi Pensione, con i soldi affidati in gestione, saranno finalmente in grado, attraverso i loro investimenti, di finanziare le imprese promettenti di più e meglio delle banche.

 

  1. 10/5/2007

FILM: L’ARGOMENTO MI METTE IN CRISI

da Vittorio Grondona - Bologna

Io prediligo i film comici a qualsiasi altro. Pensate che ho quasi l’intera collezione dei film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Una caterva di film di Totò… Fra i seri che mi sono piaciuti meritano di essere citati “La rivincita di Natale” di Pupi Avati (cinque amici si riuniscono nella notte di Natale per replicare una partita di poker giocata diciassette anni prima) ed “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana (Giuseppe Impastato, detto Peppino Impastato, si ribella al padre mafioso e alla cultura del silenzio. Fu ucciso dalla mafia lo stesso giorno in cui fu trovato il cadavere di Aldo Moro. Praticamente oggi nel 1978).

 

RIFERIMENTO 8/5/2007

GATTO MORETTI

da Domenico De Franco

Ieri sera, Il Caimano su Sky. Per l'ennesima volta un film di Moretti mi fa l'effetto gatto-spiaccicato-per-strada: sai che ti farà schifo, ma non puoi evitare di guardarlo!

 

RIFERIMENTO 9/5/2007

I FILM DI MORETTI FANNO SCHIFO?

da Alberto Arienti

Caro De Franco, a lei i film di Moretti fanno schifo, e sono cavoli suoi. Gradirei però sapere quali film apprezza, tanto per farmi un'idea.

E va bene. Scateniamo il giochino. Quali sono i dieci film italiani belli di questi ultimi dieci anni? (csf)

 

RIFERIMENTO 10/5/2007

CINEMA MON AMOUR

da Domenico De Franco

Caro Arienti, per mostrarti che vengo in pace, ti elencherò i miei film d'amore preferiti, anche se non so più discernere i meriti cinematografici dai ricordi che mi evocano...
- A piedi nudi nel parco (in assoluto).
- Colazione da Tiffany.
- Stregata dalla luna.
- Il fantastico mondo di Amelie.
- Delicatessen.
- Camera con vista.
- Romeo e Giulietta di Zeffirelli.

 

  1. 11/5/2007

30 60 90

da Vittorio Grondona – Bologna

Questi numeri che sembrano le misure di un orribile bottiglione sono in realtà i tempi assegnati irrazionalmente ai semafori cittadini dai cervelloni che li amministrano. Io credo che siano la vera causa dell’inquinamento di Bologna. In zona fiera, per esempio, nelle ore di punta od a fiera aperta, l’organizzazione caotica e senza apparente senso logico dei semafori costringe ad inutili snervanti attese di oltre mezz’ora solo per attraversare la Via Stalingrado. I responsabili, che secondo me non desiderano affatto risolvere il problema, invitano i cittadini comuni ad andare in giro a piedi o in bicicletta. Ma dove? Con quale entusiasmo potrebbero inoltrarsi in stupidi itinerari cittadini? Non ci sono quasi più cinematografi, le antiche attività che erano la vita e la bellezza della città sono sparite, i bar rimasti debordano sui marciapieti e sulle strade con antiestetici appendici e sono carissimi. (...)

 

  1. 12/5/2007

QUANDO SI DICE AVERE INIZIATIVA

da Vittorio Grondona - Bologna

Il Sindaco di Padova, Flavio Zanonato, ha dichiarato guerra alla prostituzione. Novello Don Chisciotte ha caricato a suon di multe il mulino a vento dei clienti delle belle di notte. La reazione è stata immediata: prestazione gratis per ogni multa comminata. Rimangonmo pure 10 euro al cliente per prendersi un caffè alla salute dell’originale Sindaco.

 

  1. 13/5/2007

FAMILY DAY

da Vittorio Grondona – Bologna

Dopo la tappa del Giro d’Italia (Enrico Gasparotto prima maglia rosa) ho girato sul due e mi sono imbattuto nel Family Day. Tanti ombrelli dello stesso colore bianco e azzurro, tanti politici che con la famiglia tradizionale non hanno nulla a che vedere e poi lui, il Cavaliere in persona. L’uomo più adatto per glorificare la famiglia. Luca Salerno conduceva in Studio. Bravo, ma secondo me molto amico del giaguaro. Le poche carrellate su Piazza Navona sono state dirette magistralmente per non fare capire nulla di quello che stava dicendo l’intevistato di turno. Zero quindi alla regia. Diverso invece in Piazza San Giovanni… Era lì la festa, d’altronde. Giornalisti sguinzagliati alla disperata ricerca delle famiglie numerose. Tutte felici e timorate di Dio. Essere scritti nel libro divino è proprio un grande dono. Nessuna traccia di quelle altre famiglie, pure esse molto numerose, che al contrario vivono in diciotto in una stanza o che per riciclare un paio di scarpe vecchie per i figlioli rischiano la vita introducendosi nei cassonetti. Qui se si potesse darei dodici alla scrupolosa regia di Piazza San Giovanni.

 

  1. 13/5/2007

BOLOGNA E’ GRAVEMENTE AMMALATA

da Vittorio Grondona – Bologna

Proprio così, per un semplice prelievo c’è posto solo il 30 maggio. Diciotto giorni e nessuno si vergogna. Pare che i bolognesi si siano di colpo improvvisamente ammalati in massa. Negli anni ’80 rispettando l’orario si poteva essere sottoposti ad un prelievo del sangue senza appuntamento ed ovunque… Non si perdeva nemmeno un’ora di lavoro.. Progresso del Cup computerizzato? Mah!... E’ tanto che ci aspettiamo un miracolo da Pio XII per farlo Santo. Riportare la sanità sulla retta via sarebbe veramente un grande miracolo.

 

  1. 14/5/2007

ECCHISSENEFREGA /2

da Vittorio Grondona - Bologna

Gentile signora Isabella Guarini, " Ecchissenefrega" è la stessa frase che pronunciano i clienti delle prostitute quando a Padova prendono la multa.

 

RIFERIMENTO 13/5/2007

ECCHISSENEFREGA

da Isabella Guarini

Caro Grondona, delle prostitute che per protesta non si fanno pagare dai loro clienti c'è una bella frase romanesca:" Ecchissenefrega".

 

  1. 14/5/2007

IMMAGINE DELL’ESSERE UMANO

da Vittorio Grondona - Bologna

Gentile signora Isabella Guarini, sono ormai trascorsi 42 anni dal mio unico sì davanti a Dio ed agli uomini. Di questi tempi è un record. Qualcuno penserà che sono fuori dalla norma, ma io mi sento molto orgoglioso. Tanti anni fa ho fatto una scelta e credo che la mia vita sia stata proprio benedetta dal destino. Può chiamare ovviamente il destino come meglio le aggrada… Oggi risposerei senza esitare la stessa persona. Problemi tanti, ma soddisfazioni molte di più. Due figli ed una stupenda nipotina. Cosa avrei potuto desiderare ancora? Io sono stato fortunato, ma così non possono dire tante altre persone. Perché allora dovrei pretendere da loro l’infelicità obbligandole ad accettare una realtà diversa da quella che desiderano? Chi sono io per costringere altri a fare quello che secondo il mio modo di pensare ritengo sia giusto, ma che per loro giusto senz’altro non è? Ora forse dico un’eresia: Ratzinger e Luxuria sono due immagini della vita diverse, direi quasi opposte, ma nel contempo identiche: sono due libertà che fanno parte della società dei diritti e dei doveri. La diversità di casta e di condizione umana ce la siamo inventata noi con la nostra limitatissima visione delle cose.

 

RIFERIMENTO 13/5/2007

ESSERE FAMIGLIA

da Isabella Guarini

Caro CSF, in questo blog si è tutti convinti di essere nel giusto in merito alla "famiglia tradizionale no, altro sì". Quasi quasi ho timore di scrivere che sono per la famiglia tradizionale, se questa è oggetto d'interventi pubblici, come prevede la Costituzione,. Vuoi vedere che le persone coniugate con rito civile o religioso devono nascondersi per non essere oggetto della decadente satira fatto da saltimbanchi e camaleonti sessuali? In verità se dovessi scegliere un'icona per rappresentare l'esser umano nella moderna società dell'immagine, sceglierei senz'altro Ratzinger, piuttosto che Luxuria, proposta da Anno Zero.

 

RIFERIMENTO 14/5/2007

PRO DICO = PRO FAMIGLIA, ma PRO FAMIGLIA non = PRO DICO

da Dan Galvano, Basilea

Cara Guarini, il punto è che si puo' essere a favore dei Dico pur essendo sposati e propugnatori della famiglia. Purtropoo non era cosi' per quelli che hanno sfilato ieri. Ieri il messaggio è stato: "Chi non è con noi, è contro di noi". Ed era desolante. Io sono a favore dei Dico e della famiglia, e credo fortemente che chi vorrà sposarsi continuerà a farlo, se ci crede. C'è pero' chi desidera semplicemente dare una possibilità diversa ad altri che la pensano e vivono diversamente, affiancandola alla scelta di matrimonio. Continuo a non capire perchè i Dico dovrebbere sfasciare la famiglia. Puo' una coppia di omosessuali che si ama e vuole stare insieme dstruggere la sua di famiglia? Ho provato a ricevere risposta a questa domanda da mia madre - una fondamentalista cattolica - e non ne ho ottenuta alcuna, salvo dimostrazioni di intolleranza verso chi non crede nei suoi stessi principi.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

TRADIZIONI

da Egidio Morretti

Alcuni personaggi si sono eretti a difensori della monolitica e inviolabile famiglia cristiana, dai loro pulpiti di poligami (nel senso di più mogli). Sarebbe troppo facile l'accusa di incoerenza, se non fosse che Santa Madre Chiesa ha sempre tuonato contro il divorzio mentre la Sacra Rota annullava matrimoni.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

ESSERE FAMIGLIA, LO STESSO

da Federica Pirrone, Milano

Per il popolo pro-DICO la questione è “famiglia tradizionale sì, altro pure”. Coloro che si oppongono ai DICO, semmai, rinnegano ogni forma di famiglia al di fuori di quella fondata sul matrimonio. E per questo hanno quasi paura di dirlo, in mezzo a chi la pensa diversamente. Quella paura è figlia della loro stessa intolleranza. Gay, conviventi, laici d’ogni rango, tenete duro e ricordate: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Parola del Signore.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

NON CE L'HO CON LA FAMIGLIA DIVERSA

da Isabella Guarini

Caro Grondona, la mia contrarietà non è verso le persone che scelgono una famiglia diversa da quella sancita dalla Costituzione italiana, ma sta nella loro equiparazione ,come vogliono coloro che spingono per l'attribuzione di diritti che derivino da una pubblica condizione. Vedi reversibilità della pensione e altro. Per quanto attiene all'immagine dell'essere umano, oggi, ho artatamente confrontato due personaggi estremi e culturalmente incomparabili, per significare che la genuinità sia ancora un valore richiesto tra gli umani. Luxuria è una artificio chirurgico, da spettacolo, quasi un Frankestein che non fa più paura a nessuno.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

NON CHIAMATELI DICO. CHIAMATELI SOFA'.

dall'avv. Lina Arena

Invece di appioppare alle famiglie del futuro il nomignolo DICO suggerisco di chiamarle SOFA' e di collegare l'acrostico alle parole: società familiare.La disciplina che si invoca infatti è già contenuta nel codice civile per regolare la corresponsione di un vitalizio e per concordare prestazioni di tipo associativo. L'unica clausola da approvare o da introdurre con legge è quella relativa alla disponibilità del proprio corpo in quanto le prestazioni sessuali, allo stato, non sono consentite dall'ordinamento giuridico se non per reprimerle in caso di prostituzione.La successione dei beni che costituisce l'aspetto più ignobile del rapporto dev'essere affidato alla libertà di fare testamento.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

NON TOCCATEMI LUXURIA

da Valeria Tafel, Pisa

Dire che Luxuria è un "artificio chirurgico" è una delle cose più stupide che si possano fare. A parte il fatto che non credo sia operata, ma poi anche se lo fosse o se lo sarà, ma a voi che vi frega? Luxuria è una delle persone più belle che popolano il parlamento italiano. E' educata, di un'umanità squisita, ha una capacità di esprimersi con garbo e profondità al tempo stesso che la maggior parte dei politici se la sognano, è dolce, ha stile, ha buon senso da vendere, è bella dentro e fuori. Ce ne fossero di persone come lei, capaci di essere complete e armoniose come lei, o come lui, completa e armoniosa probabilmente proprio perché è lei e lui insieme. Ce ne fossero di esempi così belli di semplice umana intelligenza. L'artificio chirurgico ci vorrebbe ai cervelli di quelli che ancora nella vita hanno bisogno di infilare la gente nelle categorie e di giudicare le persone in base al dettaglio morboso della forma o dimensione delle loro parti intime invece che pensare a quanto il potere si sta mangiando i loro cervelli chirurgicamente intonsi.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

MA SAPETE CHI E' LUXURIA?

da Silvia Palombi

Brava Tafel, sottoscrivo, e aggiungo, per gli altri, il suggerimento di leggersi "Chi ha paura della Muccassassina" di Vladimir Luxuria, appena uscito da Bompiani. Intanto per sapere, prima di blaterare, e per darsi la possibilità di conoscere una bella persona e cambiare opinione. Grazie.

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

IL NUMERO PHI

da Isabella Guarini

Visto che la Tafel conosce così bene le qualità di Luxuria, vorrei sapere se possiede anche il numero phi. Grazie.

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

DIFINT

da Oreste Tappi, Roma

Sottoscrivo parola per parola e con gratitudine il mail di Valeria Tafel su Luxuria. Il vero acronimo da inventare, cara Isabella e cara sig.ra Arena, è DIFINT: DIFesa dell’INTelligenza.

 

  1. 16/5/2007

ME CIAMI BRAMBILLA E FU L’UPERARI

da Vittorio Grondona – Bologna

Michela Vittoria Brambilla non fa l’operaia, non fa politica, ma sta solo vicino alla gente. Così almeno definisce i commercianti e gli imprenditori del terziario che rappresenta. Cose da furbi, insomma. Non a caso circola la chiacchiera della sua probabile successione al comando della cdl. I bambini devono avere una mamma ed un papà, canta Povia a Piazza San Giovanni. La signora Eugenia Roccella, femminista mai vista prima di sabato, dice che in Europa le unioni di fatto hanno prodotto solo madri sole. Non capisce perché col facile divorzio a portata di mano (sic) alcune persone insistano tanto a non volersi sposare. (...)

 

RIFERIMENTO 17/5/2007

RENATO SORU

da Daniele Tenerani, Viva el Barça

Mi piace. Dice le cose come stanno, anche con una certa durezza e senza retorica. Ieri sera a Ballarò per questo si è addirittura preso del "trombone e piazzista anni sessanta" da Gasparri. Ma direi che certe cose dette da Gasparri sono complimenti...E poi finalmente Soru ha smascherato il bluff Michela Brambilla. La regina dell'ipocrisia. Questa Berlusconina si dice estranea ai giochi della politica, dalle stanze della politica. Ma è presente ovunque, Rai e Mediaset, a parlare di politica.Soru è una buona risorsa per il Partito Democratico e penso che debba essere ascoltato. Non è banale e merita rispetto.

 

RIFERIMENTO 20/5/2007

LA MAIONESE DELLA PALOMBELLI

da Vincenzo Rocchino, Genova

La performance della signora MVB (Michela Vittoria Brambilla) a Ballarò, è stata un flop; nel confronto col Governatore Soru, la signora ne è uscita con le ossa rotte . Cosa abbia spinto la sviolinata della signora Barbara Palombelli (La Stampa di oggi), che vede in MVB, la rossa dal "piglio combattivo e (dal) linguaggio scandito" (sic!), non si capisce; credo che la panna che la Palombelli sta cercando di montare… sia impazzita. Qualcuno dovrebbe avvertirla.

Ma qualcuno dovrebbe avvertire te che la maionese non si fa con la panna (csf)

 

  1. 17/5/2007

CONOSCERE LE LINGUE

da Vittorio Grondona – Bologna

Io penso che non sia indice di massima intelligenza parlare molte lingue, è solo molto utile e aiuta in diverse occasioni. Del resto il Padre Eterno ci ha opportunamente dotato della mimica e della gestualità con le quali in un modo o nell’altro riusciamo a farci capire anche in Cina. Dipende da quanto tempo abbiamo a disposizione. Gli svizzeri, precisi affaristi per tradizione, confermano la mia opinione. Stupido, ma proprio stupido, è invece produrre un bene ed esportarlo senza fornire le istruzioni, per la verità questo caso è in effetti molto raro, o l’assistenza nella lingua del Paese di destinazione. Io, per esempio, ho avuto l’ardire di spendere una fortuna per un PC di una grossissima e conosciutissima Casa. Per maggiore sicurezza ho pure pagato il prolungamento della garanzia fino a quattro anni. Da quasi subito ho avuto problemi alla tastiera, che però si sono di fatto rivelati irrisolvibili. I centri preposti on line non accettano comunicazioni scritte in italiano. Per gli italiani ignoranti come me che non conoscono l’inglese sono disponibili solo numeri di telefono a pagamento o di Fax. Nonostante le mie richieste prontamente effettuate, per la mia tastiera non si è scomodato nessuno. Forse non conviene, chi lo sa! Per chi non conosce il linguaggio delle cycles (chewing-gum) nessuna pietà, quindi. Questa è la realtà del mercato.

 

RIFERIMENTO 15/5/2007

SVIZZERI TEDESCHI

da Gian Paolo De Tomasi

I tedeschi, si sa, sono considerati quadrati, a torto o a ragione che sia. Gli svizzeri tedeschi credo possano essere considerati cubici. Ho mandato una mail a un negozio on line della svizzera tedesca perché devo fare un regalo a un amico svizzero (italiano). Visto che il loro sito è solo in tedesco (e io non lo parlo), mi sono detto, gli mando una mail (in inglese) dicendogli cosa voglio e chiedendogli di dirmi costo e coordinate bancarie, poi lo spediranno. Gli amici mi rispondono, sempre via mail, in perfetto inglese, dicendomi che loro si rivolgono esclusivamente agli svizzeri tedeschi e che mi danno retta solo se mi rivolgo a loro in tedesco, che sia via mail, fax o al telefono. Chi mi aiuta a mandarli a quel paese, in tedesco ovviamente.

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

SVIZZERI TEDESCHI

di Roberto Vittorioso

In risposta al messaggio di Gian Paolo De Tomasi, devo ammettere che, purtroppo, moltissimi Svizzeri di lingua tedesca sono fermamente convinti di essere gli unici veramente Svizzeri, anche in base al fatto che nei tre Cantoni cosiddetti “primitivi”, che il 1° Agosto 1291 fondarono la base della Confederazione Elvetica si parla, appunto, tedesco. Benché le lingue nazionali siano quattro, comprendendo anche il ladino, capita spesso di vedere, anche nei Cantoni di lingua francese, traduzioni in inglese, arabo, giapponese, e non in italiano né tanto meno in ladino. Mia madre mi racconta che 50 anni fa nella Svizzera tedesca erano già asfaltate anche le stradine di campagna, mentre in Ticino (il Cantone di lingua italiana) ed in Grigioni (quello ladino) non lo erano neanche le strade principali. Non voglio pensare che questo pseudo “razzismo” sia connaturato alla mentalità teutonica, ma fino a qualche anno fa succedeva anche a Bolzano e Merano di entrare in alcuni negozi dove i commessi dicevano di non capire l’italiano (però bastava dire qualcosina tipo “che prezzi da ladri” e vedevi come ti avevano capito bene!!!).

Fra un po' la Svizzera tedesca ci dichiarerà guerra (csf)

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

SVIZZERI TEDESCHI

da Pier Franco Schiavone

Personalmente una volta ho mandato a quel paese una poliziotta svizzera che ha infilato la mano nella mia auto, nonostante le mie proteste, per incollare un ridicolo bollino sul vetro. Siccome verba volant non mi ha potuto dire nulla, avrei negato!

Di bene in meglio (csf)

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

ANCHE GLI SVIZZERI ITALIANI NON SCHERZANO

da Palo Beretta

Il quotidiano Ticinonline riporta la seguente notizia:
"Una denuncia penale contro ignoti è stata inoltrata da Dante Davide Scolari, Consigliere comunale di Gordola, al Ministero pubblico della Confederazione e al Ministero pubblico ticinese. Una denuncia 'per perturbamento della libertà di credenza e di culto e per discriminazione razziale in relazione alla simbologia blasfema presente a livello subliminale nei codici a barre UPC'". In pratica, in ogni codice a barre esistono tre punti di sincronizzazione che viene effettuata scrivendo un '6', di conseguenza un '666' in ogni barcode. Il numero 666 rievoca intenzionalmente la figura della Bestia che è descritta nell’Apocalisse di San Giovanni".

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

SVIZZERI TEDESCHI/2

da Dan Galvano, Basilea

Povero sig. De Tomasi, al suo primo incontro con gli svizzeri tedeschi. Io vivo nella svizzera crucca da un paio d'anni e non posso che confermare le sue impressioni. Chiusi, freddi, imbambolati. Nonostante vivano a contatto con genti di ogni paese e parlino dalle 3 lingue in su, hanno un'apertura ed una elasticità mentale cosi' minime da far rabbrividire. C`è da dire che hanno un senso civico e un senso di responsabilità encomiabili - e su questo noi italiani avremmo tanto da imparare. Ma in quanto a "savoir vivre" ne hanno ancora da apprendere...

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

SVIZZERI TEDESCHI

da Claudio Urbani

Allora diciamola tutta: questi extracomunitari siamo in molti a non gradirli!

 

RIFERIMENTO 16/5/2007

PRECISAZIONE SUL LADINO

da Dan Galvano, Basilea

Nei grigioni si parla il ladino romancio, piu' comunemente detto solo romancio. Il ladino, o piu' correttamente detto ladino dolomitico, si parla nelle zone alpine di Trentino Alto-Adige e Veneto. Dicendo solo ladino alla gente dei Grigioni, si rischia di confonderli con qualcun altro. E loro ci tengono alla propria identità. Dato che su questo blog siamo in procinto di subire l'attacco degli svizzeri tedeschi, non vorrei mai che facessimo irritare anche qualche altro popolo di montagna...

 

RIFERIMENTO 17/5/2007

EVITIAMO SPARGIMENTI DI SANGUE!

da Pino Granata

Smettiamola di dire agli svizzeri tedeschi quello che si pensa di loro. Sono estremamente addestrati militarmente come tutti sappiamo ed un conflitto con loro causerebbe la perdita di molte vite umane. Rivolgiamo il nostro sarcasmo altrove e ricordatevi che è meglio un morto in casa che un pisano all'uscio. Che c'entrano i pisani? Niente, ma suona bene così. Oppure scherza con i butteri ma lascia stare gli svizzeri. Va meglio?

 

  1. 18/5/2007

MASTELLATE QUOTIDIANE

da Vittorio Grondona - Bologna

E’ inutile ciurlare nel manico o ipotizzare. L’On. Mastella sarà Ministro in qualsiasi altro possibile Governo. Adesso è nella fase di lancio per il prossimo salto del dietro front.

 

RIFERIMENTO 18/5/2007

MASTELLA

da Antonio Leonoforte, Roma

Solo due righe per manifestare la mia indignazione per il ricatto che questo individuo pone alla maggioranza, legando la approvazione della legge sul conflitto di interesse alla approvazione delle sue proposte in materia di legge elettorale. Mastella mette platealmente i propri interessi di partito davanti a quelli dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Per quanto mi riguarda questo comportamento è eticamente disgustoso. Ancora una volta resta Di Pietro a combattere per la ineleggibilità di chi ha condanne penali passate in giudicato. Forza Tonino, che prima o poi anche la sinistra si accorgerà della disperata voglia di legalità della cosiddetta società civile (o di quello che ne resta).

 

  1. 19/5/2007

EMERGENZA RIFIUTI

da Vittorio Grondona - Bologna

Allora facciamo finta di non capire. Per smaltire i rifiuti bisogna pagare e pagare tanto. Gli inceneritori esistenti non sono sufficienti per l’enorme quantità di rifiuti prodotti nelle zone dove sono stati costruiti. La rimanenza bisogna inviarla a pagamento in altri siti… tenuti segreti o dei quali non si accenna mai. Due più due fa quattro in tutti i paesi. Io penso che il baccano campano ha tutta l’aria di affari giganteschi in vista a favore di pochi e a danno sicuro della gente del luogo e dell’ecologia italiana. Anche se un piccolo pensierino sull’incapacità politica di gestire il problema ogni tanto mi sfiora il cervello.

 

RIFERIMENTO 17/5/2007

RIVOLTA DIFFERENZIATA

da Gianluca Freda

Ciò che è in gioco a Serre è il diritto dei cittadini ad avere voce in capitolo rispetto a decisioni che li riguardano, diritto che dovrebbe essere alla base di una democrazia, se ve ne fosse una in questo paese. E’ in gioco il rispetto del territorio: la discarica di Serre dovrebbe sorgere nel bel mezzo di un’oasi naturalistica del Wwf, una scelta logistica inverosimile che mi spinge a chiedermi quali interessi economici abbia dietro. E’ in gioco anche il rispetto della magistratura: il Tribunale di Salerno ha vietato la realizzazione dell’opera, ma il commissario Bertolaso, anziché accettare l’ordinanza, ha proseguito imperterrito, facendo caricare i manifestanti e chiedendo al governo un decreto legge con cui aggirare il provvedimento. Massimo Mai chiede “cosa propongono i protestatari”. Semplice: una discarica in un luogo meno platealmente inadat to, un paese in cui i cittadini abbiano voce e la legge non sia sempre e solo al servizio dell’elite politico-camorristica.

 

RIFERIMENTO 18/5/2007

RIVOLTA DIFFERENZIATA/2

da Alberto Arienti

Nessun paese, villaggio, comune vuole discariche, inceneritori, centrali elettriche e così via. Roba che starebbe benissimo nel paese, villaggio, comune accanto. Da qualche parte però bisogna farle, ed ecco la mia proposta: 1 - ogni regione deve darsi un'autonomia ecologica/energetica. 2 - i cittadini del paese che ospita una istallazione del genere devono avere dei benefici tariffari. Dopotutto i tedeschi con gli inceneritori stanno facendo ottimi affari, senza inquinare.

 

  1. 20/5/2007

DUE CUORI E UNA CAPANNA

da Vittorio Grondona - Bologna

Anche quando il ragazzo dice sì, anche quando non ha la fisicità dei bronzi di Riace (principe azzurro?), anche quando non è più un ragazzo, ma ha oltre quarant’anni di più, ci sono molti casi in cui il finale della favola dimenticata, sospirata con velata nostalgia dalla gentile signora Silvia Palombi, rimane invariato per una furba femmina moderna. Per citarne uno a caso: quando il maschio pirla possiede un portafoglio ben fornito. In questo caso, fra l’altro, la femmina non deve nemmeno lavorare. Due cuori e una capanna è ormai roba quasi esclusivamente riservata a tempi remoti come quelli della mia gioventù.

 

RIFERIMENTO 18/5/2007

UNA FIABA DIMENTICATA

da Silvia Palombi

Una fiaba dimenticata, la fiaba più breve e più bella che hai mai letto. C'era una volta una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei. Il ragazzo le rispose ‘NO’. Da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre, senza lavare, né cucinare, né stirare per nessuno, uscendo con le sue amiche e facendo l'amore con chi voleva, lavorando e spendendo i suoi soldi come voleva. Il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai raccontato questa fiaba.Invece ci hanno fottuto ben bene con questo c...o di principe azzurro !!!

 

  1. 22/5/2007

LA LEGALITA’ PIACE ANCHE AL GATTO

da Vittorio Grondona - Bologna

Se la legalità fosse acqua i nostri amministratori politici sarebbero immuni da qualsiasi ipotizzata siccità. Hanno perennemente in bocca quella parola e la sfornano in ogni occasione. Non riescono però a chiarire cosa intendano fare concretamente per tentare almeno di mitigare il negativo impatto sociale della delinquenza. C’è chi con assoluta superficialità vede come unico metodo l’uso severo del bastone, e sono, secondo me a torto, la maggioranza dei politici e dei cittadini che si dichiarano onesti. E poi il Parlamento approva quasi all’unanimità un indulto indiscriminato senza prima averlo preparato socialmente. Io penso invece che l’unico modo per combattere efficacemente la criminalità, soprattutto quella cd micro, sia quello di risolvere i problemi che ne sono la causa. Le cause primarie sono la povertà estrema ed il disagio sociale. Quando il gatto, lo cito visto che nel blog si parla con tanto simpatia di questo strafottente amorevole felino, mangia a casa sua, non pensa nemmeno lontanamente di invadere le mense altrui. Sonnecchia beato ed incurante di tutto, spaparazzato sulla seggiola scelta con cura nell’angolo migliore della casa o del cortile.

 

  1. 22/5/2007

SONY PARLA ITALIANO

da Vittorio Grondona

Finalmente dal 18/5/2007 Sony parla italiano (v.allegato)… Speriamo che la Casa abbia previsto di farlo anche nel settore dell’assistenza post vendita. A parte gli aggiornamenti automatici on line, veramente validi, per il resto non ci siamo proprio. E’ difficile imbattersi in un sistema peggiore di assistenza concreta.

 

ALLEGATO 18/5/2007  (Non inserito sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti)

 

 

  1. 26/5/2007

LA DIPLOMAZIA E’ D’OBBLIGO

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho notato che fanno fatica a passare le critiche, anche le più bonarie, che riguardano il modo di intervistare di Daria Bignardi. Allora cerco di cavarmela brevemente: Daria Bignardi è bravissima. Purtroppo io la vedo troppo “commerciale” (leggi troppo attenta all’audience) per i miei gusti di terzista nato. Non riesco poi ad accostare Marco Travaglio o Daniele Luttazzi a Luca Sofri. Riduco anche in questo caso il mio pensiero: se Luca Sofri è simpatico a Marcello Dell’Utri, sono contento per lui e lo capisco. Coi tempi che corrono per un giornalista è molto importante trovarsi nella lista dei simpatici di certa gente che conta.

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

LA NOTTE DELLA REPUBBLICA

di Marco Travaglio - dal blog di Beppe Grillo

"Caro Beppe,
vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa di una lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio.
Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530 milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà del valore della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.
L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha confermato le condanne.
Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.
Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi l’ha recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha subito premesso: “Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri, comprensibilmente, non ha avuto nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo giornalista preferito è Luca Sofri. Che, guardacaso, è il marito della Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri è meglio non parlare mai. Il senatore ha uomini e mezzi per convincere."
Marco Travaglio

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

SCEMO E PIU' SCEMO

dal blog di Luca Sofri

Scusate se vi annoio, ma siccome quel fesso di Travaglio e il suo amico (ex mio) Luttazzi (delle cui perdite di equilibrio non smetto di rammaricarmi) vanno scorgendo losche trame in una battuta di Marcello Dell'Utri di un anno fa di cui ridiamo da allora anche in famiglia, volevo metterli a parte dell'aneddoto nella sua completezza, certo che questo non scalfirà la loro solitaria battaglia contro il male, l'ingiustizia e i collaborazionisti. Andò così: Dell'Utri fu intervistato alle Invasioni Barbariche, uno di ormai centinaia di ospiti. Lo incrociai dietro le quinte e fummo presentati. Ci fu un minuto di convenevoli in cui io in effetti non lo consegnai alle autorità competenti né lo scuoiai seduta stante. Lui mi domandò cosa facessi, e si meravigliò di trovarmi lì. A un certo punto mi resi conto che ignorava (o fingeva!, direbbe Ammazzasette Travaglio) le mie relazioni anagrafiche con la conduttrice del programma e non ritenni di segnalargliele (omertà!).
Quando la suddetta gli chiese in onda i nomi di due bravi giornalisti giovani, quello citò Filippo Facci, che conosceva come bravo, e poi in esitante ricerca di un altro nome fece mente locale sull'immediato e disse "ne avete uno bravo qui...". Tutti in regia pensammo a Vittorio Zincone, e invece lui disse "Luca Sofri". La conduttrice imbarazzata passò oltre, ignorando spietatamente quel mio minuto di celebrità.
Da allora la frase "Luca Sofri, il giornalista preferito di Marcello Dell'Utri" ci aveva persino tentato come manchette pubblicitaria del mio libro dell'anno scorso. Adesso mette allegria ai due mattacchioni, censori dei noti rapporti della mia famiglia con le cosche siciliane. Verranno giorni migliori, forse.

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

TRAVAGLIO E SOFRI

da Alberto Arienti

Si può dire tutto il bene del mondo di Travaglio, ma in quanto ad umanità mi pare peggio di un varano. Incolpare Sofri perchè Dell'Utri l'ha indicato come un giornalista di rispetto, è di un maligno bestiale.

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

SCEMO E PIÙ SCEMO /2

da Pier Franco Schiavone

Davvero Travaglio e Luttazzi fanno insinuazioni su Luca Sofri? Ma dai, questa me la sono persa. Mi parve di notare un certo imbarazzo in Daria Bignardi (che se non fossi sposato invidierei a Sofri) quando Dell’Utri citò il marito. Sofri mi sembra sincero, tuttavia anche se Dell’Utri avesse voluto fare una paraculata o un atto di cortesia alla brava Bignardi, qual è il problema? Non si puó rimproverare alla Bignardi di non aver parlato dei processi, fa una trasmissione diversa, sennò farebbe Anno Zero e dell’Utri, nel male e nel male, è comunque un personaggio interessante. Luttazzi mi sta deludendo, quella delazione su Fazio per esempio (avrebbe evitato il servizio militare grazie a Craxi), mi sembra veramente poca cosa sia se fosse vera sia, a maggior ragione, se fosse falsa. Non vorrei che ad alcuni bravi comici in debito di idee, venisse la sindrome di Beppe Grillo. Ragazzi, fate un viaggio, rilassatevi, guardatevi intorno e vedrete che le idee torneranno.

 

RIFERIMENTO 24/5/2007

CHI E' PIU' SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE?

da Vincenzo Calabria, Roma

Luca Sofri (bravo giornalista e bravo figlio di papà) fa la vittima su un articolo di Travaglio e una riflessione di Luttazzi predendone però la parte che più gli fa comodo e rispondendo con una non risposta. Allora anch'io mi sforzo di chiedere a Luca Sofri (e soprattutto a Daria Bignardi, vera destinataria degli scritti): è vero che nella trasmissione Le invasioni barbariche la conduttrice ha chiarito subito "non parliamo dei suoi processi". E' vero che questo argomento, trattandosi non solo, come dice Sofri di "una persona interessante" (è vero) ma anche di un senatore della repubblica condannato in via definitiva per due anni per false fatture, in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa a 9 anni, in appello a due anni insieme ad un altro boss mafioso, è molto pertinente? E' vero che si fanno molte interviste in ginocchio? A questo dovrebbe rispondere Sofri. Che poi lui sia il preferito di Dell'Utri o meno è davvero irrilevante (per me e per Luttazzi e Travaglio, credo).

 

RIFERIMENTO 24/5/2007

TRAVAGLIO SOFRI E DELL'UTRI

da Franco Vota

Francamente a me non pare che Travaglio abbia incolpato, insinuato, insultato nessuno, semplicemente ha, come sempre, raccontato un fatto. Che Luca Sofri, nella sua puntigliosa quanto inutile precisazione, non ha fatto altro che confermare. Ma che ha, la coda di paglia? Il problema piuttosto è un altro: perchè se uno fa presunte pressioni sulla GdF per un trasferimento tutti ne parlano e tutti ne chiedono le dimissioni, e se uno viene condannato per associazione mafiosa ed estorsione nessuno batte ciglio?

 

RIFERIMENTO 25/5/2007

QUESTIONE DI FEELING

da Muin Masri

Se un giorno qualcuno mi chiederà qual'è il tuo giornalista preferito, direi Luca Sofri assieme a Bruno Gambarotta. Invece come migliore weltanschauung sicuramente è Marco Travaglio. Invasioni barbariche a pari merito con L’infedele e Report come programmi TV. Sabelli Fioretti, non so, dovrei prima pensare, se la mia opinione lo danneggia allora è il migliore di tutti.

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

SCEMO È CHI SCEMO FA

da Carla Bergamo

Sono rimasta perplessa davanti allo scritto di Luca Sofri, che permalosamente cerca di giustificarsi per un fatto realmente senza molta ripercussione (anche perchè, probabilmente, la maggior parte degli Italiani non sa chi sia). Sono d'accordo con Vota e Schiavone. Quanto a Travaglio, senz'altro non privo di difetti, ha comunque contribuito e sta ancora contribuendo a fare chiarezza su molti aspetti oscuri e vergognosi della politica italiana. Certo che Sofri poteva risparmiarsi almeno le parolacce, che brutto!

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

LEZIONE DI BON TON

da Raffaello Campagna, Roma

Da questo momento in poi, seguendo il luminoso esempio di Luca Sofri, è possibile e legittimo dare del fesso a chiunque faccia affermazioni (peraltro incontestabili) che ti creano disappunto. Quindi tutti quelli che trovano puerili le sue giustificazioni relative all'episodio citato da Travaglio (che non può contestare nel merito, essendo vero, e quindi parla d'altro pretendendo di precisare qualcosa che nulla toglie e nulla aggiunge al fatto in sè) possono gridare in coro con me: Luca Sofri, sei un fesso!

Dare del fesso come argomento di dibattito mi pare inutile. Sia che lo faccia Luca con Marco, sia che lo faccia tu con Luca (csf)

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

LA CLASSE NON E' ACQUA E IL CERVELLO?

da Alberto Arienti

Ceratti, è stata Daria Bignardi a dire la frase incriminata a Dell'Utri. E visto il programma che fa, non mi pare uno scandalo, per queste cose c'è Santoro, Floris ecc. Dire maliziosamente una cosa vera (che Sofri è un giornalista apprezzato da Dell'Utri) significa andare a suggerire misteriosi accordi sottobanco.

 

  1.  29/5/2007

POVERI CAPITALISTI BENEFATTORI DELL’UMANITA’

da Vittorio Grondona - Bologna

Non sono riuscito ad arrivare alla fine dell’intervista fatta da Daniele Manca alla fortunatissima, privilegiatissima Marina Berlusconi. Oggi la sua combriccola capitalista senza produrre niente di buono, ma solo noia infinita ai teleutenti, riesce ad investire miliardi come fossero brustolini e lei ha il coraggio di parlare di banche di sinistra. Me ne indicasse almeno una di sinistra. Io la sto cercando col lanternino, ma ogni ricerca è vana. A lei, al suo straordinario papà, al suo fratellino nato con la camicia ed ai loro ricchi amici tutte le banche indistintamente stendono il tappeto, si prostrano senza pudore pronte a soddisfare ogni richiesta.Tanto alla fine c’è sempre il modo di far pagare tutto al povero Pantalone. I giornalisti dovrebbero escludere questa gente dalle loro interviste, invece sembra che lo facciano apposta per dare uno schiaffo in più alla numerose vittime dello strafottente e incontrollato capitale. Ci sono sempre gli allocchi finali che esclamano estasiati: come sono bravi loro! E purtroppo sono ancora tanti.

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

BUON SANGUE NON MENTE

da Claudio Urbani

Dal sito de "Il Corriere" una intervista a Marina Berlusconi: «Il problema non sono i banchieri ma le banche di sinistra»

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/05_Maggio/23/manca.shtml

 

  1. 29/5/2007

BLOG IN PARTE VESTITO A LUTTO

da Vittorio Grondona - Bologna

Con Internet Explorer non è più visibile la prima colonna del blog. E’ tutta nera… La terza colonna, dove è possibile cliccare per visionare i mesi precedenti, ha lo sfondo nero e le scritte rosse. Con Mozilla Firefox la visione è regolare.

Colpa di un refuso nel codice ora sistemato, scusate. Grazie per la segnalazione.

 

  1. 29/5/2007

NEGARE PER IL BISOGNO DI UNA VERITA’ CERTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Il revisionista Robert Faurisson, secondo me impropriamente definito negazionista, sostiene in sostanza che mancano prove certe e testimonianze attendibili in grado di dimostrare l’esistenza di camere a gas naziste. La perizia tecnica compiuta dallo statunitense Fred Leuchter sulle camere a gas di Auschwitz sostiene che la struttura delle stesse non era fisicamente adatta al loro utilizzo omicida nei campi di concentramento tedeschi. Inoltre l’analisi chimica di campioni delle pareti non rileva tracce “significative” di gas. E allora che c’è di strano o di scandaloso se qualcuno voglia andare al fondo della questione? Una cosa è certa: lo sterminio c’è stato. E’ impossibile negarlo. Qualcuno vuole mettere il dito sulle piaghe come San Tommaso? Ebbene lo faccia. Se alla fine si scoprisse con prove inconfutabili come si fossero svolti i fatti in realtà, io lo riterrei un fatto positivo.

 

RIFERIMENTO 20/5/2007

PERCHE' STO CON I NEGAZIONISTI

da Gianluca Freda

Ieri, all’Università di Teramo, avrebbe dovuto tenersi una lezione sull’olocausto dello storico revisionista Robert Faurisson, invitato dal prof. Claudio Moffa nell’ambito di un Master sul Medio Oriente da lui diretto. Come al solito non è stato possibile. Il linciaggio della stampa e delle autorità politiche e culturali contro Moffa e Faurisson è iniziato un mese prima dell’evento. Non avendo Moffa ceduto alle intimidazioni del rettore Mauro Mattioli, quest’ultimo non ha trovato di meglio che chiudere l’intero ateneo all’ultimo momento, lasciando i partecipanti venuti da tutta Italia con un palmo di naso. Moffa è stato schiaffeggiato da un sedicente “figlio di deportati ebrei”, anche Faurisson, ottantenne, è stato aggredito a parolacce, manate e spintoni da un gruppo di "ebrei" facinoro si. Alla fine, seguendo il suggerimento della questura, Moffa è stato costretto ad annullare l’incontro. Così da una parte abbiamo uno studioso francese, con i suoi documenti e una vita dedicata allo studio della sua materia, dall’altra la censura, la violenza e la prepotenza della comunità ebraica e dei suoi referenti. Inutile dire che starei dalla parte di Faurisson anche se sull’olocausto non avesse mille volte ragione.

 

RIFERIMENTO 22/5/2007

FREDA HA TORTO

da Giorgio Goldoni

Le reazioni esasperate della comunità ebraica italiana sono la conseguenza di una inenarrabile stringa di notizie distorte, mistificazioni e "disinformacija" attuate dalla sinistra italiana, in funzione antiisraeliana, antiamericana. Freda dovrebbe ricordarsi che persone di cultura israeliane e i loro ospitanti italiani non hanno mai avuto la possibilità di esporre il loro punto di vista (vedi quello che accadde all'università di Pisa qualche mese fa), perchè ad aspettarli davanti ai cancelli universitari c'erano i soliti extraparlamentari di sinistra ad impedirglielo, che, loro sì, sono maestri nell'impedire agli avversari di parlare. Quanto all'idea di Freda che sei milioni di ebrei morti nella seconda guerra mondiale siano una invenzione, nulla in contrario: oggi la moda ideologico-filosofica del momento è "nega tutto, le prove non contano, vince quello che penso io".

 

RIFERIMENTO 22/5/2007

NON HO LETTO

da Giorgio Guiotto, Torino

Dicevo che non ho letto nemmeno un rigo, una riga, una parola, una virgola da parte dell'ineguegliabile Freda sull'aggressione all'ambasciatore Gol in quel di Firenze qualche mese fa. Freda però scrive molte righe sull'aggressione del francese nagazionista. Indicando poi come "sedicenti" oppure "prepotenti" chi cerca di impedire allo "studioso" - con i suoi studi e una vita dedicata allo studio sulla materia, uno studioso appunto - di esporre le sue tesi alquanto bizzarre, anzi offensive. Freda, mi spieghi il tuo comportamento?

 

RIFERIMENTO 22/5/2007

HO I MIEI DUBBI

da Alessandro Ceratti

Sul caso della fallita conferenza negazionista è la prima volta che vedo Freda dalla parte delle "istituzioni" e passionalmente contro "il popolo". Sì, perché credo che solo in questo eccezionalissimo caso ci potrebbe capitare di vedere Freda prendersela con il pubblico che rumoreggia contro un relatore, vedere Freda (proprio lui) che stigmatizza una violenza di piccolissimo calibro (uno schiaffo?). Diciamo che sarebbe più credibile quando spedisce queste lettere se avesse fatto altrettanto per difendere Berlusconi dai suoi contestatori o dai lanciatori di treppiede a suo tempo, se avesse deplorato l'intervento analogo di alcuni studenti contro il libro revisionista della resistenza di Pansa, se avesse stigmatizzato le violenze ben più gravi dei manifestanti di Genova ecc. ecc.. Sarebbe stato dalla parte di Faurisson comunque, solo per garantirgli la libertà di espressione? Ho i miei dubbi.

 

RIFERIMENTO 22/5/2007

IL DIRITTO DI MANIFESTARE?

da Floriano Ghinassi

Domanda per il mio conterraneo Freda, non per vena polemica ma perché mi piacerebbe capire una volta per tutte dove vuole andare a parare quando lancia strali contro chi manifesta per impedire a gente come Faurisson di tenere lezioni negazioniste (sul fatto che per raggiungere lo scopo non si debba menare le mani sono assolutamente d'accordo, non é ovviamente questo il punto): come bisognerebbe comportarsi con quella parte (minoritaria, spero) dei centri sociali che vogliono manifestare la loro solidarietà ai killer di D'Antona?

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

IN NOME DEL POPOLO

da Gianluca Freda

Cari Ceratti e Guiotto, Berlusconi, Pansa e Gol possiedono un’infinità di pulpiti da cui parlare. Si tratta di pulpiti ben difesi, non solo dalle forze di polizia, ma da un intero apparato politico-mediatico di cui è superfluo far notare l’imponenza. Possono essere contestati, non zittiti. Nessun rettore gli chiuderà mai un ateneo in faccia. Se un giornalista li attacca, altri dieci faranno da scudo. Contestarli è un diritto-dovere per bilanciare il potere enorme che hanno alle spalle. Faurisson non è il potere, ce lo ha tutto contro. Chi lo ha aggredito non è “il popolo”, bensì due ignoti ceffi venuti da chissà dove, pagati da chissà chi, fermati e prontamente rilasciati dalla polizia. Il “popolo” è Faurisson, che lotta quasi da solo, rischiando letteralmente la pelle, da trent’anni, contro un potere mostruoso che uccide da sessanta in nome di una menzogna. Chiaro perché sto con lui?

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

IL DIRITTO DI MANIFESTARE/2

da Maurizio Sciamanna, Teramo

Il cortocircuito delle posizioni filo-palestinesi di certa sinistra con quelle della negazioniste di molta destra ha trovato, dopo il prof. Moffa, un nuovo epigono nel Sig. Freda. Dalla difesa forzata delle tesi deliranti (impossibilità tecnica dell'uso di camere a gas nei lager nazisti) di un professore di letteratura francese - autoproclamatosi storico - si evince solo la volontà di attaccare lo stato israeliano, credendo così di aiutare la causa palestinese.

Ps: l'aggressione non l'ha subita il Sig. Faurisson, la colluttazione è avvenuta tra il "Federale del Mis con Rauti" di Teramo e sedicenti "figli di ebrei romani". A farne le spese un povero vicequestore.

 

RIFERIMENTO 23/5/2007

DIRITTO DI "MANIFESTARE"?

da Gianluca Freda

Caro Ghinassi, io non lancio strali contro chi manifesta, per qualsiasi motivo. Il problema del caso Faurisson non è stata la contestazione popolare, che è stata scarsa, prevedibile, prevista e largamente legittima. Faurisson è stato zittito non dalla gente di Teramo, che si è comportata invece in modo piuttosto civile, ma dal potere. Giornali e tv hanno linciato in anticipo lui e il prof. Moffa che lo aveva invitato con attacchi personali e menzogne; le istituzioni locali hanno chiesto il suo allontanamento; il ministro Mussi ha chiesto al rettore Mattioli la chiusura dell’ateneo ed è stato esaudito. Non è stata la gente di Teramo ad aggredire Faurisson, ma gruppi di sedicenti “ebrei” venuti da fuori, si dice da Roma, che la polizia ha fermato e rilasciato subito senza renderne nota l’identità. Il “popolo” di cui parla Ceratti era pi& ugrave; interessato che scandalizzato dalla lezione di Faurisson. Non così il potere, per cause che, almeno a me, sono ogni giorno più evidenti.

 

RIFERIMENTO 25/5/2007

FREDA E L'OLOCAUSTO

da Alessandro Ceratti

La nostra società, nel lodevole tentativo di garantire la massima libertà di espressione, si trova poi in forte difficoltà dinnanzi a coloro che sostengono delle incredibili stronzate. Il problema della libertà che diventa abuso non è certo nuovo, ma per quanto riguarda l'incapacità della nostra società di mettere definitivamente da parte le tesi assolutamente inconsistenti siamo arrivati a dei livelli allarmanti. Freda sul nostro blog periodicamente ci affligge con le sue tesi negazioniste dell'Olocausto, con la teoria del complotto delle Twin Tower e con la negazione delle veridicità dello sbarco dell'uomo sulla luna. Leggo sul corriere di oggi che i creazionisti americani sono sempre più numerosi e aggressivi. Noi italiani abbiamo dovuto sopportare e patire pesantissime  conseguenze in seguito alla teoria del complotto dei giudici contro Berlusconi. In tutti questi casi delle evidenze piuttosto abbaglianti ci avrebbero dovuto aiutare a considerare simili tesi per quello che sono: delle boiate pazzesche; e invece ci troviamo a parlarne sempre più spesso ed anzi, l'ultima boiata citata è forse quella più universalmente riconosciuta in Italia. Io vi domando, quali provvedimenti occorre prendere?

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

FATTI E COMPLOTTI

da Gianluca Freda

Di fronte ad un Berlusconi che parla di complotti giudiziari contro la sua persona, abbiamo in Italia alcuni (non molti, purtroppo) Marco Travaglio, che smontano le sue affermazioni con fatti, documenti e cifre alla mano. Chiacchiere e insulti contro dati e ricerche. Lo stesso avviene per negazionisti e complottisti, ma all’inverso. Di fronte alla mole di dati e documenti che costoro presentano, non si trova nemmeno un Travaglio disposto a rispondere con altrettanti dati e documenti. Solo una pletora di Ceratti, convinti che mettere l’etichetta di “stronzate” ad anni (o decenni) di ricerche di cui non sanno assolutamente niente (e si vede) con l’aiuto di qualche cazzotto, un po’ di censura, la minaccia del carcere e l’appoggio rimbambente dei media, sia sufficiente a zittire un’idea che non piace (...)

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

I NEGAZIONISTI

da Pier Franco Schiavone

La pervicacia con cui Freda insiste sulle tesi negazioniste è francamente imbarazzante. È chiaro che odia gli Israeliani, forse non è antisemita ma il suo odio è palese. Per lui decine di migliaia di testimonianze non bastano, non bastano tonnellate di atti scritti in tedesco e perció spesso inaccessibili agli storici ignoranti, né le centinaia di strutture ancora visibili destinate allo sterminio, non bastano gli esempi più orrendi, quintali di capelli, centinaia di migliaia di calzature, decine di migliaia di denti d’oro, tutto questo non basta perché qualcuno dice, tra l’altro, che le camere a gas non potevano uccidere tanta gente. Alcuni ritengono che il fenomeno dello sterminio abbia avuto dimensioni più ridotte, ma quello che c’è di orribile nella cosiddetta soluzione finale, è il tentativo di genocidio e le motivazioni; anche se fossero morte solo (si fa per dire) un milione di persone, non cambierebbe di un millimetro la tragedia. Se fossi il figlio di un assassinato di Auschwitz, forse uno sganassone ad un negazionista glielo mollerei volentieri.

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

METODOLOGIA DEL CEFFONE

da Gianluca Freda

Caro Schiaffone… cioè Schiavone, sono certo che a mollare sganassoni non la batte nessuno. Ma in una discussione argomentata anche il più sprovveduto dei negazionisti le darebbe dei punti. Lei parla di decine di migliaia di testimonianze (su cosa e quanto credibili?), di tonnellate di atti scritti (sulle camere a gas, solo per fare un esempio, non ce n’è neanche mezzo), di centinaia di strutture “destinate allo sterminio” (quali? Le mense, gli obitori, le lavanderie che si vedono negli ex campi?). Il negazionismo contesta essenzialmente tre argomenti: esistenza delle camere a gas, numero reale delle vittime, esistenza di un progetto di “sterminio su base razziale”. Concorda sulle persecuzioni e sulla bestialità dei campi e della guerra. Il suo interesse è storico, non politico. Che poi ogni studio storico si presti a strument alizzazioni politiche (gli israeliani lo sanno meglio di tutti) è triste ma non è un buon motivo per sopprimere la ricerca a sganassoni.

Non voglio entrare nel merito di questa discussione che non mi appassiona. Ma, caro Freda, cambia molto se invece di 6 milioni gli ebrei uccisi sono 5 milioni? (csf)

 

RIFERIMENTO 26/5/2007

PERCHE' FREDA HA RAGIONE

da Giorgio Goldoni

La Columbia University, luogo di probabile frequentazione del Freda, sta celebrando una nuova "guerra di liberazione", che dovrebbe liberare gli studiosi dalla necessità di giustificare le proprie affermazioni sulla base di fatti verificabili. Un esempio di questa singolare nuova dottrina storico filosofica? Keith Moxey, che insegna Storia dell'Arte al prestigioso Barnard College, scrive: "Gli argomenti storici saranno in futuro valutati in base alla loro coincidenza con le nostre convinzioni politiche e attitudini culturali, cancellando la distinzione tradizionale tra storia e teoria". Le prove,la loro verificabilità, la loro capacità di spiegare diverranno irrilevanti, poichè ciò che conta è che un argomento coincida con le nostre convinzioni politiche.

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

NEGAZIONISMO

dal sito di Beppe Grillo

L’Italia è in preda a una diarrea verbale. Una malattia nazionale. Negare tutto e affermare il contrario. La classe dominante, una stella a quattro punte: politica, media, banche, mafie, sente odore di bruciato.
E’ un formicaio impazzito,. Tutti sapevano, tutti prendono le distanze. Ma da chi?
I giornalisti e i politici si stanno mettendo le mutande di ghisa dell’antipolitica. Hanno paura che i cittadini si interessino al loro fondo schiena.
L’Italia è in preda all’Alzheimer. Il negazionismo dilaga ovunque. E’ una evoluzione del paraculismo, del trasformismo. E’ un’offesa alla nostra intelligenza. Come pagare il canone per trasmissioni televisive sul costo della politica. Condotte da reggicoda dei politici. In cui parlano i politici. Giornalisti del c...o con quattro zeta dove vi siete imboscati in questi anni? Politici predicatori della riforma della politica quanto avete guadagnato in questi anni?

Chi afferma che Auschwitz era un club Med con piscina è negazionista.
L’Enel che promuove l'energia pulita mentre costruisce centrali nucleari è negazionista.
La pubblicità dei Suv immersi nella natura è negazionista.
Il partito ‘democratico’ nato morto nelle segreterie è negazionista.
Montezemolo che accusa la politica che ha tenuto in vita la Fiat con la cassa integrazione è negazionista.
Il Papa che parla di famiglia senza rispondere al filmato ‘Crimen Sollicitationis’ è negazionista.
I politici che denunciano il populismo dei cittadini sono negazionisti.
I giornalisti che ora accusano i politici e dicono, con orgoglio, di essere diventati populisti sono negazionisti.
La Lega che si scaglia contro Roma ladrona dopo aver ‘magnato’ nella capitale è negazionista.
I costruttori di inceneritori che diffondono tumori per il bene della popolazione sono negazionisti.
Mastella ministro della Giustizia è negazionismo purissimo.

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

NEGAZIONISMO IN PILLOLE

da Gianluca Freda

Caro Csf, le cifre negazioniste parlano di un numero di vittime dei campi nazisti nell’ordine delle centinaia di migliaia, non dei milioni. Ma il punto non è questo. Il punto è la tesi che vede nei campi – come sarebbe, del resto, logico - degli strumenti di repressione politica, non di “sterminio su base razziale”. In questo senso, l’inesistenza di quella macchina di sterminio sistematico che è la camera a gas sarebbe la prova del nove. L’errore sta nel vedere sempre e comunque nei negazionisti dei riabilitatori politici del nazismo. In alcuni di loro (come Zundel) questa tendenza esiste, in altri (come Faurisson) decisamente no. Del resto, quando mai la storiografia è stata indipendente dal pensiero politico degli storiografi? Gli errori dovuti al politicismo si combattono da sempre coi documenti, non con i cazzotti. Quando si usano i cazzotti, è segno che documenti non ce ne sono.

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

COGNITIVISTI E NEGAZIONI

da Massimo Mai

Nel pensiero scientifico in ambito psicologico la corrente che attualmente va per la maggiore è quella che si rifà al modello cognitivista. All'interno di questo ci sono alcuni modelli che spiegano come le persone selezionino le informazioni con cui vengono in contatto. E sperimentalmente si dimostra come la teoria preceda sempre i fatti nella testa di ognuno. Tutti tendiamo ad ignorare le info che non collidono con le nostre teorie sul mondo. Mentre riteniamo con più facilità ciò che vi combacia. L'accettare un informazione contraria implica una ristrutturazione cognitiva, faticosa e complessa. In certi soggetti poi il peso della teoria sui fatti è prevalente in maniera preoccupante, per cui ogni evento si deve piegare alla teoria: dalle torri gemelle allo sbarco sulla luna, fino alla shoà.

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

ELIMINARE LE ASSURDITA'

da Alessandro Ceratti

A quanto pare l'unica modalità attualmente efficace per eliminare una volta per tutte le varie assurdità che di volta in volta qualcuno si ostina a sostenere è aspettare che passino di moda. Per esempio oggi non credo che siano ancora in molti a credere che Elvis Presley sia ancora vivo, e comunque grazie a Dio, il tema non è all'ordine del giorno. Finite anche le stronzate riguardanti le navi scomparse nel triangolo delle Bermude o quelle che volevano le piramidi egizie costruite da civiltà extraterrestri. Il punto è che se c'è un interesse "politico" a sostenere una certa tesi essa finisce per avere una lunga, lunghissima vita, per quanto squinternata essa sia. Non sono quindi particolarmente ottimista per quanto riguarda le stronzate attuali. Sentite, perché non cerchiamo di fare qualcosa contro le assurdità creazioniste? Credo che su questo punto, in questo blog, il consenso sia piuttosto ampio.

 

RIFERIMENTO 27/5/2007

REVISIONARE

da Alberto Arienti

Io non capisco la furia revisionista (e a volte negazionista) che si è impossessata di Freda. Stare coi palestinesti impone per forza di alterare la storia? La shoa è un fatto storico documentato, i morti anche, le leggi razziali pure. Ed è successo nel centro d'Europa, nella patria di Goethe. E la cosa più spaventosa è stata la sua sistematica burocraticità. A fronte di tutto questo, il resto mi sembra di secondaria importanza.

 

RIFERIMENTO 28/5/2007

IL CORAGGIO DI LEGGERE

da Gianluca Freda

Mi spiace per Massimo Mai, ma il processo psicologico che lui descrive è l’esatto contrario di quello che ho sperimentato io. Fino a 4-5 anni fa, come quasi tutti i lettori di questo blog, non dubitavo minimamente della versione ufficiale della shoah. Un giorno mi imbattei in un articolo di Faurisson. Lo lessi con attenzione, virgola per virgola, come sono solito leggere tutto ciò per cui provo diffidenza e repulsione istintiva. L’uomo aveva ottimi argomenti. La censura e la violenza nei suoi confronti fecero il resto. Paradossalmente, anche Faurisson iniziò la sua “carriera” di negazionista leggendo con lo stesso sdegno e la stessa repulsione le tesi revisioniste di Paul Rassinier. Forse la differenza tra negazionisti e tradizionalisti è semplicemente la stessa che passa tra chi ha il coraggio di leggere e chi non osa farlo.

Faccio una proposta costruttiva. Faccio leggere a tutti questo articolo. E poi la smettiamo (csf)

 

RIFERIMENTO 29/5/2007

METODOLOGIA DEL CEFFONE /2

da Pier Franco Schiavone

Mi devo ricredere, Freda è antisemita oppure, se addirittura arriva a contestare l’ipotesi della soluzione finale su basi razziali, siamo di fronte ad una grave lacuna culturale, mi dispiace. Quanto ai documenti, solo nell’archivio di Bad Arolsen, ci sono 25 chilometri di documenti di ufficiali nazisti, 50 milioni di fascicoli, cui hanno avuto accesso solo pochi storici e colmi di tante disgustose verità da non renderli pubblici per rispetto delle vittime. Dire poi che non ci sono le strutture è una bugia rivoltante, la negazione dell’evidenza, basta andare ad Auschwitz, per esempio, oppure alla Risiera di San Sabba, in Italia, dove gli ebrei venivano gasati in normali stanze collegate ai tubi di scappamento dei camion, o eliminati a colpi di mazza e poi cremati. Per Freda ci vorrebbe più di un ceffone, lo si dovrebbe obbligare a leggere i libri di storia seri ma quelli, a differenza delle stupidaggini che legge lui, costano fatica. Ha ragione Goldoni.

 

RIFERIMENTO 29/5/2007

FREDA L'ANACORETA

da Domenico De Franco

A proposito di negazionismo, le tesi di Freda potranno pure sembrare delle boutades, ma quanti lobbysti si sono presi la premura ad esempio di andare su luogocomune.net e guardarsi l'ottimo dicumentario sull'11 settembre? Credo che Ceratti & C., in quanto muniti di viva intelligenza critica non avrebbero potuto che convenire sul fatto che la versione del governo USA fa acqua da tutte le parti. Invece, ognuno rimane aprioristicamente arroccato sulle proprie posizione ideologiche, non avendo nè tempo nè voglia di approfondimenti. Ci si innamora narcisisticamente molto più facilmente delle proprie idee che della verità (o almeno della sua ricerca). Forza Freda, anacoreta del blog nel deserto dei nostri pre-giudizi, continua così!

 

RIFERIMENTO 29/5/2007

COMPLIMENTI A CSF (A PARTE IL REFUSONE)

da Pier Franco Schiavone

Il libruccio è bellissimo, nonostante che il miglior lobbista sia diventato, a pag. 8, Primo CaNalini. L’ho solo sfogliato e letto i post di alcuni di noi, specie quelli più vecchi, mi sembra simpatico, frizzante, è esattamente come lo immaginavo. La copertina è molto divertente (bravo De Franco, anche se mi ha deluso col suo ultimo post: Freda l’Anacoreta). Alla libreria Mondadori, ex Messaggerie, si trova nello spazio: politica e attualità (siamo politici e attuali).

 

RIFERIMENTO 30/5/2007

DIVINAZIONE STORICA

da Gianluca Freda

Caro Schiavone, a casa mia la storia si fa sui documenti, non sulle predizioni. Gli archivi di Bad Arolsen non sono stati finora concessi all’esame di nessuno storico, compresi quelli revisionisti. Faurisson per primo si batte da anni affinché possano essere visionati, finora senza risultato. Il fatto stesso che vengano tenuti segreti da 60 anni è altamente sospetto. Pare che risultino composti in buona parte di “affidavit”, cioè di denunce degli ex-detenuti contro i loro carcerieri. Non esattamente il tipo di testimonianza più attendibile in una ricerca storica. Le storie delle gasazioni coi tubi di scappamento e dello sterminio a colpi di mazza derivano appunto da “affidavit” e francamente si commentano da sole. Confermo: a schiaffoni non la batte nessuno, ma la ricerca storica è un’altra cosa.

 

RIFERIMENTO 30/5/2007

PRIMO

da Alberto Arienti

Ogni volta che leggo le tesi di Freda, mi viene in mente Primo Levi e m'incazzo.

 

  1. 30/5/2007

CUSANO MILANINO

da Vittorio Grondona – Bologna

Paesone lombardo di 3 Kmq. Abitanti in crescita costante fino al 1981: ab. 1.492 nel 1861 / 21.742 nel 1981. Poi è iniziata la discesa: ab. 21.357 nel 1991… / ab. 19.850 nel 2001… / ab. 19.176 al 30/6/2006. Questa cittadina spende per ogni bambino accolto nell’asilo nido comunale circa 11.000 Euro l’anno. In sostanza costa quasi quanto il salario netto di un tranviere o di un operaio di officina. A questo punto, caro signor Ceratti, deve dirci di quanti bambini si tratta, a quanto ammonta la retta a carico dei genitori, quanto costa il personale, quanto costa l’approvvigionamento ed infine dove il comune attinge le entrate. Veda, anche a me fa molto riflettere la cosa. Parlare di servizi alle famiglie così genericamente, di primo acchito mi fa sospettare che il suo comune addirittura stia buttando dalla finestra i soldi della comunità.

 

RIFERIMENTO 30/5/2007

SERVIZI ALLE FAMIGLIE

da Alessandro Ceratti

Al comune di Cusano Milanino (lo so perché sono assessore) il costo di ogni singolo bambino accolto nell'asilo nido comunale è di circa 11.000 euro l'anno. La cosa mi fa molto riflettere.

 

RIFERIMENTO 31/5/2007

ASILI NIDO

da Alessandro Ceratti

Signor Grondona, si tratta di circa 100 bambini, in questo momento non ho a disposizione il dettaglio delle spese sostenute. Se desidera però me lo posso procurare. Ci sono tutta una serie di costi che ai miei occhi di politico sì, ma alle prime armi, appaiono "esorbitanti". In particolare a fare lievitare i costi è la remunerazione del personale. Una rigida normativa prevede che il numero di bambini per ogni operatore non superi un certo numero (che ora, a memoria, non so dirle. L'argomento è passato in giunta vari mesi fa. Ne parlo ora in risposta a una lettera del signor Bulgarelli. Comunque circa 7-8). Inoltre l'orario di lavoro è ovviamente limitato, inferiore rispetto a quello della permanenza del singolo bambino nella struttura e in più chiaramente ci sono le ferie e le malattie, mentre invece i bambini continuano a mangiare tutto l'anno. Forse si stanno buttando dei soldi dalla finestra, ma questo non dipende in primo luogo dal mio Comune, dipende soprattutto dai fattori cui ho accennato. (segue -se interessa).

 

  1. 31/5/2007

VIETATO… OBBLIGARE…

da Vittorio Grondona – Bologna

Sono due verbi che non riesco a digerire. Se veramente si usassero unilaterlamente per risanare il nostro Paese, o qualsiasi altro paese, saremmo di fronte ad un puro regime assolutista. Per fortuna qui da noi, almeno in teoria, non è ancora così. Prima di accettare anche una sola imposizione abbiamo il diritto di manifestare il nostro disappunto. Purtroppo spesso reclamiamo invano, sia quando ci rivolgiamo agli avidi capitalisti di destra che quando supplichiamo i sordoni di sinistra, a causa proprio dello scarso senso democratico dei nostri autoeletti parlamentari. Caro signor Franco Capè (o Capé?), quando la politica veniva fatta da politici veri succedeva che anche per posizionare un palo si riunivano tutte le autorità interessate elette dai cittadini per posizionarlo, in pieno accordo, nel posto migliore al fine di garantirne la perfetta funzione, adottando nel contempo tutti gli accorgimenti necessari per non recare intralci oltre i limiti sopportabili a tutti coloro che con quel palo avessero prima o poi avuto a che fare. Bertinotti, secondo me, difende ancora questo sacrosanto principio. (...)

 

RIFERIMENTO 30/5/2007

IL CENTRO SINISTRA AL GOVERNO

da Paolo Cape’ – Milano

Se si vuole governare in maniera efficace e ottenere un minimo di consenso bisogna darsi una autoregolamentazione interna per cui a ciascun membro della coalizione deve essere tassativamente VIETATO esprimere opinioni personali su qualunque tema che non sia in linea con quanto approvato in Consiglio dei Ministri. Su ogni tema si deve discutere in Consiglio dei Ministri, concordare una soluzione e, a quel punto, OBBLIGARE i singoli parlamentari a votare compattamente a favore della decisione presa, senza discussioni. Avete presente quanti disegni di legge validissimi (dalla riforma delle regole sull'immigrazione alle liberalizzazioni) sono state già approvate dal Consiglio dei Ministri, ma sono bloccate in Parlamento? Così non si va da nessuna parte. Mi sono stufato di Bertinotti che difende la dialettica parlamentare. Mi sono stufato dei veti di Mastella. Mi sono stufato di Fassino, Amato, D'Alema e Rutelli che rilasciano interviste per tenersi buono questo o quel settore dell'opinione pubblica. Se sei al Governo devi governare. E devi governare bene. Punto.

 

  1. 31/5/2007

PROMOZIONE

da Vittorio Grondona – Bologna

Non so voi, ma io da bravo emulo dell’operato di natalizia vespana memoria, ho fatto una campagna di propaganda eccezionale al libruccio. Ora mi metto alla finestra ed aspetto fiducioso il risultato.

 

GIUGNO 2007

 

  1. 1/6/2007

SCRIVERE CHIARO PER NON FARSI CAPIRE

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Pier Franco Schiavone, ci mancherebbe altro che io mi addentrassi in una materia così delicata come lo sterminio di persone, non di 100.000, ma anche di una sola, con un qualsiasi mio incompetente giudizio di parte. L’unica cosa che mi appartiene in questi casi è la massima repulsione e la condanna più assoluta. Quando erano attuali quelle nefandezze naziste e fasciste io ero bambino, ma la verità vera non era conosciuta nemmeno dai miei genitori. Tutto era un sentito dire pilotato all’esaltazione dei due terribili regimi. Ho voluto approfondire l’oggetto del contendere, nato così marcatamente sul blog, per capirci anch’io qualcosa. Confermo che per mia natura sono portato a vedere di buon occhio tutto quello che mi conduce a conoscere ogni verità provata. Per principio non prendo mai per oro tutto quello che luccica. Tutto qui. Fra 50 anni nessuno negherà le guerre in Iraq e in Afghanistan, ma ci sarà sicuramente qualcuno che negherà le cause tramandate che le hanno tragicamente prodotte, ricercando nel contempo le prove di un’altra verità. Complimenti per l’encomiabile avventura cambogiana.

 

RIFERIMENTO 31/5/2007

APERTURA MENTALE

da Alessandro Ceratti

Claudio, apprezzo il tuo desiderio di avere la massima apertura mentale ma purtroppo parlare con Freda su questo tema è inutile e controproducente. Io ci ho provato vari mesi fa e questa è la mia conclusione. Poi, siccome sono un uomo di piccola determinazione so già fin d'ora che finirò anch'io per lasciarmi coinvolgere ancora nella discussione, pur essendo convinto che essa sia inutile e controproducente. Non c'è nulla da fare, è più forte di me: quando vedo una polemica mi ci butto a capofitto. Se ti ricordi, l'esito della discussione precedente, avvenuta in larga parte sul nostro sito, è che in realtà i negazionisti non negano un bel niente. Tutt'al più ridimensionano lievemente questa o quella statistica, o mettono in dubbio qualche particolare della tragedia dell'Olocausto. Gli si potrebbe concedere facilmente tutte le ragioni salvo che invece il loro argomento diventa subito un altro: "se noi fino a ora abbiamo creduto queste (ipotetiche) falsità è a causa del predominio della lobby giudaica ecc. ecc.". E così ci passa la voglia di conceder loro alcunché.

 

RIFERIMENTO 31/5/2007

GRONDONA, ANCHE TU?

da Pier Franco Schiavone

Pensi che si possa ristabilire una presunta verità grattando le pareti di Auschwitz? Premesso che non sarebbero pochi nemmeno 100.000 morti, il problema è il razzismo, cioè l’idea che basta appartenere ad una cultura o ad un’etnia per meritare la morte. Lo capite o no? È di questo che stiamo parlando non delle sciocchezze di Freda che non meriterebbe (su questo tema naturalmente) attenzione se non facesse il trombone dei negazionisti, cioè neonazisti, accademici falliti o antisemiti alla Ahmadinejad che vorrebbero dimostrare che non c’è stato genocidio, nemmeno tentato, ma solo una serie di omicidi dovuti alla guerra e sfruttati dai giudei per celare le loro intenzioni di dominio del mondo. La ricerca alla Freda (che non legge la storia ma i documenti di casa sua) si fa studiando la chimica delle pareti oppure elaborando teorie astratte, mentre testimoni, reperti dei cadaveri, documenti scritti, filmati delle mattanze, fotografie, sentenze di tribunali, la Endlösung der Judenfrage (la soluzione finale) decisa il 20 gennaio del 1942 dai nazisti, il Mein Kampf, il nazismo magico, Comte, Sorel, Heidegger ecc. sono tutti inattendibili o irrilevanti. Con questo criterio antiscientifico, si può affermare qualunque cosa, per questo non bisogna dar tregua a questi campioni di seghe mentali.

  

RIFERIMENTO 31/5/2007

NON CI SARÓ IL 4 GIUGNO E VI DICO PERCHÉ

da Pier Franco Schiavone

Siamo carichi d’impegni, il 10 giugno partiamo per la Cambogia dove abbiamo adottato un bambino di sette anni; andiamo a prenderlo. Mancheremo circa un mese, poi vi racconterò l’esperienza che credo sarà entusiasmante. Mi dispiace di non venire, ma conserverò l’estintorino per Silvia che prima o poi vorrei conoscere e glielo regalerò perché lo metta in casa nel suo angolo dell’orrore.

 

RIFERIMENTO 31/5/2007

PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE

da Gianluca Freda

Caro Ceratti, non è che con me non si possa discutere. E’ che di fronte a un Faurisson o a un Rudolf che presentano studi, dati e documenti vorrei che si rispondesse allo stesso modo, non con le chiacchiere. Esempio: quando Faurisson dice che non è mai stato trovato un solo documento nazista che attesti la costruzione delle camere a gas, vorrei che qualcuno rispondesse: come no, i documenti ci sono e si può trovarli nel tal sito o nella tal pubblicazione. Invece ho a che fare con affermazioni come le sue, secondo le quali il negazionismo “ridimensiona lievemente le statistiche” (da sei milioni di morti per gasazione a 300-400.000 morti per malattie, inedia e fatica) e “mette in dubbio qualche particolare” (l’inesistenza delle camere a gas e – quindi - di un piano specifico di sterminio su base razziale le sembrano particolari?). Lei d elle tesi revisioniste non ha mai letto neanche una riga. Ognuno legge ciò che vuole, ma come si fa a discutere con chi non sa di cosa parla?

 

RIFERIMENTO 1/6/2007

STABILITA' DELLE IDEE

da Alessandro Ceratti

Il problema con Freda è che io mi ricordo e lui si dimentica, che io dico sempre la stessa cosa e che lui cambia posizione a seconda di come si sveglia. Provate a confrontare le sue ultime lettere con quella che aveva scritto su questo blog nel febbraio 2007 (OLOCAUSTO PERMANENTE). In quella lui diceva che i vari Faurisson ecc. era più giusto chiamarli "revisionisti" o, meglio ancora: "storiografi non allineati" e che comunque l'Olocausto, privato dei suoi corollari fantastici, non perderebbe nulla della sua mostruosità". In queste invece i morti da circa 6 milioni diventano 300.000, venti volte meno, e che i campi non sono stati lo strumento dell'olocausto ma "strumenti di repressione politica, non di "sterminio su base razziale"". Due cosucce che cambierebbero non poco il quadro generale.


P.S. Se le camere a gas non sono mai esistite, che cosa se ne facevano del Ziklon B?

 

RIFERIMENTO 1/6/2007

NEGAZIONISMO

da Giuseppe Vali

Il negazionismo è il segno di questi nostri tempi inconsistenti: uno schiaffo all'intelligenza e alla logica.
Ma come si fa a dire che non è esistito un piano specifico di sterminio su base razziale operato dai nazisti con l'aiuto dei fascisti di mezza Europa e l'indifferenza di tutti gli altri? Milioni di persone (e badate bene solo poca forza lavoro ma in maggioranza donne, bambini, vecchi inermi) furono rastrellati in tutta Europa, spogliati dei loro diritti e dei loro beni, e poi mandati in campi di sterminio per quale motivo? Per una villeggiatura? Ci vuole la prova scritta vidimata da un notaio per capirne il significato? Non bastano le tante testimonianza dei pochi sopravvisuti? Anche loro, compreso Primo Levi, fanno parte del complotto mondiale?

 

RIFERIMENTO 1/6/2007

C'È MORTE E MORTE

da Carla Bergamo

Ahimè, il documento di Faurisson non mi ha convinta. Non riesco ad accettare che per esempio Primo Levi sia stato un bugiardo, o che lo sia stato il mio prozio.
E non è consolante sapere, eventualmente, che "solo" qualche centinaia di migliaia di essere umani siano morti nei famosi campi di "lavoro", e non gasati, ma di malattia (tifo, denutrizione). Ossia, che colpa avevano i nazisti se questi erano debolucci e non riuscivano a sopravvivere senza cibo e senza igiene?
Comunque In internet c'è un'infintià di documentazione sulle camere a gas e sui forni crematori. Tutti bugiardi. Senza contare gli innumerevoli casi di tortura, esperimenti crudeli, fucilazioni "an-passant", con migliaia di testimonianze di sopravvissuti. E non parlo dei processi, parlo delle testimonianze che quasi tutti noi abbiamo potuto ascoltare durante la nostra vita, un amico, un vicino, un parente. Tutti bugiardi?

 

RIFERIMENTO 2/6/2007

PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE /2

da Gianluca Freda

Caro Ceratti, ricordo benissimo cosa ho scritto e lo confermo. Il nazismo, con o senza camere a gas, quale che sia il numero dei morti, resta un abominio. Ho forse mai detto il contrario? Lo ha forse fatto Faurisson? La mia repulsione per il nazismo è simile, se non identica, alla sua. Il punto è che fondare questa repulsione sui dogmi di fede, anziché sul ragionamento e sui dati di fatto, non serve a evitare nuovi orrori, ma a giustificarli e perpetuarli. Lo dimostra lo sterminio in corso in Palestina, perpetrato, nel silenzio delle coscienze, dietro la maschera morale di un “genocidio” mai avvenuto. Il problema è che lei continua a parlare di revisionismo senza avere idea di cosa sia. Se avesse mai letto gli articoli di Faurisson che ho citato (o di ciò che, più modestamente, scrivo sul mio blog) saprebbe benissimo a cosa serviva lo Zyklon B.

 

RIFERIMENTO 2/6/2007

NUMERI

da Oreste Tappi, Roma

Nemmeno io credo che il problema siano i numeri, ma non sono nemmeno indifferenti. In proposito comunque mi pare che c’è una cosa semplice semplice, che mi viene in mente ricordando quello che ho letto di recente sul pannello che chiude la bellissima sezione dedicata agli “Ebrei ad Amburgo” nel locale museo cittadino (vado a memoria): in Europa gli Ebrei nel 1930 erano ca. 10 milioni, nel 1998 ca. 2 milioni; in Germania da 600 mila a 20 mila; ad Amburgo stessa da 12 mila a 2 mila. Non mi sembrano dati facilmente manipolabili e difficili da verificare o da interpretare.

 

RIFERIMENTO 2/6/2007

PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE / 3

da Gianluca Freda
Carla Bergamo scrive: “In internet c'è un'infinità di documentazione sulle camere a gas e sui forni crematori”. Tralasciando i crematori che, come dovrebbe essere ovvio, servivano a bruciare cadaveri, non persone vive, sarei molto interessato all’”infinita documentazione” sulle camere a gas. Sono scortese se chiedo qualche indirizzo? Parlo, appunto, di indirizzi web che contengano “documentazione”, non chiacchiere. Quindi fatture, ordinativi, ricevute di pagamento, ecc. Abbiamo documenti e fatture praticamente per ogni mattone di Auschwitz. Sappiamo al centesimo quanto costarono i crematori, le baracche, i reticolati, le traversine. Sulle camere a gas, invece, non abbiamo neppure mezza riga. E’ una fortuna che grazie a Carla Bergamo questa lacuna storica stia per essere colmata.

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

UNA PAROLINA SOLTANTO

da Alessandro Ceratti

Vedete come è fatto Freda? Cambia una parolina, una parolina soltanto, ma essenziale, e crede che la gente non si accorga. Io gli ricordo che a febbraio lui sosteneva che l'Olocausto (l'Olocausto, non il nazismo) era comunque una mostruosità e lui appunto mi risponde che sul Nazismo non ha mai cambiato idea. Che cosa bisogna fare con gente così?

Ormai ci stiamo incartando sul negazionismo. E se la finissimo in mancanza di interventi risolutori (csf)

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

E FREDA DI QUI E FREDA DI LA'

da Franco Vota

Ok, diversamente dal solito nemmeno io stavolta sono d'accordo su quel che dice Freda, però oltre ad accusarlo di ignoranza e antisemitismo ancora nessuno ha risposto a una sua domanda tutto sommato semplice: qualche documento concreto, fattura, ordinativi, ricevuta di pagamento, che possa essere riconducubile alla costruzione/mantenimento/funzionamento delle camere a gas, lo si può trovare da qualche parte o no?

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

FATTURE PER LE CAMERE A GAS

da Massimo Mai

Si certo, signor Vota, forse nessuno ha trovato le fatture per le camere a gas, così come nessuno ha trovato fatture per l'acquisto dell'esplosivo di Piazza Fontana, o di Piazza della Loggia. Devo quindi credere che fra una cinquantina d'anni su un blog si discuterà sul fatto che in Italia ci siano o meno state stragi come quelle?

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

FREDA DI QUA E FREDA DI LA /2

da Pier Franco Schiavone

Caro Vota, il mestiere dello storico è di cercare documenti e interpretarli, in mancanza, esistono altri modi probanti per sostenere delle tesi. Chi mette in dubbio l’omicidio di Giulio Cesare solo perché non ci sono documenti scritti dei cospiratori. E su Gesù? Quali documenti esistono, a parte i Vangeli scritti decenni dopo? Molti documenti dei nazisti esistono, a parte Bad Arolsen, bisogna andare a cercare tra le numerose pubblicazioni, quelle dove se ne trova menzione; un lavoro da specialista. Tuttavia immagina che tra 60 anni uno storico faccia un’indagine sulla mafia Italiana; quante fatture pensi che troverà? E le immagini della strage di Capaci? Bagattelle. Le migliaia di morti certificate? Quisquilie. Le centinaia di volumi scritti sulla mafia? Pinzillacchere. La testimonianza di Buscetta? Inattendibile. Le sentenze? Ininfluenti. (...)

 

  1. 3/6/2007

Due nuovi libri di Claudio Sabelli Fioretti

da Vittorio Grondona

Sono già pubblicati nel sito http://www.societacivilebologna.it/

 

  1. 3/6/2007

LA TRIPPA SE L’E’ MANGIATA IL GATTO

da Vittorio Grondona - Bologna

Quando si deve ragionare con la testa degli altri si diventa idioti o geni per forza. Essere ministro o parlamentare oggi significa essere al servizio completo di chi l’ha inserito nella lista degli eletti. Se costui è furbo o idiota, diventa (solo) idiota, se è un genio, può darsi che diventi un genio. La massa tende a seguire ad occhi chiusi il partito del cuore e poi si lamenta delle scelte che lo danneggiano e annuncia rabbiosa che non andrà più a votare. E’ proprio quello che i dirigenti di partito vogliono. Lasciare da parte il popolo, ma dargli nel contempo l’illusione di contare è la regola del dittatore. Meno gente rompe le scatole e meglio è per il comando generale. Date retta, insistiamo perché questo governo abolisca come promesso lo scalone iniquo delle pensioni, faccia una legge elettorale che ci consenta di scegliere il nostro rappresentante e poi andiamo a votare (tutti) per chi ci pare e vinca il migliore. Mai più, per quanto mi riguarda, le primarie. Ho constatato col tempo e coi fatti che è’stato un errore madornale nel quale ci sono purtroppo cascato anch’io.(...)

 

RIFERIMENTO 2/6/2007

GLI IDIOTI AL POTERE

da Serafino Brighenti

Concordo con Schiavone. Se la destra berlusconiana è infarcita da gente orribile e priva di scrupoli, il centro sinistra è infarcito da idioti che si sono giocati anche i consensi di chi ancora aveva riposto un barlume di fiducia in loro. Vi basti un esempio: mio figlio, laureato di 34 anni, è da sempre un precario con contratto a termine che, per ora, viene rinnovato ogni anno ad assoluta parità di condizioni (di aumenti non se ne può neppure fare cenno).
Reddito netto mensile 2006 (12 mensilità): 1200 Euro.
Reddito netto mensile 2007 (12 mensilità): 1185 Euro.
Ossia Prodi e Padoa Schioppa gli hanno scippato altri 15 Euro in tasse per accumulare il Tesoretto. Che vadano al diavolo, senza se e senza ma!

 

RIFERIMENTO 2/6/2007

FIABA ITALIA

da Tommaso Albrizio

Accettereste mai che un calvo vi dica che shampoo usare? Ma nella politica italiana succede che il Governatore della Banca d' Italia Draghi, dica al Governo che deve "diminuire le tasse e aumentare l' età pensionabile", Lui che le tasse non le paga perchè dipendente pubblico, Lui che tra un pò ci andrà in pensione e con che pensione! Vedi alla voce Padoa Schioppa. Questi sono i due messaggi più balordi che un nella sua posizione possa lanciare. Abbassare le tasse, come tutti sanno, è un invenzione di Berlusconi e quindi rientra nella sfera del' ad personam. Le tasse non devono essere diminuite ma devono semplicemente essere giuste, oggi i gioiellieri dichiarano meno dei metalmeccanici! Come si può pensare di aumentare l' età pensionabile se oggi i 45/50'ennì sono anagraficamente discriminati nel mondo del lavoro, senza nemmeno toccare il tasto della diminuzione delle capacità lavorative, specie in certi settori, dopo quella età. In Italia ci sono Draghi e Cavalieri ma non si vive in una favola!

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

FIABA ITALIA E BUSTE PAGA

da Silvia Palombi

Scusa Albrizio che stai dicendo? I dipendenti pubblici non pagano le tasse? Forse sono rimasta indietro ma io sapevo che i dipendenti, pubblici e non, non sfuggono al fisco, il loro foglio paga è tutto registrato e il prelievo avviene alla fonte. Dopodiché che il governatore della Banca d’Italia abbia un tenore di vita che un normale dipendente, pubblico e non, se lo può solo sognare è tutto un altro paio di maniche.

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

FILO CONDUTTORE

da Giorgio Goldoni

C'è un filo conduttore che lega i vari Visco, Iervolino, Bassolino, ecc. ed è la vecchia concezione borbonica del potere: del "(Dio?)me l'ha dato e guai a chi me lo tocca". Questi personaggi hanno dato prova della loro pochezza professionale nella gestione della cosa pubblica e nella gestione dei rapporti democratici con l'opinione pubblica in modo talmente evidente che in qualsiasi paese civile si sarebbe da tempo persa la loro memoria, ma qui da noi non usa così. Le spese faraoniche della Regione Campania, i lussuosi uffici di rappresentanza sparsi nel mondo? La regione affondata nel gorgo dell'immondizia? L'uso delle forze dell'ordine come un esercito privato di pretoriani? Accuse infondate: è sempre e solo colpa delle forze oscure che tramano contro lorsignori, che non fanno altro che piangersi addosso e sfuggire alle proprie responsabilità.

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

ATROCE DUBBIO DI UNA PUBBLICA DIPENDENTE

da Paola Altrui, Roma

Secondo Tommaso Albrizio, il Governatore della Banca d'Italia non pagherebbe le tasse in quanto "pubblico dipendente". Ora, considerato che gli appartenenti alla categoria non hanno alcuna possibilità di eludere i propri obblighi fiscali (visto che subiscono le relative ritenute "alla fonte", come qualsiasi altro lavoratore dipendente), pregherei Albrizio di illuminarmi: non vorrei che da tredici anni a questa parte si stessero effettuando indebiti prelievi dalla mia busta paga...

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

GLI IDIOTI AL POTERE /2

da Tommaso Albrizio

Come non essere daccordo con lei Brighenti. Anche se in realtà l'idiota mi sento io! Idiota e spaesato, perchè gia da ora mi assale il dubbio di cosa fare nel frangente elettorale. E sì, passare dall' altra parte non può essere una soluzione. Non esiste rappresentanza politica per i lavoratori, se solo si proponessero come tali quelli che stanno cercando di fecondare il Partito Democratico. Ma mi sembra, che quest' ultima un operazione, stia facendo un passo verso l' iperspecializzazione dell'autoreferenzialismo politico. Siamo abbandonati e non ci resta che abbandonarli. Mi permetta di aggiungere una cosa a quello che ha detto: le tasse aumentate che hanno ridotto lo stipendio di suo figlio sono l' aumento delle trattenute previdenziali, cioè per la pensione! Si la pensione che noi oggi strapaghiamo avendo la prospettiva di non vedercela erogare. E allora al diavolo!

 

  1. 6/6/2007

C’E’ SEMPRE UN DIAVOLETTO DIETRO L’ANGOLO

da Vittorio Grondona - Bologna

Non ho scuse, ma avrei voluto esserci. Per l’occasione avrei desiderato indossare una sgargiante camicia rossa con disegnati sul petto i mitici falce e martello… Poi pensando che così conciato avrei potuto fiaccare le vendite del libruccio, una semplice normalissima camicetta extra large XXL sarebbe andata più che bene. Poi qualcosa mi ha trattenuto a casa. Peggio per me. Sono rimasto a piedi con la macchina e l’inconveniente mi è costato la bellezza di 257,40 euro ai prezzi chiari, ma incredibili della Ford. Da quello che leggo è stato un successo e ne sono felice per i partecipanti e di riflesso ovviamente anche per tutti noi. Non sono un indovino, ma avrei scommesso che Ceratti si sarebbe in qualche modo distinto. Ho ricevuto un messaggio video di CSF relativo alla lunga marcia e contemporaneamente si è inserito nel mio prezioso PC, dalla pazza tastiera che, se non sto attento, scrive le “P” con le “B”, un minaccioso virus. Peggio per l’intruso indesiderato e per i deficienti che inquinano internet divertendosi con così poco. Senza difficoltà l’ho infatti subito agguantato e messo in quarantena. A Bologna uno dalle limitate conoscenze come me è bonariamente definito “ignorante come un coppo”. Quello che mi scoccia è che ne sono orribilmente consapevole, accidenti! Poi penso che ci sono persone che fanno perfino la collezione dei coppi (tegole) d’epoca e allora mi consolo. Ogni tanto un test di intelligenza mi è pertanto d’obbligo. Gentile signor Santi Urso, non se ne vada cavandosela con definitivi cordiali saluti. I suoi precisissimi post sono preziosi per il mio cervello. Sono gli unici che per capirli appieno devo rileggere con attenzione almeno tre volte ricorrendo nel contempo al prezioso sussidio di tempestose navigazioni nel mare infinito del web. Le assicuro è un ottimo esercizio per la mia mente.

 

ATTENZIONE

Per essere sicuri di leggere tutti i riferimenti relativi alla presentazione del “Libruccio” di Claudio Sabelli Fioretti, del 4/6/2007 a Milano, andate direttamente sul sito del giornalista. In questa sintesi è possibile che qualche riferimento sia stato involontariamente omesso.

 

RIFERIMENTO 3/6/2007

Frankenstein

da Isabella Guarini

Frankenstein or, The Modern Prometheus è un romanzo scritto da Mary Wollstonecraft Shelley fra il 1816 ed il 1817, che genera il nome del dottor Victor von Frankenstein ed il personaggio della creatura, i quali a livello popolare sono ricordati sotto lo stesso nome. Forse, il post sibillino di Santi Ursi vuole significare che il PD farà la stessa fine, ovvero con la coincidenza tra creatore e creatura. Boh!

Ricordo, non solo ad Isabella, che i titoli dei post vanno scritti tutti maiuscoli. Per favore.

 

RIFERIMENTO 4/6/2007

VENGO ANCH'IO

da Isabella Guarini

Vengo anch'io! No tu no! Perché Napoli è troppo lontana da Milano. Ma confido nel racconto della presentazione del lbruccio che i partecipanti faranno sul blog!

 

RIFERIMENTO 4/6/2007

NON E' "UN" ROMANZO E' "IL" ROMANZO

da Santi Urso

Mi scuso per la puntigliosita'. Ma Frankenstein e' racconto troppo importante per liquidarlo con l'indeterminato "un". E' una delle più importanti sorgenti della fantascienza moderna, in effetti anche al di la' dei suoi meriti intrinseci. Ma si sa: parva favilla gran fiamma seconda, è una regola feconda. Mi consenta altresi', cortese corrispondente, di non capire ove si nasconda la Sibilla, nelle mie parole: auspicavo solo che Frankenstein venisse chiamato col suo nome (e non Frakestain, come aveva scritto altro gentile corrispondente), Cosi' come ora auspico ch'Ella abbia la cortesia di togliere il von nobiliare al cognome (nel romanzo non c'e'). Se invece Lei ha trovato criptico l'altro mio riferimento, quello agli ossimori della democrazia e ai cretini, lo chiarisco volentieri: parlavo di chi, abissalmente ignorante, cosi' ignorante da non sapere di non sapere, pontifica sullo sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Ma vedo che il buonsenso del padrone di casa ha invitato a por fine agli sproloqui.
saluti sempre piu' schisci (il pd e' partito, nel senso di andato, proprio a schifiu finito).

 

RIFERIMENTO 4/6/2007

PUBBLICITA'

da Tommaso Albrizio

Casello autostradale andata e ritorno: 20euro per il Sabelli Blog. Maglioncino rosso in cotone alla Rinascente: 29euro per il Sabelli Blog. Libro da farsi autografare (compratelo, è per una giusta causa) alla presentazione: 19euro per il Sabelli Blog. Una sera a MIlano a cena con CSF, Silvia Palombi, Alessandro Ceratti e consorte, Federica Pirrone, Annalisa Bianchi e Domenico DeFranco/Gino Fino non ha prezzo!
Anche vedere Ceratti che distrugge un vaso alla Mondadori non ha prezzo!

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

AGLI AMICI DI BLOG

da Rita Rosati

Agli amici Schiavone e Guarini faccio tanti auguri per la nuova vita che li attende; al primo aggiungo di non spaventarsi perchè l'inizio può sembrare incredibilmente difficile ma poi il bimbo darà un sacco di gioia, per Isabella invece un "beata te" finalmente ti sei liberata del contatto e della visione di certe persone.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

A CIASCUNO IL SUO

da Gianluca Freda

Caro Santi Urso, ho trovato spiazzante la sua ultima missiva. Sono abituato a sentirmi dare dell’ignorante e del cretino. Tuttavia questo accade, di solito, dopo una discussione in cui l’interlocutore, non essendo riuscito a confutare ciò che dico con argomenti plausibili e avendo dimostrato di nulla sapere o voler sapere dell’argomento trattato (Ceratti e Schiavone sono limpidi esempi), si appella all’ingiuria come arma finale in difesa dell’onore violato. E’ una cosa che mi offre giusta soddisfazione. Sono invece assolutamente impreparato a un tale che, non avendo non solo la competenza, ma neppure le palle per insolentirmi di persona, incarica la mamma del rischioso compito. Ciò è disdicevole e anche un po’ comico. Venga qui e mi affronti da uomo. Oppure continui a occuparsi dell’ortografia di Frankenstein per i campionati mondiali di spelling. Forse è più il suo campo.

Ragazzi, non litigate.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO

da Alessandro Ceratti

Questa sera, alla presentazione del Libruccio è accaduto. Finalmente il contatto! Dopo anni di disperati segnali inviati nelle profondità galattiche, non più in risposta soltanto interferenze su radio e bussole, non più soltanto strani effetti elettromagnetici che si visualizzavano su quadri luminosi in forme simili a quelle che voi state osservando. Ma ho potuto vedere e toccare con mano gli altri bloggisti e, lo posso confermare, si tratta di umanoidi. Tra i bloggisti obbiettivamente si poteva rilevare una certa comunanza di paradigmi mentali, anche se molti di essi provenivano, ça va sans dire, da altre galassie. Ma tra di essi si era infiltrata chissà come una specie aliena, che proveniva senz'altro da altri mondi, da universi paralleli e totalmente sconosciuti. Deve essere riuscita a giungere fino a noi attraverso una deformazione spazio-sociale che probabilmente si richiuderà in pochissimo tempo. Ho fatto di tutto per raccogliere il maggior numero di informazioni su di essa. Le prime analisi chimiche fanno presupporre che la sua fisiologia sia a base di... di... NOOO! Non è possibile!! Dio mio, NO!

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

FACCE DA BLOG

da Primo Casalini, Monza

Ho avuto piacere di vedere in faccia ieri sera lobbatrici e lobbatori che ho letto quasi tutti giorni (perché l'arte per scrivere bene è leggere gli altri): Sivia Palombi, Valeria Gandus, Paola Ragone, Pino Granata, Domenico Di Franco, Muin Masri e me ne scordo alcune e alcuni - scordo i nomi, non i visi. Ma non mi scordo l'assessore architetto Alessandro Ceratti, che ne ha combinate una delle sue, è tutto programmato. Poi c'era Mina Welby, che ci ha raccontato cose non generiche, cose vere su uno si noi. C'era Gianluca Neri che mi ha sorpreso perché ha la faccia da bravo ragazzo, mi aspettavo un diavolaccio. C'era Claudio che si fa arricciare i capelli uno per uno dal parrucchiere, non possono essere così di natura, sarebbe ingiusto verso di me. Il libro non è bello, ma è bellissimo, Claudio s'è allargato un po', poteva lasciare più spazio a noi, ma ci può stare, poi è casa sua in cui siamo ospiti, non domestici. Se qualcuno di voi ha da dire la sua su un film che ha amato ed ama, me la faccia avere via e-mail (Alessandro, Domenico e Barbara ce l'hanno), che la pubblico nel multiblog "Abbracci e pop corn", a tre condizioni: scrittura più che decorosa, niente polemiche, descrizione della propria esperienza amorosa con quel film, mettendosi in gioco come persone. Sopra le cinquecento battute: venti/venticinque righe, l'amore con un film non è una sveltina. L'invito vale anche per Claudio e Barbara.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

POSSIBILE CHE...

da Giorgio Guiotto, Torino

...a Torino non capiti mai? Tutto a Milano, sempre a Milano, che palle! Dai, su, vieni a presentarlo a Torino, porto persino le mie bimbe!

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

LA FRITTATA E’ FATTA

da Silvia Palombi, Milano – quasi Venezia

Ci siamo visti, riconosciuti, annusati, sappiamo che voce abbiamo, ci siamo guardati negli occhi, abbiamo mangiato fianco a fianco e brindato a noi e al blog, al libruccio (è enorme) e alla lunga marcetta. La frittata è fatta, non potremo più far finta di niente, ormai sappiamo e le parole andranno pesate più attentamente. Per esempio, uno a caso, ormai che so che faccia ha davvero Ceratti (la foto non gli rende giustizia, è persino quasi carino) posso darci dentro più dura... E’ stato bello, dai csf ammettilo che è piaciuto anche a te.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

INCONTRO AL BUIO

da Muin Masri

Odio scendere in città: treni in ritardo, gente di fretta e, chissà perché, gli spacciatori mi scambiano sempre per un tossico: “hombre, fumo?”. Comunque andare a vedere CSF merita, meglio del concerto di Madonna, è trascinante e costa di meno. Non posso raccontarvi niente del suo intervento, non mi ricordo nulla, ma ho avuto la fortuna di incontrare quel ragazzone di Gianluca Neri. Beh, finalmente una persona identica a come l’avevo immaginata: timido, intelligente e spiritoso nonostante la cattiva compagnia di RadioNation. Invece la signora Welby, nonostante tutti noi in un modo o nell’altro le abbiamo fatto del male, ci ha perdonati con un sorriso più grande del suo viso. Era accompagnata di una mia ex collega di lavoro di cui, in tutti questi anni, mi ero scordato di suo marito http://www.conoscicesare.org. Pimo Casalini, personaggio di un’altra epoca, elegante e sensibile come una farfalla, ultimamente si è dato al cinema, ma sono convinto che ritornerà da noi più bello di prima. La Palombi è davvero una Signora. Domenico, il nostro artista, è molto schietto e tra una creazione e l’altra mette al mondo un figlio. Ceratti è sempre lui, nella vita come nel blog, viziato, bello e pericoloso: appena si è mosso ha rotto una scultura che era lì da duemila anni; come se niente fosse ha staccato un assegno, ma si è scordato di firmarlo. Capita! C’era anche Granada, semplice, riservato e sorridente, come tutti i socialisti veri. Che dire del nostro medico e futuro premio Nobel Federica? Quando ha visto i blogghisti ha capito che la ricerca è tempo e denaro sprecato. E poi c’era lui, il Re indiscusso, la Lecciso con la barba. Abbiamo scoperto che è in pensione, ma siccome è tirchio e non vuole fare festa con i vecchi colleghi e in più ha il terrore degli scherzi a forma di regalo, si è inventato l’anno sabbatico e Giorgio Lauro ci è cascato come un pero (sono convinto che Massimo Cirri sia più sportivo e veloce di loro due messi assieme). Era controllato a vista da due ragazze alte e bionde; più tardi ho capito che erano le sue guardie del corpo. Il gruppetto dei blogghisti è andato a mangiare la pizza, io mi sono fatto pregare e poi sono ritornato a casa. Col cavolo vado a mangiare con gente vestita di rosso, sono palestinese mica comunista!

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

MILAN L'È TANT LUNTAN

da Carla Bergamo

Un pizzico di invidia - ebbene si - l'ho sentito. Che persone interessanti in un colpo solo, perbacco! Ma, data la distanza, ho dovuto accontentarmi dei simpatici commenti dei partecipanti. E pure per il Libruccio, dovrò aspettare di arrivare in Italia (un paio di mesi).
Nel frattempo, continuo a leggervi religiosamente, tutte le mattine, dalla mia foresta di cemento.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

OHI CHE DOLOR!

da Santi Urso

Isabella, lei mi ha colpito al cuore: devo dedurre che la sua citazione, in inglese, del Frankenstein era farina dell'imprecisa wikipedia (ragazzi, maneggiatela con cura, come un'arma carica e sconosciuta) e non di conoscenza diretta. In altre parole, lei non ha letto il Frankenstein? Mi chiudo in un muto dolore. Il gentile antisemita (spero molto giovane) che tanto si e' adontato, sappia che non l'ho insultato, ma solo definito, e senza acrimonia. Essere ignoranti non e' colpa (oddio, se s'accompagna alla protervia, un pochino si'). Pero' quel gergo muscolare avrebbe avuto bisogno di qualcosa di piu' che un "ragazzi non litigate" del padrone di casa. Ci sono limiti oltre i quali i talk show mostrano i loro limiti: dei quali il massimo e' quello che tutte le opinioni si equivalgono. Ora, se su questo blog le mie opinioni, in diretto confronto, equivalgono a quelle di un nazista (forse inconsapevole, data l'ignoranza), voglia, gentile CSF, gradire i miei più cordiali e definitivi saluti.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

E ALURA? CHI C’ERA?

da Pier Franco Schiavone

Com’è andata la presentazione del libruccio a Milano? Cosa vi siete detti? Cos’ha detto CSF? E la signora Welby? A chi alludeva Ceratti nel suo post? Avete fatto un minuto di raccoglimento in memoria dello scomparso Freda? Sono stati letti dei brani? È stato evocato Santi Urso? È apparso? Silvia ha portato qualche copia del suo libro? E la signora Arena, ha inviato un emissario da Catania? Primo Casalini è venuto con una mazza da baseball per il refuso? E Paola Altrui, c’era? È cosí carina come appare in foto? E Masri, è venuto ad illuminare di saggezza anche la Mondadori di Piazza Duomo? Porca miseria ho avuto una riunione organizzativa per il mio prossimo viaggio, altrimenti sarei venuto e vi avrei mostrato: Amiketto! Il simpatico tappetino che si poggia sul cruscotto dell’auto e non fa scivolare il telefonino (sia benedetta la casa farmaceutica che lo regala).

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

CHE GIOIA SIGNOR URSO

da Caterina Cremonini, Bologna

Sarò breve, poche battute. Signor Santi, lei è un grande. Le sue opinioni non valgono per niente a quelle di un nazista. Dovrei dire: " grazie di
esistere" ma più semplicemente le dirò che... ce ne fossero di pensieri come i suoi.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

SANTÍ NUN CE LASSÁ! SANTÌ NUN CE LASSÁ ! SANTÌ….

da Pier Franco Schiavone

(Notare la citazione colta nel titolo che Casalini sicuramente scopre) Se Santi Urso non scrive più nel blog con chi m’incavolo? È una delle poche persone al mondo in grado di farmi arrabbiare perché, non conoscendolo, me l’immagino elegantemente vestito mentre, con un sorriso sardonico appena accennato sotto i baffetti all’inglese, butta giù due righe per il blog conscio che qualcuno s’adonterà. Mi fece ribollire di rabbia, quando si ostinò nella difesa, per me ingiustificata, della principessa Sissi, nemmeno si trattasse della sua nipotina preferita. Mi rimproverò di violare l’icona di Totò, a me che sono un Totomane Totofilo; Santi Urso è spietato, non appena può ti bastona, quasi sempre in maniera sprezzante, senza rivolgerti la parola direttamente. Su Freda però ha ragione e sono solidale con lui. Freda ha fatto del negazionismo una battaglia al limite della psicopatologia a causa dell’odio per Israele. Nel suo blog pubblica l’icona: boicotta Israele, confondendo i governi con una nazione e quindi abbracciando l’antisemitismo (quel cerchio barrato sulla stella di David è atroce). Sempre sul suo blog ha pubblicato l’insulto di un pazzo anonimo che mi ha dato del fascista perché non sono negazionista, pensa un po’. Preferisco di gran lunga l’irritante e colto Santi Urso ad un antisemita.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

DISPACCIO PERSONALE - URGENTE

da Gianluca Freda

Urso, lei non si muoverà di qui. Abbiamo bisogno di lei nel blog. La sua licenza è revocata. Glielo ordina il suo Führer!

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

NIENTE SCUSE

da Alessandro Ceratti

Ma senti un po' quello scellerato di Schiavone che accampa come scusa per non essere venuto all'incontro il fatto di aver avuto in contemporanea una riunione organizzativa per il suo prossimo viaggio! Ma si rende conto? Io, per partecipare all'incontro ho saltato una giunta in cui si decidevano le sorti urbanistiche della città! Ma consapevole della scala dei valori ho ovviamente dato la precedenza a chi spettava.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

IO INVECE NON SONO VENUTO...

da Serafino Brighenti

...all'incontro di lunedì sera, causa un temporale abbattutosi sul milanese che mi ha reso impossibile saltare sulla bicicletta, l'unico mezzo di locomozione che utilizzo in città da quando sono in pensione. Ma ho considerato quel maltempo un segno del destino. Infatti ero molto esitante se andare a mettere le mie mani nel costato di CSF e a toccare i segni dei chiodi delle sue mani (si fa per dire) per capire se fosse proprio quel messia che qualcuno ha già cominciato ad adorare. E non so neppure se vedere materializzarsi dal nulla alcuni suoi discepoli (leggi blogger) eccellenti non mi avrebbe provocato dei turbamenti.

 

RIFERIMENTO 5/6/2007

MANCANO VENTIQUATTRORE

Nervosamente trascorre questo ultimo giorno prima della partenza per la lunga marcetta. All'ultimo arrivano gli ultimi dubbi. Forse cambio zaino. Abbiamo approntato una fantastica macchina mediatica. Lorenzo e Alessandro Girardi, della Siriofilm, hanno aperto un marchingegno nel quale, fin da oggi, potete addirittura vederci. Lo spettacolo non è dei più edificanti, soprattutto quello di Giorgio Lauro. Voi apritelo in fascia protetta. Ogni giorno, o quasi, potrete vedere qualche immagine del nostro gesto atletico. Poi c'è il blog dedicato. Si chiama con grande fantasia A PIEDI. Lì potrete leggere pagine di alta letteratura viaggiatoria. Ma anche vedere in tempo reale le foto che scatteremo. E il nostro amato blog? Continuerà più pimpante che pria grazie agli sforzi di Melba. Ma non dimenticate, naturalmente di ascoltare Radio Due. Caterpillar, L'altro Lato e Barabba si collegheranno tutti i giorni con il grande evento. Insomma, che fatica l'anno sabbatico. (csf)

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

LE DIECI COSE CHE VI SIETE PERSE

da Domenico De Franco
(prova a censurarlo e ti mando la fattura che sai tu...)

Sembrava impossibile ma, dopo una veloce ricognizione tra le altissime guglie del Duomo, per ingannare l'attesa, stava proprio per accadere. Presi i posti un'ora prima dell'orario ufficiale (non si sa mai), stavamo per conoscere in carne ed ossa gli amici lobbisti ed, udite udite: Egli, il nostro Creatore e Mentore.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà verso coloro che non hanno potuto esserci, perdendosi irrimediabilmente questa strabiliante top ten:
1) IL FIL-ROUGE: il filo conduttore dell'incontro è stato il rosso. Rosse le poltroncine di pelle dell'elegante sala della Mondadori. Rossa la scultura moderna che abbelliva la sala. Rosso il maglioncino indossato da Lui (di cachemire) e da molti emuli blogghisti (di vile cotone pettinato). Rosse le spille OFFICIAL CSF BLOGGER sfoggiate per l'occasione.
2) PICCOLI LOBBISTI CRESCONO: i lobbisti storici, grazie anche alla location, non erano affatto pochi: da Ivrea il mitico Muin Masri che, riconoscendomi, mi abbraccia con un calore da vecchio amico; l'eleganza dei modi dell'ing. Casalini Primo (inter pares) che con la sua presenza ha dimostrato, casomai ce ne fosse stato bisogno, il suo grande buon senso; Paola Ragone inspiegabilmente più giovane della foto sul blog, risalente a 10 anni prima; Federica Pirrone che in un attimo di distrazione mi ha ciulato il posto, a quel punto cavallerescamente ceduto; Alessandro Ceratti, di una simpatia contagiosa e una risata sonora ("non male il tipo, mica come sulla foto del blog!" il commento medio delle astanti), con la sua elegante consorte; e poi Paolo Capè, Pino Granata, e dal Trentino con furore Tommaso Albrizio e Annalisa Bianchi. Dimentico qualcuno?
3) MINA WELBY: una donna che ci ha raccontato di una storia straziante con una umanità, una saggezza e, a tratti, con un'allegria (perchè no?), non inquinate da un solo grammo di retorica. Groppo alla gola.
4) GIANLUCA NERI: il corpulento conduttore dell'incontro è la dimostrazione come il sogno americano si possa realizzare ovunque: assunto per un centinaio di euro al mese ai tempi di Cuore dal Sabellone (il quale poche settimane dopo voleva licenziarlo concludendo che solo uno scemo poteva lavorare per così poco), crea CLARENCE e pochi anni dopo lo vende a Dada per la modica cifra di 7 (sette!) miliardi del vecchio conio.
5) L'inimitabile autoironia di CSF che solo i grandi possono permettersi (e non mi riferisco solo all'età...): il suo marchio di fabbrica e perfetta cifra stilistica.
6) LA SCENA MADRE: Ceratti si alza per interloquire con Mina Welby e in quel momento si realizza la Maledizione di Freda: con una gomitata l'architetto fa uscire dal proprio baricentro la preziosa scultura di cui al punto 1, la quale rovina a terra con gran fragore, riversando sul pavimento e nel raggio di 20 metri le palline di argilla espansa che riempivano il vaso. Solo una contagiosa risata alla Fabrizio Frizzi da parte del Sublime Maldestro sdrammatizza una situazione altrimenti potenzialmente di cacca.
7) La foto di gruppo della classe con tanto di piccioni di Piazza Duomo sullo sfondo.
8) LA PICCOLA GRANDE MAGNATA organizzata d'emblèe da un invasato Ceratti. A tavola, complici due ottime bottiglie, si parla di tutto: dalla querelle "meglio Salina o Stromboli?" (ovviamente Stromboli, che domande!); a succosi aneddoti sabelliani sulla Fallaci (tranquillo CSF, non li riferirò! Anch'io non amo le querele...); a maliziosi excursus sulla forma di taluni funghi da parte di veterinari non edotti in materia.
9) LA SIGNORA IN ROSSO: Silvia Palombi, chi altri? La donna più simpatica, umana, solare che io abbia conosciuto negli ultimi anni e che solo una piccola stupida frattura spazio-temporale ha fatto sì che non fossimo coetanei affinchè io potessi corteggiarla e infine sposare.
10) ALIEN: e last, but not least, la quarantenne dannata (e d'annata), scrittrice rampante che ha marcato a uomo, per tutto il tempo, un Sabellone renitente. Ebbene sì, era al tavolo con noi colei che, uscita a cena con Tyson, ha avuto il coraggio di dirgli di no. Senza nemmeno rimetterci un orecchio!
Ecco, signori miei, tutto questo ed altro vi siete persi nella più mirabolante serata che gli ultimi anni ricordino. Non mi rimare altro che congedarmi affermando: Schiavò, rosica!!!

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

COMPAGNO URSO

da Gianni Guasto

Compagno Urso, il Suo dalemismo di stampo anglosassone ci é diventato indispensabile, anche perché é molto superiore al modello cui dice di volersi ispirare. Se proprio non può rimanere con noi, ci lasci almeno la Sua coltissima badante.

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

LA VERA FACCIA DEL BLOG

da Federica Pirrone, Milano

“Non devi adoperarti perché gli avvenimenti seguano il tuo desiderio, ma desiderarli così come avvengono, e la tua vita scorrerà serena.”(Epitteto). Ieri proprio non si poteva desiderare una serata migliore. E compagni di blog migliori! Sivia, Annalisa, Tommaso, Alessandro, Muin, Domenico, tutti. Qualche nota: capociurma CSF ancora meglio che in copertina! Ceratti, un uomo, una rivelazione, il dr. Jekyll and Mr Hyde del blog! Muin, potevi anche venire: il vinello scalda gli animi, e il maglioncino rosso ce lo siamo tolto subito! Grazie mille a Mina, la sua serenità e la sua generosità sono state per noi una grande lezione di vita, e d’amore. Infine, Domenico, sei sicuro che fosse un sito di botanica?

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

TRASPARENTE

da Alberto Arienti

Lunedì ho perso l'appuntamento, nessuno ha sentito la mia mancanza, giustamente. Ho scritto un brevissimo commento che terminava con la speranza di un nuovo incontro, magari per un libro della Palombi. Perso o cestinato.
Qualche volta mi sento trasparente.

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

LA FOTOGRAFIA

da Federica Pirrone, Milano

"PER ME SI VA NE LA CITTA' FERVENTE,
PER ME SI VA NE L'ETERNO FURORE,
PER ME SI VA TRA LA DIVINA GENTE.
ENTRO ME NON FUR PERSONE RAFFIGURATE
SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO.
LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CHE ROSICATE"


 

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

IL PIUMONE E ALTRE STORIE INEDITE

da Tommaso Albrizio

E' stato detto tutto del lunedì di Milano, forse! Il piumone: Un attimo prima di entrare in trattoria si è materializzato nelle mani di CSF un piumone, piegato perfettamente come gli hanno insegnato al militare e nella sua brava custodia in plastica trasparente con i manici. Le ovvie domande curiose dei presenti sono state evase in modo brusco dal patron della serata e spente sul nascere. Dopo aver campeggiato, per l'intera cena, nei pressi dell'allegra tavolata, il piumone è salito in taxi seguito nell'ordine da CSF e dalla promettente signorina che potete ammirare nella foto del post di Federica (capelli lunghi scuri alla destra di Sabelli che copre un pò DeFranco). Mani che salutano, rumore sordo della portiera che si chiude e cinematografica sgommata del taxi sul pavè ambrosiano. La ventiquattr'ore misteriosa: Sala della presentazione,un bell'uomo distinto e vestito in modo impeccabile, nota il mio maglioncino rosso, mi si avvicina e con modi da gentleman mi chiede: -Sei del blog? -Si! -Piacere sono... -Ah sì che piacere conoscerti! E quì che, con fare da agente cia, mi domanda -Si è vista l'avv. Arena? In quel frangente la mia attenzione sbatte sulla valigetta nella sua mano destra, che con piglio deciso la teneva ben afferrata. Se ne accorge, con sguardo cupo sollecita una mia risposta -No! riesco in fil di voce a dire. Si siede in fondo alla sala e ascolta tutta la presentazione. Non oso neanche sbirciare nella sua direzione ma alla fine approfitto del trambusto e lo vedo che si alza di scatto, pare un pò teso, e guadagna l'uscita. Continua...forse!

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

LA FOTOGRAFIA /2

da Pier Franco Schiavone

Beh, rosicherò pure ma chi l’ha scattata la foto, il figlio orbo di Marty Feldman?

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

MA QUANTO ERAVAMO BELLI

da Silvia Palombi, Venezia

Ragazzi ma quanto eravamo belli? Parecchio, siamo onesti che le false modestie irritano. Ma quanto è bello Muin che mentre sorride gli occhi gli si lucidano? E la nostra veterinaria potrebbe aprire un ambulatorio per noi blogger tanto che differenza fa, sempre animali siamo, e quella santa donna della moglie di Ceratti obbligata dal marito a scortarmi a piedi fino alla mia soffitta e alla fine mi ha anche abbracciato apparentemente contenta? Dai ma dove la trovi un'altra così?? E
Ginofinodomenicodefrancopapànonsolodialice? Scusa sono queste cose che ci impediscono di sposarci mica l'anagrafe, l'età è una convenzione. E poi io sono sposata con Iddu, te l'ho detto. Arienti troverai tutto sul libruccio mio che è
pronto e tra poco esce. C'è nell'aria una presentazione milanese, proprio nelle stesse stanze dove ci siamo conosciuti, fianco alle guglie, appena so vi dico tutto. Un abbraccio omnicomprensivo (e chi non c'era rosìchi rosìchi...) veneziano e piovoso, però è bello star qua, si incontra tutto il mondo!

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

IO ROSICO? (SIGH!) MA CHI (SIGH!) L’HA DETTO?

da Pier Franco Schiavone

Basta, non vogliamo sapere più nulla, noi assenti, di quell’incontro maledetto. Tutto avrei pensato meno che sareste riusciti a portare CSF alla pizzata. Ma dai, chi ha pagato? Alla romana? Se ci fossi stato (ma sono giustificato, Ceratti, perché faccio il viaggio per andare a prendere un figlio mica solo per diporto) mi sarei messo solitario in un angolo, perché cosí mi si sarebbe notato di più (sono della generazione di Nanni); non essendo dotato della beltà del Ceratti (oh, lo dicono tutti, sarà vero) avrei rovesciato io la scultura; avrei ceduto io il posto alla Pirrone, avrei fatto io una discreta corte a Silvia, mi sarei schiaffato in testa una Kefia per far dispetto a Masri e avrei salutato la Ragone con un: mia giovane amica... Tsé! A proposito, Defrà, mancava pure Gino Fino che non ha inviato nemmeno un telegramma. Dimenticavo, nella vetrina Mondadori di Corso Vittorio Emanuele c’è Caprarica e non c’è CSF! Tié! Rosichi pure lui.

 

RIFERIMENTO 6/6/2007

FUORI LA SPILLA

da Gianni Guasto

Vabbé; Schiavone, io, e non so quanti altri rosichiamo; non c'eravamo alla Più Grande Serata del Secolo, e mi auguro che la MIA poltroncina rossa sia rimasta malinconicamente vuota.
Ma almeno una cosa ci spetta, e nessuno faccia il furbo partendo per trekking vari, isole vulcaniche, missioni speciali negli alpeggi o quant'altro, Vogliamo la spilla. Official CSF Blogger si nasce, non ci si diventa. E noi, modestamente, lo nacquimo.

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

"ASTA SIEMPRE!"

da Annalisa Bianchi.

...e assieme alla lunga marcetta del Boss é partita ora anche l'asta per una delle famose spillette made in Arco, designe by Gino Fino, che ho furbescamente sottratto all'inventore! Naturalmente devolverò il ricavato a Emergency... Prezzo base 3 euro. Gianni, a te la prima offerta!

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

SI PARVA (non) LICET

da Oreste Tappi, Roma

Santi, non credere di andartene così, prima di essere riuscito, come tuo solito ma da par tuo, a farmi avere torto mentre ho ancora una volta ragione: “poca” favilla gran fiamma seconda (Paradiso 1, 34), non “parva”. Ma come ci pensi, ti pare che Dante potesse metterla così, da studente della prima declinazione? E sì che in Paradiso tu e gli altri Santi siete di casa. E siccome a ‘sto giro ti voglio vedere che t’inventi, dubito che te ne potrai andare tanto presto.

 

RIFERIMENTO 8/6/2007

ASTA?

da Gianni Guasto (Genova)

Belàndi se é cara la spillina! Ma non mi spetta di diritto? E all'asta, poi! Qui si specula. Vabbé, se é per Emergency, tre euri e cinque.

 

RIFERIMENTO 11/6/2007

COMUNICATO DEL FAB

da Riassunto Anagramma

Si fa notare a Tappi Oreste che non si trattava dell'Alighieri ma dell'Urso, come si poteva evincere dalla (per la verita' labile) rima (che difatti non prosegue con: forse di retro a me eccetera). Si parva licet, sarebbe pop art (che mescola la parva scintilla del ben noto autore latino con il Vate e con la prima media). Ci si conduole che il Tappi perseveri con tanta tenacia nei suoi errori, non giustificati dalle buone intenzioni. Egli lastrica le vie dell'inferno. Sulle quali si avvia anche Guarini Isabella, che sfida l'ira popolare proponendo addirittura di inserire un libro nel sedicente BB, lacche' del SIL, Stato imperialista librario, gia' ammasso di rovine sotto i colpi del Fronte Apologetico Bufalino. Avete 24 ore di tempo per
1. sdoganare il verbo sconoscere nel significato (attualmente ristretto) di non conoscere (e apprezzare il risparmio di spazio che consente),
2. leggere i Protocolli degli anziani di Sion, Mein Kampf, Topolino contro il gatto Nipp,
3. studiare il De Reditu di Rutilio Namaziano,
4. visionare i dvd Toto'truffa (facilmente reperibile in edicola) e L'ultimo boyscout, indispensabili per l'analisi dell'inesistenza del cinema italiano contemporaneo,
5. avvisare Tappi Oreste che non si affretti a credere che la presenza di Namaziano sottintenda ch'egli sia il dicitore di parva scintilla. E' un altro.
6. avvisare Guarini Isabella di non correre a controllare chi e', in wikipedia. Potrebbe essere sbagliato.

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

DEDICATO A SANTI URSO

da Isabella Guarini

Caro Santi, si fa per dire Santi, a volte i nomi sono l'esatto contrario dell'essenza umana di chi se li assegna. Primo: penso che Santi Urso sia uno pseudonimo dietro il quale si nasconde qualcuno desideroso di prendersi le libertà dei comuni mortali; Secondo: non ho bisogno di correre su wikipedia per saper chi sia Namanziano - avendo fortunatamente fatto gli studi classici - e specialmente per chi, come me, abita a Napoli nei pressi di quella che fu la dimora di Jacopo Sannazaro, anche se qualche volta ho bisogno di rinfrescare la memoria letteraria perché nella vita mi sono dedicata a una professione artistica; terzo: non la invito a rivelare la sua identità, perché sarebbe troppo prosaico. Mi piace immaginarla un amico-nemico, che compare improvvisamente per agitare le acque a volte stagnanti della discussione o per riportarci alla tradizione mediterranea del filosofeggiare passeggiando all'ombra dei portici, come si usa ancora fare nelle nostre antiche cittadine assolate.

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

DOMANDE DA SANTI

da Oreste Tappi, Roma

Mi dispiace Santi, non ci hai convinto, perciò accà stai. La tua paternità del verso si evinceva dalla debolezza della rima? È il “parva favilla” che è bruttino, altro che pop art. Ma dimmi, in che senso “parva scintilla” (italiano) è di un ben noto autore latino? E ti con-duoli con chi? (non mi thradire eh, Santuzzu…). E perché ti ostini a sconoscere (recto sensu) l’intimità (recto sensu) ormai raggiunta fra noi, e mi interpelli addirittura anteponendo il cognome, come a scuola? (dove di sicuro facevamo classi diverse, perché io in prima media ho letto l’Inferno). Sul “De reditu” di Rutilio Namaziano ti segnalo un film (ma lo conoscerai) di un paio di anni fa, secondo me non del tutto male, anzi.

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

DISPACCIO URGENTISSIMO del FAB

da Riassunto Anagramma

Si porta a conoscenza che il messaggio targato Oreste Tappi nasconde un crimine, estraneo alle finalità della Lotta Libraria del Fronte Bufalino. Si ha ragione di ritenere che il professore sia stato soppresso e sostituito con sosia, ultracorpo o simili. Non e' assolutamente immaginabile che un esperto di latino, neppure se ortodosso creazionista, sostenga che scintilla sia vocabolo esclusivamente italiano.

 

RIFERIMENTO 13/6/2007

SCHERZA COI FANTI…

da Oreste Tappi, Roma

Santuzzu, hai ragione, il vero Oreste Tappi dice che il suo sosia è un somaro/distratto: da Plauto in poi “scintilla” lo usano praticamente tutti. PS: Il prof però vuole sapere cmq da te chi è l’autore latino di “parva scintilla”.

 

  1. 7/6/2007

VISCO / SPECIALE

da Vittorio Grondona - Bologna

Un Ministro delle Finanze non può accettare che il Capo della Guardia di Finanza si manifesti in disaccordo con la strategia del Governo. Nello stesso tempo un Generale non è un impiegato qualsiasi al quale si possa dire grazie, non ho più bisogno di te. Nella triste ed inopportuna vicenda Visco/Speciale non emergono fatti o discorsi che abbiano potuto mettere in discussione le qualità professionali del Generale Roberto Speciale. Nemmeno la dura relazione di ieri al Senato di Padoa Schioppa evidenziava questo. Seguendo il suo intervento ho personalmente potuto infatti chiarire che il provvedimento di sostituzione al vertice della Guardia di Finanza era la conseguenza logica della incompatibilità manifesta di percorsi ideologici differenti. Ho trovato molto corretto proporre al Generale un posto all’interno della Corte dei Conti, unico modo per dirgli che la sua professionalità era comunque stata apprezzata dal Paese. (...)

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

SEMPRE AGLI ORDINI!

da Pier Franco Schiavone

Il generale Speciale si è rivolto ad un politico, per giunta capo dell’opposizione, salutandolo militarmente e dicendo: sempre agli ordini! Che significa? Perché Napolitano, che detiene il comando delle forze armate, non l’ha convocato? Va bene che in questo Paese si è permesso ad un gruppo di buffoni di fondare ufficialmente uno Stato nello Stato, la Padania, senza che intervenisse la polizia e li costringesse tutti in galera. Era una pagliacciata voi dite, d’accordo, ma se qualcuno di noi entra in una banca travestito da Arlecchino secondo voi dove finisce? Comunque insisto, perché Speciale ha detto: Sempre agli ordini?

 

RIFERIMENTO 7/6/2007

MERITOCRAZIA E PRASSI

da Emilio Pierini

Ieri, nel suo intervento al Senato, il Ministro TPS ha dipinto il Generale Speciale come un sovversivo, oserei dire uno pseudo golpista. Insomma, una persona totalmente inaffidabile, ergo da rimuovere. Per mandarla dove? Alla Corte dei Conti a sedere nello stesso tavolo di alti magistrati. Qualcuno ha fatto notare il paradosso a Fassino a Ballarò ed il segretario dei Ds si è difeso invocando tale spostamento coatto (rifiutato sembra dal Generale) come un atto da prassi consolidata. Il messaggio trasversale lanciato dal governo è chiaro ed inequivocabile: peccate ed in onore alla tanto sventolata meritocrazia sarete premiati con incarichi di prestigio. Come la prassi impone, appunto.

 

  1. 7/6/2007

CAPPELLO, CORPO, FINALE

da Vittorio Grondona – Bologna

Già a sedici anni ahimé facevo lo schiavo in nero dove capitava. Non venivo ingaggiato da un caporale, ma poco ci mancava. Alla sera cercavo di studiare un po’ e al sabato un professore in pensione mi correggeva i compiti settimanali in cambio di 500 lire. Si vede che anche allora i pensionati non stavano proprio da Dio… E’ stato lui che mi ha insegnato lo schema per i temi. Mi diceva con grande enfasi: “si incomincia col cappello, poi si inserisce il corpo e a conclusione si spara il concetto finale”. Qui, memore delle impossibili regole imposte, che spesso calpesto a causa della mia natura ribelle vorrei dire, ma in realtà perché proprio con alcuni argomenti non riesco ad essere sintetico, cerco di iniziare con il cappellino, poi continuo con il corpicino e temino col finalino, dove normalmente inserisco il succo di quello che voglio dire, pure esso ridotto col pianto nel cuore drasticamente ai minimi termini. Oi, non c’è verso, il finalino sparisce quasi sempre. Comincio a pensare che avrei dovuto pagare meno quel professore.

 

  1. 11/6/2007

BLOGBOOK DIVENTA COLLETTIVO (MA QUANDO MAI!...)

da Vittorio Grondona - Bologna

Secondo quanto è stato scritto in proposito avrei dovuto ricevere già da tempo il famoso invito per potere inserire facilmente (sic) una recensione in BlogBook col sistema fai da te. Chissà dove è stato mandato. Ad ogni modo pur essendo registrato a Google, in BlogBook sono conosciuto solo per inviare commenti. Ci fosse almeno un link con su scritto “invia una recensione” con il quale si potesse seguire l’iter giusto richiesto senza possibilità di sbagliare. Non c’è. Quello esistente ripete le arcinote istruzioni che anche un zuccone come me ha già imparato a memoria. Vorrei sapere se funziona ancora il vecchio sistema col quale era sufficiente indicare BlogBook come oggetto del messaggio. Io leggo poco, ma qualcosa ogni tanto sbircio qua e là.

Tutti coloro che l'hanno chiesto sono stati invitati (qualcuno più di una volta, e poi non si è iscritto). Barbara o io provvediamo. Poi, basta crearsi un account Google e il gioco è fatto.

 

  1. 12/6/2007

LA DEMOCRAZIA E’ DIFFICILE DOVE NON ESISTE

da Vittorio Grondona – Bologna

E’ vero, in democrazia il moderatore è indispensabile in una discussione aperta a tutti, anche quando, purtroppo, costui si dimostri palesemente di parte. Non è invece un comportamento democratico nascondersi in regole apparentemente giuste per smorzare od impedire che un pensiero non condiviso sia esposto nella sua interezza. Caro Ceratti, quali sono gli argomenti seri ed importanti da discutere e invece quelli leggeri di scarso interesse da evitare? Non credo che lei sia in grado di decidere anche per me in una tale distinzione. Il vero è che gli strozzamenti indesiderati, riscontrati a volte anche sul blog, dei quali io personalmente ne farrei volentieri a meno, come peraltro ho più volte avuto modo di fare presente, sono il nefando frutto della nostra immatura democrazia. Noi tutti, e credo anche CSF, siamo tenuti a “moderarci” in qualche maniera su ogni argomento per evitare la mannaia minacciosa della latente dittatura ancora esistente nell’animo delle caste del capitale, di destra e di sinistra, e dell’imperio religioso che si sono furbescamente impossessati del comando totale del nostro Paese. (...)

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

LA DEMOCRAZIA E' DIFFICILE

da Alessandro Ceratti

Partendo da uno spunto "lieve", di poco conto di Arienti che invitava a modificare la struttura del blog stigmatizzato da me e Beretta ecco la possibilità di incominciare una bella discussione seria sulla democrazia e la dittatura (cfr. ALLIBISCO). E' così che mi piace. Perché si dovrebbe perdere tempo a parlare di cose sciocche e irrilevanti quando ce ne sono così tante di intelligenti e importanti disponibili? Veniamo al punto. Certo, la proposta di Arienti apparirebbe più democratica. Però io, che pure sono un liberista convinto, credo che quasi ovunque alcune semplici regole debbano esistere. Non c'è bisogno che esse siano numerose e severe, ma la completa libertà ha la fastidiosa tendenza a degenerare rapidamente in anarchia. In un'assemblea per esempio è opportuno che ci sia un "moderatore-dittatore" che dia e tolga la parola alle persone. Diversamente la baraonda più completa è assicurata. E' importante anche essere consapevoli del proprio ruolo e secondo esso comportarsi. In una conferenza per esempio qualcuno del pubblico può prendere la parola solo per fare una domanda, o al più un brevissimo intervento. Non si può mettere a concionare come fosse un relatore.

 

  1. 12/6/2007

ADESSO SONO ENTRATO IN CRISI

da Vittorio Grondona – Bologna

Improvvisamente mi è venuta in mente la faccenda di Pietro che prima del canto del gallo aveva rinnegato Gesù per ben tre volte come gli era stato predetto da Gesù medesimo. Chiedo lumi ai dottori del blog: si trattava di un caso di sconoscenza o di non conoscenza? Certo che essere precisi non è poi così facile come sembra.

 

  1. 12/6/2007

REGOLE DI INGAGGIO

da Vittorio Grondona – Bologna

Prima di aggregarvi al gruppo dei temerari camminatori vi consiglio di informarvi sulle regole di ingaggio. Se non fossero per caso ben chiare, potreste correre il rischio di portare a spasso gratuitamente gli zaini parlanti dei due protagonisti principali.

 

RIFERIMENTO 10/6/2007 (da relazione giornaliera del lungo viaggio a piedi organizzato da Claudio Sabelli Fioretti (Leggi tutto qui in diretta o quasi)

domenica 10 giugno 2007

-8 bis - IL "VESCICA DAY"


Ogni tanto qualcuno mi chiede qual è la ragione per cui io gestisco un blog, qual è il guadagno. Fino ad ora non lo sapevo. Adesso l'ho capito. In caso di "lunga marcetta" se hai i muscoli della spalle infuocati due lobbisti di lunga militanza come Mimmo e Tommy si aggiungono alla carovana e ti portano a turno lo zaino. E' successo ieri e lungi dall'avere l'orgoglio ferito, mi sono goduto trenta chilometri di passeggiata stupenda senza pesi e frizioni sulle spalle. Mimmo e Tommy non sono stati gli unici a raggiungerci a Cornedo. Sono arrivati anche Paola e Paolo. Mimmo, 40 anni, è un agente immobiliare di Arco, Tommy, meno anni di Mimmo, è un metalmeccanico di Besenello, Paola, gli anni delle signore non si dicono, è un'insegnante di matematica e scienze naturali alle medie di Roncadelle, Paolo, 61 anni, è un ex barista di Padova. Il più mattiniero è stato Paolo che si è presentato all'abergo – si fa per dire – Vittoria verso le sette. Comunque, tutti e sei, belli pimpanti, verso le 11 siamo partiti con meta Meledo, distante circa 28 km. Come al solito programma non rispettato. Ma stavolta in senso migliorativo. Arriveremo a Pederiva, posto nelle colline vicentine nella zona delle cave di marmo, sfiorando i trenta chilometri di percorso. Dopo trecento metri il primo incidente. A Paolo si rompe lo spallaccio dello zaino, improvvisamente e con gran rumore. A noi la cosa appare misteriosa. Che cosa avrà mai nello zaino di tanto pesante? Facciamo tutto il percorso di oggi, o quasi, su piste ciclabili costeggiando l'Agno che ci porterà a Montecchio Maggiore, nostra meta per il pranzo. Sulle piste ciclabili ci sono tante leggende. Giorgio, che vive a Milano, è convinto che siano lunghe, per legge, al massimo un paio di km. Io, che vivo a Lavarone, sono convinto che siano un giochino ambientalista per radical-chic. La realtà ci sorprende. Sono lunghissime, con tremendi problemi di traffico, pericolosissime e fonte di tensioni tra pedoni e ciclisti. In realtà, mi viene da dire, i pedoni non dovrebbero andare sulle ciclabili, visto che si chiamano ciclabili e sono vietate anche ai cavalli e ai cani sciolti. E noi, che le percorriamo in sei, disordinatamente e in maniera invasiva bloccando la frenesia bartaliana di pseudo atleti con bici da corsa da migliaia di euro, siamo veramente ingombranti. Ma nonostante ciò pensiamo subito che bisognerebbe vietarle ai ciclisti almeno la domenica, come i tir sull'autostrada.
Interessanti le calzature dei magnifici sei: io calzo scarponi da montagna, Paola pedule da trekking, Giorgio scarpe da running color argento, Tommy scarpe molto tecniche da arrampicata, Paolo qualcosa di molto simile alle pantofole da casa e Mimmo dei sandaletti da tedesco in vacanza a Jesolo. Più tardi si accorgerà del tragico errore. Sotto il sole, e sotto lo sguardo continuo di Giorgio che, appesantito dallo zaino, continua a lumare le mie spalle dolenti ma libere, arriviamo a Montecchio per la pausa pranzo. E scopriamo l'arcano del contenuto dello zaino di Paolo. Il problema è questo. Montecchio, di domenica, muore. Ci dicono. Chiediamo: un ristorante? E' chiuso, di domenica a Montecchio è tutto chiuso. Una pizzeria? Chiusa, di domenica a Montecchio è tutto chiuso. Un bar? Chiuso. Di domenica a Montecchio è tutto chiuso. Che cosa fa la domenica la gente di Montecchio? Ci sediamo sconsolati sulle sedie di un bar chiuso e Paolo apre il suo zaino. E tira fuori, come Eta Beta, il seguente armamentario: due litri di vino bianco, due litri di acqua minerale gasata, quattro panini con pancetta, soppressa, formaggio, dieci bicchieri, mezzo chilo di pasticcini. Nonostante la nostra disorganizzazione anche oggi mangiamo a pranzo salvati dalla generosità degli amici. "Non abbiamo ancora comprato del cibo da quando siamo partiti", dice Giorgio. Poi la sorpresa. Giriamo l'angolo e scopriamo che Montecchio vive. Sulla piazza principale c'è addirittura una festa ecosolidale. Giriamo un altro angolo ed ecco una gelateria che ci appare megagalattica. Giorgio si spara una macedonia. Chiedo a Mimmo: "Che cosa prendi?" Risponde secco: "Un taxi". E mi mostra un piede schifosamente piagato.
Grazie al mio pronto intervento è di nuovo a posto, si fa per dire. E siamo di nuovo sulla pista ciclabile. Se dio vuole finisce e comincia una gara di ciclisti veri ancorché giovanissimi. Bimbi di tredici anni alle prese con il loro personale giro d'Italia. Fanno tenerezza soprattutto guardando i loro genitori, sparsi lungo il circuito, che li incitano rabbiosamente. Improvvisamente cambia paesaggio. Ci appare un marasma di viadotti, svincoli, incroci, caselli, guard rail. Siamo arrivati alla autostrada A4, la Serenissima. La "guadiamo" solennemente. Ci passiamo sopra con uno sguardo di disprezzo. E' il momento di massima discrasia tra la cultura dell'inutile lentezza, la nostra, e quella dell'inutile velocità. Paolo, che è di queste parti, ci consiglia, per dormire, di salire a Pederiva. Alla parola "salire" Giorgio ha un sussulto. E si rivolge subito al Garmin ponendogli una infinità di domande improponibili. Giorgio considera ormai il Garmin un suo amico d'infanzia. Gli chiede di stabilire il rapporto tra resistenza umana e pendenza della strada. Gli chiede se è meglio tenere un passo lungo e lento o corto e rapido. In un momento di particolare scoramento l'ho visto appartarsi e, sotto voce, di soppiatto, mi sembra di averlo sentito dire: "Che ne pensi? Ce la farò?".
Paola sta sempre zitta. Ma è la più tonica e fresca. Forse proprio per quello. Noi spendiamo metà delle nostre energie sparando cretinate. Mimmo zoppica ma stoicamente continua nutrito dall'odio nei nostri confronti. Tommy sembra in gran forma. Dico a Giorgio: "Vedi, gli fa bene portare il mio zaino. La generosità tempra l'anima ma anche il fisico". Non capisco la risposta di Giorgio. Perché vaffanculo? Paolo continua pensieroso. Al km 25 rimaniamo preoccupati dal colore del suo viso tendente al "rosso mela di val di non". Sia io che Giorgio siamo discretamente timidi. Alle prime, sotto il sole cocente, vista la drammatica e perdurante latitanza delle fontanelle, entravamo con circospezione nei bar e chiedendo scusa e un po' vergognandoci, ci facevamo riempire d'acqua le bottigliette di plastica. L'aumento della fatica e del livello di disidratazione ha tolto ogni inibizione soprattutto a Giorgio. Appena vede una donna sulla soglia di casa, le va incontro con decisione, la sposta, entra in casa e si dirige velocemente in cucina. In tre secondi fa il pieno ed esce, ringrazia, e si rimette in cammino.
Tra Paolo e il Garmin è ormai lotta aperta. Vince Paolo che ci sbatte su tre km di salita finale che stroncano anche Paola. Si finisce al Cacciatore, alloggio-ristorante di Pederiva. Il tentativo della padrona di negarci la cena viene stroncato dallo sguardo omicida di sei bravi pellegrini. Si tolgono le scarpe. Lo spettacolo è vietato ai minori. Anche Giorgio ha la sua brava vescica e ne va orgoglioso. La mostra a tutti come fosse una medaglia. Dal televisore arrivano le immagini e i rumori dei bolidi del Gran Premio del Canadà. E' la colonna sonora dei nostri arrivi. Anche ieri ci aveva accolto la Formula Uno. Sembra lo facciano apposta. I dati della giornata secondo il Garmin: km totali 88,88, km della tappa 29,8, nuovo record giornaliero, media in movimento 4,6 km all'ora, ore camminate 19,17. Media km al giorno 22 km. Di questo passo a Vetralla dovrebbero mancare 27 giorni.

 

  1. 12/6/2007

L’UCCELLO CHE BECCA DI PRIMO MATTINO

da Vittorio Grondona – Bologna

Come temevo incomincia la solfa della divisa. Se in Italia non ti mettono in testa un berretto e le mostrine sulla giacca, chi ha l’abitudine di pontificare inquadrando il prossimo a suon di regole non è contento. Blog così conciati sarebbero drasticamente da evitare. Meglio affrontare il dissenso mirato alla tranquillità sociale di un solo revisore che il parere fisso di cinquanta chiacchieroni a briglia sciolta. Per contro, in una debole democrazia come la nostra, è sempre meglio il parere di cinquanta chiacchieroni improvvisati, moderatamente revisionati, che quello fisso di un solo padreterno, capace peraltro di censurare senza pietà i “commenti” contrari alle sue sentenze. Questo è infatti quello che succede in molti blog di altrettanti molti giornalisti. E non solo.

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

L'UCCELLO DEL MATTINO

da Primo Casalini

Ho letto Beretta, Ceratti, Arienti e altri su democrazia, anarchia e gerarchia nei blog. Il problema non è complicato, se si considera che il blogghiere in un vero blog ci mette tre secondi a cancellare qualsiasi post o commento. Se del caso, lo fanno senza se e ma, tranquillamente. Occorre distinguere fra post e commenti (lasciamoli perdere per il momento). La mia soluzione è semplice: su richiesta, il blogghiere Claudio designi guest i lobbatori storici, saranno cinquanta persone o poco più. Questi pubblicano direttamente a due condizioni automatizzate: non più di 500 battute e non più di un post al giorno. Il blogghiere l'arma assoluta della cancellazione ce l'ha, ma finirà per non usarla mai, perché i lobbatori le loro 500 battute/giorno se le giocheranno al meglio: il loro problema si sposta dall'essere pubblicati all'essere letti. Si innesca così un circolo virtuoso di qualità. Chi guest non è, continui a scrivere a Claudio, che se ci crede lo pubblica, magari diventerà anche lui guest, a vantaggio di tutti. Quindi niente chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori. Il blogghiere spende meglio il suo tempo, perché ha poca badilografia e può scrivere dei post sensati di lancio e commentare chi crede. Aggiungo, per essere chiaro, che in qualsiasi momento può revocare un guest. Perché tutto questo? Perché in rete un multiblog del genere non c'è, ed è l'uccello del mattino cha becca la ciliegia: sarebbe la fine del mondo, credetemi. Se una sera cinque o sei lobbatori di Milano vogliono trovarsi per discuterne, sarò volentieri della partita, però ci faremo una magnata, seppur piccola. Confido nella presenza di lobbatrici.

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

PROTESTO VIBRATAMENTE

da Primo Casalini

Il mio post "L'uccello del mattino" è stato pubblicato senza veruna indicazione del mio nome e cognome. Va bene che il mio inconfondibile stile svela l'arcano dopo attenta lettura, ma perchè sforzare inutilmente le menti delle lobbatrici e dei lobbatori? Si provveda, si provveda!

 

RIFERIMENTO 12/6/2007

L'UCCELLO DEL MATTINO /2

da Alberto Arienti

Una esperienza simile io l'ho fatta con un blog musicale (http://www.therollingblog.splinder.com), ideato da me ma aperto ad una serie di amici in rete, che potevano liberamente postare articoli. E' andato tutto bene, fino a quando un articolo eccessivamente anticlericale, provocò un sommovimento totale. Essendo lì in vigore l'egualitarismo totale, nessuno poteva censurare l'altro, ma insultarlo si. Alla fine io feci un gesto dittatoriale e chiusi tutto. Ho riaperto ora da qualche giorno. Qui questo rischio non si corre, essendo comunque CSF l'uomo del final cut.

 

RIFERIMENTO 13/6/2007

L'UOVO DI COLOMBO

da Domenico De Franco

A proposito delle idee per una nuova modalità del blog, ne ho parlato con un mio amico informatico e vorrei avanzare la seguente proposta. Graficamente si presenterebbe identico a come lo vediamo oggi. Solo che sotto ogni post ci sarebbero due piccole icone: una per esprimere una preferenza sulla qualità/gradimento del post, e un'altra che, se cliccata, aprirebbe una pagina contenente i liberi commenti al post. Anche al di sotto di ogni commento è presente l'icona per esprimerne l'apprezzamento. Pertanto, i lobbisti si dividerebbero in Senior e Junior. I senior sono in numero limitato (30 ad esempio), e stabiliti solo inizialmente da CSF; i junior quanti si vuole. Settimanalmente, in base alle preferenze ricevute, un certo numero di lobbisti junior (5 ad esempio), in modo del tutto automatizzato, vengono da quel momento promossi a senior, vedendo pubblicati i propri post nella pagina principale; mentre altrettanti senior, ultimi nella classifica delle preferenze, retrocedono a junior. (...)

 

RIFERIMENTO 14/6/2007

L'UCCELLO DEL MATTINO /3

da Primo Casalini, Monza

De Franco, lascia perdere l'amico informatico: aggiunge linketterìa inutile, i commenti ai singoli post dei guest non servono, se un visitatore ha la sua da dire, scriva al blog come facciamo oggi noi, poi si vede. Nè serve dare dei voti: a che pro'? Niente baroccaggini. Grondona, ad una bisogna venirne, io mi stufo sia del tè delle cinque che della piazzata di mezzogiorno. Au pair, ognuno si gioca il suo post quotidiano sotto le cinquecento battute, e magari gliene bastano cento, se ha veramente una cosa da dire. Vorrei il massimo di democrazia e il massimo di qualità, quindi la gerarchia del blogghiere - snella, dura e veloce - serve, come formidabile deterrente. Non ci sarà praticamente bisogno di usarla, perché si sa che c'è, e in tre secondi ti cancella. Poi, i passanti scelgono chi leggere e chi no, è loro diritto. Gioco chiaro, gioco bello. Funziona, a vantaggio di tutti, i nostri neuroni ballonzerebbero felici. Ci vediamo in cinque o sei qui a Milano?
P.S. Non è Palombi ad essere permalosa, è Claudio che è stato grossier , con la finezza non si finisce mai di imparare, specie con gli ospiti.

 

RIFERIMENTO 14/6/2007

L'UCCELLO DEL MATTINO /4

da Silvia Palombi

Caro Casalini! Io ci sto a vedersi in cinque o sei qui a Milano ma come faremo a metterci d’accordo? Sai che palle l’affollamento di post per darci appuntamento? Se il principale ce li passa (e non è affatto detto), la collettività reagirà sacrosantamente con dei sonori nommenepòfregàdemeno, basta, fuori di qui! Come fare? Comunque, siccome il popolo deve sapere, comunico che sfinita dalle maratone veneziane sono stanziale quasi sempre tranne dal 23 al 28 che vado a trovare il mare.

 

RIFERIMENTO 15/6/2007

L'UCCELLO DEL MATTINO /5

da Primo Casalini, Monza

Non dormo all'umido,e do solo solo l'1% alla mia proposta, contro c'è il 99%. Ci sono le obiezioni di csf, che può pensare: che me frega, va già bene così. Ci sono quelle di Barbara, che sa come stanno le cose tecnicamente e che può dire che l'automatismo delle 500 battute e il giorno e l'ora del post sono esposti ai furbetti (so perché, ma bastano due piccole routine software). C'è, soprattutto, l'abitudine alla pigrizia di molti, che non hanno voglia di mettere qui la serietà che mettono nella collezione di francobolli o nel mangiarsi una pizza. Ma pensate a una cosa: automaticamente, senza dover fare nulla, ognuno di noi si troverebbe il suo diario permanente, tutto suo come se avesse un suo blog, non solo, sarebbe un diario migliorabile, perché, essendo guest, potrebbe modificare i suoi testi in qualsiasi momento. Prometto che non romperò più, il mio l'ho fatto, basta leggermi. In rete, so benissimo che il 95% è fuffa, vogliamo far parte del 5% restante, che è una meraviglia?

 

  1. 15/6/2007

PERICOLI CHE CORRONO SUL FILO POLITICO

da Vittorio Grondona – Bologna

Per una nuova legge elettorale non si intravedono spiragli all’orizzonte, come peraltro ampiamente avevo già intuito in tempi non sospetti. Fa comodo e quindi non la vogliono cambiare. Lo scalone delle pensioni non sembra fare più paura di quello che in sostanza vogliono combinarci in sua sostituzione. Andremo a lavorare in ambulanza come fanno già certi industriosi politici e in più molti operai si porteranno dietro la bombola dell’ossigeno. Le donne, secondo la Ministro Bonino, possono benissimo farcela: per lei è normalissimo ed emancipato che lavorino otto ore al giorno in fabbrica e otto ore a casa. Per lei non sono un problema nemmeno le altre otto ore della giornata che restano. Che ci vuole… Invece di dormire possono benissimo trascorrerle assistendo i più vecchi di casa. La loquace onorevole “sconosce” un piccolissimo particolare: lo stipendio accumulato che percepiscono le famiglie degli operai non è cospicuo quanto il suo e nemmeno si avvicina quello degli operai di altri paesi europei. No cara Onorevole, la maggioranza delle operaie italiane non possono permettersi non solo una badante, ma, tranne ovviamente quelle che hanno la fortuna di vivere a Cusano Milanino, non sono nemmeno nelle condizioni economiche di affrontare le rette degli asili. In questi ultimi casi la nonna fa davvero la differenza e lo Stato ci risparmia pure.

 

  1. 15/6/2007

PERCHE’ PARTECIPO AL BLOG

da Vittorio Grondona – Bologna

L’idea mi era venuta già negli anni ‘90. La mia esperienza di vita, la miseria del dopo guerra, i tristissimi lunghissimi anni dell’infanzia trascorsi fra orfanotrofi e collegi, la disperata ricerca di lavoro iniziata fin dalla primissima adolescenza, passata squallidamente dal Villaggio del Fanciullo alla Casa del Giovane Lavoratore ed ad altre istituzioni intrise di malvagità medievali, la vera lotta per la permanenza in vita che mi vedeva costantemente impegnato fra la necessità di imparare un mestiere e nel contempo di guadagnare qualcosa, e il bisogno impellente di curare come meglio potevo la mia istruzione, mi avevano inculcato la presunzione che potessi in qualche modo essere utile mettendo la mia esperienza di vita e la mia maturata diffidenza nei confronti dell’indifferenza arrogante del potere a disposizione degli altri. Devo però ammettere che in diversi particolari momenti tempestosi avevo anche scoperto che dietro l’angolo non c’è sempre un diavoletto che ti frega, ma spesso ho trovato anche un’inaspettata mano amica. L’occasione di aprirmi al prossimo si presentò nel 2001 quando CSF s’inventò questo straordinario Blog. Confesso che vedermi inserito in questa comunità, mi fa molto piacere. Non mi piacciono le censure, ma dal come gira la società attuale, riesco a sopportare alcuni scarti. Faccio più fatica ad accettare gli strozzamenti sociali, come la burla del TFR, per esempio. Non parlarne mi fa piangere disperatamente il cuore. Del resto, grazie a tutti, soprattutto a quelli che non sono d’accordo. Questi ultimi sono il vero succo di ogni conversazione… Apro il libro “La Monaca di Monza” di Mario Mazzucchelli, editore Enrico dall’Oglio Milano (1962), e leggo la seguente frase tratta dalla lettera di Gian Paolo Osio, l’amante della monaca, al Cardinale Federico Borromeo, in data 20 dicembre 1607: “Si potria fare un libro di quel che ho passato e patito e saria cosa che commoveria il lettore…”. Sono convinto che questa frase si possa adattare alla vita di ciascuno. A proposito, come mai a Monza è improvvisamente sparita la sinistra?

 

 

  1. 19/6/2007

IL CAPPELLO CI VUOLE SEMPRE…

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Casalini, fare l’ospite non è il massimo, spesso è una condizione che si accetta. Se io facessi un blog per conto mio avrei sì la possibilità di esporre esattamente il mio pensiero, lungo come mi pare, ma un post mio sarebbe letto forse dai soli miei parenti più stretti, i quali in breve tempo mi manderebbero nel migliore dei casi a quel paese. Quindi per avere la possibilità di rivolgermi ad un pubblico più vasto ho ritenuto logica l’opportunità di aggregarmi ad un blog di massimo ascolto come quello di CSF. Ora che ho finito il cappello, arrivo alla freccia finale poco diplomatica. Un blog come lo vorresti tu, di ospiti padroni finché non sanno di pesce e di ospiti che odorano già di pesce appena entrati, lo ritengo una cavolata pazzesca, destinato a sfracellarsi in pochissimo tempo nel nulla più assoluto.

 

RIFERIMENTO 18/6/2007

LA FRECCIA DEL PARTO DI GRONDONA

da Primo Casalini, Monza

Grondona, la freccia tiramela subito, non metterci un cappello di venti righe. Beretta: niente troll - quindi niente fuffa - i post dei guest avrebbero i commenti solo dei guest più qualcuno che scrive filtrato come oggi. Se poi un guest semina fuffa, csf lo cancella da guest senza se e senza ma. Palombi: Ceratti e De Franco hanno la mia e-mail, combiniamo, se cinque o sei di Milano e dintorni sono veramente interessati. Quante battute ho scritto? Meno di cinquecento, credo. Buona domenica a tutte e a tutti.

 

  1. 19/6/2007

MASTELLA EBREO? SOLO SE CONVIENE!

da Vittorio Grondona – Bologna

Anche se adesso dice di non potere “esprimere giudizi di merito perchè si tratta di giustizia militare”, io sono realisticamente convinto che se l’On. Mastella trovasse la sua brava convenienza, non ci penserebbe due volte a professarsi anche ebreo, almeno ideologicamente. Inoltre, per lo stesso motivo, con plateale studiata indignazione, potrebbe anche scatenarsi contro la liberazione dell’'ex ufficiale nazista Erich Priebke, il quale, come è noto, unitamente ad altri ufficiali tedeschi sotto il comando di Herbert Kappler, il 23 marzo 1944 fu coinvolto nell'eccidio per rappresaglia di 335 ostaggi alle Fosse Ardeatine. Forse mi sfugge qualche particolare, ma in questo caso cosa c’entrano gli ebrei?

 

RIFERIMENTO 15/6/2007

PRIEBKE TORNA LIBERO

da Silvia Palombi

Priebke torna libero, Mastella dichiara che se fosse ebreo si sentirebbe offeso. Pur non essendo ebrea io mi sento offesa, non rispettata, anzi sono molto incazzata.

 

RIFERIMENTO 16/6/2007

SE MASTELLA FOSSE EBREO

da Antonio Leonforte, Roma

Mastella dichiara che se fosse ebreo si sentirebbe offeso dalla liberazione di Priebke. Se fosse ebreo. Sottinteso: siccome non è ebreo, non gliene importa gran che. Questo è lo spessore politico ed umano di Mastella, un uomo per cui la politica è dichiaratamente il perseguimento dei propri interessi e di quelli dei propri elettori. Personalmente, la constatazione di una ingiustizia mi rattrista e mi inquieta anche quando non mi tocca personalmente, e credo che questa sensibilità debba essere alla base di qualsiasi iniziativa politica. Per Mastella non è evidentemente così. Assai probabilmente non lo è neanche per gran parte dei politici, direte voi. Ma a differenza di questi, Mastella lo dice pubblicamente (seppure in modo implicito), dimostrando in questo modo di aver perso perfino la vergogna di sé.

 

RIFERIMENTO 16/6/2007

SU PRIEBKE (PER LA PRECISIONE)

da Tommaso Trevisiol, Verona

Mi rivolgo a Silvia Palombi, "molto incazzata" per la vicenda Priebke, proponendole un passo dell'onesto commento di Mario Cervi su "il Giornale" di ieri: "Poiché del «caso» Priebke si discute in generale senza conoscerlo, cito il dato fondamentale. Nel 1948 al Tribunale militare di Roma fu celebrato il processo contro il colonnello Herbert Kappler, che organizzò la rappresaglia, e contro cinque suoi subordinati: i quali erano nella posizione di Priebke, tuttavia assente perché in quel momento irreperibile. Kappler fu condannato al carcere perpetuo - sentenza confermata in appello e in Cassazione - gli ufficiali da lui dipendenti vennero assolti «per avere obbedito a ordini superiori». Nel darne notizia, in una pagina interna, il Corriere della Sera annotò: «La sentenza... è stata accolta con grida di approvazione dei familiari dei caduti». Si esultò per la pena inflitta a Kappler, che aveva comandato il massacro, non ci si indignò per il proscioglimento di chi, come Priebke, era ai suoi ordini. Ritenni - e ritengo ancora - che l’Italia d’oggi non possa essere più severa dell’Italia del 1948, di quando cioè le ferite erano ancora sanguinanti, e la voglia di punire i colpevoli fortissima. La verità è che, mancando Kappler, ed essendo in libertà - se non morti di vecchiaia - gli altri ufficiali, Priebke è stato trasformato, con una operazione mediatica prima che giudiziaria, nel protagonista della strage. Le vicende del dibattimento in forza del quale, nel 1996, Priebke avrebbe dovuto essere scarcerato, ma non lo fu per un’imposizione di folla tumultuante (e poi si provvide a ricondannarlo in altra forma) misero a disagio sia Montanelli sia me. Quel disagio non è certo attenuato da ciò che ora sta accadendo".
Questi sono i fatti. Poi ciascuno è libero di indignarsi, se proprio ne sente il bisogno.

 

RIFERIMENTO 19/6/2007

PRIEBKE

da Alberto Arienti

E' del 1913! Forse ci dovremmo scandalizzare che un quasi centenario stia in galera, pentito o no, nazista o no. I terroristi e stragisti vari degli anni 70 son quasi tutti liberi ed oberati di impegni televisivi, giornalistici e letterari. Forse non sarebbe stata più elegante una grazia?

 

RIFERIMENTO 19/6/2007

PRIMO GIORNO DI LAVORO: PRIEBKE CADE DALLA TORRETTA DELL’UFFICIO

da www.alessandrorobecchi.it

Si è concluso tragicamente il primo giorno di lavoro del capitano delle SS Erich Priebke. Dopo essere sfuggito in motorino alle contestazioni dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine - grande prova di dignità - ha raggiunto l’ufficio del suo avvocato in via Panisperna, a Roma, indicato dalla targa in ottone che recita "Il lavoro rende liberi".
Il capitano Piebke, con grande senso del dovere, ha insistito per fare il primo turno di guardia sulla torretta dell’ufficio. Purtroppo, data la tarda età, il vecchio nazista ha avuto un capogiro ed è precipitato al suolo. E’ stato pietosamente raccolto con una vanga e sotterrato sul posto. I parenti delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine sono stati subito avvertiti e non hanno nascosto la loro soddisfazione, cui naturalmente questo sito si associa.

 

RIFERIMENTO 20/6/2007

STRAGI, CONDANNE E BENEFICI DI LEGGE

da Paola Altrui, Roma

Vedi, Arienti, Priebke è finito in carcere in età molto avanzata a causa della sua pluridecennale latitanza; i terroristi e gli stragisti cui ti riferisci sono in libertà grazie ai benefici loro concessi dopo aver scontato periodi più o meno lunghi di detenzione. La legge italiana prevede una serie di casi in cui la detenzione in carcere può essere commutata in arresti domiciliari, ma la concessione di ulteriori benefici richiede un'attenta ponderazione della storia personale e dell'iter giudiziario del condannato. Ne approfitto per ricordare a Trevisiol che la condanna di Priebke per strage non si riferisce all'esecuzione di 330 prigionieri (qualificata come atto di obbedienza agli ordini impartiti), bensì all'uccisione di 5 ulteriori detenuti, deliberata in piena autonomia dall'ufficiale tedesco.

 

RIFERIMENTO 20/6/2007

Arbeit macht frei

da Gianni Guasto

Caro CSF, ti segnalo questo mio amico, troppo orso per scriverti in proprio. Il suo nick é Stingoo. Non sa scrivere: raffigura.

 

Vedi immagine qui

 

RIFERIMENTO 21/6/2007

IL CODICE PRIEBKE

di Filippo Facci (il Giornale, 20 giugno 2007)

C'è sempre il rischio di urtare suscettibilità, lo so: ma a questo punto che si urtino pure, se l'alternativa è far finta di niente quando autorevoli personaggi applaudono a dei ragazzi armati di cartelli che definivano «infame» l'avvocato di Priebke mentre all'ex nazista dicevano che «Devi fare la fine di Eichmann», ossia impiccato, con le ceneri sparse per simboleggiare l'annientamento della persona. Mario Cervi, da galantuomo, ha già scritto quanto bastava circa i meri propositi di vendetta che animano tanti antifascisti professionali, e ha ricordato come anche Montanelli si fosse battuto perché Priebke potesse avere semplicemente un trattamento giusto, il trattamento già ottenuto da tanti assassini che non erano neppure soldati. Cervi non sapeva ancora che gli umori della piazza avrebbero modificato ancora una volta l'esercizio della giurisdizione. Il 93enne Erich Priebke non ha i diritti degli altri detenuti, non può fare fotocopie in un ufficio come tanti terroristi ora liberi, si deve acconsentire a che gli facciano le scritte sotto casa e nell'ascensore, non può rivedere la moglie, si deve processarlo due volte per lo stesso reato, deve godere di una legislazione personale: abbiate almeno il coraggio di dirlo.

 

  1. 20/6/2007

PALLOTTOLIERE, DIVISUMMA E BUROCRAZIA IDIOTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Eh no, caro Bruno Stucchi. Mentre sono d’accordo per la scelta della calcolatrice elettronica quale mezzo più idoneo per il calcolo dell’evasione, con il pallottoliere non c’entro proprio nulla. Mi ha dato comunque lo spunto per ritornare di sfuggita al decreto Bersani ed alla legge finanziaria 2007. Mentre noi stiamo ancora cercando con il lanternino i benefici per la povera gente cercando inutilmente in farmacia il medicinale da banco che regolamente non troviamo perché poco richiesto, o peggio ancora mentre stiamo litigando con il nostro amministratore di condominio che rivendica l’aumento perché nella riscossione dei tributi si deve sostituire allo Stato che lo ha di fatto obbligato a compilare per ogni fattura di fornitura un distinto F 24 per versare l’importo del 4% sull’importo fatturato quale anticipo forzato delle tasse dovute dal fornitore, nelle casse della finanza statale si accumulano denari sfornati di fresco da una serie di azioni burocratiche molto onerose gravanti come sempre sulla parte meno abbiente della società. Forse è proprio da lì che si è formato come per incanto un tesoretto frutto di sudori e fatiche sicuramente non dei politici. In sostanza in piena era informatica noi produciamo tonnellate di inutile cartaccia e subiamo un disagio burocratico enorme. Chi ci governa invece dimostra di farlo con la testa chiusa in un sacco. Ed è pure strapagato.

 

RIFERIMENTO 16/6/2007

PALLOTTOLIERE

da Paolo Beretta

Facciamo due conti sulla carta del formaggio. Evasione stimata da recuperare con la finanziaria 2007: 8 miliardi di euro. Facciamo pagare 50000 euro per ogni evasore, così a capocchia? Risultato 1.600.000 evasori, circa 440 al giorno, comprese ferie e feste comandate. In fondo non è poi male, col pallottoliere.

 

RIFERIMENTO 19/6/2007

EVASIONE & PALLOTTOLIERI

da Bruno Stucchi

Eh no, caro Grondona. C'e' una bella differenza tra evasione stimata e evasione accertata. Una e' virtuale, stimata col pallottoliere. L'altra dovrebbe essere accertata con una Divisumma.

 

RIFERIMENTO 20/6/2007

EVASIONE & PALLOTTOLIERE /2

da Giorgio Marino

Per una corretta stima dell'evasione nonchè dell'elusione nel nostro amato Belpaese suggerirei l'uso dello spannometro, integrerebbe gli strumenti citati e se usato bene è di una precisione incredibile.

 

  1. 20/6/2007

ROTONDE

da Vittorio Grondona – Bologna

Da qualche tempo avevo notato il proliferarsi di rotonde stradali. Servono per evitare semafori ed incidenti dicono. Ne ho viste anche qualcuna non più grande di un cerchio di bicicletta che più di agevolare il traffico produce distrazioni e pericoli per la viabilità. Poi ho saputo che per ogni rotonda costruita c’è il suo bravo contributo… Paghiamo noi, naturalmente!

 

RIFERIMENTO 21/6/2007

ROTONDE STRADALI A CUSANO MILANINO

da Alessandro Ceratti

Nella mia piccola cittadina da quando c'è l'amministrazione di cui faccio parte sono state costruite 6 rotonde stradali (il comune di Cusano Milanino è di circa 3 kmq). Le più care sono costate circa 450.000 euro. Le meno care un po' più di 200.000. Secondo me alcune hanno un senso altre no. In particolare ne sono state fatte alcune di diametro non più grande di un cerchio di bicicletta (cfr. ROTONDE di Grondona). In quel caso, quando il progetto è passato in Giunta io, unico tra gli assessori, mi sono astenuto. L'astensione a Cusano Milanino vale anche di più un voto contro in altri contesti. Siamo abituati ad approvare sempre tutto all'unanimità un po' come in Bulgaria.

 

  1. 21/6/2007

INTUIZIONI SBAGLIATE

da Vittorio Grondona – Bologna

Caro Casalini, mi dispiace che i miei interventi ti abbiano fatto pensare ad una mia contrarietà concettuale nei tuoi riguardi. Ti garantisco che la tua è un’intuizione completamente errata. Io per natura non me la prendo mai. Qualcuno addirittura manifesta nei miei confronti la gentilezza di considerarmi un buonista. Ho solo il difetto di dire quello che penso. Di solito lo dico facendo precedere la mia convinzione dal solito cappello, proprio per farla apparire più diplomatica possibile. Questa volta mi avevi chiesto la freccia ed io l’ho scagliata. Non volevo però colpirti a quel modo. Non ho mai tirato d’arco, ma un giorno al luna park tra la meraviglia di tutti ho fatto miracolosamente centro. A volte le cose inspiegabilmente si ripetono… Mettiamola così allora, molto più dolcemente, sperando che questa volta il mio pensiero possa significare qualcosa di più: se io avessi la capacità e la fama necessarie per potere gestire decentemente un blog tipo quello di CSF, non lo organizzerei mai come quello che hai ipotizzato tu. Ho avuto in proposito l’improvvisa sensazione che così vincolato da regolamenti capestro non potesse funzionare. Tutto qui. Sarà sicuramente una sensazione sbagliata… Per quanto mi riguarda non sarebbe poi una novità. Pensa, mi sbaglio anche quando sogno. Tutte le volte che sogno, per esempio, dei numeri sicurissimi da giocare al lotto, gli stessi si rivelano al momento buono regolarmente sbagliati.

 

 RIFERIMENTO 20/6/2007

IL POST GARANTITO

da Primo Casalini, Monza

Grondona, so da tempo di non piacerti, ne intuisco il motivo, e ci può stare. Però "cavolata pazzesca" è grido emotivo, non argomento. Ceratti, non far finta di niente, bastiancontrariami piuttosto. Il fin de non recevoir non fa per te, che sei ruspante. Finirà all'italiana, con il posto, pardon il post, garantito (o quasi...eh... eh...), gradevole conferma della propria esistenza in rete. L'ansia del riconoscimento è comune a tutti, specie a quelli che la negano, ma oltre che il tè delle cinque, esiste anche la cerimonia zen del tè, arte grande, adatta a samurai che qui non mancano, femmine e maschi. Ci si divertirebbe di più, senza diventare graffitari blasfemi o cautelose verginelle. Peccato, per il resto tutto bene, Leonforte dixit.

 

RIFERIMENTO 24/6/2007

L'UCCELLO DELLA DOMENICA

da Primo Casalini, Monza

Sono convinto della praticabilità e dei vantaggi per tutti della mia proposta de "L'uccello del mattino", che ha raccolto molti silenzi e qualche sfogo. Né ritengo di essere un velleitario: "Stile libero", "I Bei Momenti", "Farfalle nella rete", "Abbracci e pop corn" lo attestano per chi non ci credesse. Se a una cosa credo, finisco per farla. Non solo, ma rilancio. Sarebbe bello che alcuni scelti Autori pubblicassero la domenica (giorno di minori visite), brani di venti righe legati da un fil rouge settimana per settimana. Ad esempio (ma non sono i soli): la qualità raccontata da Leonforte, Guasto che ci parla del suo lavoro con serietà ironica e autoironica, Santi Urso che racconta la vita di Riassunto Anagramma (o viceversa), il mare di Silvia Palombi, un "che c'è da sapere sulle donne" di Muin Masri. Io mi candido a raccontarvi i quadri della mia vita, con immagini all'altezza. Csf scriverebbe di tutto, esclusi i pennaioli e le camminate (abbiamo già dato). Perché no?

 

RIFERIMENTO 24/6/2007

L'UCCELLO DELLA DOMENICA (ma che razza di titolo!)

da Gianni Guasto

Casalini, se non ho ancora risposto finora ai tuoi appelli su l'Uccello del Mattino o della Domenica (ma hai valutato bene le conseguenze della scelta di un titolo siffatto?), al quale mi inviti a partecipare con espressioni di apprezzamento (che contraccambio sinceramente), é perché mi sono perso qualcosa, non riuscendo a leggere sempre e completamente tutto il blog. Mi fai una spiega?

 

  1. 1050.    21/6/2007

POLITICAL DAY

da Vittorio Grondona - Bologna

Credevo che fosse una prerogativa del malgoverno di destra, ma ora mi devo purtroppo ricredere. Come succedeva col precedente governo, anche con l’attuale, composto di “prodi sinistroidi per caso”, si è pensato che l’unico sistema per limitare gli incidenti sia quello della repressione. Così, facile come bere un bicchier d’acqua, il parlamento, col parere favorevole del governo, ha deliberato l’aggiornamento in alto dei prezzi delle sanzioni. Non ha pensato minimamente per esempio di capire perché in alcune strade sistematicamente non sia rispettato il limite di velocità. In Emilia abbiamo lunghissimi ed ampissimi rettilinei in aperta campagna, senza case o incroci laterali, come lunghi tratti della strada Bologna-Bazzano, tanto per indicare un percorso, dove è stato imposto il limite di velocità a 50 Km. all’ora. E’ praticamente impossibile osservarlo e difatti nessuno praticamente lo osserva. Sotto qualche ponte quasi sempre c’è, ancorata all’ombra, la polizia che compie il suo dovere. In alcune strade è addirittura esposto senza vergogna il limite a 20 Km. In altre il limite diminuisce drasticamente e senza motivo nell’immediata vicinanza di una trappola elettronica. Così nel nostro paese si amministra la sicurezza stradale: da una parte è incentivato l’acquisto di macchine potentissime, dall’altra si tiene pronto il bastone per fregare chi casca inevitabilmente nel luvetto (trappola) escogitato dai volpini di turno. Ora poi via libera alla patente per gli spericolati sedicenni. Per giustificare la scemata dicono che possono guidare solo se accompagnati. Non ho parole…

 

  1. 25/6/2007

C’E’ DIVISUMMA E DIVISUMMA…

da Vittorio Grondona – Bologna

Eh no, caro Bruno Stucchi! L’Olivetti ha fatto più di una divisumma. Nella foto, la “A” è quella che ha in mente lei, mentre la “B” è quella che ho in testa io. A parte gli scherzi leggendo il secondo post ho finalmente capito quello che aveva inteso dire col primo. Abbia pazienza, non può pretendere la luna da un ex studente notturno!

(Foto non pubblicate sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti)

 

RIFERIMENTO 21/6/2007

DIVISUMMA

da Bruno Stucchi

Eh no, caro Grondona! La Divisumma e' stata l'ultima macchina da calcolo dell'Olivetti interamente elettromeccanica. E parlo degli anni '60. Aveva le dimensioni di un piccolo catafalco, e per fare 4/3 ci metteva parecchi secondi di interessante sferragliare. Amici antiquari me ne hanno segnalate almeno un paio ancora in funzione. Ecco, penso che l'Agenzia delle Entrata, vista la rapidita' con la quale annuncia i risultati, sia ancora rimasta li'. Altro che Pentium 4. Per il resto concordo.

 

  1. 25/6/2007

VELTRONI LEADER

da Vittorio Grondona – Bologna

Sarà un buon leader per il nuovo PD? Probabilmente sì! Però c’è qualcosa che in questa faccenda mi stona. Quasi quanto mi stonava la candidatura di Cofferati a Sindaco di Bologna. Per attivare una propaganda così intensa e apparentemente veritiera trovando i consensi unanimi anche di chi farebbe carte false per essere lui il condottiero prescelto, mi fa pensare che sotto si nasconda qualcosa di poco chiaro. Se sono rose fioriranno, ma se non sono rose, saranno cavoli amari per gli illusi neo democristiani.

 

RIFERIMENTO 25/6/2007

VELTRONI FOR PRESIDENT

da Giulio Bulgarelli, Correggio

Adesso Veltroni potrebbe porre delle condizioni, per accettare. Più avanti, non saprei. Come vorrei che fossero queste: via Marini, via De Mita, via D'Alema, via Fassino, via i collusi gli indagati i condannati, e questi sono solo i primi che mi vengono in mente. Mi iscriverei di corsa. Sennò tenetevelo voi il PD, che il massaggio cardiaco glielo faccia un altro.

 

RIFERIMENTO 25/6/2007

VW

da Bruno Stucchi

VW: Veltoni Walter. Chi mi spiega, in un numero finito di parole, il VW-pensiero?

 

RIFERIMENTO 25/6/2007

MISTERI

da Paolo Cape’ – Milano

Non so voi. Io non ho capito il senso di lanciare in pista il nuovo Partito Democratico e di eleggerne il primo segretario a ottobre 2007, quando sarà trascorso solamente un anno e mezzo dalla vittoria alle elezioni. Delle due l’una: o Prodi resta comunque e governa per 5 anni, ma così si logora in anticipo il nuovo segretario-candidato, che resterà lì a prendersi critiche preventive senza poter governare. O Prodi cade e si va alle elezioni, ma con la prospettiva di dire agli elettori: avevamo la possibilità di governare e non ci siamo riusciti. Perché non si è fatto tutto ciò nel 2010? Perché non si prova nemmeno a passare i prossimi 4 anni governando bene?

 

RIFERIMENTO 25/6/2007

Nostradamus lo aveva detto: sarà Veltroni il segretario del PD

Varie & eventuali di Alessandro Robecchi (da Paola Bensi)

Ancora una volta studiosi, storici ed esperti di esoterismo trasecolano davanti alla precisione di una profezia di Nostradamus. La quartina che prevede l’ascesa di Veltroni alla segreteria del Pd recita testualmente:
Dubbioso et titubante / Accetterà dopo molte pressioni / Di prender l’onor del capo / Dell’armata scomposta. Ed era il maggior di Roma.
Parole che non lasciano spazio a dubbi, tanto che tutti i Ds, dimostrando il loro spirito laico, hanno lanciato l’iniziativa di una fiaccolata in ginocchio fino al santuario del Divino Amore, per implorare Veltroni di accettare l’incarico e di candidarsi alle primarie del Partito.
Quanto a Massimo D’Alema si è detto convinto che la quartina di Nostradamus sia perfettamente azzeccata, anche se non ha rinunciato a qualche precisazione: "La previsione risale al 1547 - ha detto - ma se avrete la bontà di andare a controllare in archivio, vedrete che io avevo espresso questa certezza già nella primavera del 1546".

 

RIFERIMENTO 25/6/2007

IL MESSIA VELTRONI

da Emilio Pierini

Sta arrivando. I sondaggi per il PD con lui a capo stanno volando. Del resto, lo sanno tutti, le buche sulle strade di Roma sono colpa di Rutelli (l’ex sindaco). Al Walter non lo si incolpa di nulla. Il Walter e’ perfetto. Perfetto per rappresentare il tappo del vaso che inondato dalla ultima goccia sta traboccando. Il vaso e’ il sistema politico italiano. La goccia, come questo sistema e’ attualmente strutturato, Veltroni il rimedio all’inefficienza della casta. E’ il marketing bello, ma una copertina più curata non rende un libro più interessante.

 

RIFERIMENTO 26/6/2007

WALTER VELTRONI

da Bruno Stucchi

Dubya Veltroni?

 

  1.  25/6/2007

AIUTIAMO LA DEMOCRAZIA

da Vittorio Grondona - Bologna

In una democrazia ammalata come è diventata quella italiana, dove i deputati sono eletti da una manciata di dirigenti politici, trovo squallidamente giusta, ma nello stesso tempo molto pericolosa, la ventilata drastica riduzione della quantità dei parlamentari. Che senso ha infatti una caterva di sissignore? In una vera democrazia, come quella che era stata auspicata dai Padri Costituenti, trovo invece giustissimo che i numero dei parlamentari resti fissato in quello che la nostra bellissima Costituzione aveva con cognizione di causa stabilito all’origine: 630 alla camera e 315 al senato.

 

  1. 26/6/2007

L‘ORA BLU

da Vittorio Grondona – Bologna

Sotto casa mia l’ora blu coincide con l’arrivo dei camion della raccolta rifiuti. Due addirittura. Facendo il tipico rumore, solo leggermente amplificato, di due aerei in piena battaglia celeste, il primo svuota ed il secondo lava. Tutto sommato era meglio il canto porta sfiga della civetta che ogni tanto a quell’ora in un passato più tranquillo aveva qualcosa da dire. La poverina però ha dovuto cambiare aria. Neppure lei è riuscita a competere con cotanta gentilezza notturna offerta spontaneamente dai fornitori dei servizi comunali bolognesi.

 

 RIFERIMENTO 25/6/2007

L'ELOGIO DEGLI UCCELLI

da Primo Casalini, Monza

Penso di essere stato frainteso, mi sospinge l'amore per "L'elogio degli uccelli" del grande Giacomo, la più lirica delle Operette Morali. Cosa andate mai a pensare... Anzi, facciamo una cosa: se faremo il blog della domenica, potremmo chiamarlo "L'Ora Blu", che è il momento della notte vicina all'alba in cui tacciono gli uccelli notturni e ancora non cantano quelli mattutini. Un mirabile silenzio, una attesa sospesa. E gli uccelli? Tutti zitti, ma per poco.

 

RIFERIMENTO 26/6/2007

UCCELLI DI BLOG

da Vincenzo Rocchino, Genova

Caro Casalini, questo blog è stato premiato per la genuinità che lo distingue dagli altri. So bene che lo sai. Tuttavia insisti per dare una diversa struttura a questo sito. Stante la regola delle 500, in breve ti ricordo che proprio tu, nel tuo diario – Ulivo selvatico/stile libero - in data 5 marzo 2007, Splendori e miserie dei blog (1) --, scrivevi "Al lobbatore ignoto" tutta la tua amarezza: "Non credere di essere il solo: Sabelli non mi ha pubblicato per un anno e mezzo, altro che depressione! Ma c'è di peggio, te l'assicuro, rispetto al non essere pubblicato: ci sono i puntini (...)".
Ora vorresti che il nostro Csf si moltiplicasse per 10 o per 20 "eletti"? Semplicemente ti consiglio di prendere atto di quanto bello sia il tuo blog/diario, e lasciare a noi poveri diavoli, questo piccolo, forse per te, grande per noi, blog cosi come si trova, nel quale possiamo continuare a cazzeggiare (anche) felicemente. Non volermene, ti prego.

 

RIFERIMENTO 27/6/2007

UCCELLI DI BLOG /2

da Primo Casalini, Monza

Rocchino, la risposta te l'ha data Grondona, col suo splendido post "L'ora blu": meno di cinquecento battute, racconta di sé e del mondo. Fa pure polemica politica, senza cappelli di venti righe. E' il modello di ciò che vorrei e che tutti siamo in grado di dare, basta volerlo. Serve includere, non escludere. Facciamo così: "L'ora blu" per la domenica e il bellissimo "Uccelli di blog" per la settimana, comprese le uccellesse.
P.S. Se qualcuno ricorda Wutki, venga oggi in "Abbracci e pop corn".

 

  1.  27/6/2007

DIVISUMMA, BREVE STORIA A CURA DELLA LAVANDAIA DEL BLOG

da Vittorio Grondona – Bologna

Ovviamente la lavandaia che si prende l’ultima parola sono io. Lei, caro Bruno Stucchi ha proprio delle conoscenze nei quartieri alti. La foto che avevo inviato io infatti non è stata pubblicata e la sua invece si. Peccato, perché se l’avesse vista si sarebbe accorto in un attimo che la divisumma della sua foto non è la più “vecchia” di età, ma è la famosissima Divisumma 24, calcolatrice meccanica da tavolo - design: Marcello Nizzoli, 1956. Antica sì, ma molto più recente della Divisumma 14, prima macchina calcolatrice meccanica al mondo ad eseguire le quattro operazioni - design: Marcello Nizzoli, 1948. Naturalmente l’Olivetti ha creato altre divisumme. L’ultimissima, la più recente quindi, si chiama Divisumma 18, ed è guarda caso una calcolatrice elettronica da tavolo - design: Mario Bellini, 1973. E pensare che la deludente politica che ci troviamo fra i piedi ha quasi completamente cancellato dalla faccia della terra una gloriosa casa all’avanguardia nell’innovazione dell’elettronica mondiale, dandola miseramente in pasto al capitalismo senza capitale.

Pur nella certezza che la semplice spiegazione della più pura casualità (frutto di tempo e/o mezzi a disposizione) nella scelta delle immagini pubblicate non potrà trovare accoglienza alcuna, e che quindi è del tutto inutile qualsiasi tentativo in merito, tuttavia abbiamo cercato e pubblichiamo la preziosa immagine.

 

Foto fonte il Web:

 http://www.storiaolivetti.telecomitalia.it/cgi-bin/Societa/archivio_foto_prodotti.asp

 

RIFERIMENTO 26/6/2007

DIVISUMMA

da Bruno Stucchi

Questa e' l'unica, vera, inimitabile Divisumma, fatta quando gli ingegneri meccanici erano davvero ingegneri.

 

 

RIFERIMENTO 27/6/2007

DIVISUMMA. PRECISAZIONE SUGLI INGEGNERI

da Flavio Bisson

La divisumma è stata realizzata da Natale Cappellaro, semplice operaio, che ha realizzato i suoi progetti ai tempi in cui in Olivetti si diceva che gli ingegneri devono essere pagati bene affinchè se ne stiano tranquilli da parte, dato che nella progettazione pratica sono solo capaci di combinare guai. Questa battuta sugli ingegneri è stata di fatto bandita nel 1962, quando a Capellaro è stata data la laurea honoris causa, con grande sollievo degli ingegneri effettivi tra i quali sono anch'io, assunto proprio nel 1962. Su Capellaro e sui suoi indiscussi meriti potrete saperne di più consultando il sito: http://www.innovazione.perlulivo.it/cappellaro.html

 

RIFERIMENTO 28/6/2007

DIVISUMMA

da Bruno Stucchi

Grazie a Flavio Bisson e Vittorio Grondona per le interessanti precisazioni, che conoscevo solo parzialmente.

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

DIVISUMMA E LA MIA MAMMA

da Silvia Palombi

Sono tornata sono tornata!! Quattro giorni di stacco sbracatissimo e sono come nuova. Ho visto Mare dentro e mi sono commossa pensando a PW, ho capito niente del VW pensiero ma non mi preoccupo, e stasera rientrata nella bella milano con sporta regolamentare da emigrante con pagnotta e albicocche dall'albero dello zio, ho aperto tremante il blog e chi ti vedo? la Divisumma! che per me è come la mamma!! La mia mamma, amministratrice del Mondo ai tempi di Pannunzio e Libonati (e andava a chiedere i soldi a Mattioli e Olivetti, e non bastavano mai) i conti li faceva proprio con quel catafalco, riconoscerei il suo rumore tra mille! Marcetta: posso prendere un treno la mattina dell'8 luglio da Roma, se sarete ancora vivi dove sarete? Sullo zaino ho la spilletta del CSF blogger e dentro il vestito elegante per il matrimonio, alla prima pensione farei sfoggio.

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

DIVISUMMA ANCORA

da Flavio Bisson

Per Bruno Stucchi e forse qualcun altro interessato all’argomento, aggiungo questa curiosità: la divisumma è stata non solo la prima calcolatrice meccanica capace di stampare; è stata anche la prima capace di eseguire la divisone impiegando un meccanismo dotato di moto alternativo. Secondo i testi tedeschi di allora, universalmente riconosciuti come i depositari delle conoscenze in campo cinematico, la divisione poteva essere eseguita solo con meccanismi rotativi. Aveva ragione Einstein quando disse: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”.

 

RIFERIMENTO 30/6/2007

DIVISUMMA E MIO NONNO

da Corrado Vigo, Trecastagni

Mio nonno, agricoltore di antica data, e fra i più lungimiranti della Sicilia che fu (era del 1895), ne comprò una. A casa fu una festa. Mi ricordo che prima della Divisumma, i pomeriggi erano scanditi dai conti. Mio nonno sedeva nella sua scrivania e faceva conti; ogni pomeriggio, sabato incluso. Quaderni, blocchetti, e in tasca piccoli notes, di cui noi nipoti andavamo fieri. La divisumma fu un successo: solo lunghe strisce, nelle quali le cifre venivano poi "spuntate" a matita. A casa la Divisumma c'è ancora, ed è funzionante. Un pezzo di storia, certamente, per la nostra famiglia, anche se adesso è relegata in un angolo, è impolverata e seminascosta da riviste e giornali.

 

  1. 27/6/2007

AAA CAPO CERCASI

da Vittorio Grondona - Bologna

Non sarebbe certo la prima volta che i preti si inseriscono nella politica attiva del nostro Paese. Fu infatti il marchigiano Don Romolo Murri, coadiuvato dal suo discepolo Don Luigi Sturzo di Caltagirone (CT) che il 3 settembre 1900 fondò a Roma la Democrazia Cristiana. Ora siamo in un periodo politico molto particolare, dove non si capisce bene se debba esistere oppure no una linea di confine fra laicità e religione. Credo quindi opportuno che il neo PD si inserisca nella logica obbligata di scegliere un leader che chiarisca una volta per sempre ogni eventuale dubbio in proposito. Il Cardinale Ruini, per esempio, ormai giunto alla fine del suo mandato all’interno della CEI, potrebbe essere il candidato capo giusto del nuovo movimento politico. Le cose sarebbero finalmente più chiare per tutti. Veltroni ce l’ha un pochino del pretino, ma non è del tutto convincente. Volete mettere la garanzia che darebbe un vero Cardinale?...

 

  1.    28/6/2007

NATURALMENTE OGM

da Vittorio Grondona - Bologna

Da ragazzino, quando arrivava l’estate mi parcheggiavano in campagna presso alcuni parenti, contadini delle pie tenute del Santuario di San Luca. Allora era di moda spronare anche i bambini col fatidico “chi non lavora non mangia”. E così, seppure non mi piacesse nemmeno un poco, dovevo aiutare a lavorare i campi. Unico fatto positivo era la raccolta della frutta direttamente dall’albero nell’avvicinarsi del giorno di mercato. Ne mangiavo tantissima, fin quasi a stare male. Ma era buona!... Buonissima… Dove saranno mai finiti quegli antichi sapori? La frutta oggi costa un’esagerazione e per contro è quasi impossibile distinguere le pesche dalle albicocche. Tanto per dire. Ogni frutto ha un sapore sconosciuto e variabile. Tutte le volte dobbiamo cercare di indovinare cosa sia quel coso colorato che stiamo coraggiosamente mangiando.

 

  1.  28/6/2007

UN CAPPELLO PER OGNI TESTA

da Vittorio Grondona - Bologna

A Casalini non piacciono i post con i “cappelli” (tra virgolette). E’ un suo diritto non gradirli, ci mancherebbe altro. Io sono invece del parere che l’introduzione sia sempre necessaria. In un libro come in una competizione… Ha il difficile compito di creare la giusta atmosfera intorno a qualsiasi cosa. Nemmeno l’amore è bello senza “cappello”!...

 

  1. 29/6/2007

COSTRUZIONE DI UN LEADER

da Vittorio Grondona - Bologna

La sinistra ormai si è specializzata nella fabbricazione dei leader. L’uomo giusto al posto giusto. Peccato che non agisca per l’interesse della nazione, ma solo per il meschino scopo dei consensi popolari. Ci vuole un sindaco a Bologna che schiacci la destra? Ecco pronto Cofferati, che pur essendo di idee diametralmente opposte a quelle di sinistra della maggioranza dei bolognesi, gode di un carisma mediatico costruito ad arte nei minimi particolari. Serve un leader democristiano annacquato di sinistra per far contenti la Margherita e il Vaticano? Ecco pronto Prodi, Serve un leader fuori dagli schemi per far dimenticare il disastro del governo D’Alema? Ecco pronto Rutelli. C’è proprio un capo per tutte le situazioni. (...) Adesso, in pieno baillame politico, in un clima di pentimento generale per l’allegra beffa tributaria escogitata, serve uno pulito, di buona creanza che piaccia alle massaie, che dia in sostanza fiducia e che tiri soprattutto i voti. Ed ecco spuntare Veltroni. Sono convinto che una volta racimolati i consensi, l’acclamato Walter sarà virtualmente mandato nella sua Africa a contare le formiche.

 

RIFERIMENTO 28/6/2007

IN PRINCIPIO

da Bruno Stucchi

In principio c'era il Programma dell'Unione, un volumazzo di diecine di pagine, da interpretare come le Centurie di Nostradamus. Poi ci fu il bigino in soli dodici punti (ricordate?). Poi ci fu il riassunto del bigino in soli cinque punti. Adesso arriva WV e gli bastano quattro punti. Se continua cosi' la sutura non sara' necessaria.

 

RIFERIMENTO 28/6/2007

VELTRONI

da Emilio Pierini

Qualcuno in questo blog sa spiegarmi per quale motivo dovremmo aspettare altri quattro anni per mettere in atto il non equivoco Veltroni-pensiero? E' bizzarro che si esponga un interessantissimo manifesto, si plauda a chi ora governa e si auspichino novità
che lo stesso esecutivo che ha in mano il timone della nazione non e' in grado di concretizzare. E' una nuova maniera di fare opposizione dall'interno della maggioranza? O meglio l'ennesima esplicitazione del "vorrei ma non posso"? E' mai possibile che in tutto ciò solo io veda una enorme contaddizione?

 

RIFERIMENTO 28/6/2007

L'IPNOTICO WALTER

da Gigi Forzese

Ho capito perche' hanno scelto Walter. Con quell'andare avanti e indietro ininterrottamente con la faccia, sicuramente suggerito da qualche consulente americano di comunicazione, ripreso dal primo piano fisso in tv dopo un quarto d'ora aveva addormentato quelli a casa e ipnotizzato la platea in sala. Infatti alla fine tutti sono andati sotto al palchetto a consegnargli l'orologi. Oggi. Domani, sperano, i voti.

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

L'AFRICA E' SALVA

da Bruno Stucchi

Dubya Veltroni non ci va.

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

WANDERFUL WELTRONI

da Vincenzo Rocchino, Genova

Sono sostanzialmente d'accordo. Trovo qualche carenza nei punti che trattano la revoca di ministri da parte del Presidente del Consiglio: ora impedisce eventuali colpi di mano del Primo Ministro; (più utile ed efficace sarebbe invece, anche in rispetto a quanto previsto dalla Carta Costituzionale, abrogare le Province e gli Enti inutili, che sono centinaia (se non migliaia): sopravvivono ancora Enti che si rifanno a norme nate subito dopo la 1° guerra mondiale. La laicità dello Stato: troppo debole il passaggio che tocca "la laicità dello Stato". Le numerose "invasioni di campo " del Vaticano, andavano forse almeno ricordate. Come pure l'impegno di osservare, e pretendere che sia fatta osservare, la Carta Costituzionale, anche in riferimento alle sovvenzioni dello stato alle scuole private. (fare riferimento alle scuole cattoliche avrebbe significato tirarci dentro tutte le altre confessioni). Della ricerca scientifica; della scuola e dell'università; purtroppo, mi pare, non ha proprio parlato. E dire che questi sono i punti maggiormente carenti e dolenti.

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

IPNOTICO WALTER /2

da Claudio Urbani

Caro Forzese, ma se dopo un quarto d'ora eri bello che addormentato, come hai fatto ad assistere alla consegna degli orologi?!?

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

ALSO SPRACH BELLACHIOMA

da Pino Granata

Il cav. Bellachioma molto preoccupato dall'effetto Veltroni ,che secondo i sondaggi porterebbero al neonato PD il 10% dei consensi in più, e dalle misure prese dal governo Prodi per ridurre le tasse, dice che queste misure sono solo favole. Se fossi in lui non mi preoccuperei troppo, le favole le sa raccontare solo lui.Come le racconta lui, nessuno...

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

MAFFETTONE

da Bruno Stucchi

Pare cha anche Maffettone supporti il VW-pensiero. Gia', ma chi e' Maffettone? (Pero' ha un bel nome, riempie la bocca).

 

  1. 30/6/2007

ITE MISSA EST

da Vittorio Grondona – Bologna

Il latino come lingua della liturgia ha sicuramente dei pregi indiscutibili, primo fra tutti l’universalità. E’ veramente suggestivo pregare ovunque nello stesso modo e con le stesse parole. Dopo la decisione del Papa di ritornare alla celebrazione della messa in latino mi sta girando nel cervello la domanda: in quale lingua Gesù ha detto la prima messa? Secondo me sarebbe stato poco esaltante se l’avesse officiata in una lingua sconosciuta ai presenti. Una traduzione sarebbe stata comunque necessaria per farla capire, e le traduzioni, come è noto, non sono mai fedeli al cento per cento. Forse nemmeno quella in latino delle parole di Gesù lo potrebbe essere stata.

 

RIFERIMENTO 2/7/2007

MESSA IN LATINO

da Corrado Vigo, Trecastagni

La messa in latino ha un suo fascino, però quanti oggi la ricordano? E quanti sono stati al liceo classico? E quanti hanno seriamente studiato il latino? Che si fa, in questi casi allora? Si ripete a memoria, senza sapere cosa? Forse è meglio lasciare stare le cose così come stanno; potrebbe esserci una "emorragia" di fedeli...

 

LUGLIO 2007

 

  1. 2/7/2007

SCALONE - ICI

da Vittorio Grondona – Bologna

Massimo D’Alema dice che non ci sono i soldi per abolire lo scalone sulle pensioni in vigore dal primo gennaio del prossimo anno. Maroni dice che l’ICI va mantenuta essendo una delle poche (sic) risorse dell’ipotetico federalismo (fiscale). Mi chiedo in quale barca fosse impegnato il vice premier quando si approvava il programma dell’Unione. In quale teatro stava suonando il leghista quando il suo amicissimo Cavaliere annunciava con enfasi che, se fosse stato eletto, avrebbe abolito l’ICI. Sì, ribadiva, avete capito bene! Siamo proprio in mano a della gente un tanto al chilo…

 

  1. 2/7/2007

IO IN FINLANDIA NON CI SONO MAI STATO…

da Vittorio Grondona - Bologna

Intanto un ben tornato al signor Fabrizio Carbone. Non sono una novità le sue impressioni negative sulle nostre abitudini sociali quando le paragona al paradiso finlandese. Vorrei rispondergli alla “Signor G” (v. Storie del Signor G di Giorgio Gaber) citando alcuni dati che ho racimolato qua e là con la speranza che siano giusti. La Finlandia si estende su una superficie di 338.000 Kmq. E’ ricca di boschi e di laghi (188.000 laghi e 1.000 boschi). La sua popolazione è di poco più di 5 milioni di abitanti, quindi solo 15,38 ab. per Kmq. Praticamente, scherzandoci sopra ovviamente, con il ricavato di pochi alberi si potrebbero ricavare le risorse per mantenere discretamente un finlandese. L’Italia gode di una superficie leggermente inferiore, 301.263 Kq. E’ attraversata quasi interamente da brulle montagne (Alpi 1.000 Km, Appennini dalla Ligura alla Sicilia). Unica eccezione di rilievo la Pianura Padana, (...) Caro signor Fabrizio Carbone, anche ad occhio nudo si capisce il perché delle differenze sociali dei due Paesi. Mi creda, vorremmo anche noi adagiarci nella tranquillità finlandese… Possibilmente qui in Italia, però!

 

RIFERIMENTO 29/6/2007

TORNO DALLA FINLANDIA

da Fabrizio Carbone

dopo due mesi e mezzo torno dalla Finlandia. Non voglio infierire più di tanto, solo descrivere alcune scene di vita quotidiana di noi italici.

Prima scena: via di Vigna Murata a Roma. Ore 10,26 del 23 giugno alla fermata del bus 762 dopo 20 minuti di attesa transita il suddetto mezzo pubblico che però non si ferma.Tra l’incredulità mia e di una signora che scopro essere etiope. Nessun altro alla fermata perchè a Roma l’uso dei mezzi pubblici è in netto calo. Dopo 5 minuti passa una gazzella della polizia che, a un mio cenno, non si ferma. Avrei voluto chiedere perchè quell’ autobus non si era fermato e perchè le automobili transitano, nonostante il limite sia 50, a 70-80-90 e più kilometri l’ora. Si vede che sono diventato un fantasma: sia io ma anche la signora etiope. Unica testimone.

Seconda scena: quiz in tv, prima del tg serale. La domanda: cosa hanno in comune D’Alema e Rutelli? Tra le tre opzioni quella di essere vicepresidenti del consiglio dei ministri viene esclusa subito dal concorrente, ufficiale dei carabinieri ma grande esperto di vini.

Terza scena: la figlia di un amico, laureata in architettura con 110 e lode, superato l’esame di stato, concluso brillantemente il dottorato, inviati invano i curricula ovunque, è disoccupata. Per caso incontra un’amica che vive a Barcellona e che la invita a trascorrere una settimana da lei. Per caso invia curricula ad alcuni enti istituzionali spagnoli di zona e poi torna a casa. Oggi, a un mese di distanza, è capocantiere con impiego a tempo indeterminato, per il restauro di un’area della città che diventerà zona museale. Dipende direttamente dal comune di Barcellona, assessorato all’Urbanistica.

Quarta scena: oggi, 25 giugno ore 16 ,in via del Corso. Da lontano si ode la sirena di un’ambulanza. Il vigile urbano (toh, ne ho visto uno!) si tappa le orecchie per il fastidio. Più avanti il Corso si stringe per lavori e un’auto della polizia avanza a passo lento. Immagino: ora accenderà la luci azzurre e aspetterà l’arrivo dell’ambulanza per fare da battistrada. Errore! Rallenta e si ferma. L’ambulanza suona. Infastidita la gazzella, ma soprattutto chi la guida, riparte a passo d’uomo e finalmente si scansa, ma non al primo varco possibile.

Resto a guardare. La città è circondata ovunque da autocivetta, autisti civetta, auto nere blu grigio topo, tutte con la lucetta azzurra sul tetto: tutte rigorosamente in servizio, motore acceso e ferme, intorno a quel dedalo di politica che è ormai diventato il quatridente Corso,Tritone, Colonna, Chigi. Non voglio parlare di Finlandia, mi costringo a tapparmi la bocca. Mentre credo di immaginare che qualcosa di grave sia accaduto e stia accadendo ai geni italici, ti saluto con affetto.

  1. 4/7/2007

ABRACADABRA

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro Oreste Tappi, sono completamente in linea con la sua osservazione sui riti religiosi. In pratica è come dire con devozione: “abracadabra”… e di colpo siamo proiettati in paradiso.

 

RIFERIMENTO 3/7/2007

ITE MISSA EST

da Oreste Tappi, Roma

I riti religiosi derivano direttamente da quelli magici (anzi sono la stessa cosa), quindi tendono a conservare fisse le formule, perciò nella lingua originaria, se no non funzionano. Quintiliano racconta che i sacerdoti Salii recitavano al suo tempo formule per il dio Marte in un latino arcaico che non comprendevano più nemmeno loro. Così il latino medievale è la lingua magico-religiosa del cattolicesimo: non c’entrano la comprensione, Gesù, l’aramaico, la prima messa (?). Le religioni non devono comunicare. Anzi. Cose d’altri tempi, sembrerebbe, materia per etnologi. Il Concilio Vaticano II (in sostanza, e al netto di ovvie complessità, contraddizioni, buone intenzioni, eterogenesi dei fini, ecc.) voleva de-religiosizzare il cattolicesimo: una contraddizione in termini, ma l’unico modo per mantenerlo in vita nel mondo moderno. Impresa evidentemente impossibile, e questi di Ratzinger sono solo colpi di coda.

 

RIFERIMENTO 5/7/2007

ABRACADABRA

da Oreste Tappi, Roma

Caro Grondona, è proprio così. La formula “Hoc est corpus meum” è un abracadabra che produce una magia. E giustamente i seguaci di Lefèvre sostengono che il mutamento della formula e della lingua mina l’efficacia del sacramento. Sono fenomeni tipici dei popoli c.d. “di livello etnologico”, una categoria socio-antropologica che non è legata ad un tempo storico o ad un luogo specifici. L’unico dubbio è che nel 2007 sulla riva destra del Tevere qualcuno ci fa perché altri ci rimangano.

 

  1. 4/7/2007

DIFFICILE EST SATIRAM NON SCRIBERE

da Vittorio Grondona - Bolgona

Ceratti ha scoperto l’acqua calda. Dice che sono dotato di un’ignoranza completa. Nel caso specifico ha avuto la bontà di limitare la mia lacuna alla storia della Chiesa. Visto che neppure l’esperienza di una faticosa camminata lo ha aiutato a considerare che quello che scrivono gli altri dovrebbe essere anche capito e non solo preso alla lettera, cerco ora di esprimermi a portata d’assessore. Nei secoli successivi alla famosa frase evangelica di un tal Gesù “fate questo in memoria di me” è stata aggiunta a tale indiscussa prima liturgia dell’eucarestia la liturgia della parola di Dio, formandone un unico atto di culto chiamato messa.

 

RIFERIMENTO 3/7/2007

LA MESSA DI GESU'

da Alessandro Ceratti

Ogni tanto i bloggisti mi sorprendono profondamente. Questa volta Vittorio Grondona (per altro persona rispettabilissima) se ne è uscito con "in quale lingua avrà celebrato la prima messa Gesù Cristo?" dimostrando in questo modo non solo la più completa ignoranza nel campo della storia della Chiesa ma anche di avere le idee particolarmente confuse anche per quanto riguarda la predicazione stessa di Gesù. La risposta è semplice: Gesù non ha mai celebrato nessuna messa -la cui liturgia si è codificata gradualmente nel corso dei secoli- né avrebbe potuto farlo, per la stessa ragione per cui non ci si può sollevare per i capelli, essendo la messa in larga parte memoria di quanto Gesù Cristo ha fatto durante la sua predicazione. Avrebbe dovuto celebrare una funzione che ricordava quanto aveva fatto egli stesso finendo quasi in una specie di loop. (...)

 

RIFERIMENTO 4/7/2007

LA MESSA DI GESU' /2

da Paolo Beretta

Forse la parte più suggestiva della messa è quella finale, in cui si celebra l'Eucaristia. In pratica una ricostruzione dell'"offertorio" praticato da Gesù durante l'Ultima Cena. Penso che Grondona sarà d'accordo con me nel considerare questo evento la "protomessa" cristiana, evento, ovviamente, celebrato in aramaico. Quindi, messa in aramaico, tanto tra questo e il latino non ci capiremmo una cippa comunque. D'altro canto, io e Grondona siamo ignoranti, non è vero Ceratti?

 

  1. 4/7/2007

FONTANE MIRACOLOSE

da Vittorio Grondona - Bologna

Certo che Cusano Milanino è davvero eccezionale. Che sia il paese dei balocchi lombardo? Ma Di Pietro, lo sa? Potrebbe proporlo addirittura per il passaggio a provincia… Ci pensi signor Ceratti! Con un piccolo sforzo si potrà verificare un nuovo miracolo e presto a Cusano Milanino ci saranno anche fontane che danno vino. Certo che pasticcini e salatini andrebbero giù meglio col vino!…. Un’ultima curiosità, da quale fantastico fiume viene trasformata l’acqua per quella invidiabile oasi italiana?

 

RIFERIMENTO 3/7/2007

ACQUA GASSATA

da Alessandro Ceratti

Ecco, vedete. Sono stato per due giorni con Claudio e non sono riuscito a capire che lui" adora [sic] l'acqua gassata" (cfr. il suo 26 bis). Vedete che alla fine non abbiamo comunicato abbastanza? Perché io avrei voluto dirgli che la massima realizzazione dell'assessore Ceratti in quel di Cusano Milanino è per l'appunto l'istituzione di una fontanella comunale di acqua gassata! Sarà inaugurata sabato prossimo, alle 11.00, con un ricco rinfresco di pasticcini e salatini. (ma da bere soltanto acqua!). Siete tutti invitati.

 

RIFERIMENTO 5/7/2007

IL MIRACOLO DELL'ACQUA

da Isabella Guarini

Caro CSF, ora che abbiamo avuto la prova che Ceratti ha i poteri per far sgorgare dalle fontanelle acqua da gustare, chiedo a Csf intercedere per la mia richiesta di trasformare in fresche acque il fiume di monnezza ai piedi della statua di un Santo che non riesce a fare il miracolo, qui nel sud. Grazie



foto da IL Corriere del Mezzogiorno del 04/02/07...

 

RIFERIMENTO 5/7/2007

FONTANE

da Alessandro Ceratti

No, Cusano Milanino non è il paese dei balocchi lombardo. E' di più: è la Città-giardino, unico esempio italiano di questa tipologia urbanistica di origine inglese. E' per questo che pur essendo in "periferia" i prezzi delle case sono paragonabili a quelli del centro di Milano. Per quanto riguarda la fontana che eroga vino, a meno di qualche appropriata parola in antico aramaico, posticipo questo obbiettivo al prossimo mandato.

 

  1. 5/7/2007

LA SCALATA ALLO SCALONE

da Vittorio Grondona – Bologna

Di questa ardua impresa senza saperne nulla e soprattutto fregandosene altamente del tremendo impatto sociale conseguente in quanto la cosa non li tocca minimamente, ne parlano tutti i politici con grande enfasi. Non ci sono soldi… e se ci fossero sarebbe sbagliato utilizzarlì lì. In tutta Europa si va pensione dai 63 ai 67 anni di età, affermano con impeto convincente. E’ questa invece un’informazione incompleta e di conseguenza poco seria (confronta sul sito “Fontimpresa”). L’On. Bonino in testa al plotone delle facili parole… Si è inventata anche un’ipotetica signora Gina vogliosa di far valere il suo sacrosanto diritto di femmina emancipata di passare direttamente dal lavoro alla tomba. Buon pro le faccia… Ma solo a lei, però. Mi mangio un bricco se l’On. Bonino sappia cosa voglia dire lavorare in fabbrica! Mi sembra di essere tornato al momento in cui era partita l’intenzione politica di inserire i ticket sulle visite e sui medicinali. Quante battaglie ho combattuto in proposito!... I beoti del tempo avevano creduto veramente che con l’inserimento del balzello si sarebbe evitato che il nonno continuasse ad ingurgitare le medicine come fossero caramelle. (...)

 

  1.  6/7/2007

C’E’ DEL MARCIO IN BUROCRAZIA!...

Da Vittorio Grondona - Bologna

Prof. Ichino… Tutte le volte che sento o leggo questo nome mi spuntano dei denti nuovi e si manifesta in me il desiderio animalesco di morsicare qualcosa. Le sue uscite non riesco proprio a recepirle in quanto secondo me non hanno alcun riscontro pratico con la realtà. Una copia conforme all’originale, per esempio di prevendita di un appartamento, costa tre volte di più dell’originale stesso. Tra bolli e diritti - due marche da euro 14,62 e una marca da euro 12,40 - ogni copia conforme viene a costare ben 41,64 euro. Inoltre lo Stato non la consegna subito, si prende per l’onerosa incombenza come minimo tre o quattro giorni di tempo. Questo succede anche quando occorra far girare quel documento da un ufficio all’altro della stessa struttura statale. Ognuno vuole in esclusiva il suo bravo certificato originale o la sua copia conforme debitamente firmata, bollata e timbrata.(...)Che altro deve fare però un impiegato statale? Chi è quell’operaio che fa guadagnare tanto al suo datore di lavoro senza produrre nulla?

 

RIFERIMENTO 5/7/2007

ICHINO E I PUBBLICI DIPENDENTI INEFFICIENTI

dall'avv. Lina Arena

Il prof. Ichino non demorde dalla lotta contro i pubblici dipendenti inefficienti ed avalla, in tal modo, l'accusa di parassitismo lanciata da Montezemolo. Credo che il metodo di lotta sia sbagliato perchè l'inefficienza è provocata dalle contorte leggi che regolano tutta l'attività della pubblica amministrazione. Il funzionario diligente, da solo, non può far valere le sue capacità se non lo segue una coorte di collaboratori cui, per legge, è affidata una tappa delle singole attività amministrative. Ichino dimostra di non aver capito dove risiede il punto nevralgico nella valutazione del lavoro del pubblico dipendente e quali differenze esistono tra il lavoratore privato e quello pubblico anche se con una finzione giuridica è stato privatizzato il lavoro nel settore pubblico.

 

  1. 7/7/2007

TV DEFICIENTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Oggi si fa tutto con i sondaggi, perfino i programmi televisivi. Ecco, a me piacerebbe sapere quanti telespettatori siano stati ritenuti sufficienti per definire la scelta giusta dei programmi deficienti che le TV, pubbliche e private, trasmettono nel periodo estivo. La schifezza, e sono buono, di quello che ci fanno vedere, fra l’altro tra una pessima pubblicità e l’altra, mi fa pensare che il sondaggio, per quanto riguarda le TV, sia limitato alla cerchia dei dirigenti cervelloni che autorizzano senza pietà la fregatura dei palinsesti estivi.

 

  1. 10/7/2007

I PARADOSSI SONO TANTI… MILIONI DI MILIONI

da Vittorio Grondona – Bologna

Anch’io vorrei fare una domanda simile a quella di Ceratti ad una persona in perfetta salute nata all’estero grazie alla fecondazione assistita: vedi caro amico, secondo l’arretratezza delle sue leggi bigotte, in Italia tu non saresti mai nato!

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

PARADOSSI E ANTINOMIE

da Alessandro Ceratti

Qualche blogghista parlando di aborto-econdazione assistita ecc. va oltre il paradosso, sconfina direttamente nell'antinomia. Ricordo pertanto al signor Marchesi che nel novero dei bambini che sarebbero potuti nascere e non l'hanno fatto vanno conteggiati ovviamente anche quelli che sono stati abortiti in maniera perfettamente legale e domando invece alla cara Federica Pirrone se per caso conosce personalmente qualche persona talassemica. Nel caso le consiglio di dirle, la prima volta che dovesse incontrarla: "Pensa un po', caro Mario, pensa un po' cara Gianna se le leggi italiane fossero più moderne ed evolute in modo da consentire meglio di abortire "potenziali bambini malati" tu non saresti qui. Pensa quanto sarebbe migliore il mondo!"

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

RIPARADOSSI

da Paolo Beretta

Di paradossale c'è solo una legge che impedisce a chi vuole avere figli ma non può di procreare. La 194 gli aborti li ha fatti diminuire, così come ha fatto diminuire le morti per quelli clandestini. E non mi si tiri fuori la storiella che è una cosa sbagliata: giusta o meno che sia, è una pratica che esiste da secoli e nessuna legge la potrà far sparire.

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

RIPARADOSSI /2

da Andrea Marchesi

Quello che intendevo dire mi sembrava chiaro, e infatti Paolo Beretta l'ha capito benissimo. Forse altri, disturbati dai paramenti da Crociato, non riescono a leggere con sufficiente chiarezza.

 

RIFERIMENTO 11/7/2007

GIUSTO O MENO CHE SIA (cfr. RIPARADOSSI)

da Alessandro Ceratti

Giusto o meno che sia i ladri ci sono sempre stati. Non mi tirate fuori storielle. Giusto o meno che sia ci son sempre stati pure gli omicidi. Poche storie. Giusto o meno che sia i ricchi hanno sempre sfruttato i poveri. Ne stiamo ancora a parlare. Giusto o meno che sia i forti hanno oppresso i deboli. Vogliamo pensare di cambiare il mondo? Giusto o meno che sia le guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno. Che facciamo? gli idealisti?

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

PARADOSSI E RIPARADOSSI

da Andrea Marchesi

Secondo me, come al liceo, stiamo andando fuori tema. Lo spunto iniziale viene da una tesi: senza la legge che regolamenta l'aborto non ci sarebbe il problema del calo delle nascite, o sarebbe meno grave. Tesi quantomeno ardita e comunque difficilmente dimostrabile in mancanza della controprova. A tale tesi alcuni hanno obiettato: secondo le statistiche, la suddetta legge ha ridotto il numero delle IVG, oltre ad aver tutelato la salute delle donne che vi hanno fatto ricorso. Donne che, a mio parere, vi avrebbero per la maggior parte fatto comunque ricorso, clandestinamente. Si poteva finire qui, ma si è proseguito paragonando l'aborto al furto, all'omicidio e alle guerre e alle sopraffazioni. Escludendo queste ultime, vorrei sapere in quale modo una normativa che regolamentasse i furti e gli omicidi potrebbe portare ad una loro riduzione. Furto e omicidio sono pratiche universalmente riconosciute come sbagliate, perchè lesive nei confronti di terzi. Non così l'aborto: al di là del fatto che l'impianto della legge lo consente solo a tutela della salute della donna (ma sulla sua effettiva applicazione si potrebbe discutere molto), eliminare un embrione è considerato sbagliato (leggi omicidio) solo da una parte, consistente quanto si vuole, dei cittadini. A questo punto qualcuno si sorprenderà sapendo che anch'io appartengo a quella parte, ma rispetto chi ha convinzioni diverse dalle mie. In questa ottica, considero la legge 194 come un passo avanti rispetto alla situazione precedente, una legge che potrebbe sicuramente essere migliorata, che non obbliga nessuno ad abortire ma consente di farlo in sicurezza a chi lo decide, per ragioni spesso drammatiche, a volte futili ma che non sta a noi giuducare.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

GIUSTO O MENO CHE SIA / 3  (2)

da Antonio Leonforte, Roma

Certo che facciamo gli idealisti, Ceratti, ci mancherebbe altro. Non è in discussione il fine, ma il mezzo. Siamo tutti d'accordo che l'aborto sia male, e che vada limitato, ma il punto è come. E se oltre ad essere idealisti vogliamo anche incidere sulla realtà, dobbiamo essere costruttivi e pragmatici, ad esempio accettando l'evidenza che la 194 gli aborti li ha fatti diminuire. La pragmaticità non è incompatibile con l'idealismo, anzi è complementare ad esso. Le posizioni di principio sono come la bussola, indicano la direzione, ma il timoniere sa bene che la rotta da seguire per arrivare a destinazione dipende anche dalla direzione del vento e dalle condizioni del mare in cui si trova, condizioni che (al contrario dei principi) sono mutevoli e richiedono flessibilità, capacità di adattamento e, in ultima analisi, intelligenza.

 

  1. 11/7/2007

DIRITTI E PRIVILEGI

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi sto rendendo sempre più conto come nel mio Paese i privilegi abbondino per le persone senza eccelsi meriti e i diritti siano di fatto scomparsi del tutto per la povera gente. Mi sono fra l’altro convinto che la sinistra attuale abbia dimostrato di non sapere governare secondo le direttive sociali di chi l’ha votata, quindi difficilmente potrà sperare di vincere ancora elezioni future. Stessa gente e stessi errori. Come sia possibile non riesco proprio a capirlo. Il mio non è un elogio alla destra, ma una semplice constatazione che mi amareggia. Una politica che goda di introiti da tasse di oltre il cinquanta per cento dei redditi dei “sudditi” e di consistenti entrate extra derivanti da astruse leggi fragasodi come quelle dei codici stradali aggiornati stupidamente ogni estate, tanto per citare l’esempio più evidente, non dovrebbe avere difficoltà alcuna a garantire non solo gli elementari diritti di tutti i cittadini, ma anche un decoroso servizio di previdenza sociale senza stangare di brutto con ignobili scuse terroristiche sempre i soliti noti appartenenti al mondo dei dipendenti, unico vero sfruttatissimo pozzo di San Patrizio per ogni politica.(...)

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

UNFIT

da Emilio Pierini

Ho sempre pensato che il programma con cui l’Unione un anno fa si è presentata alle elezioni altro non fosse che un virtuoso gioco di equilibrismi sulla terminologia italiana. Ora i nodi vengono al pettine. Prendiamo ciò che sta accadendo sulle pensioni. La sinistra radicale pretende il rispetto del programma che a pagina 169 riga 2 recita : “eliminare l’inaccettabile gradino e la riduzione del numero delle finestre che innalzano bruscamente ed in modo del tutto iniquo l’età pensionabile a decorrere dal 2008”. Di contro, l’area Margheritina dell’esecutivo che oggi per bocca dell’ex Ministro Treu reputa Rifondazione Comunista “unfit” a governare (fonte: intervista su Repubblica) ci rimanda alla stessa pagina 169 riga 12 che recita: “approntare misure efficaci che accompagnino verso un graduale e volontario innalzamento dell’età media di pensionamento”. Il risultato? La sinistra non si schioda dai 57 anni, l’ala più moderata del governo parla di limite anacronistico e vorrebbe l’innalzamento dell’età. E, in questo contesto, Prodi non sa più che pesci pigliare.

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

EQUILIBRISMI, GOVERNO ED ILLUMINAZIONE

da Paolo Beretta

Duole ammetterlo, ma Pierini ha ragione. La radice del male, però, non sta nell'equilibrismo sintattico del programmone dell'Ulivo, ma sta nei suoi componenti, i quali ancora si ostinano a non capire che in politica l'unica tattica che paga è quella del compromesso. Può non piacere, ma quando si devono mettere d'accordo opinioni e necessità diverse, l'unico modo per concludere qualcosa è trovare un punto d'incontro. Sinistra estrema da un lato e Margherita/UDEUR dall'altro, invece, come all'asilo infantile picchiano i piedi e minacciano sconquassi. Ci credo poi che Prodi non sa che pesci pigliare. A destra, ovviamente, il problema non esiste. "Il Duce è la luce", e dall'alto del suo immenso patrimonio, di soldi e leccapiedi, il Banana illumina a giorno. Personalmente, però, preferisco la calda mezzaluce dell'Ulivo al freddo sfolgorio della CdL. De gustibus.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

IL MENO PEGGIO

da Emilio Pierini

Comprendo, ma non condivido il ragionamento di Beretta. L’adagiarsi in maniera soporifera accettando il meno peggio dei contendenti porta all’ulteriore deterioramento della già poco virtuosa classe politica italiana. Agendo in questa maniera si nutre un inevitabile gioco al ribasso. Preferisco urlare ai quattro venti le incongruenze, le ingiustizie, le molteplici contraddizioni che, ahimè, gli ultimi due governi hanno palesemente mostrato. Ho l’illusione di spronare un cambiamento, di incentivare il sogno di una politica diversa al vero servizio della collettività. Lo so, la mia rischia di essere una pretesa onirica. Allora chiamatemi pure sognatore.

 

  1. 12/7/2007

PICCHIA TUA MOGLIE…

da Vittorio Grondona - Bologna

In ogni circostanza spendiamo fiumi di parole sull’avanzamento tecnologico del mondo, sulla parità sociale dei generi e su tante altre cose che spesso neppure conosciamo. Nel contempo, però non ci rendiamo conto che la nostra cultura civile batte il passo sul “picchia tua moglie, tu non sai perché lo fai, ma lei sì” dell’antico proverbio cinese. Sappiamo tutti che nella quotidianità questa insana e vigliacca abitudine animalesca viene ancora praticata non solo nella tradizione Siculo-Pakistana dove l’ha imprudentemente limitata il Ministro praticamente a vita Giuliano Amato, ma in tutto il mondo. Allora, dico io, cerchiamo di fare della civiltà un nostro valore di vita e non una vacua parola che riempia solo la bocca.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

CARTOLINA DA ISLAMABAD

da Massimo Puleo

“Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E' una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario", ha sentenziato il ministro dell'Interno Amato. Da siciliano provo molta rabbia: se fosse una donna lo picchierei.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

GIULIANO AMATO E LE TRADIZIONI

da Pier Franco Schiavone

Il Ministro Amato, noto usurpatore dell’aggettivo: Signor Sottile, ha affermato che esiste una tradizione Siculo-Pakistana che vuol far credere che Dio vuole che si picchino le donne. Esiste anche un’antica tradizione Europea, secondo la quale un governante che offende una parte del Paese che governa, dovrebbe dimettersi; siccome però esiste una tradizione tutta Italiana per cui non ci si dimette nemmeno se si ammazza il pupo nella culla, qualcuno dovrebbe cacciarlo. Forse Prodi e Napolitano potrebbero suggerirgli di lasciare la politica, per la quale non è portato, per dedicarsi agli studi di antropologia culturale; considerato il suo livello, impiegherà tutto il resto della sua vita.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

PICCHIARE LE DONNE

da Bruno Stucchi

Amato:"Picchiare una donna? Tradizione siculo-pakistana". Chissa' come si incazzeranno i pakistani.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

TRADIZIONE SICULO-PACHISTANA

da Pino Granata

Strano che un uomo così intelligente ed avveduto come il Dott. Sottile si sia lasciato scappare una battuta così maldestra che più maldestra  non si può. Ora il problema è che Amato ha sbagliato a circoscrivere il fenomeno nella solo Sicilia, il Pakistan è lontano. In Italia , e nel resto del mondo, le donne vengono continuamente picchiate e bisogna fare i conti con questa realtà. Le pagine dei giornali sono piene di episodi del genere e negarlo è estremamente sciocco e superficiale. Tra l'altro ho un'amica in Sicilia che per decenni ha subito in violenza le botte quotidiane del marito, finchè stufa e stanca , ha avuto il coraggio di
mandarlo via di casa. Cara signora Prestigiacomo, lasci perdere la querela ad Amato ed invece nella sua Sicilia fondi un movimento per la difesa delle donne. Sarà certamente più utile che perdere tempo nelle aule dei tribunali.

 

RIFERIMENTO 12/7/2007

LE BOTTE DI AMATO

da Silvia Palombi

Riassunto dei fatti poi “Non l’avesse mai detto. Si è scatenata la riffa delle dichiarazioni, con la squadra dei politici siciliani alla testa della crociata, capitanata dalla siracusana Prestigiacomo (‘io lo denuncio!’) con seguito di leghisti e forzisti, impegnati a citare sure e versetti. il primo premio va all’ineffabile Totò Cuffaro, il campione della giornata. Il governatore della Sicilia fa sapere che ‘la pari dignità tra uomo e donna risulta teologicamente attestata dall’esegesi biblica dell’episodio di Eva tratta dalla costola di Adamo’. Farci nascere da una costola deve essergli sembrato il massimo della parità. Accontentiamoci, in fondo è sempre meglio che essere generate da altri organi maschili. Al ministro quello spericolato link siculo-pakistano sarà venuto anche male, ma ha detto un’ovvietà. Le tradizioni isolane sul delitto d’onore non sono mai state un vanto dell’Italia civile.” Norma Rangeri, il manifesto, 12 luglio 2007.

 

RIFERIMENTO 13/7/2007

LE BOTTE DI AMATO /2

da Pier Franco Schiavone

Cara Silvia, non ho capito se condividi il post della Rangeri o se l’hai riportato polemicamente. Io non lo condivido. A prescindere dal fatto che Amato ha tirato fuori una presunta tradizione Siculo-Pakistana molto discutibile, e secondo me il delitto d’onore c’azzecca poco, le cosiddette ovvietà dette da un politico di rango, hanno un impatto diverso da quelle dette da me in un bar, ammesso che sia un’ovvietà la sciocchezza di Amato. Ritengo che un politico, soprattutto se fa il ministro dell’interno, debba tenere per sé le ovvietà, specie quando possono offendere la suscettibilità di un popolo. Forse era un’ovvietà anche la dichiarazione di Lunardi secondo cui si deve convivere con la mafia? Oppure le dichiarazioni di Bossi che definiva i suoi connazionali Latini, nell’accezione negativa naturalmente? Continuo a pensare che abbiamo una classe dirigente pessima e che i giornalisti farebbero bene a bastonarla quando lo merita e non tentare difese inopportune di bottega.

 

RIFERIMENTO 13/7/2007

BRAVO GIULIANO AMATO! ADESSO E' IL TURNO DELLE DONNE. COLPITELI A SUON DI BASTONE.

dall'avv.Lina Arena

Amato ha detto una solenne verità. Gli uomini allungano le mani da secoli. Forse è giunto il tempo di reagire? Ma non con le querele. E' una maniera stolida, stupida, banale, inconsistente. Io non querelo. Io picchio. le donne debbono reagire da pari a pari. Se è il caso picchiando. Anche con le parole si può colpire duro. E bene. Le querele lasciamole alle veline. Sono sporte per fare arricchire gli avvocati e ridere i questuanti di notizie. E poi, gentile Prestigiacomo, le donne , di botte e calci ne hanno presi tanti da giungere financo in Parlamento.

 

  1. 12/7/2007

FATTI PIU’ IN LA’

da Vittorio Grondona – Bologna

I giovani per entrare stabilmente nel mondo del lavoro devono sperare che qualche anziano se ne vada o che sia addirittura licenziato. E’ sotto gli occhi di tutti che nella realtà molte aziende cerchino di sbarazzarsi dei cinquantenni per far posto appunto ai giovani, più adatti e più in forze per espletare particolari mansioni, soprattutto di fatica. Con l’innalzamento scriteriato dell’età lavorativa si determinano situazioni di assoluto disagio sociale per i cinquantenni considerati in esubero che purtroppo non godano ancora della possibilità di essere accompagnati alla quiescenza tramite opportuni ammortizzatori sociali. Lo Stato, se riuscisse a convincere i beoti lavoratori ad accettare lo scalone Maroni, sarebbe in ogni caso l’unico a guadagnarci. Da una parte lascia i giovani disoccupati a carico della pensione dei nonni fino a trenta, trentacinque anni e dall’altra non paga le pensioni di anzianità fino al raggiungimento dei sessanta anni di età. Per adesso… Anche Pinocchio riuscirebbe a gestire meglio una società di un Paese che si ritenga civile e democratico!

 

  1. 16/7/2007

SGAMARE PERCHE’ CI FREGANO

da Vittorio Grondona - Bologna

Sulla tangenziale di Bologna stanno lavorando (per noi) da più di tre anni. Ogni volta che si entra in tangenziale è opportuno farsi il segno della croce e raccomandarsi alla benevolenza divina per avere la grazia di immettesi nel trafico senza passare prima dal Creatore. Così tanto per significare come siano state rispettate le norme di sicurezza in ingresso. Durante la settimana per lavori in atto la velocità media sull’intero percorso si aggira per evidenti ragioni costantemente sui 10/15 Km./h. Nelle giornate di sospensione dei lavori, quindi a traffico potenzialmente scorrevole, sarebbe teoricamente possibile riprendere la velocità normale di 90 Kn/ora senza problemi. Invece cosa ti ha pensato l’amministrazione comunale succhiasoldi che ci è piovuta dal cielo politico? Ha imposto un limite di velocità a 60 Km./h su alcune tratte, segnale praticamente irrispettabile a tangenziale libera. (...)

 

RIFERIMENTO 4/7/2007

GIUSTIZIA

da Paolo Beretta

Caro Sig. Tappi, posso anche capire e senz'altro rispettare il suo punto di vista, ma continuo a pensare che, per ragionare con un bullo, bisogna per prima cosa scendere al suo livello e fargli capire cosa vuol dire essere umiliato, altrimenti si parla due lingue diverse, col risultato che l'insegnante spreca fiato ed il bullo se la ride sotto i baffi, pensando "l'ho sgamata anche stavolta". Una volta avevo una gatta che ha partorito dei gattini, alcuni dei quali erano piuttosto esuberanti. La mamma dimostrava una gran pazienza ma, alla fine, aggiustava i teppistelli con una bella zampata sul muso. Va bene il Montessori, ma qualche girata ogni tanto, secondo me, ci vuole.

 

RIFERIMENTO 5/7/2007

GIUSTIZIA

da Oreste Tappi, Roma

Caro Beretta, il compito dell’insegnante è quello di far salire l’alunno al suo livello, e non viceversa. I maestri più bravi, come noto, sono quelli che glielo fanno addirittura superare. Bartolmeo de las Casas diceva che il compito dell’educazione è far superare quella che gli allievi hanno. Nel caso in specie, il messaggio dello scappellotto giusto (cui non sono affatto contrario) deve essere: “Hai fatto una cosa da deficiente, ma non lo sei. Dimostralo prima di tutto a te stesso”. Cioè il contrario di quello che ha fatto la prof di Palermo. Montessori forse non c’entra. I gatti probabilmente nemmeno. “Sgamare” (che non vuol dire “farla franca”) sicuramente no.

 

RIFERIMENTO 10/7/2007

MONTESSORI

da Paolo Beretta

Caro Tappi, come hai giustamente notato il compito dell'insegnante è elevare lo studente al proprio livello. La mia opinione è che, in certi casi, per sollevarlo bisogna prima scendere e poi risalire, altrimenti il marrano è fuori portata, tutto qui. I gatti c'entrano, c'entrano sempre, dato che stanno dappertutto. Ne ho tre, credimi sulla parola. Quanto all'etimologia di "sgamato", nulla mi tange del suo significato esatto, dato che nel moderno "slang" significa proprio farla franca.

 

RIFERIMENTO 13/7/2007

SGAMARE

da Oreste Tappi, Roma

Ah, Beretta, no no, da romano (quasi) de Roma, su sgamare non transigo. Sotto er cuppolone dimo da sempre “T’ho sgamato” ner senso de: “Ho capito er magheggio tuo, la tua manfrina”. E Zingarelli nostro ce dà raggione: “gergale/dialettale [lui parla così, l’ingrese slang nu je piace]: Cogliere, intuire qualcosa che si vuol tacere o nascondere – Scoprire, sorprendere, cogliere sul fatto”. Per (vera) curiosità, in quale slang significa farla franca? Sull’educazione dei giovani non ci troviamo, pazienza, basta che tu, come mi pare, non fai l’insegnante. Sui gatti, alzo bandiera bianca.

 

RIFERIMENTO 14/7/2007

SGAMARE/2

da Paolo Beretta

Caro Tappi, non dubito che a Roma si usi così. Qualche grado di parallelo più in su si dice "sgamare" anche per "farla franca". Paese che vai, sgamata che trovi. Non faccio l'insegnante di mestiere, ma lo faccio nel tempo libero. Sulla didattica, evidentemente abbiamo opinioni diverse ma, tant'è, il mondo è bello anche per questo.

 

RIFERIMENTO 15/7/2007

ARISGAMARE

da Oreste Tappi, Roma

Caro Beretta, mi pari un po’ troppo relativista, sia in linguistica sia in pedagogia. Limitandomi alla prima (ché la seconda la coltivi a tempo perso…), che cosa significa “sgamare” c’è scritto sul vocabolario, e fra “capire” (Zingarelli) e “farla franca” (Beretta) il passo mi pare veramente troppo ardito. E poi, qualche grado di parallelo più su (che immagino significhi più a nord) che vuol dire? Dove esattamente? A casa tua? Allora non si chiama slang (Zingarelli: dialetto/gergo), ma idioletto, parola anodina per dire che uno si capisce da solo! A Beré, me sa che a sto giro t’ho sgamato io!

da http://www.sapere.it/:
sgamàre: sgamàre

v. 1ª intr. (Ind. pres. sgàmo; aus. essere), region. gerg. intuire, scoprire ciò che è nascosto o dissimulato.

 

RIFERIMENTO 16/7/2007

SLANG E RELATIVISMO

da Paolo Beretta

Caro Oreste, fa un po' come ti pare. Che da queste parti dicano sgamare, sfangare, schivare o quant'altro per intendere farla franca non è né colpa tue né mia, e sinceramente mi tange anche poco. Se poi ti vuoi impuntare sull'etimologia delle parole, invece dello Zingarelli per le parole inglesi ti consiglio il Merriam Webster, che definisce lo "slang" come "an informal nonstandard vocabulary composed typically of coinages, arbitrarily changed words, and extravagant, forced, or facetious figures of speech". Chiusa la questione. Per quanto riguarda il resto, quello che tu chiami relativismo io lo chiamo buon senso. Una cosa è la condanna morale, che in quanto tale è forse il concetto più relativistico che esiste, altro è il far funzionare una società. Una volta si condannavano le donne che scoprivano le caviglie: in base al tuo antirelativismo andrebbero punite ancora oggi. Lasciamo perdere.

 

RIFERIMENTO 16/7/2007

SLANG E RELATIVISMO

da Oreste Tappi, Roma

No Paolo, dai, relativismo è un conto, imbrogliare le carte un altro. Lo Zingarelli l’ho citato non per l’inglese “slang”, ma per l’italiano “sgamare”: che ora vedo riscuotere successo anche alla latitudine di Bologna (a nord di Roma, da parte dell’ottimo Grondona) nel significato giusto, of course, e ripeto giusto e non c’è relativismo che tenga. Al qual proposito, ci tengo molto a dichiarare la mia, di opzione generale relativistica, ma, appunto, con buon senso e senza imbrogliare. Ho l’impressione che tu ed io la pensiamo sostanzialmente allo stesso modo, e che se tu lavorassi nella scuola, col ragazzo di Palermo faresti come me. E anche su “sgamare” ormai l’hai capita, ma devi sostenere il punto. Dai, che c’è di male? Pensa che io di recente ho toppato (slang) col latino, che è il mio mestiere (e giustamente Santi Urso non me l’ha lasciata passare). Càpita. Capìto?

 

RIFERIMENTO 16/7/2007

SGAMARE, ULTIMO ATTO

da Paolo Beretta

Bene, quando si sbaglia bisogna ammetterlo. Avendo avanzato quei dieci minuti per farmi una ricerca, scopro che ho usato un termine errato, visto che invece di "sgamare" la parola doveva essere "sfangare" (uscire destramente dagl'imbrogli, dalle difficoltà - Vocab. Etimol. Pianigiani) . Pur con l'attenuante generica dell'assonanza, faccio ammenda. Oreste, dai, però sullo "slang" ci avevo ragione io...

E che non si dica che il livello del dibattito, in questo blog, è basso! (csf)

 

RIFERIMENTO 21/7/2007

BEATO TE

da Paolo Beretta

Caro Vittorio, tu ti lamenti della situazioni viaria della Tangenziale di Bologna. Mi vien da dire beato te. Se ti capita di farti un giretto sulla Tangenziale Ovest a Milano, sulla A4 Torino Venezia o sulla A8 Milano Varese, scopriresti che, in certi orari, una media di 15 Km/h sarebbe considerata un dono del cielo. Tu giustamente ti lamenti, ma a me, ogni volta che ne sento parlare, viene sempre più voglia di trasferirmi in Emilia, e se non fosse per il lavoro l'avrei già fatto da tempo.

 

  1. 16/7/2007

QUALE ITALIA DEVE CAMBIARE?

da Vittorio Grondona - Bologna

Non c’è politico che non prometta di cambiare l’Italia. Non c’è imprenditore che non blateri ogni giorno che l’Italia debba cambiare. Di quale Italia poi parlino lo sanno solo loro. Certamente non è la mia. Se cambiasse veramente la mia starebbero davvero freschi! Nell’Italia attuale un operaio deve lavorare venti anni per guadagnare quello che si attribuisce all’anno per decreto ogni politico, e circa mille anni per racimolare quello che il nostro sistema consente senza vergogna di incassare in un anno ad un presidente professionista del calibro di Montezemolo. Figuriamoci se poi dovessimo fare i conti con quello che piove dal cielo per l’altruista Cavaliere. Un pensionato ex lavoratore dovrebbe campare almeno centoventi anni con gli importi dell’attuale pensione per andare forse pari con quello che ha pagato in trentacinque anni di contributi anticipati gestiti alla carlona da chi avrebbe invece dovuto tenerglieli a disposizione rivalutandoli da buon amministratore.

 

  1. 16/7/2007

FINO A CURA DI VETRALLA…

da Vittorio Grondona – Bologna

Ultima tappa. Anche Barbara ha scelto di camminare con noi… Come mai questa scelta? Continua Giorgio. Ma, non lo so!... Risponde Barbara... Fino a Cura di Vetralla? Fino a Cura di Vetralla! Sicura? Sicura! …Quando poi Barbara ha capito cosa cera di nuovo si è subito ritirata ed ha preferito continuare la passeggiata su una comoda auto… Sembra la sintesi figurata del centro-sinistra. Prima sventola con grinta 281 pagine di programma, poi, una volta al potere, ha improvvisamente capito che riassumere le promesse in sole cinque righe è molto più comodo...

 

RIFERIMENTO 8/7/2007

http://www.apiedi.blogspot.com/ - Blog Claudio Sabelli Fioretti (Sezione “A  Piedi”)

 

  1. 16/7/2007

CON LE ETICHETTE E’ MEGLIO…

da Vittorio Grondona - Bologna

Presto avremo le bottiglie di liquore coperte di nuove etichette terroristiche. I nostri solerti politici con questa furbissima trovata sono convinti di indurre l’idiota che si ubriaca prima di guidare a farsi un esame di coscienza. L’altro giorno avevo notato sull’auto di un amico tre pacchetti di sigarette sui quali spiccava antistetica la scritta il fumo uccide. Perché continui a fumare? Non vedi quello che ‘è scritto lì? Gli ho bonariamente chiesto. Lui senza scomporsi mi ha risposto: quella scritta è l’evidenza che siamo amministrati da incompetenti che sanno fare solo le cose facili per tirarsi fuori dalle responsabilità. Quella scritta equivale al segnale stradale “attenzione, caduta massi”. O ti fermi e cambi strada o ti rassegni all’eventualità che un masso ti salti in testa. Uomo avvisato…

 

  1. 19/7/2007

TORNO IN SALOTTO… AL DIAVOLO LA POLITICA!...

da Vittorio Grondona - Bologna

Gli americani degli Stati Uniti d’America nell’ultimo censimento erano 300 milioni. Nel caso in cui veramente ne sparissero 850 mila (0,28%) all’anno, la popolazione inesorabilmente diminuirebbe o per lo meno andrebbe circa pari con le nascite. Eh sì!... sembra incredibile, ma anche in America per fortuna si nasce ancora a dispetto delle guerre sconsiderate, purtroppo tragicamente di routine per quel meraviglioso Paese. Nella realtà statistica, però, risulta che la popolazione americana è in costante aumento grazie all’immigrazione. Allora caro Ceratti, come la mettiamo? Perché tanto scetticismo? Anche se chi scompare fosse sostanzialmente sostituito, alla resa dei conti il titolare mancherebbe sempre all’appello.

 

RIFERIMENTO 16/7/2007

CHI SPARISCE NEGLI USA

da Pino Granata

Leggendo sui problemi con la censura che riguardano l'uscita del film "Captivity" di Joffe, vien fuori che negli Stati Uniti ogni anno spariscono 850mila persone. Non voglio discutere i contenuti del film di Joffe che racconta appunto di una modella tenuta sotto sequestro da un maniaco, quello che interessa è il numero delle persone che ogni anno scompaiono nel Paese che si propone come modello per tutto il mondo civilizzato. Calcolando che negli Stati Uniti vivono circa 260 milioni di persone, vuol dire che una persona su trecento sparisce senza lasciare tracce. Questa si che è una cosa che mi terrorizza, altro che il film.Non capisco poi perchè abbiano imposto di far togliere questo dato dalle locandine e dai trailer.

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

DATI FALSI

da Alessandro Ceratti

Giustamente Pino Granata si scandalizza di fronte alla notizia che nel Paese che si propone come modello per tutto il mondo civilizzato scompaiono 850.000 persone all'anno. Anch'io mi scandalizzerei se invece non decidessi di applicare un po' di sano scetticismo su questo genere di notizia. Non che ne sappia qualcosa in più in maniera diretta, non che abbia qualche informazione di prima mano o qualche dato statistico che dice il contrario. Semplicemente un po' di buon senso mi dice che la cosa, così come è raccontata, non può essere. Non ci credo per lo stesso motivo per cui non crederei alla notizia che affermasse che un americano ogni 10.000 ogni anno è rapito dagli extraterrestri. Se la notizia fosse vera in 10 anni scomparirebbe il 3% americani, in 30 anni (un periodo
lungo ma significativamente inferiore alla vita di un uomo) ne scomparirebbe circa il 10%, In 70 anni poco meno di un quarto degli americani sarebbe scomparsa. Mi dispiace, la cosa non sta in piedi.

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

MISSING?

da Carla Bergamo

Mi sono tolta lo sfizio di fare una ricerca sui famosi 850 mila americani scomparsi annualmente. Ho trovato un articolo del L.A. Times, dove si sostiene che nel 2006 sono, sí, scomparse 836.131 persone, ma ne sono state ritrovate 851.940, evidentemente scomparse in anni precedenti.In sostanza: "Chi viene registrato come scomparso? è gente come un paziente con demenza che si è allontanato, o qualcuno che non si trova dopo un tornado. Qualcuno scompare dopo litigi coniugali. Alcuni sono bambini tenuti troppo a lungo da genitori che non ne hanno la custodia legale. Altri sono registrati per semplici malintesi".Insomma, se volete leggervi l'articolo (in inglese), eccolo: http://www.latimes.com/news/opinion/la-oe-morrison12jul12,1,3735763.column?coll=la-news-columns.

 

RIFERIMENTO 21/7/2007

AMMERICANI

da Antonio Leonforte, Roma

Stando a quanto riportato da Carla Bergamo, ogni anno se ne perdono 836 mila e se ne ritrovano 852 mila. Deve trattarsi di un gigantesco gioco di gruppo. Immagino due o trecentomila americani con la testa contro il muro a contare fino a settantamilioni, il tempo che servirà ad una polazione pari a quella del Veneto per nascondersi da qualche parte. Ma quello che mi colpisce di più è che se ne ritrovino più di quanti se ne fossero perduti. Quasi ventimila in più, mica uno. Che si riproducano durante la latitanza ?. Forse il gioco serve a questo, con la scusa di nascondersi fanno all'amore. Quest'america puritana non finirà mai di stupirmi.

 

  1. 19/7/2007

BICCHIERE MEZZO PIENO SONO D’ACCORDO, MA….

da Vittorio Grondona - Bologna

Cara Barbara, io sono d’accordo con lei. Anzi le dirò di più, ho umanamente compreso e condiviso il suo ragionevole gesto di arresa. Purtroppo fa parte dei miei numerosi difetti captare spunti anche da una circostanza simpatica come quella della sua incompiuta marcetta per ironizzare sulla politica. A questo punto, però, vorrei chiederle: come si potrebbe dimostrare di essere ottimisti incalliti anche quando ci trovassimo di fronte ad un bicchiere completamdente vuoto?

 

 RIFERIMENTO 17/7/2007

CARO VITTORIO

da Barbara Melotti

Lo so che non è stato eroico promettere di arrivare fino in fondo e non riuscirci. Però è stato volonteroso provarci e ragionevole rinunciare. Non ho rimpianti. E poi io sono una di quelle che tendono sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno... fino a "ragionevole" prova contraria. Anche sul centrosinistra.

 

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RIFERIMENTO 21/7/2007

COME DIMOSTRARE DI ESSERE OTTIMISTI DI FRONTE A UN BICCHIERE VUOTO

da Silvia Palombi

Godendo del fatto che attraverso ci passa più luce!

 

RIFERIMENTO 25/7/2007

COME DIMOSTRARE DI ESSERE OTTIMISTI DI FRONTE AD UN BICCHIERE VUOTO/2

da Tommaso Albrizio

Godendo del fatto che ne ho appena bevuto il contenuto, e cioè cabernet rosso e che adesso è pronto per essere ri-riempito! Mesci Silvia, mesci...

 

  1. 21/7/2007

LATINO E LOCUZIONI

da Vittorio Grondona – Bologna

Il mio professore di fine settimana mi aveva radicato nella mente che le locuzioni non sono quasi mai in lingua strettamente corretta. Le locuzioni latine, pertanto, secondo il suo parere, non dovrebbero fare eccezione. Sarà vero?... Sta a vedere che se andiamo avanti di questo passo CSF riceverà presto un post di complimenti in perfetto latino dal Papa in persona. Caro Oreste Tappi, si prepari… Quella sarà una gatta dura da pelare! Sarebbe veramente il colmo avere in quell’occasione a disposizione due traduzioni completamente diverse, la sua e quella di Santi Urso. Il colmo dei colmi, poi, sarebbe scoprire che in realtà il Papa col suo ipotetico post avesse invece inteso dire una cosa diversa ancora dalle versioni dei nostri due simpatici amici.

 

RIFERIMENTO 17/7/2007

FUORI LE MANI DALLE MUTANDE

da Paolo Beretta

Due grosse inesattezze: uno, correlare il calo di natalità alla 194. Questa legge vale anche nel NordEst, il cui tasso di natalità è in crescita costante dal 1994. Due, ostinarsi a non capire che, se i figli non nascono, il problema sta nei genitori che non se li possono permettere. Quando si capirà questa cosa, risolveremo anche il problema. Quanto al "non tutti sono d'accordo...", è esattamente così come dice lei. In particolare, su questa legge, un referendum ha sancito che la maggior parte degli italiani crede che ognuno deva decidere in coscienza da solo. Il giorno in cui i cattolici impareranno a tenere fuori le mani dalle mutande degli italiani sarà un "Dies aureo signanda lapillo". L'ho scritto giusto, Oreste ?

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

MUTANDE E LAPILLI

da Oreste Tappi, Roma

Non “un”, ma “una” “dies aureo signanda lapillo”, perché qui “dies”, come si evince dal concordato gerundivo “signanda”, è femminile, in quanto giorno preciso (è maschile nei casi generali). Provaci ancora, Paul! PS: Per curiosità, chi l’ha scritta? A me risulta solo “nox et Erythraeis Thetidis signanda lapillis” di Stazio (Silvae 4,6,18). Non sarà uno dei numerosi falsi detti latini coniati nelle scuole modificando e spesso anche stravolgendo il senso di una frase autentica?

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

COMUNICATO URGENTISSIMO DEL FAB

da Riassunto Anagramma

A tutti i latinisti: tra voi si aggira un infiltrato, il sedicente Oreste Tappi. dies aureo signanda lapillo e' citazione correttissima, perche' si legge dies signanda aureo lapillo, aureo ha da essere il lapillo. Insomma: un giorno da ricordare con una pepita (d'oro, ovvio). Il Tappi lo ignora, e per di piu' divaga su citazioni improbabili: come mai? l'ombelico sia con voi.

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

LAPILLI ETNEI

da Oreste Tappi, Roma

Santuzzu, ma di che parli? Io ho solo segnalato al bravo Beretta che “dies … signanda” è femminile. Certo che la frase “dies aureo signanda lapillo” è grammaticalmente corretta (e per capirlo, ti prego, non serve la co-[di-]struzione). Ma ciò non vuol dire necessariamente autentica. Sul cd degli autori latini non c’è. Fra gli innumerevoli falsi detti latini ottenuti modificando citazioni autentiche, ti segnalo per es. il citatissimo “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, che modifica Livio 21,7,1 (Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur) e che a mio parere introduce arbitrariamente nel “laico” testo liviano un quid di antiparlamentarismo anche un po’ qualunquista. Certo senza intenzionale qualunquismo, la usò anche il cardinale Pappalardo ai funerali di Falcone. PS: Santuzzu, sei tu il gran divagatore, ma non è che dall’ombelico si veda sempre bene tutto, eh.

 

RIFERIMENTO 19/7/2007

URSO 1 - TAPPI 0

da Domenico De Franco

La locuzione latina "Dies aureo signanda lapillo", tradotta letteralmente, significa "Un giorno da marcare con una pepita d'oro".
Si riferisce all'usanza romana, forse di origine etrusca, di marcare o mettere da parte, al termine della giornata, un sassolino che la simboleggiasse, e tipicamente bianco (albo) o nero (nigro) a seconda della buona o cattiva sorte. (Da Wikipedia).

 

RIFERIMENTO 21/7/2007

LA SOLE E IL LUNA

da Santi Urso

Il protervo Tappi (direbbero quelli del Fab, Fronte Apologetico Bufalino, accolita estremista a cui non capisco perche' io, centromane, venga associato), il protervo Tappi, dicevo, ciurla. Egli non segnalo' che dies, in una determinata accezione, e' femminile, egli pretendeva che un articolo indeterminato cambiasse sesso ancorche' esterno alla citazione. Senza entrare nel merito del pasticciato comunicato del Fab (e s'e' mai visto un comunicato "rivoluzionario" chiaro e di svelta stesura?) e' proprio l'insistenza ormai proverbiale del Tappi su periferiche e ininfluenti precisazioni (cfr sconoscere e sgamare) che va, con diuturna prassi, contrastata. Immagino che egli pretenderebbe LA Sonne e IL Mond (articolo italiano e parola tedesca) ove qualche malcapitato gli proponesse l'accostamento (Sole in tedesco e' femmina, Luna maschio, e c'e' pure una ragione precisa). Avesse il Tappi semplicemente suggerito di tradurre "dies signanda" con "giornata da ricordare", anche Monti e Pindemonte avrebbero approvato (perche' cito costoro? perche' il Tappi sembra non capire che la fortuna di un detto e' sempre un'operazione di marketing e sta nella giusta concisione, c'e' qualcuno che mi recita un verso dell'iliade e dell'odissea nelle traduzioni circumsessantottine?).

 

RIFERIMENTO 22/7/2007

CACCIA ALL'ERRORE

da Gianni Guasto

Giorni d'oro o pietre memorabili? é o è? e chi avrà il coraggio, con questo caldo, di parlare ancora di lapilli? La canicola scioglie le nostre certezze grammaticali, sintattiche, linguistiche. E solo perché fa caldo, De Franco, ti perdono lo spermatozoo femminile. Ma che non lo sappia Ratzinger che l'ingegneria genetica é andata così avanti.

 

RIFERIMENTO 22/7/2007

LATINORUM

da Alberto Arienti

E' pur vero che il papa ha sdoganato il latino, ma mi pare che su questo blog si esageri un po'. Sembra che molti preferiscano polemizzare sulla forma per evitare i contenuti.

E non si può polemizzare sulla forma affrontando i contenuti? (csf)

 

RIFERIMENTO 22/7/2007

LATINO E LOCUZIONI

da Oreste Tappi, Roma

Grondona, giusto sul “Sole-Domenica” ultimo si facevano le bucce al latino dell’ultimo “motu proprio” di Benedetto XVI! Urso, protervo sarà Ella. E poi io non ignoro, sconosco.

 

  1. 21/7/2007

SORELLA MORTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Cara Isabella Guarini, desidero dirle come la penso sulla morte del nostro amico Piergiorgio Welby. No, non credo proprio che la sua tragedia sia stata il triste epilogo che chiamiamo tutti col nome bruttissimo di eutanasia. La morte non si sceglie. I più fortunati riescono ad accoglierla serenamente come giusta fine della vita. Ed è quello che ha fatto Welby, che ha fatto Giovanni Paolo II, che fa chiunque riesca a capire quando sia arrivato il momento che ogni lotta con lei provocherebbe solo un aumento della sofferenza senza alcuna speranza di poterla vincere. Io penso che quando ogni lotta diventi insostenibile sia doveroso gettare la spugna e lasciare che gli avvenimenti, ivi compresa la morte, facciano il loro corso naturale. Anche la morte di Gesù dolorante sulla croce è stata anticipata dalla lancia del centurione che della sua agonia aveva avuto pietà. Non ho mai sentito alcuno criticare quel gesto, seppure fosse, a mio parere, molto più vicino all’eutanasia della scelta di Piergiorgio che chiedeva semplicemente di sospendere le cure strazianti ed inutili che la nostra ipocrisia gli stava imponendo contro la sua volontà. Le speculazioni politiche che di tutti i casi umani fanno tesoro per trarne vantaggio sono un’altra questione. Una cosa è certa però, Piergiorgio Welby da solo non ce l’avrebbe mai fatta!

 

RIFERIMENTO 14/7/2007

Mina Welby domanda a Tonini: «Ma chi muore per eutanasia in altri Paesi ha i funerali religiosi o no?»

dal Corriere.it

MILANO - «Piergiorgio è stato condannato solo per aver pronunciato la parola eutanasia». Non usa giri di parole Mina Welby nella lunga lettera che ha inviato al cardinal Ersilio Tonini. L'alto prelato venerdì aveva sottolineato come il caso dei funerali per Corso Bovio, morto suicida, fosse cosa diversa dalla situazione di Welby. Piergiorgio Welby era il co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, è morto lo scorso 20 dicembre dopo aver sollevato un caso mediatico sul diritto all'eutanasia. Per questo motivo, il vicariato di Roma si era rifiutato di autorizzargli i funerali religiosi.
SIMBOLO - La moglie Mina Welby ha voluto però rispondere all'affermazione del cardinal Tonini, che venerdì aveva commentato: «Approvare i funerali di Piergiorgio Welby sarebbe stato come dire che la Chiesa accetta l'eutanasia di cui Welby stesso era divenuto il simbolo. Per questo non è stato possibile autorizzarne la celebrazione in chiesa, mentre nel caso dell' avvocato Corso Bovio questa implicazione non c'è stata»
CORSO BOVIO - «Eminenza Reverendissima, sono assolutamente d'accordo con Lei che la morte del povero signor Corso Bovio era causata da altri motivi, sicuramente terribili e laceranti. Non voglio assolutamente fare confronti con nessuno». Inizia così la lettera di risposta della signora Welby, che prosegue: «Piergiorgio Welby ha lottato per la vita da quando aveva sedici anni, cioè da quando aveva saputo la diagnosi della sua malattia. Insieme abbiamo lavorato sfruttando ogni nostra capacità per fare altri partecipi di ciò che avevamo acquisito nello studio e con la nostra esperienza. Ma tutto ciò ora non c'entra nulla. La consapevolezza di doversi aspettare una sicura morte atroce per soffocamento credo che sia sconvolgente per ognuno». Piergiorgio, racconta Mina Welby, «si sentiva soffocare da più di un anno. Non ha trovato nessun medico che lo voleva aiutare a poter morire senza soffrire. Da tanto tempo stava discutendo sulle possibilità per malati di certe patologie, come sla, distrofia muscolare, tetraplegia e altre, di una morte opportuna senza sofferenze immani».
EUTANASIA E ACCANIMENTO TERAPEUTICO - «Sicuramente per molte situazioni - prosegue Mina Welby - non esiste che l'eutanasia, nel senso della somministrazione di un farmaco letale. Ma non sono le uniche situazioni. Solo per aver pronunciato la parola eutanasia - afferma - è stato condannato. Ma le persone che muoiono per eutanasia in altri Paesi hanno i funerali religiosi o no? Piergiorgio non aveva bisogno dell'eutanasia come intendevo poc'anzi». Lui, sottolinea Mina Welby, «ha potuto usufruire dell'articolo 32 della costituzione, che poi non è contraddetto da quel capoverso del Catechismo secondo il quale "L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima"». In tal caso, afferma, «si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire».
UOMO POLITICO - Piergiorgio Welby, conclude la moglie, «ha detto ad alta voce e come uomo politico di voler morire. Lo ha fatto anche per indicare alla politica la necessità di trovare una strada perchè tutti i cittadini italiani abbiano il diritto all'autodeterminazione nella scelta dei trattamenti medici e non solo quelli che hanno la fortuna di trovare un medico consenziente. Per concludere, vorrà dire che anch'io, che appoggio l'eutanasia per quei cittadini che la chiedono un giorno, non avrò il funerale religioso. Ma preferisco avere il cuore aperto per chi chiede pietà negli ultimi istanti della vita confidando nell'infinita misericordia di Dio».

 

RIFERIMENTO 15/7/2007

EUTANASIA

da Isabella Guarini

Caro CSF e Mina Welby, mi addolora la vicenda umana di Pieriorgio e ancor più lo strascico di polemiche per la sua scelta di morte. Ma, ciò che non ho mai sopportato è che tali umane, e privatamente dolorose, vicende siano ridotte a stendardo di un partito politico, minuscolo in quanto a rappresentanza democratica, ma ben piazzato in quanto a poltrone. Non me ne vogliate, con affetto.

 

RIFERIMENTO 16/7/2007

DOMANDA A MINA WELBY: I FUNERALI RELIGIOSI DEBBONO ESSERE CELEBRATI ANCHE AI NON CREDENTI?

dall'avv. Lina Arena

Se mal non ricordo Giorgio Welby era non credente e quindi mai praticante.Mi chiedo perchè mai si accende una polemica con la Chiesa cattolica quando il defunto è un non credente e quando i funerali religiosi sono una vera offesa alla memoria del defunto. Perchè pretendere dalla Chiesa i funerali per chi non ha mai praticato la religione cattolica?Non sarebbe il caso di lottare affinchè i Comuni apprestino i locali necessari per consentire di dare l'ultimo saluto al " caro estinto"?

Lei mal ricorda. E adesso come la mettiamo? (csf)

 

RIFERIMENTO 17/7/2007

WELBY CATTOLICO?

da Alessandro Ceratti

Come sarebbe a dire che Lina Arena ricorda male? Welby non era cattolico (a differenza della moglie) l'hanno ripetuto tutti per settimane!

 

  1. 23/7/2007

IL MERCATO DELLA MORTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Cara signora Isabella Guarini, io sono fortemente convinto che ogni intervento della scienza umana che si dimostri utile alla vita ed alla biblica moltiplicazione degli esseri umani sia legittima al di là di qualsiasi speculazione politica. Per quanto riguarda l’aborto, l’eutanasia, la modificazione genetica e quant' altro avesse a che vedere con lo snaturamento di qualsiasi cosa, sono personalmente d’accordo con lei. Nello stesso tempo non posso pretendere che tutti la pensino obbligatoriamente come me. La libertà individuale che riguardi la propria entità è un diritto irrinunciabile ed inviolabile per tutti gli uomini. Ognuno risponderà singolarmente delle sue decisioni, davanti a Dio, per esempio, se fosse credente. Gli interessi enormi, peraltro non solo politici e religiosi, che girano intorno alla morte, malattia, cure, funerali, cimiteri, ricorrenze ed altro, sono la conseguenza voluta dal tipo di informazione che viene propinata quotidianamente secondo le disposizioni delle varie avide e ciniche lobby, che più della vita e della sua qualità universale hanno a cuore solo gli affari. L’ideale sarebbe farsi sempre una convinzione autonoma mandando al diavolo tutti gli intrusi opinionisti a pagamento.

 

RIFERIMENTO 22/7/2007

FINO IN FONDO ALLA MORTE

da Isabella Guarini

Caro Vittorio Grondona, visto che ci siamo, anch'io voglio dirla fino in fondo rispetto alla morte. Perché la morte è il fondo della nostra esistenza. e le sue considerazioni sono convincenti e umane. Ma non posso sottacere il fondo della mia critica verso i partiti che speculano sulla morte, in senso figurato o reale: aborto, eutanasia, modificazione genetica,e quant' altro abbia a che vedere con lo snaturamento, quindi morte, della naturalità. Purtroppo il partito della morte, sostenuto da potenti lobby, governa senza rappresentare nemmeno 1% degli elettori. Qui ci troviamo di fronte a una altra morte: quella della democrazia.

Anche io voglio dirla fino in fondo: non ho capito niente (csf)

 

  1. 26/7/2007

LE BOLLICINE DEL CAVALIER GAZZONI

da Vittorio Grondona - Bologna

Quando ero ragazzo per avere l’effetto bollicine nell’acqua, si ricorreva alle famose bustine di Idrolitina del Cavalier Gazzoni, specialità nata nel 1907. Cosa ci fosse dentro non era dato di sapere, ma l’effetto era molto gradevole al palato, soprattutto d’estate. Poi, come oggi si fa con i telefonini e gli abbonamenti internet (paragoni innocenti anche per i minori di dieci anni), un bel giorno degli anni ’50 suonò alla mia abitazione di via degli Angeli un fattorino che doveva consegnarmi in omaggio una cassetta di acqua minerale. L’omaggio non si rfiuta mai e quindi l’ho fatto salire: ultimo piano, scale ripide e buie di un fabbricato della vecchia Bologna dentro porta. Una fatica proprio d’altri tempi con una cassetta sulle spalle! Mi ricordo che quella disponibilità mi aveva perfino commosso. Senza sborsare una lira, poi… Comoda e buona l’acqua minerale già bollicinizzata!... I vizi si incominciano gratis, poi, piano piano non è più possibile farne a meno ed a lungo andare siamo diventati acquamineraledipendenti e con disappunto ci siamo accorti anche di non sapere più distinguere la qualità vera non solo dell’acqua, ma anche delle altre cose. Siamo stati trasformati nostro malgrado in utili asini del Paese dei Balocchi…

 

RIFERIMENTO 22/7/2007

IMBROCCHIAMOLA

da Lorenzo Lucioni

Buongiorno miei cari,
e' importante, tengo molto che leggiate queste righe sulla campagna promossa da Camilla Lattanzi per il consumo dell'acqua dell'acquedotto al posto della criminale (per l'ambiente, per tutti noi) acqua in bottiglia.  http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=282&topic=6
bevo acqua del rubinetto da anni e ne sono soddisfattissimo. chiedo acqua del rubinetto al bar, al ristorante, da mesi, e non vi rinuncero' mai piu'. Non fate piu' in modo che circolino centinaia di migliaia di TIR, da nord a sud e viceversa, inquinandoci l'aria, per portarci l'acqua in bottiglia nel supermercato sotto casa.
non fate piu' in modo che vengano prodotte milioni di bottiglie di plastica. Non pagate piu' mille volte tanto l'acqua, per la felicita' delle multinazionali (la lobby delle acque minerali diventa sempre piu' forte e devastante).
- L'acqua dell'acquedotto e' fresca (quella in bottiglia e' "ferma" nella plastica da mesi).
- L'acqua dell'acquedotto e' controllata una/due volte al giorno dalle ASL; quella in bottiglia una volta a settimana e spesso "autocertificata" dalle industrie.
- l'acqua dell'acquedotto scorre (non e' mai ferma, percio' mai calda) in tubature sotterranee costantemente fresche (per la posizione non esposta al sole); l'acqua in bottiglia viaggia su camion sotto sole rovente e supera facilmente i 40 gradi, danneggiandosi irrimediabilmente.
- L'acqua dell'acquedotto costa mille volte meno: per dissetarvi (non cucinare o lavare, solo dissetarsi) dal rubinetto spendereste, all'anno, 1 euro - 1 euro e mezzo. con 1 euro comprate UNA bottiglia d'acqua (vecchia, imbottigliata mesi prima).

 

RIFERIMENTO 23/7/2007

ACQUA MINERALE CON LE BOLLICINE

da Bruno Stucchi

Gia', ma l'acqua del rubinetto non ha le bollicine. A me piacciono.
E non venite a menarla coi vari apparecchietti che aggiungono gas all'acqua dell'acquedotto: sono solo una seccatura in piu'.

 

RIFERIMENTO 23/7/2007

IMBROCCHIAMOLA, OPPURE NO

da Antonio Leonforte, Roma

Questa faccenda di bere l'acqua del rubinetto mi pare molto sensata, ma bisognerebbe pensare anche a quelli a cui piacciono le bollicine. Come me, per l'appunto. Ho provato a cercare su internet macchinette per addizionare l'acqua con l'anidride carbonica, scoprendo un fiorente mercato di apparecchi più o meno ingombranti con corollario di capsule di gas compresso, guarnizioni di ricambio, lampade UV igienizzanti, bottiglie speciali in vetro per la pressurizzazione ed altre amenità. A conti fatti potrei rientrare dell'investimento in una decina d'anni. E resta l'incognita di come si abbinino le bollicine con il retrogusto di cloro.

 

RIFERIMENTO 23/7/2007

ACQUA GIALLA

da Isabella Guarini

Discettate, discettate!. Ieri mattina, aprendo il rubinetto ho visto scorrere un fiotto d'acqua giallastra. A me non piace come bevanda. E a voi?

 

RIFERIMENTO 25/7/2007

BOLLICINE

da Biagio Coppola

Rivendico, qui, il diritto alle bollicine per due ordini di motivi; il primo è che l’acqua del rubinetto dalle mie parti ha un sapore metallico e i valori della mia sideremia potrebbero risentirne, c’è poi il fattore ecologico-igienico che, last but not least, col fatto che uso l’acqua in vetro portando di volta in volta i vuoti al rivenditore, non solo la pago meno ma l’acqua imbottigliata risulta, sicuramente , più buona e salubre.

 

RIFERIMENTO 25/7/2007

CON LE BOLLE

da Silvia Palombi

Bevo l'acqua del rubinetto da anni, la chiedo anche al bar, l'acqua minerale mi fa impressione, è morta, stagna mesi al chiuso alla luce al caldo, in condizioni contrarie alla sua natura, che vuole movimento, buio, protezione. A Roma è più buona ma anche quella milanese basta lasciarla qualche minuto in una brocca e perde la puzza di cloro. E per chi non può fare a meno delle bolle la salvezza è l'Idrolitina. La vendono ancora e io ogni tanto mi concedo un bicchiere di quella lì, frizzzantina e bella fresca. Leonforte prova, non te ne pentirai.

 

RIFERIMENTO 25/7/2007

PUNTIPATENTE E IDROLITINA

da Antonio Leonforte, Roma

Immagino che buona parte delle auto in circolazione siano guidate dal loro proprietario. Perchè se prendi una contravvenzione che comporta la decurtazione di punti patente sei costretto ad inviare una raccomandata A/R con la dichiarazione che eri tu alla guida ? Non potrebbe il Comune darlo per scontato salvo tua esplicita dichiarazione ? No, devi per forza mandare la raccomandata. E cosa succede se alla guida era tua moglie (altro caso che immagino largamente probabile) ? Sei costretto a riempire due moduli praticamente IDENTICI, uno accanto all'altro sullo stesso foglio. Devi perfino scrivere due volte il numero di verbale è che è già stampato in cima al modulo. Capisco che chi sbaglia deve pagare, ma a chi giova che i cittadini sprechino il loro tempo in questo modo ?
Per quanto riguarda l'idrolitina, cara Sig.ra Palombi, non solo conferiva all'acqua un saporaccio di bicarbonato ma immagino aggiungesse anche una discreta quantità di residuo fisso. Forse non è un caso che non ne vendano più.

 

RIFERIMENTO 27/7/2007

IDROLITINA, E SAI CIO' CHE BEVI

da Santi Urso

La presente per segnalare una serie di fatti singolari. Il mio augusto genitore bevve acqua del rubinetto per tutta la vita, di tanto in tanto (con piu' frequenza in estate) inserendo in apposita bottiglia l'idrolitina. Defunse alle soglie degli 80 anni (si consideri che era traguardo significativo per un umano del XIX secolo). La mia mamma (nata in tempo per vedere il terremoto di Messina) bevve idrolitina con giudizio, ma con assiduità. E sempre e soltanto acqua di rubinetto (o di fonte, ma questo solo in campagna). Manco' a 93 anni. Due miei nonni (un materno e una paterna) apprezzavano senza riserve l'idrolitina (il nonno anche il bicarbonato postprandiale). L'uno scomparve a 86 anni, l'altra a 96. Ci e' gradita l'occasione per porgere saluti si' onfalici, ma soprattutto dalemiani.

Mi consenta, l'Idrolitina faceva schifo. (csf)

 

RIFERIMENTO 27/7/2007

IDROLITINE

da Giulio Bulgarelli, Correggio

Da noi, in bolletta come (quasi) tutti a quegli anni, si usava l'economica "Frizzina", al posto della più altisonante Idrolitina del Cav. Gazzoni (a morte i padroni). Mio nonno Claudio partiva la mattina in bicicletta, alla fontana di piazza Padella riempiva due bottiglioni, di ritorno procedeva in mia presenza alla meravigliosa operazione alchemica e se ne aveva abbastanza fino al giorno dopo. Chi gli avesse detto che dopo trent'anni l'acqua la si sarebbe comprata, non l'avrebbe creduto. Adesso per me è normale comprarla, ma se qualcuno mi dicesse che fra vent'anni dovremo comprare l'aria, beh, non sarei così drastico nell'escluderlo.
P.S. non posso bere l'acqua del rubinetto, il suo calcio mi formerebbe altri calcoli ai reni, se qualche blogghista ha suggerimenti, li accetto volentieri. Le coliche renali danno dolori simili a quelli del parto, dicono. Non posso fare paragoni, ma per evitarne altre farei qualunque cosa

 

RIFERIMENTO 27/7/2007

BOLLICINE

da Santi Urso

Può Ella avere la compiacenza di chiedere al gentile corrispondente in qual misura il produttore della Frizzina sia da considerarsi meno "padrone" del ghigliottinabile produttore dell'Idrolitina? La ringrazio, poi, della Sua chiosa: siamo d'accordo che alterasse il gusto. Pero' faceva schifo come le galeazze, il tram a cavalli, la radio a galena, le cassette video, insomma come tutti i progenitori di una qualsiasi perfezionata tecnologia con cui oggi conviviamo (e che semplificano la vita: Lei lo sa che ci sono acque che si vendono per la comodita' del loro tappo? e' la stessa logica che fa  privilegiare wikipedia e compagnia al mattone d'un tomo enciclopedico). Colgo l'occasione per farLe notare che non ci sono piu' le fragole d'una volta. Cordialita' dalemicissime.

Non è vero, le mie fragole sono buonissime e l'idrolitina faceva schifo molto di più dei tram a cavallo (csf)

 

RIFERIMENTO 28/7/2007

IDROLITINA E CRAXI

da Valeria Manzin, Parigi

Sarà l’effetto della canicola, ma in questi ultimi tempi il tuo blog ospita post nostalgici.
Ma se proprio vogliono farci rimpiangere il passato, non ci sono argomenti migliori del sapore dell’Idrolitina e di Craxi ?

Ognuno si diverte come può. (csf)

 

RIFERIMENTO 28/7/2007

MI PERMETTO

da Silvia Palombi

L'idrolitina non fa affatto schifo.

E lei, cara Silvia, di acqua non capisce niente (csf)

 

RIFERIMENTO 28/7/2007

RINASCO, RINASCO NEL MILNOVECENTOSESSANTA

da Gianni Guasto

E disse l'oste al vino:
"tu mi diventi vecchio
ti voglio maritare
con l'acqua del mio secchio"

Rispose il vino all'oste:
"fai le pubblicazioni
sposo l'Idrolitina del cavalier Gazzoni"

(Idrizzatevi, vi porterà fortuna)

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

BOLLICINE

da Carla Bergamo

Prima di arrivare in Friuli, mi sono fermata qualche giorno a Heidelberg (grande Germania!). I miei ospiti possiedono un aggeggio dove tu inserisci la bottiglia d'acqua di rubinetto, te frachi el boton, e pronto! Voilà l'acqua con le bollicine, quelle vere, senza bisogno di idrolitine o frizzine (che effettivamente facevano schifo). Naturalmente, loro lo sanno, che se l'acqua è calcarea, meglio lasciar perdere.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

POTENZA DELL'IDROLITINA

da Silvia Palombi

Numi del cielo, LUI sbandiera messaggi privati per poter prendere le distanze pubblicamente da me e dall'idrolitina e si è messo crudelmente
a darmi del lei! Cuore di selce! Cosa ho mai fatto per meritarmi questo? Potevi dirlo subito che preferivi la frizzina.

Dio mio, tra una prostituta al Flora, un deputato dimesso, un sesso orale, un bacio al colosseo, in questo tripudio di sessualità irriverente e vietata, io penso che dovremmo porre fine al delirante dibattito sulla frizzina (csf)

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

MEMORIA CORTA

da Pino Granata

La conconcorrente dell'idrolitina non era la frizzina ma l'idriz. Vi ricordate il famoso detto idrizzatevi? E che cavolo!

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

FRIZZI, CAZZI & BOLLICINE

da Santi Urso

La esorto a leggere in rapida sequenza lo sviluppo della corrispondenza sul Suo blog in questi giorni: spero che colga l'agghiacciante deriva che Lei stesso ha impresso al dibattito, spingendolo verso un maelstrom di luogocomunismo tale che Bergman e Antonioni gia' si rivoltano nella camera ardente. A margine, duole ch'Ella perori lo stronco della diatriba sull'idrolitina, senza probabilmente cogliere la subliminale valenza erotica delle bollicine (sa Ella che raffinate donne amano essere imbavagliate, perche' cosi', gustando il piacere, "tengono dentro le bollicine"?)
ps. m'auguro che il secondo termine del titolo non venga censurato (esso e' costituzionalmente corretto).

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

GATTI ED ACQUA MINERALE

da Alberto Arienti

Parlate pure bene dell'acqua del rubinetto, ma il mio gatto preferisce la minerale non gassata in bottiglia. Per caso una volta ha rovesciato una bottiglia non chiusa bene ed ha assaggiato l'acqua che ne era fuoriuscita. Da quel momento ogni bottiglia lasciata in giro viene abbattuta da lui nella speranza che perda acqua. Ogni tanto lo accontento con la minerale ed è evidente che la beve con più gusto dell'altra.

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

L'ACQUA DI VISCI'

da Gianni Guasto

Cessiamo pure il delirante dibattito su Idrolitina, Firizzina, e Idriz: ma che qualcuno, almeno, ricordi che una volta si chiamava "acqua di viscì": così almeno scrivevano quelli che avevano sentito parlare di Vichy più per un certo maresciallo collaborazionista, che per i suoi stabilimenti termali.

 

RIFERIMENTO 3/8/2007

L'ACQUA MINERALE COME LE CROCCHETTE PER GATTI

da Giampaolo Osele Lavarone

Leggo che il gatto di un blogghista preferisce decisamente l'acqua minerale a quella di rubinetto. Ho letto anche che in Trentino nonostante l'acqua di rubinetto sia buonissima quasi ovunque, molti consumatori non la bevono per niente e preferiscono comperare la minerale. ( Questo anche in montagna dove abito io!) Non vi viene il sospetto che qualche multinazionale dell'acqua minerale vi abbia aggiunto qualche sostanza particolare per cui succede a molti umani quello che succede ai gatti che, davanti a della buona carne o pesce fresco, molti di questi corrono comunque verso le crocchette che hanno sempre mangiato ?

 

  1. 30/7/2007

VADO OLTRE: SONO QUARTISTA

da Vittorio Grondona – Bologna

Le censure bacchettone servono solo a colpevolizzare la dolcezza dell’amore. Ci vorrebbe più informazione e più giustizia laica sociale, questo è vero. Le effusioni in pubblico però non sono il massimo della decenza civile nemmeno per i più tolleranti. Entrando nel merito dei due ragazzi fermati dai carabinieri, io penso che se gli stessi fossero stati consapevoli di fare parte concreta di una società civile, forse non avrebbero avuto la necessità di fare imprudentemente in pubblico quello che in privato sarebbe stato considerato normale anche per loro.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

IL RITORNO DEL TERZISTA

Vediamo di ragionare un po' con freddezza e ricerca di obbiettività. Due gay vengono beccati in flagranti effusioni. Si difendono: ci stavamo baciando. I carabinieri dicono: "No, quello non si chiama bacio. Avevano i pantaloni calati. Quello si chiama sesso orale". Chi ha ragione? Non lo sappiamo. La parola dei carabinieri contro quella dei due giovanotti. Non vorrei essere nei loro panni. La parola dei carabinieri ho l'impressione che valga di più. Ma non è questo il problema che vorrei porre, una volta ammesso che un po' di omofobia, comunque, si sente, a prescindere dalla versione vincente. Il problema che vorrei porre è il seguente: perché tutti i giornali, tutti, hanno cominciato a dibattere se sia consentito o meno a due uomini di baciarsi in pubblico? Che cosa c'entra? E' evidente che è legittimo che due uomini si bacino in pubblico. Ma non è questo che i carabinieri hanno contestato ai due gay. I carabinieri sostengono che i due gay stavano facendo davanti al Colosseo quello che Clinton faceva sotto la scrivania dello Studio Ovale. Il dibattito che doveva partire era quindi il seguente: è consentito fare sesso orale davanti al Colosseo? Oppure: è più credibile un gay o un carabiniere? Oppure: come si fa quando non ci sono testimoni? Oppure: se due eterosessuali avessero fatto sesso orale davanti al Colosseo, i carabinieri sarebbero intervenuti? Invece come al solito i quotidiani partono per la tangente e cominciano a discutere di ciò che non è in discussione. Ma il rigore è veramente così difficile? (csf)

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

ALTRO CHE BACIO

da Isabella Guarini

Caro CSF, il post del terzista mi ha fatto ricordare un episodio avvenuto qualche decennio fa in una nota scuola napoletana.Un ragazzo e una ragazza, appartati, furono sorpresi dal Preside che li sospese. I giornali gridarono allo scandalo per la severità, con cui erano stati puniti. Per un bacio, che bigotteria! Mi recai dal Preside per ascoltare la sua versione. Mi disse: "Altro che bacio!. Speriamo che non dobbiamo appendere qualche fiocco davanti al portone della scuola fra nove mesi!". Nel caso degli omosessuali ciò che va contestato è l'esibizionismo, che non è, come dice Vattimo, dovuto alla protesta politica, ma al fatto che l'esibizionismo è una componente intrinseca della sessualità che si manifesta in vari modi, sia nella omo che nella etero. Penso che il sesso in pubblico sia antiestetico, come la monnezza.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

SONO OMOFOBO?

da Pino Granata

Oddio, non so come dirlo. Temo le accuse che Freda mi lancerà e non so neanche come la prenderà CSF. Ebbene , lo confesso, vedere due uomini che si slinguano in pubblico mi da fastidio. Ma che dico, la cosa mi fa leggermente schifo. Ancora di più mi darebbe fastidio vedere due uomini che fanno sesso orale in pubblico.A mia scusante devo dire che mi danno fastidio anche gli esibizionisti eterosessuali che in pieno centro di Milano simulano coiti ed altro. Ma forse oltre che omofobo sono anche sessuofobo. Povero me!

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

MI CANDIDO

da Antonio Leonforte, Roma

Volevo avvertire questa vivace comunità che, vista la piega degli ultimi avvenimenti (Bindi, Letta, Pannella/Bonino, ora perfino Di Pietro), ho deciso anche io di candidarmi (ma dovrei dire "non sottrarmi al dovere di") alla segreteria del Partito Democratico. Ho molto riflettuto, ed ho concluso che se avessi atteso oltre sarebbero finiti i posti a sedere. Mi scuso infine con Pino Granata, che non avevo minimamente intenzione di offendere nel mio ultimo post (ammesso che la sua garbata reazione si riferisse a me). Spero che la leggerenza non mi costi il suo voto. Come first lady vorrei Luca di Ciaccio, a patto che accetti di farsi arrestare insieme a me davanti al Colosseo nel corso di una innovativa iniziativa di marketing politico. L'amico De Franco assessore al decoro urbano con delega al conteggio delle deiezioni canine.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

BACI E MANIFESTAZIONI

da Alberto Arienti

Stabilire che tipi di baci si siano scambiati i due incriminati, è un po' come stabilire il numero dei partecipanti ad una manifestazione: i manifestanti sparano di solito numeri 10 volte superiori alla polizia. I terzisti fanno la media.
In questo caso la media non aiuta, ma forse il buon senso si: con l'eccitazione ed i calzoni che scendono al pube, forse qualcosa aveva fatto capolino prepotentemente...

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

NUOVE FRONTIERE DEL GIORNALISMO

da Gianluca Freda

Caro Granata, non le lancio nessuna accusa e sono per una volta d’accordo con lei. L’esibizionismo pubblico, di qualunque matrice sessuale, disgusta anche me. Soprattutto mi disgusta che lo si consideri un argomento di pubblico dibattito, anzi, l’argomento per eccellenza. E’ di una settimana fa l’articolo su “Velvet”, inserto di Repubblica, in cui le redattrici descrivevano i propri culi con un rigore che i servizi di politica estera del giornale non hanno mai visto. Rimpiango amaramente – non l’avrei mai detto - le censure omofobiche vittoriane e i calzettoni democristiani sulle gambe delle Kessler. Cose che non soffocavano i discorsi sulla sessualità, ma li confinavano dove sarebbero dovuti restare, nel pettegolezzo e nel chiacchiericcio comarile. Distinguendoli dal giornalismo, che forse un tempo non era più serio di oggi, ma riusciva almeno a non confondersi col voyeurismo e la pornografia.

 

AGOSTO 2007

 

  1. 1/8/2007

IL TEMPO DELLE MELE IN PARLAMENTO

da Vittorio Grondona - Bologna

Il parlamentare Mele dice: «Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso? Rendere pubblico il mio nome non è mica un’impresa da premio Nobel. Io non faccio notizia»….
Anch’io faccio una riflessione a voce alta: a questo punto i nostri politici oltre al test droga, dovrebbero sottoporsi anche al test aids… Prenda nota, On. Casini!... Scherzo, ovviamente… CSF ci invita a scagliare la prima pietra in assenza di peccato. Io scaglio addirittura un masso, ma non all’uomo dalla carne debole, come quella di tutti gli uomini del resto, perché tutto sommato il gesto occasionale del deputato fa parte della natura umana, ma al suo pudicissimo partito che lo ha eletto. Proprio quel partito che a parole si professa tutto casa, lavoro e chiesa e non esita ad inquisire ogni piccola debolezza umana. Quando vedo Buttiglione, per esempio, mi viene spontaneo di fare il segno della croce… Trovo davvero sconcertante lo sfacciato abbassamento di livello generale dell’etica della nostra politica.

 

RIFERIMENTO 29/7/2007

ERO IO

(ANSA) - ROMA, 29 LUG - E' Cosimo Mele dell'Udc il parlamentare che ha trascorso la notte all'hotel Flora di Roma con una signora poi ricoverata per un malore. 'Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici': esce allo scoperto il 50enne brindisino, 'per evitare speculazioni politiche a danno del partito'. La donna che aveva trascorso la notte tra venerdi' e sabato con Mele ha accusato un malore, forse attribuibile all'uso di cocaina ed alcol.

 

RIFERIMENTO 29/7/2007

LA CASTA

da Emilio Pierini

A pagina 14 dell’odierno Corsera ho letto un trafiletto di articolo quasi nascosto nel quale si racconta di una giovane prostituta ricoverata a causa di un eccessivo uso di alcool e droga consumati durante una notte brava in un Hotel di Via Veneto a Roma con un parlamentare. L’articolo racconta di come le forze dell’ordine a seguito di un sopralluogo nell’hotel per verificare come si erano svolti i fatti, allorché la stampa e’ venuta a conoscenza del fatto che in questa brutta storia era coinvolto un parlamentare, si sono trincerate dietro dichiarazioni riportanti che nulla di penalmente rilevante fosse successo. Ecco, io che non credo, quando sbagliano, né nella sinistra né nella destra, vorrei sapere per quale motivo, il personaggio in questione non venga, per lo meno, sottoposto al pubblico lubidrio e cacciato con decorrenza immediata dalle aule parlamentari. Ma facendo questo tipo di ragionamento, mi vedo sempre più raffigurato come un panda in estinzione...

Sinceramente non capisco che cosa abbia fatto questo parlamentare da essere additato al pubblico ludibrio (csf)

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

VOLONTE' RISPONDE A CSF

da Pino Granata

Claudio dice a Pierini che non capisce perchè il deputato Mele dovrebbe essere esposto al pubblico ludibrio. Risponde Luca Volontè parlamentare dell'UDC, lo stesso partito di Mele: Chi si droga non può legiferare, chi è complice dello sfruttamento della prostituzione non può parlare di famiglia, figli e diritti umani. Io naturalmente sono solo in piccola parte d'accordo con Volontè, ma certo che l'episodio Mele merita un approfondito e serio dibattito. Casini aveva chiesto un test antidroga per i parlamentari. Forse è il caso di dargli un po' retta senza fare spallucce. Non capisco perchè un ciclista che usa sostanze dopanti viene trattato come un criminale, mentre a certi potenti tutto è permesso.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

IPOCRISIA

da Alberto Arienti

Penso che nessuno sia entusiasta di avere un parlamentare invischiato in droga e puttane, però mi sembra che siano aspetti che fanno parte del suo privato. Lo scandalo vero è l'ipocrisia di chi predica bene e razzola male. Penso che un test sull'ipocrisia e l'incoerenza sarebbe più azzeccato.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

COLPO DI SOLE

da Aldo Caraceto, Torino

Ciao Claudio,
mi interessa ben poco se l’On. Mele frequenta ragazze diverse dalla moglie. Ciò che mi fa sorridere sono le risposte che il "genio del male" ha rilasciato durante l’ intervista comparsa su "La Stampa"; la mia preferita è : “Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso?” La maggioranza dei parlamentari UDC direbbero di sì(almeno credo). Delle due l' una: o ha sbagliato partito o ha sbagliato camera(da letto).

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

I CATONI DE' NOANTRI

da Paola Altrui, Roma

Mettiamola così: l'adulterio con annesso consumo di stupefacenti in una camera d'albergo è faccenda che attiene alla vita privata e, come tale, riguarda solo l'interessato; però è un dato di fatto che sempre più esponenti di partiti che si distinguono per la loro furia moralizzatrice si facciano cogliere in flagranza mentre disattendono i principi morali e gli stili di vita che vorrebbero imporre per legge ai cittadini. Come elettrice, la loro incoerenza non mi turba affatto: non voterei mai, comunque, per i sostenitori a oltranza della "famiglia tradizionale" o per i detrattori di qualunque battaglia di civiltà sgradita a Santa Romana Chiesa; mi aspetto, però, che da ora in poi siano rumorosamente spernacchiati in ogni occasione nella quale si permetteranno di pontificare sul primato della morale, pubblica e privata.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

IL DEPUTATO MELE

da Paolo Cape’ – Milano

Pino Granata sostiene di non capire perché un ciclista che usa sostanze dopanti debba essere trattato peggio di un politico che si è (forse, ma lui dice di no) drogato in compagnia di due ragazze a pagamento. Non mi risulta che il politico in questione abbia utilizzato la sua notte brava per avere più voti dei suoi concorrenti e vincere così (con un trucco) una competizione. Credo che i nostri parlamentari (e i membri della classe dirigente in genere) siano da condannare quando barano per vincere o per fare più soldi (esattamente come i ciclisti). Non se si divertono (in modo anche discutibile).

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

IL DEPUTATO E LA PROSTITUTA

Intervista di Guido Ruotolo per la Stampa

Onorevole, è lei il protagonista della notte tutta sesso e droga con due prostitute, nella suite dell’hotel Flora di via Veneto? «Non per come l’hanno raccontata i giornali. Se mi chiede se sono io che ho commesso una leggerezza, le rispondo di sì». La «caccia» all’onorevole è durata poco. Al primo tentativo, Cosimo Mele, deputato Udc di Carovigno, provincia di Brindisi, laureato in amministrazione aziendale e industriale, sposato con quattro figli, ammette con sofferenza. E proclama il suo stupore per il clamore della notizia. Deve ancora confessare la «scappatella» alla moglie: questione di ore, entro la notte, prima che lei legga i giornali..

Cosimo Mele è il politico che nella notte di venerdì, mentre i suoi colleghi erano impegnati in Aula a votare l’ordinamento giudiziario, è stato protagonista di questa «avventura» che poteva avere un epilogo diverso. Una delle ragazze è stata ricoverata al pronto soccorso del «San Giacomo» in stato confusionale: «Mi hanno costretta a prendere quelle pasticche...ma non ricordo perché...». Salvo poi cambiare versione: il parlamentare l’ha pagata per una notte in sua compagnia...

Allora, onorevole, come sono andati i fatti? Lei e due donne nella suite dell’hotel di Fellini? Sesso e droga?
«Veramente non me ne sono neanche accorto di questa ragazza che prendeva pasticche o quant’altro. A un certo punto ha dato fuori di testa e io ho chiamato la reception: “C’è una persona che non sta bene...”. E’ arrivata poi l’ambulanza. Ma come può far notizia un fatto del genere?».

Si stupisce?
«Siamo allo scempio generale. Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me».

Le cronache parlano di due ragazze, anzi di due prostitute.
«Era una. A un certo punto una sua amica l’ha raggiunta in albergo per parlarle e poi è andata via».

Insomma, è tutto un equivoco?
«Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso? Rendere pubblico il mio nome non è mica una impresa da premio Nobel. Io non faccio notizia».

Converrà, onorevole, che lei milita in un partito, l’Udc, che dei valori della famiglia, della Chiesa ne ha fatto una bandiera...
«E che i parlamentari dell’Udc non fanno l’amore? Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale».

Ricorda la bufera che si è scatenata per la foto del portavoce del governo, Silvio Sircana, che parla con un transessuale?
«Allora rilasciai una dichiarazione all’Ansa per dire che era una vicenda personale. No, questa storia non c’entra nulla con i valori della famiglia. Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un’occasione....».

Ma la ragazza lei l’ha pagata?
«Posso garantire che non mi ha chiesto nulla. Io gli ho fatto spontaneamente un regalo. Sono un uomo pubblico ed è giusto che chiarisca come sono andate le cose. Andrò in questura con il mio avvocato....».

Non ha commesso alcun reato, onorevole. Lei è un parlamentare Udc che ha firmato la proposta di rendere pubblica l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari....
«Le battaglie le faccio. La droga non l’ho assunta. Il problema dei problemi è uno solo: in che Paese viviamo?».

Lo dica lei.
«Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza. Ma perché tutto questo clamore?».

Persino il garante della Privacy ammette che è giusto pubblicare notizie della vita privata di un parlamentare se questo serve a cogliere una contraddizione nell’uomo politico che il cittadino ha votato.
«Non gliene frega nulla al mio elettore se io vado con una donnina. A lui interessa che io risolva i problemi del territorio».

Ma l’elettore pretende di sapere se chi lo rappresenta predica bene e razzola male.
«Io predico bene e razzolo meglio».

Adesso ne parlerà con sua moglie?
«Lo dovrò fare. Non so se essere più distrutto per l’aspetto familiare o per la vergogna. Mi sembra di vivere un incubo. Vorrei svegliarmi e dire che è stato tutto un brutto sogno».

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

LA MOGLIE DI CESARE...

da Claudio Urbani

Mi trovo d'accordo con CSF, Mele ha fatto in privato quello che non è assolutamente un reato, come già è stato accertato e quindi il pubblico ludibrio cosa centra? Sono d'accordo con Volontè sul suo concetto che non si può legiferare su droga - ma questo sembra che non ci sia stata - e famiglia andando con prostitute. Ma Volontè non arriva un po' tardi? Se per legiferare con coerenza chiede, o sogna?, un atteggiamento "da moglie di Cesare" come possiamo capire che paladini della famiglia cattolica si ergono persone come Berlusconi e Casini divorziati? Che siedano in parlamento dei Previti e Dell'Utri che magari legiferano su reati come corruzione, mafia e riforma della giustizia? Perché non si vara allora una bella legge che i partiti non possano candidare inquisiti o che siano immediatamente allontanati chi è condannato definitivamente? Penso che un comportamento alla Selva, che oltre tutto si vantò della sua bravata  pubblicamente ed ora per non essere allontanato dal suo partito per un sussulto di dignità, cambia in Forza Italia, dove il suo leader, che si vanta campiono di principi, ne vanta uno molto meno sano, quello di accogliere qualunque colpevole di reato? Solidarietà e rispetto con Mele che ha spontaneamente confessato e subito dimesso, spontaneamente!

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

IL RITORNO DEL TERZISTA (DUE)

Cosimo Mele, deputato Udc, va con le prostitute. Come milioni di italiani. Però il deputato Mele, preso con il sorcio in bocca, dà le dimissioni e il presidente dell'Udc Lorenzo Cesa, le accetta spinto dai suoi democristiani scandalizzati. Ha fatto bene Cesa? Ha fatto male? Come dimenticare che Lorenzo Cesa è reo confesso di avere trattato tangenti? Anche Cosimo Mele è rimasto impelagato in storie di tangenti. E l'Udc evidentemente lo sapeva quando lo ha accolto proveniente dalle fila degli appassionati di Raffaele Fitto. Erano circa sei anni fa. Allora, lungi dal cacciarlo, il partito di Lorenzo Cesa, reo confesso di avere trattato tangenti, partito come tutti sanno intransigente con chi ha avuto a che fare con la giustizia, partito nel quale uno dei leader è Toto Cuffaro, gli disse: "Ma prego, si accomodi, questo è il suo partito". La corruzione non scandalizza un cattolico. Il sesso, invece…

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

I CATONI DE' NOANTRI /2

da Vincenzo Rocchino, Genova

Cara Paola, ho l'impressione che "Santa Romana Chiesa", con le sue prese di posizioni, abbia costretto più di una volta noi cittadini, a battaglie di civiltà per godere di leggi ad essa sgradite come il divorzio, l'aborto, le staminali, eccetera. Ho sempre apprezzato i tuoi post per lucidità e competenza; non vorrei, stavolta, averti fraintesa nel passaggio di cui sopra.(?)

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

NOTIZIE E REATI

da Alessabdro Ceratti

Vedo che il tenore di tanti interventi dei nostri bloggisti a proposito del “caso Mele” è del tipo: “si tratta di faccenda che attiene alla vita privata e, come tale, riguarda solo l'interessato”. Io non sono d’accordo, perché, anche se senz’altro il comportamento del parlamentare non è reato, questo non significa che non sia una notizia. A meno che non si ritenga che le uniche notizie riguardanti i parlamentari che possono legittimamente essere pubblicate dai giornali debbano essere quelle riguardanti i loro atti criminosi (e le notizie non mancherebbero). Detto questo, ovviamente, riservo la mia indignazione per casi maggiormente meritevoli (e non mancherebbero).

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

CESA E LA SOLITUDINE

da Mario Lorenzi

La notizia del giorno sono le dichiarazioni dell’on.Cesa sulla solitudine dei parlamentari.Non ho parole,ma non mi stupisco più di niente,ora scoprono perfino che esiste l’ ipocrisia , ora invocano un aumento per il ricongiungimento delle famiglie lasciate al paese e in attesa spasmodica delle lettere con il piccolo assegno per il pagamento del negozio di generi alimentari.Non se ne può più, non vedo l’ora di leggere il commento di clsabelli sul mitico, negativo, Cesa.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

CONDANNA PIENA

da Emilio Pierini

Siamo perfino alla solidarietà a Mele. Ma sì certo saremo solidali con lui allorché riprenderà parte ai Family Day o allorché voterà magari contro le coppie di fatto, o appoggerà progetti di leggi per combattere la prostituzione. A nessuno, in quei casi verrà in mente di ricordare da quale pulpito viene la predica… Mi dissocio totalmente da queste aperture ipergarantiste. Poi ai più sfugge che il nostro eroe si è sì dimesso, ma dal partito e non da parlamentare.

Chiedo a chiunque voglia intervenire d'ora in poi sull'argomento una previa dichiarazione di non essere andato mai con una prostituta (csf)

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

I SOLITI IPOCRITI

da Federica Pirrone, Milano

Cosimo Mele, sbadato parlamentare del “regno dell’ipocrisia-UDC”. Da anni rafforza la propria identità cristiana con un iter etico che passa per il divorzio, il gioco d’azzardo, le tangenti. Ora è la volta dell'adulterio. E’ una prostituta, ma lo intuisce solo davanti al conto. La donna va in overdose, però droga non ne ha vista. Erano due, ma non se n’è accorto. Che sfortuna: per colpa del malore di una puttana, sua moglie piange, è in imbarazzo coi figli, e si deve dimettere dal partito. Dal parlamento no, che c’entra, lui risponde solo a famiglia e partito. Mica ai cittadini che rappresenta. A quelli che gli pagano lo stipendio da parlamentare, con cui fa i regalini alle sex worker quando le porta in suite al Flora. Ché non va in camporella, Mele. Di questo non si vergogna, anzi, si sente un eroe: tanti l’avrebbero lasciata crepare, invece lui, che è uno sveglio, l’ha aiutata pur avendo capito subito di rischiare la faccia. In pratica, si sente orgoglioso perché non è un delinquente.

 

RIFERIMENTO 30/7/2007

INCONVENIENTI PUBBLICI

da Isabella Guarini

Non c'è bisogno di niente altro che di buon senso. In sintesi, il modo con cui ogni persona esprime la propria sessualità appartiene alla sfera privata, anzi privatissima, ma se dall'esercizio privato derivano inconvenienti pubblici, come il malore per abusi, fino alla morte, allora si ricorre all'ospedale e ai carabinieri, di conseguenza. La persona che ci tiene al proprio privato non si esibisce con puttane pubbliche, mettendo a rischio la propria funzione di rappresentante pubblico. Inoltre,, parliamo sempre di morale e non d'igiene, perché il sesso a pagamento è sempre rischioso per la salute. E questo un Parlamentare dovrebbe saperlo.

Isabella, suvvia... "la persona che ci tiene al proprio privato non si esibisce con puttane pubbliche"? Moretti ti avrebbe sgridata. Ma come parli? Le parole sono importanti! (csf)

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

CORRUZIONE E SESSO

da Emilio Pierini

Sia chiaro, ritengo di essere tra i bene informati che conoscono il background di Cosimo Mele e del suo segretario di partito Cesa (altrimenti non avrei speso soldi per comprarmi tutti i libri di Travaglio). Ergo riesco ancora a stabilire le dovute proporzioni tra i reati di corruzione aggravata e sfruttamento della prostituzione. Ci riesco a tal punto che anche le mie reazioni sono proporzionate ai reati commessi dai nostri parlamentari. Generalmente quando penso che in Parlamento ci sono 25 signori con condanne definitive per i reati più disparati e molti altri che hanno un passato da tangentari, le mie ulcere da cittadino incazzato hanno solo bisogno di una piccola cura a base di Peptazol. Quando invece chi ci rappresenta consuma sesso e cocaina in una suite di un esclusivo albergo di Via Veneto a Roma mi arrabbio molto meno e mi sfo go scrivendo post in questo blog, non ricorrendo dunque a sussidi farmaceutici. Ecco un altro buon motivo per far parte di questo club, aiuta a non abusare di farmaci...

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

COME PARLO?

da Isabella Guarini

Caro CSF, leggo che mi chiedi come parlo, ti dirò che parlo in maniera semplice come qualsiasi persona che si può incontrare sul pullman e con cui scambiare qualche commento. La puttana pubblica è colei o colui che vende le proprie prestazioni sessuali. Punto. Il mio giudizio è riferito al mercimonio di ciò che dovrebbe essere un atto naturale. Fra i tanti modo di dire ti amo c'è forse anche quello a pagamento? Ciò vale anche per lo svolgimento dei ruoli politici. O vale l'antico adagio: chi commercia campa e chi fatica more. Citi anche Moretti. Chi è costui? Quello della birra che si liscia i baffi? Ebbene; a me la birra non piace, dell'altro cineasta, nonmenepòfregardemeno.
P.S. Ehi, terzista, non farmi il brutto scherzo di non pubblicare la mia risposta, affettuosamente.

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

DIMISSIONI

da Paolo Beretta

La cosa che mi infastidisce di più, in tutta la querelle dell'onorevole e la zoccola, è il fatto che, se non ci fosse stato di mezzo il malore della suddetta, il nostro buon onorevole avrebbe proseguito imperterrito nella sua frequentazione di corpivendole di flautiana memoria, salvo poi in Parlamento sbraitare per la sacralità della famiglia. E' pur vero che, spesso, l'ipocrisia è meglio dell'onestà (vedi Borghezio), ma qui si stanno raggiungendo livelli epici. Non m'importa un fico secco se Mele si è dimesso o se sono cose private: è l'UDC che ha deciso di farle diventare pubbliche, con i suoi attacchi a Sircana e con le sue politiche da cintura di castità. Hanno dimostrato per l'ennesima volta, tra corrotti, divorziati e puttanieri, che di meglio del resto della CdL hanno solo il fatto di essere anche ipocriti. Per inciso, mai frequentato una prostituta. Mia moglie va più che bene.

 

 RIFERIMENTO 1/8/2007

I CATONI DE' NOANTRI /3

da Paola Altrui, Roma

Caro Vincenzo, mi sembra di capire che la pensiamo allo stesso modo: ci sono battaglie di civiltà (come quella per il diritto al divorzio, all'aborto, ma anche al testamento biologico o al riconoscimento delle coppie di fatto) che vengono osteggiate da alcune formazioni politiche perché inconciliabili non già con le scelte di vita dei loro esponenti - tutt'altro -, bensì con i valori da esse ufficialmente propugnati per assicurarsi la benevolenza del Vaticano. Credo peraltro di essere stata fraintesa da Ceratti rispetto alla riferibilità di determinate condotte alla sfera privata: si trattava di un'affermazione di carattere generale cui faceva immediatamente seguito un "Però...", che preludeva a un giudizio sull'ipocrisia dei politici e sulla necessità che l'opinione pubblica dimostrasse di averla rilevata. Infine, sottoscrivo parola per parola l'intervento di Federica, tranne il finale: pare, difatti, che l'on. Mele abbia significativi conti in sospeso con la Giustizia (v. articolo odierno sul sito di Repubblica). Ma quelle sì, che sono inezie sulle quali il suo partito ha ritenuto di poter sorvolare.

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

MELE E PERE

da Antonio Leonforte, Roma

Scusate, non si può mica mettere un operaio in mobilità alla stessa stregua di un parlamentare. Il primo deve trasferirsi alla svelta altrimenti viene licenziato, il secondo al contrario ha diritto ad un congruo aumento per portarsi dietro tutta la famiglia. Nella impossibilità di farlo a causa delle note ristrettezze economiche in cui versano i nostri parlamentari, è del tutto giustificabile che essi si concedano qualche trasgressione. Restando in tema di polverine, ecco dunque alcune idee perlomeno simpatiche: coca tagliata con la frizzina (si sniffa tutta d'un fiato come la tequila bum bum e poi si esce nudi in strada eiaculando schiuma dalle orecchie), oppure frizzina sui genitali prima della copula con la squillo di turno (al culmine del piacere la squillo viene sparata a tappo fuori dalla finestra, preferibilmente in direzione del più vicino ospedale). La vita di un parlamentare è triste, inventa anche tu una simpatica trasgressione per rallegrarlo. Ma attenzione che non costi troppo, però, che il parlamentare tipo è un poveraccio. Se avesse i soldi preferirebbe certamente pagare l'aereo alla moglie, non trovate ?. Per CFS: dichiaro di non essere mai andato con una prostituta. Alla volta.

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

UDC

da Rocco Ciolfi, Arce

Predica bene e razzola Mele...

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

PUBBLICO O PRIVATO

da Francesca Terenzi, New York

A detta della signora Guarini " la puttanta pubblica e' colei o colui che vende le proprie prestazioni sessuali". Sorgono due domande: (a) E la "puttana privata" invece chi sarebbe? (b) "Il" colui che vende le proprie prestazioni private, viene chiamato anche lui "puttana" sul pullman?

 

RIFERIMENTO 1/8/2007

NON RESTA CHE EMIGRARE

da Antonio Leonforte, Roma

Leggo su Repubblica, una dichiarazione di Buttiglione a proposito del caso Mele: "Attaccare l'Udc è da infami. Qual è il partito che non ha un drogato, un corrotto, un mafioso o un camorrista?". Sono esterrefatto. E' chiaro che bisogna emigrare.

 

RIFERIMENTO 2/8/2007

COMICI

da Oreste Tappi, Roma

Nell’esilarante corsivo sul Manifesto, intessuto delle dichiarazioni involontariamente comiche dell’on. Mele, Robecchi ha dimenticato la meglio. O forse, giustamente, l’ha ritenuta poco da ridere. D: “Lei ha firmato la proposta di legge sul test antidroga per i parlamentari”. Mele: “Francamente non ricordo”. Ah, se c’era Totò: lei è parlamentare? E la fanno parlare?

 

RIFERIMENTO 2/8/2007

LAPSUS

da Isabella Guarini

Caro CSF, ci vorrebbe un sessuologo o uno psicologo per derimere la confusione che si sta generando intorno all'episodio del deputato e della meretrice. Va bene come parlo?. Dunque dicevo della confusione perché a me sembra un lapsus quello di dire che per evitare il sesso a pagamento dei parlamentari , tenuti troppo in solitudine, bisognerebbe facilitare il ricongiungimento con le mogli. Ma signori, abbiate bontà. Come si può candidamente affermare che una moglie vale una meretrice drogata? Mia nonna diceva che Dio ci liberi dagli uomini puttanieri.

 

RIFERIMENTO 2/8/2007

IL GRANDE PECCATO

da Mina Welby, Roma

Certi peccati non si "possono" perdonare, anche se così fan tutti. Per gli altri basta un po' d'acqua santa.

 

RIFERIMENTO 2/8/2007

I CATONI DE' NOANTRI /4

da Vincenzo Rocchino, Genova

Cara Paola, sono perfettamente d'accordo con te: anche il Caimano, solo per compiacere Bush, andò alla guerra privata dell'americano; comportarsi da ruffiani è un' arte antica. A praticarla sono moltissimi e non c'è pericolo che vadano in esaurimento.

 

  1. 7/8/2007

VAI AVANTI TU CHE MI VIEN DA RIDERE

da Vittorio Grondona - Bologna

L‘Italia sta andando in malora in tutti i sensi e i giornali perdono tempo a parlare di Don Gelmini e delle sue presunte attività sessuali. Se questo è lo scopo, facciamolo Santo e non se ne parli più. Le delocalizzazioni hanno amplificato il lavoro precario, il ricorso alla cassa integrazione e la messa in libera attesa (in nero) della pensione un numero preoccupante di cinquantenni e i giornali si riempiono di stupidità assurde come il pensiero di Elton John che addirittura vorrebbe chiudere internet. Le pensioni, come il TFR, saranno di fatto negate ai nostri giovani e i giornali ci parlano delle misere battaglie per il potere dei candidati alle contestabili primarie del futuro PD (...)

 

RIFERIMENTO 4/8/2007

IL RITORNO DEL TERZISTA (cinque)


Attacco ad Internet. Concentrico. Nello stesso giorno Pietrangelo Buttafuoco, giornalista che se non fosse di destra sarebbe quasi perfetto, dice che i blog pullulano di narcisisti, di egocentrici, di banalità, di ripetizioni e di fesserie. Dice che mai si affiderebbe a Google. Dice che Wikipedia è inattendibile. Dice che la spesa via web gli fa venire i brividi. Dice che lui vuole vedere e toccare quello che compra. Dice che il solo pensiero di comprare una vacanza su Internet gli fa venire il ribrezzo. Dice che Second Life lo terrorizza e che è una masturbazione cibernetica. Dice anche, come soprappiù, che mai farebbe una foto col telefonino. Quando si dice essere proiettato verso il futuro. Ma io so che mente perché Pietrangelo è un fanatico della modernità. So per certo che ha deciso di cambiare vettura. Mollerà il suo eccezionale tiro a quattro per passare alla splendida Bugatti. E inoltre ha licenziato il suo messaggero a cavallo. Per inviare i suoi dispacci al giornale d'ora in poi userà il più moderno sistema dei piccioni viaggiatori. Qualcosa si sta muovendo in lui. Ma non ditegli che Elton John ha chiesto di chiudere Internet. "Spegnete Internet, per cinque anni", ha proposto. "E vediamo che sorta di arte viene prodotta in quel lasso di tempo". Proposta alternativa: "Spegnete Elton John anche per soli due anni e vediamo che cosa succede in quel lasso di tempo".(csf)

 

RIFERIMENTO 6/8/2007

MODERNITA'

da Isabella Guarini

Caro CSF, mi sembrava strano che non si fossero scatenati gli attacchi a internet, bolg e quant'altro possa far circolare le idee di molti che diversamente non esisterebbero. Il fatto che si possano confrontare persone sullo stesso piano, senza alcuna gerarchia, come avviene nei blog, è una vera rivoluzione e avanzamento democratico. Cosa che viene condannata con l'accusa di narcisismo, semplicemente perché con il blog, con o senza moderatore, vi è imprevedibile la formazione d'opinione che non piace a coloro che delle opinioni si sentono deus ex machina. Ma la cosa più sconcertante è la proposta di Elton che, vedendo diminuire gli spettatori o i fan, pensa di riconquistarli spegnendo il Web, per castigare coloro che preferiscono il blog ai suoi concerti. È un'esagerazione, ma mette in evidenza che il nuovo modo di comunicare sta modificando anche il modo d'impiegare il tempo libero. Bene, bene.Così sarà anche per la politica.

 

RIFERIMENTO 6/8/2007

VA' DE RETRO INTERNET

da Tommaso Albrizio

C'è qualche antropologo, sociologo, semantista, in grado di spiegarmi la diffusa usanza per cui certi individuidi manderebbero al rogo qualsiasi cosa, sopratutto se trattasi di novità, su cui venga riscontrato qualche aspetto negativo, a fronte di ben altri aspetti comunque positivi? E' troppo semplice dire che internet ha delle cose positive ma allo stesso tempo ne ha di negative, ma è così! Allora perchè ci deve essere gente (di solito personaggi noti con tanta influenza mediatica e pulpiti rilevanti, Elton John, Buttafuoco) che vestiti i panni dell' inquisitore ne sentenziano la pena capitale. Prendiamo Sabelli ad esempio, si può senz'altro dire di lui che è un internauta a tutti gli effetti con il suo curato Blog, quindi secondo la teoria di Sir Elton dovrebbe essere un disadattato, obeso, misantropo. Ho incontrato Claudio quattro volte. La prima sul lago di Garda, dove abbigliato da skipper con una splendida giacca (come è noto lui non è uno che si copre soltanto) donava i suoi riccioli al vento che ne faceva un terribile strumento di seduzione nei confronti di tutte le persone accorse ad ascoltarlo; La seconda a cena, dove dal capotavola intratteneva un' improvvisata compagnia. La terza in una tappa della marcetta, chissà se Buttafuoco sapesse che il curatore di un Blog si è fatto dal Trentino al Lazio a piedi cambierebbe opinione. L' ultima volta era all'aria aperta che spaccava legna. Ma sì, in attesa che Elton John conosca Sabelli, che qualche studioso mi illumini su questi meccanismi censori della mente umana, io invio il messaggio, spengo il computer e vado in montagna a camminare con i miei amici...

 

RIFERIMENTO 6/8/2007

SONO ALLIBITO!

da Pino Granata

Confesso di non sapere molto su Don Gelmini. Le accuse contro di lui, sono terribili e spero che si dimostrino infondate. Ma mi fa orrore il fatto che per difendersi l'eroe della destra non trovi di meglio da fare che accusare gli Ebrei. Buttare il sasso nello stagno e poi ritirare la mano non serve niente. Intanto migliaia dei seguaci di Don Gelmini hanno creduto, e credono, che ancora una volta gli Ebrei sono la causa di tutti i mali. Ma finirà mai questa storia?

 

  1. 28/8/2007

AVERE UN BOSSI NEL CASSETTO E CHIEDERCI PERCHE’ CE L’ABBIAMO MESSO

da Vittorio Grondona - Bologna

Se una persona normale si mettesse a sbraitare da un pulpito frasi sconnesse minacciando pure vendette terroristiche, nei migliore dei casi non tarderebbe l’arrivo dell’ambulanza o addirittura della volante della Polizia. Noi invece abbiamo l’originale di questi imprudenti predicatori e siccome siamo buontemponi che se ne fregano della sicurezza sociale e della buona creanza, lo abbiamo messo nel nostro Parlamento, pagandolo pure fior di quattrini, guarda caso prelevati forzosamente per lo più dalle tasche dei lavoratori dipendenti e non solo dai suoi seguaci.

 

RIFERIMENTO 26/8/2007

BOSSI E I FUCILI

da Claudio Urbani

Puntalmente, in estate, Bossi inneggia ad una rivoluzione che è nei suoi sogni. Ora rispolvera anche i fucili e le munizioni sono le tasse. Tutti siamo sensibili a questo tema, chi ama pagarle? Tutti vorremmo utopisticamente abolirle, ma sappiamo, appunto, che è un'utopia. L'opposizione ha poi buon gioco in questa battaglia. Ma una domanda sorge spontanea: visto che questa opposizione è stata, ahimé, per cinque anni al governo, perché non ne ha approfittato per abolire tante più tasse possibili???

 

RIFERIMENTO 26/8/2007

BOSSI E BOSSOLI

da Paolo Beretta

"I lombardi non hanno mai tirato fuori i fucili ma per farlo c'è sempre la prima volta", tuona Bossi da Passo San Marco. Qualcuno gli spieghi che, a prescindere da quella buffonata che lui chiama Padania, in confronto ai loro spingardini Polizia di Stato e Carabinieri sono dotati di ben altre dotazioni militari. E non mi dispiacerebbe nemmeno se cominciassero ad usarle, una volta tanto. Devo dargli atto di una cosa: quando ci si mette, ad esasperare la gente è molto più in gamba lui di Berlusconi. Davvero.

 

RIFERIMENTO 27/8/2007

I FUCILETTI DI BOSSI

da Pier Franco Schiavone

Bossi con la politica non c’entra, per tirare a campare deve dare la biada al cosiddetto zoccolo duro della Lega, cioè a quei simpatici, ahimé, Italiani che preferiscono indossare le corna dei Galli piuttosto che la toga di Cicerone. Le parole in libertà di Bossi, puntualmente scambiate per saggezza, sono solo espressione di balordaggine; quando le spara grosse per tenere in fibrillazione il suo elettorato, da Bossi prendono le distanze tutti meno Cicchitto. Il fatto è che Bossi fino al nuovo accordo con la CDL, era in seri guai finanziari personali, tanto da cedere il quinto dello stipendio, questi guai si sono poi miracolosamente risolti. Per conservare il suo ruolo e non essere scaricato dal Berlusca, deve perciò dare un peso alla sua presenza nella CDL e quindi tenersi stretti quegli elettori che non votano Lega per protesta, ma ci credono davvero! Il problema serio non sono le cazzate di Bossi (che però, in un Paese serio, sarebbe in galera), ma l’esistenza, in Italia, di una milionata di persone che crede nei Celti e nella Padania, come dire nella Befana e in Atlandide; il problema è culturale.

 

RIFERIMENTO 27/8/2007

BOSSI

da Claudio Urbani, Roma

Pure il braccio alzato...

 

RIFERIMENTO 28/8/2007

BOSSISMI

da Emilio Pierini

Ci sono cose o personaggi di cui un blog serio non dovrebbe neanche occuparsi. Bossi rientra tra questi. Superiamolo, ignoriamolo, anche, perché no, usando le armi che gli sono proprie, vale a dire una forma di razzismo (ideologico). Ragazzi gli siamo troppo superiori. Non merita la nostra attenzione, sminuisce il nostro pensare. Ci andreste a cena con Bossi? Se sì, di che cosa parlereste? Se a queste domande rispondete negativamente, spegnete la luce su di lui. Si adeguerà al buio fino a tacere.

 

RIFERIMENTO 28/8/2007

LEGA E LOTTO

da Massimo Mai

Mai giocato al lotto, mai grattato per vincere, mai preso un biglietto della lotteria. Sta a vedere che ero leghista e non lo sapevo.

 

RIFERIMENTO 29/8/2007

BOSSISMI TWO

da Paolo Beretta

Caro Pierini, anche a me verrebbe voglia di darle retta, ma la mia paura è che il non parlare di Bossi comporti una sottovalutazione di un problema serio, costituito appunto da lui e dai fulminati che gli vanno dietro. Mussolini fu ignorato finché, dopo la marcia su Roma (che voleva fare anche Bossi, ma c'erano troppi terroni sul treno) inchiodò il suo bel culetto sulla sedia di Presidente del Consiglio e ce lo siamo dovuti tenere per vent'anni. Mi piacerebbe evitare che si ripeta l'evento.

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

BOSSISMI THREE

da Emilio Pierini

L’assioma “Bossi = sottovalutazione di un problema serio” non può più reggere ai giorni nostri. Paragonarlo a Mussolini è semplicemente anacronistico. Bossi oggi ha perso il suo fascino originariamente scaturito da un periodo storico da fine della prima Repubblica nel quale ha saputo farsi spazio a furor di frasi demagogico/razziste approfittando di un contesto sociale particolare. Ora il senatur è un uomo solo, debole, seguito da un manipolo di irriducibili che ogni anno diventano sempre meno. Non è più credibile e siccome se ne sta accorgendo, scarica ogni tanto qualche cartuccia confezionata con la poca polvere da sparo rimastagli. Per disarmarlo definitivamente, insisto, basterebbe soltanto iniziare a ridere di quello che saltuariamente ci propina con il poco orgoglio padano rimastogli.

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

BOSSISMI FOUR

da Pier Franco Schiavone

Caro Beretta, non credo che corriamo il rischio di ritrovarci Bossi come dittatore, troppo scarso, però possiamo ritrovarci lui e i suoi uomini al Governo con Berlusconi per la terza volta e questo l’Italia non se lo può permettere. Non solo questa gente è incompetente, ma l’immagine che il nostro Paese ha dato di sé a causa loro e continuerà a dare, ha provocato e provocherà danni difficilmente recuperabili. Pensa a Calderoli. Ma se ne deve parlare, Pierini. Il pacchetto di voti che la Lega ha messo insieme, piccolo ma compatto, secondo me, è espressione di un nuovo nazismo all’italiana, infinitamente meno pericoloso di quello Teutonico, ma altrettanto ridicolo. Avresti mai pensato che un giorno, nella patria di Virgilio, si organizzassero feste celtiche? Poveri Celti, che non erano né popolo né nazione, se avessero saputo che sarebbero diventati i miti di avvinazzati scozzesi, che sono diventati Celti nel 1700, e di ignoranti padani, avrebbero accelerato la loro romanizzazione invece di ritardarla.

 

  1. 30/8/2007

LAVAVETRI E SICUREZZA

da Vittorio Grondona - Bologna

Qualche tempo fa gli automobilisti causavano troppi incidenti per la loro indisciplina, e allora via con la storia dei benefici della patente a punti, pronta a colpire persino i divieti di sosta. Poi si scoprì che gli automobilisti non distinguevano il giorno dalla notte, e quindi via alla scoperta idiota dei benefici dei fari accesi in pieno giorno. Recentemente sempre loro, questi beoti incoscienti automobilisti, sono stati scoperti essere un branco di ubriachi abituali, e via allora con una raffica di esempi di ubriaconi che uccidono mentre sono alla guida. C’è però anche qualcosa di positivo a difesa degli automobilisti: l’eliminazione dei fastidiosi lavatori di vetri ai semafori. Chissà come si procurerà il cibo quella povera gente, allontanata con la forza, che, seppure molestando in molte occasioni, trascorreva la giornata senza delinquere. Sarà invitata forse alla mensa del sindaco di Firenze o di qualche altro sindaco che ne copiasse le mosse? Oppure se un brutto giorno rientrando a casa scoprissimo con rammarico una visita dei ladri, ci sentiremmo ugualmente appagati dal fatto che al semaforo nessuno ci aveva disturbato? Questo proprio non me lo aspettavo: per alcune amministrazioni sono meglio i ladri dei lavavetri! Siamo proprio amministrati liberamente bene ed in assoluta garanzia di sicurezza.

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

CACCIA AI LAVAVETRI

da Giorgio Goldoni

Le amministrazioni comunali di sinistra hanno sdoganato la caccia al lavavetri abusivo e rompipalle. Questo significa che nell'aria si sniffa clima di elezioni a breve e si vogliono rassicurare i cittadini. Law and Order. Vi immaginate se la caccia la avessero lanciata i sindaci leghisti?

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

CHISSÁ CHE DA FIRENZE…

da Pier Franco Schiavone

La repressione dei lavavetri, per ciò che erano diventati, mi trova d’accordo. Alla sinistra si attribuisce da sempre il senso di una malintesa tolleranza. I comportamenti delinquenziali non hanno giustificazioni, i sociologi ci devono far capire perché qualcosa di abnorme avviene, a quel punto possiamo comprendere e adottare le misure sociali per eliminare o arginare un problema, ma i rei vanno puniti. Una delle ragioni dell’impopolarità della sinistra in Italia deriva proprio dal fatto che la gente comune le attribuisce l’idea che questo è un Paese dove ad ogni prepotenza corrisponde una giustificazione. Sbattere in galera i Furbetti dell’alta finanza, va bene, ma deve essere anche condotta una lotta senza quartiere a chi perpetra i piccoli furti ai turisti. Non solo, credo che sia arrivato il momento di restituire le piazze Italiane, tesori inestimabili, alla loro funzione di passeggio, mercato organizzato, agorá, non raduno di venditori di chincaglieria (c’è una piccola, splendida piazza di Milano, che è diventata di proprietà esclusiva di un libraio con la sua orrenda baracca di libri senza valore e non c’è verso di spostarlo, nemmeno di pochi metri); guardate cosa sono diventate Piazza Navona, la Galleria degli Uffizi, Piazza dei Miracoli, Piazza San Marco, Piazza Duomo.

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

LAVAVETRI E SUK

da Emilio Pierini

E’ nata la polemica sui lavavetri dei semafori. Questi signori aspettano il rosso per approfittare, a volte con insopportabile insistenza, di lavare i nostri parabrezza per elemosinare la moneta. Turbano, sia chiaro, infastidiscono, sia altrettanto chiaro, ma non fanno concorrenza sleale (la tua auto rimane comunque sporca), non “scippano” il lavoro altrui. Di contro, una marea di venditori abusivi extracomunitari popolano il lungomare del posto (altamente turistico) dove abito vendendo merce contraffatta, occupando suolo pubblico gratuitamente, facendo una concorrenza molto sleale ai commercianti locali che pagano una miriade di tasse oltre a violare una decina di leggi del nostro ordinamento e ad alimentare la criminalità organizzata che li rifornisce. Ora vorrei capire perché i lavavetri sono diventati un caso nazionale e perché, nel contempo, il suk illegale che tutte le sere ric opre il mio lungomare viene ormai fisiologicamente considerato come una consolidata abitudine ed ignorato da chi è preposto al mantenimento dell’ordine pubblico. Non notate anche voi un forte squilibrio?

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

RIPRISTINIAMO LA LEGALITA'

da Alberto Arienti

Questa parola d'ordine uscita da parte della sinistra in questi giorni si riferisce ad azioni contro:
-a) i piromani
-b) la mafia
-c) gli imbrogli finanziari
-d) gli ubriachi che investono ed uccidono
-e) i lavavetro ai semafori
Se hai risposto a), b), c), d) vivi in Europa.
Se hai risposto e) vivi in Italia e ci hai pure azzeccato!

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

LAVAVETRI E LAVAIDEE. IL PERICOLO DEL DISSENSO A SINISTRA.

dall'avv. Lina Arena

Come volevasi dimostrare, in caso di inosservanza delle regole sulla civile convivenza anche il lavavetri va in prigione.Però attenzione: la prigione è accettata se la commina la sinistra. Se proviene da destra il grido di rabbia è anche rivoluzione. Ebbene, vorrei solo fare una piccola segnalazione: attenti al precedente sui lavavetri.Anche per le idee ,la sinistra è disposta a comminare la prigione o l'oscuramento del video. E' la stessa cosa. Invece con i liberali, la libertà di parola è la norma.

 

 

 RIFERIMENTO 30/8/2007

RIPRISTINARE LA LEGALITA' /2

da Claudio Urbani

Premesso che il provvedimento "contro i lavavetri", così presentato è inaccettabile, è pur vero che tale provvedimento è stato preso a causa dei numerosi episodi di violenza avvenuti. Episodi poi, è inutile negarlo, contro persone anziane e donne sole. Nulla da eccepire contro lavavetri che offrono il servizio che se rifiutato accettano, ma contro le prepotenze qualcosa bisogna pur fare. Presentare i fatti nel modo giusto mi sembra più corretto.

RIFERIMENTO 31/8/2007

 

RIPRISTINARE LA LEGALITA' /3

da Alberto Arienti

I lavavetro sono una cosa, gli aggressori, o i ladri sono un'altra, tanto per presentare i fatti in modo corretto, caro Urbani. Personalmente i lavavetro mi scocciano e gradirei si facesse qualcosa a riguardo. Mandarli però in galera (visto che è impensabile che paghino le multe previste) sarebbe solo fargli fare dei corsi accelarati di delinquenza. Personalmente io non ho mai subito aggressioni, e neanche insulti, anche quando non ho pagato prestazioni che avevo abbondantemente e visibilmente rifiutato.

 

RIFERIMENTO 31/8/2007

RIPRISTINARE LA LEGALITA' /4

da Andrea Marchesi

Ma i lavavetri protagonisti di episodi di violenza contro persone anziane e donne sole non ci finivano in galera, prima?

 

RIFERIMENTO 31/8/2007

LAVAMI

da Muin Masri

Certi fenomeni sono sicuramente fastidiosi da vedere e da subire, specialmente quando sono accompagnati dall’arroganza. Mi colpisce l’interessamento di molti capoluoghi al provvedimento toscano, tutti lo vorrebbero approfondire per poi applicare. Per carità, ogni giunta ha l’obbligo di risolvere i problemi dei suoi cittadini. Chissà, magari a qualcuna di queste viene in mente di studiare come abbia fatto il comune di Zurigo a risolvere i problemi del traffico e dei tossicodipendenti, Amsterdam della prostituzione e dell’aborto. Tokyo dei mezzi di trasporto. La trasparenza di Londra con i soldi pubblici. L’Havana con la sanità. Per non parlare di Oslo con i suoi parchi pubblici. Comunque, i benpensanti sono già al lavoro, magari riusciranno anche a sradicare il fenomeno dei tizi che vogliono tirarti il carrello della spesa, che girano con il pezzo di cartone appeso al collo e la mano tesa a chiedere qualche spicciolo… Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda (Marco Polo ne “Le citta’ invisibili – Italo Calvino).
Saluti dal Lavavideo.

 

  1. 31/8/2007

DUE VELOCI RIFLESSIONI PRIMA DELLE FERIE

da Vittorio Grondona - Bologna

1) Come padre ho avuto la fortuna di convincere i miei figli che tutto non si può avere nella vita. Purtroppo sui libri invece non sono stato capace di risparmiare nemmeno una lira. Il costo dei libri è infatti, senza tema di smentita, un vero cataclisma per tutte le famiglie operaie che abbiano deciso di far studiare i propri figli oltre la scuola dell’obbligo.
2) I semafori a Bologna hanno tempi incomprensibili: 30”, 60”, 90”. Sono tempi irrazionali studiati (si fa per dire) a tavolino da emeriti incompetenti e distribuiti a caso, con prepotenza politica, negli incroci cittadini. Il caos e l’inquinamento sono quindi assicurati e sotto gli occhi di tutti. Con questa ragione provocata ad arte i ricorsi alla sospensione programmata del traffico e all’installazione di fruttuosi occhi elettronici di controllo sono di facile attuazione, direi quasi invocati dalla cittadinanza… Ho notato però che dove i tempi sono di 30 secondi, i lavavetri non sono invadenti, intervengono solo se richiesti. Succede poi, ed anche abbastanza spesso, che diversi automobilisti progettino di avvantaggiarsi lungo il percorso di questa opportunità offerta loro dalla miseria incompresa dei più sfortunati.

 

RIFERIMENTO 30/8/2007

LIBRI: LA SOLITA LAGNA D'AUTUNNO

da Francesco Bettineschi

Allarme dalle associazioni dei consumatori: in cinque anni di scuola superiore la spesa per i libri di testo ammonta a 1.700 Euro, una cifra che strangola le famiglie. Non diciamo sciocchezze. Negli stessi cinque anni il povero bambino cambierà in media tre telefonini, al costo (se si accontenta) di 200 Euro l'uno. Se è furbo e si sa destreggiare con i piani tariffari, spenderà poi 25 Euro al mese in telefonate ed sms. In totale il cellulare del pupo costerà negli stessi cinque anni 2.100 Euro. E parlo solo del telefonino, che hanno praticamente tutti. Poi ci sono (non per tutti, ma per molti) la playstation, il corso di tennis, l'abbonamento in piscina, il motorino, eccetera eccetera. Però, chissà come mai, queste spese non strangolano le famiglie...

 

SETTEMBRE 2007

 

  1. 17/9/2007

BEN TROVATI A TUTTI

da Vittorio Grondona - Bologna

Sono appena tornato dalle ferie e mi sto frettolosamente aggiornando. Noto che sono riprese le incomprensibili incomprensioni fra Schiavone, Freda e Ceratti, che la Finlandia è un Paese invidiabile, che i lavavetri dividono gli italiani, mentre i motociclisti continuano indisturbati a rompere le scatole ai semafori. Grillo è in testa ai commenti. Il successo del Vaffaday gli ha dato in qualche modo la carica. Del resto chi meglio di un comico di professione potrebbe interpretare una politica ridicola. Siamo infatti invasi da politici comici dilettanti e sinceramente sono del parere che l’interpretazione di un professionista farebbe la sua brava differenza. Cito a caso. Calderoli, per non dare nell’occhio vuol girare in aree di moschea col suo maialino al guinzaglio. Mastella e Rutelli sono chiamati a Monza per la premiazione dei piloti vincenti di formula 1 e anziché a spese della F1 stessa ci vanno a nostre spese… E che spese! Il Vaticano non paga l’ICI perché fa del bene a tutto il mondo. Un bravo governo dovrebbe invocare la suddivisione dell’importo non riscosso a tutti i Paesi che beneficiano dei favori ecclesiastici cattolici, ma invece si limita a chiedere solidarietà solo all’Italia. Fassino e D’Alema hanno affermato più volte che con le scalate bancarie non c’entrano nulla e tanto per dimostrare perfetta coerenza con quello che dicono, ritengono irricevibili le richieste di autorizzazione del Giudice Forleo all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche che li riguardano, peraltro ormai conosciute da tutti. In certi passi, fra le righe, la definiscono addirittura incompetente. Bossi se la prende con Garibaldi dandogli del “cretino lacchè dei Savoia”. Al grido di viva la Padania libera, stimola i suoi seguaci a scioperi non comici, ma semplicemente idioti allo scopo di mandare in malore le finanze italiane alle quali anche lui ed i suoi amici attingono con cupidigia senza limiti. I sindaci si sono messi in testa di debellare la prostituzione punendo i clienti. E’ come punire un cliente di banca per non permettergli di farsi derubare… Rutelli alla faccia della privacy invoca la banca dati del dna, non per la ricerca, ma solo per difenderci dalla criminalità, dice lui… Chissà a chi vorrà venderlo o da chi vorrà farselo rubare. Non vorrei essere nei panni di chi, suo malgrado, si fosse trovato per caso nel luogo in cui prima o poi si verificasse un gesto criminoso. Mi fermo qui (per ora)… Come vedete cè molto da ridere in politica!... Ben trovati a tutti.

 

RIFERIMENTI

Per i riferimenti vedi sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti dal 1/9/2007 al 17/9/2007

 

  1. 20/9/2007

SCALA MOBILE

da Vittorio Grondona - Bologna

Grande pentimento in Parlamento. Adesso non vogliono più gli aumenti, nemmeno quelli automatici. Oddio, qualche problemino c’è rimasto, perché non è poi così facile rifiutare ai soldi facili… Alla Camera dei Deputati è stata imposta una decisione piovuta dall’alto, al Senato invece, Marini chiede una legge che lo consenta in perfetta legalità. E’ tutto davero commovente. Strano Paese il nostro. I lavoratori hanno perso la scala mobile e i loro strapagati rappresentanti si sono mantenuti addirittura uno scalone mobile super veloce.

 

  1. 20/9/2007

MASTELLA AEREOSTOPPISTA

da Vittorio Grondona - Bologna

Mastella passava per caso di lì e visto l’aereo di stato in partenza per Monza con posti disponibili ha chiesto semplicemente un passaggio. Davvero un grande economo Mastella!

 

  1. 21/9/2007

MOLTE MULTE, MOLTA DISORGANIZZAZIONE

da Vittorio Grondona - Bologna

Nel 2006 il comune di Bologna ha comminato multe agli automobilisti per 39 milioni di euro*. L’ importo dell’IRPEF riscossa è stato molto più modesto, solo (si fa per dire) 25,5 milioni di euro. Ritengo che il dato sia di massimo interesse generale. Comminare 39 milioni di euro* di multa agli automobilisti indisciplinati dovrebbe preoccupare un’amministrazione cittadina, non essere elemento di compiacimento. Io per esempio mi convincerei che qualcosa nella regolamentazione del traffico in città non stia funzionando come dovrebbe.

 

NOTA * : Per errore è stata indicata la cifra di 39 milioni di Euro quale ammontare del consuntivo 2006 per contravvenzioni comminate dal Comune di Bologna anziché 37, 431 milioni di euro come pubblicato da La Repubblica Bologna del 18/9/2007. Ho provveduto all’invio del dato esatto al Blog di Claudio Sabelli Fioretti.

  1.  22/9/2007

ERRATA CORRIGE

da Vittorio Grondona - Bologna

Devo correggere il dato relativo alle multe a consuntivo 2006 nel Comune di Bologna. Per la precisione le multe, comprese quelle pregresse, ammontano a 37,431 milioni di euro, anziché 39 milioni. Chiedo scusa a CSF e agli amici del blog per l’involontario errore.

 

  1. 22/9/2007

BUONSENSO A SINISTRA / 2

da Vittorio Grondona - Bologna

Non sono assolutamente d’accordo con Luca Ricolfi. I deboli non sono cambiati. L’unica differenza rispetto al passato è che oggi sono ancora più deboli. I cinquantenni non sono privilegiati, ma cercano, spesso invano, di mantenere quei pochi diritti che hanno conquistato con lotte e sudore. Sono le leggi asociali che hanno creato i precari e in prospettiva riducono drasticamente la previdenza per le nuove generazioni. I disoccupati sono una preoccupazione dello Stato che ha il compito costituzionale di inoltrare i giovani nel mondo del lavoro nel modo più semplice. Invece consente la delocalizzazione delle grandi imprese lasciando ai nostri figli la tristezza di saltuari lavoretti nel call center. I Sindacati per istituzione proteggono i loro iscritti, tenendo conto per quanto fosse possibile del contesto sociale. Da sempre i figli di papà ce la fanno senza problemi in ogni settore. La causa principale della microcriminalità è la miseria in cui molte persone sono costrette a tirare a campare. Per questo è necessario rischiare, per esempio, tollerando di più i lavavetri piuttosto che accettare al loro posto il proliferare dei ladruncoli. Infine, chi è che paga per l’immigrazione clandestina destinata al lavoro nero ed alla criminalità?

 

RIFERIMENTO 20/9/2007

BUONSENSO A SINISTRA

Luca Ricolfi su LaStampa.it (via Antonio Leonforte)

"Poco per volta, lentamente ma ineluttabilmente, ci si sta rendendo conto che i deboli «non sono più quelli di una volta, e che ormai né i partiti di sinistra né i sindacati difendono i veri deboli». In materia pensionistica, i diritti dei giovani vengono calpestati a favore dei privilegi dei cinquantenni. Nelle politiche del lavoro i diritti dei disoccupati, dei lavoratori in nero, dei precari sono sistematicamente subordinati a quelli degli occupati forti (dipendenti pubblici e delle grandi imprese). Nell’istruzione l’abbassamento degli standard penalizza i ragazzi dei ceti più umili, mentre i figli di papà possono tranquillamente rifarsi grazie alle risorse famigliari. Sul territorio la tolleranza per la microcriminalità protegge i prepotenti e mette a rischio i soggetti più vulnerabili (donne e anziani). Per non parlare dell’immigrazione, dove l’incapacità di espellere i criminali e i clandestini rende la vita più difficile innanzitutto agli immigrati onesti."

 

  1. 24/9/2007

DIETRO LE QUINTE DEL REFERENDUM ELETTORALE

da Vittorio Grondona - Bologna

Ogni giorno si sente dire da ogni parte che la legge elettorale attuale debba essere cambiata. Niente di più saggio! Strano però che non si faccia concretamente avanti nessuno per iniziare l’auspicata riforma. Ormai è chiaro che la restituzione del diritto di esprimere le preferenze da parte dell’elettore non è nel cuore dei nostri politici. Si sono inventati anche il referendum… Non solo per eliminare i piccoli partiti (1° e 2° quesito), ma soprattutto per evitare il pericolo che il popolo si esprima direttamente sui vari candidati (nessun quesito in proposito). Chi per esempio, citando due nomi a caso, voterebbe ancora per Mastella o Calderoli? (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

  1. 24/9/2007

TREU E L’ARTICOLO 18

da Vittorio Grondona - Bologna

Treu ci prova ancora: contratto unico che preveda la cancellazione dei diritti previsti dall’art. 18 della legge sul lavoro per i primi tre anni. Si sa, Treu ama i giovani e fa di tutto per agevolare il loro inserimento stabile nel mondo del lavoro… Lui è poi della Margherita e siccome il suo partito ci tiene molto alla famiglia, vuole essere sicuro che i giovani prima di affrontare quell’impegno sociale abbiano il tempo di pensarci bene. In questa prospettiva mi sembra quindi giusto (per lui) creare i presupposti per costringere i giovani a rimandare l’incontro sull’altare nel migliore dei casi dopo i quaranta anni di età.

 

  1. 25/9/2007

VERBA VOLANT…

da Vittorio Grondona - Bologna

Anch’io come la simpatica avvocato quando ieri ho sentito le parole del Papa sul capitalismo, trasmesse in tutti i comunicati radio e televisivi a conferma che trattandosi di un Capo su Stato straniero non può fregargli nulla dei consigli del nostro Presidente Napolitano in merito alle troppe apparizioni dei politici italiani in TV, ho chiuso gli occhi e commosso l’ho figurato nel saio di San Francesco. No, non stava decisamente bene, il vestito della povertà non gli donava affatto. Ho riaperto gli occhi ed ho fatto finta di niente… Le parole volano e, come gli scritti, le opere di San Francesco per fortuna restano.

 

  1. 25/9/2007

DERIVA SOCIALE

da Vittorio Grondona – Bologna

Sono davvero indignato. Questa politica vergognosa mi vuole proprio annullare come persona umana. Tempo fa mi volevano prendere le impronte digitali (Rutelli, Casini…), adesso il dna (Rutelli…). E’ di oggi la notizia che con opportuni emendamenti al ddl Bersani sulle liberalizzazioni, vogliono mettere mano anche ai miei dati personali. Stanno infatti cercando di modificare in camuffa il Codice sulla privacy, entrato in vigore il primo gennaio 2004, a danno dei cittadini e dei lavoratori per favorire le imprese. La proposta è quella di esonerare appunto tutte le imprese dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali. Pare anche che prima dell’estate la Camera avesse già introdotto l’esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

  1. 30/9/2007

RADIO SCARPA

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho sentito dire che Di Pietro simpatizza a destra; che vogliono tagliare gli assessori nei comuni e nelle province (occhio signor Ceratti); che Mastella forse scriverà un libro con Grillo; che Cofferati si è messo d’accordo con i “finiani”; che Bordon ormai a tiro del sospirato PD ha cambiato opinione; che la casta politica può anche fumare in ufficio; che la TAV alpina non toglierà nemmeno un TIR dalle nostre strade; che circoleranno mille treni pendolari in più; che gli italiani non si curano di analizzare la consistenza reale delle promesse e di conseguenza tralasciano ingenuamente il piccolo particolare che nella realtà è difficilissimo ed oneroso dimostrare di essere poveri, soprattutto se lo devono far sapere a tutti… E’ incredibile quanto siano chiacchieroni gli italiani!

 

OTTOBRE 2007

 

  1. 5/10/2007

GUAI AI GUITTI

da Vittorio Grondona - Bologna

Ogni giorno che passa si affievolisce sempre di più la forza dei lavoratori. Grillo può piacere o non piacere, ma ha dalla sua una chiara argomentazione condivisibibe e quindi di sicuro richiamo per aiutarci a sfondare lo scudo della casta che protegge le magagne dei nostri amministratori. Sta a noi capire quando sarà il momento di fermarci ed utilizzare autonomamente il nostro cervello, staccandoci con criterio dalla massa dei soliti pecoroni teleguidati. Oggi addirittura si tenta di mozzare la giusta rivolta degli schiavi moderni con lo spauracchio del ritorno, peraltro non scontato, di Berlusconi. Io per esempio non vorrei essere amministrato dal Cavaliere e dai suoi amici, ma nello stesso tempo nemmeno da Rutelli, Mastella, Cofferati, Dini, Bonino per citarne a caso cinque di pseudo sinistra. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 30/9/2007

NON AVEVO DUBBI

da Isabella Guarini

Caro CSF, leggo su il Mattino del 29/09/07, che Grillo e Mastella si sono riavvicinati, con reciproco sussiego, e che addirittura potrebbero incontrarsi a Ceppaloni per sfilare i coralli delle varie caste. Come voleasi dimostrare. Affidarsi a guitti e teatranti, a star e starlette del cinema o tv, ci si rimette la faccia. Figuriamoci quella del nuovo PD.

Ma che c'entra il nuovo PD con Grillo e/o con Mastella?

 

RIFERIMENTO 30/9/2007

GUITTI

da Isabella Guarini

Caro CSF, cercherò di chiarire che cosa c'entra la faccia del PD con quella dei guitti e teatranti Non passa giorno che non vi siano dichiarazioni di persone da spettacolo per questo o quel candidato del PD. Dichiarazioni di persone, sempre in cerca di imprenditori sicuri, pronte a cambiare pur di essere sempre in iscena. E che dire di WV che si è fatto raffigurare su una camicia di seta dorata e portata in passerella da sculettanti modelle? Provo a fare una proporzione: il guitto Grillo sta a Mastella, come il guitto WV sta al PD. E, infine, consentitemi qualche battuta in più per la nostra Sindaca che, in clima di primarie, ha dato il consenso al sit-in gay, a cui si era sempre opposta e si è fatta raffigurare sulla copertina di Donna Moderna, come una signorina di primo pelo.basta?

 

RIFERIMENTO 1/10/2007

NON AVEVO DUBBI /2

da Antonio Leonforte, Roma

E' interessante notate come due battute due, estrapolate dal contesto e riferite dal Mattino, bastino alla Guarini per gridare all’inciucio e bollare Grillo come un guitto opportunista. Nulla vale la feroce e coraggiosa campagna che Grillo conduce da parecchio tempo (ed a mio avviso con motivo) contro il "cosiddetto" ministro della Giustizia. Grillo, che oggi smentisce con forza (se ce ne fosse bisogno) questa palese bufala dell’inciucio, ha perfino pubblicato un appello a Napolitano, per mandare a casa Mastella. Ma in quel caso al Mattino, stranamente, dormivano.

 

RIFERIMENTO 1/10/2007

LIVELLI DI PROFONDITA'

da Alessandro Ceratti

La solidarietà che Beppe Grillo ha dimostrato nei confronti di Mastella ha sorpreso e disorientato molte persone. In realtà non è che una testimonianza della reale profondità del pensiero e della proposta di Grillo, che soltanto superficialmente può essere scambiata per il qualunquismo demagogico di un comico. Grillo ha semplicemente voluto segnalare il tiro al massacro che l'establishment aveva incominciato a fare contro Mastella, vero e proprio capro espiatorio della situazione. La cosa non gli dev'essere riuscita molto difficile perché solo qualche giorno prima era capitato a lui, quando gli venivano rimproverate una quantità di circostanze assolutamente irrilevanti come se fossero nefandezze... (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 1/10/2007

A PROPOSITO DI GRILLO

da Pino Granata

Non mi piace Grillo e per molti motivi. Non mi piace chi spara sulla croce rossa ed il governo Prodi, in questo momento, è la croce rossa. Non mi piace chi urla per farsi sentire e, last but not least, non mi piace che Grillo se la prenda in questo modo con un governo di Centrosinistra e con Prodi che non sarà un genio, ma sta facendo il suo meglio per far sopravvivere un governo all sbando e pieno di grilli parlanti. Ma Grillo dov'era nell'infame quinquennio del governo Berlusconi? E perchè tanto livore nei confronti di Prodi e C. quando i suoi bersagli dovrebbero essere il libero per prescrizione al secolo Berlusconi ed il golpista sovversivo Bossi?

 

RIFERIMENTO 1/10/2007

GUITTI /2

da Pier Franco Schiavone

In politica se qualcuno della parte avversa è bravo lo si ignora fino a quando questi non si candidi ad assumere più alte responsabilità. A quel punto cominciano a volare mazzate. Non appena Veltroni, che come ministro e come sindaco si è comportato benissimo, si è candidato alla guida del PD, Berlusconi ha scatenato i killer. È un gioco banale, per questo mi sorprende che l’intelligente Guarini ci caschi. Di Veltroni si possono criticare alcune posizioni ma-anchiste (così le definisce genialmente Crozza), ma è persona perbene, non ha rubato e soprattutto non ha nessuna delle ombre (dalla mafia alla corruzione) che invece ha Berlusconi; che poi un elettore di centro-destra consideri guitto Veltroni, avendo in casa Berlusconi, Brambilla, Bossi, Sgarbi, Calderoli, Borghezio e Mussolini, beh, è proprio grossa!

 

RIFERIMENTO 5/10/2007

A PROPOSITO DI GRILLO

da Renato Lama, Verona

A commento delle osservazioni del sig. Granata riguardo Grillo, anche a me non piace chi alza la voce o spara sulla Croce Rossa. Però non si può accusare Grillo di non avere criticato il governo precedente, basta visitare il blog; idem per quanto riguarda prescritti e golpisti. Riguardo poi la Croce Rossa, probabilmente pesa la delusione, almeno per quanto mi riguarda.

 

RIFERIMENTO 5/10/2007

L'ERRORE DI SCHIAVONE

da Isabella Guarini

Schiavone commette l'errore di farmi dire cose che non ho detto, tipico degli intelligenti di sinistra con tre narici. Ho semplicemente detto che a me non piacciono i politici-guitti e quelli che ho citato nel mio post lo sono. Non ho parlato né di Berlusconi né di altri esponenti politici di destra o di sinistra. Non ho parlato di legalità né di moralità. Semplicemente ho criticato il modo di rappresentarsi. A me i pagliacci, onesti o ladri che siano, non piacciono in politica, ma solo al circo.

 

RIFERIMENTO 5/10/2007

A PROPOSITO DI GRILLO /2

da Emilio Pierini

Come dar torto a Granata sulla tempistica del Vaffa-Day di Grillo? Ma Grillo allora è un pazzo? A quale area politica è fisiologicamente più contiguo? Io penso a quella del centro sinistra. I suoi temi non sono inquadrabili tra i programmi Berlusconiani. Allora se semplicemente si fosse nauseato da Pubblici Ministeri trasferiti d’autorità, da Generali della guardia di Finanza idem come sopra, da vice presidenti del Consiglio che si occupano di scalate bancarie per poi accusare i pubblici ministeri che li indagano di averla fatta fuori dal vaso (vi ricorda qualcuno?), il tutto perpetrato da una classe politica che aveva promesso “altro”, come la mettiamo caro Granata? La sinistra, in fondo, è anche questo: un narcisistico autolesionista senso critico che si esplicita in Grillo e paradossalmente trova i suoi seguaci.

 

RIFERIMENTO 6/10/2007

GRILLO DIXIT

da Dan Galvano, Basilea

Com'è che fino ad un mese fa nessun mezzo di informazione cagava Beppe Grillo e ora si dà spazio a qualunque cosa esca dal suo blog (vedi corriere sulla stronzata di oggi riguardo ai rom)? La cosa che piu' mi dà fastidio, non limitandosi alle parole di Grillo, è credere o far credere che i concetti di ordine, di rispetto delle regole, di legalità - soprattutto quando si parla di immigrati e integrazione - appartengano esclusivamente alla destra. E la sinistra ha le sue belle colpe nell'aver lasciato credere a molti che questo fosse vero.

 

RIFERIMENTO 7/10/2007

L’ERRORE DI SCHIAVONE /2

da Pier Franco Schiavone

È da una vita che sogno che qualcuno mi dia del trinariciuto (amo la prosa di Guareschi) e finalmente il sogno si è realizzato, sebbene il merito indiretto sia di Veltroni, e io non sono nemmeno veltroniano, pensa un po’. Cara Isabella, non ti sarai mica offesa perché ti ho dato dell’intelligente! Lo penso davvero. Quanto al fatto che mi sia sbagliato, non credo proprio, guitto ha un preciso significato e, detto come insulto, nell’accezione comune, è il contrario della moralità e della competenza, indica infatti incapacità, meschinità, grettezza, e tu hai detto esattamente: WV è un guitto. Dov’è l’errore? Sempre che le parole abbiano un senso anche su un blog.

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

GUITTO ALLA FRANCESE

da Isabella Guarini

Sarà per qualche filtro magico che non riesco ad offendermi quando sono presa in diretta da qualcuno nel blog di CSF. Rispondo spontaneamente e questo è un bene. Guitto? Caro Schiavone, lo uso alla francese, nel senso di attore vagabondo di secondo piano che lavora per fame. Sì, le tre narici sono un ricordo dalla lettura di Guareschi. Complimenti per la memoria letteraria. Avrei potuto dire intellettuali con un solo occhio come Polifemo, simbolo della fiaccola che i giganti portavano in testa per illuminare il buio delle caverne. Sarebbe stato troppo! Bye, bye.

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

IL BOLLINO DI GRILLO

da Walter Vanini, Carona (Bergamo)

Non mi è mai piaciuto il Grillo comico. Troppo urlato, troppo grossolano e viscerale. Preferisco quelli più sottili, sarcastici e intelligenti, come Luttazzi ad esempio. Ma questi sono gusti personali. Il Grillo agitatore di piazze mi piace ancora meno, troppo populista e ancora più sguaiato. E anche un po' megalomane, visto che ormai sentenzia dal suo blog su ogni argomento senza mai essere sfiorato dal dubbio, come fosse la verità rivelata. La faccenda poi del suo bollino di approvazione sulle liste civiche per le future elezioni dimostra inoltre che ha perso anche il senso del ridicolo. Che per uno che si ritiene un comico non è poco.

 

  1. 7/10/2007

L’INCOGNITA DELL’UOMO FORTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Io non ho nulla contro il Valter ormai nazionale, ma non so perché non riesco a mandare giù le sue continue fritte e rifritte argomentazioni. Addirittura la propaganda esagerata che la risoluzione dei problemi stia solo nelle sue intenzioni e nel complicato innaturale impasto Margherita/DS mi rende sospettoso. Dopo l’effetto del libro sulla casta politica e l’imprevisto successo del grillismo, gli intendimenti formali della politica di centro sinistra, di cui il premier in pectore Veltroni ne è il principale portavoce, sono focalizzati ad arte nella forma più idiota del risparmio. Risparmio ad effetto sicuro dato in pasto ai gonzi conclamati, politicamente disinformati. Si reclamano infatti maggiori poteri, si sbandiera come giusta l’intenzione di dimezzare i ministri e, dulcis in fundo, si prospetta con enfasi la riduzione drastica dei parlamentari. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 5/10/2007

CARA ISABELLA

da Barbara Melotti

Cara Isabella, ma che le ha fatto il povero Uolter? Mi permetta comunque di dirle che il tono astioso col quale lo "infila" in ogni discorso, da un po' di tempo in qua, non si confà affatto al suo status su questo blog. IMHO, naturalmente.

 

RIFERIMENTO 7/10/2007

Cara Barbara Melotti

da Isabella Guarini

Cara Barbara Melotti, mi dispiace molto che lei ritenga astioso il mio tono nei confronti di Uolter. Le assicuro che non è astio, perché non ho mai avuto alcun rapporto diretto con il personaggio. Mi è capitato di recente di discutere delle trasformazioni architettoniche operate da Uolter in Roma. Forse a causa del disappunto per quanto va facendo per sfigurare Roma capitale che sono andata nei giudizi oltre il mio stile, moderato e mai come quello che spesso viene usato per altri personaggi della politica, anche in questo. Comunque, CSF, sommo arbitro, potrebbe non pubblicare i miei post che si ritenessero troppo astiosi nei confronti di politici emergenti. Certo non mi offenderei.

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

"CHE C'AZZECCA CSF?" E ALTRE CONSIDERAZIONI

da Barbara Melotti

Cara Isabella perdonerà, spero, se insisto nell'amichevole uso del solo nome. Mi scusi, ma che c'azzecca che csf - "potrebbe non pubblicare i miei post che si ritenessero troppo astiosi nei confronti di politici emergenti" - con quel che io leggo, a torto o a ragione, nei sui ultimi post? Che lei possa pensare che potrebbe censurarla per tali motivi e/o per far piacere a me mi pare indelicato, ma csf non ha certo bisogno che sia io a difenderlo, quindi passiamo oltre. Personalmente non sono Veltroniana (da brava "sinistra" non ho passione per le maggioranze), ma comincio a trovare significativo quanto tutti coloro che avversano il PD parlino male di lui a ogni piè sospinto, attaccandolo spesso anche in modo assolutamente pretestuoso. E' il meccanismo del capo, già sperimentato col banana: quando un leader è vero e naturalmente riconosciuto dai propri, suscita nei suoi oppositori reazioni speculari altrettanto accese. Vuoi vedere che abbiamo trovato un leader anche noi, tanto per cambiare?

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

VISTI DA LONTANO

da Carla Bergamo

Come dice Gramellini su La Stampa, Sarkozy ha Mario Monti e Uolter vorrebbe Veronica Lario. Ci dobbiamo sorbire quotidianamente gli starnazzi di Mastella, tipico rappresentante di un'italia da operetta e ce la prendiamo con Grillo perchè dice le cose come stanno, senza giri di parole, al contrario dei nostri politici, che continuano a vivere in un altro mondo. Così la vedo io, da lontano.

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

IL FENOMENO VELTRONI SI COMPRENDE ATTRAVERSO VIOLANTE

dall'avv. Lina Arena

L'iniziativa del PD , abbracciata con gioia dal vecchio PCI, è frutto di una strategia che il buon Violante ha messo in atto da tempo: creare il partito socialdemocratico all'insaputa degli stessi compagni aderenti. Lo zoccolo duro del PCI è privo di cultura giuridico-economica e lotta, ad esempio, per un piano regolatore sperando nel socialcomunismo. E' una pura follia che Violante vuole correggere inoculando l'idea di un partito nuovo con un Papa buono e discorsivo che lo dirige e cioè Veltroni. La Bindi è solo un richiamo per le allodole e per i bonaccioni della vecchia DC frequentatori di sacrestie. La Bindi serve e quindi si sfrutta anche se la poveraccia non lo capisce. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 12/10/2007

EVVIVA UOLTER!

da isabella Guarini

Cara Barbara Melotti, sono molti coloro che cercano di farmi dire ciò che non penso specialmente nei confronti di CSF, mio ospite a cui devo rispetto per il ruolo che svolge di moderatore, non di censore, che impedisce al blog di degenerare con spiacevoli conseguenze per tutti. Ciò detto, se lei pensa, con un vecchio adagio, tanti nemici tanto onore, allora grido: "Evviva, Evviva Uolter!"

 

  1.  8/10/2007

AGONIA DELL’INFORMAZIONE ITALIANA

da Vittorio Grondona - Bologna

Tra le polemiche scaturite sui giornali e sulla TV a seguito della trasmissione di Annozero di giovedì scorso emerge chiarissimo il fatto antidemocratico che la politica non gradisce altra informazione oltre a quella da essa stabilita. Probabilmente la classe autoeletta è convinta che gli italiani siano tutti deficienti in grado di capire solo le ignobili vicende di trasmissioni come quella dell’isola dei famosi. Forse è per questo che senza interruzioni giorno e notte ci propinano senza pietà l’interessante russare di Alessandro Cecchi Paone e le stucchevoli tendenze erotiche di alcuni partecipanti, condite da generali discussioni assolutamente prive di interesse. Se la trasmissione di Santoro sarà mortificata o se si darà corso ad un altro editto di espulsione potremo a questo punto affermare senza ombra di dubbio che in Italia esiste veramente una spietata censura. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

FEDE E SANTORO SCHEGGE IMPAZZITE

da Tommaso Albrizio

Mai prima d' ora avevano garrito cosi tanti drappi e vessilli delle confederazioni sindacali nei servizi del Tg4. Solo fino a poco tempo fà il "professor Fede" postulava il teorema: iscritto FIOM = terrorista brigatista. Invece ultimamente lui, a differenza di Fonzie che non riesce a pronunciare la frase "ho sbagliato!" è riuscito a far sgorgare dalle sue labbra un sentenzioso "quelli della FIOM hanno ragione". Santoro con il suo "Annozero" continua, giovedì dopo giovedì, a confezionare angosciose e pesantissime inchieste sul governo, si proprio quello attuale di centrosinistra, cribbio Santoro lei è un dipendente pubblico si contenga. Sarà questa l'onda di ritorno dalla rottura degli argini del muro di Berlino o devo andare dall' analista?

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

GIRO GIRO TONDO

da Emilio Pierini

Siamo proprio un paese strano. I fautori del ritorno in TV dell'epurato Santoro, quelli che lo veneravano per il suo giornalismo d'inchiesta scomodo, ora lo denigrano e lo sputtanano a mezzo stampa. Qualcuno (Prodi) lo fà addirittura senza aver visto ciò che è andato in onda. Nel contempo, gli epuratori di una volta, nel veder compiere le gesta dell'ex autore della televisione "liberticida" ora se la godono. Chi l'avrebbe mai detto ?

 

RIFERIMENTO 9/10/2007

SANTORO

da Paolo Cape’ – Milano

Vedo e leggo che secondo alcuni le reazioni di Prodi alla trasmissione di Santoro lo renderebbero in tutto uguale a Berlusconi, in quanto entrambi insofferenti nei confronti del giornalismo libero e (quindi) scomodo. Mi sembra invece che l’episodio confermi ancora una volta la loro abissale differenza. Berlusconi ha fatto cacciare Santoro facendogli perdere (illegittimamente) il lavoro. Prodi ha espresso il suo parere negativo sulla trasmissione, ma si è guardato bene da chiederne la chiusura. Mi piacerebbe poi che tutti coloro che (da destra) hanno per anni detto che Santoro e Travaglio sono faziosi in quanto supporters del centro sinistra, chiedessero ora scusa, di fronte alla prova provata che i due giornalisti in questione esprimono liberamente il loro punto di vista anche quando questo va contro gli interessi della attuale maggioranza.

 

RIFERIMENTO 10/10/2007

HA RAGIONE SANTORO? HA RAGIONE PRODI?

da Pier Franco Schiavone

I magistrati non dovrebbero andare in TV per parlare delle inchieste su cui lavorano o dei procedimenti che li riguardano e agli imputati non andrebbe data l’opportunità di difendersi prima del dibattimento. In Italia però, magistrati e imputati sono spesso oggetto di attacchi, ben vengano dunque gli approfondimenti tesi a portare la verità ma delle inchieste giudiziarie si dovrebbe parlare senza i diretti interessati (che a volte nuocciono persino a se stessi). Tuttavia se Fassino, ad esempio, sarà imputato e parlerà in TV dei suoi guai, allora dovrà parlare anche il magistrato, altrimenti tacciano entrambi. Personalmente sono perché tacciano.

 

RIFERIMENTO 12/10/2007

SANTORO SCHEGGIA IMPAZZITA

da Claudio Urbani

Non mi esprimo se sono d'accordo con Santoro o no, né se come dipendente pubblico si debba contenere. Sono contento che stia lì e possa fare quello che fa, questo è uguale a democrazia. Espellerlo come nel passato governo perché poteva essere scomodo è uguale a regime, checchè ne dica il nano di Arcore e i suoi damigelli!

 

RIFERIMENTO 13/10/2007

SANTORO

da Remo Notaristefano - Taranto

Ma la vogliamo smettere con questo Santoro? Invece di tornare in TV a far perdere voti al centrosinistra non poteva lavorare un po' a Strasburgo visto che aveva brigato per essere candidato nel 2005 e poi si è fatto eleggere con i voti dei meridionali del centrosinistra? Pochi sanno che la sua candidatura (e successiva elezione) ha rischiato di non far entrare nel Parlamento Europeo un parlamentare uscente che - a detta di chi frequenta Bruxelles - è uno dei pochi deputati italiani che arriva lì il lunedì e torna a casa il venerdì. E noi avevamo eletto Santoro! Ma la smettesse di fare sempre la vittima e di giudicare chi può giudicarlo e chi no (Prodi). Spieghi con quale concorso è entrato nella RAI (allora si assumeva: un Pci, un DC, qualche socialista ed uno bravo) fino a conquistare l'incarico ben retribuito di direttore.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

SANTORO /2

da Franco Vota

Quando faceva trasmissioni sulle vicende giudiziarie di Previti e Berlusconi c'era sempre qualcuno che diceva che era controproducente per la sinistra, ora che le fa su Mastella e Prodi qualcuno dice che fa perdere voti sempre alla sinistra. Potremo mai avere giornalisti che facciano inchieste, raccontino fatti, diano Informazione, fregandosene allegramente su chi potrebbe guadagnare o perdere voti?

 

  1.  8/10/2007

Il GUITTO DELLA DISCORDIA

da Vittorio Grondona – Bologna

Che Velroni non sia un guitto nel vero senso della parola è confermato anche dall’arci promosso libro “La Casta”. Non vive “in condizioni misere e nella sporcizia”, voglio dire. Nel contempo si ribadisce che attualmente stiamo vivendo un teatrino tragicomico della politica. Veltroni ne è uno degli attori principali, anzi è acclamato per diventare il premier di una consistente sperata maggioranza relativa. Proprio come lo era la DC a suo tempo. E’ pacifico che qui ci gioca il fatto dei premi di maggioranza in pectore ad una sempre più lontana nuova legge elettorale che tutti vogliono, ma nessuno, per ora, se la piglia. Non sono ancora pronti per sferzare la botta finale all’ingenuità popolare scalzando in malo modo dal potere i “disturbatori” che difendono (ancora) la sinistra operaia. Guitto si dice anche di attore comico di basso rango. I comici dell’avanspettacolo, per esempio, nel gergo del teatro di elite erano detti guitti. Dall’avanspettacolo, però, sono usciti i migliori attori comici del nostro Paese...

 

  1. 8/10/2007

BAMBOCCIONI

da Vittorio Grondona – Bologna

Parola decisamente di significato sbagliato nel contesto in cui il Ministro delle Finanze l’ha pronunciata. Infatti non si riferiva a persone immature, ma ai figli di mezza età che ancora vivono con i genitori. Secondo me i nostri politici non hanno neppure la più pallida idea di quali enormi ostacoli sia disseminata la vita dei figli di operai, costretti molto spesso addirittura a rinunciare al diritto di costruirsi una famiglia. Di quale futuro poi parlino è tutto da capire. Alzi la mano il perenne precario figlio di operaio che riesca al giorno d’oggi a mantenere autonomamente una casa e una famiglia.

 

RIFERIMENTO 7/10/2007

UNA BAMBOCCIONA

da Silvia Soprani

Sono una dei tanti “bamboccioni” che vivono in Italia con i genitori. L’unica, vaga e amena caratteristica che può distinguermi dal resto dei miei coetanei è che sono idonea alle funzioni di ufficiale giudiziario. Ciò significa semplicemente che ho passato un concorso per il titolo di studio, di cui sono in possesso, ma continuo a vagare nel limbo dei disoccupati perché mi si informa ad ogni finanziaria che mancano soldi per assumere me e gli altri idonei di tutta Italia, nonostante le penose condizioni in cui versa la Giustizia italiana. A dispetto, tuttavia, di quella che sembra un’endemica assenza di fondi, il Ministero di Giustizia ed il Governo trovano comunque soldi per firmare convenzioni con cui assumere lavoratori interinali in Calabria. Ecco, mi scuso per lo sfogo, forse un po’ patetico, ma non mi sembra un bell’esempio di coerenza, venirmi a dire che non posso essere assunta perché non ci sono i soldi, però al mio posto prendono qualcuno in affitto e poi il Ministro dell’Economia mi apostrofa come bamboccia, a cui fornisce una serie di sgravi fiscali per andare a vivere da sola, senza avere un lavoro vero.

 

RIFERIMENTO 8/10/2007

BAMBOCCIONI

da Claudio Urbani

Perché il termine "bamboccione" sta suscitando più clamore del termine "coglioni", indirizzato a circa 21.000.000 di taliani, da quel campione di "savor faire" di Berlusconi? Forse perché Padoa Schioppa ha colto nel segno?

 

RIFERIMENTO 10/10/2007

I BAMBOCCIONI DI PADOA SCHIAPPA & Co

da Federica Pirrone, Milano

Ci siamo offesi tutti, per quel "coglioni" che metteva in discussione la nostra capacità di intendere e di volere. Il "bamboccioni" di TPS, però, non è un'offesa volante, fine a se stessa: è un macigno scagliato contro la dignità morale e professionale di persone che si fanno un culo tanto, per fare quello che gli compete e anche quello che non gli compete, di giorno e anche di notte, se serve ad arrivare a 1000€ scarsi al mese. Ogni tre, sei, dodici mesi, si ricomincia con concorsi, colloqui, ansie, sperando che il debole rubinetto rimanga aperto. Se quel rubinetto eroga borse di studio, poi, niente indennità di malattia, o di maternità, e la borsa viene sospesa. Borsa che, naturalmente, non è compatibile con altre forme di lavoro retribuito. Chissà se il sig. Urbani, che evidentemente non appartiene a quel sottoinsieme di coglioni che prende il nome di "precari", mi affitterebbe una casa?

 

RIFERIMENTO 12/10/2007

BAMBOCCIONI

da Biagio Coppola

Per chi ne avesse le possibilità mi permetterei di consigliare una gustosa e frizzante commedia francese dal titolo “ Tanguy” . Un raffinato film sul conflitto degli affetti tra una coppia borghese parigina ed il loro brillante “bamboccione” , affascinante e seducente studente modello, ventottenne, che ottiene un master in filosofia e che sta per terminare una tesi di cinese ma che si rifiuta di lasciare il caldo nido familiare. Con l’eleganza tipica della filmografia d’oltralpe il bravo regista sferza la società borghese affondando il dito nella piaga dei rapporti-scontri generazionali. Scaricabile da internet col p2p…

 

  1. 13/10/2007

IL COMUNISMO SECONDO ME

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi sono purtroppo reso conto quanto sia difficile intavolare un discorso sul vicariato del Papa. Meglio allora parlare d’altro. Finalmente sono completamente d’accordo col signor Fabrizio Carbone, sempre che sia suo il post “Salviamo le foreste primarie”. Mentre non sono assolutamente d’accordo con il pensiero di Barroso sui comunisti e di conseguenza neppure con la gentile avvocato che dopo avere letto Marx ha capito tutto. Beata lei. Cara avvocato, chi rovina la società non è l’ideale comunista che in sostanza persegue da sempre una maggiore equità sociale, ma è l’avida pratica capitalista. Non può esserci legalità senza pace sociale, per esempio. E per capirlo non ci vuole davvero la laurea … Purtroppo la crudeltà al giorno d’oggi sta di casa nei potentati straricchi e furbi che dopo avere chiuso nel sacco la povera gente la bastona senza pietà gridando da fuori che a bastonarli sono i comunisti. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 10/10/2007

UNA GIUSTA REAZIONE

di Mauro della Porta Raffo

Apprendo solo oggi - per la penna di Sergio Romano che ne fa cenno sul Corriere rspondendo a un lettore - che il presidente della Commissione Europea Manuel Barroso, di recente, aggiornando un vecchio e risaputo cliché, ha affermato che "si può essere comunisti a vent'anni ma solo chi è senza cervello può ancora esserlo ancora a quaranta".
Al riguardo, mi chiedo come sia possibile da parte nostra (intendo da parte di noi italiani tutti) accettare senza reagire duramente un cotale insulto rivolto, per di più da un'autorità europea, al nostro amatissimo presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale, nel 1991, allorquando il partito comunista italiano fu sciolto, aveva sessantacinque anni suonati.
Ove non intervenga con tutto il proprio possibile peso il governo e, in particolare, il ministro degli esteri Massimo D'Alema (per parte sua, nel citato 1991, quarantaduenne), sfiderò a duello Barroso, altro modo per lavare l'onta insopportabile non esistendo!!!

 

RIFERIMENTO 10/10/2007

BARROSO HA LETTO CARLO MARX. MAURO DELLA PORTA RAFFO NON LO HA MAI LETTO.

dall'avv. Lina Arena

Ho letto con soddisfazione l'affermazione di Manuel Borroso sull'età in cui si può essere impunemente comunisti. Non mi sorprende il giudizio negativo sul Presidente Napolitano . Solo chi ha letto il Capitale del povero Marx ed ha fatto un pò di anticamera nel vecchio PCI può capire i legni storti del vecchio partito comunista.In ogni caso, bravo Manuel Barroso!

 

RIFERIMENTO 10/10/2007

SALVIAMO LE FORESTE PRIMARIE

da…………………………………………

Caro Claudio,
sto tornando dalla Finlandia per dare una mano a una iniziativa splendida. L'associazione Melacotogna ha organizzato a Roma dal 25 al 30 ottobre prossimi, una mostra evento dal titolo "Le Salvi Chi Puo'", cioe' le foreste primarie africane, amazzoniche, indonesiane, canadesi, siberiane, tutte quelle che vengono triturate per fare, tra l'altro carta igienica (ancora non siamo capaci di pulirci il sedere con nessuna altra cosa). La mostra vuole spiegare cosa possiamo fare tutti noi, in piccolo e in grande, per proteggere i pilastri del cielo. Quindi denuncia con dati e cifre aggiornati ma anche volonta' propositiva per uscire dal solito impasse: ma beh allora noi che possiamo fare? Venite alla mostra, che poi girera' l'Italia e capirete.
Andate sul sito www.lesalvichipuo.it e troverete l'indirizzo esatto della mostra, una splendida arancera del Comune di Roma.
Nota Bene: Melacotogna si e' mobilitata, nel suo piccolo, e giorno dopo giorno ha ottenuto l'adesione incondizionata di Greenpeace, della FSC, l'associazione che certifica la provenienza del legno, del Wwf, del Corpo Forestale dello Stato, di Universita' e Giardini Botanici, di Survival, l'associazione internazionale che protegge i popoli tribali, quelli che nelle foreste ci vivono da sempre. Adesioni ripeto moltissime, entusiaste. Soldi pochissimi, nessuna lira dal ministero dell'Ambiente che ha dato pero' il suo patrocinio.
E' cosi' che gira il mondo. Ma la mostra e' pronta, bellissima, fatta con due lire, con tanta passione, con la ricostruzione di una foresta possibile e vera, con foto grandi, con video esaltanti e drammatici. Con le istruzioni per sapere se il legno che usiamo e' piantato,cresciuto, controllato e non distrugge le foreste piu' belle del mondo; oppure viene da taglio illegale e poi scivola via, triangolato, camuffato, fino all'importatore che non sa, o fa finta di non sapere.
Scusami. Mi sono dilungato ma ne vale veramente la pena.

 

RIFERIMENTO 13/10/2007

SALVIAMO LE FORESTE PRIMARIE

da Bruno Stucchi

E che dobbiamo fare? Smettere di cagare? Pero' mi sembra di sapere che la maggior parte della cellulosa che usiamo viene da piantagioni industriali. Dalla Finlandia, appunto.

 

RIFERIMENTO 13/10/2007

MARX

da Paolo Beretta

Non so se Mauro della Porta Raffo abbia letto Marx, ma è come se lo avesse fatto. In compenso, Barroso ha letto Marx ma, essendo una versione in lingua swahili per il terzo mondo, non ci ha capito niente, e poi si mette a sparare cazzate che se fosse in Iraq grideremmo al miracolo per aver trovato le famose Weapons of Mass Distruction. L'avvocata, invece, ha evidentemente letto Marx. I fratelli Marx, Groucho per la precisione. E si vede.

 

  1. 18/10/2007

REVERENDUM DEMOCRATICO

da Vittorio Grondona - Bologna

Mi dispiace signor Pierini, io faccio parte proprio di quella gente che quando sente parlare il Prof. Ichino riesce a far transitare le parole che dice fra un orecchio e l’altro senza avere un minimo di tentazione di farle sostare anche solo un attimo nel cervello. Certo, sbaglio, perché sono convinto nel mio intimo che il parere di tutti sia sacro… Purtroppo la ragione ha avuto il sopravvento in questo caso e mi ha fatto capire che sono più sacri altri principi che il Professore si guarda bene da trattare. Voglio dire in buona sostanza che non mi serve i parere del Professore per capire come si faccia ad eludere le promesse elettorali. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 13/10/2007

WELFARE

da Emilio Pierini

So che ciò che il giuslavorista Pietro Ichino sostiene, spesso viene criticato in questo blog. Ma la problematica che oggi lo stesso Ichino poneva in evidenzia nel suo editoriale sulla prima pagina del Corriere della Sera mi sembra molto interessante : perché i membri dell’Unione hanno condotto tutta una campagna elettorale contro la legge Biagi per poi abolire di quella legge, con il pacchetto welfare in corso di approvazione, un solo articolo (l’art. 86 che si occupa di lavoro a chiamata)? Chi spiega a milioni di lavoratori nelle aziende che quella legge non costituisce più un attacco ai loro diritti? Alle elezioni politiche quei lavoratori si sono sentiti chiedere il voto contro la legge Biagi, ora nel referendum sindacale si sentono chiedere il voto per un protocollo che la conserva pressoché integralmente. Non lo trovate strano?

 

  1. 20/10/2007

CENTRO, FORTISSIMAMENTE CENTRO

da Vittorio Grondona - Bologna

Chiedere aiuto alla vera sinistra per riuscire a vincere le elezioni è successo anche nel 1996. Una volta vinto, l’impegno prodiano maggiore fu quello di trovare la scusa politica per togliersela definitivamente dai piedi. Per un voto non ci riuscì. Nel 2006 è successa la stessa cosa. Per vincere è stato firmato un volume di 280 pagine di programma e adesso, dopo nemmeno due anni, lo stesso Prodi e compagni, con la complicità dei bla bla delle destre e delle unilaterali iniziative dei sindacati, si stanno dando da fare per mettere a tacere o addirittura per sbolognare dalla maggioranza gli unici amici degli operai ancora rimasti. Giornalisti opinionisti più di parte che di grido sostengono, solo ora ovviamente, che fu da ingenui avere a suo tempo ritenuta possibile l’attuazione di un programma così vasto. Infine vorrei assicurare il signor Pierini che Veltroni, da bravo “ma anchista” (v. Crozza Italia Live) riuscirà a sintonizzarsi non solo con le une, ma anche con le altre cose che sono oggetto dei suoi interrogativi.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

MA UOLTER E' POI VERAMENTE WANDERFUL?

da Vincenzo Rocchino,Genova

Credo di essere stato un tantino frettoloso nell'esprimere il mio giudizio su Walter Veltroni subito dopo il discorso di Torino. Le sue dichiarazioni successive, sono molto indicative: troppo aperto a troppi; ha evitato di prendere posizioni precise sulle questioni importanti recentemente sottoposte al giudizio popolare mediante referendum; ha cercato in modo maniacale di dimostrarsi d'accordo con tutti, trascurando coscientemente che il PD debba contrapporsi ad una destra che ogni giorno di più dimostra quanto sia gretta, arrivando persino a definire il partito azienda del cavaliere, il centrosinistra della destra, (o qualcosa di simile) il ché , francamente, mi ha alquanto indignato. Per concludere dichiaro oggi, MOLTO convinto, di preferire Rosy Bindi. E spero sinceramente che sia Lei a prendere in mano il PD.

Mail arrivata molto prima di oggi, ovviamente.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

SI’ A CHE COSA?

da Emilio Pierini

Tre milioni di elettori si sono recati alle urne ed hanno stabilito chi sarà il futuro leader del Partito Democratico. Questa è l’unica cosa certa che ho capito. Non ho capito invece su quali posizioni si porrà il neo eletto: farà alleanze con la sinistra radicale o cercherà vie d'uscita più moderate guardando ad altre forze di centro? Sul welfare seguirà le posizioni di Bonanni o quelle del Ministro Ferrero? Sulla sicurezza seguirà i diktat di Amato o la linea più morbida di Giordano? Tre milioni di persone insomma hanno detto sì ad un “chi”, non ad un “che cosa”. E secondo me questo sminuisce il valore di una comunque apprezzabile manifestazione di specchiata democrazia.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

A PROPOSITO DEL PD

da Pino Granata

Alla fine ho deciso di non votare per le primarie. Non so se alle prossime elezioni, spero amministrative, voterò per il PD. Sono contrario a votare per un partito che non abbia nessun richiamo al Socialismo. Dopo oltre 40 anni di appartenenza all'area socialista, votare per un altro partito mi sembrerebbe un tradimento. Tra qualche giorno finirà il trionfalismo ed i problemi rimarranno lì. Credo che Veltroni potrà fare molto poco se non si metterà in moto un attivismo come quello che aveva fatto del PCI un grande partito. Al contrario, temo, che il nuovo partito deluderà le aspettative di quelli che vogliono tutto e subito che poi sono la stragrande maggioranza degli elettori. Temo proprio che Veltroni non sia Gesù...

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

NOTIZIE CHE STRISCIANO

da Pier Franco Schiavone

Striscia la notizia ne ha sparata un’altra delle sue, ha presentato lo scoop dell’irregolarità delle primarie, ma confondere (volutamente), coma ha fatto Ricci, la pochezza dei controlli con l’irregolarità del risultato mi sembra molto grave. Ricci ha rifilato una bidonata ai suoi telespettatori, perché è del tutto evidente che i controlli, mancando le liste elettorali e non potendo vistare il certificato elettorale, siano approssimativi, quindi Ricci, per fare un piacere a Berlusconi, cos’ha voluto dimostrare, che tra le persone che hanno votato c’è stata una tale messe di elettori disposti a votare più volte, da inficiare il voto a Veltroni e da rivedere in basso la partecipazione? Se non prendo un abbaglio matematico, per abbassare di 500.000, per esempio, il numero dei partecipanti, dovremmo dire che ben 100.000 persone hanno votato 5 volte? E chi sarebbe l’oscuro organizzatore di tutto ciò che non ha fatto trapelare nulla all’esterno? Ma perché in Italia uno come Ricci passa per genio, mentre è solo un po’ più furbo di Fede?

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

L'INNO DEL PARTITO DEMOCRATICO

da Paola Bensi

Per chi se lo fosse perso, molto divertente.

 

  1. 21/10/2007

BELLI E BRUTTI SIAMO UGUALI TUTTI

da Vittorio Grondona - Bologna

Io penso che non ci sia alcuna ragione plausibile che autorizzi chicchessia ad offendere una persona per il suo aspetto fisico e tanto meno per le sue malattie. Non è solo questione di educazione, ma di semplice buon senso. E il buon senso nelle persone degne di questo nome va molto oltre all’educazione. Viene direttamente dal cervello. Per esempio, chi definisce brutta una persona dovrebbe essere come minimo bellissimo. Ma di bello, si sa, non c’è nemmeno il ciel di Lombardia, quando non è bello…

 

RIFERIMENTO 17/10/2007

E' FASCISMO

da Gianni Guasto

Se non fosse stata preceduta dalle esternazioni arroganti ed offensive di Storace contro Rita Levi Montalcini prima e contro il Presidente della Repubblica poi, la proposta di Calderoli e Castelli di tagliare i fondi al Centro Ricerche sul Cervello (EBRI) fondato e presieduto dalla stessa Montalcini potrebbe dare adito a qualche facile ironia, essendo notoriamente problematica, nel caso dei due parlamentari leghisti, la ricerca del cervello. Ma poiché si é passati dagli insulti di Storace sull'età, alle irrisioni sui problemi fisici (un topos squisitamente fascista), per passare alle aggressioni verbali ad un'istituzione, la Repubblica nata dalla Resistenza, che agli irriducibili fan di Salò non dev'essere ancora andata giù del tutto, non si può non notare nello straparlare dei due leghsiti un senso di continuità con lo squadrismo verbale di Storace. Potrebbero sembrare discorsi da bettola, ma non bisogna ingannarsi: é fascismo. Lo strano é che non abbiano ancora notato che la Montalcini si chiama Levi. Che stiano invecchiando?

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

RICHIESTA DI CHIARIMENTO

da Alberto Oldrini

Ho letto le dichiarazioni dell'On. Storace verso la Senatrice e premio Nobel Levi Montalcini,la difesa del Presidente della Repubblica Napolitano,la replica dell'On. Storace. Chiedo a Lei CSF e a tutti i bloggisti: se io, Alberto Oldrini scrivessi, CSF pubblicasse e i bloggisti leggessero: "Storace è un povero pilra" sarei passibile di denuncia? Chiedo lumi.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

E' FASCISMO

da Bruno Stucchi

Caro Guasto, chi ha cominciato? "..ma poiché si é passati dagli insulti di Storace sull'età, alle irrisioni sui problemi fisici (un topos squisitamente fascista),.." Mai sentito dire: "il nano pelato di Arcore"? E nel caso di RLM, non c'e' conflitto di interessi, visto che e' senatrice e direttrice di un istituto finanziato dallo Stato?

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

È FASCISMO /3

da Francesco Falvo D'Urso

Assolutamente d'accordo con Gianni Guasto. Il mio disgusto per quello che è accaduto alla signora Levi Montalcini mi fa salire sopra le righe e uscire dai gangheri. Per cui auguro a Storace, Calderoli & Castelli un precario stato di salute tanto da invocare, non solo la Madonna, ma anche la signora Levi Montalcini per le sue ricerche sul cervello e in particolare PER quello che ha sostenuto in: Origine ed Evoluzione del nucleo accessorio del Nervo abducente nell'embrione di pollo, Tip. Cuggiani, 1942.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

STRABISMO POLITICO

da Isabella Guarini

Caro CSF, quando si parla di Fascismo, di Ebrei e quant'altro rimandi alla storia del primo Novecento bisogna essere cauti, molto cauti. Se non fosse per i due personaggi, che evocano per appartenenza politica e per cognome, gli aspetti negativi di un recente passato italiano ed europeo, l'episodio Storace -Montalcini potrebbe essere collocato nell'effetto "noblesse oblige", per cui è accettabile il fatto che da vip della scienza si possa stare in Senato, utilizzando il voto, peraltro indispensabile per la tenuta del Governo, per far finanziare le proprie imprese. Non dimentichiamo che durante la discussione della Finanziaria del 2006 la stessa Senatrice a vita dichiarò che non avrebbe votato se vi fossero stati i finanziamenti per la ricerca.

 

RIFERIMENTO 18/10/2007

E' FASCISMO /4

da Pier Franco Schiavone

Guasto si meraviglia perché Storace e i leghisti non hanno notato che la Montalcini si chiama Levi; invece l’hanno notato benissimo. I seguaci di Storace hanno detto che della Montalcini detestano soprattutto l’odioso profilo. Odioso profilo! Storace ha detto che lui non è antisemita e che il suo passato lo dimostra (?). Complice (si, complice) di Storace è stato Mentana che ieri sera a Matrix lo ha intervistato senza contraddittorio. Il pannicello caldo di Mentana, è stato trasmettere una breve dichiarazione registrata di Colombo, altro personaggio dall’odioso profilo, e servizi sul passato di Storace che lui ha accolto con evidente soddisfazione, visti i ghigni di compiacimento e gli apprezzamenti che ha espresso a Mentana. Alla fine della trasmissione, quando Mentana già sperava in un volemose bene, ha chiesto al fascista: dica qualcosa alla Montalcini. Storace si è impettito e ha detto: no! Si è invece rivolto al Capo dello Stato, con uno sproloquio sul senso della vita. A questo siamo arrivati in Italia.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

STORACE

da Massimo Mai

Che il senatore refuso fosse orgogliosamente fascista si sapeva, per lui An è fatta da mammolette. E per quanto balzane ha pure il diritto di dire quelle quattro idee che gli vengono in mente. Mi piacerebbe di più che si ricordasse che durante la sua "stupenda" gestione della Regione Lazio ha accumulato la bellezza di 9,6 miliardi di debiti relativamente alla sanità. (Debiti che poi deve appianare questa sinistra tassatrice...) Per questo bel risultato quando è stato battuto alle elezioni regionali il polo delle libertà ha ben pensato di affidargli la sanità nazionale.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

SONO ALLIBITO!

da Pino Granata

Non vorrei scendere sullo stesso piano di Stucchi e dirgli che mio padre è più forte di suo padre, ma quando lui retoricamente chiede chi ha cominciato per primo dando a Berlusconi del nano pelato o qualcosa del genere, vorrei ricordargli che Berlusconi non ha bisogno di difensori. Lui nel passato ha dato del cretino al 50,00% della popolazione che ha votato per il centrosinistra, quindi gli insulti che gli vengono rivolti sono pienamente meritati. Per quel che riguarda Storace, condivido in pieno il giudizio di Guasto: Storace è un fascista ed un razzista ed è fiero di esserlo. In quanto alla Guarini non sono allibito, ma amareggiato sì perché la stimavo, ma ora dopo le sue affermazioni, tra l'altro errate o male interpretate, ritiro la mia stima. Prima di tutto, non credo proprio che si possa parlare di imprese della Levi, e sottolineo Levi, Montalcini , in quanto istituti di ricerca dell'università e poi la richiesta della Levi Montalcini era fatta per sottolineare come lo Stato non finanzi la ricerca scientifica come invece sarebbe suo dovere fare.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

INSULTI

da Paolo Beretta

Caro Stucchi, non meniamo il can per l'aia. Il nano pelato prima governa per cinque anni pensando principalmente ai fatti suoi, poi alza la posta dandomi del coglione. Gli va solo bene che non ho un cavalletto a portata di mano.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

FAR FINTA DI NON CAPIRE

da Gianni Guasto

Caro Stucchi, non faccia finta di non capire: dare del nano pelato a Berlusconi é come dare del pancione a me: non é fascismo, al massimo é maleducazione. Invece é fascismo deridere i disabili per la loro disabilità, gli anziani perché camminano con le stampelle, i gobbi per la gobba. Quanto al conflitto di interessi, non sia ingiusto con la sua intelligenza: Rita Levi Montalcini é senatrice, non membro del governo, né tantomeno premier. Se si dovesse impedire l'accesso in Parlamento di tutte le persone che hanno dei beni, si starebbe freschi. E poi l'EBRI é un bene della Montalcini? é forse un'azienda? O é un istituto di ricerca scientifica? E la Montalcini ne é la proprietaria? Prima di parlare di conflitto d'interessi spieghi queste cose, sia meno approssimativo.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

E' FASCISMO. NE SIAMO PROPRIO SICURI?

da Franco Silvestri, Milano

Dunque, il Sig. Gianni Guasto ci ricorda che l'irrisione sui problemi fisici è un topos squisitamente fascista. Ergo, nessuno che possa definirsi antifascista, progressista, democratico di sinistra, di sinistra tout court, si permetterebbe mai di offendere il prossimo (senza distinzioni) stigmatizzando i suoi difetti fisici o assimilandolo a chi ha problemi fisici o mentali. Ma chi fascista non è, come irride gli altri? Ci soccorre il Sig. Stucchi: il nano di Arcore, lo psiconano, il cav. Bellachioma. Mi si spieghi allora, per cortesia: nanismo, psicosi e calvizie sono kosher, oppure l'insulto riferito all'on. Berlusconi legittima a sinistra l'uso di appellativi altrimenti banditi? O forse, Sig. Guasto, i due leghisti non sono gli unici a straparlare?

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

E' FASCISMO /5

da Paola Altrui

Possibile che, mentre si discute degli odiosi insulti rivolti a Rita Levi Montalcini, qualcuno non trovi di meglio che chiamare in causa il suo preteso conflitto di interessi? Cosa c'entra l'istituto di ricerca da lei presieduto con il suo diritto di esercitare liberamente i diritti e le prerogative che la Costituzione attribuisce ai Senatori a vita, senza per questo subire minacce o intimidazioni? Abbiamo davvero la memoria così corta da sottovalutare la gravità delle espressioni utilizzate nei suoi confronti o da negarne lo stampo fascista?

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

ATTORI, NANI, BALLERINE…

da Biagio Coppola

Certo il presidente della camera induce in Granata un senso di repulsione perché è l’esatto contrario, negli atti nei modi e nell’interpretazione del ruolo di terza carica dello stato, di quella corte di craxiana memoria di nani e ballerine nella quale lui forse si immedesimava qualche anno fa. Caro Granata coloro che insultarono gli ideali dei Nenni e dei Pertini per fortuna non torneranno più a dispetto della Sua nostalgia!

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

CASTELLI E IL CERVELLO

da Walter Vanini, Carona (Bergamo)

Con la solita arroganza dei modi che gli è riconosciuta, il senatore Roberto Castelli ha proposto di interrompere il finanziamento statale alla fondazione EBRI (European brain reserche institute) della senatrice Rita Levi Montalcini, rea di aver ripetutamente sostenuto il governo Prodi con il suo voto. Che la scienziata sia una personalità di rilievo internazionale e che i suoi studi sul cervello le siano valsi addirittura il premio Nobel, non ha alcuna importanza per l'esponente leghista, meschinamente attento solo ai propri interessi di bottega. Non solo, con sfontatezza ancora più prepotente, ha anche indicato di assegnare il finanziamento sottratto alla Levi Montalcini all' Istituto San Raffaele, il cui direttore don Verzè è politicamente vicino al centrodestra. Speriamo che l'indicazione del senatore leghista non venga seguita: il cervello e la sua psiche sono pianeti ancora in gran parte da esplorare. Ad esempio per capire quali oscuri percorsi della mente abbiano permesso che uno come Castelli sia diventato parlamentare e addirittura ministro della Repubblica.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

ING. CONTRO ARCH.

da Isabella Guarini

Caro CSF, non vorrei aprire su questp blog una polemica che dura da quando sono stati inventati gli ingegneri, da qualche secolo, rispetto all'architettura millenaria. Tante sono le offese, che mi sovviene l'antica fiaba della volpe e l'uva. Transeat.

 

RIFERIMENTO 20/10/2007

E' FASCISMO /6

da Emlio Pierini

Storace ha detto una cazzata clamorosa.
Punto.

 

  1. 21/10/2007

ESERCIZIO DI FANTASIA

da Vittorio Grondona – Bologna

Tuona da qualche tempo su questo blog, tramite una segreteria mielosamente servente, ma oltremodo piccante, la voce imponente anche nel formato grafico di un certo Divino Otelma. Chi è costui? E’ uno spirito che appare alle persone per indicare la retta via della vita per raggiungere un ambito premio nell’aldilà o semplicemente uno dei tanti esseri umani che hanno capito come si sfruttano i cervelli dei “pirla”? Fa anche i miracoli? Con la fantasia proprio non ce la faccio… Qualcuno più illuminato di me mi aiuti a capire! Mi sembra infatti un argomento ancora più complicato delle argomentazioni del Prof. Ichino sulla bontà della legge 30 (cd Biagi).

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA

Roma,21 Ottobre 2007

Risposta al disinformato Vittorio Grondona

La Cancelliera servente ed oltremodo piccante (in che senso?Come la senape?) risponde in tal maniera:

1/Ella non è evidentente edotto di quel che è universalmente noto (dove ha vissuto in questi anni? Davanti alla TV di Regime?Contemplando Pippo Baudo?);

2/Se per "miracoli" intende prodigi...ovvero:quel che di norma non può essere compiuto...ed esaudimento delle suppliche altrimenti inadempiute...certamente SI'...IL DIVINO SIGNORE ha sempre fatto miracoli ed esaudito le preci delle Sue amate pecorelle!

3/EGLI infatti è DIO,più volte reincarnato e giunto ancora una volta su questa terra per recare sollievo,gioia...felicità! (Lei è felice?Provi a pensarci...)

Lo scopo primario della Chiesa dei Viventi da LUI fondata è proprio questa:indicare agli umani la Via della Salvezza o-in altri termini- come raggiungere la Felicità in questa e nelle vite che verranno.

Creda in LUI e sarà salvo!

E i Suoi peccati Le saranno rimessi!

Cosa potrebbe volere di più?

Eva Peres

  1. 23/10/2007

PICCANTE COME IL PEPERONCINO

da Vittorio Grondona – Bologna

Da perfetto disinformato, dopo avere letto ogni responso del “divino signore” sono rimasto a bocca aperta. Possibile, penso ingenuamente in quei momenti, che al giorno d’oggi esistano ancora delle persone che accettino come verità le straordinarie imprese divulgate con tanta enfasi dalla cancelleria servente del Divino Otelma? Personalmente preferisco Pippo Baudo. Almeno al cospetto della sua immagine televisiva sono sicuro di non essere di fronte ad un presunto Dio incarnato, nonostante le montature mediatiche che ce lo fanno spesso apparire come tale. Parafrasando Peppino De Filippo “non metto linqua” sulle convinzioni altrui e quando alcune di esse, probabilmente anche a torto, mi inducessero spontaneamente al riso, cerco educatamente di ridere solo dentro di me sforzandomi di non tradire all’esterno la mia ilarità.

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

DIVINO SI AGGIORNI!

da Vincenzo Rocchino,Genova

La curiosità mi ha portato a visitare il sito del "divino Otelma"; sono rimasto piuttosto deluso visto la ridondanza con la quale si presenta. Mi aspettavo di trovarvi qualcosa di favoloso. Da un divinatore quale vorrebbe far credere di essere, ci si aspetterebbe quantomeno un sito aggiornato. E invece no. Non è possibile avere neppure le previsioni sull'andazzo delle cose dell'anno in corso; il divino si è fermato a quelle del 2006. Mi chiedo: ma che razza di divinatore è?

 

RIFERIMENTO 23/10/2007

Risposta al curioso e poco accorto Vincenzo Rocchino

CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA

Roma,22 Ottobre 2007

Che le Stelle siano con Lei!

1/I commenti normalmente ricevuti dal Sacro Sito www.divinotelma.com sono -in larghissima parte ed ovunque nell'Ecumene- più che favorevoli...addirittura entusiasti;in particolare,coloro che partecipano ogni giorno ai Rituali Magici Collettivi,appoggiando il palmo allo schermo e seguendo le Sue Divine Istruzioni,si ritengono appagati e ringraziano IL DIVINO SIGNORE per la Sua incommensurabile generosità(i Rituali sono infatti gratuiti);

2/Se la sua delusione nasce dal fatto che non è riuscito a scroccare una previsione personale,o zodiacale rapportata al suo segno...come verosimilmente è e come traspare dalle sue parole...ebbene,non è compito del DIVINO MAESTRO esaudire le curiosità banali degli scrocconi e dei peditempo;

3/Quando e se EGLI lo ritiene opportuno,le Previsioni Zodiacali relative al ciclo annuale sono rese disponibili nel Sacro Sito all'inizio dell'anno (quelle del 2007 non le ha trovate per una ragione semplicissima:non sono state messe a disposizione del volgo ma inviate ai soli richiedenti);

4/ Infine:va osservato che taluni importanti vaticini del DIVINO OTELMA sono apparsI -a latere del Sacro Sito- nel Suo prestigioso BLOG DIVINO:http://divinotelma.ilcannocchiale.it

EGLI le perdona -benigno- le sue sconclusionate argomentazioni e la benedice.

Eva Peres

 

RIFERIMENTO 23/10/2007

MAGHI

da Emanuele

Da svariati mesi pratico del sano lurking presso questo weblog. Ne apprezzo il rigore formale, ma non disdegno qualche incursione in area cazzeggio. Solo mi chiedo che senso abbia tanto gigioneggiare dietro a pseudo maghi et similia, peraltro mal frequentanti.

Complimenti al post 72 ORE di Emilio Pierini: poche cose, ma chiare.

Caro Emanuele, la prossima volta anche il cognome.

 

RIFERIMENTO 24/10/2007

MARCO BELELLI (IN ARTE DIVINO OTELMA)

da Vincenzo Rocchino, Genova

Non sapevo che curiosare un sito significasse scroccare; sappia, se può interessarla, che non ero, né sono minimamente interessato "a scroccare (come lei ha erroneamente presunto) una previsione zodiacale (…)" Lei presumendo cose da me mai pensate, ha dimostrato la nullità delle sue capacità divinatorie. Se avesse letto il mio post con sufficiente attenzione, forse non sarebbe incorso in questa errata presunzione.

 

RIFERIMENTO 26/10/2007

VOCE ANONIMA

Risposta all'anonimo a nome "Emanuele"

CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA

Roma,23 Ottobre 2007

Che le Stelle siano con ???????????????

NO...non commentiamo la baggianate anonime.

Solo quelle firmate.

Eva Peres

 

RIFERIMENTO 26/10/2007

SI PENTA !

CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA

Roma,24 Ottobre 2007

Al non scroccone Vincenzo Rocchino

Che le Stelle siano con lei!

Leggendo la Sua missiva...l'impressione era quella:di uno scroccone aspirante e deluso.

Ora Lei afferma di non essere uno scroccone...bene!

Ne prendiamo atto con piacere!

Buon per Lei!

Quanto al discorso sulle capacità divinatorie del DIVINO MAESTRO OTELMA...beh...lasciamo stare...chi ha seguito per alcuni anni almeno la Sua Opera Terrena,sa perfettamente che EGLI -quando si pronunzia ex cathedra- è infallibile.

Una copisissima rassegna stampa è lì a testimoniarlo.

E' l'unico -in Italia- che abbia predetto con assoluta esattezza nascita e morte dei vari Governi via via succedutisi...l'unico!

Altro che sondaggi!

Lei dimostra così di essere disinformato (oltrechè sacrilego).

Si penta!

Eva Peres

 

  1.  23/10/2007

PRECARIETA’ E CAPORALATO

da Vittorio Grondona - Bologna

Cosa c’è di differente fra il caporalato ed il lavoro in affitto? Per l’imprenditore, si fa per dire, nulla. In entrambi i casi non rischia e guadagna molto. Il lavoratore, invece, ci rimette in entrambi i casi. E’ forse difficile per l’impresa che procuri lavoratori in affitto, nonostante la presenza di un contratto, riuscire a dimostrare un licenziamento per mancanza di lavoro? La precarietà non è nata con la legge 30, ma quella legge, come quella ideata da Treu, consente di non smantellare e quindi di difendere il ridicolo, asociale, disumano rapporto di lavoro instaurato in regime, appunto, di precarietà.

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

PERCHE' NESSUNO PARLA DEL CAPORALATO?

dall'avv. Lina Arena

Sia a destra che a sinistra si leggono feroci critiche alle leggi Treu e Biagi per la introdotta flessibilità nel contratto di lavoro (...) Sorprende piuttosto il fatto che nessun contraddittore ed oppositore delle leggi Treu e Biagi abbia messo in discussione e contestato la figura, specie al sud, dell'imprenditore o datore di lavoro. Vogliamo dire con franchezza che dalle nostre parti il datore di lavoro appartiene sovente alla trista categoria del CAPORALATO? E' vero oppur no che nella maggioranza dei casi , la simpatia personale, il filone politico, la convenienza nel risparmio delle spese sulla previdenza, conducono il nostro datore di lavoro lungo la china della scelta staccata dal merito, dalla produttività o dalla capacità del lavoratore? (...)

 

  1. 24/10/2007

CHIARO COME IL PACIUGO

da Vittorio Grondona - Bologna

In Calabria, dove non passa giorno in cui la criminalità della ndrangheta non provochi reati e sopraffazioni, l’unico accertamento scrupoloso e rapidissimo viene avviato nei confronti di un Magistrato, con l’esito finale della formale richiesta del suo trasferimento urgente. Per carità il Guardasigilli ha operato in tutta legalità, ma secondo me in questa occasione è stato troppo precipitoso e per nulla prudente proprio in considerazione delle delicate inchieste che il giudice interessato, Luigi De Magistris, stava conducendo, come quella nominata “Why Not?”, che, a detta dei media, sembrerebbe coinvolgere numerosi politici fra i quali il Presidente del Consiglio e lo stesso Ministro di Giustizia. Questo conflitto (casuale?) nella sostanza pratica ha fornito la plausibile motivazione per dare corso alla decisione della Procura Generale di Catanzaro di avocare a sé appunto la pratica “Why Not?”. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 21/10/2007

AL MINISTRO MASTELLA

da Gianni Guasto

Caro Ministro, il fatto che Lei sia una persona per bene e che il Magistrato che l'accusa prenda lucciole per lanterne o peggio, mi interessa, ma solo fino ad un certo punto. Quello che è più importante, secondo me e forse anche secondo la Costituzione, è che la legge resti uguale per tutti; il che significa, ad esempio, che se non posso sottrarmi io al mio giudice naturale, non lo potrebbe nemmeno Lei. Invece non è così: a Lei è dato di mettere sotto inchiesta chi La indaga, e persino di fare sfracelli peggiori, magari mandando a casa il Governo, e andando ad allearsi con quelli che hanno dimostrato di avere il migliore know-how per far tacere i magistrati che li inquisiscono. Quindi, se l'amministrazione della Giustizia sarà destinata a diventare una giungla dominata dalla legge del più forte, sarà bene che tutti ricordino che Ella, nel Suo piccolo, aveva fatto la Sua parte.

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

MASTELLA E DE MAGISTRIS

www.beppegrillo.it  (grazie a Emilio Pierini)

Marco Travaglio scrive a Beppe Grillo

“Caro Beppe,
due settimane fa, ad Annozero, avevo evocato Licio Gelli e il Piano di rinascita della P2 e me ne hanno dette di tutti i colori. In realtà, ero stato troppo ottimista. Ormai siamo oltre Gelli, oltre la P2. Siamo al golpe politico-giudiziario.
Per una volta, inseguire gli aspetti tecnico-giuridici della decisione del Procuratore generale di Catanzaro di strappare di mano l’inchiesta “Why Not” su Prodi, Mastella & C. al titolare, cioè al pm Luigi De Magistris, è inutile e fuorviante. Meglio andare subito alla sostanza, che è questa: il magistrato che aveva raccolto elementi sufficienti per indagare Mastella per abuso, truffa e finanziamento illecito, cioè riteneva di aver trovato i soldi, non potrà portare a termine la sua indagine, ormai in dirittura d’arrivo. Il fascicolo passerà a un altro magistrato, che impiegherà mesi per studiarsi tutti gli atti. E, se non vorrà fare la fine di De Magistris - attaccato da destra e da sinistra, difeso da nessuno, ispezionato per mesi e mesi, trascinato dinanzi al Csm, proposto per il trasferimento immediato e infine espropriato del suo lavoro - ascolterà l’amorevole consiglio che gli danno il governo e l’opposizione una volta tanto compatte: archiviare tutto, lasciar perdere, voltarsi dall’altra parte.
Checchè se ne dica, questa non è una questione privata fra De Magistris e Mastella. Questa è la soluzione finale dopo vent’anni di guerra della politica alla Giustizia. E’ il coronamento del sogno dei vari Gelli, Craxi e Berlusconi di fermare sul nascere le indagini sul potere. Gelli, Craxi e Berlusconi, nella loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare la Costituzione, scrivendoci che la carriera dei pm è separata da quella dei giudici e che le procure devono obbedire al governo.
Mastella e chi gli sta dietro hanno capito che non occorre cambiare le norme: basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un pm apre un fascicolo sugli amici di un ministro, se ne chiede il trasferimento (del pm, non del ministro). Anche se la richiesta non sta in piedi, non importa: quando il magistrato arriverà al sodo, salendo di livello dagli amici del ministro al ministro stesso, il ministro sosterrà che il pm lo fa perché ce l’ha con lui. E, col gioco delle tre carte, riuscirà a convincere qualche alto magistrato a scambiare le cause con gli effetti e a scippare l’indagine al pm per “incompatibilità”. Come se fosse il pm ad avercela col ministro, e non il ministro ad avercela col pm. Si chiama “guerra preventiva”, e non l’ha neppure inventata Mastella. L’aveva già teorizzata Mao: “Colpirne uno per educarne cento”. Funziona.”

Marco Travaglio

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

DE MAGISTRIS E D'AVANZO

da Paola Bensi

Per chi avesse tempo e voglia di leggere qui ci sono l'intervista a De Magistris e l'articolo di Giusseppe D'Avanzo, tutt'e due dal sito di Repubblica.

 

RIFERIMENTO 22/10/2007

72 ORE

da Emilio Pierini

Romano Prodi, ed Eugenio Scalfari con i suoi editoriali, stanno denunciando che è in atto una compravendita di senatori che causerà inevitabilmente la fine dell’esecutivo. Insomma, per loro, il governo ha agito per mezzo di chi ne fa parte in maniera sempre corretta e se sarà mandato a casa la colpa è di Berlusconi che compra parlamentari. Io ogni giorno, mi guardo indietro di 72 ore ed esamino cosa ha fatto il governo in questo arco di tempo. Ad esempio se lo faccio ora penso :
a) ha manifestato contro se stesso ricordando a sé stesso che deve rispettare il programma;
b) ha messo in discussione l’esistenza e la sopravvivenza dei blog, vale a dire di un’agorà mediatico/democratico;
c) grazie all’azione di un proprio ministro ha costretto il capo della procura di Catanzaro a togliere l’inchiesta al PM che indagava contro lo stesso ministro.
Ma se cade…. è per colpa di Berlusconi.

 

RIFERIMENTO 23/10/2007

VEDI MASTELLA

Carta Canta – Marco Travaglio www.repubblica.it (grazie a Emilio Pierini)

"In nessun Paese come nell'Italia dell'ultimo quinquennio si è assistito ad un così intenso, spregiudicato ed arrogante attacco alla libertà e all'autonomia della giurisdizione. Attacco che si è verificato sia direttamente, con la tendenza a burocratizzare la figura e il ruolo del magistrato, sia indirettamente, attraverso numerose leggi finalizzate alla tutela di interessi personali che hanno stravolto e lacerato il concetto stesso di legalità (...). Riacquistato l'indispensabile clima di libertà, autonomia ed indipendenza - senza il quale né la magistratura né l'avvocatura possono operare proficuamente - il primo obiettivo da realizzare è una giustizia efficace e tempestiva"
(Dal programma elettorale dell'Unione "Per il bene dell'Italia, aprile 2006)

 

RIFERIMENTO 24/10/2007

MASTELLA

da Antonio Leonforte, Roma

Questo omino piccolo piccolo fa i suoi calcoli: al voto subito e con il centrodestra, poco importa che l'Italia vada in malora. "Se faccio schifo posso anche andarmene", ha dichiarato in un rigurgito di consapevolezza. Il caso De Magistris sembra sollevato ad arte per far cadere il governo e andare alle elezioni con la attuale legge elettorale. Ma a volte succedono i miracoli, e chissà che il PD non ne faccia uno. Sogno un Mastella, politicamente azzerato. Posso?

 

  1. 24/10/2007

PACCHETTO SICUREZZA

da Vittorio Grondona – Bologna

Cosa potremmo aspettarci da un “pacchetto di sicurezza” che anziché sconfiggere le cause del disagio dei cittadini causato dalla tragica consapevolezza che ormai è finita l’era del quieto vivere, si limiti a praticare solo terroristiche misure repressive? Che se ne fanno le Istituzioni locali dei “maggiori poteri” in un Paese poi in cui un normale processo si esaurisce in un periodo medio di cinque anni? Dove non ci sono galere sufficienti per contenere i delinquenti in progressiva prevedibile indecente crescita con l’applicazione delle nuove discipline previste? Dope si ricorre ad incoscienti non pianificati indulti per svuotare le carceri strapiene? E’ di oggi la notizia di un disoccupato salvato dalla polizia: "Ho perso tutto. Non ho più soldi né lavoro. Posso solo rubare o morire…” Ero disperato e pieno di vergogna". Gli agenti l'hanno fermato prima che si gettasse nel Po…

 

  1. 25/10/2007

IL PADRETERNO

da Vittorio Grondona – Bologna

 

RIFERIMENTO 23/10/2007

STASERA SARO' IL PADRETERNO

Sulla 7, in Bombay, alle 23. Temo il peggio. (csf)

 

RIFERIMENTO 23/10/2007

STASERA SARÓ IL PADRETERNO /2

da Pier Franco Schiavone

Che Tu te la mandi buona! Ma attento a non entrare in conflitto di competenza con Otelma.

 

RIFERIMENTO 24/10/2007

STASERA SARÓ IL PADRETERNO /3

da Silvia Palombi

Rientro a casa verso mezzanotte e mezza con un solo desiderio, vederLO! (mica vero, bramavo il materasso ma non diciamoglielo che ci rimane male). E LO vedo! un dione forse un po’ ingessato, annoiato, forse un po’ distratto, neghittoso a tratti. Proprio come ci si immagina uno dell’età di dio con tutto il daffare che ha. E bravo csf.

 

RIFERIMENTO 24/10/2007

IN BOMBAY

da Muin Masri

Alle 23! E’ troppo presto per certe cose e troppo tardi per il mio povero corpo. Come era vestito il Padreterno? Ha bucato il video?

 

RIFERIMENTO 24/10/2007

IN ATTESA DELL'APPARIZIONE

da Isabella Guarini

Caro CSF, ieri mi sono alzata di buon mattino, alle cinque, per fare tutto quanto dovevo ed essere libera di fare un riposino pomeridiano, a cui non sono avvezza, dovendo resistere fino alle 23,30 in attesa dell'apparizione di CSF nelle vesti di Padreterno in Bombay sullaTv7. È stato un vero atto di fede.

 

RIFERIMENTO 26/10/2007

BOMBEI

da Dan Galvano, Basilea

Siamo alle solite. Là succedono cose e da qua non posso far nulla. Passeggiate, libri, reunions. Ora il cazzeggio con Boncompagni. E io mo' sto programma dove lo vedo? Ma potro' mai perdermi il Padreterno dalle sembianze sabelliane? Oh mon Dieu, che lo facciamo un podcast almeno stavolta per i poveri cristi che non possono ascoltare il tuo verbo?

 

CLICCA QUI PER GUARDARE ALCUNE FOTO DELLO SHOW BOMBAY

 

  1. 27/10/2007

TRA UN ANAGRAMMA E L’ALTRO…

da Vittorio Grondona - Bologna

Amleto… Peres… Gli anagrammi sono davvero curiosi… Spronare la sinistra non è peccato. E’ un dovere sacrosanto di tutti coloro che vogliano mantenute le promesse del programma elettorale. Quelli che si lamentano di questo stravagante governo sono per lo più quelli della vera sinistra che non voteranno mai per il ritorno del Cavaliere. Il pericolo del salto sta al centro tra i saltimbanchi ex democristiani, socialisti, radicali. L’Italia dei Valori per ora non ce lo metto nel branco degli opportunisti, perché più del suo ipotetico tradimento mi fa paura la sua completa mancanza della diplomazia politica. Secondo me si comporterebbe nello stesso modo anche con la destra. Forse è anche per questo che Franca Rame medita di lasciarlo.

 

NOVEMBRE 2007

 

  1. 3/11/2007

UN CONSIGLIO DA AMICO

da Vittorio Grondona – Bologna

Gentile signor Emilio Pierini, le consiglio di leggere Liberazione per avere notizie fresche eventualmente da virgolettare. Il Corriere della Sera è un grande giornale, ma non credo che gli competa riportare tesi altrui, peraltro non completamente chiare da farle perfino immaginare, per esempio, che Liberazione “sarebbe per la proliferazione incontrollata di campi Rom”. Prima di fare leggi “bomba” come il “pacchetto giustizia”, bisognerebbe avere l’umiltà di farsi i conti in tasca e di conseguenza pianificare gli interventi. Mi dica lei con quali soldi si potranno rimpatriare i delinquenti di altri Paesi comunitari o non, e, come pretenderebbe Fini, anche gli stranieri che non dimostrino di avere mezzi e lavoro per garantire una legale permanenza in Italia? Quali controlli ci saranno nel nostro territorio e alle frontiere? Crede forse che le persone abbiano scritto in faccia che sono delinquenti o clandestini senza lavoro? (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 2/11/2007

LIBERAZIONE... DA RIFONDAZIONE

da Emilio Pierini

Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista, a quanto riferisce il Corriere si sta chiedendo, e sottopone la problematica ai propri lettori, se sia il caso di rimanere in questo governo visti i comportamenti ambigui di Dini, la mancata autorizzazione alla Commissione di inchiesta sul G8 e le politiche da Far West che l’esecutivo vorrebbe esercitare per mezzo del pacchetto sicurezza su esplicito input del Sindaco di Roma, Segretario del Pd ed organizzatore di festival del cinema. Politiche da far west le definisce. Liberazione immagino sarebbe per la proliferazione incontrollata di campi Rom. Ecco, lasciatemelo dire; speriamo che finalmente, con un gesto di coerenza, Rifondazione lasci l’esecutivo. Non se ne può più di questo “ma-anchismo” cui Prodi e gli Italiani sono costretti. E’ l’ora delle scelte. O si hanno gli attributi per farle o si chiudono i battenti.

 

  1.   4/11/2007

AFFARE FATTO

da Vittorio Grondona – Bologna

D’accordo, signor Rocchino. Si dia da fare perché il caro “sceriffo” sia chiamato a Genova col consenso popolare per legiferare in prospettiva addirittura con più poteri. Molti bolognesi ne sarebbero felici. Si informi meglio, comunque, dei perché delle contestazioni della sinistra alle (poco) “apprezzate” azioni del severo sindaco, appioppato con prepotenza mediatica ai bolognesi dai DS che non avevano il minimo interesse ad accogliere un personaggio così scomodo all’interno della loro casta nazionale. Là sì, ne sono sicuro, avrebbe fatto davvero la differenza. In meglio naturalmente. Infine, Cofferati si è guadagnato sul campo l’appellativo di “sceriffo” per la sua testarda convinzione che il personalissimo concetto di legalità praticato nel territorio sia stato l’unico inappellabile metodo giusto per il bene e la sicurezza di una comunità cittadina e non per la demolizione dei campi nomadi, fra l’altro non supportata, nel caso specifico, da predisposte alternative logistiche più umane. Diverse dal ghetto, voglio dire.

 

RIFERIMENTO 3/11/2007

AVEVA RAGIONE COFFERATI "LO SCERIFFO"

da Vincenzo Rocchino, Genova

L'opera di sgombro , a Bologna, degli accampamenti non autorizzati di "nomadi", di qualche anno, fa suscitò le rimostranze di molte parti politiche, il silenzio della maggioranza e la rottura con la PRC; la Lega Nord gli espresse il proprio plauso conferendogli la tessera di «aspirante leghista» in omaggio ad un «ravvedimento, sia pure tardivo». Drastica fu la posizione di Fini che bollò quella di Cofferati come una pura «operazione mediatica» perché, diceva, «l'illegalità a Bologna è aumentata» (Cofferati è Sindaco dal 14 giugno 2004) e i fatti qui sopra riportati, si sono verificati nell'ottobre 2005,a seguito dei quali, Cofferati, si guadagnò l'appellativo di "Sindaco Sceriffo"; ce ne fossero...

 

RIFERIMENTO 5/11/2007

AFFARE FATTO /2

da Vincenzo Rocchino,Genova

La legalità non può mai essere "personalissima"; è legale solo e soltanto, quanto è previsto dalla legge scritta nei codici. Cofferati si è mosso solo, e soltanto, entro i limiti consentitigli da quelle leggi. Caro Grondona, non capisco la sua reazione; qui a Genova, mi creda, oggi si vive una città completamente diversa (in peggio naturalmente). Qualcosa è stato trasmesso dai TG della RAI-TV. Che Cofferati vi sia stato "imposto", come lei afferma, cosa c'entra con la questione di cui si parla? Infine, lo hanno votato i bolognesi, o sbaglio?

 

  1. 5/11/2007

A PROPOSITO DI ROSSO

da Vittorio Grondona - Bologna

Rosso Antico era un aperitivo, prodotto dalla Buton, ed ormai da diversi anni non più in commercio. Resta comunque in memoria il motivetto a due voci, con botta e risposta che faceva: "Rosso Antico il principe degli aperitivi si beve in coppa!". "In coppa?". "In coppa!". La sinistra di Nenni fu ironicamente chiamata “rosso antico” in una battuta di Macario improvvisata durante una delle sue straordinarie irripetibili commedie musicali al Teatro Duse di Bologna… Che io ho visto, naturalmente, dalla seconda galleria.

 

RIFERIMENTO 3/11/2007

DI ROSSO IN ROSSO

da Isabella Guarini

Caro CSF, c'era il Rosso Bandiera, c'è il Rosso Ferrari , il Rosso Valentino, ora anche il Rosso Trevi e il Rosso CSF. A Piedi , naturalmente!

 

RIFERIMENTO 4/11/2007

ROSSO TIZIANO

da Rino Olivotti

Una piccolissima chiosa alla signora Guarini: esiste il rosso Tiziano, è in vendita come vino, come gadget, come grappa, come foulard ecc. Ma sopratutto, mirabili, alcune delle sue opere migliori visibili in parte a Belluno ed in parte a Pieve di Cadore,
nella casa natale, diventata museo. Vale la pena di farsi un giretto. In questi giorni le Dolomiti - vero Claudio ? - sono uno spettacolo imperdibile. Almeno quanto ieri sera il nostro capataz rosso e bianco (!) in tv. Ma non potevano fargli finire il discorso? Saluti a tutti dal Cadore.

 

  1.  6/11/2007

AFFARE FATTO / 3

da Vittorio Grondona - Bologna

D’accordo signor Rocchino “legale è legale e basta”. Non la voglio però tenere troppo lunga. Finiremmo nell’anno del mai. Peccato che l’Università non abbia recepito il suo principio assoluto del significato di legale e continui a sfornare laureati in giurisprudenza. Se tutto fosse davvero così chiaro, che ci stanno a fare gli avvocati? Forse ci sono arrivato: la legalità va applicata in tutte le direzioni e non solo dove e quando fa comodo a chi detiene il potere o a chi fa di professione il ricco furbo... Sì, deve essere proprio così! Anche Berlusconi è stato votato contro la mia personale volontà, pertanto, mio malgrado, l’ho dovuto sopportare al Governo per cinque lunghissimi anni. Sto sopportando le stesse pene con Cofferati… Che ci posso fare? Per dimostrale tutta la mia comprensione le auguro di trovare un sindaco altrettanto bravo anche per la sua città. Infine, e poi mi taccio, nessun bolognese aveva in mente Cofferati come sindaco… Qualcuno l’ha prepotentemente suggerito…

 

  1. 7/11/2007

ADDIO A ENZO BIAGI

da Vittorio Grondona – Bologna

Della vita di Enzo Biagi vorrei dire del piacere del suo impeccabile giornalismo. Della sua serena morte medito solo con tanta tristezza.

 

RIFERIMENTO 6/11/2007

ENZO BIAGI

da Andrea Marchesi

Enzo Biagi è morto. E io mi sento un po' più povero.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE LE NEWS DI "LA REPUBBLICA" DI ADDIO A ENZO BIAGI

 

RIFERIMENTO 7/11/2007

ENZO BIAGI AL TG5, QUANDO SI DICE L'EUFEMISMO

da Alessandro Robecchi, www.alessandrorobecchi.it

Commemorare un italiano con la schiena dritta come Enzo Biagi è difficile per tutti. Il coccodrillo, si sa, non è una cosa semplice, mai. Tra le parole più o meno retoriche e più o meno sincere sentite e pubblicate in questi giorni, spicca però un eufemismo un po’ ridicolo, contenuto nel ritratto che al grande Biagi ha dedicato il Tg5 (edizione delle 20 del 6 novembre 2007). Il servizio era firmato da Desideria Cavina, e lanciato da studio dal direttore Clemente Mimum.
Ecco come ha descritto il Tg5 la censura subita da Biagi e il famoso editto bulgaro:
"Seguono gli anni più difficili: la perdita della moglie e di una figlia adorata, lo stop alla collaborazione con la Rai per le note polemiche con il governo di centro-destra, il cuore molto malato".
Le note polemiche, lo stop alla collaborazione. Quando si dice l’eufemismo.

 

RIFERIMENTO 7/11/2007

CIAO BIAGI

da Silvia Palombi

Tomo tomo, cacchio cacchio, come avrebbe detto il principe de Curtis, ha preso posto nel cuore e nelle coscienze di tantissimi italiani e l’ha mantenuto saldamente. Mai strillando, estraendo sempre il nocciolo dalle cose, pungendo regolarmente, in bel modo; con quell’aria serafica da zia arsenico e vecchi merletti che in famiglia non riusciva a farla star zitta nessuno. Adesso in tanti ad essere tristi, compreso Mieli che ricorda addolorato l’amico e maestro. Quando l’amico e maestro fu buttato fuori dalla Rai forse Mieli aveva la faringite e l’otorino gli aveva detto di parlare il meno possibile e a bassa voce.

 

  1. 10/11/2007

AFFARE FATTO / 5

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro signor Rocchino le chiedo scusa di non avere interpretato come avrebbe desiderato lei la frase originaria che ha scritto. Tolgo volentieri la mia interpretazione e quindi la consideri sostituita in toto dalla sua: “La legalità non può mai essere "personalissima"; è legale solo e soltanto, quanto è previsto dalla legge scritta nei codici”. Davvero non riesco ancora a capire dove stia la diffenza con la mia frase di sintesi: “legale è legale e basta”, ma questo probabilmente è solo un mio problema. Sistemato quell’imperdonabile errore interpretativo, non cambio una virgola di quanto ho scritto di seguito per argomentare il mio pensiero sulla legalità applicata nel verso più facile e comodo del più forte. Lu cani muzzica sempri a lu strazzatu…

 

RIFERIMENTO 8/11/2007

AFFARE FATTO /4

da Vincenzo Rocchino,Genova

E no, caro Grondona, non può addebitarmi frasi mai pensate, quali: "legale è legale e basta"; la frase da me scritta è: "La legalità non può essere mai "strettamente personale"; è legale solo e soltanto, quanto è previsto dalla legge. Cofferati si è mosso solo, e soltanto, entro i limiti consentitigli dalla legge." Che mi pare un tantino diversa.

 

  1. 14/11/2007

AFFARE FATTO / 7

da Vittorio Grondona – Bologna

Caro Rocchino, sono d’accordo. In sostanza con tutte le mie logorroiche chiacchierate volevo sottolineare che la legalità applicata solo secondo le convenienze non può essere definita vera legalità. Per esempio, se con un’azione di per sé legale si provocasse come risultato il compimento ineluttabile di un’illegalità, sul corretto significato di legalità si sarebbe fatta davvero una pericolosa confusione.

Possiamo considerare le reciproche posizioni sufficientemente chiare e andare oltre?

 

RIFERIMENTO 12/11/2007

AFFARE FATTO /6

da Vincenzo Rocchino,Genova

Caro Grondona, non crede che dire: "legale è (solo ciò che è) legale e basta", oltre che corretto, risponde a verità checchè ne pensiamo? Sulla legalità applicata, invece, sappiamo entrambi che si applica per i poveri, e si interpreta per i ricchi.

 

  1. 14/11/2007

SENTITE CONDOGLIANZE AI FAMIGLIARI DI GABRIELE SANDRI

da Vittorio Grondona - Bologna

A volte penso: se quel proiettile avesse colpito me, non tifoso, ma occasionale viandante momentaneamente in sosta presso un’area di servizio lungo l’autostrada, si sarebbe ugualmente dato il via al casino che è successo per l’Italia a seguito dell’informazione frettolosamente divulgata che la polizia aveva ucciso un tifoso o si sarebbe data la semplice notizia che era successa una disgrazia a causa di un maledetto errore? Io sono del parere che certe notizie debbano essere date con le molle. Non è mai opportuno in una società condire le notizie che riguardino campi delicati. Un condimento sbagliato o anche solo impreciso potrebbe far nascere una guerra nel nostro palato. Nel caso specifico si è dato il via ad un evento mediatico di proporzioni gigantesche e incredibilmente fruttuose per le tasche dei “giornali”, senza pensare minimamente alle tragiche conseguenze, peraltro del tutto prevedibili.

 

RIFERIMENTO 12/11/2007

HO UN SOGNO

da Silvia Palombi

Che tutti i calciatori del mondo si mettano in sciopero finche' le tifoserie non giurano di non fare piu' stronzate. Forse vivo sulle piante ma ritengo che con le palate di soldi che intascano anche se saltano tre o quattro partite non succede niente. Dovevano sospenderle tutte le partite, sospendere il campionato. Comunque ogni volta che si verifica una tragedia come quella di stasera mi chiedo come fanno a giocare con la pietra di un morto nel cuore.

 

RIFERIMENTO 12/11/2007

TIFOSO UCCISO

da Dan Galvano, Basilea.

E' stato un incidente. Punto. Nonostante qualcuno pensi che il fenomeno noto in fisica come "effetto Kennedy" si sia manifestato ancora una volta. Pittosto adesso Francesco Storace si trova nella difficile posizione di dover capire se rinunciare ai voti dei fascisti tra le forze dell’ordine o a quelli dei fascisti tifosi della lazio.

 

RIFERIMENTO 13/11/2007

BALISTICA

da Bruno Stucchi

Qualcuno puo' spiegarci come e' possibile che un proiettile vagante (anche se calibro .38) a 60 metri riesca non solo a rompere un lunotto (facile) ma avere ancora energia residua per uccidere una persona?

Che cosa è che sospetti? Che sia morto di malaria? (csf)

 

RIFERIMENTO 13/11/2007

I SOGNI DELLA PALOMBI

da Pino Granata

La Palombi si domanda un po' demagogicamente come si fa a giocare a calcio con la pietra di un tifoso morto nel cuore.Se tutti ragionassimo in questo modo troppe cose dovremmo domandarci. Per esempio come facciamo a guidare la nostra auto pensando che ogni giorno centinaia di persone muiono in incidenti stradali. E come facciamo a mangiare in dispendiosi ristoranti pensando che centinaia di migliaia di persone muoiono di fame: Perchè spendiamo miliardi di euro per vestirci quando miliardi di persone non riescono neanche a coprirsi,. E via di seguito...Così va il mondo cara Palombi.

 

RIFERIMENTO 14/11/2007

BALISTICA/2

da Federica Pirrone, Milano

Un proiettile vagante, nel caso specifico non di una calibro 38, ma di una calibro 9x21 in uso obbligatorio alle forze dell'ordine, può rompere lunotti e uccidere persone anche ad una distanza superiore a 300 mt. Questo perché blindato e perforante.

 

RIFERIMENTO 14/11/2007

TIFOSO UCCISO /2

da Pier Franco Schiavone

È stato un incidente, punto? Uno spara ad altezza uomo uccidendo un povero ragazzo e mettiamo un punto? Siamo impazziti? Non c’è la colpa, non c’è il dolo eventuale perché non c’era la necessità di porre in essere quella condotta, non c’è la legittima difesa, questa volta non c’era un estintore nelle mani di Gabriele, si è trattato di dolo diretto, non occorre essere Maigret per capirlo, e l’agente avrebbe dovuto essere arrestato perché potrebbe inquinare le prove. Se poi chi ha sparato è pazzo, si curerà, ma l’omicidio è volontario.

 

RIFERIMENTO 14/11/2007

SOSPENDERE I GIOCHI

da Isabella Guarini

Caro CSF, sin dall'antichità gli scontri negli anfiteatri erano terribili e imponevano provvedimenti drastici. Come ho ascoltato nella trasmissione A parole mie su Radio1 di Umberto Broccoli, nel quarto secolo avanti Cristo gli scontri tra Pompeiani e Nocerini furono così violenti da far sospendere i giochi per dieci anni. Potrebbe ritornare utile la lezione della storia e far sospendere le guerre calcistiche odierne a tempo indeterminato.

 

RIFERIMENTO 14/11/2007

IO SOGNO RISPETTO

da Silvia Palombi

Caro Granata guidare sapendo che muoiono in tanti dovrebbe portare a usare prudenza e non manca di rispetto a nessuno. Vivo in maniera morigerata, non amo i ristoranti dispendiosi, non spenderei miliardi per vestirmi neanche se li avessi e sono convinta che se si riducono i consumi le cose vanno meglio per tutti. Ma vestirsi e mangiare si deve. Qui si parla di una cosa che si chiama gioco del calcio. Ritengo che sospendere il campionato sarebbe stato doveroso, un atto di rispetto per la morte inconcepibile di un ragazzo e il dolore a tenaglia dei suoi cari e di tutti noi Sono tra coloro che trovano il calcio il gioco piu' bello del mondo, ma di gioco si tratta, non di necessita'. E continuo a non capire: come fai a giocare con la pietra di un morto sul cuore?

 

  1. 16/11/2007

CIAPA CIAPA AL MARUCHEIN

da Vittorio Grondona – Bologna

Mi dispiace constatare che la legalità interessi così poco in questo blog. Limitarla poi ad opinioni personali senza ragionarci sopra è davvero il colmo. Chi ci governa continua a fare decreti e proporre leggi severissime in nome della sicurezza. Pura illusione per i gonzi che ci credono… Non è infatti un segreto che allo stato attuale in Italia quei decreti e quelli future leggi non potranno essere praticamente attuati. Qualche povero cristo pagherà sicuramente, ma la grande delinquenza la farà ancora franca e la sicurezza, come è prevedibile, andrà a farsi benedire come sempre. Nel frattempo i più poveri dovranno fare i salti mortali per rimanere onesti mentre le banche e la confindustria diventeranno sempre più ricche. Chi è più legale, Robin Hood o lo sceriffo di Nottingham? Il Passator Cortese (Stefano Pelloni) o lo Stato Pontificio che dominava la Romagna dove la povera gente era obbligata a lavorare duramente per padroni ricchi ed incapaci in cambio di poche cose? Quello che serve è maggiore giustizia, ma la giustizia è tabù per le caste del nostro Paese.

 

  1. 27/11/2007

AFGHANISTAN – CELENTANO, VISTI DALLA TV

da Vittorio Grondona – Bologna

La creazione a tavolino di eroi tragicamente colpiti da avverso destino, messo comunque nel drammatico conto di strategie politiche perverse, favorisce la continuazione dell’assurda missione di pace (eterna) in Afghanistan. Il mistero ampliamente pubblicizzato che arieggia ad arte intorno allo show di Celentano favorisce il successo di una trasmissione televisiva e la vendita del nuovo disco del molleggiato. Dopo Natale tutto è destinato a svanire in una bolla di sapone.

 

RIFERIMENTO PER MEMORIA  24/11/2007

Nota di Vittorio Grondona.

Strage a Kabul. Kamikaze contro i soldati italiani. E’ di dieci morti, fra i quali il Maresciallo Capo Daniele Paladini di anni 35 del 2° contingente italiano pontieri di Piacenza, il tragico bilancio di un attacco suicida alle porte di Kabul (Afghanistan). Fra le vittime anche sei bambini. Il 2° contingente Pontieri di Piacenza aveva l’incarico di presidiare la zona dell’inaugurazione di un ponte a nord di Kabul. Il tempestivo e coraggioso intervento dei soldati italiani all’avvistamento del kamikaze imbottito di tritolo ha scongiurato una ben più grave tragedia. Il Maresciallo Capo Daniele Paladini, nativo di Lecce, lascia la moglie Alessandra e la figlioletta Ilaria di cinque anni appena.

Sentite condoglianze ai famigliari del coraggioso Maresciallo Capo Daniele Paladini.

 

 

  1. 28/11/2007

COMPLICATE MEDITAZIONI SU BOMBAY

da Vittorio Grondona - Bologna

Bombay rappresenta in burla il falso della vita. Ovvero il contrario della realtà. Io almeno lo interpreto così. Non mi è sembrato di avere notato rappresentazioni di vecchi sporcaccioni che ricattano caste Susanne per abusare di loro. Anzi, anche qui è vero il contrario: si è visto infatti una vera bellissima fanciulla mentre, candidamente nuda, serve una bibita all’anziano falso Cardinale sotto gli occhi falsamente indifferenti degli altri falsi ospiti. A me, per esempio non è mai successo un fatto del genere… Nel caso mi succedesse avrei bisogno in quel momento di un pizzicotto rivelatore della verità. Il falso candidamente manifesto fa sempre sorridere, mentre il vero fa spesso piangere quando si scoprisse che in realtà era falso.

 

RIFERIMENTO 27/11/2007

UN ELOQUENTE SILENZIO

da Serafino Brighenti

Temevo una marea di sdilinquimenti bloggisti a riguardo della partecipazione di CSF a Bombay. Invece, fortunatamente, quasi non se ne parla. Sarà per non incorrere in bestemmie verso il "padreterno"?

 

RIFERIMENTO 27/11/2007

PRESENTAZIONE A PIEDI

da Isabella Guarini

Caro CSF, è sbagliato attendersi la folla in delirio per la presentazione di un libro che parla di un'avventura per pochi. Le metropoli sono afflitte dal traffico e non si sa come liberarsene. L' andare a piedi è considerato una cura prescritta dal medico, per cui nessuno la sceglie spontaneamente. Penso che non si sia ben compreso il valore del blog di CSF che riunisce persone da ogni dove, ma che materialmente non possono incontrarsi. Perciò CSF simula una presenza sovrumana quella che in arte è il Deus ex Machina. Mi piace di più di Padreterno. A me Bombay sembra un revival di vecchi libertini e caste Susanne.

 

  1. 28/11/2007

PENSIONI, QUESTE SCONOSCIUTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Caro CSF. Ancora non riesco a capire perché sul blog non si voglia parlare delle pensioni e del protocollo che i sindacati e la confindustria hanno imposto al Governo prima col loro stranissimo e contestabilissimo referendum e poi con le successive minacce di crisi del soliti On. Dini e On. Mastella. Secondo me tutti dovrebbero aprire gli occhi sui particolari delle notizie che riguardino questo delicatissimo settore e darsi da fare per difendersi dalla prepotenza di chi osa addirittura definirsi impropriamente difensore della classe operaia, notoriamente la più debole del Paese e quindi facile preda degli avvoltoi che li sfruttano.

 

DICEMBRE 2007

 

  1. 1/12/2007

LE GRANDI RISPOSTE

da Vittorio Grondona - Bologna

Siccome ci dimentichiamo non solo di Casini, ma anche di tantissimi altri, il conflitto di interessi non si farà mai.

 

RIFERIMENTO 30/11/2007

LE GRANDI DOMANDE

da Pier Franco Schiavone

Avete presente chi è Caltagirone (editoria, finanza, costruzioni, ecc..)? Allora perché quando si parla di conflitti d’interessi dimentichiamo Casini?

 

  1. 2/12/2007

E FU COSI’ CHE SE FUMARONO IL TFR

da Vittorio Grondona - Bologna

Siccome non riesco a scrivere quello che penso sul TFR in 500 in battute, vorrei fare almeno sapere che non sono d’accordo sulle opinioni riportate di Tito Boeri e Francesco Giavazzi (non Gavazzi) in merito alla contabilizzazione dei soldi carpiti “da subito” ai lavoratori con una furbata pazzesca di marchio sindacale/governativo. Sono soldi veri quando entrano e saranno veri (forse) quando usciranno fra trent’anni se ce ne saranno rimasti. Due diversi momenti di contabilizzazione, quindi. Caro Paolo Beretta, i soldi sono al sicuro, anzi troppo al sicuro in quanto il lavoratore che si licenziasse o fosse licenziato prima della pensione, non beccherà in anticipo più nemmeno una lira per gli anni di lavoro svolti fino al momento della sua prematura disoccupazione. Non avrà ancora raggiunto l’età giusta… Nel frattempo tiri pure la cinghia fino alla prossima assunzione.

 

RIFERIMENTO 28/11/2007

SAREBBE POSSIBILE ?

da Emilio Pierini

Sarebbe possibile ricordare ai soliti noti di questo blog a corto di memoria che se è vero che Berlusconi ci ha propinato legittime suspicioni e riduzioni di prescrizioni per salvarsi il culo l’attuale Ministro della giustizia ha usato scorciatoie più efficaci trasferendo giudici che lo indagavano ? Sarebbe possibile ricordare a chi insultava Tremonti per le cartolarizzazioni che TPS con la finanziaria dell’anno scorso ha cartolarizzato il mio Tfr consegnandolo nelle mani dell’INPS e classificandolo come partita attiva nel bilancio statale ? Sarebbe possibile ricordare a chi insultava Berlusconi delle false diminuzioni delle tasse che con questa finanziaria diminuiscono l’Ires e l’Irap per le imprese ma l’operazione avviene a costo zero in quanto viene rimodulato l’imponibile ?

 

RIFERIMENTO 28/11/2007

SAREBBE POSSIBILE/2

da Paolo Beretta

Sarebbe possibile ricordare a Pierini che i trasferimenti di Mastella erano così in malafede da essere stati confermati anche dal CSM ? Sarebbe possibile ricordare a Pierini che le "cartolarizzazioni " di TPS non hanno indebitato lo Stato come quelle di Tremonti, che voleva vendere il Colosseo, ma hanno salvato il mio TFR dalle grinfie di industriali quantomeno incapaci, se non disonesti ? Sarebbe possibile ricordare a Pierini che evidentemente "costo zero" non vuol dire che le tasse non calano, dato che l'ISAE prevede che con questa finanziaria, al netto del bonus per gli incapienti , risulterebbero complessivamente avvantaggiate approssimativamente 21 milioni di famiglie, circa l'85% del totale, con un beneficio medio familiare di 177 euro annui.

 

RIFERIMENTO 29/11/2007

SAREBBE POSSIBILE?/2

da Claudio Urbani

Rinfrescare le nefandezze di Berlusconi con le eventuali nefandezze di questo governo, non significa affatto rivalutare le prime: come erano rimangono. Solo una annotazione sul TFR. Si può scegliere di metterlo in un fondo pensione, se non si gradisce lasciarlo all'INPS e poi ritrovarselo. Purtroppo a tanti lavoratori, che magari hanno lavorato in  una impresa per trenta anni e poi fallita, con il proprietario milionario all'estero, non è rimasto né INPS né fondo pensioni!

 

RIFERIMENTO 29/11/2007

UNO CONTRO TUTTI

da Emilio Pierini

Visto Claudio ? Basta poco per ravvivare il blog. Spari una qualche parvenza di cazzata che questo governo ha compiuto ed ecco che i soliti noti si inalberano, scalpitano, si assurgono a detentori di tutte le verità. Verrebbe da chiedersi come mai l’anno scorso Francesco Gavazzi e Tito Boeri definirono lo scippo del TFR (sul quale Beretta fà molta confusione) come un “trucco contabile”. Così come verrebbe da chiedersi del perché se 177 euro li regala un governo di centro destra sono buoni per andarsi a fare una pizza ogni tanto, mentre se li regala un governo di centrosx diventano base per far ripartire l’economia. Oppure verrebbe da chiedersi come mai Rifondazione Comunista e tutta la sinistra unita si siano stufati di mangiare questa misera sbobba e chiedono verifiche di governo. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 30/11/2007

BOERI, GIAVAZZI ED IL TFR

da Emilio Pierini
 
TITO BOERI (Repubblica e La Voce.info) - 21/03/2007
Come abbiamo ampiamente discusso in autunno, quella sul Tfr resta la vera misura "impresentabile" della Finanziaria per il 2007. Un debito per le imprese che si trasforma in un’entrata dello Stato: secondo la stampa finanziaria internazionale un trucco di bilancio e di finanza creativa che molto è costato, in termini di immagine e credibilità, al nostro paese. Lo stesso ministero riconosce che l’intervento concorre ad aumentare la pressione fiscale, e la sua entità rappresenta un chiaro rischio di attuazione per il 2007.

Francesco Gavazzi – (editoriale Corriere della Sera) - 02/10/2006
Tra le nuove entrate la Finanziaria iscrive 5 miliardi che deriverebbero dal trasferimento all'Inps di una quota del Tfr. Mi stupisce che il Consiglio dei ministri abbia firmato questo provvedimento che può apparire come un trucco contabile: si chiama entrata l'accensione di un debito verso i lavoratori dipendenti.

 

RIFERIMENTO 30/11/2007

DOMANDE, DOMANDE

da Paolo Beretta

Pierini, io non faccio nessuna confusione sul TFR: la sostanza è quella. Il TFR viene conferito in INPS invece che restare in azienda. Per tutto il resto, per il lavoratore non cambia nulla salvo che, in caso di fallimento, i soldi del TFR sono al sicuro. Gavazzi e Boeri hanno scritto cose altamente opinabili. Sono un dipendente, mi sono interessato molto e da tempo alla questione e come funzionano le cose lo so. Non mi ricordo che Silvietto abbia mai fatto guadagnare a nessuno 177 euro, durante i suoi cinque anni. tranne a se stesso, con qualche zero in più. Fa bene la sinistra a richiedere verifiche. Vale solo ricordare che, nonostante le percentuali bulgare della passata legislatura, più di una volta il governo Berlusconi fu battuto in aula. AL confronto, questo governo è fatto da grandi amiconi. Pierini continua a porsi domande e domande: basterebbe lo sforzo di ragionarci su un pochino da solo su parecchie per averne le risposte, se solamente ne avesse voglia.

 

RIFERIMENTO 1/12/2007

CONTENTI E SCONTENTI?

da Claudio Urbani

Devo dare atto al gent.mo Pierini, di aver fatto una acuta osservazione sul popolo del centrosinistra:" Se 177 € son dati da Berlusconi si è scontenti, ma se dati da Prodi no" Insomma, la stessa cifra li rende infelici o felici. Bisogna allora invidiare il popolo del centrodestra, perché se era felice allora, gli stessi 177 € lo  rende felici oggi!

 

  1. 3/12/2007

PERCHE’ SI VOTA A SINISTRA

da Vittorio Grondona – Bologna

Non è certo il timore del ritorno del Cavaliere che si vota a sinistra a prescindere. Se Berlusconi, per esempio, facesse pure gli interessi dei meno abbienti e non solo i suoi e quelli dei suoi amici, anche i poveracci gli darebbero fiducia, nonostante i suoi innumerevoli conflitti. Supponiamo di essere tutti, poveri e ricchi, davanti ad un pozzo pieno di quattrini col permesso di agguantare tutti quelli che possiamo. Nel nostro Paese succede che i ricchi sono liberi davanti a quel pozzo e possono arraffare a man bassa, mentre viceversa le malvagie politiche hanno legato le mani ai poveri costringendoli a rimanere sempre solo con acquolina in bocca. Ecco perché si vota a sinistra. Perché da quella parte c’è qualcuno che almeno promette di darsi da fare per slegare le mani ai più bisognosi in modo che anche questi ultimi siano messi in condizioni di competere coi ricchi per tentare a pari condizioni di intascarsi qualcosina.

 

  1.  5/12/2007

TENTATIVO DI SATIRA

da Vittorio Grondona – Bologna

L’Associazione bagnini dopo avere esaminato gli elenchi delle comunità montane e la loro reale posizione rispetto al livello del mare, sta valutando l’opportunità di presentatare domanda perché anche la categoria di lavoratori che rappresenta sia inserita fra tali comunità. Il motivo fondamentale della richiesta è l’obbligo che hanno i bagnini di innalzarsi artificialmente sulla spiaggia ad altezze innaturali per vegliare sulla sicurezza dei bagnanti. E’ un paradosso, per carità, ma se fosse vero, non mi sembrerebe poi così lontano dalla realtà che in molti casi interessa in modo ridicolo il nostro bel paese del bengodi per i furbi.

 

  1. 6/12/2007

IPSE DIXIT…

da Vittorio Grondona - Bologna

Boeri e Giavazzi sono sicuramente persone competenti, ma da qui a dire che quello che esce dalla loro mente sia la verità assoluta ce ne corre. Voglio significare in sostanza che democraticamente si può anche dissentire dal loro pensiero. Tengo a precisare che non ho direttamente approfondito le loro teorie, ma mi riferisco solo a quello che è stato riportato in merito su questo blog. La contabilizzazione delle operazioni in denaro può essere semplicifata in estrema sintesi in entrate (incassi) e uscite (pagamenti). Quando si incassa il TFR, il relativo importo va registrato nelle entrate e quando (forse fra trent’anni) si incominceranno a pagare le prime piccolissime rate di restituzione sotto forma di pensione integrata ai lavoratori (fregati), quelle miserie, sufficienti probabilmente solo per comprarsi un pacchetto di sigarette al mese, saranno contabilizzate nelle uscite senza traumi alcuni per le casse dello Stato, in quanto saranno abbondantemente ancora coperte dalla rapina del TFR dei lavoratori di quel periodo.

 

RIFERIMENTO 2/12/2007

TFR E DOMANDE

da Emilio Pierini

Caro Beretta, chi ti scrive lavorando in campo amministrativo, ha ben inteso la misura sul TFR. Prima le aziende accantonavano i nostri soldi, ora i nostri soldi li accantona l’Inps. Spero che non ci sia nessun dubbio sul fatto che i soldi sono appunto sempre nostri e, come tali, non possono essere portati come attività dallo Stato. Come dice Boeri infatti, "si chiama entrata l’accensione di un debito verso i lavoratori". E questo, ti piaccia o no, è un trucco contabile.

 

RIFERIMENTO 3/12/2007

TFR E DEBITI

da Paolo Beretta

Pierini, possiamo vedere la cosa da due punti di vista. Se parliamo a livello concettuale, allora anche i contributi pensionistici sono un debito, visto che al momento del pensionamento dovranno essere corrisposti dall'INPS come, appunto, pensione, così anche una qualsiasi persona che accende un mutuo contrae un debito, ma all'inizio i soldi entrano, da cui il nome di entrata. L'unico modo che avrebbe l'INPS per avere entrate senza debiti sarebbe quello di produrre un utile ma, dato che non è una fabbrica, non può farlo. Quelle che l'INPS chiama entrate, quindi, sono semplici movimenti di cassa. Le aziende devono corrispondere i soldi del TFR all'INPS, quindi nessun trucco. Se invece parliamo a livello contabile, non ho certo la competenza per approfondire la cosa anche se una chiacchierata con chi la competenza ce l'ha, mi ha confermato bene o male il mio punto di vista. Però se in contabilità devo scegliere tra un suo parere (o di Boeri o Giavazzi) e quello di Padoa Schioppa, mi perdoni ma scelgo quest'ultimo. Sia detto assolutamente senza offesa.

 

RIFERIMENTO 5/12/2007

TFR E DEBITI /2

da Emilio Pierini

Beretta, sempre senza offesa, quelli di Boeri e Giavazzi sono senza alcun dubbio pareri “terzi” ed assolutamente competenti.- Schierarsi a prescindere con Padoa Schioppa è l’esplicitazione del suo ennesimo atto di fede (cieco) verso la coalizione che ci governa. Se lei fosse interista, non penso possa pretendere che l’imminente Milan – Inter venga arbitrato da Moratti...
P.S. Non potremmo darci del tu ? Le prometto che non userò mai più neologismi come Berettiano o Pieriniano.

 

RIFERIMENTO 6/12/2007

LA COMPETENZA DI TPS

da Paolo Beretta

Pierini, per il tu va benissimo, anzi. Quanto alla competenza di TPS non nasce dalla fede cieca in questa maggioranza, che di fesserie ne ha comunque combinate sia facendo che, soprattutto, non facendo. La fiducia in TPS, come contabile perlomeno, nasce dal suo curriculum: Direttore Generale per l'Economia e la Finanza della UE, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, Presidente della CONSOB, presente nel CdA della BCE. Per carità, saranno pure bravi Boeri e Giavazzi, ma a confronto di cotal blasone continuo a preferire TPS.

 

  1. 7/12/2007

BERTINOTTI, COERENTE COME SEMPRE…

da Vittorio Grondona - Bologna

Non ci crederete, ma io ero sicurissimo che prima o poi Bertinotti non ce l’avrebbe fatta a starsene zitto. Il PRC per coerenza ha ingoiato il rospo in tante occasioni rimanendo fedele alla coalizione come del resto aveva promesso. Nonostante questo, altri microscopici rospi si sono ingoiati il governo e così il programma elettorale non è stato attuato come stabilito. Ero fiducioso del governo che si era formato anche col mio piccolo contributo (voto), ma presto avevo capito che con l’andazzo intrapreso sarebbe stato difficile arrivare bene alla fine della legislatura. La sinistra (vera) ha provato più volte a spronare l’esecutivo, anche duramente per metterlo in carreggiata, ma l’opportuna iniziativa è stata vanificata da un paio di partitini ballerini, che quando sono in molti per stare larghi potrebbero benissimo riunirsi dentro una cabina telefonica, e quindi purtroppo tutto sta andando storto. Tirando però le conclusioni generali, l’attuale governo è ancora almeno mille volte migliore per il bene sociale di quello precedente delle destre, ignobilmente pesonalizzato. Dare la colpa a Bertinotti, che non ce l’ha con Prodi come ad arte si vuole far credere, ma che ha solo constatato il fallimento del programma del centro sinistra, è davvero il risultato di una cieca osservazione politica, ben organizzata di parte per pianificazioni politiche future che vorrebbero eliminare ogni difesa alla classe lavoratrice.

 

RIFERIMENTO 5/12/2007

BERTINOTTI QUANTO T'AMO

da Mario Pellini

E venne il giorno di Bertinotti, il narciso della politica più amato da Berlusconi! Visto il rischio di caduta del governo,Fini si affretta a lanciare una ciabella di salvataggio a Berlusconi. Un dietro front che ricorda la promessa, non mantenuta, di non bere più neppure un caffè con Bossi.

 

RIFERIMENTO 6/12/2007

BERTINOTTI : UN AMICO PER LA VITA

da Vincenzo Rocchino, Genova

Che sarebbe successo si sapeva da inizio legislatura - iniziata col ricatto - restava da stabilire solo "quando"; e quale momento più favorevole per l'amico nano? La destra si sfascia, bellachioma è costretto a reinventarsi un partito e inseguire gli ex di coalizione che rispondono picche? A sparigliare le carte del gioco sulla nuova situazione politica e ad imporre di forza la propria visibilità, ahimè, è ancora lui, Fausto, mister cachmire, che a questo punto soccorrendo Berlusconi, assume un aspetto vergognoso e indecente, che più vergognoso e indecente non si può.

 

RIFERIMENTO 7/12/2007

L'INOSSIDABILE ALLEANZA BERLUSCONI-BERTINOTTI

da Pino Granata

Ognuno può constatare che ogni volta che il cavaliere si trova in difficoltà , ecco che Cachemire Bertinotti accorre in suo aiuto. Credo, però, che ormai Prodi abbia imparato la lezione e questa volta l'arbiter elegantiurum si dovrà prendere la responsabilità della crisi e spiegare ai compagni operai perchè Berlusconi è meglio di Prodi e Starace meglio di Mastella.

 

RIFERIMENTO 7/12/2007

TEMPISMO

da Massimo Mai

Quando finalmente ho l'occasione di vedere la destra italiana in rotta, tra un insulto e l'altro, ci pensa Bertinotti (e non solo) a dargli una manina.
Coazione a ripetere.

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

CHIARIMENTI

da Biagio Coppola

Sia ben chiaro che chi ha procurato più danni a questo governo non è certo Bertinotti che ha il coraggio di dire pane al pane, ma bensì i professionisti della politica della poltrona a tutti costi. La sinistra, cosidetta radicale, non ha mai fatto mancare il suo leale appoggio governo, ingoiando parecchi rospi che gli sono costati sangue e vconsensi, e in Senato non ha dato preoccupazioni al contrario di quei vili ricattatori, piccoli uomini , esempi di trasformismo come i Mastella e i Dini,gente che rimarrà in piedi con qualsiasi governo e coalizione, personaggi squallidi che hanno contribuito allo scollamento del paese reale dalla politica.
Lo so che CSF ci penserà dieci volte prima di pubblicare questo post, ma se è, come presumo, scevro da rigurgiti censori non lo cestinerà perchè certe cose vanno dette una volta per tutte!

Perché si scrive "perché" non "perchè". (csf)

 

  1. 12/12/2007

LA CENSURA E’ UNA ROGNOSA VERGOGNA

da Vittorio Grondona – Bologna

Quando sono direttamente chiamato in causa io ho l’abitudine di rispondere, sempre peraltro disposto a convincermi di avere sbagliato quando mi confronto con argomentazioni più convincenti delle mie. Vorrei quindi tranquillizzare il signor Paolo Beretta al quale ho cercato di chiarire appunto il mio pensiero sul TFR, come da lui espressamente richiesto sul blog. Purtroppo le mie considerazioni in proposito si sono fermate nel cestino di CSF. Per quanto riguarda la censura subita ancora una volta da Daniele Luttazzi io penso che sia una grossa vergogna la malsana consuetudine, purtroppo molto spinta anche in Italia, della politica vaticana, di quella nazionale e dello strapotere del capitale, padrone assoluto dell’informazione praticamente a spese di tutti noi con cospicui finanziamenti, di chiudere la bocca alle persone pubbliche. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)

 

RIFERIMENTO 5/12/2007

CHIARIMENTI

da Paolo Beretta

Grondona, scusa tanto ma non ho capito un granché del tuo post. Guarda che anticipi e liquidazione vengono corrisposti al lavoratore esattamente come prima, se uno ne ha diritto. La differenza sta nel fatto che a tenere la cassa non è più l'azienda ma l'INPS, punto. Cosa intendevi dire ?

 

RIFERIMENTO 13/12/2007

TFR: THE FINAL REPLY

da Paolo Beretta

Caro Grondona, prendo atto che mi abbia inviato una spiegazione sul TFR e che Claudio abbia sforbiciato. Càpita che succeda, ma d'altro canto come padrone di casa è suo diritto. Vorrà dire che se passo da Bologna, città che mi sarebbe sempre piaciuto visitare, ci chiariremo sul TFR magari davanti ad una buona tazza di caffè, sempre che lei sia d'accordo. Nel frattempo, sulla faccenda Luttazzi mi trovo d'accordo con la sua posizione. Tra uno starnuto ed un colpo di tosse, un saluto a tutti.

 

RIFERIMENTO 8/12/2007

GLI INTOCCABILI E GLI ALTRI

da Carla Bergamo

Tre notizie mi hanno colpitoi: Mastella preoccupato per le sue Libertà (ma lui, quante ne ha? Io ne ho una sola ed è continuamente a rischio), Luttazzi cacciato perchè ha offeso Ferrara (ossia, Ferrara può offendere chi vuole ma la reciprocità non vale) e infine Storace che minaccia Napolitano (anche lui come Ferrara).
Non è cambiato niente dopo Berlusca. Alé.

 

RIFERIMENTO 8/12/2007

DECAMERON

da Alberto Arienti

Ed io mi sono indignato ed ho protestato per uno str... simile? Decameron non mi faceva ridere (umorismo troppo freddo) e mi imbarazzava per il linguaggio da caserma e gli insulti. Ho come l'impressione che Luttazzi volesse provare fino a che punto lo lasciassero fare. Adesso lo sa.

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

HO VISTO IL VIDEO DI LUTTAZZI

da Pino Granata

C'è poco da dire , Luttazzi è indifendibile. Non è importante che lui abbia offeso Ferrara , il problema è che quello che ha detto è talmente stupido e scurrile che nessuno può difenderlo. Proprio Luttazzi non fa ridere. Cambi mestiere.

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

L’EDITTO DI TRONCHETTI

da Emilio Pierini

Ebbene sì, è successo ancora. Lo hanno allontanato di nuovo. Il ritorno di Luttazzi era atteso da coloro, me compreso, che amano la TV alternativa, sprezzante, satirico-ironica. Ho seguito le prime due puntate del nuovo Decameron Luttaziano (La 7 ore 23,30 Sabato sera). In entrambi i casi me ne sono andato a dormire disgustato. E’ andato oltre la decenza, è andato oltre ogni livello di sopportazione. Che sia scritto chiaro e forte: è stato licenziato per manifesta incapacità. Per una volta, non si invochi la censura.

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

LA SOLITA RAI

da Ganni Guasto

Da anni ho praticamente smesso di guardare la televisione: se penso di dover consumare il tempo che mi resta da vivere a vedere Tremonti  che rimbecca Bersani, e penso poi al numero spropositato di libri che non ho ancora letto, mi viene l'angoscia. Per questo da tempo ho rinunciato a telegiornali e talk-show: le
notizie che mi interessano le posso leggere sui giornali o sui siti internet. Della televisione, mi concedevo due seriali polizieschi: La Squadra e NCIS, con una netta preferenza per la prima. Ora La Squadra é stata fatta fuori dai furbetti del palinsesto, quelli che si mettono d'accordo con la concorrenza. Figuratevi che in una delle ultime puntate c'era persino una poliziotta a cui veniva impedito di stare accanto al compagno morente perché non sposata. Ma possiamo noi
vedere queste cose, senza esserne traviati? E perché paghiamo il canone: per non farci traviare?

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

VADO IN ARGENTINA

Per 50 giorni, e scusate se è poco. Vorrei girare attorno alle comunità italiane della vecchia immigrazione. Qualche consiglio? Qalche contatto? Qualche nome? Qualche email? (csf)

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

ARGENTINIA E DINTORNI

da Carla Bergamo

Caro CSF, un cosiglio lo vorrei dare: fai un salto pure in Brasile, magari solo al Sud del paese, dove esistono varie comunità italiane che hanno conservato molte tradizioni di cui in Italia forse neppure ci si ricorda. Nello stato di Santa Catarina c'è pure una città che si chiama Nova Trento, senza contare Nova Veneza, Nova Brescia, Nova Bassano, e tante altre. Nel solo stato di San Paolo, si calcola che quasi 10 milioni sono italiani o discendenti. A Rio de Janeirto c'è pure una rappresentanza dei DS, il Forum Democratico. In ogni caso, buon viaggio.
p.s. Ho visto anch'io il video di Luttazzi e non mi è piaciuto.

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

LA SOLITA RAI / 2

da Silvia Palombi

La guardo poco la tv, non mi fa bene alla salute, e anch'io ho pile di libri alte come adolescenti che mi aspettano e che rischiano di non vedermi mai. Tra le poche cose vedibili La Squadra. Niente retorica, attori bravissimi, tematiche attuali e normali, atteggiamento equilibrato e buon senso (neo: la polizia sarà così solo dopo che la sinistra avrà iavviato un serio processo di democratizzazione delle forze dell'ordine). Ma caro Guasto come volevi che rimanesse in piedi?
La Rai sarà sempre più sola, meno male che c'è la 7 che cresce e migliora a vista d'occhio. Adesso poi che ha espulso l'inguardabile Luttazzi...

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

LE COLPE: LUTTAZZI E BERLUSCONI

da Alessandro Ceratti

Hanno buttato fuori di nuovo Luttazzi. Se lo meritava o si tratta ancora di censura? Il punto è che dopo gli abomini commessi da Berlusconi la realtà è oggettivamente degradata e, come stiamo constatando, in maniera irreversibile. Non basta riportare in TV Luttazzi per ripristinare la situazione corretta. Ormai il vaso è rotto, e anche incollato mostra tutte le crepe. Tanto che ora non possiamo buttare fuori un comico magari un po' deludente, magari inutilmente scurrile senza essere pieni di dubbi. Ancora grazie presidente Berlusconi!

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

SE NON E' CENSURA COSA E'?

da Claudio Urbani

Senza entrare nel merito su quanto recita Luttazzi, è sconcertante il metodo e oscure le motivazioni della sospensione. Se "veramente" la battuta su Ferrara, da quattro mesi negli spettacoli di Luttazzi, perciò ben nota, ne è stato il motivo, perché dopo la trasmissione del 1° dicembre si è replicato il 6° dicembre e poi si è sospeso? Offesa a scoppio ritardato? Oppure il fatto che la sesta puntata di Decameron, già registrata e pronta verteva sul'enciclica di Raztinger ha avuto la
sua influenza? Notare che il CdR della La7 ha fortemente stigmatizzato l'accaduto con una nota molto dura, definendola un "Incomprensibile e arrogante atto censorio" Perciò parliamone come una censura, non nascondiamoci dietro "comode fasulle" indignazioni!

 

RIFERIMENTO 9/12/2007

GRAZIE SILVIA

da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme

"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza prova a dormire con una zanzara". Questa frase me la sono segnata col sangue sul muro del mio ufficio. Anche la zanzara ringrazia.

 

RIFERIMENTO 10/12/2007

SMAMORANDA

da Isabella Guarini

Luttazzi chi?

 

RIFERIMENTO 11/12/2007

PEZZI DI LIBERTA'

da Simone Boi

A tanta gente Luttazzi piace. A me piace. Penso che sia mio diritto guardarlo, come è diritto di altri cambiare canale. La legge sulla diffamazione c'è e se si reputa che Luttazzi diffami o offenda qialcuno lo si può denunciare, e lasciarlo dov'è perchè uno è innocente fino a prova contraria, o vale solo per la politica? La puntata sull'Iraq durante la visione mi ha lasciato sconcertato. Alla fine della puntata mi è rimasta solo una domanda. Mi danno più fastidio le parolacce che dice o le notizie sull'Iraq, che nessuno normalmente da in televisione?? Ho trovato velocemente una risposta.

 

RIFERIMENTO 11/12/2007

ORA TUTTI CONTRO LUTTAZZI?

da Pier Franco Schiavone

Luttazzi fa una satira coprofila. Luttazzi fa una satira sgradevole. Luttazzi fa satira ma dimentica il gentleman’s agreement col pubblico. Ma per favore, Luttazzi fa satira, dura, estrema, è l’unico in Italia che la fa senza compromessi, dio ce lo conservi. Cosa vuol dire è andato oltre? Chi fa satira deve andare oltre, sennò che satira è. L’immagine evocata da Luttazzi è un insulto se raccontata da chiunque non faccia satira. Qual è il discrimine: satira-insulto? Evocare o non evocare immagini scatologiche? È più grave quello che ha detto Luttazzi o quello che ha detto Berlusconi, che ha affermato che era contrario alla guerra in Irak? Conoscete un altro modo per rendere l’abominio per il disgustoso, cinico voltafaccia di Berlusconi? Non aveva Luttazzi detto, poco prima, che la guerra in Irak, voluta da Bush, Berlusconi e Blair, è un macello? E Ferrara, di cosa si lamenta (poco a dire il vero, perché fesso non è)? Doveva aspettarsi lo strale della satira dopo il suo appoggio alla guerra. I guerrafondai sono un pericolo per i nostri figli, non un comico.

 

RIFERIMENTO 11/12/2007

ELOGIO DELLA CACCA

da Piergiuseppe Caporale - Roma

A proposito della /canizza/ suscitata da Luttazzi con la descrizione escatologica di Ferrara ricoperto di feci (e che feci!) mi sembra tutto esagerato. In primis il commento di Aldo Grasso che, evidentemente immemore, par si scandalizzi (addirittura!) di un po' di cacca e pipì. Altrettanto troppo rigido il - peraltro da me, di solito, idolatrato - Vittorio Zucconi nelle sue risposte alla posta di Repubblica. Ebbene sì, è vero: gli escrementi fanno ridere, per primi i bambini. Hanno un'innocenza che coinvolge le menti semplici: insomma non c'è bisogno della solita battuta a sfondo sessuale o, comunque, a doppio senso, per far sghignazzare. La cacca è liberatoria, la pipì rinfrescante (in senso metaforico). Soprattutto, però, non fanno male a nessuno, ridicolizzano al momento e poi si fanno dimenticare. Mi sa che siamo, ormai, in un Paese di stitici.

 

RIFERIMENTO 11/12/2007

SMAMORANDA /2

da Rino Olivotti

Ma come Luttazzi chi ? Ma Lelio, Isabella, Lelio che il Signore lo abbia in gloria. Lei conosci un altro Luttazzi scusi ? C'è in giro un guitto che si chiama cosi' ma mi pare che ce ne stiamo liberando.

 

RIFERIMENTO 12/12/2007

SMAMMORANDA O SMEMORANDA

da Isabella Guarini

Volevo scrivere smemoranda e mi è uscito smamoranda, lapsus di smammoranda.

 

RIFERIMENTO 12/12/2007

ARIDANGA SU LUTTAZZI

da Pier Franco Schiavone

Crozza, su La7, ha chiesto a Campo Dall’Orto di ripensarci. Enrico Vaime (imperdibile alle 7,30 su La7) è stato molto critico su quello che è accaduto. Lo stesso Ferrara ha ammesso che si, quella di Luttazzi è satira. E allora? Perché campo Dall’Orto si ostina? Insomma, di quelli che pensano che Luttazzi sia un guitto o un cattivo comico, a chi Luttazzi piace, non può fregare meno. Del resto, in Italia, per quanto riguarda lo spettacolo comico e satirico, esiste un vizio antico come l’Italia stessa. Quando emerge un fuoriclasse, pensiamo al povero Totò, inevitabilmente è linciato, ma non da quelli a cui legittimamente può non piacere, questi di solito sono indifferenti, piuttosto è linciato per invidia o per incomprensione. La prima, l’invidia, ci sta, fa parte della natura umana, la seconda invece è preoccupante, perché significa che in Italia fatichiamo a capire l’intelligenza se non dopo la morte dell’intelligente.

 

RIFERIMENTO 13/12/2007

UN CONSIGLIO SPASSIONATO A LUTTAZZI

da Pier Franco Schiavone

Caro Luttazzi, ti seguo (anche se mi fai incazzare quando t’inalberi perché ti fregano le battute) e quindi mi sento in dovere di darti un suggerimento, Biagi direbbe che sai sbagliare da solo, ma io te lo do lo stesso. Basta, non fare più dichiarazioni. Finché rispondevi a Serra e a Sofri, non rischiavi troppo, ma adesso i tuoi nemici hanno messo in campo la Totenkopf, nientemeno che Filippo Facci. Contro di lui non puoi nulla, lui è capace di stenderti solo corrucciando la bocca. Perché, ti chiedi, Facci interviene contro di te? Beh, per mettere la parola fine alla querelle, ogni suo intervento è definitivo. Lui non si unisce alla schiera di chi ti riversa addosso i soliti improperi (volgare, coprofilo, ecc..), però dice qualcosa che altri VIP non dicono: plagiatore! Beh, tu plagi, è un buon motivo per censurarti, non credi? Rassegnati, torna a teatro e mandami due biglietti gratis.

 

  1. 13/12/2007

LUTTAZZI-FERRARA-CAMPO DALL'ORTO /2

da Vittorio Grondona – Bologna

Sì, si capisce che sei un amico!... Del Diavolo e dell’Acqua Santa… Belle considerazioni, ma di opportuno sapore “anchista”. Il guaio è che di censura si tratta. Chi fa satira non tradisce. La satira è fatta così anche per gli amici. Può essere o non essere condivisa, naturalmente. E’ ovvio che i suoi “bersagliati” non riescano quasi mai a condividela. E poi, nel caso specifico il tema era la guerra e per una satira sui signori della guerra le parole non sono mai abbastanza pesanti. Io forse, che mi reputo di indole quasi tranquilla, ne avrei usate altre, ma trattandosi di Luttazzi il suo dire rientra nella normalità e quindi le sue inequivocabili “martellate” non avrebbero dovuto destare meraviglia alcuna soprattutto all’una di notte. Tanto meno avrebbero dovuto meravigliare Ferrara e Campo Dall’Orto che conoscono Luttazzi meglio di me.

Ma il vero problema resta: esiste un limite alla satira? Annosa e noiosa questione (csf)

 

RIFERIMENTO 13/12/2007

LUTTAZZI-FERRARA-CAMPO DALL'ORTO

Veramente increscioso quello che è successo. Devo esprimere tutta la mia solidarietà...

...a Giuliano Ferrara, tirato ingiustamente in ballo, in maniera pesante, a sua insaputa, su una storia in cui c'entrava per nulla. Notato il suo stile impeccabile, il suo aplomb, il suo atteggiamento generoso nell'offrire spazio a Luttazzi, nel chiedere che gli venisse restituita la trasmissione.

...a Daniele Luttazzi, censurato proditoriamente, improvvisamente, senza valide giustificazioni. Chi l'ha chiamato sapeva dove Luttazzi va sempre a parare. Che cosa si aspettava da lui? E lo share alto non deve proprio servire a nulla? Notata l'eleganza con la quale ha accettato il verdetto. Notato il fatto che i testi erano quelli che Luttazzi porta ogni giorno in teatro. Notato il fatto che la trasmissione è addirittura andata in replica prima della soppressione.

...a Antonio Campo Dall'Orto, direttore della 7, trascinato da Luttazzi nell'imbarazzante settore della volgarità. Notata la sua generosità (tradita) nell'offrire spazio al comico vittima dell'editto bulgaro. Notata la sua sopportazione di cui aveva fatto uso fino all'incidente. Notata la sua decisione di difendere i personaggi della sua tv.

Contemporaneamente debbo esprimere il mio dissenso e prendere le distanze...

...da Giuliano Ferrara, il quale secondo Luttazzi prima si è lamentato e poi ha ritirato la mano.

...da Daniele Luttazzi, il quale ha tradito la fiducia che in lui aveva posto Campo Dall'Orto, il quale si aspettava maggior senso di responsabilità.

...da Antonio Campo Dall'Orto, il quale ha chiuso una trasmissione di successo, censurando un comico già censurato, approfittando di un suo piccolo svarione.

Si capisce che ho diretto un giornale di satira, che sto lavorando per la 7 e che sono amico di Giuliano Ferrara? (csf)

 

RIFERIMENTO 17/12/2007

GUARDA COME SE LA RIDE RATZINGER….

da Pier Franco Schiavone

….. riderei anch’io se la mia azienda non pagasse le tasse! Ratzingher dice che la scienza non conta nulla senza la fede, allora da domani, per favore, niente antibiotici a papa Razzi.

Queste sono due delle battute che Luttazzi avrebbe detto a La7 se non fosse stato censurato. Altro che Giuliano Ferrara, abbiamo perso tempo a parlare di satira coprofila ma l’obiettivo di Campo dall’Orto era la puntata successiva (chissà come ci rimarrà male Giulianone).

 

RIFERIMENTO 17/12/2007

DAGLI AL SATIRICO

da Paolo Beretta

Arienti, nei tempi antichi l'unico che poteva parlar male del Re era il buffone di corte. Manco il sovrano lo poteva criticare, ma buffone di corte restava. La satira è, per definizione, critica di tutto e di tutti. Un comico che parla bene di qualcuno non fa ridere, deve essere la coscienza sporca, l'"Advocatus diaboli" del potere, sia politico che ecclesiastico. A lui tutto è permesso, al criticato nulla, ed è giusto che sia così, altrimenti chi potrebbe, se non il Matto, gridare le verità nel deserto ? Alla religione, come agli altri, è permesso offendersi e magari replicare, ma non censurare. Questa è la grossa differenza.

 

RIFERIMENTO 18/12/2007

SATIRICON

da Alberto Arienti

In Italia la satira è diventata una cosa greve e grave, senza più leggerezza ma piena solo di consapevolezza, forse perchè si è in parte sostituita ai media, diventati troppo ossequiosi al potere. Da ciò ne consegue che l'obbiettivo dei nostri satici si è via via spostato dalle "battute" alla "controinformazione". Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: Beppe Grillo che fa politica e Travaglio che scrive i testi per la Guzzanti e nessuno che ride più.

 

RIFERIMENTO 20/12/2007

SATIRICON/2

da Simone Boi

Caro Arienti, a me Luttazzi fa ridere, molto. Non tutto ma quasi. La Guzzanti mi fa sbellicare e Grillo mi fa piangere dal ridere. Dati gli ascolti, le persone che questi soggetti li vanno a vedere a teatro, etc penso di non essere il solo.

 

  1. 18/12/2007

PUBBLICITA’ SPETTACOLO

da Vittorio Grondona - Bologna

A volte mi vengono strani pensieri. Per esempio: se un bel giorno gli scrittori di facile penna smettessero di scrivere libri a getto continuo ed i cantanti la piantassero di riciclare il passato con la solita terna di dischi in cofanetto, scommetto che sarebbe la volta buona che, almeno a Natale, si potrebbero finalmente vedere alcuni programmi televisivi, cd di breve intrattenimento, senza assistere principalmente a barbose e mielose interviste pubblicitarie del capolavoro di turno fra una nenia di consigli per gli acquisti e l’altra. Usare la TV per questo scopo, riservando peraltro le attenzioni nelle ore migliori esclusivamente ai soliti noti, non mi sembra il massimo del buon gusto per il rispettare gli universali settori della letteratura e della musica. Si dice “largo ai giovani…” Ma quando mai!

 

  1. 20/12/2007

IL SENSO DELL’UMORISMO

da Vittorio Grondona - Bologna

Ho da sempre ritenuto che affrontare un faccia a faccia con Cossiga fosse un’impresa difficile per chiunque. Per farlo è indispensabile possedere una buona dose di innata spudoratezza e un senso dell’umorismo assolutamente non comune. Quindi complimenti a CSF che come sempre, da quello che si dice in giro (io ancora non ho letto il libro), pare che anche questa volta se la sia cavata egregiamente. Le risposte del Presidente emerito sono sempre imprevedibili. Se gli parli di Repubblica, lui tira fuori fantasie sulla Monarchia, se gli parli di un fatto di cronaca, lui lo sa diverso da come lo conoscono tutti. Praticamente la sua arma è lo spiazzamento dell’interlocutore, in modo tale da riuscire a mettere il suo personaggio sempre in primo piano. Non volevo dirlo, ma lo dico lo stesso: le chiacchiere promozionali mi fanno pensare ad un simpatico colloquio squisitamente pazzesco. Alla fine entrambi avranno “ragione” e il lettore, spettatore incredulo, si sarà sicuramente divertito.

 

RIFERIMENTO 18/12/2007

LASCIATEMI GODERE

L’EX PRESIDENTE SI RACCONTA A SABELLI FIORETTI
La biografia di un mattatore matto tutto da slegare, Francesco Cossiga
di Marina Valensise sul Foglio

Riservato ai matti. Ai matti veri, quelli che non si vergognano di ammettere che il matto è solo l’altra faccia dell’intelligente, e per capire la realtà bisogna accettarne le contraddizioni, le variabili impazzite, magari praticando l’arte imprevedibile dello scherno e dell’autoscherno. Parliamo del ritratto di Francesco Cossiga (“L’uomo che non c’è”, Aliberti editore, 150 pagine, 14 euro). L’ha dipinto, in forma di intervista, Claudio Sabelli Fioretti, un altro matto nella stampa italiana, di quelli che se ne vanno a piedi da Gorizia a Ragusa e prima di scrivere cento righe su uno sconosciuto scribacchino ne studiano le gesta come se fosse Nerone. Potete immaginare l’incontro tra i due. Un’intervista che si legge d’un fiato, come un romanzo picaresco della politica italiana, o un breviario di storia o un dialogo teatrale pronto per la messa in scena – e ci vorrebbe davvero pochissimo, due sedie, un riflettore, e qualche fermo immagine degli ultimi sessant’anni come sfondo. Eh sì, perché proprio di questo si tratta, gli ultimi sessant’anni vissuti, raccontati, analizzati e sputtanati dal quel gran matto e mattatore della politica italiana che è Cossiga. Sardo, ma non sardignolo; democristiano e cattolico ma anticlericale; notabile della politica ma mai politicante, uomo di potere avvezzo ai segreti della Repubblica ma non al punto da farsene condizionare; conoscitore della macchina dello stato e contemporaneamente maestro di candore ma sempre avvertito, ligio alle norme, irreprensibile, e forse per questo mai davvero potente, a dispetto di una carriera che l’ha propulso – deputato, ministro, presidente del Senato e poi della Repubblica – ai vertici dello stato.
A parlare con Sabelli Fioretti, si dev’essere divertito moltissimo Cossiga, che benché sardo, è uomo spiritosissimo e dotato di vigoroso senso dell’umorismo. Inseguendolo come il gatto col topo, anche se i ruoli sembrano rovesciarsi a ogni battuta, gli ha raccontato di tutto, prendendolo per il naso facendogli umettare i segreti della Repubblica, e sorprendendolo come solo un fantasioso mattatore matto, con implacabile metodo, poteva fare. “Though this be madness yet there’s method in it” viene da dire con Shakespeare.
E infatti, sin dalla prima domanda, “Presidente, lei è matto?” Cossiga risponde di sì. Ammette di esserlo come Erasmo da Rotterdam e Tommaso Moro, un grande nella storia dell’utopia, venerato dalla chiesa come un santo perché, rifiutò la supremazia di Enrico VIII, e si fece tagliare la gola con l’accusa di tradimento. Cossiga riconosce di aver fatto “cose un po’ strambe” per farsi ascoltare, non avendo dietro di sé potentati economici né politici né culturali. Racconta come la Dc l’abbia lasciato solo quando finì al Quirinale, come De Mita lo odiasse, come Aldo Moro ne caldeggiasse l’ascesa contro Andreotti e come cadde in depressione quando il segretario Dc venne ucciso dalle Brigate rosse: “Mi svegliavo di notte urlando che ero stato io a ucciderlo”. Racconta Cossiga l’impari lotta con uno psicoterapeuta che finì per ritrovarsi lui in analisi, e rivela molti retroscena del sequestro Moro, quando sui muri delle città il suo nome veniva scritto col K e due croci uncinate. Prigioniero delle Br, Moro si confessò con Antonello Mennini, un viceparroco sfuggito a ogni controllo nonché figlio del vicedirettore generale dello Ior. Giorgiana Masi fu uccisa per sbaglio da un manifestante che le sparò alle spalle, fatto mai rivelato “per non aggiungere dolore a dolore”. E poi si parla di tangentopoli, dei costi della politica, del complotto impossibile, di Borrelli, “uno che va a cavallo, un piccolo borghese che vorrebbe essere un aristocratico”, e di Eugenio Scalfari, “il Voltaire italiano”, con cui la lite dura da anni, “uomo di presunzione infinita”, “crede veramente di essere un grande filosofo e un grande letterato. Invece non è nemmeno un grande giornalista. Solo un grande direttore”. A ruota libera, Cossiga dà anche voce alla difesa di Craxi, “non dico latitante perché era un amico. Ma tecnicamente era latitante”, alle riserve per Veltroni, “designato da Clementina Forleo, che ha messo D’Alema in difficoltà”, mentre Rutelli, non si è accorto che il Pd l’ha messo “fuori gioco”. Alla fine, c’è anche spazio per la filosofia politica: “Non sono di destra perché credo nel peccato originale” dice Cossiga, che quindi non crede nella società perfetta dei comunisti fiduciosi nella palingenesi sociale. Fautore della società imperfetta, difende la volontà umana che occorre per renderla “perfettibile”. E per questo è pronto a riconoscere solo quattro grandi statisti nella storia italiana: Cavour, Giolitti, Mussolini e De Gasperi. Un vero matto insomma, ma tutto da slegare.
Marina Valensise

 

RIFERIMENTO 19/12/2007

L'UOMO CHE NON C'E'

da Silvia Palombi

Visto che non si ammettono critiche sarò breve: ....#...%.??..@.§...!!

 

  1. 21/12/2007

AUTO ITALIANA, FATTI CAPANNA!

da Vittorio Grondona - Bologna

Mauro Tedeschini, direttore di "Quattroruote", per quanto riguarda le tasse afferma che “…Ormai il prelievo sfiora i duemila euro per macchina…” . Ecco spiegato il perché delle rottamazioni e di altri vari incentivi per agevolare il mercato dell’auto. Fra poco quasi ce la regaleranno come i telefonini. E’ la più grossa fonte di guadagno indecente delle amministrazioni pubbliche. Tanti divieti, tante multe, tanto disagio e, alla resa dei conti, sostanzialmente scarsissimi benefici sociali.

 

  1. 24/12/2007

DELINQUERE IN SEGRETO PROTETTI DALLA PRIVACY

da Vittorio Grondona - Bologna

Una RAI che decida di girare una fiction per accontentare un politico senza nemmeno pensare di compiere in proposito un’analisi di gradimento presso i suoi abbonati paganti. Una Rai che chieda interventi politici per non avere problemi di maggioranza. Una Rai che inventi un personaggio nuovo in una storia per potere assumere un’attrice raccomandata. Una Rai che collabori con l’opposizione per fare cadere il Governo in carica… Si potrebbe anche continuare… Secondo la mia personalissima opinione atti come questi sono il massimo di una cattiva gestione della cosa pubblica. A questo punto potrebbe venire il sospetto che anche altri settori di interesse generale, finanziati dalla collettività, esternalizzati o non, siano inquinati da azioni dello stesso tipo. La politica si comporta male e, candida come il sole si lamenta che le sue criticabili azioni, peraltro già venute alla luce non si sa bene come, siano divulgate dai media, i quali sono invece obbligati a farlo per compiti istituzionali. Non sono per niente d’accordo con Bertinotti che trova scandalosa la pubblicazione delle intercettazioni a prescindere. Per lui sono tutte cattive. Che vuol dire Bertinotti, che è lecito delinquere in segreto in nome della privacy? Possiamo benissimo fregarcene degli amori dei politici, ma non di atti che contengano palesi sospetti addirittura di intrighi per ribaltare governi.

 

RIFERIMENTO 21/12/2007

BERLUSCONI, L'INTOCCABILE

da Pino Granata

Ho letto sul Corriere della telefonata di Berlusconi a Saccà per raccomandare la sua protetta Elena Russo. Telefonata significativa e di più. Ora immaginatevi se Prodi avesse telefonato a Petruccioli o allo stesso Saccà per raccomandare una giovane aspirante attrice con la stessa insistenza con cui Berlusconi ha raccomandato l'avvenente Elena Russo. Apriti cielo, Schifani avrebbe chiesto le dimissioni di Prodi immediatamente accusandolo di essere l'amante di Elena Russo, Cicchitto avrebbe tuonato contro la mancanza di etica dei governanti del centrosinistra., Feltri avrebbe fatto la prima pagina del suo quotidiano con il titolo: L'Harem di Prodi e Bossi avrebbe detto che Roma è il bordello d'Europa. Invece Berlusconi non si tocca e Serpieri può essere contento di questo e dirà che male c'è se a Berlusconi piacciano le donne...

 

RIFERIMENTO 21/12/2007

CLAMOROSO!

da Claudio Urbani

Dichiarazione odierna di Berlusconi: "In Rai sono tutti raccomandati, a partire dal direttore generale (Claudio Cappon, /ndr/). Ci lavora solo chi si prostituisce e chi è sinistra». Capito? Ora sappiamo perché Del Noce, l'ex Mimun, Moncalvo, Bruno Vespa, Antoni Marano, Sacca' lavorano in RAI!

 

RIFERIMENTO 21/12/2007

INDEGNO ATTACCO DI BERLUSCONI AL CENTRO E ALLA DESTRA

da Gianni Guasto

Leggo sui giornali che Berlusconi avrebbe dichiarato (a meno che non sia stato frainteso) che in RAI lavora "chi si prostituisce o chi è di sinistra". Anche, se, come persona di sinistra, mi sento rinfrancato nel vedere ancora una volta riconosciuta la morigeratezza della mia parte politica, sento il dovere volterriano di protestare, per l'indegno attacco a lavoratori che hanno la sola "colpa" di professare idee politiche assolutamente legittime, anche se diverse dalle mie. Pertanto, Berlusconi deve chiedere immediatamente ai dipendenti RAI di Centro e di Destra, ignobilmente e falsamente accusati di esercitare la prostituzione! Sempre che non sia stato frainteso.

 

RIFERIMENTO 21/12/2007

SOPRAVVALUTATO

da Emilio Pierini

Che Berlusconi stesse lavorando per mandare a casa il governo Prodi penso che fosse cosa nota anche ai disinformati. Io me lo immaginavo al telefono con banchieri, membri di importanti consigli di amministrazione, finanzieri rampanti; i veri padroni dell’Italia insomma. Me lo vedevo lì a tessere accordi sottobanco, a disegnare strategie future, a promettere eventuali contropartite importanti. Ora, vengo a sapere che voleva far cadere il governo raccomandando per conto di non si sa bene chi, due attricette da strapazzo. La cosa mi deprimerebbe da morire se non sapessi che il tentativo non ha avuto esito. Ma il fatto rimane, non può essere sminuito. Secondo il candidato premier del neo partito delle libertà, vale a dire del partito che secondo i sondaggi gode della maggiore fiducia degli italiani, un governo vale due attricette. Ed a questo siamo miseramente arrivati nell’indifferenza generale.

 

RIFERIMENTO 24/12/2007

NON E' MICA PIANGERIA

da Giann Guasto

Agostino chiama il Presidente "Presidente" e gli da del lei (ma non per "piangeria"). Il Presidente gli risponde chiamandolo "Agostino" e gli da del tu. Entrambi hanno passato la sessantina da un pezzo, godono di importanti cariche pubbliche e dispongono in misura non comune di beni, di mezzi e di persone, pur non padroneggiando affatto né la lingua italiana, né la dignità. Per carità di Patria, si tace qui della disponibilità di valori etici, individuali e civili. Ma che Paese é questo?

 

RIFERIMENTO 24/12/2007

INTERCETTAZIONE SACCA'-BERLUSCONI

da Alessandro Ceratti

Dopo aver ascoltato la suddetta intercettazione mi vien quasi da dire che Berlusconi è una brava persona. Saccà è un leccaculo cosmico, ma tant'è. Berlusconi alla fine che ha detto? Ha raccomandato due ragazze? Mamma mia, è veramente un fatto gravissimo. Dio mio, se non lo fa lui, chi lo deve fare? Ha detto che vuol fare cadere il governo? Gravissimo anche questo. Tutto ci si poteva aspettare dal capo dell'opposizione ma non questo. Insomma, evidentemente le telefonate sensibili Berlusconi deve fare in modo che non vengano intercettate.

 

RIFERIMENTO 24/12/2007

L'AFFAIRE BERLUSCONI-SACCA'

da Pino Granata

Una volta tanto sono d'accordo con Grillo. La linea di Bertinotti non è condivisibile. Anche se abbiamo appreso dei reati del duo Berlusconi-Saccà in maniera illegale, intercettazioni non autorizzate, resta il fatto che i due hanno agito illegalmente ed il reato rimane. Grillo ha ragione quando dice che certe persone in Parlamento non ci devono stare. Tra l'altro nessuno si domanda perchè Berlusconi che possiede ben tre reti televisive vuol far assumere le sue protette dalla Rai. E poi perchè sarà solo Saccà, di cui Petruccioli ha chiesto il licenziamento, a pagare? E perché Bertinotti è sempre lì a difendere Berlusconi?

 

RIFERIMENTO 29/12/2007

C'E' DEL SANO IN ITALIA

da Silvia Palombi

Antonio Di Bella ha sospeso tutti i servizi sulla moda al tiggì 3 in attesa che si concluda la verifica interna attivata dall'ufficio del personale Rai sulla Cancellieri (titolare secolare dei servizi sulla moda) che secondo quanto denunciato da Report si sarebbe scelta un paio di scarpe giusto dopo il servizio su un famoso scarparo. e Bignardi e Zincone (Invasioni Barbariche) hanno rifilato a Franca Sozzani alcune domande che Report avrebbe posto al potente direttore di Vogue Italia se solo avesse accettato di farsi intervistare. Sono soddisfazioni. ps - c'è qualcuno cha ascoltando di straforo i preparativi di una rapina non corre alla polizia ma si ritira perché non si ascolta dal buco della serratura? Suvvia.

 

RIFERIMENTO 29/12/2007

BERLUSCONI SACCA'

di Livio Pedrazzoli

Passeggiando sul marciapiede, ho sbirciato tra due persiane socchiuse ed ho assistito ad un omicidio cruento.
Mi guardo bene dal denunciarlo, essendo consapevole di aver violato l'altrui privacy.
Ma nella nota conversazione che cosa c'e' di privato, visto che si contratta solo della cosa pubblica?

 

  1. 29/12/2007

PRIVACY O NON PRIVACY, QUESTO E’ IL PROBLEMA

da Vittorio Grondona - Bologna

Non essere d’accordo con Bertinotti sul concetto di privacy non significa attaccarlo, ma semplicemente pensarla in un modo diverso dal suo sull’argomento. E’ ovvio che la vita privata è intoccabile, ma solo quella privata appunto. Quando nel segreto del privato si preparano dei crimini si sconfina sempre nell’interesse generale preminente.

 

RIFERIMENTO 25/12/2007

BERLUSCONI-SACCA'

da Biagio Coppola

Sia ben chiaro Bertinotti non difende Berlusconi, sarebbe puerile pensarlo, ma difende un principio sacrosanto: il diritto alla privacy. Trovo strumentali gli attacchi al presidente della camera, piuttosto si pensi al grande inciucio di Water che salverà e garantirà Berlusconi da ogni, improbabile, futuro capo d'accusa contro costui. Trovo puerile, inoltre, gli attacchi a Bertinotti da parte di coloro che avevano in Craxi il proprio totem, cioè in colui che ha innestato il bubbone della corruzione nella politica italiana e che ancora oggi, evidentemente, non riusciamo a liberarcene.

Cioè, Biagio. ricapitoliamo. Tu vieni a sapere, diciamo anche illegalmente, che è stata commessa una schifezza. Tu pensi all'illegalità del metodo e non a quella della schifezza? (csf)