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ADDIO ROSANNA SCHIAFFINO

MILANO  17 OTTOBRE 2009

Da "Il Messaggero.it"

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=77074&sez=HOME_CINEMA

Rosanna Schiaffino

Addio a Rosanna Schiaffino,
sex symbol fiero e borghese

di Micaela Urbano

ROMA (18 ottobre) - Le piacevano i colori decisi, il turchese, il verde smeraldo, l’arancio. Ma se si vestiva di rosso voleva dire che era infuriata contro chissà chi o che cosa. Senza trucco si sentiva nuda, ma per girare La sfida, di Francesco Rosi rinunciò a ciglia finte, eyeliner, rossetto, perfino al mascara. Era il 1958, lei aveva appena 19 anni ed era anche più bella, se possile, così, acqua e sapone.
Se n’è andata ieri, nella sua casa di Milano, Rosanna Schiaffino. Il prossimo novembre avrebbe compiuto 70 anni.

E’ stata sconfitta da un tumore dopo una estenuante, lunghissima lotta. Ma è difficile immaginarla fragile, ferita dalla malattia, con quell’espressione tirata di chi combatte contro il dolore. Lei, così sensuale, solare diva degli Anni Sessanta e Settanta. Lei, così volitiva, bruna di occhi e di capelli, così mediterranea (non sembrava certo nata a Genova). «La perfezione delle sue linee, l’eleganza nei movimenti sono davvero rare», diceva di lei Mauro Bolognini che la volle in La notte brava e La corruzione.
Nata e rimasta borghese, Rosanna Schiaffino era una bambina come tante finché non compì quattordici anni.

«Diventò donna d’un colpo - raccontava la sorella Maria Pia - nel giro di pochi mesi i pantaloni le stavano addosso come bermuda e con le camicette ci poteva vestire le bambole con cui non giocava più». Poi arrivò il cinema, nel ’56, con Totò lascia o raddoppia?, le prime foto che spesso finivano sulle copertine dei rotocalchi rosa. La più famosa fu quella orchestrata da Enrico Lucherini, che la chiamava l’Edy Lamar italiana, per il lancio de La notte brava.

Il celebre press agent spinse lei e le altre attrici del film, - Anna Maria Ferrero, Antonella Lualdi ed Elsa Martinelli - nel mare di Fregene. E quando uscirono dall’acqua, con i vestiti incollati addosso, le curve in risalto, allora chiese al fotografo di scattare.
Era l’epoca della Dolce Vita, di via Veneto illuminata, paparazzata, chiassosa fino all’alba. Era il tempo in cui ai caffè «non sedevano i giapponesi o i russi, ma Flaiano, gli Age e Scarpelli, Monicelli», racconta Alfredo Bini, primo marito di Rosanna Schiaffino, produttore di una cinquantina di film diretti da Rossellini, Pasolini, Germi.

Un fidanzamento brevissimo, il loro, una fuga cinematografica (come quella di Dustin Hoffman e Katherine Ross del Laureato) prima del ricevimento per il matrimonio, un’unione di ferro, una figlia, Annabella, l’innamoramento che svanisce. Una storia finita senza parole offensive, senza un litigio. Con riservatezza e grande civiltà. Solo una volta, durante un’intervista, lei si lasciò andare: «Tutti mi credono forte, invece io mi sento una donna fragile, da proteggere».

Girò una trentina di film, la Schiaffino. Fra i titoli di spicco ci sono La strega in amore a L’avventuriero e Simon Bolivar passando per Trastevere, Arrivederci, baby!, due settimane in un’altra città, senza contare i mitologici girati a Cinecittà e dintorni. Ma dopo la serie tv Don Giovanni in Sicilia, è il ’77, a soli 38 anni, dice addio al cinema. Poco dopo è serena, convinta di aver finalmente trovato l’uomo giusto. Così, nell’82, sposa il re dell’acciaio Giorgio Falck. Lei è raggiante, ha un altro figlio, Guido, quindi diventa la regina dei salotti milanesi. Mai una chiacchiera, un pettegolezzo. Fino alla tormentata, disastrosa rottura con il marito. Che porta la coppia in tribunale per ingiurie, diffamazione, percosse.
Non è stata fortunata in amore, la Schiaffino. Forse nemmeno nel cinema, con i registi che hanno badato soprattutto alla sua bellezza. Solo dopo otto anni di doppiaggio le permisero di usare la voce. Per carità, afona, ma anche così sexy.

Quando se n’è andata, ieri mattina, c’era l’uomo che amava da qualche tempo, e il figlio Guido, che ha detto: «Soffriva moltissimo, ma se n’è andata a testa alta. E’ un esempio di come si muore. E se ha smesso di combattere è perché era sicura che ora me la so cavare».

Al cinema resta il suo sorriso. Al pubblico, l’immagine di una donna bellissima, seria, fiera. Di una ragazza che diceva di essere vulnerabile. E che è riuscita a difendersi da sola. Fino all’ultimo istante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da il "Corriere della Sera.it"

http://www.corriere.it/spettacoli/09_ottobre_17/morta-rosanna-schiaffino_fdb06840-bb1c-11de-af7b-00144f02aabc.shtml

È morta Rosanna Schiaffino

L'attrice si è spenta a Milano sabato mattina. Era malata da tempo. Sarà seppellita a Portofino

MILANO - È morta sabato mattina a Milano Rosanna Schiaffino. Il decesso è avvenuto alle 10. L'attrice lottava con un tumore al seno dal 1991. «Accompagnata dal professor Umberto Veronesi, che l’ha curata fin dall’inizio, ha avuto ragione per molti anni del male. Il cedimento è avvenuto solo l’anno scorso» racconta a Corriere.it il figlio Guido, 28 anni. «Sono sicuro che ha dato tutto per riuscire a farmi arrivare a un grado di maturità sufficiente per rimanere solo dopo la perdita di mio padre cinque anni fa». Oltre a Guido Rosanna Schiaffino lascia un'altra figlia, Annabella di 39 anni. Rosanna Schiaffino genovese di nascita, sarà sepolta a Portofino, accanto alla madre. «Non poteva che essere così, mia madre era legatissima a Portofino» aggiunge il figlio

BIOGRAFIA - Nata a Genova il 25 novembre 1939 ha iniziato a lavorare come modella dopo aver primeggiato in diversi concorsi di bellezza. La prima apparizione sul grande schermo fu nel film «Totò lascia o raddoppia?», del 1956. Seguirono molte interpretazioni. da ricordare «La sfida» (1958), vincitore del Leone d'argento - Gran premio della giuria a Venezia; Il vendicatore (1959) ; La notte brava (1959) e Due settimane in un'altra città (1962) di Vincente Minnelli. Memorabile la sua prova nell'adattamento di Alberto Lattuada de La Mandragola (1965) nel ruolo di Lucrezia per il quale ricevette una Targa d'Oro ai David di Donatello. Dalla seconda metà degli annì 60 ha recitato soprattutto in Spagna. È stata sposata due volte: la prima con Alfredo Bini da cui nacque Annabella nel 1969 e la seconda con Giorgio Enrico Falck da cui nacque Guido Nanni nel 1981.

l.r.
17 ottobre 2009 (ultima modifica: 18 ottobre 2009)

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Addio Rosanna Schiaffino

 

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