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ADDIO THEO ANGELOPOULOS

ATENE 24 GENNAIO 2012

 

Da:  LA STAMPA.it
Spettacoli

25/01/2012 - Palma d'Oro a Cannes

Il regista Theo Angelopoulos - Foto dal web: La Stampa.it

Il regista Theo Angelopoulos Palma d'Oro a Cannes

è stato investito da una moto mentre attraversava la strada

Addio a Theo Angelopoulos
raccontò la Grecia più vera

Il regista di 76 anni è stato investito e ucciso da una moto

 

FULVIA CAPRARA

Roma

Un’emorragia cerebrale, seguita all’incidente di cui era stato vittima poche ore prima, ha stroncato l’esistenza di Theo Angelopoulos, maestro del cinema internazionale, premiato nei festival del mondo, impegnato, nelle ultime settimane, sul set del nuovo film incentrato sul tema della crisi, protagonista Toni Servillo. Ieri mattina Angelopoulos, nato ad Atene, 76 anni fa, era stato investito da un motociclista in una località dell’Attica, a Ovest del Pireo, proprio dove si stavano svolgendo le riprese. Ferito gravemente, Angelopoulos è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. Fino all’ultimo è rimasta viva la speranza della salvezza, anche se le condizioni sono apparse subito disperate. Dopo vari arresti cardiaci, intorno alle 22, il cuore del regista ha cessato di battere.

Laureato in legge all’università di Atene, allievo a Parigi dell’IDEHC (l’Istituto di alti studi cinematografici), direttore, dal ‘64 al ‘67, del quotidiano «Democratic Ghange», chiuso con l’arrivo dei colonnelli, Angelopoulos torna nella capitale francese e, a 33 anni, nel ‘68, dirige il primo lungometraggio La trasmissione , seguito dal thriller Ricostruzione di un delitto . Da quel momento la carriera s’impenna, i suoi film vengono puntualmente presentati alle platee più prestigiose e premiati con riconoscimenti importanti. Dopo la trilogia composta da I giorni del ‘36 , La recita eI cacciatori , sugli abusi di potere dei governi greci, Angelopoulos gira Alessandro il grande e poi il documentario Viaggio a Cyteria . Nel 1986 l’incontro con Marcello Mastroianni, ingaggiato, dopo il rifiuto di Gian Maria Volontè, per Il volo . Tra i due nasce un’intesa profonda, destinata a rinnovarsi nel tempo. Dopo Paesaggio nella nebbia , Angelopoulos chiama di nuovo Mastroianni, stavolta affiancato da Jeanne Moreau, per Il passo sospeso della cicogna , da molti considerato fra le sue opere migliori, acclamato da critica e pubblico. Nel 1995 è la volta dello Sguardo di Ulisse , dedicato alla guerra dei Balcani e funestato dalla morte, durante le riprese, del protagonista Gian Maria Volontè. Al suo posto subentra Harvey Keitel. Nell’88 alla Mostra di Venezia riceve il Leone d’Argento per Paesaggio nella nebbia , poi La Palma d’oro al Festival di Cannes arriva nel 1998, con « L’eternità e un giorno », interpretato dal tedesco Bruno Ganz. Figura di spicco del «Nouveau cinema» greco, carattere non semplice, esigente, puntiglioso, Angelopoulos ha descritto, meglio di tutti, la condizione del suo popolo negli ultimi decenni.

La Grecia dei suoi film è lontana anni luce dagli stereotipi di sapore turistico che ne hanno sempre caratterizzato le rappresentazioni. Nelle sue opere, spesso sotto un cielo grigio e piovoso, tra distese montuose desertiche, è emerso il cuore duro e profondo del Paese, quel nucleo di sofferenza che forse, solo oggi, con l’esplosione della crisi economica, è apparso chiaro agli occhi del mondo. Angelopoulos l’aveva raccontato molto prima, con l’intuito e la sensibilità che fanno di un regista un grande autore. Nel 2004 aveva avviato la nuova trilogia con La sorgente del fiume , il secondo titolo, La polvere del tempo , con Willem Dafoe, era stato presentato al FilmFest di Berlino nel 2009. Il nuovo film s’intitola L’altro mare , è ambientato ad Atene e narra la storia di un padre e di una figlia: «Sarà un film sul destino degli uomini - aveva annunciato l’autore -, sui loro sogni. Il 20esimo secolo ha creato una speranza di cambiamento, ma adesso il sogno è svanito e ci troviamo a vivere in un vuoto che le nuove generazioni dovranno riempire di contenuti».

 

 

Addio a Theo Angelopoulos

 

 

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