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News: 5 Dicembre 2003 Altre news di Dario Fo e Franca Rame
News: 30 Novembre 2003 Altre news di Dario Fo e Franca Rame 2

 

 


07 dicembre 2003
 
L'ANOMALO  BICEFALO DI DARIO FO
Copione di scena a cura di Franca Rame (Atto Secondo)
 
Come la settimana scorsa per motivi di spazio (e peso!)
non possiamo pubblicare sulla newsletter l'intero secondo atto delle spettacolo.
La versione integrale la potete trovare a questo indirizzo:
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=1939
 
 
ATTO SECONDO
 
All'aprirsi del sipario troviamo il regista intento a trafficare con i suoi strumenti elettronici.
 
ANASTASIA Si puo'?
REGISTA  Oh, e' lei Anastasia... S'accomodi... Le diro' che dopo la mia sparata vergognosa di ieri, temevo d'averla perduta.
ANASTASIA Si dimentica che ho firmato un contratto, per il quale ho ricevuto solo il primo anticipo.
REGISTA Ah, ecco! Va bene... Si ricomincia allora... diamoci da fare che siamo in ritardo. Piuttosto, ha dato un'occhiata al testo del secondo tempo che le ho lasciato?
ANASTASIA  Si', piu' che un'occhiata... me lo sono letto e riletto.
REGISTA  E come le e' sembrato?
ANASTASIA  Una schifezza! Al punto che ho pensato seriamente di comperarmi un burka e sparire... Ho anch'io la mia dignita', per Dio! Purtroppo in quel momento mi arriva una telefonata dalla banca per ricordarmi la scadenza della seconda rata del prestito... e cosi' la mia dignita' e' andata a farsi... come dire... fottere!
REGISTA  La capisco, le scadenze finanziarie appiattiscono ogni santo principio, pare che anche Giuda avesse una scadenza finanziaria. Possiamo cominciare... io vado un attimo a cambiarmi.
ANASTASIA Scusi, posso dare un'occhiata a quello che abbiamo girato ieri?
REGISTA Prego... ho fatto giusto una selezione, sul tavolo c'e' il telecomando... si diverta.
 
Anastasia aziona il video. Parte la proiezione: appaiono le immagini (il tempo che il regista indossi il costume da nano) di Silvio-nano che si esibisce in danze piroette e buffe pantomime. Delle immagini riguardanti la donna intravediamo solo due passaggi a mezzobusto, ma dalla vita in giu', dove si notano solo le scarpe; commenti irati  di Anastasia.
 
ANASTASIA  Ma come? Ma io dove sono? Non mi si vede mai...nano maledetto! Solo lui... un estratto, chiamalo estratto... ma io quando arrivo? Ha eccomi... m'ha usata per fare la reclame delle scarpe! L'ammazzo!
REGISTA (rientra in scena travestito da nano) Eccomi qua!
ANASTASIA  Scusi un attimo, devo fare un po' di chiarezza: ma io dove sono? Che selezione ha fatto?
REGISTA Beh, purtroppo...
ANASTASIA  Mi ha eliminata?
REG. Mi sono dimenticato...
AN-VE Ah grazie!
REG. No, no, dicevo, mi sono dimenticato di accennarle una specie di introduzione... queste due prossime piccole scene, sono determinanti per lo svolgimento della storia. Qui succede che Silvio va letteralmente in crisi e non si accetta piu'... e alla fine arriva addirittura a fuggire. Cominciamo: "Veronica, aiutami a capire qualcosa di come ho gestito la mia vita... soprattutto sul rapporto con te e con i figli. Io non so ancora niente! Ieri ho conosciuto qui fuori nel parco nostro figlio, il piu' piccolo...
ANASTASIA-VERONICA  Come conosciuto?
REG. SIL. Si', voglio dire... riconosciuto... me l'ero completamente scordato!
AN-VE.  Ah, ecco...
R.SIL. Mi e' venuto incontro e mi ha detto: "Papa', perche' non ti compri un cane?" "Un cane? Perche'? Per me me, per te?" "No, no, per te." "E per farne che?" "Per farti accompagnare e non sbattere contro i muri." "Sbatto contro i muri?" "E certo! Se sei cieco e anche sordo." "Sordo e cieco io?" "Si', l'ha detto il Papa. 'Voi padroni del mondo che pensate al profitto e al potere, siete sordi e ciechi giacche' non vedete le miserie del mondo ne' sentite il lamento di milioni di disperati!" "Ma io li sento eccome e mi do da fare." "No! Tu fingi di darti da fare." "L'ha detto ancora il Papa?" "No, lo dico io!" Pac! Gli ho mollato un manrovescio... Capisci? La prima volta che parlo con mio figlio lo schiaffeggio!
AN-VE. Oh come mi spiace...
R.SIL. Ti spiace? Ma come? Se sei proprio tu a insegnargli 'sti discorsi da girotondina.
AN-VE. Ma che dici? Io sarei girotondina?
R.SIL. Si', tu. Guarda che mi ricordo di quell'intervista su Micromega. Proprio nel momento in cui andavo a dare la solidarieta' del popolo italiano all'America che entrava in guerra, tu mi hai dato contro su quella rivista estremista.
AN-VE. Ah, di quello te ne ricordi...
R.SIL. Certo, e mi ricordo anche del da fare che ci siamo dati tutti noi di Forza Italia in giro fin dall'alba a comprare tutte le copie appena uscivano, e loro della rivista a ristamparne delle altre, a migliaia, e noi a ricomprarle. Non hanno mai venduto tante copie in vita loro e mai le venderanno! Chissa' le sghignazzate che ti sei fatta tu alla faccia mia!
AN-VE. Scusami Silvio, ma non riesco piu' a starti appresso, un momento sei delicato e civile e poi di colpo diventi aggressivo e mi fai scenate, come adesso... lo stesso atteggiamento che hai avuto quando ho deciso di mandare i nostri figli alla scuola steineriana...
R.SIL. Ecco, a proposito, spiegami il perche', la ragione di questa scelta, cos'ha di tanto speciale questo metodo? 
AN-VE. Ancora!
R.SIL.  Si', l'ho dimenticato.
AN-VE.  Innanzitutto questa scuola si preoccupa di non condizionare l'autonomia creativa dei bambini... cominciando col liberarli dalla schiavitu' della televisione.
R.SIL.  Come, come? Quindi tu non gli hai permesso di guardare i programmi? Nemmeno quelli per ragazzini?
AN-VE. No, sono un disastro psichico e perfino morale, per dei bambini!
R.SIL.  E questo contro il mio parere, il parere del loro padre, che, fra l'altro, gestiva gia' tre canali televisivi fin da allora! Bene, un bel modo esplicito per farmi fuori!
AN-VE.  Scusa, eri tu stesso a commentare: "Io vorrei fare dei programmi piu' raffinati, colti, davvero spiritosi. Ma se la gente ama solo la schifezza, il rimbecillimento, cosa posso farci?"
R.SIL.  Certo, hai in mente quell'insetto, una specie di cadmeo, che vive nel deserto e si ciba solo di escrementi?
AN-VE.  Come no, lo stercorario.
R.SIL.  Appunto. Allo stercorario, per vederlo felice, non puoi dargli che merda.
AN-VE.  Ah, vedo che stai riguadagnando la tua bella logica da piazzista!
R.SIL.  Oh, ti prego, fingi di non averla ascoltata. Non so come mi sia saltata fuori. E' una logica d'un cinismo che fa schifo! Ma scusa, era gia' il mio linguaggio di allora?
AN-VE.  Si', ma non ti preoccupare, riprendevi subito quota appena tenevi i tuoi discorsi politici sull'educazione ai convegni televisivi, in quel caso la solfa era un'altra.
R.SIL. Che dicevo?
AN-VE. "Il nostro assillo e' l'unita' della famiglia, la saggia serenita' dei vecchi e la pura giocondita' dei bambini".
R.SIL.  Ma che figlio d'Androcchia... Salta fuori un bel personaggio. Quasi quasi e' una fortuna che dal cervello mi sia sparita la memoria.
AN-VE.  Ah, guarda come cura per la tua amnesia vorrei inchiodarti sulla poltrona e piazzarti davanti al video per una settimana intera col piu' piccolo dei nostri figli in braccio! (Sullo schermo vengono proiettate immagini inerenti i programmi televisivi di cui si parla) Vi vedreste passare davanti agli occhi, per sei volte al giorno, spettacoli di giochi a premi per fissati mnemonici, si vince facile, vai con la fortuna, la vita e' una lotteria, 1000 euro, 10.000, 250.000... Che botto! E poi sceneggiati con scene di sesso a tormentone, glutei all'aria, gemiti, tre stupri all'ora, diciotto pestaggi e morti ammazzati in quantita'! Figli e madri, che non si vedono da trent'anni, finalmente si incontrano! E dove? Nei tuoi studi televisivi! Urla di gioia, stupore, abbracci, lacrime a fiumi... e l'audience sale fino alle stelle! (Cantando) "Soldi! Soldi!"
R.SIL. (esegue un canto triste in grammelot napoletano)
AN-VE.  Ma che ti prende? Canti in napoletano adesso?!
R.SIL.  Si', e' una sceneggiata di dolore che mi ha insegnato Apicella! (Riprende a cantare).
AN-VE.  Ma che ti succede?
R.SIL.  Ma cosa sono diventato... non mi riconosco piu'! Se penso a me bambino (esegue una pantomima col contrappunto di grammelot russo dove rivive l'infanzia pattinando, tirando palle di neve e sciando) mi vedo li' che gioco coi pupazzi e le palle di neve, mi butto giu' dalle discese con la slitta, pattino su un lago ghiacciato...
AN-VE.  Laghi ghiacciati in Brianza?
R.SIL.  Non so se fosse Brianza, so che faceva un gran freddo e ogni tanto passava qualche renna inseguita dai lupi. (Estrae da sotto il praticabile un fucile e spara un colpo con rinculo) Madonna che botta! Oh la mia testa! (Si tiene la testa disperato)  Il mio cervello!... Mi sento nel cranio piu' di un cervello, quanti ne ho? Aiuto, aiuto, l'iniezione, ti prego, fammi l'iniezione!
AN-VE.   (da una scatola estrae una siringa e si accinge a praticare l'iniezione) Tirati giu' i pantaloni che ti buco sulle natiche.
R.SIL.  Ti dispiace farmela sulla spalla?
AN-VE.  Perche'?
REGISTA  Perche' la spalla non e' mia, e' del mimo che mi sta dietro. (L'attrice esegue).
MIMO MARCELLO  (gemito di piacere) Aaaah!
R.SIL.  Ti piace, eh?! E' la stessa cura che fa il senatore Colombo. Molto buona... sto gia' meglio... Ma, scusa se ti assillo ancora, c'e' una cosa che mi tormenta: cos'e' che ti ha fatto allontanare definitivamente da me?
AN-VE.  Sono un po' imbarazzata a parlarne ma tentero'. S'e' trattato di cavalli.
R.SIL.  Cavalli? Io allevavo cavalli? Oh, questo mi piace: fin da ragazzino andavo pazzo per i cavalli! 
AN-VE.  No, no, non hai mai allevato cavalli!
R.SIL.  Ah, no? Peccato!
AN-VE.  Un giorno, nella villa che abitavamo ad Arcore, hai assunto uno stalliere.
R.SIL.  Allevavo stallieri?
AN-VE.  No, era li' al nostro servizio, stava perfino a tavola con noi. Veniva dalla Sicilia e te lo aveva procurato il tuo amico Dell'Utri.
R.SIL. Dell'Utri? Non mi piace... fa collezione di libri antichi e quando sono sporchi li ricicla.
AN-VE.  Non far confusione... a parte che per il riciclaggio e' stato assolto... Stai attento, Dario, che ti becchi una querela. Ad ogni modo c'era questo siculo, stalliere, ma non avevamo cavalli. Per di piu' era uno con un sacco di pendenze giudiziarie, tipo truffa, assegni a vuoto, sequestri...
R.SIL.  Un delinquente! E cosa ci faceva a tavola con noi?
AN-VE.  E' quello che chiedevo anch'io e tu mi rispondevi: "Lo stalliere!" "E cosa ci fa uno stalliere qui se non abbiamo cavalli?" "Giusta osservazione! Domani compro un cavallo purosangue!"
R.SIL.  Purosangue? Bello!
AN-VE.  Detto fatto, arriva uno stallone, un animale inavvicinabile che scalcia e azzanna come fosse una bestia feroce.
R.SIL.  Oh, stupendo! (Con uno sgabello esegue pantomima di doma cantando) Castralechio sero hop hop hop! (Mima di essere buttato in aria e di cadere riverso sulla scena).
AN-VE.  Basta con 'sto russo!
R.SIL. Basta russo.
AN-VE.  Quel purosangue era proprio focoso, nessuno riusciva a montarlo, tanto meno lo stalliere. Immediatamente ho avuto il dubbio che quel "cavallante" non ne sapesse niente di stalloni e di allevamenti.
R.SIL.  Ah, ma allora il cavallo era un pretesto per mascherare la sua presenza in casa nostra?
AN-VE.  Si', credevo fosse cosi' e invece mi sbagliavo.
R.SIL.  Ah si'?
AN-VE.  Se ne intendeva e come! Tant'e' che proprio qualche giorno dopo mi e' capitato di sollevare per caso la cornetta del telefono e sentire due voci: la sua e una che veniva dall'esterno. Lo stalliere gli si rivolgeva con molta deferenza e lo chiamava don Vincenzo.
R.SIL.  Don Vincenzo? Cos'era un prete?
AN-VE.  Non so, aveva un forte accento palermitano.
R.SIL.  Palermitano? Di che parlavano?
AN-VE. Di cavalli: "Quanti cavalli devo accattare?" chiedeva il nostro. E l'altro: "Accattane un paio per adesso, ma bada che siano freschi e che non siano spezzati con qualche pastoia da allungo. Taglialo in due."
R.SIL.  Mezzo cavallo? E che e'?
AN-VE. "Portamelo su al secondo piano del Grand Hotel!"
R.SIL.  Un cavallo al secondo piano del Grand Hotel?! Magari sull'ascensore?! Ah! Ecco perche' solo meta': un cavallo intero non ci entra!
AN-VE.  Ad ogni modo io ho pensato trattasse con una macelleria. Poi ho scoperto che un cavallo nel gergo dei trafficanti e dei mafiosi corrisponde a dieci chili di droga pulita!
R.SIL.  Modica quantita' per uso personale.
AN-VE.  Cinque chili corrispondono a mezzo cavallo. Di li' a qualche giorno ascolto una lite furibonda fra te e il Dell'Utri, presente lo stalliere. Arrivano dei Carabinieri e lo arrestano.
R.SIL. Chi? Dell'Utri?
AN-VE. No, il cavallante. E nello stesso tempo tu scopri che i giornali dicono che quello stalliere e' un mafioso. E allora vai su tutte le furie e te la prendi anche col Dell'Utri.
R.SIL.  Oh, finalmente mi scopro come si deve! No, no, non puo' essere successo nella mia casa. L'abitazione di uno che fra qualche anno diventera' Presidente del Consiglio!  Ma dove siamo in Bolivia, Equador? (Grammelot in spagnolo cantando) Cavron!
AN-VE. No, lo spagnolo, no!
R.SIL.  Desculpame!
AN-VE. (avvicinandosi) Stai calmo, (gli accarezza la testa) forse e' soltanto frutto della mia immaginazione un po' contorta... da noi un fatto del genere non potrebbe mai accadere.
R.SIL.  Ma dove siamo? In che paese? (Musica in sottofondo).
AN-VE.  In Italia, caro, il Paese dell'Umanesimo e della Democrazia, fondato sulla Resistenza e con una Costituzione inattaccabile, assoluta, anche grazie a te, Silvio, che la difendi, la proteggi!
R.SIL.  Oh si', continua, continua cosi' che mi sento rigenerato. Grazie! (Inizia a spogliarsi degli elementi che costituiscono il "trucco del nano" e si toglie gli stivali che ha infilato nelle mani) Stop! A 'sto punto siamo arrivati al raccordo di cui le parlavo all'inizio. Silvio, come impazzito, fugge... qui tocca a lei, signora Lario, recitare la scena madre della scomparsa di suo marito. Vada con la ricerca di Silvio. Silvio s'e' perduto. Dov'e' Silvio...
ANASTASIA  Va bene, sono pronta...
REGISTA Vada.
AN-VE.  Silvio! Rispondi! Dove sei?! Hai visto mio marito?
MIMO DEBORAH (entrando) No... purtroppo l'ho perso di vista. E' da ieri che non ne so niente.
AN-VE.  Chissa' dove s'e' nascosto. E' mia la responsabilita': con quei miei discorsi l'ho mandato del tutto in tilt. (Squilla il telefono).
MIMO DEBORAH  Pronto?
 
Entra in scena REGISTA-EDUCATORE parlando a un cellulare...
 
 
 
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30  novembre 2003
 
L'ANOMALO  BICEFALO DI DARIO FO
Copione di scena a cura di Franca Rame (Atto Primo)
 
Per motivi di spazio (e peso!) non possiamo pubblicare sulla newsletter l'intero primo atto delle spettacolo.
La versione integrale la potete trovare a questo indirizzo:
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=1932
 
 
ATTO PRIMO
 
Uno stanzone con assetto  televisivo completo: telecamere, monitor, lampade, riflettori. Come fondale un grande schermo che con un battito di mano  "saliscende", sedie e poltroncine su ruote, tavolino con computer, telefono. Due mimi aiuteranno i due protagonisti a cambiare abbigliamento a seconda delle esigenze sceniche.
 
In scena l'attrice e il regista.
Anastasia, si sta sottoponendo a un provino, recitando un brano che legge; sul teleschermo vediamo la sua immagine proiettata.
 
ANASTASIA Lisistrata, cosi' mi chiamano ad Atene dove sono nata, ho danzato nell'agora' e nel tempio... ho un marito che adoro ma che ora non e' qui con me, il governo della polis me l'ha mandato insieme ad altri giovani come lui a dar man forte ad Agrigento, che ha occupato Siracusa, nostra alleata. I signori capi del Parlamento mi hanno spiegato che quei giovani di Atene non sono la' per combattere, ma solo per mantenere la pace, per aiutare i bisognosi a far nascere una democrazia. Ma tutti i giorni uno, due nostri giovani uomini vengono ammazzati. Ieri, su una nave sono tornati molti cadaveri di soldati di pace. E a noi donne e' toccato di versar lacrime sui nostri uomini senza vita, e gridare prefiche... No, non possiamo continuare cosi' imbelli e rassegnate. Donne, noi abbiamo un'arma potente e invincibile, mettiamola in campo. Domani torneranno per una breve pausa dieci navi. Da quelle, nel porto, scenderanno i nostri uomini con gli occhi scintillanti dal desiderio... noi andremo la' con indosso abiti leggeri, trasparenti che lasceranno intravedere le nostre forme sinuose...  e danzeremo con le vesti mosse dal vento, abbagliando i nostri amanti e mariti e ci strusceremo addosso a loro come baccanti vogliose. Li porteremo nelle nostre case ma quando allungheranno le mani tremanti perche' ci si sbarazzi delle vesti noi ci scanseremo. "Che ti prende?" lamenteranno eccitati i nostri maschi. E noi "No, fin quando continuerete a sfoderare le vostre spade noi terremo nascoste e inviolabili le nostre farfalle. L'amore ha bisogno della vita e della pace, la guerra solo della menzogna e della morte. Scegli... amore mio"
 
Scompare l'immagine dal teleschermo. Luce piena.
 
REG.  Ottima recitazione, complimenti. Aristofane sarebbe stato sicuramente orgoglioso di lei.
ANAST.  Grazie, e' un complimento che mi fa molto piacere. Anche il suo collaboratore era molto contento.
REG.  Infatti non per niente le ha proposto di firmare il contratto immediatamente. Ha ricevuto l'anticipo, spero.
ANAST.  Si', e vi devo ringraziare... non mi vergogno a dirlo... passo un brutto momento... ne avevo proprio bisogno! Non vedo l'ora di cominciare a recitare. Ma di che si tratta? Qual e' la chiave della storia?
REG Beh, come in tutte le satire che si rispettano, ha come base una tragedia. I personaggi del dramma sarcastico sono Putin e Berlusconi che a un certo punto si scambiano i cervelli.
ANAS In che senso se li scambiano?
REG Nel senso che di due cervelli se ne fanno uno... ma andiamo per ordine. Vi ricordate la conferenza stampa a Roma con Putin messo alle corde da un giornalista inglese che gli chiedeva della repressione russa in Cecenia, dei prigionieri fatti fuori in carcere e delle ultime elezioni-farsa per eleggere il Parlamento a Grozny?
ANAS Come no? Davvero una truffa ignobile! Con l'esercito russo di occupazione che va tranquillamente a votare come fossero cittadini di quel Paese...
REG Appunto. Putin a quelle domande diventa pallido, si intoppa imbarazzato. E li', bello come il sole, Berlusconi blocca e tranquillizza l'amico russo che non sa come cavarsela e prende lui la parola: "Ma che dite? Siete male informati... In Cecenia le elezioni si sono svolte del tutto regolarmente." "Macche' regolari!" incalzano altri giornalisti "il premier eletto e' un uomo di paglia di Putin..." e Berlusconi: "No, l'elezione e' stata controllata da osservatori stranieri..." "Gia', che hanno riferito che s'e' trattato di una pagliacciata di regime... un regime che occupa con la forza un Paese autonomo solo per prendersi il suo petrolio... un'aggressione che e' costata milioni di morti." "Questa e' propaganda disinformata!- grida Silvio -Putin ha sempre agito democraticamente!"
ANAS Ah si', proprio democraticamente...
REG Questa difesa le dice lo straordinario attaccamento di Berlusconi a Putin.
AN  D'accordo, ma la storia dello scambio di cervello?
REG  Ci arrivo subito. Succede a Erice durante il convegno dei chirurghi specialisti in trapianti. Berlusconi ha invitato Putin nella sua villa d'origine romana che ha affittato per l'occasione e gli ha offerto una camera bellissima, una specie di alcova per lui e la sua amica segreta. Putin indossa, invece che il pigiama, un kimono da karate'.
ANA  Da karate'? Ma perche'?
REG Perche' il premier russo e' campione di arti marziali e senza il kimono da karate' non riesce a dormire ne' tanto meno a far l'amore. Ecco che quella notte succede la tragedia: fanno irruzione nella camera di Putin, uomini armati... Lui si leva in posizione da karate' e dice: "Un momento, trattiamone, parliamone... un po' di dialettica" e i terroristi "Senz'altro! Questa e' la nostra dialettica!" e gli scaricano addosso una gragnuola di colpi. Giunge Berlusconi che e' nella camera appresso, anche lui al posto del pigiama indossa il kimono da karate' che gli ha regalato Putin e subito con grande spirito, vedendoli armati, dice: "Ho una barzelletta su Bush che fara' morir dal ridere!" "La sappiamo gia', e non ci fa ridere." PAC! gli sparano un proiettile in piena fronte. Scatta l'allarme. Per fortuna tra gli ospiti della villa c'e' l'intiera delegazione russa di chirurghi che interviene sollevando i moribondi e trasportandoli nel centro ospedaliero. Putin e' spacciato ma Berlusconi e' ancora appeso a un filo di speranza. Si decide per il trapianto ed e' qui che si toglie la parte rimasta intatta del cervello di Putin e la si inserisce nel cranio di Berlusconi dopo averlo liberato della parte inservibile. Un'operazione difficile ma i chirurghi sono ottimisti: "Riprendera' tono fra una settimana." Infatti dopo sette giorni Berlusconi si sveglia, si guarda intorno attonito: "Dove sono? Che e' successo?" "Niente di grave" gli risponde un medico italiano "Ha subi'to un piccolo coma." "Per quanti giorni son rimasto in coma?" "Sette per l'esattezza" "Ammazzalo, il piccolo coma?! Ma io non posso star qui... Ho un impegno inderogabile, immediato!" "Se vuole chiamiamo qualcuno dei suoi collaboratori, qualche ministro..." "Macche' ministri e collaboratori! Voglio qui immediatamente Apicella con la sua chitarra, dobbiamo mettere giu' la musica per la nuova canzone, senno' cosa canto io a Sanremo?! A parte che il direttore artistico e' Tony Renis, e con gli amici della mafia non si scherza!" E qui finisce il prologo. Che gliene pare?
ANAST. Spassoso ma anche feroce. L'idea di due premier col cranio spalancato ai quali scambiano pezzi di cervello come fossero bigne'... non e' proprio l'ideale come piatto d'entrata... per un pranzo!
REG.  A parte che qui non stiamo a un pranzo ma girando un film di satira grottesca...
AN. Ha ragione, Ho detto una sciocchezza. Piuttosto, dopo 'sta tragedia trovarsi il Premier con due cervelli... completamente allocchito, cosa succede in Parlamento e soprattutto nel partito di Forza Italia e nella coalizione di Governo?
REG Giusta osservazione, e' molto intelligente. Con un Premier inesistente, si sfascia tutto! E' il caos. Tutti che si scannano per acchiapparsi frammenti di potere, si arriva alle elezioni anticipate e l'opposizione stravince facile... quindi per salvarsi il responsabile della sicurezza ordina di bloccare ogni notizia.  Tacere su tutto. Nessun deputato, ministro o cittadino deve sapere dell'aggressione e del trapianto.
ANAS E cosa si racconta alla gente?
REG  Si inventa un'altra storia: Putin e' morto per embolia cerebrale. Silvio, nello scendere rapidamente le scale per dare la notizia, e' caduto battendo ripetutamente la testa sui gradini. I medici accorsi gli hanno suturato le ferite ma e' rimasto intontito: "Lasciamolo tranquillo, si riprendera' fra non molto."
ANA Un antefatto davvero intrigante... ma andiamo avanti, come prosegue la storia adesso?
REG Beh, purtroppo, per inscenare minimamente la vicenda avrei bisogno di due o tre interpreti oltre lei.
ANA  E non ci sono?
REG  Si', ci sono. Ne avevo trovati due davvero eccezionali, proprio per oggi.  Ma ieri gli ho letto la sceneggiatura...
ANA  E non gli e' piaciuta?
 REG Si', sono esplosi in un applauso: "Ma che trovata! Che bel testo, pieno di imprevisti, soluzioni davvero spassose." Uno di loro addirittura ha anche detto: "Lo farei anche gratis..." e poi all'unisono "Purtroppo pero' ho altri impegni, problemi di famiglia... sara' per una prossima occasione."
ANA  Sbaglio o se la sono fatta sotto!
REG  Brava, ha indovinato!
ANA E la ragione di questa defezione?
REG  Vuol saperlo? E' il personaggio principale... quello che noi mazzoliamo un po' pesante... cioe' l'Anomalo...
ANA  Ah... Berlusconi, e' ovvio. E' sicuro che nel mezzo non ci siano argomenti da querela? Sa, l'idea di essere trascinati in tribunale per aver sbeffeggiato il premier della Repubblica di Bananas...  
REG  Beh, per Dio, e' ovvio che quando si fa satira si corrono dei rischi. (La donna fa cenno di alzarsi) Che fa? Se ne va via anche lei? Per la miseria! Appena si indica il personaggio principale via che scappano subito!
ANA  No, no, volevo solo appendere il cappotto... A me piacciono i rischi tosti, stia tranquillo non me ne vado! D'altra parte se una satira sul potere non riesce a mettere il re in mutande, che satira e'?
REG  E' che noi non ci accontentiamo di metterlo in mutande, ma gliele togliamo del tutto e lui non sopporta di trovarsi nudo senza neanche il doppiopetto! Diventa aggressivo... vendicativo...
ANA  Beh, certo, non e' piu' il barboncino da compagnia del suo primo ingresso in politica, tutto scodinzolate e sorrisi... adesso va giu' pesante. Ha visto come ha cacciato dalle tv di Stato i giornalisti e i comici che gli stavano sulle scatole? Anche ultimamente la Guzzanti e ieri Paolo Rossi che fra l'altro e' anche piu' piccolo di lui, un po' di rispetto, andiamo... L'ha defenestrato per il solo tentativo di leggere un testo di Pericle che gia' nel III secolo avanti Cristo faceva satira anti-berlusconiana... nascondendosi dietro l'alibi di essere un classico antico.
REG Brava! Sa cosa le dico? Lo mettiamo in scena lo stesso il nostro testo. Se lei mi da' una mano io recitero' tutti i personaggi d'appoggio.
ANA  Sono pronta. Qual e' il mio personaggio?
REG  Veronica!
ANA  Veronica Lario?! Io dovrei interpretare la moglie di Berlusconi?
REG  Si',  perche'? Ha qualcosa in contrario?
ANA  Per carita'! Sono molto onorata... ma e' che io come massimo posso fare la nonna, della signora Veronica. Pero' se mi offrite un bel lifting generale: faccia, seno, ventre, cosce e... glutei, una parrucca bionda... ci sto!
REG  Non si preoccupi, nonna, oh pardon... oggi con l'ausilio del computer e della manipolazione virtuale possiamo trasformare viso e corpo delle persone come ci pare. Ha visto l'ultimo film di Tarzan, dove Jane vola lanciandosi dagli alberi che sembra un gatto con le ali?
ANA  Si', l'ho visto. Spettacolare!
REG  Bene, sa cosa hanno usato per risalire a quella specie di acrobata scatenata? Una bertuccia!
ANA Ah, bene! Vuol dire che per trasformare me in una donna giovane e pimpante basta cominciare da una babbuina! (Imita scimmia).
REG Complimenti, molto spiritosa! Vogliamo cominciare? Ecco la sceneggiatura. Questa e' la parte che la riguarda. (Porge una cartella alla donna che si accinge ad aprirla poi da' un battito di mani: si accendono due riflettori di taglio).
ANA  Cos'e'? Mi applaude di gia'?
REG  Ma no... con questo battito ho acceso i riflettori di taglio... Qui si muove tutto per impulsi acustici. Battendo a ritmo doppio (esegue) si mettono in azione le telecamere, vede?... Quattro battiti a ritmo alternato, cosi' (esegue), inizia la ripresa. Vede? (Sul teleschermo appaiono le immagini dei due).
ANA  Stupendo! E scommetto che ci sara' anche un battito particolare per cui, se non funziono, verro' letteralmente scaraventata fuori dalla finestra! (batte le mani con relativo gioco luci) Oddio, che ho fatto?!
REG  No, non si preoccupi, sistemo io. (Batte le mani: le luci si riassestano). Lei funzionera' a meraviglia, piuttosto io sono preoccupato: oltre i vari personaggi, mi tocchera' interpretare il personaggio di Berlusconi e proprio non c'entro niente... ne' come fisico, ne' come eta', ne' livello morale... intellettuale... Oh pardon.
ANA  Non si preoccupi, troveremo uno scimmione anche per lei... il mandrillo le va?
REG Non scherzi!
ANA Ma perche' si preoccupa, tanto e' solo una prova no... una lettura... basta  accennare al personaggio...
REG Ha ragione... infatti possiamo tenerci il copione a vista.
ANA  Ottima idea!
REG Va bene. Cominciamo. Prima scena. "Ci troviamo nella villa di Macherio..."
ANA  Scusi, ma ha lasciato accese le telecamere, stanno riprendendoci...
REG  Certo, cosi' possiamo rivederci e renderci conto di come viene. Anzi faccia una cosa: per indicare il personaggio di Veronica indossi questo scialle... (fa un cenno verso la quinta ed entra una mima che pone sulle spalle della donna uno scialle) Io invece faro' il chirurgo russo che viene in visita da lei, signora. (Aiutato dai mimi indossa un camice bianco da medico)
ANA  In visita col camice?
REG  Andiamo! E' solo una convenzione scenica! (Riprende a recitare) "Cara signora, sono venuto per darle notizie dello stato di suo marito". 
AN-VE.  Dica, dica pure, professore!
R.CHIRURGO Il Presidente si sta riprendendo dal trauma ma piu' lentamente di quanto noi si pensasse. Ora le do un consiglio: l'unica terapia che lo possa far uscire da questo empasse gliela puo' offrire soltanto lei.
AN-VE.  In che senso? Che terapia?
R.CHIR.  Signora, prima di venire qui mi sono  di informato e ho saputo che, diciamo, i suoi rapporti dal punto di vista familiare... voglio dire... amoroso con il Presidente non sono del tutto felici...
AN-VE.  Questi sono affari miei, e' un argomento che preferisco non toccare. E allora?
R.CHIR.  Le chiedo un sacrificio: perche' suo marito riemerga da questa terribile confusione e stordimento, in cui si ritrova, lei deve prenderselo in carica signora, con grande affetto e dedizione.
AN-VE.  D'accordo, lo assistero'. Portatemelo qua, la sua camera e' sempre libera.
R.CHIR.  No, non la sua camera... Voi dovreste tornare a dormire insieme...
AN-VE.  Cos'e'? Una terapia russa? Si parte sempre dal letto. Gia' che c'e' professore, perche' non mi prescrive anche il programma della progressione sentimentale... e perche' no?, anche quella erotico-sessuale?
R.CHIR.  Ma no... non mi permetterei mai!
AN-VE.  Poi ci viene anche a rimboccare le coperte.
REGISTA (esce dal personaggio) Qui stacchiamo di colpo ed entriamo in un'altra situazione. (Aiutato dai mimi, si toglie il camice e indossa una giacca) Stiamo girando un film...
ANASTASIA  Ah si', c'e' anche qui nella sceneggiatura: "Veronica Lario, cioe' io, si incontra con un caro amico, l'educatore dei suoi figli."
REGISTA Eccomi qua: sono l'educatore verso il quale lei nutre una grande stima oltre che amicizia. (Si siede dopo averla abbracciata) Come stai, cara?
AN-VE.  Ti prego aiutami a capirci qualcosa, sono sconvolta. Dopo il suo ritorno nella villa, Silvio ha comportamenti strani, incomprensibili: e' dolcissimo con me... ma all'improvviso...
R.ED. Che fa?
AN-VE.  Ma... per esempio quando s'e' svegliato la prima volta mi ha chiesto: "Chi sei?" oltretutto in francese "Qui e'tes-vous?"
R.ED.  In francese?
AN-VE.  E quando gli ho risposto "Sono tua moglie!" ha sgranato gli occhi esclamando: "Oh bre maciu'f tic oste nof!" "Ma che stai dicendo, Silvio?" e lui "Sei bellissima! Come ho potuto dimenticare questo tuo splendido viso! Yuzia  belisira iano'ca..."
R.ED. Che strana lingua e'? Ma il medico che lo ha in cura, che dice?
AN-VE.  E' stato qui proprio una sequenza fa... (risata) Scusi, scusi... andiamo cosi' veloci... Torno seria. "E mi ha avvertito che si sarebbe comportato in modo strano, con larghi vuoti di memoria a causa della perdita del suo caro amico... per di piu' aggravati dalla tomborlata che ha fatto dalle scale... e che stava a me ricostruirgli ogni fatto o evento. Ogni tanto si dimentica anche di se stesso e mi chiede "Chi sono io?" Poi di colpo si mette a parlare in russo.
R.ED. In russo... tuo marito? Ma che spiegazione da' il medico di questa strampaleria?
AN-VE.  Mi ha spiegato che, fra mio marito e Vladimir, s'era creato un legame affettivo davvero profondo. Questa perdita improvvisa... ha letteralmente sconvolto la sua psiche, causandogli un vero e proprio transfert.
R.ED. Ho capito, sarebbe come a dire che Silvio diventa Vladimir per poi tornare Silvio... un po' come Dottor Jeckyll e Mister Hide.
AN-VE.  Si', e' proprio cosi'... Siamo a letto, si sveglia, accende la luce e si mette a gridare "Chi m'ha messo addosso 'sto pigiama, che sembra un costume da pagliaccio, stragalambo'f! Io voglio il mio kimono da karate'! Non ci riesco a dormire se non ce l'ho addosso! Acca tremi cicosca!"
R.ED. Dorme con il kimono da karate'? Incredibile! Scusa, ma tuo marito ha studiato il russo?
AN-VE.  Ma neanche per idea! Non conosce manco Oci Ciornie.
R.ED.  E allora? (Aiutato dai mimi si toglie la giacca e indossa il camice).
AN-VE.  Il chirurgo russo mi ha spiegato che si tratta di un fenomeno di trance.
R.CHIRURGO Trance?! Eccomi qua. Sono di nuovo chirurgo. Eccomi, che cosa voleva sapere signora?
AN-VE.  Mi spieghi professore, la prego, che cosa succede con questa storia del trance?
R.CHIR.  Cara signora, non ha mai sentito di persone che all'istante in una situazione di ipnosi si esprimono addirittura in lingue scomparse, gaelico, assiro, eccetera?
AN-VE.  Ci mancherebbe pure che Silvio mi parlasse in gaelico!
R.CHIR. Una bella lingua... un po' morta...
AN-VE. Lei, professore, m'ha pregato di assisterlo, ma io non ce la faccio piu'! Mi parte il cervello! Ma lo sa che, all'improvviso, mi si presenta con in testa un colbacco e una lunga sciarpa che gli arriva ai piedi e mi aggredisce gridando: "E' stata riunita la Duma? Cosa succede col sommergibile atomico? Bisogna salvare i marinai!" Corre per il parco... e si tuffa a picco nel laghetto che per fortuna e' piu' basso di lui. Altra capocciata! Ogni tanto scoppia in lacrime... Non vuol vedere nessuno dei suoi collaboratori... Due giorni fa e' arrivato Bondi, il suo portavoce, l'ha guardato e ha urlaro: "Ma chi e' 'sta matrioska pallida?" Per me, lui, li'... ha finto, di non riconoscerlo... Non le dico quando, ieri all'ora del the e' arrivato Bossi con la canottiera e la giacca da smoking... gli si e' piazzato davanti e s'e' messo in posizione da combattimento da karateka, le mani a sciabola e... 'aiaaah siasmek sciell frapp zak zak karate'e'!' L'ha mazzolato con fendenti terribili dappertutto... e per finire l'ha azzannato al collo urlando: "Via 'sto ceceno maledetto!"
R.CHIR.  Ceceno?!
AN-VE.  Si', proprio cosi' ha detto, "ceceno criminale".
REGISTA  Altro cambio di scena (Esce).
 
 
 
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