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12 giugno 2003 - ADDIO GREGORY PECK

 

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Gregory Peck Foto da film

 

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L'attore di "Vacanze romane" e "Moby Dick" aveva 87 anni
Nella sua lunga carriera, cinque nomination e un Oscar
E' morto Gregory Peck
Diceva: "Ho fatto molti film per il pubblico
una mezza dozzina impegnati, sei o sette da dimenticare"


Gregory Peck in "Moby Dick"LOS ANGELES - E' morto Gregory Peck. L'attore di Vacanze romane, il capitano Achab del Moby Dick di John Huston, una delle grandi stelle di Hollywood aveva 87 anni. Malato da tempo, è morto nel letto di casa sua a Los Angeles, accanto alla compagna di una vita, sua moglie Veronique.

Peck era un Attore poliedrico: eroe timido, uomo moralmente ineccepibile, ma anche personaggio negativo grazie a quel suo lato misterioso, oscuro, che Alfred Hitchcock seppe valorizzare così bene in "Io ti salverò". Nella sua carriera ottenne cinque nomination, ma di queste solo una si traformò in un premio Oscar.

Nato a La Jolla, in California, nel 1916, Eldred Gregory Peck, questo il suo nome completo, fece appena in tempo a passare dal teatro al cinema che diventò subito un divo.

Furono due film piuttosto modesti, dopo l'esordio con Days of Glory di Jacques Tourneur (1944) a farlo diventare famoso: Le chiavi del Paradiso di John Stahl e La valle del destino di Tay Garnett. Nel 1947 è già tra gli attori più richiesti: interpreta Il caso Paradine di Hitchcock e Duello al sole di Vidor che lo lanciò nell'epopea del far west dove sarebbe rimasto a lungo negli anni delle giovinezza e dove sarebbe tornato con uno dei suoi ultimi film, Old gringo, di Luis Puenzo (1989).

Sugli schermi Peck fece un discreto numero di conquiste, da Ingrid Bergman a Audrey Hepburn accanto a lui in Vacanze romane di William Wyler (1953), dalla litigiosa Lauren Bacall di La donna del destino (Vincent Minelli, 1957) alla Ava Gardner di Le nevi del Kilimangiaro (Henry King, 1953).

Il Gregory Peck tutto d'un pezzo emerge nell'antirazzista Barriera invisibile (Elia Kazan, 1947) o in ruoli di democratico ed eroico militare come il tenente di Trentottesimo parallelo missione compiuta (Lewis Milestone, 1958), il comandante di sottomarino di L'ultima spiaggia (Stanley Kramer, 1959) o il capo del temerario manipolo di I Cannoni di Navarone (J.Lee Thompson, 1961).

Tra i personaggi negativi meglio riusciti vale la pena ricordare il sadico dottor Lieberman (il dottor Mengele) di I ragazzi venuti dal Brasile (Franklyn Schaffner, 1978).

Da Il grande paese di William Wyler (1958) a Adorabile infedele di Henry King (1959), da Il buio oltre la siepe (Robert Mulligan, 1962) che gli valse un Oscar, a Arabesque (Stanley Donen, 1956) a L'uomo dal vestito grigio (Nunnally Johnson, 1956), Peck spazia dall'epoea al film giudiziario, alla spy story, con una recitazione talvolta monotona ma sempre illuminata dalla sua figura carismatica.

Tra le ultime interpretazioni di Peck, che fu per alcuni anni presidente della Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, si ricorda un cameo nel remake di Martin Scorsese di Il promontorio della paura di cui era stato protagonista nell'originale di J. Lee Thompson del 1963 insieme a Robert Mitchum.

Educato in un istituto militare cattolico, influenzato dal liberismo Roosveltiano, Peck è stato un democratico di ferro e un tenace sostenitore di Clinton. "I conservatori non mi hanno mai amato - ha detto in un'intervista - e credo di non essere nella lista dei 10 migliori amici di Reagan".

Ha affidato i suoi ricordi ad un'autobiografia, "An Actor's Life". Uno dei momenti più drammatici della sua vita fu il suicidio di uno dei suoi cinque figli Jonathan, nel 1975.

Divorziato da Greta Rice, da cui ha avuto tre figli, Peck si è risposato Veronique Passani, una giornalista francese conosciuta sul set di Vacanze romane. Ha riassunto la sua lunghissima carriera con questa frase: "Molti film per il pubblico, una mezza dozzina impegnati, sei o sette da dimenticare".

(12 giugno 2003)

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