Jerome
Kodell OSB
Un
metodo in cinque passi per scoprire più profondamente
il
significato di un brano della Scrittura
Prima o poi, chiunque abbia letto la Bibbia ha provato la
frustrazione o lo smarrimento espressi dall'ufficiale etiope che
meditava un libro su Isaia (Atti 8, 26-40).
L'apostolo Filippo gli chiese: "Capisci davvero quello
che leggi?"
Ed egli rispose: "Come posso capire, se nessuno me lo
spiega?"
Non tutta la Bibbia ci tocca in questo modo. Gran parte della
Bibbia è facile da leggere, da capire e da usare. Ma Dio ha
ispirato tutta la Scrittura perché ci serva da insegnamento e da
addestramento verso la santità (2 Tim. 3,16), i passi difficili
come quelli facili. Può esser necessario uno sforzo maggiore da
parte nostra per leggere e comprendere i passi difficili, ma
questi sono Parola di Dio come gli altri.
Questo rinnovato interesse dei cattolici per lo studio della
Bibbia ha provocato una richiesta di aiuto per la sua
comprensione. In molti luoghi sono stati organizzati gruppi e
corsi per lo studio della Bibbia che offrono aiuto, sostegno e
guida ai lettori della Parola di Dio. Sebbene questi gruppi siano
sempre un aiuto grande e valido, la maggior parte di noi vorrebbe
anche studiare la Scrittura per conto proprio. Potremmo voler
penetrare il significato di un passo difficile da capire, o far
dar seguito a idee nate dalle letture della liturgia o dalla
condivisione della Bibbia, oppure arrivare a comprendere degli
aspetti della Scrittura.
Molti di noi tuttavia non sanno di preciso come portare avanti da
soli questo studio. Che differenza c'è tra lo studio e la
semplice lettura? Come si può cominciare? Cosa dobbiamo fare?
CINQUE
PASSI
Vorrei indicare qui un sistema composto di cinque passi semplici
per lo studio personale di una storia del Vangelo o di un altro
passo della Scrittura. Non c'è niente di complicato in questo
metodo, che può essere impiegato ad ogni livello di studio della
Scrittura, sia che siate laureati in Sacra Scrittura, sia che
studiate la Bibbia per la prima volta. Avere un metodo simile per
lo studio personale equivale ad avere uno strumento pratico da
usare quando ci accingeremo allo studio individuale delle
Scritture.
Si tratta semplicemente di leggere il brano scelto per intero,
cercando di capirlo bene.
Rileggete il brano lentamente, segnando ogni punto che necessiti
di attenzione particolare ed ogni domanda che vi salga alla
mente. Ciò può includere le parole che non capite del
tutto, i nomi che non conoscete, le idee che sembrano costituire
il punto centrale del brano, e gli altri avvenimenti ai quali si
riferisce.
Rispondete alle domande come meglio potete, guardando al contesto
del brano nel Vangelo particolare. A questo punto, i riferimenti
in calce alla Bibbia vi saranno di grande aiuto.
Cercate altre informazioni ed istruzioni da un commentario
biblico o da altri sussidi per lo studio della Bibbia.
Mettetevi in ascolto del messaggio personale particolare che Dio
vuole comunicarvi in questa storia.
Poiché questo metodo di studio costituisce una ricerca del
significato della Parola ispirata di Dio, non si tratta di uno
studio freddo, distaccato ed obiettivo. Il lettore è
profondamente coinvolto dall'ascolto della voce divina che gli
parla per mezzo della Scrittura. Non è necessario dire che tale
studio va sempre preceduto da una preghiera per invocare
l'assistenza dello Spirito Santo.
Imparare per mezzo degli esempi
Il modo migliore per dimostrare come si usa questo metodo è
semplicemente quello di applicare ciò che potrebbe essere
definito un caso tipico di studio personale della Bibbia. La
storia evangelica che ho scelto come esempio è quella in Luca 7,
18-23, che parla di Gesù e di Giovanni Battista. Prendete carta
e matita e annotate le vostre domande ed intuizioni riguardo a
questa storia, mentre insieme studiamo questo brano.
Passo n. 1: Leggere il brano
Il testo di Luca 7, 18-23, nella traduzione CEI della Bibbia
appare così:
"Anche
Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi
avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi e li mandò a dire al
Signore: "Sei Tu Colui che viene, o dobbiamo aspettare un
altro?".Venuti da Lui, quegli uomini dissero: "Giovanni
il Battista ci ha mandati da Te per domandarti: Sei Tu Colui che
viene o dobbiamo aspettare un altro?". In quello stesso
momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti
cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa
risposta: "Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto
e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i
lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai
poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non
sarà scandalizzato di Me!".
Passo n. 2: Leggere e fare domande
Mentre rileggiamo il testo lentamente e lo meditiamo, in noi
sorgono varie domande. Ad esempio: Dove si trova Giovanni in
questo momento? Perché non fa egli stesso quelle domande a
Gesù? Perché Giovanni, il precursore del Messia, pare dubiti
sull'identità di Gesù? Perché le azioni citate da Gesù
possono dare una risposta a Giovanni? Che significa l'ultima
frase?
Passo n. 3: Guardare al contesto
Per rispondere alle nostre domande, guardiamo al contesto del
brano del Vangelo di Luca. Questo brano ed il successivo possono
espandersi in modo quasi illimitato per venire incontro alle
esigenze e agli interessi di ciascun lettore.
Guardando indietro per vedere ciò che il Vangelo di Luca ha già
detto riguardo a Giovanni Battista, apprendiamo che ora egli si
trova in prigione (Luca 3,20). Ciò spiega perché non può
rivolgere direttamente queste domande a Gesù.
In altri punti del Vangelo di Luca troviamo altre informazioni su
Giovanni. Più avanti è presentato come uno che precede il
Signore "con lo spirito e la forza di Elia" (1,17).
Suo padre fece eco a queste dichiarazioni chiamandolo profeta e
precursore (1,76).
Esempi della predicazione di Giovanni si trovano al terzo
capitolo del Vangelo, assieme al suo messaggio personale sul
Messia che doveva venire e sulla natura del ministero del Messia.
Da questi passi apprendiamo che Giovanni si aspettava un Messia
che avrebbe pronunziato severe denuncie verso i peccatori,
predicando parole di punizione in un fuoco inestinguibile (3,17).
Il versetto 18 del nostro brano ci dice che Giovanni aveva
mandato i suoi discepoli da Gesù dopo che questi gli avevano
riferito tutti questi avvenimenti. E gli avvenimenti più
recenti di cui avevano parlato erano l'insegnamento di Gesù
sull'amore verso i nemici, sulla compassione divina e sulla
necessità di costruire solide fondamenta spirituali (6, 27-49),
nonché la guarigione del figlio del centurione e la risurrezione
del figlio della vedova (7, 1-17).
Tenendo presenti queste cose, ora possiamo cominciare a
rispondere alla domanda sul motivo dell'incertezza di Giovanni
riguardo all'identità di Gesù. Gesù non corrispondeva alle
aspettative di severità e forza evocate dagli avvertimenti e dai
rimproveri predetti da Giovanni. Si era forse sbagliato nel
proclamare che Gesù era Colui che deve venire?
Nella Sua risposta a Giovanni, Gesù richiama la sua attenzione
sulle opere di misericordia che Egli fa verso i ciechi, gli
zoppi, i lebbrosi ed i poveri. Conclude con una frase molto
incisiva: Beato chi non si scandalizzerà di Me.
Questa beatitudine implica che Giovanni si era sbagliato, non
nella sua identificazione, ma nel modo di capire la Sua missione.
Giovanni deve accettare Gesù come Egli è, correggere le sue
aspettative per adeguarsi alla realtà. Gesù non è il duro
profeta che Giovanni si aspettava, e che egli stesso era stato.
Se continuava a mantenere le sue errate nozioni riguardo a Gesù,
egli non potrà vedere che Gesù è veramente il Messia di Dio.
Gesù diventerà invece per lui uno scandalo, o una pietra
d'inciampo.
Possiamo far ricerche su altri riferimenti paralleli sulla Bibbia
e trovare altri passi che possano illuminare ulteriormente la
lettura di questa storia. Ma lo studio che abbiamo fatto qui
dimostra come, considerando un racconto evangelico nel contesto
dell'intero Vangelo, ciò possa aiutarci a capirlo meglio.
Passo n. 4: Commentari e sussidi allo
studio
Consultando dei commentari o sussidi allo studio, scopriremo
altre informazioni su questo brano.
Ad esempio, lo studio quotidiano della Bibbia, del
commentario anglicano William Barclay (Edizione riveduta,
Westminster Press, 1975) fa rilevare che il dubbio di Giovanni su
Gesù è sempre stato motivo di preoccupazione per i
commentatori. Barclay discute molti dei modi in cui i
commentatori hanno cercato di spiegare la domanda di Giovanni, e
considera importante il fatto che la risposta di Gesù, l'esempio
del servizio ai poveri e sofferenti, non era la risposta che
Giovanni si aspettava.
Il volume sul Vangelo di Luca nel Collegeville Bible Commentary (Liturgical
Press, 1983) si riferisce ad alcuni passi del Vecchio Testamento
ai quali questo brano pare alludere. Esso nota inoltre che la
frase del versetto 23 è una sfida non solo per Giovanni, ma per
chiunque sia messo a confronto con la persona di Gesù: non
permettete che le vostre nozioni preconcette su Gesù siano una
pietra d'inciampo per voi.
Per quanti sono interessati ad un commento di esperti su questo
brano, il volume sul Vangelo di Luca nella Bibbia Anchor
(Doubleday, 1965) paragona quel brano al racconto dello stesso
episodio nel Vangelo di Matteo. Pare che entrambi derivino dalla
fonte pre-evangelica nota come "Q" (da Quelle, la
parola tedesca per "fonte").
Passo n. 5: L'ascolto
Le storie evangeliche sono state scritte come Parola di Dio per
il lettore credente. I passi preliminari descritti sopra sono
necessari per capire il significato del racconto su una base
salda per l'ascolto della Sua Parola. Quest'ultimo passo è il
vero nucleo dello studio, ed anche il più importante. Senza di
esso il brano biblico rimane qualcosa di distante, un oggetto di
arida ricerca.
Un lettore, davanti a questo brano, può avvertire solidarietà
con Giovanni in prigione a motivo di una particolare solitudine,
della difficoltà a dare un senso alla vita con le sue
distorsioni e cambiamenti, o di una sensazione di separazione da
Dio. Un altro può aver bisogno di ricordare la missione dei
cristiani di rendere Gesù presente nel servizio ai malati, ai
poveri e ai rifiuti della società. Un altro ancora può restare
colpito dalla sfida contenuta nel versetto 23 e rendersi conto di
come le aspettative errate, o un'errata comprensione di Gesù,
abbiano costituito una pietra d'inciampo. Ogni lettore ascolterà
la parola particolare di Dio con uno spirito di preghiera e di
obbedienza. È questa l'essenza del vero studio della Bibbia.
(Da New Covenant - Novembre 1983)