H.A.C.C.P.
Hazard Analysis Critical Control Point
Il sistema di controllo Igiene e Sanità
Direttive Comunitarie e Decreti Legislativi Nazionali
Al fine di realizzare la libera circolazione sul territorio dell'Unione Europea di prodotti alimentari (alimenti e bevande) aventi le stesse caratteristiche di sicurezza igienica, i Paesi membri sono vincolati da numerose norme, derivanti da direttive comunitarie, ad esercitare nella propria Nazione una corretta e uniforme attività di controllo.
Con l'apertura delle frontiere comunitarie alle merci, si è reso ineludibile il rispetto di tali norme, in particolare per quelle inerenti i prodotti alimentari di origine animale, le cui catene produttive sono vincolate da altrettante direttive a carattere verticale.
Nel nostro Paese, come del resto in ogni altro Stato dell'Unione, la legislazione vigente in materia è costituita da numerose norme di origine nazionale e dai decreti di recepimento delle direttive comunitarie, il cui contenuto trae origine dal Codex Alimentarius, un testo di pratiche igieniche redatto dall'ONU e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Agli Organi governativi nazionali e regionali sono demandate prevalentemente le funzioni di programmazione, di indirizzo e di coordinamento, oltre che compiti normativi nell'ambito delle diverse competenze; mentre ai Comuni, che esercitano attraverso le USL, spettano le funzioni inerenti le attività di produzione, di commercio, di distribuzione e di somministrazione.
Il Ministero della Sanità opera
a livello |
con gli organismi |
con compiti di |
centrale | Dipartimento Alimenti e Nutrizione | |
Sanità Pubblica Veterinaria | ||
Istituto Superiore della Sanità (SIS) | analisi e revisione scientifica | |
territoriale | Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Confine Terrestre | |
Uffici Veterinari di Confine, Porto e Aeroporto | ||
Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) | repressione e prevenzione | |
Servizi di Igiene Pubblica (SIP) | ||
Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) | accertamenti di laboratorio |
Il Ministero dell'Agricoltura e delle foreste opera
a livello |
con gli organismi |
con compiti di |
centrale | Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICRF) | controllo merceologico |
Istituti di ricerca e Sperimentazione Agraria | analisi di revisione |
Il Ministero delle Finanze opera
a livello |
con gli organismi |
con compiti di |
centrale | Direzione generale dogane e imposte indirette | |
territoriale | Guardia di Finanza | repressione frodi fiscali |
DIRETTIVE COMUNITARIE E DECRETI NAZIONALI
Direttiva Commissione Europea |
Recepimento Nazionale |
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n. 397 |
del 1989 |
D.L. n. 123 |
del 3 marzo 1993 |
Oggetto: attività di controllo ufficiale dei prodotti alimentari mediante programma annuale coordinato all'ambito territoriale di competenza e alle rispettive funzioni di ciascun Organo di controllo |
Direttiva Commissione Europea |
Recepimento Nazionale |
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n. 398/1989 |
n. 99/1993 |
D.L. n. 156 |
del 26 maggio 1997 |
Oggetto: miglioramento e aumento delle misure di controllo, qualificazione dei laboratori di analisi, del personale adibito ai diversi settori analitici e della operatività di tali laboratori. Sistema di mutua assistenza amministrativa fra gli Stati membri e Organo di collegamento nazionale (rappresentato in Italia dal Dipartimento degli Alimenti e Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della Sanità) |
Direttiva Commissione Europea |
Recepimento Nazionale |
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n. 43 |
14 giugno 1993 |
D.L. n. 155 |
del 26 maggio 1997 |
Oggetto: introduce l'attività di autocontrollo che coinvolge totalmente il produttore, modificando così l'approccio delle autorità sanitarie nei confronti della tutela del consumatore, in merito a igienicità e qualità degli alimenti; a tale riguardo infatti l'attività di controllo ufficiale svolta sul territorio deve comprendere anche la verifica dei sistemi di garanzia della qualità messi in atto dal produttore stesso. |
Il Decreto Legislativo n. 155, che recepisce la direttiva comunitaria 93/43, più conosciuta come direttiva HACCP, stabilisce le norme generali di igiene dei prodotti alimentari e le modalità di verifica dell'osservanza di tali norme.
L'obiettivo di tale decreto è quello di garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari per quanto riguarda le contaminazioni microbiche, fisiche e chimiche in ogni fase della catena alimentare (preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, manipolazione, vendita, somministrazione), al fine di proteggere la salute dei consumatori e favorire gli scambi intracomunitari.
Entro il 28 giugno 1998 (28 dicembre, per ambulanti e chioschi) qualsiasi impresa del settore, pubblica o privata, con o senza scopo di lucro, deve mettere in atto:
I vari settori alimentari possono elaborare manuali di corretta prassi igienica per facilitare l'applicazione delle misure generali di igiene.
Il decreto infine prevede diverse sanzioni amministrative qualora il responsabile dell'industria alimentare non adempia ai suoi doveri, e cioè: da 2 a 12 milioni di lire nel caso in cui non metta a disposizione dell'autorità preposta tutte le informazioni riguardanti l'attività svolta; da 3 a 18 milioni per la non corretta o mancata attuazione dell'autocontrollo (applicazione del sistema HACCP); da 10 a 60 milioni se non provvede a ritirare dal commercio prodotti a rischio; nel caso di pericolo per la salubrità e la sicurezza dei prodotti alimentari è punibile con l'arresto fino a un anno e con l'ammenda da 600 mila a 60 milioni di lire.
Con Decreto Legge 15 giugno 1998, n. 182, l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dal D.L. 155/1997 è differita al 30 giugno 1999, ad eccezione di quella relativa al mancato ritiro dal commercio di prodotti scaduti o a rischio: essendo tale comportamento già considerato criminoso da altre leggi attualmente vigenti.