SCUOLA IRIDOLOGIA MILANO IRIDOLOGO A MILANO IRIDOLOGIA A MILANO
Per ulteriori informazioni e iscrizioni, per ricevere materiale
informativo dettagliato sul programma dell’anno in corso via e-mail :
CELLULARE: 339 - 1216605
E-mail: ass.scuolasalute@iol.it
STRUTTURA
DELL’OCCHIO: ANATOMIA DELL’IRIDE
INNERVAZIONE DELL’IRIDE
L‘iride possiede:
Fibre sensitive,che portano informazioni dall’iride al sistema nervoso centrale.
Fibre simpatiche che innervano il muscolo dilatatore della pupilla.
Fibre simpatiche che innervano le pareti dei vasi.
Fibre parasimpatiche che innervano il muscolo sfintere della pupilla e il muscolo ciliare (accomodazione)
La
ricca vascolarizzazione e la ricca innervazione dell’iride sono alla base della
teoria umorale e nervosa che spiegano la possibile connessione dell’iride con
la totalità del corpo attraverso la mediazione del sistema vascolare e nervoso.
Percorso
delle fibre simpatiche
I primi neuroni sono nel mesencefalo o nel midollo allungato, le fibre raggiungono il simpatico cervicale terminando nel ganglio cervicale superiore; da qui nascono le fibre che raggiungono l’iride con i nervi ciliari lunghi : queste fibre simpatiche innervano il muscolo dilatatore della pupilla e i vasi dell’iride.
( I nervi ciliari lunghi sono rami del nervo oftalmico, che è un ramo del nervo trigemino)
Percorso
delle fibre sensitive
Entrano a far parte dei nervi ciliari lunghi, insieme alle fibre simpatiche, dirette alle aree sensoriali dell’encefalo con il nervo oftalmico, ramo del trigemino.
Percorso
delle fibre parasimpatiche
I primi neuroni sono nel mesencefalo (nucleo di Edinger-Westphal dell’oculomotore), le fibre entrano a far parte del nervo oculomotore e terminano nel ganglio ciliare (annesso al nervo oftalmico.) Dal ganglio ciliare nascono fibre che entrano a far parte dei nervi ciliari brevi e vanno ad innervare il muscolo sfintere della pupilla e il muscolo ciliare
Accomodazione
Nell’accomodazione per la visione da vicino il cristallino deve ispessirsi, nella visione da lontano appiattirsi.
Secondo la teoria di Helmholtz il cristallino durante il riposo accomodativo (visione da lontano) è tenuto in tensione dalle fibre nella zonula all’equatore della capsula: in tal modo il cristallino si appiattisce, mentre per sua elasticità tenderebbe a fargli assumere una maggiore curvatura.
Nell’atto accomodativo per la visione da vicino, si contrae il muscolo ciliare per azione del parasimpatico e il il corpo ciliare si avvicina all’asse del globo oculare e pertanto viene a cessare la trazione della zonula sull’equatore del cristallino. Il cristallino può obbedire così alla sua elasticità e assumere una forma tendente alla sferica.
Secondo questa teoria durante l’atto accomodativo il cristallino si mette in stato di riposo elastico, mentre durante il riposo accomodativo il cristallino si trova in stato di tensione elastica.
La presbiopia è dovuta alla perdita di elasticità del cristallino.
Sono state formulate a riguardo altre teorie, ma quella esposta è la più seguita da i moderni oftalmologi.
SIMPATICO
E PARASIMPATICO
Il sistema nervoso si distingue in volontario(centrale e periferico) e sistema viscerale o vegetativo autonomo. Quest’ultimo si distingue in simpatico e parasimpatico. Le fibre vegetative prendono origine da cellule che si trovano nell’ encefalo o nel midollo spinale, ma poi si interrompono in gangli periferici, simpatici o parasimpatici.
Il primo neurone del sistema simpatico si trova , a parte alcune eccezioni, nel tratto toraco-lombare del midollo spinale.
Il primo neurone del parasimpatico si trova a livello dell’encefalo o del midollo spinale sacrale: il parasimpatico è pertanto cranio-sacrale.
I gangli simpatici e le fibre che li uniscono formano due catene ai lati della colonna vertebrale.
I gangli del parasimpatico hanno una localizzazione periferica.
Il sistema vegetativo autonomo coordina autonomamente le attività viscerali, può essere influenzato dal sistema nervoso volontario, ma non dipende da esso(autonomo)
I due sistemi hanno funzioni varie e complesse, ma si può dire che sono antagonisti e agiscono sui visceri in modo da ottenere risposte opposte, per cui l’equilibrio funzionale dipende dall’equilibrio dei due sistemi. Vi sono casi in cui un sistema deve prevalere sull’altro: ad es. in caso di aggressione o fuga o emozione deve prevalere il simpatico.Ma in generale i due sistemi devono essere in equilibrio. Le azioni dei due sistemi sono molto complesse e molte acquisizioni di fisiologia e biochimica sono recenti.
Schematizzando molto e con approssimazione possiamo dire che le loro azioni prevalenti e antagoniste sono le seguenti.
Azioni del simpatico:
accelera il ritmo cardiaco, dilata la pupilla, inibisce la peristalsi, determina vaso costrizione (eccetto che per le coronarie) ed aumenta la pressione, determina broncodilatazione.
Azione del parasimpatico:
rallenta il ritmo cardiaco, restringe la pupilla, fa contrarre il muscolo ciliare e permette l’accomodazione per la visione da vicino, stimola la peristalsi, dilata i vasi, abbassa la pressione arteriosa, determina broncostrizione
La prevalenza squilibrata e non finalistica dell’uno sull’altro determina squilibri funzionali e patologie. Una prevalenza contenuta dà luogo a due biotipi opposti: simpaticotonici e parasimpaticotonici o vagotonici
Caratteristiche dei simpaticotonici
Emotività, simpatia, reattività, generosità, movimenti veloci, riflessi rapidi, grandi prestazioni, longilinei, microsplancnici, parchi, scarsa dinamica sessuale.
La bioenergia è proiettata all’esterno: predisposizione a risposte funzionali eccessive, a disturbi reattivi, intolleranze, allergie, infiammazioni; in seguito calo energetico successivo al dispendio.
Caratteristiche dei parasimpaticotonici o vagotonici
Distacco, calcolo, controllo, avidità, movimenti lenti, riflessi rallentati, scarse prestazioni, brevilinei, macrosplancnici, forti mangiatori, notevole carica sessuale.
La bioenergia è trattenuta all’interno e orientata all’assimilazione: predisposizione a risposte funzionali insufficienti degli emuntori; in seguito disfunzioni viscerali e squilibri organici da accumulo: ritenzione idrica, tossiemia, malattie metaboliche, malattie degenerative.
TESTO TRATTO DAL LIBRO “ TRATTATO DI IRIDOLOGIA”
DI SEBASTIANO MAGNANO
ARGOMENTI DEL TESTO
1)
IRIDOLOGIA
2)
NATUROPATIA
3)
ITER DIDATTICO
4)
STORIA DELL’IRIDOLOGIA
5)
IRIDOLOGIA: TEORIA GENERALE
6)
OCCHIO ED IRIDE: ANATOMIA
7)
OCCHIO ED IRIDE: FISIOLOGIA
8)
OCCHIO ED IRIDE: EMBRIOLOGIA
9)
TOPOGRAFIA E IRIDOLOGIA
10)
SEMEIOTICA E IRIDOLOGIA
11)
INDAGINE E DIAGNOSI
12)
PRATICA
SCUOLA IRIDOLOGIA MILANO IRIDOLOGO A MILANO IRIDOLOGIA A MILANO