Annemarie
Schwarzenbach - Biografia
Annemarie era la terza figlia di Alfred
Schwarzenbach, proprietario di un impero tessile nel settore dei
filati di seta, e di Renée Wille, figlia di una von Bismarck e
del capo supremo dellesercito svizzero. Nacque il 23 maggio
1908. Trascorse linfanzia e ladolescenza nella
proprietà di famiglia, sul lago di Zurigo. Dopo studi privati e
in un collegio femminile si laureò a soli ventitré anni in
Storia. Intanto, lasciata la famiglia per stabilirsi a Berlino,
si era introdotta nellambiente letterario e, soprattutto,
nella famiglia Mann. Erika e Klaus, i figli maggiori di Thomas
Mann, il celebre scrittore insignito nel 1929 del Premio Nobel,
erano circondati da unaura di scandalo e trasgressione. Per
molti anni Annemarie rimase legata a Erika e Klaus da un rapporto
di "amorosa dipendenza".
Nel 1931 Annemarie pubblicò, a sue spese, il romanzo desordio
Freunde um Bernhard, che suscitò commenti benevoli. La madre Renée,
invece, ritenne lattività letteraria della figlia un vero
tradimento, lesivo del prestigio familiare. Il loro strettissimo
rapporto cominciò a deteriorarsi. Nellautunno del 1932 i
Mann iniziarono Annemarie al consumo di morfina. Quando Hitler si
installò al Cancellierato e il nazismo divenne regime, i Mann
lasciarono la Germania, scegliendo lesilio. Annemarie li
seguì. Decise di dedicarsi al giornalismo. Dopo un reportage in
Spagna con la fotografa Marianne Breslauer, nellautunno del
1933 partì per un viaggio di sette mesi in Asia (Turchia, Siria,
Libano, Palestina, Iraq e Persia).
Nel 1934 accompagnò Klaus Mann a Mosca, al Congresso degli
Scrittori sovietici. Poi tornò in Persia per lavorare come
assistente in un campo archeologico. Durante la sua assenza la
famiglia Schwarzenbach e la famiglia Mann giunsero a una rottura
insanabile. Gelosie, passioni, vendette private e vendette
politiche si sovrapposero. Quando Annemarie tornò dalla Persia
fu costretta a prendere posizione, e scelse i Mann. Ma al
distacco della propria famiglia reagì con un abuso di morfina e
un tentativo di suicidio.
Nella primavera del 1935 raggiunse a Teheran il giovane
diplomatico francese Achille-Marie Clarac detto Claude e lo sposò.
Il matrimonio fallì. Dopo una terribile crisi depressiva, in
ottobre Annemarie si separò dal marito e tornò in Europa a
disintossicarsi: lostilità della madre, lo sfaldarsi dei
suoi rapporti con i Mann (Erika si stabilì negli Usa, Klaus le
rinfacciò la tossicodipendenza), e linstabilità
esistenziale incrinarono il suo equilibrio psico-fisico. Nel 1938
lo psichiatra Ludwig Binswanger la marchiò come "schizofrenica".
Nel 1939, Annemarie approdò in Afghanistan dopo un epico viaggio
attraverso lIran con la viaggiatrice Ella Maillart. A Kabul
la colse la notizia dello scoppio della guerra mondiale.
I fratelli Mann erano negli Stati Uniti, e Annemarie li raggiunse
nellestate del 1940. Fece nuove conoscenze (fra cui la
scrittrice Carson McCullers, che si innamorò invano di lei) e
cercò di lavorare per i giornali americani. Intanto, in Svizzera,
moriva suo padre: Annemarie non andò al funerale. Una notte cercò
di strangolare la sua nuova amica Margot von Opel e tentò di
suicidarsi. Fu internata in manicomio e poi autorizzata a uscirne
solo a patto di abbandonare gli Stati Uniti. Annemarie non vide
mai più i Mann.
Neanche in Europa, però, cera più spazio per lei: la
madre la costrinse a lasciare la Svizzera. Annemarie prese la via
dellAfrica, dove sperava di raggiungere lesercito di
De Gaulle e collaborare con il governo della Francia Libera. Ma
in Congo fu sospettata di essere una spia. Per sfuggire a un
possibile arresto, partì per linterno del paese, risalendo
il fiume Congo e attraversando la foresta vergine fino alla
regione dei Grandi Laghi. Nel corso di quel viaggio solitario e
folle nella tenebra dellAfrica e di se stessa, si ritrovò
o forse si perse definitivamente. Nel giugno del 1942 raggiunse
il marito, console a Tetuán, con lintenzione di divorziare.
I due, però, decisero di provare a ricominciare daccapo.
Annemarie si rifugiò in Engadina. Tutti i progetti furono
stroncati dalla morte prematura e assurda avvenuta il 15 novembre
1942 - dopo un lungo periodo di segregazione trascorso in stato
di incoscienza e mutismo - in seguito (sembra) a una caduta
accidentale dalla bicicletta.
Per quarantanni fu completamente dimenticata. In Svizzera
è stata riscoperta nel 1987: la pubblicazione integrale delle
sue opere (romanzi, racconti, articoli e reportage, prose liriche
e autobiografiche) è ancora in corso.