1.   Caged compounds

1.1 Generalità

La strategia della rapida generazione fotochimica di composti biologicamente attivi a partire da precursori fotosensibili e inattivi è un utile metodo per sondare i meccanismi di processi biologici in sistemi cellulari o subcellulari altamente organizzati. L'uso di composti fotoattivabili permette di superare i problemi associati alla lenta diffusione del substrato entro i preparati biologici, rendendo possibili misurazioni con elevata risoluzione temporale. Questa tecnica si sta inoltre dimostrando valida per l'analisi di meccanismi enzimatici in associazione alla cristallografia macromolecolare risolta nel tempo.
Nell'approccio fotochimico allo studio dei sistemi biologici, ha avuto inizialmente notevole importanza l'uso di molecole fotoisomerizzabili, composti contenenti il gruppo azobenzenico ed esistenti nelle forme cis e trans, rispetto al doppio legame N=N [34]. Le due forme stereoisomere hanno caratteristiche differenti e sono interconvertibili tra loro per effetto della luce. Composti di questo genere sono stati principalmente impiegati come agonisti di recettori acetilcolinici, verso i quali le due forme isomere hanno diversa affinità [55, 69], e come agenti leganti per cationi bivalenti, con diversa capacità chelante nelle forme cis e trans [6].
Nell'ultimo decennio hanno assunto sempre maggior importanza specie chimiche fotolisabili, in cui un gruppo di protezione è legato alla molecola di interesse (effettore) formando un complesso biologicamente inattivo. Nella maggior parte di questi composti, denominati fin dall'inizio del loro impiego "caged compounds" [49, 58], il gruppo di protezione è costituito da un o-nitrobenzile [48, 57, 72]. Questi complessi in seguito ad irraggiamento con luce ad una lunghezza d'onda compresa tra 300 e 400 nm sottostanno ad una reazione ossido-riduttiva intramolecolare dando origine all'effettore (HX o X-) e ad un nitrosoderivato come sottoprodotto:

Spesso viene usato come gruppo di protezione il 1-(2-nitrofenil)etile in quanto la presenza di un sostituente sul carbonio a ne aumenta la sensibilità fotolitica; inoltre si forma come sottoprodotto il 2-nitrosobenzofenone che è meno reattivo della 2-nitrosobenzaldeide nei confronti dei sistemi biologici. Il più vasto gruppo di effettori è costituito dal fosfato e da nucleotidi ed altri esteri fosforici. Oltre a questi sono stati sintetizzati ed impiegati in studi biologici derivati di acidi carbossilici, di alcoli, di ammine e di amminoacidi.
Derivati o-nitrobenzilici particolari sono i caged Ca++ nei quali il gruppo protettore è legato ad un chelante del calcio (EDTA per il DM-nitrofen e BAPTA (acido 1,2-bis-(2-amminofenossi)etano-N,N,N',N'-tetracetico) per la serie dei nitr) la cui affinità per questo elemento viene ridotta fotoliticamente.
Un altro tipo di composti di notevole importanza sono i caged H+. Tutti i derivati o-nitrobenzilici liberano un protone come prima fase della reazione fotolitica; perché uno di questi sia utilizzabile come caged H+ è però necessario che il gruppo successivamente rilasciato (X-) sia sufficientemente acido da non legare nuovamente i protoni e non abbia particolari effetti biologici. Su queste basi è stato sintetizzato e impiegato come caged H+ il 2-idrossifenil-1-(2-nitrofenil)etil fosfato.
Alcuni limiti dei derivati o-nitrobenzilici, quali la bassa velocità o resa fotolitica di alcuni composti e la possibile tossicità dei sottoprodotti, hanno fatto sì che recentemente si siano ricercati altri gruppi di protezione. Sono stati sintetizzati diversi caged Pi [3]; in particolare il 3,5-dinitrofenil fosfato è stato impiegato in studi sulla glicogeno fosforilasi. Buone prospettive sembrano inoltre offerte dai derivati benzoinici dei quali sono stati ottenuti promettenti caged Pi, esteri fosforici [14, 27, 91] e carbossilici [82].

1.2 Sintesi

Nella sintesi dei caged compounds è possibile individuare un passaggio peculiare che consiste idealmente nella reazione di condensazione tra l'effettore ed il gruppo di protezione, anche se generalmente uno dei due gruppi, o entrambi, partecipano alla reazione in forma modificata. Nella pratica è inoltre possibile definire classi di effettori per i quali sia utilizzabile una analoga reazione di condensazione.

1.2.1 Composti acidi

1.2.2 Composti basici

1.2.3 Amminoacidi

1.2.4 Protoni

1.2.5 Ioni calcio

1.2.6 Purificazione e conservazione