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SUMIRAGO - Di fronte alla progressiva senescenza della società - la vita media che si allunga, la domanda di assistenza agli anziani che aumenta in modo esponenziale - diventa determinante l'offerta di solidarietà. Un'offerta che la "Casa San Gaetano" di Sumirago pone alla base di un impegno quasi cinquantennale. E' dal 1949 che i padri guanelliani, sulla splendida collina della frazione di Caidate, gestiscono un centro che oggi ospita una settantina di persone, cinquanta delle quali non autosufficienti. Attività che meriterebbe ben altro riguardo rispetto a quanto ne ottiene sia dagli enti pubblici sia dalla gente, pronta ad sorprendersi del problema solo quando ne è toccata. «Ma, guai a scoraggiarsi» sottolinea don Giancarlo Schievano, direttore della casa di riposo. Certo, per chi come lui confida nella Provvidenza non è lecito demoralizzarsi. «Proprio domani mattina inauguriamo il pulmino acquistato attraverso una sottoscrizione» annuncia soddisfatto «C'è costato 61 milioni di lire, denaro arrivato da tanti rivoli , ditte, il Rotary di Busto Arsizio, semplici cittadini, associazioni. | Faremo festa, perché questo automezzo ci permetterà di portare in vacanza o in gita anche i disabili e gli anziani che non riescono a camminare. Mi sembra un momento di gioia al quale dovrebbe partecipare l'intera comunità e che testimonia come sia diffusa la generosità. Anche se...» Anche se? Don Giancarlo si ferma, forse avrebbe tante cose da dire, ma non le dice. Mandare avanti una struttura del genere è anche un'impresa manageriale. Servono fondi, iniziativa imprenditoriale, conoscenza di normative e parametri di legge. Non ci si improvvisa più missionari o volontari: le esigenze sono diverse, richiedono competenze specifiche e programmazione. Alcuni anni fa i guanelliani ristrutturarono il grande edificio. Investirono miliardi. Oggi cullano un altro sogno: aprire entro il '99 - l'anno del cinquantenario, una nuova ala per le emergenze e per il day hospital. Padiglione che verrebbe ricavato, dopo un radicale intervento, da un fatiscente immobile adiacente il "San Gaetano". Spesa prevista: un miliardo. L'occasione di domani, la piccola festa organizzata per l'inaugurazione del | pulmino, servirà dunque da volano per la nuova sottoscrizione. Don Giancarlo parla dei fondi Frisi, quelli che la Regione distribuisce per opere pubbliche o di rilevanza sociale, ma il Pirellone non potrà coprire l'intera spesa, se mai decidesse di contribuire. C'è bisogno di una partecipazione corale, una gara che veda in campo la cittadinanza e gli enti pubblici, a cominciare dalla locale amministrazione civica. Stavolta la posta è alta, ma il gioco, come si dice?, vale la candela per via della destinazione che avrà la futura struttura: centro diurno, è vero, ma anche riferimento per le emergenze - per quei casi che si moltiplicano di giorno in giorno (anziani dimessi dagli ospedali senza avere approdi famigliari), persone che necessitano di un'assistenza immediata che non troverebbero altrove. «La nostra è una scommessa, ne siamo coscienti » chiosa don Giancarlo «ma non riusciamo a rimanere insensibili di fronte alle continue richieste, agli appelli spesso disperati. Noi lanciamo la sfida, sono sicuro che la raccoglieranno ancora una volta in tanti».
Vincenzo Coronetti 12 Aprile 1997 |
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