MARIA SIBILLA

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  Oriago (Venezia).

"Il terzo occhio"di Maria Ragazzo, conosciuta come Sibilla maga di Oriago,si spalanca nelle tenebre del destino seguendo la scia luminosa di tre spiriti guida:una cugina di Maria,la vecchia maestra cartomante che l'ha iniziata a questa attività e a un'amica morta recentemente.Gli strumenti sono le carte il pendolino ma, soprattutto, una grossa carica umana, ingrediente indispensabile per lenire, al di là delle predizioni, l'ansia prodotta dall'incertezza, dalla paura di aggirarsi in quel "buio" che Maria ritiene di saper illuminare…

Maria è una persona pacata, serena, per nulla esoterica. Vive con il marito, la giornata la dedica ai suoi clienti che arrivano da tutta Italia : cita nomi noti della politica e dello spettacolo, colleziona i ritagli dei settimanali che si sono occupati di lei e foto con dedica soprattutto da parte di cantanti. Maria gode senza eccessi della propria notorietà, confortata dai successi, commossa dalle vicende di quegli "scomparsi" che lei non ha mai conosciuto personalmente ma dei quali individua oscure tracce.

Ora Maria vede attraverso sogni premonitori, ritrova persone, oggetti e anche animali, prevede il futuro per mezzo dei suoi preziosi tarocchi.”E’ il mio spirito guida che parla attraverso di me”, afferma Sibilla, “e mi fa ritrovare le persone scomparse e vedere quello che succederà”.

 

 

maggio, bruxelles 1985 stadio Heysel, Juventus-Liverpool a confronto, finale coppa campioni.

Ancora vivo è il ricordo delle scioccanti immagini che arrivarono sui teleschermi. Quella strage l'aveva prevista: una premonizione, fatta al cospetto di numerosissimi testimoni ;"vedo la vittoria della Juventus, ma anche tanto sangue, morte e gente che piange".

 

 

Per comprovare l’eccezionalitàdi Maria Ragazzo basta rilevare che nell’arco di una manciata di mesi è riuscita a consegnare ai congiunti i corpi di cinque persone.Solo coincidenze, casualità?

I parenti delle vittime giurano che se non c’era Sibilla non facevano nulla. L’ultimo cadavere portato a galla èquello di Romano Zaghetto, 65 anni, abitava a Cadoneghe, nel Padovano, se n’era andato di casa alla fine di giugno 1988.Per dieci giorni l’hanno cercato, poi sconsolati avevano lasciato perdere, si sono rivolti a Sibilla. Cercate, cercate sul fiume Brenta, tra Pontevigodarzere e Torre nel Padovano, aveva detto la maga, il pendolino s’è fermato, batteva sulla carta geografica proprio dove c’era un ansa del fiume.”E’ lì andate”.Domenica 3 luglio 1988, proprio nel tratto segnato dalla maga, dei pescatori scoprono una salma, è un uomo anziano, il corpo è decomposto, ma si riesce a dargli un nome:è Rosario Zaghetto.

Ho bisogno di un bottone e di una foto dello scomparso, non voglio nemmeno sapere come se n’è andato di casa. La chiamo,se la mia faccia diventa tesa, significa che è morto, poi lo cerco con il pendolino. Mi metto in contatto con il mio spirito guida, è l’anima di mia cugina cartomante che mi illumina.Mi è apparsa in sogno vent’anni fa e mi ha detto:”vedi quel grattacielo, tu arriverai in alto, era un incubo che mi ha spianato la strada”.Ho cominciato a fare le cartee, lentamente, ho fatto consulenza. La sua popolarità è cresciuta quando, nell’aprile del 1988, è riuscita a recuperare la salma di Maria, una donna annegata nel fiume Bacchiglione al Bassanello, alle porte di Padova.”L’ho trovato io, con il pendolino” sono andata fino sul canale, nessuno mi voleva credere, ma quando ho detto ai sommozzatori “buttatevi qui”e l’hanno recuperata sono rimasti scioccati.

 

 

Il 27 giugno 1988 una donna Padovana, Maddalena, è stata recuperata nel fiume Brenta dopo una settimana di ricerche.Il marito, persa ogni speranza, ha consultato Sibilla, sconsolato si è fatto dire che sua moglie era morta, lui non ci credeva, poi ha fatto la prova del pendolino e la profezia si è avverata: la donna è stata trovata nel tratto di fiume indicato dalla maga.