CAPODANNO MEDIOEVALE
30/12/2003
DURATA 4 GIORNI
VI PROPONGO UN PROGRAMMA PER FINE ANNO ORGANIZZATO DAL’AGENZIA VIAGGI 1000 IDEE PER VIAGGIARE NEL MONDO, CHI VOLESSE ADERIRE
PUO’ CHIAMARE IL CIRCOLO DEL PERSONALE – GENTILE TEL. 027121305
In Centro Italia, tra Urbino, Gradara, San Marino, Sant'Agata
Feltria, San Leo e altre rinomate località, per festeggiare
l'arrivo del nuovo anno. Tutto compreso |
01 gg.
Incontro dei partecipanti nei luoghi e orari convenuti. Partenza per la Romagna. Soste lungo il percorso. Arrivo a Sant’Agata Feltria. Pranzo in ristorante. Visita alla
cittadella. Nel
tardo pomeriggio trasferimento verso la costa per arrivare in albergo. Sistemazione nelle camere,
cena e tempo libero prima del pernottamento.
Il territorio
di Sant'Agata Feltria di confine fra Marche e Romagna, è posto fra le
valli dei fiumi Savio e Marecchia. E' uno dei centri più caratteristici del
Montefeltro e offre piacevoli itinerari
culturali e naturalistici di notevole interesse.
Le origini risalgono
al periodo Pre-Romano quando in questi luoghi si insediarono tribù
umbre. Essendo un popolo di agricoltori, di pastori
e di cacciatori, era possibile una
loro stabilizzazione nelle foreste che coprivano
il massiccio appenninico.
Ai piedi della roccia, venne a costruirsi man mano, un agglomerato di case, che in principio ebbe il nome di Pietra Arenaria, poi quello di Sant'Agata Feltria.Secondo una leggenda, la Chiesa fu costruita in ricordo di S. Agata, la quale insieme a S. Leone e S. Marino, risaliva un giorno la valle del Marecchia in cerca di luoghi solitari, ove stabilirsi. Senonchè sia per amore di quiete, sia per sfuggire alle tentazioni carnali, a un certo momento si separarono.
Così S. Marino salì sul Monte Titano, S. Leone salì sul Monte Feltro e S. Agata sul Monte di Perticara. Ma anche dalle vette di questi monti i Santi erano attratti a scambiarsi dei saluti
e allora S. Agata scese ad abitare negli anfratti di una roccia detta “Sasso del lupo” ed anche “Pietra anellaria”,
che da lei si chiamò prima "Rocca di S. Agata", e poi per le numerose abitazioni sorte attorno al sacello,"Pagus di S. Agata".
La storia di
Sant’Agata, nei secoli successivi, fu ricca di importanti avvenimenti e la struttura morfologica architettonica, lo dimostra.
02 gg.
Colazione. Trasferimento fino ad Urbino, per la visita guidata alla città. L'antica capitale del ducato montefeltresco (35 km da Pesaro) sorge sulla cima di due colli e
lungo le loro pendici con i tetti delle case e delle chiese digradanti verso Porta Lavagine a nord-est e verso Porta Valbona a sud-ovest. È una delle maggiori mete
del turismo artistico mondiale, per la sua storia e per i tanti monumenti e opere d'arte in essa contenuti. Pranzo in ristorante.
Ha origini antichissime, ma si ha documentazione solo a partire dal III secolo a.C., quando Urvinum Mataurense assunse la dignità di municipio romano (resti di mura e del teatro).
La posizione strategica ne favorì il coinvolgimento nelle lotte che caratterizzarono il periodo feudale, quando si schierò dalla parte dei ghibellini e Antonio da Montefeltro,
sedando a Roma una rivolta contro l'imperatore Federico Barbarossa, conquistò sul campo il titolo di conte e la carica di vicario imperiale di Urbino (anno 1155).
Nel pomeriggio trasferimento a Gradara. Visita guidata alla città di Paolo e Francesca. Il piccolo paese di Gradara è raccolto fra prima e la seconda cinta di mura.
Dopo il potere
dei Malatesta e la tragedia di Paolo e
Francesca che qui si consumò nel settembre 1289, arrivarono gli Sforza. Nel 1494,
appena quattordicenne, arriva Lucrezia Borgia,
seconda moglie di Giovanni Sforza.
La giovinetta, che ci viene sempre descritta come
perversa e corrotta era in realtà una
gaia fanciulla dai capelli d'oro dagli occhi azzurri che subiva l'influenza del padre: il
terribile Papa, Alessandro VI. Il genitore
obbligava la giovane figlia a lasciare il precedente marito ed a
sposarne di nuovi per i suoi loschi intrighi.
Gli sposi che
non volevano lasciare Lucrezia finivano,
come sappiamo, per essere avvelenati.Infatti nel 1497, per volere del Papa, fu sciolto il matrimonio con
Giovanni Sforza e quest'ultimo ebbe
salva la vita perché accetto di firmare un documento
in cui ammetteva (falsamente) di essere
impotente. Dopo un breve periodo di dominazione del fratello di
Lucrezia, Cesare Borgia detto il Valentino,
arrivarono i della Rovere. Rientro in Hotel.
03 gg.
Colazione. Trasferimento fino a San Leo per la visita guidata.
Nella media Valle del Marecchia, al centro della Regione storica del Montefeltro, su un masso imponente di forma romboidale con pareti strapiombanti al suolo, sorge San Leo.
La placca rocciosa, di formazione calcareo-arenacea, è il risultato della tormentata genesi che ha portato alla formazione del paesaggio della Val Marecchia,
nota ai geologi
come Coltre o Colata della Val Marecchia.
I limiti della placca, nel caso di San Leo, sono interamente identificabili e coincidenti con i dirupi e gli strapiombi; il contatto con le argille sottostanti è sempre evidente.
Questa situazione rende San Leo un paradigmatico esempio ai fini della interpretazione della geologia locale e riassume, inoltre, notevoli, fenomeni geomorfologici, caratteristici della Val Marecchia.
La straordinaria
conformazione naturale del luogo ne ha determinato, dall’epoca preistorica, la doppia
realtà di fortezza munita per natura
e di altura inaccessibile e perciò sacra alla divinità.
L’antico nome Mons Feretrius è tradizionalmente legato ad un importante insediamento romano, sorto intorno ad un tempio consacrato a Giove Feretrio. Pur non essendo in possesso di fonti in grado di attestare l’anno in cui i romani giunsero in questo luogo, possiamo affermare che, fin dal III secolo, essi costruirono una fortificazione sul punto più elevato del monte, ma non monirono l’abitato di cinta murarie poiché la rupe è di per sé inaccessibile da qualunque lato.
Pranzo in ristorante. Proseguimento per San Marino, con visite libere e individuali al complesso centrale della
piccola repubblica. Tempo per shopping
E’ il più antico ed uno dei più piccoli stati d’Europa, avente 14 secoli di vita.Grazie ad un antico documento dell’ 885, risulta che in quell’anno San Marino era già uno Stato indipendente.
La leggenda vuole che un tagliapietra cristiano di nome Marino venuto (IV sec.) dall’isola di Arbe si fosse ritirato, per sfuggire alle persecuzioni, sul monte Titano, creandovi una comunità di cristiani e formando un paese, che prese poi il nome del fondatore. Fino al X sec. la popolazione si resse con proprie leggi, poi sulla base di quelle longobarde. Nell’XI sec. San Marino si ordinò a comune con statuti e consoli propri; nel 1462, raggiunta l’attuale estensione, assunse la denominazione di Repubblica e grazie alle alleanze contratte rafforzò la propria posizione politico-militare.
L’indipendenza
del piccolo Stato, già riconosciuta da Napoleone, fu ribadita
(1815) dal Congresso di Vienna. Nel corso del XIX
sec. la Repubblica concesse asilo politico
a numerosi patrioti italiani; nel 1849 vi
trovò rifugio anche Garibaldi. Dopo il 1861 San Marino seguì più o
meno le vicende del Regno d’Italia.
Nel 1944 il territorio ospitò un numero rilevante di
profughi, e fu soggetto a bombardamenti e distruzioni. Nel 1992 è diventato
membro dell’ONU.
Fino al 1864
non batté moneta propria, e si servì sempre
delle monete dello Stato confinante. Nel 1939 cessò ogni coniazione, e si impegnò con lo
Stato italiano a non battere monete se non in oro, e in questo caso, a servirsi della zecca di Roma. A
partire dal 1972, in seguito ad ulteriori accordi con il governo italiano, ha ripreso le
coniazioni.
Rientro in hotel. Cena e pernottamento.
04 gg.
Colazione. Partenza per Sant’Arcangelo di Romagna.
Il nucleo storico della città è diviso in due parti, una medievale, l’altra settecentesca. L’impronta medievale è chiaramente visibile nella parte “alta” che si erge sopra il Monte Giove, sede delle oltre cento grotte tufacee che restano uno dei misteri più affascinanti e intriganti di tutta la Romagna.
L’antico borgo medievale, circondato da una cinta muraria rimaneggiata nel Quattrocento da Sigismondo Pandolfo Malatesta, è caratterizzato da un reticolo di stradine e vicoli che, scalino dopo scalino, conducono ad un viaggio a ritroso nel tempo, tra realtà e immaginazione, concedendo alla vista momenti di intensa seduzione.
Culmine di questo viaggio, è la solenne Rocca Malatestiana, teatro altisonante di sanguinose battaglie ma anche di tragedie amorose, quella di Paolo e Francesca ad esempio, come la leggenda vuole. La prima
imponente opera architettonica che accoglie i visitatori al loro arrivo nella città è l’Arco Trionfale di Piazza Ganganelli, eretto nel 1777 in onore di Papa Clemente XIV.
La sua è una posizione strategica in quanto in passato doveva costituire l’ingresso principale al paese per chi proveniva da Rimini. Percorrendo poi le caratteristiche scalinate del centro storico si incontra la settecentesca Chiesa Colleggiata costruita come punto di riferimento ecclesiastico all’interno delle mura cittadine. Di contro, si erge l’ottocentesca Torre dell’Orologio, più nota come “Campanone”, a testimonianza del simbolo laico della città.
Difficile non
soffermarsi con lo sguardo: il suo “campanile”
incombe elegantemente sulle contrade del borgo e quasi le convoglia
tutte attorno a sé.
La Pieve di San Michele Arcangelo è invece una delle chiese romaniche più antiche del territorio santarcangiolese, dove si respira ancora l’aria di una spiritualità remota di memoria francescana.
Per gli amanti del folclore e della memoria etnografica il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna è una tappa d’obbligo.
Qui si scoprono i luoghi del costume, delle credenze, della cultura e della civiltà contadina in un affresco popolare di raro valore antropologico.
La collina di
Santarcangelo conserva il
mistero delle oltre 200 grotte scavate nel tufo, suggestivi
ipogei di cui ancora non è ben nota
l'origine.
Santarcangelo è un paese a misura d’uomo dove le creazioni artistiche si commisurano con la storia urbanistica, paesaggistica ed umana
coniugandosi in un’armonia visiva che gratifica il senso
estetico che è in ognuno di noi. Visite
libere alla cittadina.
Pranzo in ristorante.
Proseguimento per Savignano sul Rubicone e per San Mauro Pascoli. Il primo, antico centro romano, il cui nome è rimasto legato a Giulio Cesare e al suo famoso
"Alea iacta
est" e al Ponte Consolare sul Rubicone che
ce lo rammenta.
Cittadina più votata al commercio che al turismo, conserva una bella piazza settecentesca con il Municipio e la Chiesa colleggiata di Santa Lucia.
A San Mauro Pascoli, confinante con Savignano, la visita alla casa del poeta e alla Torre fa rivivere al "fanciullo" che è in noi emozioni forse sopite, ma non già spente.Visite libere.
Proseguimento per Imola, Visita al centro storico della città e all’autodromo più conosciuto
d’Italia. (l’entrata all’autodromo è subordinata al calendario della prossima
stagione automobilistica)
Rientro alle località di provenienza.
30/12/2003 - Durata programma:4 giorni
Il prezzo comprende:Pullman G.T., 4 pranzi in ristorante, cene e cenone in hotel, bevande comprese ai pasti ( ½ acqua + ¼ vino), Veglione danzante, visite guidate a
Urbino, Gradara,
San Leo, assicurazione, documentazione.
Il prezzo non comprende: Extra
personali in genere, tutto quanto non espressamente indicato alla voce
“la quota comprende”.