Questo articolo prende in esame la letteratura sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) e le principali cause delle distorsioni verso l'alto che sono di solito presenti nelle misurazioni tradizionali. Il dibattito su questo argomento è antico, ma è stato recentemente rinnovato da un rapporto presentato al senato statunitense da una commissione consultiva formata da esperti economici. Una distorsione verso l'alto di un punto percentuale ogni anno nel CPI può creare durante l'arco di un decennio enormi effetti sull'economia in generale e sul deficit di bilancio governativo in particolare. Vi sono molti elementi in comune nelle metodologie usate dalle agenzie statistiche nazionali. Tutte le cinque principali fonti di distorsione che sono considerate dalla commissione statunitense sono verosimilmente presenti nel CPI di quasi ogni paese. Alcuni cambiamenti nella metodologia, come per esempio l'aggiornamento del sistema dei pesi che in alcuni paesi è stato accelerato per l'ultimo stadio di aggregazione, possono non risultare efficaci dal momento che la formula distorsiva che aggrega negli stadi iniziali le informazioni elementari di base è rimasta invariata. Questo lavoro prende in esame ciascuna delle cause di distorsione nel CPI e raccomanda alcuni miglioramenti metodologici. La distorsione derivante dalla formula può essere ridotta adottando numeri indici che sono più flessibili della semplice media aritmetica di indici elementari. La cosiddetta distorsione dovuta agli effetti di sostituzione di beni può essere ridotta adottando la formula di aggregazione con pesi flessibili, laddove un sistema di pesi è disponibile. La distorsione dovuta agli effetti di sostituzione di punti di vendita può essere sostanzialmente ridotta includendo nella formula di aggregazione gli spostamenti indotti dai prezzi degli acquisti dei consumatori verso fonti di approvvigionamento economicamente più convenienti. Le distorsioni dovute alla qualità e ai nuovi prodotti possono essere ridotte valutando le componenti di prezzo dovute ai cambiamenti nella qualità e all'introduzione di nuovi prodotti nel mercato almeno in qualche settore di rilevante importanza, come per esempio i settori dei computers, delle automobili e di alcuni prodotti elettronici o biochimici.