Testi a disposizione per il concorso di composizione: 11 poesie di "Ottavio Caiazzo"

 

PARREBBE VERO !
Se fosse lo sarebbe, chi può negarlo ?
Ma chi può dirlo…
Non è vero ! È infinito
INFINITO
M'immergo nel vento, questo vento
Caldo che cattura
Sole, Sole, calamita d'umori
M'attiri… ma fosse vero…
Parrebbe vero.
 
 
VORTICI
Turbini, sensi d'altre dimensioni.
Tutto pulsa attorno, tutto è vita.
Panta rei.
Vortici, turbibi, venti impetuosi
Che catturano, giocano d'effetto.
Siamo piccoli granuli di
Pulviscolo cosmico.
Vortici. E nient'altro.
 
UNA BOLLA D'ARIA
Una bolla d'aria, questo
Pare la mia testa, un entro flusso
Di intelletto, vasi comunicanti
del pensiero profondo.
Testa-cuore-testa-corpo-cuore
Pulsa, e si genera una
Bolla d'aria.
Attento, lo spillo è dietro l'angolo !
 
SONO UNA FRECCIA
(NON PARTO)
 
Sono nella faretra, arriva l'Oscuro Arciere,
infila una mano, mi sfiora e
prende una freccia vicino a me,
la incocca e tira, veloce essa sfila.
Infila ancora la mano e ne prende
una qui accanto, la incocca ed essa
brucia l'aria, è partita !
Finalmente dopo altre ancora è il
mio turno. Grazie Oscuro Arciere !
Mi incocca e… una voce lo richiama.
La corda è tesa, ma si smolla e
non parto più…
L'Oscuro mi ripone nella faretra,
la posa in un angolo e se ne va.
L'APPIGLIO
Cammino e scivolo, m'aggrappo,
risalgo, sprofondo, giù, fino
al collo, mi manca l'aria !
Un appiglio, uno spigolo,
lotto e mi tiro su
Vado avanti, scivolo
Ancora, sulla sabbia,
sul viscido, precipito giù !
M'attacco ad una pietra,
risalgo e vado avanti.
Cammino e scanso fossi,
uno, due, tre. Al quarto
Lì ricado ! Aiuto ! Qualcuno
mi aiuti, sto cadendo ! Nessuno !
Punto i piedi, mi consumo
le dita e risalgo.
Proseguo, si sale, è una
Parete sempre più appesa,
aiuto non ha presa !
La terra viene giù, ed io
giù con essa. Mi spello
le dita, mi graffio la faccia,
una pietra mi colpisce la testa,
Intontito mi schiaccio
col corpo contro la parete.
Mi sono fermato !
Riprendo la salita, vado
più su, le forze diminuiscono
le gambe tremano, ma io
vado su, proseguo.
Ma fino a quando ?
 
LA NAVE NELLA NOTTE E L'ANCORA
 
Tempesta ! Mare grosso, cerco
un porto e non lo trovo…
L'ancora ! la getto, e non si
Aggrappa, la tiro su, vado avanti
Nell'orripilante blu di prussia
Ancòra giù, àncora.
Non pesca. Filo sottile di speranza
SONO SEMPRE SECONDO
(LA RISERVA)
 
Gioco, mi impegno ma mi tengono
in panchina, sono una riserva.
Prima di me è più importante
anche la panchina.
 
L'ABISSO
 
Abisso, immenso podere nel
quale anima mia vaghi.
Propagini mentali si agitano
nell'ombra del Nulla.
E nulla puoi anima mia.
Aggrappa le tue radici
sulle soglie dell'Abisso.
Confine senza tempo,
spazio profondo incorporale.
Abisso dolce, dolcissimo,
amaro, amarissimo.

HO VISTO UNA STELLA

Ho visto una stella nell'arida infuocata
pianura. Di colpo sprazzi di energia
torrenziale sospingono l'eterea
vita mia.
Ho visto una stella brillare nel buio,
la seguo con lo sguardo, rapito
attratto, affranto. È cometa ?
M'assale un'angoscia: durerà la
sua luce vitale in corpore et animo
o mi abbandonerà, cometa d'una
notte solitaria, unica luce d'un
viaggio d'eremita.
Ho visto una stella, una l'ho vista…
 
CORRO
 
Corro, mi sforzo, nervo teso,
muscoli d'acciaio, ma vado piano
Una zavorra di mille tonnellate
frena la mia corsa
 
VOLARE
 
Ho bisogno di volare
Bisogno di volare
Di null'altro ho bisogno
Sogno di volare.
Ho un sogno.

  Webmaster - Clara Campese