C L A U D I O   R O N C O

 

 

«Perciò la vita dell’artista deve essere questa: gettare un ponte dietro l’altro sopra gli ostacoli e alzare gradino sopra gradino, fino a quando potrà guardare in se stesso. Non costretto a fatica, sulla punta dei piedi: ma calmo e chiaro come in un paesaggio. Dopo questo ritorno in se stesso, ogni azione sarà solo una facile gioia; la sua vita è un universo, e più non occorrono le cose poste al di fuori. Egli è lontano e ha in sé spazio per ogni maturazione.»

R.M. Rilke, Il diario fiorentino, 17 maggio 1898.

 


 

«[...] Il ponte veneziano presenta sistematicamente la «scala doppia»: a ogni salita corrisponde una discesa. «Si sale allora da un lato per pioli che sono “scienze”, cioè gradi di conoscenza corrispondenti alla realizzazione di altrettanti stati, e si ridiscende dall’altro lato per pioli che sono “virtù”, cioè i frutti di questi stessi gradi di conoscenza applicati ai loro rispettivi livelli» (René Guénon, Simboli della scienza sacra, trad. it. Milano, 1987, pp. 123-124) [...]

[...] Mi accorsi di aver superato innumerabili ponti costruiti con scale ascendenti e discendenti.
La scala è un simbolo assiale, riconduce all’Asse dell’universo; cosicché salire una scala equivale simbolicamente all’ascensione dell’essere lungo l’Asse del mondo. I gradini o i pioli corrispondono ai diversi livelli o stati dell’esistenza universale, mentre i due montanti che li delimitano lateralmente equivalgono «alla dualità dell’ “Albero della scienza” o nella Cabala ebraica alle due “colonne” di destra e di sinistra dell’albero sefirotico» (R. Guénon, Simboli, pag. 291), rispettivamente quella della Misericordia e quella del Rigore. ascendere una scala è così rinascere ogni volta a un più alto livello di conoscenza e a un più elevato stato ontologico. La scala è, come nel caso di Giacobbe, un ponte “verticale” innalzato dalla terra verso la sommità del cielo.
[...]

Il ponte è anch’esso legato alla simbologia del passaggio. La forma originaria della simbologia del ponte può essere considerata una fune, una trave, oppure una lama sottile tesa tra le due rive che rappresentano due stati dell’essere...
Dalla simbologia del ponte nasce la funzione del pontifex (da pons e facio), il Mediatore tra il mondo sensibile e il sovrasensibile, il sommo sacerdote che officiava il culto.
Il passaggio figurato del ponte era il passaggio dalla morte alla vita, dalla terra al cielo. Questi mondi, separati dalla Manifestazione universale rappresentata dal fiume-canale, sono congiunti dal ponte. Il ponte equivale quindi simbolicamente all’Asse del mondo che congiunge la terra al cielo.
[...]

Giuseppe Sinopoli, Parsifal a Venezia, Marsilio 1993; pp. 55, 56-57, 61.

 

continua
Claudio Ronco: "Bridges-ponti" Adagio's theme, for electronics.