Un marmo fatto carne,
diventa in me desiderio di accarezzarne
la superficie levigata, simile a seta.
C'è una verità ancestrale,
che si svela
nel toccare le cose
con le nostre mani,
pelle contro pelle,
carne contro carne.
Gianpietro Carlesso, Pro-memoria, 2003
marmo di Carrara, Bardiglio
cm. h. 100 x 110 x 130
Quando la mia pelle tocca il marmo,
la mia pelle diventa marmo:
un marmo fatto carne.
Sulla performance musicale di
In circa trent'anni di concerti con il mio violoncello, mi sono trovato troppe volte a constatare l'evidenza che il convenzionale concetto di "concerto" è in qualche modo sbagliato: la musica nei tempi antichi poco importa quanto lontani nel tempo in qualche modo è sempre stata multimediale, concepita nelle multiple espressioni di danza, poesia, effetti visuali, azioni teatrali. L'Opera barocca può essere facilmente usata ad esempio, ma se proviamo ad immaginare un rituale sacro come quello della Pasqua cristiana in una chiesa medioevale, fra colonne e arcate immense, le pietre intagliate, le statue, il chiarore inquieto delle torce o delle candele, la dinamica partecipazione dei fedeli che si muovono nello spazio sacralizzato, e infine i suoni e le risonanze dei cori nell'ambiente, sarà impossibile credere che un simile evento possa essere replicato solo da voci che cantino fuori da tale contesto, poiché esso è, di fatto, un'esperienza multimediale. L'incontro con un artista come Gianpietro Carlesso i cui lavori in legno o persino in marmo richiamano spesso in me l'idea di "strumenti musicali" è stato uno dei più stimolanti, in relazione al mio desiderio di ideare un'esperienza musicale complessa, compenetrando le potenzialità espressive di altre discipline artistiche. René Clemencic, celebre musicista e grande collezionista d'arte, dice in proposito: «Per l'osservatore, la scultura è una sorta di permanente "work in progress": non è mai veramente finita, perché offre un'infinita varietà di possibili visioni, a seconda dell'angolo dal quale la guardiamo, del modo in cui la luce cade sulle superfici, o come le attraversa, e così via. La sua opaca resistenza alla luce permette un numero infinito di nuove avventure di luce e ombra, fabbrica nicchie e cavità, crea abissi e trasfigurazioni. Potremmo chiamare questa esperienza una "Infinità sculturale"», il che corrisponde esattamente all'effimera ed ineffabile esperienza della musica dal vivo, poco importa se composta o improvvisata, poiché essa non potrà mai ripetersi uguale a se stessa. Sulla base di queste riflessioni ho ideato e composto le musiche per una delle sculture di Gianpietro Carlesso, e per la straordinaria bellezza del marmo bianco e setoso che è diventato il suo lavoro dal titolo "Pro-Memoria": un gigantesco seme ovale, fessurato come una vulva, delicato e vibrante come un violino di faenza. Se vi inchinerete verso la scultura di Carlesso intitolata "Pro-Memoria" per guardarci dentro, potrete leggervi, incise come una texture, le parole «Io ho un sogno - I have a dream»; la mia musica umilmente sognerà sulla stessa serica superficie di quella pietra preziosa.
Claudio Ronco, Venezia, Marzo 2005.
«Una scultura esiste nello spazio in modo molto simile a quello di un essere umano o di una montagna, di un albero o di una nuvola, e per apprezzarla pienamente dobbiamo avvicinarla Claudio Ronco, violoncellista e compositore
Nato a Torino nel 1955, Claudio Ronco ha studiato nel Conservatorio della sua città, e in seguito sotto la guida di Pietro Nava, primo violoncello del Teatro Regio. Interessato alla musica extra-europea, nel 1976 ha conseguito un MA all'Università di Calcutta, India. Tra il 1978 e il 1980 ha studiato il violoncello barocco con Anner Bijlsma e Christophe Coin, a Ginevra, Basilea e Parigi. Dal 1980 è il violoncello solista del celebre Clemencic Consort di Vienna, con il quale ha eseguito innumerevolli concerti in tutto il mondo, e gran parte della vasta produzione discografica del gruppo, pubblicata da Harmonia Mundi, Sony, Accord Musifrance e la casa discografica italiana Nuova Era. Ha inoltre realizzato molte prime incisioni assolute di suoi ritrovamenti di grande interesse musicologico, quali l'opera di Salvatore Lanzetti, importantissimo virtuoso napoletano di violoncello nel XVIII secolo, o l'integrale dei Duetti Concertanti di Nicolò Paganini e di Alessandro Rolla, l'opera completa dei Trii con pianoforte dei due grandi compositori romantici danesi Niels W. Gade e Peter Heise, o ancora le splendide Sonate per violoncello e pianoforte del celebre virtuoso romantico Alfredo Piatti. Come compositore, ha privilegiato la musica per gruppi cameristici, scrivendo non meno di un centinaio di composizioni per voci e strumenti. Tra i suoi lavori, Sacred Mountains per violoncello, elettronica e un attore drammatico (2003, prod. Festival Pucciniano, Torre del Lago, Lucca) Elegy for Israel per orchestra da Camera ed elettronica (Venezia 2002, prod. Teatro Groggia), Bridges-Ponti, per violoncello e orchestra da Camera (Vancouver , 2001, prod. N. Rothstein Theatre), Umbilicus per violoncello, clarinetto, sax, elettronica e due ballerini (Venezia 2001, prod. Ikona Gallery e Porto di Venezia), o ancora le opere neo-barocche quali Le Tombeau de Mr. Farinelli per violoncello, violino e cembalo (1998, prod. Festival de Granada) e l'OPera da Camera Serenata Pastorale per tre voci, violoncello, violino e cembalo (1988, prod. RAI e Festival Segni Barocchi di Foligno).
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Nelle foto di queste pagine, tutte le sculture
che non sono lavori di Giampietro Carlesso,
sono parte della René Clemencic Sammlung di Vienna, fotografate da:
Christine de Grancy
(By courtesy of René Clemencic)
©claudioronco2005
tutti i diritti riservati
Michael Blank (born 1959)
"Ombra ascendente" , Vienna 1996;
foglio di gomma
traforato e ritagliato, lunghezza 165 cm.
"Mounted Shadow" , Vienna 1996; rubber, lenght 165 cm.
Busto marmoreo della Parca Lachesis (particolare)
Italia del nord, XVI sec, altezza 74 cm.
Marble bust of the fate Lachesis (detail),
Northern Italy, XVI cent., height 74 cm.
Globo di corteccia, "Acqua per il Pianeta",
Sud Africa, fuori Cape Town, 2001; fil di ferro unito a corteccia, diametro 30cm.
Bark globe "Water for the planet"
South Africa, outside Cape Town, 2001; wire frame wrapped in bark, diameter 30 cm.
Figura Nakumbau (particolare) per l'iniziazione e circoncisione dei maschi della tribù N'botgote,
Vanuatu (ex Nuove Ebridi), Malakula Island;
tronco d'albero e bamboo coperti di argilla e calce; altezza 198 cm, larghezza 50 cm.
Nakumbau initiation figure (detail).
Vanuatu (prev. New Hebrides), Malakula Island, N'botgote tribe
tree fern and bamboo covered with clay and lime; H. 198 cm, W. 50 cm.
Tamburo ligneo a fessura con testa di antenato,
proveniente da Vanuatu (ex Nuove Ebridi), Ambrim, Fanla; altezza 360 cm.
Wooden slit-drums with ancestral head, from Vanuatu (formerly New Hebrides),
Ambrim, Fanla, height 360 cm.
Scultura lignea di Dignitario seduto (particolare)
Cina, primo periodo Qing, fine XVII secolo, altezza 80 cm.
Wooden scupture of sitting Dignitary (detail)
China, early Qing period, end of XVII century, height 80 cm.
Pietra Brahamanda-Lingam, l'Uovo Cosmico;
Benares, altezza 83 cm.
Brahamanda-Lingam stone, the Cosmic Egg;
Benares, height 83 cm.
Victor Tilgner (1844 - 1896)
Busto marmoreo dell'attrice del Burg-Theatre di Vienna Charlotte Wolter (particolare);
marmo di Carrara, altezza 82 cm.
Marble bust of the Vienna Burg-Theater actress Charlotte Wolter (detail);
Carrara marble, height 82 cm.
Franz Xaver Seegen (1724 - 1780)
Figura accademica di nudo maschile (particolare)
legno di tiglio, altezza 163 cm.
Academic figure of a male nude (detail)
Linden wood, height 163 cm.
Violino di Faenza del Museo di Rouen, Francia XVIII secolo.
Violin of Faenza (maiolica) from the Museum of Rouen, France XVIII century.
Gianpietro Carlesso, Pro-memoria, 2003
marmo di Carrara, Bardiglio
cm. h. 100 x 110 x 130
Giampietro Carlesso, Mater-Bi, 1999
bronzo, cm. h. 320 x 100 x 60
Giampietro Carlesso, La memoria del bosco, 2004.
legno di rovere, cm. h. 110 x 340 x 110
Gianpietro Carlesso, Monumento clandestino, 2001.
pietra vulcanica, erba;
cm. h. 175 x 120 x 110
Gianpietro Carlesso, Vuoto di memoria, 2005
ferro brunito, prototipo in miniatura: cm h 36 x 71 x 45
Per l'esposizione di Lubiana sarà presentata una seconda versione dell'opera
delle dimensioni di cm. h. 160 x 500 x 350
For the Lubiana exibition will be made a second version of this work,
with the dimensions of 160 x 500 x 350 cm.
in darkened iron.
Gianpietro Carlesso, Biomoto, 2003
bronzo
cm. h. 70 x 70 x 70
Per l'esposizione di Lubiana sarà presentata una seconda versione dell'opera
delle dimensioni di cm. h. 220 x 150 x 160, 2004, bronzo.
For the Lubiana exibition will be made a second version of this work,
bronze, with the dimensions of 220 x 150 x 160 cm.