La Creazione Infinita

Composizioni per la Basilica di
San Giorgio Maggiore in Venezia.

La “vestizione” della Scena.

La tenda nella navata centrale della Basilica è alta mt.2.50,
ed è pieghettata in modo irregolare.
Ogni 5 mt. vi è un'apertura, nascosta dalla sovrapposizione della stoffa,
che sarà un leggero telo di cotone.

Interno della navata centrale della Basilica di San Giorgio Maggiore,
con l'installazione della tenda rettangolare, sospesa su leggerissimo telaio di alluminio
sospeso alle colonne laterali, che conterrà lo spazio del pubblico, aprendosi ogni 5 metri con uno spacco
sovrapposto per 50 cm al telo successivo.
(Passare il mouse sulle immagini per vedere le trasformazioni dell'ambiente)

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All'ingresso del pubblico, la Basilica è al buio, e solo dall'interno della "tenda" viene proiettata la luce, da fari posti in terra.
Quegli stessi fari, all'inizio dello spettacolo, saranno spostati all'esterno, e proiettati contro le tende. Fasci di luce improvvisa e colorata, come lampi e fulmini, verranno lanciati verso la cupola. Inizierà la musica, e alcune silouettes cominceranno a muoversi lentamente, continuando per tutta la durata del concerto a percorrere in senso orario il perimetro esterno della tenda, così da apparire agli occhi del pubblico come ombre in movimento ininterrotto, sulla superfice interna della stoffa pieghettata. Le silouettes saranno ritagliate in modo da rappresentare bambini di fronte alla televisione, uomini e donne che vanno al lavoro, monaci Benedettini in preghiera.

La musica si dividerà in sequenze di brani rappresentanti lo scorrere ciclico delle ore del giorno e della notte. A dividere le une dalle altre, si vedrà entrare un bambino in tunica bianca con in mano una clessidra; giocherà saltellando fra le losanghe bicolori del pavimento, come su una scacchiera trasversale, e con aria distratta e giocosa, egli capovolgerà la clessidra di fronte al pubblico, con un veloce colpo della mano.
Il continuo passaggio delle ombre intorno al pubblico non sarà interrotto dall'intervento del bambino: esso continuerà, nel suo procedere lento e unidirezionale, nei movimenti paralleli di figure rappresentanti la vita comune e quella dedicata alla spiritualità e alla preghiera. Movimenti paralleli, non intersecanti, non opposti, segnati dall'unica direzione progressiva del tempo e dell'entropia.
Il bambino, girata la clessidra, prima di uscire dalla tenda (e idealmente tornare da capo nel movimento delle ombre) si avvicinerà al palco dei musicisti e si soffermerà qualche istante a guardarli, come chiedendo loro una LIBERAZIONE.

 

"Glory"
per archi e ottoni,
dalle musiche per i Benedettini di San Giorgio, a Venezia, di Claudio Ronco, agosto 2002.

 

“L’eternità è un fanciullo che gioca,
muovendosi sui pezzi di una
scacchiera:
di un fanciullo è il regno”

(Eraclito, Frammenti)

 

continua

 

 

©claudioronco2002